vai alla scheda dell’editore
https://www.mondadoristore.it/De-rerum-natura-di-Lucrezio-Milo-De-Angelis/eai978880474777/

vai alla scheda dell’editore
https://www.mondadoristore.it/De-rerum-natura-di-Lucrezio-Milo-De-Angelis/eai978880474777/
La vita è breve, la filosofia è lunga: lunga una, due, cento vite.
In questi libri si fa breve per avvicinare ai grandi pensatori chi non li ha ancora incontrati e vuole conoscerli meglio e vuole ascoltare parole distillate, parole di sapienza che arrivano da lontano.
I primi volumi della collana sono:
Il primo bene deve essere dentro di noi da Tommaso d’Aquino,
Il senso della vita è la ricerca da Platone,
Lo sguardo dell’anima è la ragione da Agostino,
Tutta la vita per imparare a vivere da Seneca,
vai alla scheda dell’editore:
https://www.obarrao.com/libro/9788887510812
«Ed allora poniamo mente a ciò che ci può procurare la felicità, dato che quando la possediamo nulla ci manca e, per contro, in sua assenza mettiamo in atto tutto quel che è necessario per ottenerla.»
Per Epicuro, la felicità è da ricercare nella dimensione privata del “vivere nascostamente”: l’uomo “basta a se stesso”, non necessita delle divinità o dello Stato per sperimentarla. La felicità si realizza nel piacere al quale conduce la ragione che ha dominato le passioni.
A partire dalla Lettera a Meneceo, Maggi compie un excursus dalla filosofia classica ai giorni nostri e sottolinea il legame tra etica e felicità nella storia del pensiero, osservando come nel corso del tempo «l’uomo abbia barattato un po’ della sua felicità per un po’ di sicurezza» fino a fare della prima una questione politico-sociale.
Un ritorno alla filosofia del Giardino è allora da intendere come ripresa della dimensione privata e interiore della felicità quale ars vivendi: capacità di plasmare e dare forma alla propria vita.
vai ad alcune fonti informative:
Mappeser.com: Mappe nel Sistema dei Servizi
1: vietato attaccare la persona
2. vietato manipolare gli argomenti altrui
3. obbligatorio fornire le prove delle proprie affermazioni
da:
Un bravo genitore deve censurare i libri dei figli?
…
Un libro non è un video. Un video vive da solo, è un’entità completa, funzionante. Un libro è un oggetto silenzioso e inerte, invece, incapace di funzionare senza la collaborazione del lettore. Un libro, dunque, è ciò che nasce dal lavoro di chi scrive e di chi legge. Leggere comporta più sforzo rispetto a guardare un video, e questo non significa che guardare un film sia un’attività inferiore, meno arricchente, anche perché l’arricchimento dipenderà dal libro, dal film, dalla qualità dell’opera.
Significa che per leggere siamo costretti a pagare un prezzo più alto in termini di accesso, una specie di pedaggio. Dobbiamo, appunto, collaborare in modo significativo. Dobbiamo metterci del nostro.
…
vai a:
Epicuro e oltre
«Ed allora poniamo mente a ciò che ci può procurare la felicità, dato che quando la possediamo nulla ci manca e, per contro, in sua assenza mettiamo in atto tutto quel che è necessario per ottenerla.»
Per Epicuro, la felicità è da ricercare nella dimensione privata del “vivere nascostamente”: l’uomo “basta a se stesso”, non necessita delle divinità o dello Stato per sperimentarla. La felicità si realizza nel piacere al quale conduce la ragione che ha dominato le passioni.
A partire dalla Lettera a Meneceo, Maggi compie un excursus dalla filosofia classica ai giorni nostri e sottolinea il legame tra etica e felicità nella storia del pensiero, osservando come nel corso del tempo «l’uomo abbia barattato un po’ della sua felicità per un po’ di sicurezza» fino a fare della prima una questione politico-sociale.
Un ritorno alla filosofia del Giardino è allora da intendere come ripresa della dimensione privata e interiore della felicità quale ars vivendi: capacità di plasmare e dare forma alla propria vita.
vai alla scheda dell’editore:
https://www.feltrinellieditore.it/opera/opera/pasolini–il-fantasma-delorigine/#descrizione
Il pensiero di Emanuele Severino nell'ambito dell'intero pensiero contemporaneo
Emanuele Severino, in questa intervista ampliata con nuovi testi, mostra come il modello classico di educazione – la volontà di trasformare l’altro – riproduca la radice del nichilismo e quindi della civiltà della tecnica: credere che il divenire sia un venire dal e un trapassare nel nulla. Di qui l’andamento teso delle domande e delle risposte, dove i principali concetti – scuola, verità, vita, fede, linguaggio, memoria – che sembravano rassicuranti mostrano il loro aspetto inatteso: nichilistico. All’orizzonte si profila un’altra esperienza di educazione: educare al pensiero per risvegliare il senso profondo delle cose, un senso che ne svela, a chi pensi con rettitudine, il volto eterno. Un libro che è la più chiara introduzione al pensiero di Severino.
