Biografia di Emanuele Severino (1929-2020)

Emanuele Severino è stato un influente filosofo italiano, nato a Brescia il 26 febbraio 1929 e scomparso nella stessa città il 17 gennaio 2020. La sua opera ha avuto un impatto significativo sulla filosofia contemporanea, in particolare per la sua critica al nichilismo e la sua proposta di un ritorno alla concezione dell’essere, ispirata ai presocratici, in particolare a Parmenide.

Formazione e carriera accademica

Severino si laureò in Filosofia all’Università di Pavia nel 1948, discutendo una tesi su Heidegger sotto la supervisione di Gustavo Bontadini. Dopo aver ottenuto la libera docenza in Filosofia teoretica nel 1950, iniziò la sua carriera accademica all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano nel 1954. Qui divenne professore ordinario di Filosofia morale nel 1962 e pubblicò opere significative come Studi di filosofia della prassi (1962) e Ritornare a Parmenide (1964) [1][3][7].

Nel 1970, Severino si trasferì all’Università Ca’ Foscari di Venezia, dove contribuì alla fondazione della facoltà di lettere e filosofia. Rimase attivo in questa istituzione fino al 2001, quando divenne professore emerito. Durante il suo incarico, Severino ha diretto l’Istituto di Filosofia e ha insegnato vari corsi, inclusi logica e storia della filosofia [4][5][7].

Pensiero filosofico

Il pensiero di Severino è caratterizzato da una profonda riflessione sul concetto di essere. Egli sostiene che la storia della filosofia occidentale è segnata dal nichilismo, poiché molte correnti filosofiche tendono a ridurre l’essere al nulla. Per superare questa crisi, Severino propone un ritorno alla concezione dell’essere come immutabile e eterno, contrapposta all’idea del divenire [1][2][7].

Severino ha anche esplorato le implicazioni del suo pensiero per la tecnica e la società contemporanea, criticando il modo in cui il pensiero moderno affronta la questione dell’essere. Le sue opere principali includono titoli come Essenza del nichilismo (1972), La struttura originaria (1958) e Il destino della tecnica (2009), che riflettono la sua visione critica della tradizione metafisica [1][2][3].

Riconoscimenti e eredità

Severino è stato nominato Accademico dei Lincei nel 1994 e ha ricevuto numerosi riconoscimenti per il suo contributo alla filosofia. Ha collaborato con importanti pubblicazioni italiane come il Corriere della Sera. La sua influenza si estende anche attraverso i suoi allievi e le generazioni successive di filosofi che hanno continuato ad esplorare i temi da lui introdotti [2][5][7].

In sintesi, Emanuele Severino rappresenta una figura centrale nella filosofia italiana del XX secolo, noto per le sue profonde analisi sull’essere e per la critica al nichilismo che permea gran parte della tradizione filosofica occidentale.

Citations:
[1] https://www.treccani.it/enciclopedia/emanuele-severino/
[2] https://www.raicultura.it/filosofia/articoli/2020/02/Emanuele-Severino-e-Gianni-Vattimo-In-cammino-verso-il-nulla–0930282d-897b-4310-8a53-b847c8ac5d24.html
[3] https://www.casadellacultura.it/1022/emanuele-severino-nel-ricordo-di-galimberti
[4] https://www.cinquantamila.it/storyTellerArticolo.php?storyId=4fca90dc08db4
[5] https://www.unive.it/pag/14024/?tx_news_pi1%5Bnews%5D=8425
[6] https://www.vitaepensiero.it/scheda-articolo_digital/emanuele-severino/la-struttura-dellessere-001050_1950_05-6_43067002-378676.html
[7] https://it.wikipedia.org/wiki/Emanuele_Severino
[8] http://www.filosofia.it/archivio/images/download/argomenti/SguardosuSeverino_Miligi_Torno_07.pdf
[9] https://www.emanueleseverino.it/biografia/

Emanuele Severino ha scritto numerose opere fondamentali che hanno influenzato profondamente la filosofia contemporanea. Di seguito sono elencate alcune delle sue principali opere:

