Emanuele Severino indica l’importanza del “mostrare” e del “sapere”. Citazione in: A. Torno, Una forza che supera Hegel e Marx: la tradizione , in Corriere della Sera, 22 novembre 2012

” Per esemplificare, diremo che se una barca sta navigando sul fiume, Severino non dice all’equipaggio come deve remare, ma indica la velocità e la portata dell’acqua, la sua profondità, la consistenza dell’imbarcazione, segnala infine le rapide che più in là sono in agguato”

Articolo di Augusto Torno

Augusto Torno, firma storica del Corriere della Sera, ha pubblicato l’articolo intitolato “Una forza che supera Hegel e Marx: la tradizione” il 22 novembre 2012, discutendo come la tradizione rappresenti una dimensione culturale e storica capace di trascendere le visioni dialettiche di Hegel e Marx.iris.unito

Contesto e Temi Principali

L’articolo si inserisce in un dibattito più ampio sul declino delle ideologie tradizionali, come capitalismo, religione e politica, descritto come “crepuscolo delle tradizioni” in pezzi correlati dello stesso periodo sul Corriere. Torno esplora la tradizione non come mera conservazione, ma come forza dinamica che supera i paradigmi hegeliani della storia come progresso e marxisti della lotta di classe.corriere+1

Tale prospettiva riecheggia analisi filosofiche che contrappongono la razionalità storica di Hegel e Marx a forme di continuità simbolica e ambivalenza, come quelle evocate in saggi su Lessing e la redenzione della storia. L’intervento di Torno appare rilevante per studi sociologici sulla persistenza del sacro e dell’immaginario tradizionale contro le narrazioni lineari del progresso.iris.unicas+1

  1. https://iris.unicas.it/retrieve/handle/11580/75307/68830/Prospero%20XXIV%202019%2018%20dicembre.pdf
  2. https://romatrepress.uniroma3.it/wp-content/uploads/2020/01/B@belonline-vol.-12-Georges-Bataille.-L%E2%80%99impossibile.pdf
  3. http://www.consecutio.org/wp-content/uploads/2021/07/c10-online.pdf
  4. https://iris.unito.it/bitstream/2318/141958/2/Scarpa_NuovoRealismocs5_12-nov-2013.indd.pdf
  5. https://www.openstarts.units.it/bitstreams/df054182-05cf-4075-9b55-c27b77c51a37/download
  6. https://munaf.it/wp-content/uploads/2010/02/con-i-nostri-pensieri-e-con-i-nostri-gesti_Roberto-Signorini.pdf
  7. https://www.theologia.va/content/dam/cultura/docs/pdf/accademie/path/PATH%202022-1.pdf
  8. https://iris.uniroma1.it/retrieve/e3835313-2cea-15e8-e053-a505fe0a3de9/Bernardini_Ermeneutica.pdf
  9. https://www.corriere.it/cultura/12_marzo_02/bedeschi-tanti-saluti-progresso_af14f818-6470-11e1-9522-b1c79df94a33.shtml
  10. https://www.regione.basilicata.it/wp-content/uploads/giunta/docs/DOCUMENT_FILE_536758.pdf

1965 – 2025. Per i Sessant’anni del Poscritto di Ritornare a Parmenide, Venezia, 18 e 19 Dicembre 2025

1965 – 2025. Per i Sessant’anni del Poscritto di Ritornare a Parmenide
Data: 18 e 19 Dicembre 2025
Luogo: Venezia
Sede: Sala G. Morelli di Palazzo Malcanton Marcorá dell’Università Ca’ Foscari (Calle Contarini, Dorsoduro 3484/D)

Il Convegno si pone come tappa conclusiva del percorso cominciato in CCS il 5 novembre 2024 con l’incontro 

Per i 60 anni di Ritornare a Parmenide e proseguito sempre in CCS il 14 novembre 2025 con l’evento L’anima alienata del parricidio “riuscito”. Da Parmenide a Platone nella lettura di Emanuele Severino.

Il Convegno “1965-2025. Per i Sessant’anni del Poscritto di Ritornare a Parmenide” si terrà il 18 e 19 dicembre 2025 a Venezia, presso la Sala G. Morelli del Palazzo Malcanton Marcorá (Calle Contarini, Dorsoduro 3484/D), organizzato dal Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali dell’Università Ca’ Foscari Venezia, in collaborazione con il Centro Casa Severino – Associazione Studi Emanuele Severino (CCS-ASES).unive+1

Programma 18 dicembre

La giornata si apre con saluti istituzionali alle 11.00 (Giovanni Maria Fara e Anna Severino), seguiti da sessioni su dialogo intorno a Emanuele Severino (Davide Spanio e Luigi Vero Tarca), temi del Poscritto (Riccardo Berutti, Mattia Cardenas, Francesco Saccardi) e logica e fondamento (Francesco Berto in videoconferenza).unive

Programma 19 dicembre

Il 19 dicembre prevede la presentazione del volume “Emanuele Severino. Il destino e il mortale” di L. Messinese (con interventi di Leonardo Messinese, Emanuele Agazzani e Alessandro De Cesaris) e una tavola rotonda sull’eredità severiniana (Nicoletta Cusano, Massimo Donà, Giulio Goggi, Paolo Pagani, Andrea Tagliapietra).unive

L’ingresso è libero; per informazioni: marco.calzavara@unive.it o mattia.cardenas@unive.it. Direzione scientifica: Davide Spanio; organizzazione: Paolo Pagani, Davide Spanio, Andrea Tagliapietra.unive

  1. https://www.facebook.com/bibliotechedibrescia/posts/centro-casa-severino-associazione-studi-emanuele-severino-segnala-lultimo-evento/1326959192806131/
  2. https://www.facebook.com/bibliotechedibrescia/photos/d41d8cd9/1326959102806140/
  3. https://www.instagram.com/p/DR9Nh1DjMXk/
  4. https://www.filosofarti.it/edizione2025.php
  5. https://apps.unive.it/avvisi/download/324038/allegato_1/spanio%2018-19.12.2025.pdf
  6. https://www.filosofiafestival.it/wp-content/uploads/2025/07/Dike-aprile-2026.pdf
  7. https://www.youtube.com/watch?v=NYDuEeDQqtw
  8. http://www.ispf.cnr.it/eventi/
  9. https://www.unive.it/data/agenda/1/108668
  10. https://www.academia.edu/127788027/Verna_Il_ritorno_a_Parmenide_interno_DIGITALE_1_

100 libri di filosofia classici da leggere nella vita, in illibraio.it

vai a:

https://www.illibraio.it/news/saggistica/libri-di-filosofia-classici-1450618/?fbclid=IwY2xjawN3BopleHRuA2FlbQIxMQABHvO5967iOvCbzEVImjiXdcvcuHAUB9iu8UuVG_TNYBBTKoG9Wui8JlzdQd0U_aem_hBTYOrvNBvac1XeLZQEepw

  1. Metafisica, Aristotele (Bompiani, a cura di G. Reale)
  2. Dei delitti e delle peneCesare Beccaria (Garzanti, a cura di Giuseppe Armani)
  3. La RepubblicaPlatone (Newton Compton, traduzione di Giovanni Caccia, a cura di Enrico V. Maltese)
  4. Menone, Platone (Laterza, traduzione di F. Adorno)
  5. Il mondo come volontà e rappresentazioneArthur Schopenhauer (Newton Compton, traduzione di Gian Carlo Giani)
  6. L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnicaWalter Benjamin (Einaudi, traduzione di Enrico Filippini, a cura di Francesco Valagussa)
  7. Il contratto socialeJean-Jacques Rousseau (Laterza, traduzione di M. Garin)
  8. Così parlò ZarathustraFriedrich Nietzsche (Newton Compton, traduzione di Anna Maria Carpi)
  9. Critica della ragion puraImmanuel Kant (UTET, a cura di Pietro Chiodi)
  10. Il capitaleKarl Marx (Newton Compton, traduzione di Ruth Meyer, a cura di Eugenio Sbardella)
  11. Saggio sull’intelletto umano, John Locke (Bompiani, a cura di M. G. D’Amico, V. Cicero)
  12. Come essere feliciEpicuro (Garzanti, traduzione di Giacomo Origo)
  13. Lettere a LucilioLucio Anneo Seneca (Garzanti, a cura di Caterina Barone)
  14. CandidoVoltaire (Garzanti, a cura di Maria Moneti)
  15. Sui diritti delle donneMary Wollstonecraft (Rizzoli, a cura di Barbara Antonucci)
  16. La banalità del male. Eichmann a GerusalemmeHannah Arendt (Feltrinelli, traduzione di Piero Bernardini)
  17. Tractatus logico-philosphicusLudwig Wittgenstein (Einaudi, a cura di A. G. Conte)
  18. Sorvegliare e punire. Nascita della prigioneMichel Foucault (Einaudi, traduzione di A. Tarchetti)
  19. L’essere e il nulla, Jean Paul Sartre (il Saggiatore, traduzione di Giuseppe del Bo, a cura di Franco Fergnani, Marina Lazzari)
  20. Fenomenologia dello spirito, Georg Wilhelm Fridrich Hegel (Bompiani, a cura di V. Cicero)
  21. Leviatano, Thomas Hobbes (Laterza, traduzione di A. Lupoli, M. V. Predaval Magrini, Rossella Rebecchi, a cura di A. Pacchi)
  22. La fragilità del bene. Fortuna ed etica nella tragedia e nella filosofia greca, Martha C. Nussbaum (Il Mulino a cura di G. Zanetti e traduzione di R. Scognamiglio)
  23. Gli eroici furori, Giordano Bruno (Rizzoli)
  24. Una teoria della giustizia, John Rawls (Feltrinelli, traduzione di Ugo Santini, a cura di Sebastiano Maffettone)
  25. Pensieri, Blaise Pascal (Garzanti, a cura di B. Nacci)
  26. Ricerca sull’intelletto umano, David Hume (Laterza, traduzione di M. Dal Prà)
  27. Discorso del metodo, Renée Descartes (Laterza, traduzione di Sergio Landucci)
  28. EticaBaruch Spinoza (Bollati Boringhieri, traduzione di Sossio Giametta)
  29. Il secondo sessoSimone de Beauvoir (il Saggiatore, traduzione di Roberto Cantini, Mario Andreose)
  30. Liberazione animale, Peter Singer (il Saggiatore, traduzione di Gilli Valeria Lucia)
  31. Il principeNiccolò Machiavelli (Garzanti, introduzione di Delio Cantimori e note di Stefano Andretta)
  32. PensieriMarco Aurelio (Garzanti, traduzione di Enrico V. Maltese)
  33. Manuale, Epitteto (Garzanti, a cura di Enrico V. Maltese)
  34. Storia della filosofia occidentaleBertrand Russell (Tea, traduzione di Luca Pavolini)
  35. Essere e tempoMartin Heidegger (Longanesi, a cura di Franco Volpi, traduzione di Pietro Chiodi)
  36. Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondoGalileo Galilei (Rizzoli, a cura di A. Beltrán Marí)
  37. Utopia, Thomas More (Newton Compton, a cura di Francesco Cuomo)
  38. La consolazione della filosofia, Severino Boezio (UTET, a cura di C. Moreschini)
  39. Teoria esteticaTheodor W. Adorno (Einaudi, a cura di Fabrizio Desideri, Giovanni Matteucci)
  40. La disobbedienza civileHenry Davis Thoreau (Garzanti, traduzione di Alba Bariffi)
  41. Sulla libertà, John Stuart Mill (Bompiani, a cura di Giovanni Mollica)
  42. Lo straniero, Albert Camus (Bompiani, traduzione di Sergio Claudio Perroni)
  43. Le confessioniSant’Agostino (Garzanti, traduzione di Roberta Monticelli)
  44. Giustizia, Michael J. Sandel (Feltrinelli, traduzione di A. Gargiulo)
  45. Il mondo di SofiaJostein Gaarder (Longanesi, traduzione di  Margherita Podestà Heir)
  46. La città delle dame, Christine de Pizan (Carocci, a cura di Patrizia Caraffi)
  47. Saggi, Michel de Montaigne (Adelphi, a cura di F. Garavini)
  48. Elogio della folliaErasmo da Rotterdam (Garzanti, a cura di Roberto Giannetti)
  49. Verso un sapere dell’anima, María Zambrano (Raffaello Cortina, traduzione di E. Nobili)
  50. Diritti dell’uomo, Thomas Paine (Editori Riuniti Univ. Press, a cura di T. Magri)
  51. Aut Aut, Søren Kierkegaard (Mondadori, traduzione di K. M. Guldbrandsen, Remo Cantoni)
  52. L’evoluzione creatrice, Henri Bergson (Rizzoli, a cura di M. Acerra)
  53. Natura, Ralph Waldo Emerson (Ortica editrice, traduzione di Mauro Cossa)
  54. L’essenza del cristianesimoLudwig Feuerbach (Feltrinelli, a cura di C. Cometti)
  55. Contro il metodo, Paul K. Feyerabend (Feltrinelli, traduzione di L. Sosio)
  56. Senso, funzione e concettoGottlob Frege (Laterza, a cura di C. Penco, E. Picardi)
  57. Lettere dal carcereAntonio Gramsci (Sellerio, a cura di A. A. Santucci)
  58. La struttura delle rivoluzioni scientifiche, Thomas S. Kuhn (Einaudi, traduzione di Adriano Carugo)
  59. L’accumulazione del capitale, Rosa Luxemburg (Pgreco, traduzione di Bruno Maffi)
  60. L’etica protestante e lo spirito del capitalismo, Max Weber (Rizzoli, traduzione di Anna Maria Marietti)
  61. La città del sole, Tommaso Campanella (Newton Compton, a cura di M. Baldini)
  62. Intenzione, Gertrude Elisabeth Margaret Anscombe (Edusc, traduzione di C. Sagliani)
  63. Nuova Atlantide, Francesco Bacone (Carocci, a cura di Guido Giglioni)
  64. L’anti-Edipo. Capitalismo e schizofrenia, Gilles Deleuze (Einaudi, traduzione di A. Fontana)
  65. La scrittura e la differenzaJacques Derrida (Einaudi, introduzione di Gianni Vattimo)
  66. Lo spirito delle leggiCharles L. de Montesquieu (UTET, a cura di S. Cotta)
  67. Donne, razza e classeAngela Davis (Alegre, traduzione di Alberto Prunetti, Moïse Marie, a cura di Cinzia Arruzza)
  68. Anarchia, stato e utopia, Robert Nozick (il Saggiatore, traduzione G. Ferranti)
  69. Verità e metodo, Hans Georg Gadamer (Bompiani, a cura di G. Vattimo)
  70. Scritti sul pensiero medievale, Umberto Eco (Bompiani)
  71. Sputiamo su Hegel. E altri scritti, Carla Lonzi (La Tartaruga)
  72. L’oggetto sublime dell’ideologiaSlavoj Žižek (Ponte alle Grazie, traduzione di Carlo Salzani)
  73. La virtù dell’egoismo. Un concetto nuovo di egoismoAyn Rand
  74. Intelligenza meccanicaAlan Turing (Bollati Boringhieri, a cura di Gabriele Lolli e traduzione di Nino Dazzi)
  75. Il linguaggio e la menteNoam Chomsky (Bollati Boringhieri, traduzione di Armando de Palma)
  76. La sovranità del bene, Iris Murdoch (Carabba, a cura di Giuliana di Biase)
  77. Nonluoghi. Introduzione a una antropologia della surmodernitàMarc Augé (Elèuthera, traduzione di Dominique Rolland)
  78. Il libro del potereSimone Weil (Chiarelettere, traduzione di Valentina Abaterusso)
  79. Questione di genere. Il femminismo e la sovversione dell’identitàJudith Butler (Laterza, traduzione di Sergia Adamo)
  80. Lo stato di eccezione. Homo SacerGiorgio Agamben (Bollati Boringhieri)
  81. La parte maledettaGeorges Bataille (Bollati Boringhieri, traduzione di F. Serna)
  82. Proslogion, Anselmo (Rizzoli)
  83. Etica ed economia, Amartya K. Sen (Laterza, traduzione di S Maddaloni)
  84. Compendio di teologia, San Tommaso d’Aquino (UTET, a cura di A. Selva, T. S. Centi)
  85. Corpo in figure, Adriana Cavarero (Castelvecchi)
  86. Logica della scoperta scientifica. Il carattere autocorrettivo della scienza, Karl Popper (Einaudi,  M. Trinchero)
  87. Tutto sull’amore. Nuove visioni, bell hooks (il Saggiatore, a cura di Maria Nadotti e traduzione di Lucia Cornalba)
  88. ZibaldoneGiacomo Leopardi (Newton Compton)
  89. Teoria e storia della storiografia, Benedetto Croce (Adelphi, a cura di G. Galasso)
  90. La scienza nuovaGiambattista Vico (Garzanti, a cura di P. Soccio)
  91. Modernità liquidaZygmunt Bauman (Laterza, traduzione di Sergio Minucci)
  92. La democrazia in AmericaAlexis de Tocqueville (UTET, a cura di Nicola Matteucci)
  93. SentenzePorfirio (Garzanti, a cura di M. della Rosa)
  94. Fondamento dell’intera dottrina della scienza, Johann Gottlieb Fichte (Bompiani, a cura di G. Boffi)
  95. Teoria dell’agire comunicativo, Jürgen Habermas (il Mulino, traduzione di Paola Rinaudo, a cura di Gian Enrico Rusconi)
  96. Abiezione e oppressione. Le radici inconsce del razzismo, Iris Marion Young (Meltemi, traduzione di Marco Tabacchini)
  97. Idee per una fenomenologia pura e per una filosofia fenomenologica, Edmund Husserl (Einaudi, a cura di V. Costa)
  98. Nome e necessitàSoul Kripke (Bollati Boringhieri, traduzione di M. Santambrogio)
  99. Il problema dell’empatia, Edith Stein (Studium, a cura di Elio Costantini, Erika Schulze Costantini)
  100. Anima Mundi, Marsilio Ficino (Einaudi)
  101. Il principio speranzaErnst Bloch (Mimesis, traduzione di Enrico de Angelis)
  102. L’occhio e lo spirito, Maurice Merleau Ponty (SE, traduzione di A. Sordini)
  103. Pragmatismo e oltre, Charles S. Peirce (Bompiani, a cura di G. Maddalena)
  104. Cosa si prova ad essere un pipistrello, Thomas Nagel (Castelvecchi, traduzione di Teodoro Falchi)
  105. L’ istante e la libertàRachel Bespaloff (Einaudi, a cura di Laura Sanò)