Emanuele Severino (1929-2020) è stato uno dei maggiori filosofi contemporanei. Nel catalogo Morcelliana ricordiamo: Democrazia, tecnica, capitalismo (2010); Piazza della Loggia. Una strage politica (2015); Istituzioni di filosofia (2020, II…
View original post 128 altre parole
vai alla scheda dell’editore:
Il segreto di Lucia Joyce
Lucia nasce a Trieste nel 1907. Secondogenita di James e Nora Joyce, vive la sua infanzia con i genitori e il fratello Giorgio in precarie condizioni economiche. Dopo Trieste inizia un peregrinare continuo tra Parigi, la Svizzera – soprattutto Zurigo – e qualche breve ritorno in Irlanda. È a Parigi che Joyce entra in contatto con scrittori, artisti, esponenti dell’alta borghesia e generose benefattrici.
In questo contesto – un tenore di vita al di sopra delle reali possibilità dello scrittore, un successo che stenta a decollare ma un fervente interesse per la sua opera da parte di alcuni estimatori di eccezione, una routine familiare delirante – Lucia e Giorgio crescono in uno strano rapporto di simbiosi. Così il matrimonio di Giorgio è vissuto come un abbandono da Lucia, che viene anche rifiutata da tre uomini nel giro di breve tempo (tra cui Beckett e lo scultore Calder). L’unico ambito in cui riesce a esprimere se stessa è la danza: frequenta corsi teatrali e coreutici, stringe amicizie femminili che le sono di ispirazione e si inserisce in ambienti artistici molto lontani da quelli del padre. Il primo crollo psichico segna per lei l’inizio di un calvario che, tra cliniche e manicomi, terapie sperimentali, psicanalisi junghiana, diagnosi contraddittorie e mai verificate, durerà tutta la sua vita. Scoprire il segreto dell’oscura malattia mentale di Lucia, della quale Joyce continuerà sempre a sentirsi colpevole, diverrà per l’autore dell’Ulysses una vera ossessione, che non gli darà mai tregua e rischierà di distruggerlo.
recensione di Federica Manzon in La Stampa/TuttoLibri 16 apr 2022
La follia rubata alla figlia fece grande l’arte di Joyce
Quanti candidi fogli,
di nero agghindati,
hanno accolto lacrime
discioltesi fra le sillabe?
(In foto“Fahrenheit 451” opera di Batt)
« Capita alle persone veramente sapienti quello che capita alle spighe di grano: si levano e alzano la testa dritta e fiera finché sono vuote, ma quando sono piene di chicchi cominciano a umiliarsi e ad abbassare il capo. »
Michel de Montaigne
da
Filosofia e Storia della filosofia | Notifiche | Facebook
vai alla scheda dell’editore:
Stalingrado | Vasilij Grossman – Adelphi Edizioni
Quando Pëtr Vavilov, un giorno del 1942, vede la giovane postina attraversare la strada con un foglio in mano, puntando dritto verso casa sua, sente una stretta al cuore. Sa che l’esercito sta richiamando i riservisti. Il 29 aprile, a Salisburgo, nel loro ennesimo incontro Hitler e Mussolini lo hanno stabilito: il colpo da infliggere alla Russia dev’essere “immane, tremendo e definitivo». Vavilov guarda già con rimpianto alla sua isba e alla sua vita, pur durissima, e con angoscia al distacco dalla moglie e dai figli: «…sentì, non con la mente né col pensiero, ma con gli occhi, la pelle e le ossa, tutta la forza malvagia di un gorgo crudele cui nulla importava di lui, di ciò che amava e voleva. Provò l’orrore che deve provare un pezzo di legno quando di colpo capisce che non sta scivolando lungo rive più o meno alte e frondose per sua volontà, ma perché spinto dalla forza impetuosa e inarginabile dell’acqua». È il fiume della Storia, che sta per esondare e che travolgerà tutto e tutti: lui, Vavilov, la sua famiglia, e la famiglia degli Šapošnikov – raccolta in un appartamento a Stalingrado per quella che potrebbe essere la loro «ultima riunione» –, e gli altri indimenticabili personaggi di questo romanzo sconfinato, dove si respira l’aria delle grandi epopee. Un fiume che investirà anche i lettori, attraverso pagine che si imprimeranno in loro per sempre. E se Grossman è stato definito «il Tolstoj dell’Unione Sovietica», ora possiamo finalmente aggiungere che Stalingrado, insieme a Vita e destino, è il suo Guerra e pace.
Il pensiero di Emanuele Severino nell'ambito dell'intero pensiero contemporaneo
Qui su l’arida schiena
del formidabil monte
sterminator Vesevo,
la qual null’altro allegra arbor nè fiore,
tuoi cespi solitari intorno spargi,
odorata ginestra,
contenta dei deserti. Anco ti vidi
de’ tuoi steli abbellir l’erme contrade
che cingon la cittade
la qual fu donna de’ mortali un tempo,
e del perduto impero
par che col grave e taciturno aspetto
faccian fede e ricordo al passeggero.
Or ti riveggo in questo suol, di tristi
lochi e dal mondo abbandonati amante,
e d’afflitte fortune ognor compagna.
Questi campi cosparsi
di ceneri infeconde, e ricoperti
dell’impietrata lava,
che sotto i passi al peregrin risona;
dove s’annida e si contorce al sole
la serpe, e dove al noto
cavernoso covil torna il coniglio;
fur liete ville e…
View original post 7.081 altre parole
Gentili Amici,
Inseguivo frammenti di passato
e tu eri celato, nel labirinto del tempo,
da una coltre di fiori.
