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Pierre Hadot – Imparare a stare al mondo. Esercizi spirituali e filosofia antica
Guarracino Vincenzo legge e commenta FEDERICO RONCORONI, ricordando i maestri, gli allievi, i colleghi, gli amori, New Press edizioni, 2023. Indice del libro
Festival della filosofia, Modena, Carpi, Sassuolo: video lezioni 2009-2022
Albinati Edoardo, La scuola cattolica, Rizzoli/Bur, 2016
i PROMESSI SPOSI di MANZONI raccontato da Matteo De Benedittis, illustrazioni di Cinzia Battistel, Gribaudo, 2023. Indice del libro
Francesco Dipalo, Filosofia sotto il portico. Lo Stoicismo Antico in compendio per studenti veraci e non-filosofi appassionati, Youcanprint editore, 2023

Disponibile dal 20 maggio 2023
Introduzione, traduzione dei brani antologici e testi a commento di Francesco Dipalo
Sinossi: “Filosofia sotto il portico” introduce al pensiero stoico antico in maniera organica e completa. La parte centrale dell’opera, preceduta da un agile compendio, passa in rassegna un’ampia antologia di testi accuratamente commentati e annotati per poter essere utilizzati in chiave pratico-filosofica. Completano il lavoro un glossario del lessico stoico e alcuni spunti bibliografici per ulteriori approfondimenti. Come recita il sottotitolo, l’ultimo lavoro del prof. Dipalo (già autore diLiberi dentro. Il Manuale di Epitteto da praticare) è rivolto specificamente a “studenti veraci” e a “non-filosofi appassionati”, cioè a tutti coloro i quali, giovani o meno giovani, pur non avendo una preparazione accademica, non temano la sfida della complessità e amino mettersi personalmente in gioco come esploratori di visioni del mondo altre.
Acquistabile sia in formato ebook(€ 6,99) che in formato…
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Pietro Berra, MANZONI il “gran lombardo” da onorare, in La Provincia, 20 maggio 2023
Frèdéric Lenoir, Il miracolo Spinoza. Una filosofia per illuminare la nostra vita, La Nave di Teseo, 2023
Amos Oz, Resta ancora tanto da dire. L’ultima lezione, Feltrinelli, 2023
l’altra Roma di PIER PAOLO PASOLINI, a Sciarada/il circolo delle parole, Rai5, 8 maggio 2023
TartaRugosa ha letto e scritto di: Georges Perec (1989), Pensare/Classificare, Rizzoli, Milano, Traduzione di Sergio Pautasso
TartaRugosa ha letto e scritto di:
Georges Perec (1989)
Pensare/Classificare
Rizzoli, Milano
Traduzione di Sergio Pautasso
Così come l’introduzione del concetto di “ limite” libera la creatività nella psiche umana, altrettanto si può affermare che, nella scrittura, la costrizione induce alla produzione di fantasia.
E’ questo il primo pensiero che mi è sopraggiunto quando, uscita dal letargo, mi sono finalmente decisa di approfondire la conoscenza dell’Ou-Li-Po Ouvroir de littérature potentielle (“Opificio di letteratura potenziale”), gruppo francese fondato da Queneau e a cui aderirono, fra altri, Georges Perec e Italo Calvino.
Perec mi “intriga” molto ed è ritornato fra le mie mani grazie all’ossessione classificatoria di TartaRugoso , così lontana dalle mie modalità che seguono altre linee di pensiero e, nonostante ciò, degne di esistere, come fra poco vedremo direttamente dalle parole di Perec.
Tornando all’Ou-Li-Po, ciò che rende affascinante l’approccio di questo opificio è lo…
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Umberto Galimberti: … “la cultura greca prende sul serio la morte” …
citazioni dal libro: Beppe Fenoglio, Una questione privata

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https://le-citazioni.it/lavori/una-questione-privata-10454/
Correva, e gli spari e gli urli scemavano, annegavano in un immenso, invalicabile stagno fra lui e i nemici. Correva ancora, ma senza contatto con la terra, corpo, movimenti, respiro, fatica vanificati. Poi, mentre ancora correva, in posti nuovi o irriconoscibili dalla sua vista svanita, la mente riprese a funzionargli. Ma i pensieri venivano dal di fuori, lo colpivano in fronte come ciottoli scagliati da una fionda. «Sono vivo. Fulvia. Sono solo. Fulvia, a momenti mi ammazzi!». Non finiva di correre. La terra saliva sensibilmente ma a lui sembrava di correre in piano, un piano asciutto, elastico, invitante. Poi d’improvviso gli si parò dinnanzi una borgata. Mugolando Milton la scartò, l’aggirò sempre correndo a più non posso. Ma come l’ebbe sorpassata, improvvisamente tagliò a sinistra e l’aggirò di ritorno. Aveva bisogno di veder gente e d’esser visto, per convincersi che era vivo, non uno spirito che aliava nell’aria in attesa di incappare nelle reti degli angeli. Sempre a quel ritmo di corsa riguadagnò l’imbocco del borgo e l’attraversò nel bel mezzo. C’erano ragazzini che uscivano dalla scuola e al rimbombo di quel galoppo sul selciato si fermarono sugli scalini, fissi alla svolta. Irruppe Milton, come un cavallo, gli occhi tutti bianchi, la bocca spalancata e schiumosa, a ogni batter di piede saettava fango dai fianchi. Scoppiò un grido adulto, forse della maestra alla finestra, ma lui era già lontano, presso l’ultima casa, al margine della campagna che ondava. Correva, con gli occhi sgranati, vedendo pochissimo della terra e nulla del cielo. Era perfettamente conscio della solitudine, del silenzio, della pace, ma ancora correva, facilmente, irresistibilmente. Poi gli si parò davanti un bosco e Milton vi puntò dritto. Come entrò sotto gli alberi, questi parvero serrare e far muro e a un metro da quel muro crollò …
Epicuro – La felicità in parole semplici (segnalato nel blog Scorribande Filosofiche di Francesco Dipalo)
La Lettera a Meneceo brevemente commentata in preparazione della passeggiata filosofica nel bosco di Manziana
la FIERA DEI LIBRAI, Bergamo