La filosofia è uno sguardo …, citazione di Mauro Bonazzi in articolo: Parmenide secondo Severino, Corriere della Sera 9 settembre 2025

“La filosofia è uno sguardo, niente di più niente di meno.

E’ la capacità di guardare la realtà per quello che è, di individuare la trama che le dà forma e bellezza, dietro l’apparente caoticità di suoni, rumori, movimenti e colori di cui fanno esperienza i nostri sensi.

E’ una conoscenza che salva perchè ci mostra che ti questo bellissimo tutto anche noi facciamo parte.

Tutto è e tutto si tiene.

Anche la nostra esistenza, ogni singola esistenza, ha valore, è.

La filosofia ci salva , perchè ci insegna a vivere”

Ines Testoni, Essere eterni. Manifesto contro la morte, Il Saggiatore, 2025

Essere eterni. Manifesto contro la morte è un saggio filosofico di Ines Testoni, pubblicato da Il Saggiatore nell’agosto 2025. Il volume affronta il tema della morte e del desiderio umano di superare la fine, ripercorrendo la tradizione del pensiero occidentale per proporre nuove chiavi di lettura, tra filosofia, psicologia, religione e contemporaneità.

Il libro si configura come un manifesto contro l’angoscia della mortalità, invitando il lettore a ripensare senza dogmatismi il rapporto tra tempo, morte e trascendenza.

Testoni dialoga con Parmenide, Spinoza, Severino, Freud, Kübler-Ross, Borges e molti altri, interrogandosi su cosa significhi davvero “essere immortali”. Il testo intreccia riferimenti filosofici, ricordi autobiografici, analisi di fenomeni culturali contemporanei (come populismi e teorie del complotto) ed esplora come la paura della morte alimenti forme di controllo sociale e ideologico.

Tra i contenuti principali:

  • Analisi della tradizione filosofica sull’annientamento e l’eternità (da Parmenide a Severino)
  • Riflessioni psicologiche sulla gestione dell’angoscia della morte (Kübler-Ross, Terror Management Theory)
  • Critica alle promesse di immortalità fornite da religione, ideologia e scienza
  • Proposta di una via non nichilista e non autoritaria per superare il terrore dell’annientamento
  • Uso di neologismi come “Diə” (con la schwa) per una nuova concezione post-patriarcale del divino

Il testo è suddiviso in 15 capitoli organizzati in 2 parti, affrontando sia sviluppi storici che articolazioni teoriche sul tema della morte e dell’eternità.

  1. https://www.ilsaggiatore.com/libro/essere-eterni
  2. https://www.libreriauniversitaria.it/essere-eterni-manifesto-contro-morte/libro/9788842835776
  3. https://inestestoni.it/pubblicazione-libro-essere-eterni-di-ines-testoni/
  4. https://www.globalist.it/culture/2025/08/21/essere-eterni-un-manifesto-contro-langoscia-della-morte/
  5. https://www.recensionedilibri.it/2025/09/05/testoni-essere-eterni-manifesto-contro-la-morte/
  6. https://www.ebay.it/itm/116761183912
  7. https://www.aseq.it/morte-e-morire/72230-essere-eterni-manifesto-contro-la-morte.html
  8. https://www.libreriacoletti.it/libro/essere-eterni-testoni-ines/9788842835776

I temi chiave trattati in “Essere eterni. Manifesto contro la morte” di Ines Testoni sono:

  • Il rapporto umano con la morte e l’angoscia da essa provocata, analizzato come esperienza universale che necessita di essere superata con nuove chiavi di lettura.
  • La ricerca del significato dell'”eternità” e dell'”essere eterni” attraverso la tradizione filosofica, con riferimenti a Parmenide, Spinoza, Severino e altri, per ripensare la vita oltre la mera finitezza.
  • La critica delle forme di immortalità offerte dalla religione, dalla scienza o dalle ideologie, che spesso nascondono meccanismi di controllo sociale e paura collettiva.
  • L’influenza della psicologia contemporanea sulla comprensione della morte e del lutto, con focus su teorie come quella di Kübler-Ross e la Terror Management Theory.
  • La proposta di un superamento non nichilista dell’angoscia da morte che favorisca una nuova forma di esistenza, ispirata a una visione più inclusiva e meno dogmatica del divino, p.e. con l’uso del neologismo “Diə”.
  • L’intreccio tra radici filosofiche, esperienze personali e analisi critica della società contemporanea per affrontare il tema della morte come problema aperto e costitutivo.

Il libro allarga il discorso in una dimensione culturale, psicologica e politica, interrogandosi sul senso e le modalità di una possibile “eternità” senza rinunciare alla complessità e alla sofferenza associate alla condizione umana.ilsaggiatore+3

  1. https://giulianoantonello.wordpress.com/2017/07/27/5-analisi-delletica-di-spinoza-etica-i-la-natura-naturante-proposizioni-16-20/
  2. https://mariodomina.wordpress.com/2007/11/15/e-se-avesse-ragione-severino/
  3. https://unitesi.unive.it/retrieve/89814c80-cc4e-467d-b798-7d7685ed4fd7/829769-1188956.pdf
  4. https://giulianoantonello.wordpress.com/2016/11/30/analisi-delletica-di-spinoza-etica-i-i-fondamenti-le-definizioni-e-gli-assiomi/
  5. https://books.fbk.eu/media/pubblicazioni/allegati/Genovese_fatto.pdf
  6. https://www.treccani.it/enciclopedia/il-tempo-la-creazione-lo-spazio-e-il-moto-nel-vi-secolo-simplicio-e-filopono_(Storia-della-civilta-Europea)/
  7. https://www.instagram.com/reel/DNqnX1rt-cG/
  8. https://investor.brunellocucinelli.com/yep-content/media/Relazione%20sul%20Capitalismo%20Umanistico%20e%20sull%E2%80%99Umana%20Sostenibilita%CC%80%2020242.pdf
  9. https://www.studocu.com/it/document/liceo-luigi-galvani/filosofia-scientifico-tradizionale/nietzsche/90871940
  10. https://www.ilsaggiatore.com/libro/essere-eterni
  11. https://www.libreriauniversitaria.it/essere-eterni-manifesto-contro-morte/libro/9788842835776
  12. https://www.globalist.it/culture/2025/08/21/essere-eterni-un-manifesto-contro-langoscia-della-morte/
  13. https://www.recensionedilibri.it/2025/09/05/testoni-essere-eterni-manifesto-contro-la-morte/

La metafora filosofica della “legna e la cenere” nel pensiero di Emanuele Severino

La metafora filosofica della “legna e la cenere” nel pensiero di Emanuele Severino rappresenta il concetto che, sebbene le cose appaiano come se cambiassero o si trasformassero, la loro essenza è eterna e immutabile. Severino usa l’immagine della legna che brucia e diventa cenere per illustrare il rifiuto del divenire inteso come annientamento o trasformazione reale. La legna non diventa cenere nel senso di sparire o cessare di essere, ma ogni fase (legna spenta, legna accesa, braci, cenere) è un modo in cui l’essenza eterna si manifesta, un susseguirsi di stati eterni e immutabili.