Hai forse chiamato, con voce priva di suono;
forse i tuoi occhi spenti hanno visto.
E il ricordo si fa lieve.
Quell’attimo privo di importanza,
un dolce sguardo benevolo,
conquista così l’immortalità.
L’incontro era solo sospeso, ora ti ho ritrovato.
benvenuti nel mio sogno, associazione culturale
TERZA EDIZIONE CONCORSO PER RAGAZZI:- RACCONTI –
vai al regolamento, disponibile nel sito:
Concorsi – www.ilsognodigiuliettaevent.it
proponiamo una selezione ricca di spunti di lettura di varie epoche e di vari generi: dai racconti di fantascienza a quelli dell’orrore, da quelli brevi a quelli brevissimi, passando naturalmente per i grandi classici e per quelli contemporanei…
vai a:
Racconti da leggere di ieri e di oggi: oltre 70 consigli di lettura – ilLibraio.it
Adriano Caverzasio “PPP” (2022) |
Serata Pasolini, (a 100 anni dalla nascita), Martedì 29 marzo, ore 20.45. proiezione del documentario Cinema in forma di mito – miti e mitologie nell’opera di PPP el regista Mario Bianchi che dialogherà con Davide Fent. The Art Company Como, Via Borgovico 163 (cortile interno) |
Posti limitati, prenotazione necessaria al numero 335.8095646 o inviando una mail a info@theartcompanycomo.it The Art Company Como, Via Borgovico 163 (cortile interno) |
|
Gli italiani (poesia di PPP)
un giudizio netto, interamente indignato: Mostrare la mia faccia, la mia magrezza – |
View original post 25 altre parole
“E alla fine si è dovuto accorgere che in realtà la ragione non vale niente, perché gli istinti sono più forti. La collera è più potente della ragione. E quando la collera ha la tecnica a portata di mano se ne infischiano della ragione. E allora la collera e la tecnica si lanciano in una danza assurda e selvaggia.
Ecco perché non si aspettava più nulla dalle parole. Non credeva più che le parole messe l’una dietro l’altra in maniera razionale potessero ancora aiutare il mondo e le persone. Ed è proprio vero, al giorno d’oggi le parole sono state talmente deformate… persino le più semplici, quelle che anche noi adesso stiamo usando per parlare. Sono diventate inutili, come i monumenti. Si sono trasformate in brusio… il loro suono si è distorto, come quando vengono urlate e gracchiate dagli altoparlanti.
Non credeva più nelle parole… ma continuava ad amarle, le…
View original post 3 altre parole
MARIA LAI. Il tempo dell’incalcolabile2021-10-25 / 2022-04-03M77 presenta, da martedì 26 ottobre 2021, Il tempo dell’incalcolabile, progetto espositivo dedicato all’artista Maria Lai
vai al sito della galleria
MARIA LAI. Il tempo dell’incalcolabile — M77 Gallery Official Website
View original post 80 altre parole
Da questo libro è bene si astengano coloro che fanno della velocità il loro mito, che ritengono il passato qualcosa di cui è meglio liberarsi, che sono assaliti dal desiderio di sbarazzarsi dalle cianfrusaglie collezionate negli anni della vita, che considerano Gozzano leader indiscusso delle cose di pessimo gusto, che leggono nel carpe diem unicamente la voluttà edonistica e il bel vivere, che dileggiano e deridono una modalità di esistere all’antica, come il titolo cita.
Perché in queste pagine, nell’antico, si vagola carezzando autobiografia, sociologia, etnografia, filosofia, poesia, iconografia, tutto ciò che “ci spinge ad amare e cercare il volto poetico delle cose, delle persone, dei paesi, delle ore e degli stati di grazia che la memoria, a nostra insaputa, ha saputo invece difendere per noi. Per fortuna senza chiederci il permesso”.
E poiché il rievocare trova sì supporto incoraggiante nelle parole, ma anche nelle immagini, ecco che…
View original post 895 altre parole
Essendo io appassionata di filosofia, dopo aver scoperto l’esistenza di questo libro non ho potuto fare a meno di leggerlo. Come far capire alla gente che la filosofia non è inutile e noiosa? Ci viene incontro Matteo Saudino:
La filosofia è un atto di ribellione rispetto all’opacità e alla noia di un presente in cui tutto è letto ed interpretato all’interno della legge del profitto e delle mercificazione. […] La bellezza della filosofia risiede proprio nella sua irriducibile inutilità rispetto a un approccio produttivo e utilitaristico alla vita. […] Pungente, ribelle e inutile come un’ortica, la filosofia oggi non è una barba, anzi gode di ottima ed effervescente salute.
Dall’introduzione del libro La filosofia non è una barba
Saudino presenta la…
View original post 571 altre parole
Sostiene Pereira di averlo conosciuto in un giorno d’estate. Una magnifica giornata d’estate, soleggiata e ventilata, e Lisbona sfavillava. Pare che Pereira stesse in redazione, non sapeva che fare, il direttore era in ferie, lui si trovava nell’imbarazzo di mettere su la pagina culturale, perché il “Lisboa” aveva ormai una pagina culturale, e l’avevano affidata a lui. E lui, Pereira, rifletteva sulla morte. Quel bel giorno d’estate, con la brezza atlantica che accarezzava le cime degli alberi e il sole che splendeva, e con una città che scintillava, letteralmente scintillava sotto la sua finestra, e un azzurro, un azzurro mai visto, sostiene Pereira, di un nitore che quasi feriva gli occhi, lui si mise a pensare alla morte.