Opere principali

  • La struttura originaria (1958): Un testo fondamentale che esplora il concetto di essere e la sua relazione con il pensiero.
  • Essenza del nichilismo (1972): In questo libro, Severino analizza il nichilismo e la sua influenza sulla cultura occidentale.
  • Il destino della tecnica (1988): Un’opera che discute le implicazioni filosofiche e sociali della tecnica nella vita contemporanea.
  • Il nulla e la poesia (1990): Un saggio che riflette sul tema del nulla in relazione all’arte poetica.
  • La filosofia dai Greci al nostro tempo (diverse edizioni): Un’opera che esamina l’evoluzione del pensiero filosofico dall’antichità fino ai giorni nostri.
  • Fondamento della contraddizione (2004): Un’analisi approfondita del principio di non contraddizione nella filosofia.
  • Antologia filosofica. Dai greci al nostro tempo (2006): Una raccolta delle opere più significative dei filosofi occidentali.
  • La gloria (2001): Un’opera che esplora il concetto di gloria attraverso una lente filosofica.

Tematiche trattate

Le opere di Severino affrontano temi come:

  • L’essere e il divenire
  • Il nichilismo
  • La tecnica e la sua influenza sulla società
  • La verità e la sua natura storica
  • La relazione tra poesia e nulla

Severino è noto per la sua capacità di affrontare questioni complesse con uno stile rigoroso e una profonda conoscenza della tradizione filosofica, rendendo le sue opere accessibili sia a studiosi che a lettori interessati.

Citations:
[1] https://librerie.unicatt.it/libri-autore/emanuele-severino.html
[2] https://www.larivistadeilibri.it/emanuele-severino/
[3] https://www.adelphi.it/catalogo/autore/941/emanuele-severino
[4] https://it.wikipedia.org/wiki/Emanuele_Severino
[5] https://www.filosofico.net/severino.htm
[6] https://www.emanueleseverino.it/il-pensiero-filosofico-di-emanuele-severino/
[7] https://www.lafeltrinelli.it/libri/autori/emanuele-severino
[8] https://www.mimesisedizioni.it/catalogo/autore/3900/emanuele-severino

Le opere di Emanuele Severino affrontano diversi temi centrali della filosofia, con un focus particolare sull’essere, il nichilismo e la condizione umana. Ecco un riepilogo dei principali temi trattati:

Temi principali

1. L’essere e la sua eternità

Severino pone al centro del suo pensiero la questione dell’essere, sostenendo che ogni ente è eterno e immutabile. Questa tesi è espressa in opere come La struttura originaria e Ritornare a Parmenide, dove afferma che l’essere non può mai diventare nulla, e quindi ogni essente esiste eternamente, indipendentemente dalla sua apparizione o scomparsa[1][2].

2. Critica al nichilismo

Severino analizza il nichilismo come una delle principali problematiche della filosofia occidentale, ritenendo che molte tradizioni filosofiche abbiano erroneamente accettato l’idea che l’essere possa divenire nulla. La sua critica si estende a diverse correnti di pensiero che, secondo lui, hanno contribuito a questa visione decadente della realtà[1][3].

3. Il divenire e l’illusorietà del cambiamento

Contrariamente alla concezione tradizionale del divenire come elemento fondamentale della realtà, Severino sostiene che il cambiamento è illusorio. Ogni ente, anche se appare in forme diverse nel tempo, rimane eternamente ciò che è. Questa idea si riflette nella sua metafora del “cerchio dell’apparire”, dove gli enti entrano ed escono dalla vista ma non dalla loro esistenza[1][2].

4. La condizione umana

Severino esplora anche la condizione dell’uomo nel contesto della verità e dell’errore. Sottolinea come l’uomo sia conteso tra la consapevolezza della propria mortalità e la verità dell’essere eterno. La sua filosofia invita a superare la percezione di caducità per riconoscere l’eternità intrinseca di ogni ente[2][5].

5. Riflessioni sulla tecnica e sulla società

Severino critica sia il capitalismo che il comunismo, vedendoli come espressioni di una “vita inautentica” dominata dalla tecnica. Egli avverte dei pericoli insiti in una società che perde di vista il significato profondo dell’essere a favore di un’esistenza superficiale e tecnocratica[1][3].

In sintesi, le opere di Emanuele Severino si concentrano su una visione filosofica radicale che sfida le convenzioni tradizionali riguardo all’essere, al cambiamento e alla condizione umana, proponendo una riflessione profonda sull’eternità e sull’illusorietà del divenire.