Severino critica l’idea tradizionale che le cose “diventino” altro e che ciò implichi l’annientamento della loro essenza. Secondo lui, il cambiamento osservato è solo apparente e dentro un ciclo in cui ogni stato esiste in eterno. Questo porta a una visione del mondo in cui nulla davvero scompare o si trasforma in nulla, ma tutto permane in un continuum eterno. La cenere non è il destino finale della legna, ma il suo successore nel flusso eterno dell’apparire. Questa metafora è centrale nell’ontologia severiniana per comprendere la natura dell’essere e del cambiamento.antemp+3


Significato della metafora

La metafora “legna e cenere” indica che ciò che sembra un cambiamento, come la legna che brucia, è in realtà un susseguirsi di forme che sono tutte eterne. La legna non si annienta come legna per diventare cenere: ogni stato è eterno nella sua essenza.

Critica al divenire

Severino rifiuta l’idea tradizionale di “divenire” che comporta annientamento. Per lui, il divenire è un’illusione e l’essere, inteso come essenza, è eterno e immutabile.

Ontologia severiniana

La metafora esprime l’idea filosofica che nulla si distrugge realmente. Ciò che appare come trasformazione è solo un’apparenza fenomenica dentro un ordine eterno e immutabile.

Questa visione invita a riflettere sul vero significato del cambiamento e della morte nella realtà.arenaphilosophika+3

  1. https://antemp.com/2024/12/18/la-metafora-della-legna-e-la-cenere-nel-pensiero-di-emanuele-severino/
  2. https://arenaphilosophika.it/la-legna-e-la-cenere/
  3. https://antemp.com/2013/09/18/legna-e-cenere-lapparire-dellesser-se-di-emanuele-severino-nella-tavernetta-con-il-camino-acceso/
  4. https://coatesa.com/2013/09/20/legna-e-cenere-lapparire-dellesser-se-di-emanuele-severino-nella-tavernetta-con-il-camino-acceso/
  5. https://emanueleseverino.com/2021/03/28/emanuele-severino-oltre-la-cenere-lalbero-la-legna-il-fuoco-eternita-delle-cose-in-corriere-della-sera-14-agosto-1980/
  6. https://traccesent.com/2015/06/19/emanuele-severino-la-cenere-non-e-la-sorte-toccata-alla-legna-essa-non-grida-ma-tace-la-sorte-della-legna-in-quel-cerchio-la-legna-non-diventa-cenere-cosi-come-gli-uomini-non-diventano-polvere/
  7. https://emanueleseverino.com/category/metafore-di-emanuele-severino/legna-e-cenere/
  8. https://www.pensierofilosofico.it/articolo/Leternita-del-fuoco/277/
  9. https://www.youtube.com/watch?v=0r_febsn0-Y

Màdera Romano, Una spiritualità laica. La vocazione a essere finalmente umani, Bollati Boringhieri, 2025

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Il concetto di “poesia” nel pensiero di Emanuele Severino

La poesia come luogo privilegiato della verità occidentale

Nel pensiero di Emanuele Severino, la poesia occupa un ruolo centrale nell’interpretazione della storia e della crisi del pensiero occidentale.

Severino individua nella poesia – in particolare in quella di Eschilo e Leopardi – il luogo dove si manifesta in modo privilegiato il cuore stesso dell’Occidente: la sua tendenza nichilistica, ossia l’identificazione dell’essere con il nulla68. L’arte e la poesia, secondo Severino, non sono semplici espressioni estetiche, ma “mettono in opera” l’essenza profonda della civiltà occidentale, rendendone visibile la follia: la convinzione che tutto ciò che è, sia destinato al nulla.

Poesia e filosofia: intreccio e distinzione

Severino sottolinea come in Leopardi poesia e filosofia si intreccino in modo indissolubile, tanto che la poesia diventa la forma suprema della filosofia stessa24.

Mentre la filosofia occidentale, a partire dai Greci, aveva cercato un fondamento eterno e immutabile, Leopardi (secondo Severino) mostra che l’unica evidenza assoluta è il divenire, dominato dal nulla, e che la poesia rappresenta l’ultima illusione di salvezza offerta agli uomini, oltre il fallace ottimismo della scienza e della tecnica35.

La poesia come suprema illusione e resistenza

Per Severino, la poesia è l’erede della festa arcaica: un momento in cui l’uomo, attraverso canto e danza, riesce a respirare “al di sopra dell’oppressione del dolore della vita”1.

In Leopardi, la poesia diventa l’ultima parola prima dell’annientamento definitivo dell’uomo nell’epoca della tecnica. È la forma più alta dell’illusione e dell’immaginazione, quella che permette al “genio” di vivere la contraddizione tra il nulla e l’esistenza, di guardare in faccia il nulla ma di resistervi con la melodia del canto25. La poesia, dunque, non salva dall’annientamento, ma offre uno spiraglio di senso e di vita proprio nel riconoscimento della nullità di tutte le cose7.

La poesia come testimonianza del nichilismo

Severino vede nella poesia di Leopardi la testimonianza più radicale del nichilismo occidentale: la poesia diventa consapevolezza e testimonianza della nullità di tutte le cose, un atto di genio che, pur sapendo di essere destinato al nulla, continua a cantare7.

In questo senso, la poesia non è evasione, ma la più lucida e rigorosa interpretazione della condizione umana nell’epoca del disincanto e della tecnica36.

Sintesi

  • La poesia, per Severino, è il luogo in cui si manifesta in modo privilegiato il destino nichilistico dell’Occidente.
  • In Leopardi, poesia e filosofia si fondono: la poesia diventa la forma suprema della filosofia, capace di testimoniare la verità del nulla.
  • La poesia rappresenta l’ultima illusione e resistenza di fronte all’annientamento portato dalla tecnica e dalla ragione.
  • L’opera di genio poetico è consapevole della propria condanna al nulla, ma trova nella melodia del canto la forza di resistere e testimoniare257.

In definitiva, per Severino la poesia non è solo un genere letterario, ma un atto filosofico di suprema consapevolezza e di tragica grandezza, capace di illuminare il destino dell’uomo occidentale nel suo confronto con il nulla.

Citations:

  1. https://www.raicultura.it/filosofia/articoli/2018/12/La-filosofia-di-Leopardi-a4db3ff0-3a0b-43b5-8008-f385fd9e47e8.html
  2. https://ilclubdelsaperefilosofico.wordpress.com/2022/11/21/emanuele-severino-il-nulla-e-la-poesia-alla-fine-delleta-della-tecnica-leopardi/
  3. https://www.ibs.it/nulla-poesia-alla-fine-dell-libro-emanuele-severino/e/9788817005302
  4. https://www.youtube.com/watch?v=JgzylHbMhPY
  5. https://www.eunews.it/2022/11/09/severino-scopre-leopardi-fondatore-della-filosofia-europea-contemporanea/
  6. https://www.tesionline.it/tesi/lettere-e-filosofia/nichilismo-t%C3%A9chne-e-poesia-nel-pensiero-di-emanuele-severino/10376
  7. https://arenaphilosophika.it/la-lettura-severiniana-di-eschilo-e-leopardi-linizio-e-la-fine-della-civilta-della-tecnica/
  8. https://www.filosofico.net/nichilsevcardonefranc.htm
  9. https://www.rizzolilibri.it/libri/il-nulla-e-la-poesia-2/
  10. https://thesis.unipd.it/retrieve/39be6355-c673-4417-8909-0847a140a0c0/Riccardo_Guido_Peruzzo_2019.pdf
  11. https://emanueleseverino.com/2022/09/09/emanuele-severino-entro-la-dimensione-nichilistica-delloccidente-non-si-puo-non-essere-leopardiani-ma-quale-in-leopardi-la-forma-del-rapporto-tra-filosofia-e-poesia-2/
  12. https://criticaimpura.wordpress.com/2020/03/20/nichilismo-techne-e-poesia-nel-pensiero-di-emanuele-severino/
  13. https://www.adelphi.it/catalogo/tema/33/p8
  14. https://emanueleseverino.com/category/temi-chiave-di-emanuele-severino/poesia-poiesis/
  15. https://www.ousia.it/content/Sezioni/Temi/Tesi/NichilismoTechnePoesia.doc

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le «Lezioni d’autore» del Corriere della Sera

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http://www.corriere.it/lezioni

Le “Lezioni d’autore” del Corriere della Sera sono una serie di video e testi disponibili sul sito del Corriere, create per studenti, docenti e adulti3.

Lanciate con l’obiettivo di promuovere la conoscenza e la cultura, queste lezioni coprono una vasta gamma di argomenti, tra cui storia, filosofia, fisica, letteratura e scienze13.

Struttura e Contenuti

  • Le lezioni sono presentate in formato video, con una durata variabile tra i 7 e i 10 minuti ciascuna3.
  • Ogni video è accompagnato da un testo redatto dall’autore della lezione3.
  • I contenuti sono disponibili su una pagina dedicata del sito del Corriere (www.corriere.it/lezioni)[3].
  • Ogni giorno, sul sito vengono proposte tre nuove lezioni, insieme a notizie, video e commenti3.

Obiettivi

  • Offrire agli studenti un’opportunità di ripasso in vista degli esami, in particolare l’esame di maturità3.
  • Fornire agli adulti la possibilità di colmare lacune culturali e approfondire argomenti di interesse3.
  • Promuovere la conoscenza come strumento per la crescita personale e la comprensione del mondo3.

Autori e Collaboratori

  • Le lezioni sono tenute da professori universitari, intellettuali e scrittori italiani3.
  • Tra i docenti figura anche Edoardo Balistri, studente di matematica e medaglia d’oro alle Olimpiadi della matematica23.
  • I professori Mauro Bonazzi, Walter Lapini, Paolo Di Stefano e Maurizio Ferraris hanno coordinato i gruppi di lavoro degli studiosi3.

Modalità di Accesso

  • Per i non abbonati al Corriere, è disponibile un’offerta speciale a prezzo bloccato per i primi due anni, che consente l’accesso a tutte le lezioni e alla navigazione illimitata sul sito3.
  • Per gli abbonati a “Naviga+” o “Tutto+”, il nuovo canale è accessibile senza costi aggiuntivi3.
  • Le “Lezioni d’autore” sono incluse nell’offerta “Tutto”, acquistabile con la Carta del Docente e la Carta della Cultura e del Merito3.

Citations:

  1. https://www.primaonline.it/2025/05/21/441660/storia-scienza-filosofia-e-non-solo-il-corriere-della-sera-lancia-le-sue-lezioni-dautore/
  2. https://normalenews.sns.it/lezioni-dautore-del-corriereit-un-allievo-di-matematica-tra-i-docenti
  3. https://www.corriere.it/cronache/25_maggio_21/lezioni-corriere-af32690f-03c7-4a02-924d-78b0cb0d2xlk.shtml
  4. https://www.youtube.com/watch?v=Bpr9cmf-jRc
  5. https://www.instagram.com/corriere/reel/DJ6FSt5p0JR/
  6. https://www.tiktok.com/@corrieredellasera/video/7506788009229045014
  7. https://www.corriere.it/le-lezioni-del-corriere/fisica/25_maggio_20/discretezza_amp.shtml
  8. https://www.corriere.it/il-punto/prima-ora/25_maggio_21/il-match-di-garlasco-e-il-dubbio-di-kiev.shtml

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Marco Aurelio e l’arte di essere uomini nel caos del mondo. Una guida stoica alla vita interiore, in Scorribande Filosofiche

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Le opere di William Shakespeare offrono una ricchezza di chiavi interpretative che permettono di esplorare temi universali, complessità psicologiche e dinamiche sociali

Le opere di William Shakespeare offrono una ricchezza di chiavi interpretative che permettono di esplorare temi universali, complessità psicologiche e dinamiche sociali. Ecco alcune delle principali chiavi di lettura per comprendere il suo corpus letterario:

1. La dialettica tra apparenza e realtà

Uno dei temi centrali nelle opere di Shakespeare è la contrapposizione tra ciò che appare e ciò che è. Questo si manifesta, ad esempio, in Otello, dove il personaggio di Iago afferma: “I am not what I am”, sottolineando l’ambiguità e la polivalenza della natura umana. Questo tema pervade molte tragedie e commedie shakespeariane, mettendo in luce la complessità dei personaggi e la loro lotta con le maschere sociali e personali[1].

2. Universalità e introspezione

Shakespeare è considerato “perennemente contemporaneo” perché i suoi drammi toccano temi universali come l’amore, il potere, il tradimento e la fragilità umana. I suoi personaggi non combattono contro forze esterne casuali, ma affrontano conflitti interiori che li costringono a confrontarsi con sé stessi fino alle estreme conseguenze. Questo spostamento verso l’interiorità rende le sue opere strumenti di auto-conoscenza, paragonabili a testi sapienziali come la Bibbia o il Libro dei Mutamenti[2].