Dal libro Sostiene Pereira di Antonio Tabucchi
Proprio questo è l’incipit di un…
View original post 241 altre parole
Sconfiggere l’ansia: libri da leggere contro le emozioni negative
vai a:
Sconfiggere l’ansia: libri da leggere contro le emozioni negative – ilLibraio.it
vai alla scheda dell’editore:
https://www.mulino.it/isbn/9788815295149
«Atene libera fu la madre delle scienze e dell’arti della più colta umanità e vi cominciarono i filosofi da Solone, principe de’ sette sappienti di Grecia, che ordinò la libertà ateniese con le sue leggi e lasciò quel motto, pieno di tanta civile utilità: Gnothi seauton, “Nosce te ipsum”, che fu scritto sugli architravi de’ templi, proposto come una vera divinità».
Giambattista Vico
Per caratterizzare l’identità dell’Occidente si è soliti chiamare in causa tradizioni diverse: la democrazia greca, il diritto romano, il cristianesimo, la rivoluzione scientifica e così via.
A volte si evocano anche la filosofia e la scienza greca, un’idea caratteristica non soltanto di filosofi come Husserl, Heidegger o Popper, ma anche di scrittori come Jorge Luis Borges. Studioso da sempre attento al tema dell’incontro e del contatto fra culture, l’autore scruta oltre duemila anni di storia del pensiero per mettere in dubbio che la Grecia sia sempre stata considerata terra di origine della filosofia e che quest’ultima sia una sua esclusività, fatta poi propria dall’Europa e dall’Occidente come segno identitario.
Si tratta piuttosto di una costruzione storica, dell’«invenzione di una tradizione». L’identità europea è infatti l’esito di una vicenda complessa, è un’identità plurima in continuo movimento, tutt’altro che monolitica e uniforme. E forse proprio questa è la sua peculiarità, forse anche il suo pregio.
Giuseppe Cambiano ha insegnato Storia della filosofia antica nell’Università di Torino e alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Con il Mulino ha pubblicato «Perché leggere i classici» (2011); «I filosofi in Grecia e a Roma» (2013); «I moderni e la politica degli antichi» (2018) e «Sette ragioni per amare la filosofia» (2019).
vai alla scheda dell’editore:
http://www.pickwicklibri.it/Wild-storia-selvaggia-Cheryl-Strayed/
Dopo la morte prematura della madre, il traumatico naufragio del suo matrimonio, una giovinezza disordinata e difficile, Cheryl a soli ventisei anni si ritrova con la vita sconvolta.
Alla ricerca di sé oltre che di un senso, decide di attraversare a piedi l’America selvaggia tra montagne, foreste, animali selvatici, rocce impervie, torrenti impetuosi, caldo torrido e freddo estremo.
Una storia di avventura e formazione, di fuga e rinascita, di paura e coraggio. Una scrittura intensa come la vicenda che racconta, da cui emergono con forza il fascino degli spazi incontaminati e la fragilità della condizione umana di fronte a una natura grandiosa e potente
Il rapporto complesso con suo padre e con le figure paterne in generale, tipo lo Stato. L’amore per i giovani, che voleva salvare dal consumismo, a cui continua a insegnare il valore della libertà. L’importanza di essere sé stessi. L’odio per la piccola borghesia: si schierava o dalla parte del popolo o degli intellettuali. La letteratura e il cinema. Le sue frasi famose: «La mia indipendenza, che è la mia forza, implica la mia solitudine, che è la mia debolezza». E anche: «I maestri sono fatti per essere mangiati», che dà il titolo alla serata evento del 5 marzo a Casarsa, il suo paese d’origine, nel giorno del centenario della sua nascita.
C’è tutto Pier Paolo Pasolini nel graphic novel Pasolini di Davide Toffolo, artista, fumettista, frontman dei Tre Allegri Ragazzi Morti. Il libro, pubblicato da Rizzoli Lizard, arriverà anche in edicola giovedì 3 marzo con Repubblica per un mese a 13,90 euro più il prezzo del quotidiano. Presentazione alle 21 al Teatro Pasolini con Toffolo e con il poeta e scrittore Gian Mario Villalta in un incontro organizzato dal Centro Studi Pier Paolo Pasolini con la Fondazione Pordenonelegge.
PPP, un uomo solo che non sa ancora tacere
Il pensiero senza pregiudizio è l’eredità dell’autore che nasceva cento anni fa.
E al quale Robinson ha dedicato un numero speciale
di Francesco Piccolo
Speciale a cura di Lucio Luca
vai a:
pasolini cento anni
La scrittura è un mezzo singolarmente buono per evocare i morti, e consiglio a chiunque abbia nostalgia di chiunque di fare lo stesso: non pensarlo ma scriverne; accorgendosi ben presto che il morto è attirato dalla scrittura, trova sempre un suo modo inaspettato per affiorare nelle parole che scriviamo di lui, e si manifesta di sua propria volontà.