Per undici giorni, accanto alla grande libreria dove si può godere in libertà il piacere della lettura dei fenomeni editoriali di tendenza o delle numerose realtà cosiddette “minori”, sono in programma una serie di incontri con grandi autori della letteratura contemporanea con cui condividere storie ed emozioni vere
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tutti i post dedicati a Nina Simone pubblicati su TRACCE e SENTIERI
NINA SIMONE
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Nina Simone – TRACCE e SENTIERI
DEL SAVIO Gianni, NINA SIMONE, il piano, la voce e l’orgoglio nero, prefazione di Massimo Oldani, note e curiosità di Graziano Uliani, VoloLibero edizioni, vololiberoedizioni.it, 2016. Indice del libro
L’onore e la commozione di essere presente in questo libro: nei ringraziamenti e con il blog fornina.com.
GRAZIE A GIANNI
Fiori, fiori per Nina … NINA SIMONE
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Nina Simone nei disegni di Maria Vittoria – in TRACCE e SENTIERI
Nina Simone nei disegni di Maria Vittoria
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Nina Simone nei disegni di Maria Vittoria – TRACCE e SENTIERI
Biografia di Nina Simone – in TRACCE e SENTIERI
BIOGRAFIA DI NINA SIMONE
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Biografia di Nina Simone – TRACCE e SENTIERI
Antologie musicali dedicate a Nina Simone – in TRACCE e SENTIERI
ANTOLOGIE MUSICALI DEDICATE A NINA SIMONE
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Antologie musicali dedicate a Nina Simone – TRACCE e SENTIERI
Nina Simone canta – in TRACCE e SENTIERI
YOU’D BE SO NICE TO COME HOME TO: “Qui si parlerà della metamorfosi di una canzone”, articolo di PAOLO FERRARIO, pubblicato in Quaderni d’Altri Tempi, 2010
Qui si parlerà della metamorfosi di una canzone. Ossia di come una canzone popolare, nata in una particolare situazione storica, diventa vent’anni dopo musica d’arte, cioè “musica” senza genere e senza aggettivi.
Per fare una simile trasformazione occorre attraversare un confine e occorre qualcuno che sappia fare dei sortilegi.
Nina Simone (1933-2003) sa fare sortilegi e sa attraversare i confini:I Put a Spell on You, dice il testo di un’altra sua canzone. Lei ha percorso tutti i generi della musica popolare del secondo Novecento: blues, pop, jazz, soul. Eppure lei è inclassificabile in ciascuno di essi.
Ma come attraversa queste linee di confine?
Lei lo fa con l’interpretazione del testo. Nina canta il testo della canzone. Lo trascolora, lo ricolora, lo prende e lo rivolta per catturare ciascuno di noi attraverso la testa, il cuore e la pancia.
È questa la chiave per accostarsi a You’d Be…
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Libri dal passato: Anni ’80
Libri dal passato
Anni ’80
Tra gli scrittori italiani che ebbero il loro exploit in quel periodo ricordiamo Umberto Eco e Roberto Calasso, mentre per la narrativa straniera non possiamo non citare Don De Lillo e Vasilij Grossman. Tra i grandi esordi troviamo invece nomi oggi autorevoli come Ian McEwan, Haruki Murakami, Margaret Atwood, Isabel Allende e Stephen King.
Scopri quali titoli avremmo trovato girando tra gli scaffali di una libreria negli Anni ’80!
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Post dedicati ai LIBRI e alle LIBRERIE pubblicato sul Blog Luoghi del Lario, coatesa.com
la LIBRERIA VOLANTE di Lecco, via Giuseppe Bovara 30
Post dedicati ai LIBRI e alle LIBRERIE pubblicati sul Blog traccesent.com
Post dedicati ai LIBRI e alle LIBRERIE pubblicati sul Blog mappeser.com
Narciso. La morte, lo specchio e l’amore, a cura di Ezio Pellizzer, La Repubblica, 2023
I labirinti letterari più affascinanti del mondo (molti si trovano in Italia…) – in ilLibraio.it
Eleonora Mazzoni, Il cuore è un guazzabuglio. Vita e capolavoro del rivoluzionario Manzoni, Einaudi, 2023
Mappe nel Sistema dei Servizi alla Persona e alla Comunità

Nessuno meglio di Manzoni ha descritto l’adolescenza;
https://www.editorialedomani.it/idee/cultura/manzoni-adolescenza-promessi-sposi-pgyfg643
- Un Manzoni trasgressivo, lontano dalla figura impolverata e un po’ bigotta che, purtroppo, a volte si spiega a scuola. Che Eleonora Mazzoni ci racconta nel suo libro Einaudi intrecciando le pagine dei Promessi sposi con una biografia costellata di slanci arditi, delusioni cocenti e brucianti amori
- L’antica legge del maggiorasco prevedeva l’indivisibilità dei beni patrimoniali, spettanti unicamente al primogenito maschio, destinato a sua volta a procreare dei figli «per tormentarsi a tormentarli nella stessa maniera».
- Una norma arbitraria, a scapito di cadetti e femmine. Ma mentre per i primi esisteva la possibilità di mettersi al servizio del fratello maggiore o arruolarsi negli eserciti, poverette restavano soprattutto le donne.
vai alla scheda dell’editore
CAPOLAVORI DELLA LETTERATURA del Novecento e dei primi decenni del 2000 secondo Sandro Veronesi
Ian McEwan. Leggete LEZIONI, Einaudi, 2023. E’ il miglior romanzo di questo secolo, di Sandro Veronesi, in La Lettura/Corriere della Sera, 9 aprile 2023

scheda dell’editore:
Chi è davvero Roland Baines? È il bambino pieno di talento che subisce le attenzioni morbose della maestra di pianoforte, ma anche il banale pianista di piano-bar che ha rinunciato alle sue ambizioni. È la vittima di una donna geniale ed egoista che lo ha abbandonato con un figlio neonato, ma anche il fallito che passa da un’esperienza all’altra a motore spento, sospinto dalla sola forza dei venti. Quali lezioni gli hanno impartito la sua storia e la Storia che si dipana sullo sfondo? Nella vita senza qualità del suo personaggio, McEwan ha disegnato il profilo del nostro tempo tragico e inquieto, affidando ai suoi lettori un romanzo di sconvolgente maestria e luminosa intensità emotiva.
cerca la recensione in
https://www.corriere.it/la-lettura/