3. Archetipi e complessità psicologica

I personaggi shakespeariani sono archetipi universali che incarnano tratti umani fondamentali, ma allo stesso tempo possiedono una profondità psicologica unica. Ad esempio, Amleto rappresenta il dubbio esistenziale, ma il suo trauma personale lo rende un individuo complesso e riconoscibile nella sua umanità[4]. Questa combinazione di archetipicità e individualità è una delle chiavi del fascino duraturo delle opere shakespeariane.

4. La riscrittura della tradizione

Shakespeare non inventava storie originali, ma reinterpretava fonti precedenti in modo creativo. Ad esempio, le sue tragedie romane si basano su autori classici come Plutarco, mentre altre opere prendono spunto da cronache storiche o racconti popolari. Questa capacità di reinventare materiali preesistenti dimostra la sua abilità nel trasformare trame conosciute in narrazioni potenti e universali[3].

5. Rito e sacrificio

In alcune tragedie, come Otello, Shakespeare utilizza elementi ritualistici per costruire la narrazione. Il passaggio dal “rito” al “sacrificio” diventa una metafora per esplorare tematiche morali e sociali complesse, come la gelosia o l’ingiustizia. La ripetizione di termini come “murder” nelle scene finali enfatizza il cambiamento simbolico da un atto sacro a un crimine[1].

6. Tempo ed eternità

Il trascorrere del tempo è un tema ricorrente nelle opere di Shakespeare, in particolare nei suoi sonetti. L’autore esplora l’effimera natura dell’esistenza umana e il desiderio di immortalità attraverso l’arte e l’amore. Questo tema è centrale anche nelle tragedie, dove i personaggi spesso riflettono sul significato della vita e sull’inevitabilità della morte[4].

7. Critica sociale e politica

Shakespeare non si limita a rappresentare conflitti personali; spesso le sue opere riflettono tensioni sociali e politiche del suo tempo. Ad esempio, La tempesta può essere letta come una metafora del colonialismo europeo, mentre Macbeth esplora le dinamiche del potere e della corruzione morale[6].

Queste chiavi interpretative dimostrano come le opere di Shakespeare siano strumenti versatili per analizzare sia la condizione umana che le strutture sociali, rendendole rilevanti anche oggi.


[1] https://www.intralinea.org/specials/article/Rito_e_sacrificio_nelle_traduzioni_di_Otello
[2] https://www.illibraio.it/news/dautore/tarocchi-shakespeare-1284665/
[3] https://iris.unimore.it/retrieve/e31e124d-8fc2-987f-e053-3705fe0a095a/Tra%20Tempo%20ed%20Eternita%CC%80.%20William%20Shakespeare%20e%20Samuil%20Mars%CC%8Cak.pdf
[4] https://www.magmamag.it/shakespeare-cosa-leggere-guida/
[5] https://it.wikipedia.org/wiki/Cronologia_delle_opere_di_William_Shakespeare
[6] https://www.docsity.com/it/docs/riassunto-william-shakespeare-1/5240441/
[7] https://it.wikipedia.org/wiki/Attribuzione_delle_opere_di_Shakespeare
[8] https://www.storyboardthat.com/it/articles/e/tipi-di-shakespeariano-plays
[9] https://www.sellerio.it/it/catalogo/Orlando-Furioso-Guarito-Dall-Ariosto-Shakespeare/Bonnefoy/7750
[10] https://www.reddit.com/r/literature/comments/qdk26k/how_to_start_with_shakespeare/?tl=it
[11] https://www.chiavidellacitta.it/progetti/cod-alloperale-scuole-al-maggio/
[12] https://www.diverteatro.it/william-shakespeare-una-guida-per-principianti/
[13] https://www.dsg.univr.it/?ent=progetto&id=2078
[14] https://www.uniba.it/it/docenti/consiglio-cristina/attivita-didattica/letteratura-teatrale-europea-e-americana-19-20/shakespeare-e-la-francia-powerpoint
[15] https://www.shop.teatropertutti.it/products/10-monologhi-maschili-dalle-opere-di-william-shakespeare
[16] https://www.palazzodiamanti.it/mostre/shakespeare-nellarte/


Massimo Cacciari, “Il mio futuro addio?. La visione della morte come passaggio, intervista di Antonio Polito in Sette.corriere.it, 4 aprile 2025

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Laura Suardi, Il discorso perfetto. Parlare in pubblico con i classici, Laterza, 2025

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100 libri di filosofia classici da leggere nella vita, in ilibraio.it

100 libri di filosofia classici da leggere nella vita

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100 libri di filosofia classici da leggere nella vita – ilLibraio.it
  1. Metafisica, Aristotele (Bompiani, a cura di G. Reale)
  2. Dei delitti e delle peneCesare Beccaria (Garzanti, a cura di Giuseppe Armani)
  3. La RepubblicaPlatone (Newton Compton, traduzione di Giovanni Caccia, a cura di Enrico V. Maltese)
  4. Menone, Platone (Laterza, tradzuine di F. Adorno)
  5. Il mondo come volontà e rappresentazioneArthur Schopenhauer (Newton Compton, traduzione di Gian Carlo Giani)
  6. L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnicaWalter Benjamin (Einaudi, traduzione di Enrico Filippini, a cura di Francesco Valagussa)
  7. Il contratto socialeJean-Jacques Rousseau (Laterza, traduzione di M. Garin)
  8. Così parlò ZarathustraFriedrich Nietzsche (Newton Compton, traduzione di Anna Maria Carpi)
  9. Critica della ragion puraImmanuel Kant (UTET, a cura di Pietro Chiodi)
  10. Il capitaleKarl Marx (Newton Compton, traduzione di Ruth Meyer, a cura di Eugenio Sbardella)
  11. Saggio sull’intelletto umano, John Locke (Bompiani, a cura di M. G. D’Amico, V. Cicero)
  12. Come essere feliciEpicuro (Garzanti, traduzione di Giacomo Origo)
  13. Lettere a LucilioLucio Anneo Seneca (Garzanti, a cura di Caterina Barone)
  14. CandidoVoltaire (Garzanti, a cura di Maria Moneti)
  15. Sui diritti delle donneMary Wollstonecraft (Rizzoli, a cura di Barbara Antonucci)
  16. La banalità del male. Eichmann a GerusalemmeHannah Arendt (Feltrinelli, traduzione di Piero Bernardini)
  17. Tractatus logico-philosphicusLudwig Wittgenstein (Einaudi, a cura di A. G. Conte)
  18. Sorvegliare e punire. Nascita della prigioneMichel Foucault (Einaudi, traduzione di A. Tarchetti)
  19. L’essere e il nulla, Jean Paul Sartre (il Saggiatore, traduzione di Giuseppe del Bo, a cura di Franco Fergnani, Marina Lazzari)
  20. Fenomenologia dello spirito, Georg Wilhelm Fridrich Hegel (Bompiani, a cura di V. Cicero)
  21. Leviatano, Thomas Hobbes (Laterza, traduzione di A. Lupoli, M. V. Predaval Magrini, Rossella Rebecchi, a cura di A. Pacchi)
  22. La fragilità del bene. Fortuna ed etica nella tragedia e nella filosofia greca, Martha C. Nussbaum (Il Mulino a cura di G. Zanetti e traduzione di R. Scognamiglio)
  23. Gli eroici furori, Giordano Bruno (Rizzoli)
  24. Una teoria della giustizia, John Rawls (Feltrinelli, traduzione di Ugo Santini, a cura di Sebastiano Maffettone)
  25. Pensieri, Blaise Pascal (Garzanti, a cura di B. Nacci)
  26. Ricerca sull’intelletto umano, David Hume (Laterza, traduzione di M. Dal Prà)
  27. Discorso del metodo, Renée Descartes (Laterza, traduzione di Sergio Landucci)
  28. EticaBaruch Spinoza (Bollati Boringhieri, traduzione di Sossio Giametta)
  29. Il secondo sessoSimone de Beauvoir (il Saggiatore, traduzione di Roberto Cantini, Mario Andreose)
  30. Liberazione animale, Peter Singer (il Saggiatore, traduzione di Gilli Valeria Lucia)
  31. Il principeNiccolò Machiavelli (Garzanti, introduzione di Delio Cantimori e note di Stefano Andretta)
  32. PensieriMarco Aurelio (Garzanti, traduzione di Enrico V. Maltese)
  33. Manuale, Epitteto (Garzanti, a cura di Enrico V. Maltese)
  34. Storia della filosofia occidentaleBertrand Russell (Tea, traduzione di Luca Pavolini)
  35. Essere e tempoMartin Heidegger (Longanesi, a cura di Franco Volpi, traduzione di Pietro Chiodi)
  36. Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondoGalileo Galilei (Rizzoli, a cura di A. Beltrán Marí)
  37. Utopia, Thomas More (Newton Compton, a cura di Francesco Cuomo)
  38. La consolazione della filosofia, Severino Boezio (UTET, a cura di C. Moreschini)
  39. Teoria esteticaTheodor W. Adorno (Einaudi, a cura di Fabrizio Desideri, Giovanni Matteucci)
  40. La disobbedienza civileHenry Davis Thoreau (Garzanti, traduzione di Alba Bariffi)
  41. Sulla libertà, John Stuart Mill (Bompiani, a cura di Giovanni Mollica)
  42. Lo straniero, Albert Camus (Bompiani, traduzione di Sergio Claudio Perroni)
  43. Le confessioniSant’Agostino (Garzanti, traduzione di Roberta Monticelli)
  44. Giustizia, Michael J. Sandel (Feltrinelli, traduzione di A. Gargiulo)
  45. Il mondo di SofiaJostein Gaarder (Longanesi, traduzione di  Margherita Podestà Heir)
  46. La città delle dame, Christine de Pizan (Carocci, a cura di Patrizia Caraffi)
  47. Saggi, Michel de Montaigne (Adelphi, a cura di F. Garavini)
  48. Elogio della folliaErasmo da Rotterdam (Garzanti, a cura di Roberto Giannetti)
  49. Verso un sapere dell’anima, María Zambrano (Raffaello Cortina, traduzione di E. Nobili)
  50. Diritti dell’uomo, Thomas Paine (Editori Riuniti Univ. Press, a cura di T. Magri)
  51. Aut Aut, Søren Kierkegaard (Mondadori, traduzione di K. M. Guldbrandsen, Remo Cantoni)
  52. L’evoluzione creatrice, Henri Bergson (Rizzoli, a cura di M. Acerra)
  53. Natura, Ralph Waldo Emerson (Ortica editrice, traduzione di Mauro Cossa)
  54. L’essenza del cristianesimoLudwig Feuerbach (Feltrinelli, a cura di C. Cometti)
  55. Contro il metodo, Paul K. Feyerabend (Feltrinelli, traduzione di L. Sosio)
  56. Senso, funzione e concettoGottlob Frege (Laterza, a cura di C. Penco, E. Picardi)
  57. Lettere dal carcereAntonio Gramsci (Sellerio, a cura di A. A. Santucci)
  58. La struttura delle rivoluzioni scientifiche, Thomas S. Kuhn (Einaudi, traduzione di Adriano Carugo)
  59. L’accumulazione del capitale, Rosa Luxemburg (Pgreco, traduzione di Bruno Maffi)
  60. L’etica protestante e lo spirito del capitalismo, Max Weber (Rizzoli, traduzione di Anna Maria Marietti)
  61. La città del sole, Tommaso Campanella (Newton Compton, a cura di M. Baldini)
  62. Intenzione, Gertrude Elisabeth Margaret Anscombe (Edusc, traduzione di C. Sagliani)
  63. Nuova Atlantide, Francesco Bacone (Carocci, a cura di Guido Giglioni)
  64. L’anti-Edipo. Capitalismo e schizofrenia, Gilles Deleuze (Einaudi, traduzione di A. Fontana)
  65. La scrittura e la differenzaJacques Derrida (Einaudi, introduzione di Gianni Vattimo)
  66. Lo spirito delle leggiCharles L. de Montesquieu (UTET, a cura di S. Cotta)
  67. Donne, razza e classeAngela Davis (Alegre, traduzione di Alberto Prunetti, Moïse Marie, a cura di Cinzia Arruzza)
  68. Anarchia, stato e utopia, Robert Nozick (il Saggiatore, traduzione G. Ferranti)
  69. Verità e metodo, Hans Georg Gadamer (Bompiani, a cura di G. Vattimo)
  70. Scritti sul pensiero medievale, Umberto Eco (Bompiani)
  71. Sputiamo su Hegel. E altri scritti, Carla Lonzi (La Tartaruga)
  72. L’oggetto sublime dell’ideologiaSlavoj Žižek (Ponte alle Grazie, traduzione di Carlo Salzani)
  73. La virtù dell’egoismo. Un concetto nuovo di egoismoAyn Rand
  74. Intelligenza meccanicaAlan Turing (Bollati Boringhieri, a cura di Gabriele Lolli e traduzione di Nino Dazzi)
  75. Il linguaggio e la menteNoam Chomsky (Bollati Boringhieri, traduzione di Armando de Palma)
  76. La sovranità del bene, Iris Murdoch (Carabba, a cura di Giuliana di Biase)
  77. Nonluoghi. Introduzione a una antropologia della surmodernitàMarc Augé (Elèuthera, traduzione di Dominique Rolland)
  78. Il libro del potereSimone Weil (Chiarelettere, traduzione di Valentina Abaterusso)
  79. Questione di genere. Il femminismo e la sovversione dell’identitàJudith Butler (Laterza, traduzione di Sergia Adamo)
  80. Lo stato di eccezione. Homo SacerGiorgio Agamben (Bollati Boringhieri)
  81. La parte maledettaGeorges Bataille (Bollati Boringhieri, traduzione di F. Serna)
  82. Proslogion, Anselmo (Rizzoli)
  83. Etica ed economia, Amartya K. Sen (Laterza, traduzione di S Maddaloni)
  84. Compendio di teologia, San Tommaso d’Aquino (UTET, a cura di A. Selva, T. S. Centi)
  85. Corpo in figure, Adriana Cavarero (Castelvecchi)
  86. Logica della scoperta scientifica. Il carattere autocorrettivo della scienza, Karl Popper (Einaudi,  M. Trinchero)
  87. Tutto sull’amore. Nuove visioni, bell hooks (il Saggiatore, a cura di Maria Nadotti e traduzione di Lucia Cornalba)
  88. ZibaldoneGiacomo Leopardi (Newton Compton)
  89. Teoria e storia della storiografia, Benedetto Croce (Adelphi, a cura di G. Galasso)
  90. La scienza nuovaGiambattista Vico (Garzanti, a cura di P. Soccio)
  91. Modernità liquidaZygmunt Bauman (Laterza, traduzione di Sergio Minucci)
  92. La democrazia in AmericaAlexis de Tocqueville (UTET, a cura di Nicola Matteucci)
  93. SentenzePorfirio (Garzanti, a cura di M. della Rosa)
  94. Fondamento dell’intera dottrina della scienza, Johann Gottlieb Fichte (Bompiani, a cura di G. Boffi)
  95. Teoria dell’agire comunicativo, Jürgen Habermas (il Mulino, traduzione di Paola Rinaudo, a cura di Gian Enrico Rusconi)
  96. Abiezione e oppressione. Le radici inconsce del razzismo, Iris Marion Young (Meltemi, traduzione di Marco Tabacchini)
  97. Idee per una fenomenologia pura e per una filosofia fenomenologica, Edmund Husserl (Einaudi, a cura di V. Costa)
  98. Nome e necessitàSoul Kripke (Bollati Boringhieri, traduzione di M. Santambrogio)
  99. Il problema dell’empatia, Edith Stein (Studium, a cura di Elio Costantini, Erika Schulze Costantini)
  100. Anima Mundi, Marsilio Ficino (Einaudi)
  101. Il principio speranzaErnst Bloch (Mimesis, traduzione di Enrico de Angelis)
  102. L’occhio e lo spirito, Maurice Merleau Ponty (SE, traduzione di A. Sordini)
  103. Pragmatismo e oltre, Charles S. Peirce (Bompiani, a cura di G. Maddalena)
  104. Cosa si prova ad essere un pipistrello, Thomas Nagel (Castelvecchi, traduzione di Teodoro Falchi)
  105. L’ istante e la libertàRachel Bespaloff (Einaudi, a cura di Laura Sanò)