Perché noi viviamo due vite, entrambe destinate a finire: la prima è la vita fisica, fatta di sangue e respiro, la seconda è quella che si svolge nella mente di chi ci ha voluto bene. E quando anche l’ultima persona che ci ha conosciuto da vicino muore, ebbene, allora davvero noi ci dissolviamo, evaporiamo, e inizia la grande festa del Nulla, dove gli aculei della mancanza non possono più pungere nessuno.
Non è l’incipit del libro di Trevi, ma trovo queste frasi potentemente suggestive per descrivere il desiderio dell’autore di far riemergere…
View original post 1.071 altre parole
vai a:
Castronuovo, Dizionario del bibliomane
IndicePremessa 9 A AAA 15 Abbigliamento 18 Accudire tarli 20 Altarini di cenere 23 Anti-biblioteca 25 Apatia libraria 26 ARC 27 Arcadia 29 Arredamento 31 Arte della memoria 33 Attrazione monografica 35 B Bancarellista 39 Bandella 41 Barbe 45 Bella e fedele 48 Biblioclastia 49 Biblioclastia culinaria 51 Biblioclastia poetica 52 Bibliofabulator gloriosus 53 Bibliofobia 55 Bibliorrea 57 Bibliotafia 1 59 Bibliotafia 2 62 Burla 65 C Calde pergamene 69 Calpestare libri 71 [...] T Taglierini 447 Tanto Migne 448 Tascabili 450 Temibili faville 452 Teste calde 454 Ti dico cosa leggere 455 Timbri 457 Topolino 458 Tutto il pubblicato 461 U Uffiziuoli 465 Ulisse frollato 467 Umidi amori 469 Unghia femminile 471 Uovo di Colombo 473 Utensili 475 V Vendere autografi 481 Venuta la sera 483 Virtuoso 485 Volubili e invidiosi 487 Volumi d'arte 491 Z Zyklon 497 |
vai a:
https://www.editorialedomani.it/idee/cultura/petrolio-pasolini-cosa-vuol-dire-vxb4cz5f
BIOGRAFIA DI GROSSMAN Vasilij (1905-1964):
https://it.wikipedia.org/wiki/Vasilij_Sem%C3%ABnovi%C4%8D_Grossman#Biografia
AUDIO:
Carlo Rivolta interpreta: Platone, Apologia di Socrate
Il significato della morte
Consideriamo anche da questo lato il fatto che c’è molta speranza che il morire sia un bene. In effetti, una di queste due cose è il morire: o è come un non essere nulla e chi è morto non ha più alcuna sensazione di nulla; oppure, stando ad alcune cose che si tramandano, è un mutamento e una migrazione dell’anima da questo luogo che è quaggiù ad un altro luogo . Ora, se la morte è il non aver più alcuna sensazione, ma è come un sonno che si ha quando nel dormire non si vede più nulla neppure in sogno, allora la morte sarebbe un guadagno meraviglioso. Infatti, io ritengo che se uno, dopo aver scelto questa notte in cui avesse dormito così bene da non vedere nemmeno un sogno, e, dopo aver messo a confronto con questa le altre notti e gli altri giorni della sua vita, dovesse fare un esame e dirci quanti giorni e quante notti abbia vissuto in modo più felice e più piacevole di quella notte durante tutta la sua vita; ebbene, io credo che costui, anche se non fosse non solo un qualche privato cittadino, ma il Gran Re, troverebbe lui pure che questi giorni e queste notti sono pochi da contare rispetto agli altri giorni e alle altre notti. Se, dunque, la morte è qualcosa di tal genere, io dico che è un guadagno. Infatti, tutto quanto il tempo della morte non sembra essere altro che un’unica notte.
Invece, se la morte è come un partire di qui per andare in un altro luogo, e sono vere le cose che si raccontano, ossia che in quel luogo ci sono tutti i morti, quale bene, o giudici, ci potrebbe essere più grande di questo? Infatti, se uno,giunto all’Ade, liberatosi di quelli che qui da noi si dicono giudici, ne troverà di veri, quelli che si dice che là pronunciano sentenza: Minosse, Radamante, Eaco, Trittolemo e quanti altri dei semidei sono stati giusti nella loro vita”; ebbene, in tal caso, questo passare nell’aldilà sarebbe forse una cosa da poco?
E poi, quanto non sarebbe disposto a pagare ciascuno di voi, per stare insieme con Orfeo e con Museo, con Omero e con Esiodo?
Per quello che mi riguarda, sono disposto a morire molte volte, se questo è vero. Infatti, per me, sarebbe straordinario trascorrere il mio tempo, allorché mi incontrassi con Palamede, con Aiace figlio di Telamonio e con qualche altro degli antichi che sono morti a causa di un ingiusto giudizio, mettendo a confronto i miei casi con i loro ! E io credo che questo non sarebbe davvero spiacevole.
Ma la cosa per me più bella sarebbe sottoporre ad esame quelli che stanno di là, interrogandoli come facevo con questi che stanno qui, per vedere chi è sapiente e chi ritiene di essere tale, ma non lo è.
Quanto sarebbe disposto a pagare uno di voi, o giudici, per esaminare chi ha portato a Troia il grande esercito, oppure Odisseo o Sisifo e altre innumerevoli persone che si possono menzionare, sia uomini che donne?
E il discutere e lo stare là insieme con loro e interrogarli, non sarebbe davvero il colmo della felicità?