“Leggere” come pratica filosofica – video in YouTube
Spazio, Tempo e Universo in una argomentazione filosofica di Umberto Galimberti , aprile 2023
Giampiero Neri, l’utopia di un viaggio salvifico, articolo di Pietro Berra in La Provincia/Stendhal 7 aprile 2023
cerca nell’archivio della provincia:
https://www.laprovinciadicomo.it/ricerca/avanzata/?q=Pietro+Berra
AMERICANA. Raccolta di racconti a cura di Elio Vittorini – Bompiani. 1941 e 2023

Pubblicato nel 1941 a cura di Elio Vittorini, Americana propone una scelta antologica della letteratura statunitense che in quegli anni stava diventando in Italia e non solo un modello per gli scrittori più giovani
vai alla scheda dell’editore:
Americana – Bompiani



Hanif Kureishi: quando un BLOG è una ragione per vivere
Umberto Galimberti su: MERCATO, TECNICA, PROGRESSO, SVILUPPO …
Calvino Italo, a cura di Luca Baranelli e Chiara Ferrero, Il libro dei risvolti. Note introduttive, quarti di copertina e altre scritture editoriali, Mondadori, 2023

scheda dell’editore:
https://www.mondadoristore.it/libro-risvolti-Note-Italo-Calvino/eai978880476652/
«Non mi raccontare di più. Fammelo leggere» intima Ludmilla al Lettore in Se una notte d’inverno un viaggiatore.
Saper suscitare la voglia di leggere è una delle grandi doti di Italo Calvino, che sin dal suo ingresso all’Einaudi si distinse per le efficacissime “scritture editoriali”: note introduttive, risvolti e, quarte di copertina, schede bibliografiche.
Paratesti, insomma, la cui formula è: il minimo di parole, il massimo di significato. Fulminanti nella loro brevità, alcuni di questi testi possono essere considerati veri e propri microsaggi in grado di condensare in poche righe il senso di un romanzo, la personalità di un autore.
Sintonizzati sulla “musica” e sul ritmo della scrittura di Calvino, profondi conoscitori della sua attività einaudiana, Chiara Ferrero e Luca Baranelli hanno saputo riconoscere i paratesti attribuibili allo scrittore e allinearli in questa ampia e preziosa silloge.
In essa affiorano i nomi più vari,
dagli amici einaudiani (Cesare Pavese, Natalia Ginzburg, Elio Vittorini)
ai grandi narratori del dopoguerra,
fino ai classici e agli scrittori internazionali, francesi, americani soprattutto, che spesso proprio Calvino fece conoscere al lettore italiano.
Affiorano qua e là anche elementi della biografia di Calvino, le sue opinioni politiche e letterarie, le sue frequentazioni. Ma emerge soprattutto la sua figura di scrittore di professione, cui l’intensa attività di lettore imposta dal lavoro editoriale fornì un impareggiabile strumento di confronto con colleghi e maestri: la presentazione di un libro diventa così occasione per intervenire nel dibattito culturale del tempo.
Le sue parole arrivano dunque a noi come preziosa testimonianza di una stagione letteraria irripetibile, ma anche come originali e acute riflessioni sulla letteratura e sul mondo.
DILEMMI, a cura di Gianrico Carofiglio, Rai3
Perec Georges, Un uomo che dorme, Quodlibet, 2009

scheda dell’editore:
https://www.quodlibet.it/libro/9788874622429
«Hai venticinque anni e ventinove denti, tre camicie e otto calzini, qualche libro che non leggi più e qualche disco che non ascolti più.
Sei seduto e vuoi soltanto aspettare». – G. P.
Terzo romanzo di Georges Perec, Un uomo che dorme è la storia di uno studente che la mattina dell’esame, invece di alzarsi, lascia suonare la sveglia e richiude gli occhi.
Segue il racconto della sua vita ordinaria, in cui giorno dopo giorno si educa all’indifferenza per tutto: non voler più niente, vagare, dormire, perdere tempo; tenersi lontano da ogni progetto e da ogni smania; essere senza desideri, senza risentimenti, senza ribellione; leggere «le Monde» dall’inizio alla fine, senza saltare una riga, annunci matrimoniali e necrologi compresi.
Un uomo che dorme è un romanzo in cui chiunque, leggendolo, riconosce quell’oscuro desiderio di ritirarsi dal mondo senza scomparire del tutto; e fa spavento quanto sia facile e a portata di mano diventare indifferente a ogni cosa, un fantasma trasparente che, come il protagonista del libro, vaga per Parigi senza aprire bocca, senza desiderare più nulla, tra la folla dei Grands Boulevards, per i caffè, le panchine dei giardinetti, i lungosenna, i musei, i monumenti, sonnambulo turista in casa propria.
Georges Perec (1936-1982), è una delle maggiori glorie della letteratura francese contemporanea. Venuto giovanissimo agli onori letterari con il suo romanzo d’esordio, Le cose (1965), dal 1967 membro dell’ Oulipo (Ouvroir di Litterature Potentielle), è autore, tra gli altri, de La disparition (1969), W ou le souvenir d’enfance (1975), Je me souviens (1978); il suo romanzo più celebre, La vita istruzioni per l’uso (1978) è stato tradotto in tutto il mondo. Nato e vissuto a Parigi, figlio di ebrei polacchi, Georges Perec aveva un’inconfondibile barbetta crespa e molta passione per l’enigmistica.
Carrère Emmanuel, Yoga, Adelphi, 2021