Scrima Stefano, L’arte di vivere nascosti. Piccolo manuale epicureo, Il Melangolo, 2024

scheda dell’editore:

«Se il mondo è in macerie, l’unico luogo sicuro è dentro di noi. Se a regnare è l’infelicità sociale, sarà la felicità individuale a essere anelata. Epicuro incarna la filosofia nell’individuo, si disinteressa alla dialettica per trovare una cura filosofica reale, pratica, per tutti i giorni e per l’intera esistenza, che possa risolvere i problemi reali dell’uomo che vive e soffre su questa terra. Non aver fame, sete e freddo, così come non provare angoscia o dolore morale, sono i piaceri – come “assenze di dolore” – massimamente desiderabili per Epicuro. “Sii felice”, era solito firmare Epicuro, in luogo del consuetudinario “Salute”, le sue lettere. Perché la felicità è nella salute del corpo e dell’anima, e la salute si ottiene soddisfacendo il piacere».

STEFANO SCRIMA è filosofo e studioso di pop culture. Ha scritto per Castelvecchi: Digito dunque siamo (2019) e Socrate su Facebook (2018); per Arcana: L’arte di sfasciare le chitarre (2021); Sto solo dormendo. Lennon e la filosofia (2024); per Stampa Alternativa: L’arte di soffrire (2018) e Nauseati (2016); per Ortica: Sette vite non bastano (2022) e Vani tentativi di vendere l’anima al diavolo (2020); per Colonnese: L’arte di disobbedire raccontata dal diavolo (2020). Con Il Melangolo ha pubblicato: Filosofi all’Inferno (2019), Il filosofo pigro (2017), Filosofia di Fantozzi (2022), Filosofia da divano (2023, tradotto in francese: Philosophie du canapé, Rivage, 2024).

LEOPARDI, IL POETA DELL’INFINITO, regia di Sergio Rubini, con Leonardo Maltese, Cristiano Caccamo, Giusy Buscemi, Valentina Cervi, Fausto Russo Alesi, Alessandro Preziosi, Alessio Boni, Rai 1, 7 e 8 gennaio 2025, 240 minuti

RIVEDI SU RAIPLAY:

https://www.raiplay.it/programmi/leopardi-ilpoetadellinfinito

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Schede informative:

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“Leopardi-Il poeta dell’infinito”, la miniserie evento che racconta la vicenda umana e storica del grande poeta Giacomo Leopardi, arriva in prima serata su Rai 1 martedì 7 e mercoledì 8 gennaio 2025, diretta da Sergio Rubini che firma la sua prima regia televisiva.
Coprodotta da Rai Fiction, IBC Movie, Rai Com e Oplon Film con il sostegno di Apulia Film Commission e di Marche Film Commission, “Leopardi-Il poeta dell’infinito” è una grande produzione in costume – ambientata e girata tra la natìa Recanati, le Marche, Bari e la Puglia, Mantova, Torino, Roma, Napoli e Bologna – che restituisce alle nuove generazioni un ritratto inedito, pur storicamente coerente, di Giacomo Leopardi.

Un formidabile genio, quello di Leopardi, in grado di incendiare con i suoi versi non soltanto passioni amorose, ma anche ideali politici, poeta libero e avverso com’era al compromesso che ha sfidato il suo tempo, l’invasore austriaco, la Chiesa e gli stessi fondatori del nascente Stato italiano. 
“È l’incontenibile amore per la vita il motore che muove Leopardi e la sua poetica; e il suo pessimismo è il risultato di una costante ricerca di felicità negata da un universo incomprensibile e sordo ai desideri degli uomini. La continua tensione del poeta verso la vita si manifesta attraverso una voglia di libertà, di amore e di bellezza, a costo di mettere in discussione ogni ordine costituito, dalla famiglia al conformismo dei suoi contemporanei – scrive il regista Sergio Rubini. –

Piuttosto che lo studioso curvo perennemente sui libri, il nostro Leopardi quindi avrà il piglio di un esuberante enfant prodige che desidera divorare il mondo e viverne appieno ogni sfaccettatura. Al posto di una figura grigia, rischiosamente polverosa e respingente, preferiamo tratteggiarne un’altra più brillante, variopinta, trasgressiva e soprattutto piena di fascino. Sarà la ricerca di amore a spingere Leopardi oltre il recinto dorato della casa paterna, e sarà l’amore per una donna, l’ammaliante aristocratica Fanny Targioni Tozzetti, a diventare la sua ragione di vita, nonché a occupare uno spazio importante nella sua produzione letteraria; così come ancora una volta sarà nell’amore per il suo fedele e apollineo amico Ranieri che il nostro poeta riuscirà a colmare i limiti della propria fisicità”, aggiunge Rubini.
Protagonista, nei panni di Giacomo Leopardi, Leonardo Maltese, già apprezzato nei film “Rapito” di Marco Bellocchio e “Il signore delle formiche” di Gianni Amelio, per i quali ha vinto il Premio Guglielmo Biraghi ai Nastri D’Argento 2023. Con lui, Alessio Boni nel ruolo dell’austero padre, il Conte Monaldo Leopardi, Valentina Cervi nei panni della madre Adelaide Antici, Giusy Buscemi che interpreta l’amata Fanny Targioni Tozzetti, Cristiano Caccamo, nelle vesti dell’amico Antonio Ranieri, Fausto Russo Alesi nella parte del mentore Pietro Giordani, Alessandro Preziosi nel ruolo di Don Carmine. 
Bambino prodigio paragonabile a Mozart, adolescente ostile ai genitori come un moderno teenager, poeta romantico, filosofo e pensatore politico, Giacomo Leopardi è stato il primo esistenzialista della modernità. Riferimento dei tumultuosi anni del Risorgimento italiano, Leopardi ha scritto versi eterni. Un autore da riscoprire attraverso una miniserie che punta a stupire il pubblico, tracciando il percorso biografico di una figura accattivante, controcorrente, amata e osteggiata dai suoi contemporanei, ma estremamente attuale, in grado di scuotere ed emozionare le sensibilità “mettendo in ballo spunti di riflessione più che mai attuali in una società come quella di oggi spesso afflitta dalla mancanza di maestri e di saldi punti di riferimento” scrive ancora Rubini.
“Leopardi-Il poeta dell’infinito”, presentata in anteprima mondiale all’ultima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, è scritta da Carla Cavalluzzi, Angelo Pasquini, Sergio Rubini. Fotografia di Fabio Cianchetti, scenografia di Francesco Frigeri, costumi di Maurizio Millenotti, suono di Mirko Guerra, montaggio di Giogiò Franchini.

Annotazione su: Marguerite Yourcenar, Memorie di Adriano – Ed. Einaudi

L’autrice racconta, o meglio fa raccontare in prima persona, ad Adriano la propria vita e ne raccoglie le impressioni, quando l’imperatore e’ ormai prossimo alla morte e scrive al figlio adottivo Marco Aurelio.

L’imperatore esprime i suoi pensieri piu’ intimi, le sue citazioni sui riti religiosi (rimase particolarmente colpito e influenzato dal culto del dio Mitra), e rivive la sua giovinezza lontano da Roma, al seguito degli eserciti Romani.

Adriano sa di dover morire ed aspetta questo evento, pronto a riceverlo. La lettera che egli scrive al figlio adottivo e’  lo sfogo (comprensibile) di un uomo che non puo’ piu’ segurie gli affari dell’Impero, ormai svuotato di ogni energia, e traspare nell’imperatore , nell’uomo, la sofferenza di un malato che libera i ricordi.

Adriano rivisita i momenti importanti e significativi del suo lungo regno (21 anni), partendo dai rapporti e dalla

confidenza che lo legava alla amica-madre Plotinia, proseguendo con il racconto delle sue campagne militari, dei viaggi, dei luogi visitati e che lo colpirono particolarmente (Asia minore, Bitinia, la citta’ di Nicomedia, ect.).

Esprime pensieri e giudizi sulla sua famiglia, sui libri, sullo “sport” allora piu’ in voga: la caccia. Ci parla delle sue dissertazioni filosofiche, dei suoi amori, dei rapporti con l’imperatore (e padre adottivo) Traiano, del suo matrimonio non felice.

La Yourcenar fa raccontare la suo protagonista la sua esperienza umana, ricchissima, di un uomo che facendo tesoro di ogni esperienza vissuta nei sui 21 anni di regno diventa uno statista, arricchito dall’emergere della verita’ interiore che l’imperatore aveva conquistato.

La scrittrice  in questo romanzo che puo’ sembrare solo epistolare,  rida’ vita a poco a poco alla personalita’ di Adriano, alla sua grandezza, all’ambiente nel quale visse piu’ di 2000 anni fa’.

L’imperatore negli ultimi giorni di vita esamina le debolezze del suo spirito, fa considerazioni sulla sua esistenza, ed esprime sentimenti di gratitudine per le poche persone che gli sono sempre state vicine e che non l’abbandonano nemmeno negli ultimi dolorosi e disperati momenti della sua vita.

Chiudo questa recensione ricordardo i versi composti dall’imperatore Adriano poco prima di morire:

Piccola anima smarrita e soave, compagna e ospite del corpo, ora ti appresti a scendere in luoghi incolori, ardui e spogli, ove non avrai piu’ gli svaghi consueti.

Un istante ancora, guardiamo insieme le rive familiari, le cose che ceramente non vedremo mai piu’… cerchiamo di entrare nella morte ad occhi aperti…”

 

(Marguerite Yourcenar – Memorie di Adriano – Ed. Einaudi)

La bellezza non è una qualità delle cose stesse: essa esiste soltanto nella mente che le contempla ed ogni mente percepisce una diversa bellezza, David Hume

La bellezza non è una qualità delle cose stesse: essa esiste soltanto nella mente che le contempla ed ogni mente percepisce una diversa bellezza.