E certamente, per questo, quelli di là non condannano nessuno a morte. Infatti, quelli di là, oltre ad essere più felici di quelli di qua, sono altresì per tutto il tempo immortali, se sono vere le cose che si dicono.
Messaggio conclusivo di Socrate e commiato
Ebbene, anche voi, o giudici, bisogna che abbiate buone speranze davanti alla morte, e dovete pensare che una cosa è vera in modo particolare, che ad un uomo buono non può capitare nessun male, né in vita né in morte. Le cose che lo riguardano non vengono trascurate dagli dèi.
E anche le cose che ora mi riguardano non sono successe per caso; ma per me è evidente questo, che ormai morire e liberarmi degli affanni era meglio per me.
Per questo motivo il segno divino non mi ha mai deviato dalla via seguita.
Perciò io non ho un grande rancore contro coloro che hanno votato per la mia condanna, né contro i miei accusatori, anche se mi hanno condannato e mi hanno accusato non certo con tale proposito, bensì nella convinzione di farmi del male.E in ciò meritano biasimo.
Però io vi prego proprio di questo. Quando i miei figli saranno diventati adulti, puniteli, o cittadini, procurando a loro quegli stessi dolori che io ho procurato a voi, se vi sembreranno prendersi cura delle ricchezze o di qualche altra cosa prima che della virtù.
E se si daranno arie di valere qualche cosa, mentre non valgono nulla, rimproverateli così come io ho rimproverato voi, perché non si danno cura di ciò di cui dovrebbero darsi cura, e perché credono di valere qualche cosa, mentre in realtà non valgono niente.]
Se farete questo, avrò ricevuto da voi quello che è giusto: io e i miei figli.
Ma è ormai venuta l’ora di andare: io a morire, e voi, invece, a vivere.
Ma chi di noi vada verso ciò che è meglio, è oscuro a tutti, tranne che al dio.
Platone, Apologia di Socrate
In: Platone, Tutti gli scritti, a cura di Giovanni Reale, Rusconi, 1991, p. 44-46
Ninna nanna della guerra
Ninna nanna, nanna ninna,
er pupetto vò la zinna:
dormi, dormi, cocco bello,
sennò chiamo Farfarello
Farfarello e Gujermone
che se mette a pecorone,
Gujermone e Ceccopeppe
che se regge co le zeppe,
co le zeppe d’un impero
mezzo giallo e mezzo nero.
Ninna nanna, pija sonno
ché se dormi nun vedrai
tante infamie e tanti guai
che succedeno ner monno
fra le spade e li fucili
de li popoli civili
Ninna nanna, tu nun senti
li sospiri e li lamenti
de la gente che se scanna
per un matto che commanna;
che se scanna e che s’ammazza
a vantaggio de la razza
o a vantaggio d’una fede
per un Dio che nun se vede,
ma che serve da riparo
ar Sovrano macellaro.
Ché quer covo d’assassini
che c’insanguina la terra
sa benone che la guerra
è un gran giro de quatrini
che prepara le risorse
pe li ladri de le Borse.
Fa la ninna, cocco bello,
finché dura sto macello:
fa la ninna, ché domani
rivedremo li sovrani
che se scambieno la stima
boni amichi come prima.
So cuggini e fra parenti
nun se fanno comprimenti:
torneranno più cordiali
li rapporti personali.
E riuniti fra de loro
senza l’ombra d’un rimorso,
ce faranno un ber discorso
su la Pace e sul Lavoro
pe quer popolo cojone
risparmiato dar cannone!
Ciao a tutti ragazzi, benvenuti, io sono La Fra!Questo canale nasce dalla mia passione per il mondo video ludico, ma in particolare per la saga di Metal Gear Solid. Nel 2017 ho infatti deciso di iniziare a produrre dei video di approfondimento del lavoro di Hideo Kojima con l’intento di realizzare quella che si potrebbe definire un’enciclopedia della saga. Più recentemente ho iniziato a dilettarmi in serie di gameplay, sia su Metal Gear, che su altri titoli: esplorando le playlist potrete trovare serie di gameplay dedicate.Recentemente, ho iniziato ad espandermi trattando analisi di personaggi del mondo anime, del cinema e tanto altro. Insomma, tutto ciò che mi appassiona!
VAI AL CANALE: La Fra – YouTube
VAI ALLA SCHEDA DELL’EDITORE:
Delivery Dreams – Francesca Zuccato – Triskell Edizioni
INFORMAZION I IN RETE SU QUESTO LIBRO:
A Rantan, decadente metropoli nel deserto, esseri umani e Volpi vivono separati, odiandosi e temendosi a vicenda. La vita scorre fra la violenza e la paura del diverso e i bambini vengono separati alla nascita a seconda della specie di appartenenza. Ma qual è allora il posto giusto per una creatura nata nel mezzo?
Kit, un diciassettenne schivo e solitario, non ha mai compreso la sua vera natura. Grazie al suo potere può vedere le shine, immagini di chakra prodotte dai sentimenti e dai pensieri degli esseri umani. Alla disperata ricerca di sé stesso, Kit passa le nottate a lavorare come corriere per la Daruma Express osservando il mondo da dietro una maschera e nascondendo la sua vera identità.