scheda dell’editore
https://www.adelphi.it/libro/9788845935756
La vita che Emmanuel Carrère racconta, questa volta, è proprio la sua: trascorsa, in gran parte, a combattere contro quella che gli antichi chiamavano melanconia. C’è stato un momento in cui lo scrittore credeva di aver sconfitto i suoi demoni, di aver raggiunto «uno stato di meraviglia e serenità»; allora ha deciso di buttare giù un libretto «arguto e accattivante» sulle discipline che pratica da anni: lo yoga, la meditazione, il tai chi. Solo che quei demoni erano ancora in agguato, e quando meno se l’aspettava gli sono piombati addosso: e non sono bastati i farmaci, ci sono volute quattordici sedute di elettroshock per farlo uscire da quello che era stato diagnosticato come «disturbo bipolare di tipo II». Questo non è dunque il libretto «arguto e accattivante» sullo yoga che Carrère intendeva offrirci: è molto di più. Vi si parla, certo, di che cos’è lo yoga e di come lo si pratica, e di un seminario di meditazione Vipassana che non era consentito abbandonare, e che lui abbandona senza esitazioni dopo aver appreso la morte di un amico nell’attentato a «Charlie Hebdo»; ma anche di una relazione erotica intensissima e dei mesi terribili trascorsi al Sainte-Anne, l’ospedale psichiatrico di Parigi; del sorriso di Martha Argerich mentre suona la polacca Eroica di Chopin e di un soggiorno a Leros insieme ad alcuni ragazzi fuggiti dall’Afghanistan; di un’americana la cui sorella schizofrenica è scomparsa nel nulla e di come lui abbia smesso di battere a macchina con un solo dito – per finire, del suo lento ritorno alla vita, alla scrittura, all’amore. Ancora una volta Emmanuel Carrère riesce ad ammaliarci, con la «favolosa fluidità» della sua prosa («Le Monde») e con quel tono amichevole, quasi fraterno, che è soltanto suo, di raccontarsi quasi che si rivolgesse, personalmente, a ciascuno dei suoi lettori.
Tradurre la lingua madre di IAN McEWAN, di Susanna Basso, in Domani 17 marzo 2023
vai all’articolo:
- Ho tradotto il primo romanzo di Ian McEwan 36 anni fa, nel 1987. Non potevo capacitarmi della fortuna che mi era toccata. Non mi capacito neppure adesso. Avevo 32 anni, ero incinta, e il ricordo della mia gravidanza è indissolubilmente legato a quel libro.
- E per finire, posso ricordare di aver tradotto Macchine come me nel silenzio bianco del lockdown, mentre Ian McEwan, nel suo lockdown, dava inizio alla stesura di Lezioni.
Ancora una volta vorrei farmi guidare dalle parole di Yves Bonnefoy sulla traduzione:
«E forse, dopo tutto, è così che bisogna tradurre, con l’oscura coscienza cioè che in ogni traduzione non si è che sé stessi, nel nostro proprio giorno, e che questa transitorietà avvolge tuttavia una testimonianza».
…
Dopo Bambini nel tempo, di Ian McEwan, ho tradotto:
Lettera a Berlino 1990
Cani neri 1993
L’inventore di sogni 1994
L’amore fatale 1997
Amsterdam 1998
Espiazione 2001
Sabato 2005
Chesil Beach 2007
Solar 2010
La ballata di Adam Henry 2014
Nel guscio 2017
Macchine come me 2020
Lo scarafaggio 2021
Lezioni 2023.
Perec Georges, L’infra-ordinario, Quodlibet, 2023

scheda dell’editore: https://www.quodlibet.it/libro/9788822907790
Quel che succede ogni giorno, in che modo descriverlo?
Un libricino pieno di semplici genialità, come riesce di norma a Perec, parlando dell’ordinario quotidiano.
Ad esempio del quotidiano cibarsi, e fa l’inventario, comico e indigesto nella sua riassuntiva catalogazione, di tutto ciò che ha ingurgitato nel corso di un anno, il 1974: sette galline bollite con riso, settantacinque formaggi, sette zampini di maiale ecc.
Poi come scrivere automaticamente duecentoquarantatré cartoline, tutte diverse, di ordinari saluti estivi usando solo cinque frasi elementari in tre varianti.
E l’osservazione di una via di Parigi in sei date diverse, i negozi, le insegne, le scritte occasionali, le facciate, un gatto che passa, cioè tutto ciò che è sotto gli occhi, così ovvio che non lo si nota, ma esiste per un attimo poi sarà perduto per sempre.
Questi scritti pubblicati tra il 1973 e il 1981 sono stati raccolti in libro…
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Steila Daniela, Morte, Corriere della Sera, collana le parole della filosofia, 2023
Daniel Defoe, Le avventure di Robinson Crusoe
luciano canfora: non ti curar di loro ma guarda e passa
Mappe nel Sistema dei Servizi alla Persona e alla Comunità
“Non ragioniam di lor, ma guarda e passa”, Dante Alighieri, Inferno, canto III, verso 51. Conosciuto anche nella forma: “Non ti curar di loro …
https://mappeser.com/category/autori/non-ti-curar-di-loro-ma-guarda-e-passa/
Todo sobre mis padre, intervista a Rodrigo Garcia, figlio di Gabriel Garcia Marquez, a cura di Bruno Arpaia, in Il Venerdì di Repubblica 10 marzo 2022
I grandi della letteratura italiana: MANZONI, a cura di Pierantonio Frare, Mondadori, 2023
Il Foglio: Una Fogliata di Libri
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FOGLIATA DI LIBRI
ACCADEMIA CARRARA, trasformazione degli spazi di una delle due scale e dell’ascensore del museo in una installazione site-specific realizzata da Fallen Fruit, il duo californiano composto da David Allen Burns e Austin Young – BERGAMO – in ANSA.it
Tra i nuovi progetti anche la trasformazione degli spazi di una delle due scale e dell’ascensore del museo in una installazione site-specific realizzata da Fallen Fruit, il duo californiano composto da David Allen Burns e Austin Young:
il progetto, intitolato “Conversazioni sacre”, fa immergere i visitatori in un mondo visionario di fiori, colori, rimandi, elementi e dettagli tratti dalle opere della Collezione e da diversi luoghi in città.
Come consuetudine nella pratica del duo artistico di Los Angeles, la maggior parte delle ispirazioni si riferisce a frutti, fiori, uccelli, piccoli animali, insetti, arricchendosi qui di dettagli pittorici, mani, gesti, sguardi, espressioni, immagini religiose, composti all’interno di una carta da rivestimento applicata alle pareti.
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Accademia Carrara, un work in progress verso il futuro – Lombardia – ANSA.it
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Te la do io l’arte | Rai Radio 1 | in RaiPlay Sound
Te la do io l’arte-La domenica dalle 9.30 alle 10.00
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Te la do io l’arte | Rai Radio 1 | RaiPlay Sound
Antonio Gramsci – Odio gli indifferenti … l’indifferenza è il peso morto della storia …, in La città futura, 1917
da
Antonio Gramsci – Odio gli indifferenti, l’indifferenza è il peso morto della storia
„Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire partecipare. Chi vive veramente non può non essere cittadino partecipe. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. L’indifferenza è il peso morto della storia. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l’intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l’assenteismo e l’indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un’eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo? Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime. Io partecipo, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, partecipo. Perciò odio chi non partecipa, odio gli indifferenti.“ — Antonio Gramsci
Fonte: https://le-citazioni.it/frasi/1221390-antonio-gramsci-odio-gli-indifferenti-credo-che-vivere-voglia-dir/
Weiner Eric, Socrate Express. Quattordici lezioni di saggezza portatile, Bompiani, 2023. Indice del libro
ART NIGHT, con Neri Marcorè, Rai 5, 2022/2023