David Hume

Citazioni

https://www.segnalo.it/TRACCE/CIT/CIT.htm

Il concetto di TEMPO nella filosofia della Grecia antica: Chronos e Kairos

Nella filosofia greca antica, il concetto di tempo è complesso e sfaccettato, rappresentato attraverso diversi termini: Chronos, Kairos, Aion e Eniautos. Questi termini non solo descrivono il tempo in modi distinti, ma riflettono anche le diverse esperienze e percezioni umane.

Chronos

Chronos (χρόνος) rappresenta il tempo cronologico, misurabile e sequenziale. È il tempo che scorre in modo lineare, quello degli orologi e delle agende. Nella mitologia, Chronos è spesso associato a Crono, il titano che divora i suoi figli per paura di essere spodestato. Questo simbolismo evidenzia la natura distruttiva e inarrestabile del tempo, che continua a fluire indipendentemente dalle azioni umane[1][2][5]. Platone descrive il tempo come “l’immagine mobile dell’eternità”, suggerendo che esso riproduce nel movimento la stabilità dell’essere eterno[5][6].

Kairos

Kairos (καιρός), al contrario, si riferisce a un concetto di tempo qualitativo. Significa “momento giusto” o “momento opportuno”, un periodo indeterminato in cui accade qualcosa di significativo. Kairos invita a cogliere l’attimo, a riconoscere l’importanza dei momenti cruciali nella vita[1][2][3]. Nella rappresentazione artistica, Kairos è spesso raffigurato come un giovane con ali ai piedi e un ciuffo di capelli sulla fronte, simbolizzando la fugacità delle opportunità: è necessario afferrarlo prima che svanisca[1][2][4].

Aion ed Eniautos

Aion (αἰών) si riferisce al tempo eterno, trascendente e immutabile. È associato alla vita e alla forza vitale, rappresentando una dimensione temporale che va oltre l’esperienza quotidiana[1][3]. Infine, Eniautos (ἐνιαυτός) indica un periodo di tempo definito, originariamente un anno, ma esteso a qualsiasi intervallo temporale fisso[1][3].

Differenze e importanza

La distinzione tra Chronos e Kairos è fondamentale per comprendere come gli antichi Greci percepissero il tempo. Mentre Chronos è quantitativo e universale, Kairos è personale e soggettivo, richiamando l’attenzione sull’importanza di vivere pienamente i momenti significativi[2][5]. Questa dualità offre una prospettiva profonda sulla condizione umana: vivere in modo consapevole nel presente (Kairos) mentre si è consapevoli del flusso inarrestabile del tempo (Chronos).

In sintesi, il pensiero greco antico sul tempo invita a riflettere non solo sulla sua misurabilità ma anche sulla qualità delle esperienze vissute nel corso della vita.


[1] https://tomascipriani.it/kronosekairos/
[2] https://www.fixonmagazine.com/2024/10/20/chronos-e-kairos-due-modi-di-concepire-il-tempo/
[3] https://www.poloartisticovinile.it/2024/01/15/la-filosofia-di-chronos-tempo-secondo-il-pensiero-greco-antico/
[4] https://filosofia.incircolorivistafilosofica.it/testi/biuso.pdf
[5] https://www.officinafilosofica.it/il-tempo-nella-filosofia-greca/
[6] https://www.ultimavoce.it/la-concezione-del-tempo-dal-mito-greco-ad-aristotele/
[7] https://it.wikipedia.org/wiki/Kairos
[8] https://www.libraccio.it/libro/9788888646978/adolfo-levi/concetto-del-tempo-nella-filosofia-classica-dalla-grecia-antica-all’eta-imperiale.html

Fata Morgana Web

FM Web è una rivista digitale per una critica delle opere che definiscono il nostro presente: cinema, teatro, letteratura, filosofia e nuovi media

https://www.fatamorganaweb.it

Fata Morgana Web nasce dall’esperienza quasi ventennale di Fata Morgana. Se il quadrimestrale cartaceo costituisce il luogo di un pensiero teorico sul cinema, le arti e le immagini, la versione web vuole essere la sede di una pratica critica capace di entrare in rapporto con la singolarità delle opere, aprendo uno spazio di riflessione sul presente dedicato al cinema e alla letteratura, al teatro e alla filosofia, alla fotografia e ai media digitali.

Fata Morgana Web è un progetto culturale che vede la partecipazione di studiosi, critici e docenti universitari, coinvolgendo diversi atenei, tra i quali: Sapienza Università di Roma – Dipartimento di Storia Antropologia Religioni Arte Spettacolo; Università della Calabria – Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali; Università di Palermo – Dipartimento di Scienze Umanistiche.

Guidorizzi Giulio. Il lessico dei greci. Una civiltà in 30 parole, Raffaello Cortina, 2024. Indice del libro

scheda dell’editore:

https://www.raffaellocortina.it/scheda-libro/giulio-guidorizzi/il-lessico-dei-greci-9788832856910-4341.html

Tutti sappiamo che le origini della nostra cultura stanno là, in quella penisola assolata e spazzata dai venti, e nella miriade di isole che popolano il mare viola dell’Egeo. In quelle terre cominciarono a essere usate le parole più antiche di cui si abbia memoria, e alcune di queste continuano dopo più di tremila anni a essere pronunciate. La storia delle parole è anche la storia dei concetti che esprimono e che si misurano col tempo.

Giulio Guidorizzi ne ha scelte trenta che fanno da guida alla genesi di alcune idee fondamentali anche per noi. Da “anima” a “sapienza”, da “legge” a “giustizia”, da “amore” a “amicizia”, l’indagine investe la politica e l’arte, il diritto, le forze morali e i sentimenti. Ogni voce di questo lessico, vero vocabolario di antropologia della cultura, esprime un modo di concepire la realtà delle nostre origini e fa rivivere lo straordinario mondodei Greci esplorando alcuni concetti tuttora attualissimi nella nostra civiltà.

L’autore ringrazia Beatrice Flammini, che ha collaborato in modo importante a questo libro.

 

Biografia dell’autore

Giulio Guidorizzi

Giulio Guidorizzi, studioso di mitologia classica e di antropologia del mondo antico, ha insegnato Letteratura greca all’Università degli Studi di Milano e di Torino. Nelle nostre edizioni ha pubblicato Ai confini dell’anima (2010), Il compagno dell’anima (2013), vincitore del premio Viareggio-Rèpaci, I colori dell’anima (2017), In viaggio con gli dei (con S. Romani, 2019), Il mare degli dei (con S. Romani, 2021), La Sicilia degli dei (con S. Romani, 2022), I miti delle stelle (2023) e Il lessico dei greci (2024).

E.M. Cioran, Il crepuscolo dei pensieri, Adelphi

E.M. CioranIl crepuscolo dei pensieri

Il crepuscolo dei pensieri – E.M. Cioran

https://www.adelphi.it/libro/9788845939143

Le verità che Cioran consegnò al Crepuscolo dei pensieri contengono il germe delle esplorazioni future e al tempo stesso qualcosa che resiste persino all’organizzazione caotica e frammentaria dei Quaderni.

Al fondo di ciascuno degli aforismi qui radunati – che toccano i temi più cari a Cioran (dalla noia alla solitudine, all’insonnia, alla timidezza, al desiderio, all’oblio, al rimorso e al suicidio) – cogliamo la stessa affilata capacità di introspezione, l’estraneità di sempre a ogni filosofia, ma in una versione surriscaldata.

Un pensiero che non trova pace e attraversa le vaste distese del «non-luogo universale», lasciando dietro di sé una traccia bruciante nelle parole. «La mediocrità della filosofia si spiega col fatto che si può riflettere solo a bassa temperatura. Quando si controlla la propria febbre, si ordinano i pensieri come fossero marionette; si tirano le idee con il filo e il pubblico non si sottrae all’illusione.

Ma quando ogni sguardo su se stessi è un incendio o un naufragio, quando il paesaggio interiore diviene una sontuosa devastazione di fiamme che danzano sull’orizzonte dei mari – allora si dà libero sfogo ai pensieri: colonne tormentate dall’epilessia del fuoco interiore». Un fuoco che permette a Cioran di esserci amico – anche quando apparentemente vorrebbe infierire su di noi.

La vita si divide in tre tempi: passato, presente e futuro. Di questi il presente è breve, il futuro incerto, il passato sicuro …, SENECA, De brevitate vitae

La vita si divide in tre tempi: passato, presente e futuro. Di questi il presente è breve, il futuro incerto, il passato sicuro. Solo su quest’ultimo, infatti, la fortuna ha perso la sua autorità, perché non può essere ridotto in potere di nessuno. Questo perdono gli affaccendati: infatti non hanno il tempo di guardare il passato e, se lo avessero, sarebbe sgradevole il ricordo di un fatto di cui pentirsi. Malvolentieri pertanto rivolgono l’animo a momenti mal vissuti e non osano riesaminare cose, i cui vizi si manifestano ripensandole, anche quelli che vengono nascosti con qualche artificio del piacere presente.

Seneca – I tre tempi della vita

https://www.libriantichionline.com/divagazioni/seneca_vita_tre_tempi

La vita umana sarà sempre chiusa in uno spazio ben limitato … , Seneca, in DE BREVITATE VITAE- Sulla brevità della vita

La vita umana,
anche ammesso che superi i mille anni,
sarà sempre chiusa in uno spazio ben limitato…
ma questo spazio di tempo
che per legge di natura scorre velocemente,
anche se la ragione vorrebbe prolungarlo,
è inevitabile che vi sfugga subito:
siete voi che non sapete afferrare e trattenere
o anche solo frenare
questa che è la più veloce di tutte le cose;
ma ve la lasciate scappar di mano
come se fosse un accessorio qualsiasi
che si può sostituire.

http://web.tiscali.it/pierluigipennati/letteratura/seneca/iltempo.htm

Vercellese Michele, Bianchi Claudia, Tutta la filosofia. I programma completo, Vallardi, 1996/2024

Thich Nhat Hanh, Lo sbocciare di un loto. Meditazioni guidate per la consapevolezza, la guarigione e la trasformazione, Ubiliber editore, 2024. Indice del libro

scheda dell’editore:

https://gategate.it/lo-sbocciare-di-un-loto/

È il respiro consapevole l’inizio di ogni cambiamento. Il respiro è cura e guarigione dalle ferite nel corpo e nell’anima. È rivoluzione profonda e inesorabile nel cuore e nel mondo. Meditare è restare in contatto con questa verità che Thich Nhat Hanh, nel corso della sua esistenza, non ha mai smesso di trasmettere con amorevole compassione a discepoli e discepole di ogni dove.

Lo sbocciare di un loto, edizione rivista e ampliata de Lo splendore del loto (Ubaldini), è il lascito di quegli anni di insegnamento: è la raccolta più completa degli esercizi per la pratica della meditazione di consapevolezza, introdotti e spiegati dalla voce calma e sincera del Maestro dell’interessere, ma è anche, e soprattutto, una guida capace di avvicinare chiunque, dai praticanti alle prime armi a quelli più esperti, al proprio intimo sé per abbracciare l’umanità intera e il Pianeta in ogni sua forma di vita.

Anche noi, esseri umani, siamo fiori nel giardino dei fenomeni, ma a volte dimentichiamo la nostra bellezza, che è un riflesso di quella dell’universo. È in questa dimenticanza, in questo doloroso allontanarci dalla nostra vera natura, che nascono difficoltà e complicazioni, e si genera sofferenza per sé e per gli altri. “No mud, no lotus.” Senza fango, non c’è il fiore di loto. Senza sofferenza, non c’è possibilità di sbocciare a nuova consapevolezza. La meditazione ha il potere di riportarci a casa, di accorciare la distanza tra noi e gli altri, tra noi e tutto ciò che ci circonda. Rivolgendo l’attenzione al corpo nel semplice e primordiale atto di inspirare ed espirare, potremo ritornare al momento presente e fare esperienza diretta dell’interdipendenza e dell’impermanenza del reale.

Riconoscendo e accogliendo ciò che sorge in noi riprenderemo contatto con i nostri sensi e il sentire stesso, si dissolveranno le emozioni difficili, la paura, la rabbia, le incomprensioni, e il nostro essere nel mondo acquisirà un senso nuovo.

È nella cura del proprio giardino interiore, nella scelta quotidiana di quali semi innaffiare e quali no, che può nascere la pace, dentro e fuori di noi.