Presto però, qualcosa di strano inizierà a rompere il precario equilibrio che umani e Volpi hanno faticosamente instaurato. Con l’aiuto di Cho, una misteriosa bambina dagli strani poteri e Koinu, un goffo ma ardito poliziotto, Kit scoprirà di essere l’unico in grado di salvare la città e cambiare per sempre le cose.
vai alla scheda dell’editore
Con incredibile chiarezza John Sellars ci spiega i fondamenti dell’epicureismo, arrivando all’essenza di un pensiero filosofico che ha molto da insegnare al nostro presente. Di cosa abbiamo bisogno per vivere una vita felice? Duemila anni fa, a questa domanda il filosofo greco Epicuro aveva risposto: abbiamo bisogno del piacere. Detta cosí sembra una conclusione semplice. Forse perché oggi l’aggettivo «epicureo» viene associato al buon cibo, al buon vino e alla bella vita; ma in verità gli insegnamenti di Epicuro andavano un po’ piú in profondità. L’obiettivo era piuttosto il benessere mentale e l’assenza del dolore. Per essere epicurei è necessario imparare ad avere a che fare con la morte e al centro di una vita epicurea c’è l’amicizia e la cura delle relazioni con le persone intorno a noi. In poche parole una vita tranquilla. Difficile ma non impossibile.
Qual è l’attività spirituale che può riuscire a cogliere questa sintesi fra
soggetto e oggetto verso la quale la Storia tende?
L’attività dello spirito che può cogliere questa sintesi di soggetto e oggetto non è la filosofia, ma è l’arte. È solo
con l’arte che l’uomo può riuscire a cogliere l’assoluto.
Questo perché l’assoluto, come abbiamo visto, è identità totale fra soggetto e oggetto; quindi ogni attività intellettuale che separi e distingua non può cogliere questa identità totale.
La filosofia può cogliere i due principi dell’assoluto come separati, ma non può cogliere
l’assoluto come tale; questo perché il ragionamento filosofico per sua natura porta a
separare, a distinguere, ad analizzare le diverse componenti dell’essere, quindi non
è in grado di “vedere” l’assoluto come assoluto, può solo coglierlo dal punto di vista
teoretico.
Ma questo punto di vista teoretico è un’attività intellettuale che è riservata
solamente ai filosofi di mestiere e non può essere compresa dalla coscienza
comune.
L’arte invece può cogliere questa identità assoluta perché l’artista coglie,
raggiunge, capisce l’assoluto non attraverso un’attività separante, distinguente,
tipica di qualsiasi attività intellettuale e filosofica, ma attraverso un’intuizione
immediata, totale, diretta, cioè un atto intellettuale che non ha gradini, né
mediazioni.
Nella Storia questa intuizione artistica si realizza concretamente; il
grande artista è sempre un grande interprete della sua epoca storica. Inoltre l’opera
d’arte si rivolge in maniera più diretta e allargata al grande pubblico e rende
possibile, dal punto di vista intellettuale, la contemplazione dell’assoluto da parte
della coscienza collettiva. In questo senso l’arte diventa un organo della filosofia,
anzi l’organo supremo della filosofia.
Ma è nella stessa attività artistica, cioè nell’atto della creazione di un’opera d’arte,
che esiste già questa unità assoluta di io e non-io. L’artista, nel suo operare
creativo, crea in modo conscio e inconscio nello stesso tempo; conscio perché
l’artista possiede una tecnica artistica, frutto di anni di studio, che egli applica in
modo cosciente nell’atto creativo. Inconscia perché qualsiasi opera d’arte e
qualsiasi artista non possono non essere condotti da una ispirazione (Schelling la
chiama poesia), che fa sì che l’opera d’arte stessa non sia il freddo prodotto di una
tecnica razionale portata avanti solamente con il raziocinio.
La poesia anima dall’interno il prodotto artistico, dotandolo di vitalità e di naturalità. Nell’arte, inoltre, si manifesta quell’identità di libertà e necessità che è il punto di arrivo di tutto il
movimento dell’essere; questo avviene tramite la figura dell’artista e del suo
operare artistico. La testimonianza stessa dei grandi artisti ci comunica come la
genesi di una grande opera d’arte sia il frutto di un grande travaglio interiore al
quale l’artista viene sottoposto. Egli si sente soggetto all’azione di forze e impulsi
interiori contrastanti che lo spingono ora in una direzione ora in un’altra, anche
contro la sua volontà. Mano a mano che l’opera d’arte cresce e si sviluppa
concretamente, l’intenzione dell’artista da inconscia diventa sempre più conscia e in
questo modo le due componenti dell’agire umano, libertà e necessità, vengono a
coincidere.
leggi anche:
Come è fatto l’Assoluto e chi lo può esprimere per Schelling?