rivedi su rai play:
https://www.raiplay.it/programmi/artnight
Dalla pittura di Tiziano alla fotografia di Tina Modotti, dai graffiti di Banksy alla Venere di Milo: è il nuovo viaggio di Neri Marcorè e “Art Night” che torna da mercoledì 14 dicembre alle 21.15 su Rai 5. Si comincia con Achille Castiglioni, in occasione dei 20 anni dalla scomparsa, che parla dalle semplici immagini di una telecamera digitale dell’anno 2000, con l’aria ironica e divertita che – come chi l’ha conosciuto conferma -ha avuto nell’arco di tutta la sua vita. Fotografie, disegni tecnici e prototipi, ma anche oggetti di uso quotidiano che Castiglioni raccoglieva in tutto il mondo per studiarli, utilizzarli, trasformarli in qualcos’altro. Li chiamava così: capolavori anonimi. Come una bobina senza pellicola, riadattata per renderla base dell’iconica lampada da tavolo Lampadina.
Apologia di Socrate riassunto e analisi – in Studia Rapido
Holiday Ryan, Hanselman Stephen, Le vite degli stoici. L’arte di vivere da Zenone a Marco Aurelio, Hoepli, 2023. Indice del libro
scheda dell’editore.
https://www.hoepli.it/libro/le-vite-degli-stoici/9788836009305.html
Le storie affascinanti di uomini e donne che hanno combattuto per vivere secondo le virtù senza tempo professate dagli stoici: coraggio, giustizia, temperanza e saggezza. Strutturato in piacevoli mini-biografie che narrano la vita delle figure più note dello stoicismo, ma anche dei suoi rappresentanti meno conosciuti, il libro racconta in modo vivido cosa rappresentasse questa corrente filosofica per le persone che la amavano e che vivevano secondo i suoi dettami, rispolverando i loro importanti insegnamenti per permetterci di imparare ancora oggi dalle fatiche e dai successi di chi ci ha preceduto. Holiday e Hanselman ridanno luce ai valori e alle idee fondamentali condivisi da figure come Seneca, Catone e Cicerone nel corso dei secoli. Ogni esempio riportato, da Epitteto a Marco Aurelio, dagli schiavi agli imperatori, è stato scelto per aiutare i lettori ad applicare la filosofia stoica alla propria vita. Gli insegnamenti contenuti in questo libro – che invitano a scegliere il dominio di sé e la virtù, riservando indifferenza verso tutto ciò che non sia sotto il nostro controllo – sono urgenti oggi tanto quanto lo erano nel pure caotico mondo classico.