Thich Nhat Hanh

È stato insegnante, studioso, attivista per la pace. Nato in Vietnam nel 1926 e ordinato monaco a 16 anni, ha dedicato la sua vita al lavoro umanitario, alla risoluzione dei conflitti e alla diffusione del buddhismo. Nel 1982 ha fondato Plum Village in Francia, un centro per la pratica della consapevolezza

Centro Casa Severino – Presentazione del libro: “Di fantasmi, incantesimi e destino. Emanuele Severino, ultimo calligrafo della verità”, di Massimo Donà, 8 maggio 2024, Ore 16:00, Centro Casa Severino , Brescia

 
 
Centro Casa Severino – Via Antonio Callegari 15, Brescia
Presentazione libro: “Di fantasmi, incantesimi e destino. Emanuele Severino, ultimo calligrafo della verità”, di Massimo Donà, 8 maggio 2024, Ore 16:00
 
Discutono:
– Massimo Donà: autore del libro e Ordinario di Filosofia Teoretica dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano
 
– Alberto De Vita: Dottorando dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano
 
– Michele Ricciotti: Dottorando dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano
 
L’evento sarà realizzato in modalità mista presenza-remoto, registrato e trasmesso in diretta streaming sul canale YouTube di “Associazione Studi Emanuele Severino” (https://www.youtube.com/@associazionestudiemanueles3078 ).
 
INGRESSO LIBERO FINO A ESAURIMENTO POSTI.
 
E’ RICHIESTA CONFERMA DI PARTECIPAZIONE A: centrocasaseverino@gmail.com

Robert M. Pirsig, Sulla qualità. Scritti scelti e inediti a cura di Wendy K. Pirsig, Adelphi, 2024

scheda dell’ editore:

https://www.adelphi.it/libro/9788845938566

In Lo Zen e l’arte della manutenzione della motocicletta, il protagonista-narratore si chiedeva: «qual è la differenza fra chi viaggia in motocicletta sapendo come la moto funziona e chi non lo sa?». E varrà la pena ricordare la sua risposta: «Il Buddha, il Divino, dimora nel circuito di un calcolatore o negli ingranaggi del cambio di una moto con lo stesso agio che in cima a una montagna o nei petali di un fiore».

A quel pensiero sarebbero seguite altre domande e altre risposte, che avrebbero trasformato quella grande avventura on the road in un libro-simbolo, un «itinerario della mente» in cui si sarebbe riconosciuto, e ancora oggi si riconosce, un numero altissimo di lettori.

Questa antologia, che per la prima volta raduna lettere, conferenze, saggi, aforismi, appunti personali, coprendo un arco temporale di quasi cinquant’anni, illustra con chiarezza e incisività il tema centrale dell’opera di Pirsig e l’evoluzione del suo pensiero, dai sommessi esordi sino alla formulazione di una vera e propria Metafisica della Qualità.

Ma che cos’è la Qualità? Ognuno di noi sa che esiste, e istintivamente sappiamo riconoscerla, eppure non riusciamo a definirla. Questo perché, secondo Pirsig, la Qualità non è una «cosa» ma un «evento».

Per avvicinarsi a comprendere di quale evento si tratti, non resta che leggere questo piccolo libro – taccuino privato di una vita trascorsa in un’incessante riflessione filosofica. Una lettura obbligata per chi ama Pirsig e la perfetta introduzione per chi ancora non lo conosce.

“Sulla qualità. Scritti scelti e inediti” è un’antologia postuma di Robert M. Pirsig, curata dalla moglie Wendy K. Pirsig e pubblicata da Adelphi nel gennaio 2024 nella collana Piccola Biblioteca Adelphi (n. 798).ibs+2

Contenuti

L’opera raccoglie per la prima volta lettere, conferenze, saggi, aforismi e appunti personali dell’autore, coprendo quasi cinquant’anni di produzione e mostrando l’evoluzione del suo pensiero dalla fase iniziale fino alla Metafisica della Qualità. Il volume, tradotto da Svevo D’Onofrio, conta 164 pagine con 21 immagini in bianco e nero, e affronta il concetto centrale della “Qualità” come evento indefinibile ma intuitivamente riconoscibile, non come semplice oggetto.libreriauniversitaria+4

Contesto

Questa raccolta funge da introduzione ideale per i neofiti di Pirsig e come approfondimento per i lettori di “Lo Zen e l’arte della manutenzione della motocicletta”, collegando il celebre viaggio on the road alla riflessione filosofica sulla Qualità. È disponibile in formato cartaceo (ISBN 9788845938566) ed eBook (ISBN 9788845987243).lafeltrinelli+3

  1. https://www.ibs.it/sulla-qualita-scritti-scelti-inediti-libro-robert-m-pirsig/e/9788845938566
  2. https://www.libreriauniversitaria.it/qualita-scritti-scelti-inediti-pirsig/libro/9788845938566
  3. https://www.lafeltrinelli.it/sulla-qualita-scritti-scelti-inediti-libro-robert-m-pirsig/e/9788845938566
  4. https://www.ebay.it/itm/196483216928
  5. https://www.adelphi.it/libro/9788845987243
  6. https://viaitri.blog/2025/03/07/sulla-qualita/
  7. https://antemp.com/2024/04/15/robert-m-pirsig-sulla-qualita-adelphi/
  8. https://it.wikipedia.org/wiki/Robert_M._Pirsig
  9. https://www.adelphi.it/libro/9788845938566
  10. https://naufraghi.ch/elogio-della-qualita-pur-non-sapendo-bene-cosa-sia/

Valeria Parrella rilegge “Memorie di Adriano”, in ilLibraio.it

Valeria Parrella rilegge “Memorie di Adriano”

VAI A:

Valeria Parrella rilegge “Memorie di Adriano”: “Mi ha straziato l’amore” – ilLibraio.it

https://www.illibraio.it/news/dautore/memorie-di-adriano-1421151/?fbclid=IwAR0Ac9wJlrweEi6Q_2fhGn7HzvraHVcb5SD7XHWcDOhM9745aDNCvSUsg20

Presentazione del libro “Antologia della poesia sudamericana d’oggi”, Cura e traduzione di Emilio Coco, Di Felice Edizioni, 2022. MERCOLEDì 6 MARZO ore 18, alla The Art Company, Via Borgovico 163 (cortile interno), Como

vai al sito:

https://www.lacasadellapoesiadicomo.com/post/presentazione-del-libro-antologia-della-poesia-sudamericana-d-oggi?fbclid=IwAR3tP5E-EYLkvhLu15odSXyFOsLHnLe2wkTkgFHEYdpUs4_hIk6qxkUxdmM

Seneca sul “frequentare la folla”, in Lettere morali a Lucilio

Il “test del controllo”: Brigid Delaney interpreta una pratica dello stoicismo, in Tranqui. Come rimanere stoici in tempi di m***a, Giunti, 2023

Umberto Galimberti, L’etica del viandante, Feltrinelli, 2023. Scheda informativa con un video di presentazione

scheda dell’editore:

https://www.feltrinellieditore.it/opera/letica-del-viandante/

L’Occidente ha due radici: il mondo greco e la tradizione giudaico-cristiana. Per quanto dischiudano orizzonti completamente diversi, entrambi descrivono un mondo dotato di ordine e stabilità. Ma noi viviamo nell’età della tecnica. È finito l’incanto del mondo tipico degli antichi. È finito anche il disincanto dei moderni, che ancora agivano secondo un orizzonte di senso e un fine. La tecnica non tende a uno scopo, non apre scenari di salvezza, non svela la verità: la tecnica funziona. L’etica, come forma dell’agire in vista di fini, celebra la sua impotenza. Il mondo è ora regolato dal fare come pura produzione di risultati.
L’unica etica possibile, scrive Umberto Galimberti, è quella del viandante. A differenza del viaggiatore, il viandante non ha meta. Il suo percorso nomade, tutt’altro che un’anarchica erranza, si fa carico dell’assenza di uno scopo. Il viandante spinge avanti i suoi passi, ma non più con l’intenzione di trovare qualcosa, la casa, la patria, l’amore, la verità, la salvezza. Cammina per non perdere le figure del paesaggio. E così scopre il vuoto della legge e il sonno della politica, ancora incuranti dell’unica condizione comune all’umanità: come l’Ulisse dantesco, tutti gli uomini sono uomini di frontiera.
Oggi l’uomo sa di non essere al centro. L’etica del viandante si oppone all’etica antropologica del dominio della Terra. Denuncia il nostro modello di civiltà e mette in evidenza che la sua diffusione in tutto il pianeta equivale alla fine della biosfera. L’umanesimo del dominio è un umanesimo senza futuro. Il viandante percorre invece la terra senza possederla, perché sa che la vita appartiene alla natura. Così ci guida Galimberti: “L’etica del viandante avvia a questi pensieri. Sono pensieri ancora tutti da pensare, ma il paesaggio da essi dispiegato è già la nostra instabile, provvisoria e incompiuta dimora”.

Nell’età della tecnica non comprendiamo più il mondo a partire da un senso ultimo. La storia non è più inscritta in un fine. L’unica etica possibile è quella che si fa carico della pura processualità: senza meta, come il percorso del viandante.


Ho interrogato l’ Intelligenza Artificiale e questa è la risposta.

In L’etica del viandante, Umberto Galimberti propone una nuova visione dell’etica per l’uomo contemporaneo.

Il filosofo sostiene che l’etica tradizionale, basata su valori e credenze universali, non è più in grado di rispondere alle esigenze dell’uomo nell’età della tecnica.

Nella prima parte del libro, Galimberti analizza le caratteristiche dell’età della tecnica. Egli sostiene che la tecnica ha posto fine sia all’incanto del mondo tipico dell’antichità, sia al suo disincanto tipico della modernità.

L’incanto del mondo era basato sulla credenza in un ordine trascendente, mentre il disincanto della modernità era basato sulla credenza nella sola realtà immanente. L’età della tecnica, invece, è caratterizzata da un’assenza di senso.

La tecnica non è finalizzata a un fine ultimo, ma è solo un mezzo per raggiungere scopi contingenti. In questa assenza di senso, l’uomo contemporaneo è alla ricerca di un’etica che gli permetta di orientarsi.

Galimberti sostiene che l’etica tradizionale non è più in grado di rispondere a questa esigenza.  L’etica tradizionale, infatti, è basata su valori e credenze universali che, nell’età della tecnica, sono stati messi in discussione.

Nella seconda parte del libro, Galimberti propone una nuova visione dell’etica. Egli sostiene che l’etica del viandante è l’unica etica possibile nell’età della tecnica. Il viandante è colui che non ha una meta, ma che cammina per il gusto di camminare.

La sua è un’etica della processualità, che si fa carico dell’assenza di uno scopo. L’etica del viandante si basa su tre principi fondamentali:

Responsabilità: il viandante è responsabile delle sue azioni, anche se non ha una meta. Le sue azioni devono essere rispettose della natura e degli altri esseri umani.

Presenza: il viandante è presente al mondo, non lo trascura. Si ferma a guardare il paesaggio, a parlare con le persone, a gustare il cibo.

Libertà: il viandante è libero di scegliere il suo percorso. Non è legato a regole o convenzioni.

L’etica del viandante è un’etica aperta, che lascia spazio alla creatività e alla sperimentazione. È un’etica che invita l’uomo a ritrovare il suo posto nel mondo, in un’epoca in cui l’uomo si sente sempre più smarrito.

Alcune considerazioni sul libro Il libro di Galimberti

è un’opera importante, che offre una riflessione originale sull’etica nell’età della tecnica. L’etica del viandante è una proposta stimolante, che invita l’uomo a ripensare il suo rapporto con il mondo. Tuttavia, il libro non è esente da critiche. Alcuni critici hanno sostenuto che l’etica del viandante è troppo vaga, e che non fornisce indicazioni concrete su come comportarsi nella vita quotidiana. Altri critici hanno sostenuto che l’etica del viandante è individualistica, e che non tiene conto della dimensione sociale dell’uomo.

Nonostante le critiche, il libro di Galimberti è un’opera che merita di essere letta e discussa. È un libro che può aiutare l’uomo a riflettere sul suo ruolo nel mondo, e a trovare un nuovo senso alla sua vita.

Umberto Galimberti, nato a Monza nel 1942, è stato dal 1976 professore incaricato di Antropologia Culturale e dal 1983 professore associato di Filosofia della Storia. Dal 1999 è professore ordinario all’università Ca’ Foscari di Venezia, titolare della cattedra di Filosofia della Storia. Dal 1985 è membro ordinario dell’international Associ ation for Analytical Psychology.

Dopo aver compiuto studi di filosofia, di antropologia culturale e di psicologia, ha tradotto e curato Jaspers, di cui è stato allievo durante i suoi soggiorni in Germania:
Sulla verità (raccolta antologica), La Scuola, Brescia, 1970.
La fede filosofica, Marietti, Casale Monferrato, 1973.
Filosofia, Mursia, Milano, 1972-1978, e Utet, Torino, 1978.

Di Heidegger ha tradotto e curato:
Sull’essenza della verità, La Scuola, Brescia, 1973.