https://www.filosofico.net/Antologia_file/AntologiaS/schelling4.htm
https://www.skuola.net/filosofia-moderna/schelling.html
1. Platone, Simposio, pf. 205: Ogni atto per cui una cosa passa dal non essere all’essere: creazione (poiesis, pro-duzione, portare alla presenza):
2. “l’elemento decisivo del pensiero greco è l’apertura del mondo inteso come luogo dove le cose escono e ritornano nel nulla, quindi come luogo di dominio” (E. Severino, Intervista, “Lotta Continua”, 09.03.1980);
3. “Il concetto fondamentale di tempo, anche se la scienza e la cultura occidentali non se ne rendono perfettamente conto, è quello in cui ’le cose hanno a che fare con il senso dell’essere e del niente’ illuminato dall’ontologia greca. Il tempo è la nientificazione delle cose: il loro uscire e ritornare dal niente (E. Severino,cit.);
4. “Per gli abitatori del tempo … l’ente è ciò che esce e ritorna nel niente. Quando non ne era ancora uscito era un niente; quando vi ritorna è daccapo un niente. Ma solo perché l’ente è nel tempo – cioè solo perché l’ente è pensato e vissuto come un niente – può sorgere il progetto di guidare l’oscillazione dell’ente tra l’essere e il niente. Solo sul fondamento del tempo è possibile il dominio dell’ente. E, nell’apertura del tempo, la nascita del progetto di dominio e di sfruttamento dell’ente non solo è possibile, ma è inevitabile” (E. Severino, “Gli abitatori del tempo”, Roma 1978, p. 31).
ricordare v. tr. [lat. recŏrdari, der., col pref. re-, di cor cordis «cuore», perché il cuore era ritenuto la sede della memoria]
VAI ALLA SCHEDA ETIMOLOGICA IN:
Voce greca, λόγος, il cui significato oscilla tra
“ragione”,
“discorso” (interiore ed esteriore)
e “parola”
vai a:
LOGOS, di Leone TONDELLI – Goffredo COPPOLA – Guido CALOGERO – Leone TONDELLI – in Enciclopedia Italiana (1934) – Il pensiero di Emanuele Severino nella sua “regale solitudine” rispetto all’intero pensiero contemporaneo
Mappeser.com: Mappe nel Sistema dei Servizi
“Agisci in modo che le conseguenze della tua azione siano compatibili con la sopravvivenza di un’autentica vita umana sulla terra.“
Fonte: https://le-citazioni.it/frasi/173942-hans-jonas-agisci-in-modo-che-le-conseguenze-della-tua-azione/
Il principio responsabilità è un libro di Hans Jonas del 1979, da cui prende il nome il principio cardine di un’etica razionalista applicata in particolare ai temi dell’ecologia e della bioetica.Wikipedia Prima pubblicazione:1979
ogni gesto dell’uomo che “deve” prendere in considerazione le conseguenze future delle sue scelte edeisuoi atti
Laresponsabilitàci obbliga ad essere responsabili e a fare in modo che se ne garantisca la permanenza della sua presenza nel mondo. L’essere-così, l’essere-in un determinato modo è, dunque, la capacitàdiessere responsabili,diessere capacidiesercitare laresponsabilità.
Hans Jonas cerca in questo lavoro di andare alle radici filosofiche del problema della responsabilità, che non concerne soltanto la sopravvivenza, ma l’unità della specie e la dignità della sua esistenza. Tra…
View original post 103 altre parole
vai alla scheda dell’editore:
https://www.flacoedizioni.com/70-inferno-dante-crescita-personale.html
La Divina Commedia è un cammino interiore che porta dallo stato di miseria allo stato di felicità. Dante stesso scrive una lettera di presentazione dell’opera al Signore di Verona, Cangrande della Scala, spiegando che si tratta di una Commedia perché c’è il lieto fine.
Tutti almeno una volta ci siamo persi nella selva oscura del peccato e della depressione, abbiamo incontrato fiere, mostri, diavoli, anime dannate, e siamo scesi nei gironi infernali fino ad arrivare di fronte a Lucifero, il nemico più grande, noi stessi.
Dalla nostra parte abbiamo Virgilio, la ragione, la conoscenza, il nostro coach che ci aiuta a superare tutte le difficoltà incontrate nel nostro cammino infernale. E ci aspettano gli occhi di Beatrice, la donna che porta alla beatitudine, la nostra ispirazione spirituale, la nostra motivazione quotidiana. Dante ci parla da molto lontano, dal Medio Evo, ma se smettiamo di vedere per un attimo il Poeta e il Padre della nostra lingua, possiamo vederlo come un amico, come un esempio, come qualcuno che ce l’ha fatta.
Esiliato a vita, costretto a vivere lontano dalla sua Firenze per venti anni, costretto a morire a Ravenna, Dante è sull’orlo della fine, smarrito, senza più la retta via. E cosa fa? Scrive il libro più bello del mondo. E ci mette dentro tutte le difficoltà incontrate per uscire dalla crisi. Ma mette anche tutte le soluzioni per superarle, per uscire dal suo Inferno personale. Che poi è anche il nostro… Parla con le anime dannate, cerca di capire, di creare empatia. Francesca, Farinata, Ulisse, Ugolino. Ascoltandoli sviluppa competenze trasversali, capacità relazionali e comportamentali che sono così importanti anche oggi nella vita e nel lavoro. Dante impara a gestire le soft skill, riconducendole nel concetto più ampio dell’intelligenza emotiva, cioè quella capacità di riconoscere i propri e altrui sentimenti gestendo positivamente gli stati d’animo: empatia, capacità di ascolto, assertività, gestione del conflitto, capacità comunicative, pensiero critico, spirito di innovazione, gestione del cambiamento, creatività, networking, flessibilità, pubic speaking, personal branding. Impara ad utilizzare il pensiero laterale, uscendo fuori dagli schemi.
La Divina Commedia è il primo libro di crescita personale della storia, che dopo aver superato tutti i gironi infernali… ci farà riveder le stelle!
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.