So di non sapere – Socrate – riassunto in Studia Rapido
So di non sapere – Socrate – riassunto
So di non sapere – Socrate – riassunto – Studia Rapido
Rasy Elisabetta, Dio ci vuole felici. Etty Hillesum o della giovinezza, HarperCollins, 2023
VAI ALLA SCHEDA DELL’EDITORE:
Etty Hillesum, scomparsa poco prima di compiere trent’anni ad Auschwitz, con il suo diario e le sue lettere ci ha lasciato una straordinaria testimonianza del cuore nero del Novecento ed è diventata un simbolo della resistenza spirituale di fronte al Male. Ma prima di trasformarsi in una figura simbolica, racconta Elisabetta Rasy in questo libro, la intrepida ebrea olandese è stata una giovane donna libera, inquieta e irriverente, tenacemente intenta alla scoperta di sé stessa e del senso dell’esistenza, desiderosa di amore e di amicizia nelle loro mutevoli forme, dall’affetto e dalla tenerezza fino alla passione assoluta, e vera maestra di una giovinezza senza tempo in cui ognuno può riconoscere le proprie emozioni, la forza e la fragilità, la paura e il coraggio. Ci sono libri che, se non cambiano la vita, ci toccano in profondità e ci fanno scoprire qualcosa di noi che non sapevamo.
Questo è stato il Diario di Etty Hillesum per Rasy che, ricostruendone la vicenda umana e letteraria, si è trovata a indagare su sé stessa, tra ricordi e riflessioni, e sui temi eterni della vita umana: i complicati arabeschi dell’amore, le tortuose vie dell’anima, la necessità di non soccombere all’orrore, la possibilità di trovare gioia anche nei momenti più difficili, il desiderio di vivere a pieno la propria vita, infine il senso della scrittura autobiografica, questa singolare inchiesta sui propri segreti e misteri. Con la maestria dei grandi autori, Rasy intreccia la vita di Etty Hillesum con quella di altre giovani donne straordinarie dello stesso terribile periodo storico, da Edith Stein a Simone Weil a Micol Finzi-Contini, l’eroina del romanzo di Giorgio Bassani, e con le vicende di scrittrici e scrittori amati e dei loro altrettanto amati personaggi. Fino a comporre un doppio romanzo di formazione, quella dell’indimenticabile ragazza olandese e la propria.
Elisabetta Rasy, è nata a Roma dove vive e lavora, avendo passato l’infanzia a Napoli, la città della sua famiglia. Ha pubblicato numerosi libri di narrativa e saggistica tra cui La prima estasi; (Mondadori 1985), Posillipo (Rizzoli 1997, Premio Selezione Campiello), La scienza degli addii (Rizzoli 2005), L’estranea (Rizzoli 2007), Memorie di una lettrice notturna (Rizzoli 2009), Figure della malinconia (Skira, 2012), Le regole del fuoco (Rizzoli, 2016, Premio Selezione Campiello), Le disobbedienti (Mondadori, 2019) ispirato a sei importanti pittrici del passato. Nel maggio 2021 ha pubblicato Le indiscrete (Mondadori), storie di vita e arte di cinque grandi fotografe del Novecento. È stata tra i fondatori della casa editrice Edizioni delle donne e della rivista Panta. Le sue opere sono tradotte in molti paesi europei. Ha scritto di letterature e di arte per numerose riviste culturali e testate giornalistiche italiane. Attualmente collabora al supplemento domenicale del “Sole 24 ore”.
Il nome della rosa di Umberto Eco, a Passato e Presente, a cura di Paolo Mieli, Rai3, 13/02/2023
Porru Matteo, Il dolore crea l’inverno, Garzanti, 2022

scheda dell’editore:
https://www.garzanti.it/libri/matteo-porru-il-dolore-crea-linverno-9788811003854/
Intorno c’è solo neve. E bianco. La neve copre le cose, le case, le persone. Anzi, alle persone la neve cade dentro e il freddo le circonda ma, soprattutto, si diffonde nelle ossa, negli occhi e nei pensieri.
Elia Legasov è nato in un paese circondato dal bianco, e da lì non è mai andato via. Il suo lavoro è spalare la neve, liberare strade su cui nessuno camminerà. La neve è sua amica, fino a quando non lo tradisce. Finché non fa emergere qualcosa dalle sue profondità. Qualcosa che ha a che fare con la sua famiglia e che doveva restare sepolto.
Da quel momento, nella mente di Elia si affollano ricordi che aveva soffocato. Parlano di un padre, scomparso tanti anni prima, e di una madre, partita per sempre. Sono parole dolci, gesti delicati, sorrisi sinceri. Ma anche duri come il ghiaccio. E dolorosi.
Elia capisce allora che quello che si dice dei membri della sua famiglia è vero: la neve non li protegge, ma li tenta, li provoca, per vedere se sono capaci di dimenticare, perché tutti dimenticano, ma i Legasov ricordano, sempre. Ora è venuto il suo turno di ricordare. Qualunque sia il prezzo. Qualunque cosa venga a galla. Perché è nelle case che il passato nidifica. È nelle famiglie che si riproduce, nei giorni bianchi e nei giorni neri. Perché il dolore crea l’inverno. Ma ogni inverno è diverso da quello precedente e da quello successivo.
A soli diciotto anni, Matteo Porru ha vinto il premio Campiello Giovani. Per la stampa è uno dei venticinque under-25 più promettenti al mondo. Ora arriva in libreria con un romanzo sospeso nel tempo e nello spazio che parla di legami familiari, rimpianti e vissuti indelebili. Un romanzo che ci ricorda che siamo tutti fatti di carne e neve.


MILONE Paolo, Astenersi principianti, Einaudi, 2023
scheda dell’editore:
Davanti alla fine, siamo tutti principianti: e siccome l’arte del distacco non la possiamo imparare, tanto vale affezionarsi a questa Signora acquattata nell’armadio, cercando le parole per farcela un po’ amica.
Ognuno procede a modo suo, ci mancherebbe, ma qui c’è un piccolo prontuario portatile: una cassetta degli attrezzi fatta di poesia, paura, favole, silenzio, coraggio, lacrime, sorrisi: «mille pozioni per uccidere la notte».
Paolo Milone accende il buio con le sue folgorazioni, e ha l’avventatezza di farlo persino con leggerezza. Perché non possiamo sapere quale, ma di queste strade, una sarà la nostra.

HACCA edizioni, Matelica (MC)
Hacca è una casa editrice marchigiana fondata e diretta da Francesca Chiappa. Dal 2006 pubblica recuperi del Novecento e narrativa contemporanea, proponendo titoli eterogenei ma accomunati da un’attività di ricerca che valorizza da un lato la tradizione della letteratura industriale italiana, dall’altro opere – di autori esordienti e non – nelle quali gli immaginari narrativi sono tracciati riservando un’attenzione particolare al linguaggio, spesso innovativo se non sperimentale.
VAI AL SITO:
gli AUTORI di Hacca edizioni:
TE LA DO IO L’ARTE, a cura di Nicolas Ballario, Rai Radio1
Gaddabolario. Duecentodiciannove parole dell’Ingegnere, a cura di Paola Italia – Carocci editore, 2023