Citations:
[1] https://it.wikipedia.org/wiki/Emanuele_Severino
[2] https://www.pandorarivista.it/articoli/emanuele-severino-filosofia-e-destino-occidente/
[3] https://www.emanueleseverino.it/il-pensiero-filosofico-di-emanuele-severino/
[4] https://ritirifilosofici.it/note-su-alcuni-termini-del-linguaggio-di-severino-i/
[5] https://www.lelettere.it/blog/41/emanuele-severino-leternita-di-tutte-le-cose

Emanuele Severino interpreta il concetto di “dominio della tecnica” come un fenomeno centrale nella civiltà contemporanea, riflettendo sulla sua profonda influenza sulla condizione umana e sulla filosofia occidentale. Ecco i punti chiave della sua interpretazione:

1. La tecnica come espressione della volontà di potenza

Severino considera la tecnica non solo come un insieme di strumenti, ma come un’espressione della volontà umana di dominare e trasformare la realtà. In questo contesto, la tecnica diventa il principale mezzo attraverso cui l’umanità cerca di affermare il proprio potere sul mondo, ma al contempo rappresenta una perdita di controllo, poiché l’uomo finisce per diventare schiavo della propria creazione[1][5].

2. La tecnica e il nichilismo

Secondo Severino, il dominio della tecnica è intrinsecamente legato al nichilismo, che egli definisce come la grande contraddizione che muove l’Occidente. Questo nichilismo si manifesta nella convinzione che gli enti oscillino tra l’essere e il non essere, portando a una visione del mondo in cui la tecnica diventa l’unico principio di riferimento per l’agire umano. La tecnica, quindi, è vista come il culmine della fede nel divenire, un’idea che Severino critica profondamente[2][3].

3. La tecnica come destino dell’umanità

Severino sostiene che la tecnica ha assunto un ruolo così predominante da diventare il vero destino dell’umanità. Essa non è più semplicemente un mezzo per raggiungere fini, ma è diventata un fine in sé, trasformando radicalmente l’essenza dell’agire umano. Questo cambiamento implica che l’umanità non riesca a concepire un’esistenza al di fuori della dimensione tecnica[1][4].

4. Critica alla tradizione filosofica

Severino critica la tradizione filosofica occidentale per aver abbandonato l’essere parmenideo a favore del divenire, generando così una crisi esistenziale e una nostalgia per l’essere. In questo contesto, la tecnica rappresenta una risposta alla paura del nulla e all’angoscia del divenire, ma anche una forma di alienazione[5][6].

5. Impossibilità di limitazioni

Infine, Severino avverte che la tecnica avanza senza incontrare limiti invalicabili, liberata dalla filosofia contemporanea che le consente di procedere all’infinito. Questo aspetto solleva interrogativi etici e filosofici riguardo al futuro dell’umanità e alla direzione in cui ci sta portando il dominio della tecnica[3][5].

In sintesi, per Severino, il dominio della tecnica è una manifestazione complessa della condizione umana contemporanea, caratterizzata da una tensione tra desiderio di controllo e perdita di libertà, con profonde implicazioni filosofiche e sociali.

Citations:
[1] https://www.npensieri.it/approfondimenti/filosofia/filosofi/filosofia-contemporanea/domande-e-risposte-su-emanuele-severino/
[2] http://dspace.unive.it/bitstream/handle/10579/5860/844768-1180261.pdf?sequence=2
[3] https://www.dpceonline.it/index.php/dpceonline/article/download/1185/1138/2152
[4] https://emanueleseverino.com/2021/02/16/il-pensiero-severino-come-egli-stesso-ricorda-in-unintervista-rammenta-quando-formulo-le-sue-idee-per-la-prima-volta-quelle-idee-destinate-a-suscitare-cosi-tanto-stupore-aveva-ventitre-anni/
[5] https://www.filosofico.net/severino.htm
[6] https://www.docsity.com/it/docs/il-destino-della-tecnica-emanuele-severino-riassunti/5084305/
[7] https://www.ousia.it/content/Sezioni/Temi/Tesi/NichilismoTechnePoesia.doc

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Autore: Paolo Ferrario

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2 pensieri riguardo “Biografia di Emanuele Severino (1929-2020)”

  1. Grazie, Paolo. Molto interessante il tuo contributo per chi già conosce Severino e ancor più per chi non lo conosce. Ti auguro buon lavoro e buone Feste. Vincenzo Guarracino

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