scheda dell’editore
Gaddabolario – Carocci editore
Se avete in mano questo libro vuol dire che siete tra coloro che Gadda lo hanno solo sentito nominare (“l’Ingegnere della letteratura”, “il Joyce italiano”), ma finora non lo hanno mai letto (“Gadda è troppo difficile”, “Gadda bisogna tradurlo”). Oppure fate parte, come gli autori di questa impresa, della categoria degli “adepti”, ovvero di coloro che in un certo momento della vita hanno incontrato un libro di Gadda e, dopo lo smarrimento iniziale, hanno deciso che non lo avrebbero posato finché non ne avessero capito almeno una pagina. Perché leggere Gadda è un’avventura: un esercizio di conoscenza, un viaggio nella lingua italiana, un corso pratico di ironia. A volte si ride irrefrenabilmente, fino alle lacrime, altre volte è un riso amaro, sarcastico. Questo Gaddabolario, scritto dagli “adepti” per chi non lo è ancora, raccoglie e spiega duecentodiciannove parole gaddiane – un numero da cabala “ingravallesca”: via Merulana 219 è il centro in cui convergono tutti i delitti del Pasticciaccio – da abracadabrante a Zoluzzo. Uno strumento indispensabile per addentrarsi, di parola in parola, nei labirinti dell’Ingegnere e perdersi nel piacere della sua incomparabile prosa.
Paola Italia
Insegna Filologia italiana e Scholarly Editing all’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna. Si è occupata di autori e temi dell’Ottocento (Leopardi e Manzoni) e del Novecento (Gadda, Bassani, Savinio, Tobino), con una particolare attenzione allo studio e all’edizione delle varianti d’autore. Da trent’anni studia le carte e l’opera di Carlo Emilio Gadda (Io sono un archiviòmane, Pistoia 2003 e Come lavorava Gadda, Carocci, 2017) e con Giorgio Pinotti e Claudio Vela è responsabile della nuova edizione Adelphi delle sue opere.



Menga Ferdinando G., Cura, in Corriere della Sera, 2023. Indice del libro
Narrare humanum est. La vita come intreccio di storie e immaginari, di James Clifford, Stefano Bartezzaghi, Maurizio Bettini, Lina Bolzoni, Ivano Dionigi, Silvia Vegetti Finzi, Luigi Zoja, Utet editore, 2023
Mappe nel Sistema dei Servizi alla Persona e alla Comunità

vai alla scheda dell’editore:
https://www.utetlibri.it/libri/narrare-humanum-est/
«C’era una volta», «Narrami o Musa», «In principio era il Verbo». Le fondamenta stesse della nostra civiltà affondano spesso nella parola, nella narrazione. Miti, fiabe, opere letterarie, storiografie, testi sacri, lettere e diari, frammenti di papiro ritrovati nella sabbia del deserto…
Siamo fatti sì di carne, ma anche delle parole con cui raccontiamo la realtà circostante e noi stessi, scritte o pronunciate che siano; parole che ci mettono in viaggio verso mondi immaginari e tempi remoti. Ma che cosa raccontiamo, e perché?
In questa antologia sette autori indagano la narrazione nelle sue molteplici sfumature:
James Clifford analizza lo stretto legame tra l’antropologia e il racconto, svelando come la parola sia un ponte imprescindibile tra culture diverse;
Stefano Bartezzaghi ci illustra l’essenza e le con- traddizioni dello storytelling, arte persuasiva che interessa la fiction quanto la politica e il giornalismo;
Maurizio Bettini ripercorre il “narrare” partendo…
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Stefano Ercolino, Massimo Fusillo, Empatia negativa. Il punto di vista del male, Bompiani, 2022
scheda :
https://www.bompiani.it/catalogo/empatia-negativa-9788830103153
La storia delle arti è ricca di personaggi, figure, performance, oggetti e spazi connotati negativamente con cui i fruitori stabiliscono un tipo di relazione empatica ambivalente e destabilizzante, fatta di attrazione e di repulsione: l’empatia negativa. Da Medea al carnefice di san Matteo dipinto da Caravaggio e dalla fotografia di Mapplethorpe, fino ai Sette Palazzi Celesti di Kiefer e al Joker folle e derelitto di Phillips, c’è qualcosa, nel punto di vista del male, che ci conquista e ci obbliga a interrogarci su noi stessi molto più di quanto siano in grado di fare espressioni artistiche edificanti. Questa ampia e affascinante ricerca, che spazia dalla letteratura al cinema, dal teatro alle arti figurative, indaga il cuore nero dell’empatia.
STEFANO ERCOLINO
È professore associato di Critica letteraria e Letterature comparate presso l’Università Ca’ Foscari Venezia. Per Bompiani ha pubblicato Il romanzo-saggio, 1884-1947 (2017), Il romanzo massimalista (2015) e, con Massimo Fusillo, Empatia negativa (2022).


Virginia e Co. a Monza: la libreria come se fosse una casa dove si cresce – in Racconta un libraio
le edizioni PulcinoElefante: Luciano di Samosata, frammenti da Elogio di una Mosca, 1995
Ravasi Bellocchio Lella, La fiaba siamo noi. Storie che ci possono salvare, Raffaello Cortina, 2022. Indice del libro
scheda dell’editore:
Come diceva Italo Calvino, le fiabe sono vere. E così La regina delle nevi, Cenerentola, Il pifferaio magico e altre storie dei fratelli Grimm ricalcano i passaggi fondamentali dell’esistenza, mostrano dove andare e come procedere, addestrano alla vita. Dunque, parlano di noi, ognuno ha dentro di sé un racconto che gli assomiglia.
Orchi e fate, iniziazione e paura, abisso e speranza; come le storie di analisi, le fiabe si intrecciano nel farsi della vita e ci forniscono ciò di cui abbiamo maggiormente bisogno: parole che ci possono salvare.
Effetti terapeutici si possono trarre anche dalle favole dei nostri giorni, raccontate nell’immaginario poetico e cinematografico di Emily Dickinson, Federico Fellini e altri. La creatività diventa cura, in cui tutto è movimento, e le narrazioni passano dall’inconscio personale a quello collettivo, alla speranza di un lieto fine.
Così oggi La fiaba siamo noi dà un senso alla riscoperta di una possibile salvezza. Come scrive Hillman: “Le parole sono come cuscini, disposte nel modo giusto alleviano il dolore”.
Biografia dell’autore
Lella Ravasi Bellocchio
Lella Ravasi Bellocchio, analista junghiana, è membro dell’International Association for Analytical Psychology. Nelle nostre edizioni ha pubblicato, tra gli altri, Sogni senza sbarre. Storie di donne in carcere (2005), Di madre in figlia (2010) e La fiaba siamo noi (2022).


alla radice delle parole: RASSEGNAZIONE, di Nunzio Galantino
Michelangelo Pistoletto, Terzo paradiso: io, tu, NOI
Galimberti Umberto, Parole nomadi, Feltrinelli, 1994. Rielaborazione di articoli pubblicati sul supplemento domenicale de Il Sole 24 Ore nel 1991/1992. Il libro è stato ripubblicato nel 2023 dalla Repubblica
Jorge Luis Borges, Storia dell’eternità, Adelphi
scheda editore:
https://www.adelphi.it/libro/9788845913334
Nel 1936, quando scrisse la Storia dell’eternità, Borges lavorava in una biblioteca rionale dimenticata in un quartiere periferico di Buenos Aires, dove la topografia ortogonale della capitale argentina si frastagliava in terreni incolti e officine e ortaglie, e dove il tempo sembrava non passare mai.
Fu in quel periodo che si delinearono nella sua opera i tratti che oggi chiunque definirebbe, a colpo sicuro, borgesiani, e in primo luogo l’inclinazione a considerare tutto come materiale letterario. Così, per esempio, teologia e metafisica potevano diventare ai suoi occhi cronache della vita di un personaggio chiamato eternità, del quale egli si proponeva di restituire, attraverso episodi ben vagliati, alcune delle fasi che punteggiavano una vita infinita.
Senza impedirsi, comunque, di accostare queste storie a divagazioni sulla metafora, sui traduttori delle Mille e una notte e sull’arte dell’insulto. Tale procedimento, usato da Borges con discrezione e ironia, ha una straordinaria forza dissestante, nel senso che scalza ogni affermazione dal suo piedistallo di pretesa realtà, come se la realtà stessa non fosse che un genere letterario. E nel contempo ci introduce a un nuovo genere, di cui Borges seppe essere, per un paradosso a lui congeniale, insieme il fondatore e l’epigono.
DINO CAMPANA, 1885-1932
CRISTINA PENNAVAJA, Danzare nel buio. Sciuri sciuri – L’autobiografia nella narrativa. Consigli sulle tecniche di stile, Youcanprint editore, Lecce, 2022. Indice del libro
Mappe nel Sistema dei Servizi alla Persona e alla Comunità
Danzare nel buio – L’autobiografia nella narrativa di Cristina Pennavaja
vai al sito dell’editore:
Danzare nel buio – L’autobiografia nella narrativa di Cristina Pennavaja | Cartaceo

Ammaniti Niccolò, La vita intima, Einaudi editore, 2023
vai alla scheda dell’editore:
La vita intima, Niccolò Ammaniti. Giulio Einaudi editore – Stile libero Big
Maria Cristina Palma ha una vita all’apparenza perfetta, è bella, ricca, famosa, il mondo gira intorno a lei. Poi, un giorno, riceve sul cellulare un video che cambia tutto. Nel suo passato c’è un segreto con cui non ha fatto i conti. Come un moderno alienista Niccolò Ammaniti disseziona la mente di una donna, ne esplora le paure, le ossessioni, i desideri inconfessabili in un romanzo che unisce spericolata fantasia, realismo psicologico, senso del tragico e incanto del paradosso.
recensione in https://www.editorialedomani.it/idee/cultura/ammaniti-nel-suo-ultimo-libro-racconta-lintimita-delle-donne-potenti-vtmmivyc
- Estraniarsi dal mondo e perdere la fermata del treno per colpa di un romanzo: è uscito La vita intima, il nuovo libro di Niccolò Ammaniti. Oltre che una bellissima storia è una presa di posizione sulle questioni di genere.
- Ammaniti lavora scrupolosamente alle sue trame, le racconta agli amici per vedere che effetto fanno. E da qualche tempo sceglie come protagoniste le donne. Forse perché a leggere romanzi sono rimaste solo loro.
- Chissà come reagiranno le lettrici al comportamento della protagonista, che tende a rimuovere i suoi desideri e ad attribuirli a una perversa esuberanza maschile.
Maria Cristina Palma ha una vita all’apparenza perfetta, è bella, ricca, famosa, il mondo gira intorno a lei. Poi, un giorno, riceve sul cellulare un video che cambia tutto.
Nel suo passato c’è un segreto con cui non ha fatto i conti.
Come un moderno alienista Niccolò Ammaniti disseziona la mente di una donna, ne esplora le paure, le ossessioni, i desideri inconfessabili in un romanzo che unisce spericolata fantasia, realismo psicologico, senso del tragico e incanto del paradosso.
scheda dell’editore:




TartaRugosa ha letto e scritto di: Remo Bodei (2009), La vita delle cose, Laterza editore
Nella mia vita professionale, il termine “anomia” sta ad indicare l’incapacità a denominare gli oggetti e in genere è un inquietante segnale di problema cognitivo: “dammi quella cosa lì…, come si chiama?…”
Se risalgo a epoche più remote, la parola “cosa” era assai contestata dalla mia severa maestra Adriana, capace di abbassare di due voti il tema assegnato o la prova orale sostenuta, qualora tale “cosa” osasse fare una temeraria comparsa.
Con che piacere quindi immergermi nella lettura di Bodei e trovare che “Il significato di ‘cosa’ è più ampio di quello di ‘oggetto’, giacchè comprende anche persone o ideali e, più in generale, tutto ciò che interessa e sta a cuore …L’italiano ‘cosa’ (e i suoi correlati nelle lingue romanze) è la contrazione del latino causa, ossia di ciò che riteniamo talmente importante e coinvolgente da mobilitarci in sua difesa”.
Sempre etimologicamente ragionando, la parola oggetto (da
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