Opere

1975 – Heidegger, Jaspers e il tramonto dell’Occidente, Marietti, Casale Monferrato, (Ristampa, Il Saggiatore, Milano, 1994).
1977 – Linguaggio e civiltà, Mursia, Milano, (2° edizione ampliata 1984).
1979 – Psichiatria e Fenomenologia, Feltrinelli, Milano.
1983 – Il corpo, Feltrinelli, Milano, 1983 (Premio internazionale S. Valentino d’oro, Terni, 1983).
1984 – La terra senza il maleJung dall’inconscio al simbolo, Feltrinelli, Milano (premio Fregene, 1984)
1977 – Linguaggio e civiltà, Mursia, Milano, (2° edizione ampliata 1984).
1985 – Antropologia culturale, ne Gli strumenti del sapere contemporaneo, Utet, Torino.
1986 – Invito al pensiero di Heidegger, Mursia, Milano.
1987 – Gli equivoci dell’anima, Feltrinelli, Milano.
1988 – La parodia dell’mmaginario in W. Pasini, C. Crepault, U. Galimberti, L’immaginario sessuale, Cortina, Mila no.
1989 – Il gioco delle opinioni, Feltrinelli, Milano.
1992 – Dizionario di psicologia, Utet, Torino. (Nuova edizione: Enciclopedia di Psicologia, Garzanti, Milano, 1999).
1992 – Idee: il catalogo è questo, Feltrinelli, Milano.
1994 – Parole nomadi, Feltrinelli, Milano.
1996 – Paesaggi dell’anima, Mondadori, Milano. (Nuova edizione: Feltrinelli, Milano, 2017).
1999 – Psiche e techne. L’uomo nell’età della tecnica, Feltrinelli, Milano.
2000 – E ora? La dimensione umana e le sfide della scienza (opera dialogica con Edoardo Boncinelli e Giovanni Maria Pace), Einaudi , Torino.
2000 – Orme del sacro, Feltrinelli, Milano (premio Corrado Alvaro 2001).
2001 – La lampada di psiche, Casagrande, Bellinzona.
2003 – I vizi capitali e i nuovi vizi, Feltrinelli, Milano.
2004 – Le cose dell’amore, Feltrinelli, Milano.
2005 – Il tramonto dell’Occidente, Feltrinelli, Milano.
2006 – La casa di psiche. Dalla psicoanalisi alla consulenza filosofica, Feltrinelli, Milano.
2007 – L’ospite inquietante. Il nichilismo e i giovani, Feltrinelli, Milano.
2008 – Il segreto della domanda. Intorno alle cose umane e divine, Apogeo, Milano.
2009 – I miti del nostro tempo, Feltrinelli, Milano.
2012 – Cristianesimo. La religione dal cielo vuoto, Feltrinelli, Milano.
2018 – La parola ai giovani. Dialogo con la generazione del nichilismo attivo, Feltrinelli, Milano.
2018 – Nuovo dizionario di psicologia, psichiatria, psicoanalisi, neuroscienze, Feltrinelli, Milano.
2019 – Perché? 100 storie di filosofi per ragazzi curiosi, Feltrinelli, Milano.
2020 – Heidegger e il nuovo inizio. Il pensiero al tramonto dell’Occidente, Feltrinelli, Milano.
2021 – Il libro delle emozioni, Feltrinelli, Milano.
2021 – Che tempesta!, Feltrinelli, Milano.

Stoicismo antico – Filosofia (corso completo per studenti e appassionati), in Scorribande Filosofiche

Epicuro, Filosofia, corso completo per studenti e appassionati, in Scorribande Filosofiche

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Campanello Laura, prefazione di Daniel Lumera, Ritrovare l’anima. Esercizi filosofici per trovare la propria via alla felicità, Rizzoli Bur, 2023

scheda dell’editore

Inquietudine, smarrimento, disorientamento popolano il nostro presente. Molte persone si sentono sopraffatte dalla vita e dal suo scorrere, faticano a vedere un senso dietro ciò che fanno e piombano in uno stato di insoddisfazione personale costante. Imparare a esplorare i propri labirinti interiori, i propri stili di vita, guardarsi e ascoltarsi per ritrovare nella propria anima la bussola che ci guidi verso una vita più ricca di senso è l’obiettivo di ogni percorso di cura del proprio sé. Laura Campanello, che da anni si occupa di fondere l’approccio filosofico all’analisi e al coaching, già autrice del manuale Leggerezza, ci accompagna in un viaggio alla scoperta del nostro senso più intimo. Partendo dal riconoscimento della natura e dei motivi alla base delle nostre inquietudini, pagina dopo pagina iniziamo un percorso personale per gestire il chiacchiericcio e il disordine della mente; e proviamo a tracciare un percorso di rinascita spirituale, che affondi le sue radici in una tranquillità ritrovata, e unica per ciascuno di noi. Come in un viaggio a tappe, guidati dai numerosi esercizi e dalle riflessioni presenti nel libro, accordiamo lo strumento dell’anima per suonarlo al meglio e rispondere alla ricerca di senso, riappropriandoci così della nostra felicità. Prefazione di Daniel Lumera.

Laura Campanello è analista ad orientamento filosofico (Abof), life coach e consulente pedagogica. Studia e approfondisce la “felicità” attraverso la pratica filosofica e la psicologia analitica. Ha collaborato con il “Corriere della Sera” e la “27ª Ora”, tiene workshop e incontri, e partecipa a convegni di filosofia nazionali e internazionali.

Il concetto di “tempo che resta” nella filosofia di Emanuele Severino

Il concetto di “tempo che resta” nella filosofia di Emanuele Severino è centrale per comprendere la sua visione dell’esistenza e dell’essere. Severino propone una riflessione profonda sull’illusione del tempo e sull’eternità degli essenti, ponendo l’accento su come il nostro approccio al tempo influisca sulla nostra comprensione della vita.

L’Illusione del Tempo

Severino critica la concezione tradizionale del tempo come un flusso continuo in cui gli eventi si susseguono. Secondo lui, questa visione è un’illusione che porta a considerare l’essere come qualcosa di transitorio e destinato a svanire nel nulla. Invece, egli afferma che ogni essente è eterno e che il vero pensiero deve riconoscere l’opposizione tra essere e niente, piuttosto che tra essere e non essere[1][2].

Il Tempo che Resta

Il “tempo che resta” rappresenta quindi una riflessione sulla finitezza della vita umana e sulla necessità di vivere in modo consapevole. Severino sottolinea che il passato non esiste più, il presente è inafferrabile, e il futuro è incerto. Tuttavia, ciò non deve portarci alla disperazione, ma piuttosto a una valorizzazione del momento presente. La consapevolezza della nostra condizione finita ci invita a cercare significato e autenticità nella nostra esistenza[1][2].

Eternità e Destino

Severino propone che l’essente si colloca “al di fuori dell’illusione del tempo”, suggerendo che la filosofia futura deve esplorare un “senso del tempo” radicalmente diverso da quello tradizionale. L’eternità diventa quindi la condizione fondamentale dell’essere, dove ogni attimo è eterno e non semplicemente un momento transitorio[1][2][3]. In questo contesto, il “tempo che resta” diventa un invito a riconoscere la nostra eternità intrinseca e a vivere in modo autentico.

In sintesi, il concetto di “tempo che resta” nella filosofia di Severino non è solo una riflessione sul tempo stesso, ma un richiamo a una vita piena e significativa, in cui si riconosce l’eternità dell’essere oltre l’illusione del divenire.

Citations:
[1] https://emanueleseverino.com/2020/04/23/concetto-di-tempo-nel-pensiero-di-emanuele-severino/
[2] https://emanueleseverino.com/category/temi-chiave-di-emanuele-severino/tempo/
[3] https://ritirifilosofici.it/le-cose-perse-e-salvate-di-emanuele-severino/
[4] https://iris.unipa.it/retrieve/handle/10447/106169/143938/Homo%20signator.pdf
[5] https://antemp.com/about/

Praticare il Manuale di Epitteto per conquistare la libertà interiore (stoicismo per principianti), in Scorribande Filosofiche

Karl R. POPPER – Le fonti della Conoscenza e dell’Ignoranza, in La Dimora del Tempo Circolare – Simona Rinaldi

Delaney Brigid, Tranqui. Come rimanere stoici in tempi di m***a, Giunti, 2023. Indice del libro

ORAZIO, ODI, scelte e tradotte da Guido Ceronetti, Adelphi, 2018

scheda dell’editore:

https://www.adelphi.it/libro/9788845932830

L’amore per Orazio e il desiderio di tradurlo accompagnano Guido Ceronetti sin da quando, diciottenne, si cimentava in versioni oggi «ripudiatissime». L’Orazio interruptus viene poi ripreso al principio degli anni Ottanta col progetto, mai realizzato, di una piccola edizione concepita come prima tappa di un «viaggio ascetico verso il puro non-essere, lo spogliarsi d’ogni illusione e farsi jīvanmukta in compagnia di Orazio».

Per Ceronetti, infatti, Orazio è lontano mille miglia dal poeta sondato e scrutato dalla filologia classica: il suo stile non è fredda accademia augustea, semmai «contrazione della vita, mediante l’impegno della parola», il che esige «tutto il fuoco della passione rivolto ad un fine che la contraria» – fuoco contratto, dunque.

E a lui ancor meglio che a Kavafis si attaglia quel che diceva la Yourcenar: «Siamo così abituati a vedere nella saggezza un residuo delle passioni spente, che fatichiamo a riconoscere in lei la forma più dura, più condensata dell’Ardore, la particella aurea nata dal fuoco, e non la cenere». Dopo più di trent’anni il viaggio attraverso il «deserto fiorito» di Orazio ha preso la forma di ventotto traduzioni, che bastano a metterci di fronte a qualcosa di totalmente imprevisto: malgrado la sua fama ininterrotta, del più classico dei classici ci era sinora sfuggita l’anima segreta.

Schopenhauer: la teoria del riccio. Socialità e affettività nella società liquida (Bauman), in Scorribande Filosofiche

“Carpe diem, quam minimum credula postero”, Orazio, Odi

Aristotele – Filosofia (corso completo per studenti e appassionati), in Scorribande Filosofiche

Arthur Schopenhauer, L’arte di ignorare il giudizio degli altri, Rizzoli/Bur

Epicuro – Esercizi spirituali a scuola, in Scorribande Filosofiche

Il “tempo che resta”, riflessioni di Paolo Ferrario sulla vita e la morte, dopo un dibattito cittadino. Con particolare riferimento alla lezione di Maurizio Migliori (1943-2023). Primi anni 2000, ai tempi del blog di Splinder

“Il tempo che resta”

E’ l’importante questione che l’associazione Accanto – Amici dell’Hospice San Martino” ha messo sotto riflessione in città:
“il tempo che resta è ciò che resta a ciascuno dalla nascita all’ultimo delicato soffio o respiro.
Il compito è quello di riuscire a viverlo il meglio possibile”,
dice la locandina.

In tre settimane si sono dipanati tre film e un dibattito:

Le temps qui reste di Francois Ozon

Go Now di Michael Winterbottom

La mia vita senza di me di Isabel Coixet

Chi, come me, sta velocemente avvicinandosi ai 60 anni questo tema se lo pone.

Non dico insistentemente, ma spesso. Come una questione importante, ineliminabile, oggettiva.

Il nostro tempo è breve.

E’ breve sempre, sia che moriamo giovani (certo di più), sia che moriamo vecchi (di meno, ma con la stessa percezione che il tempo è breve).

E’ tema talmente rilevante che mi trascino di stanza in stanza questo libro:
Harald Weinrich, Il tempo stringe: arte ed economia della vita a termine, Il Mulino, 2006 (edizione originale: Knappe Zeit. Kunst un Okonomie des befristeten Lebens, 2004. Quindi sono grato a Francesca Rigotti che lo ha tradotto).

Ecco alcuni capitoli di questo libro: Breve è la vita, lunga è l’arte, il tempo urge nell’aldiquà e nell’aldilà, il dramma del tempo scarso, finitezza-infinitezza, vivere con termini e scadenze.

Weinrich è un magistrale esperto di linguistica e filologia e la sua ricerca è di immenso interesse.

Ma tornando alla città c’è stato anche un dibattito a cui sono intervenuti:

Maurizio Migliori, filosofo

Don Bruno Maggioni, teologo,

Giuliano Turone e Gherardo Colombo, magistrati.

Ho preso qualche appunto che ora raccolgo e lascio qui nel mio blog –diario.

La morte è un processo individuale che riguarda tutti. E’ l’evento più universale e “democratico” che ci sia. Per l’individuo è una esperienza del tutto irripetibile, che si conosce solo per averla vista solo attraverso il corpo di uno o più altri.

Questa è la sua “eccezionalità”: tocca a tutti e a ciascuno, per ogni persona capita solo una volta. L’esperienza che ne facciamo è sempre indiretta.

Le tecnologie mediche oggi ci pongono un problema. Un problema tipicamente “moderno”, cioè non presente nelle società del passato. Non era così nelle culture esplorate dalle letterature classiche o da quelle moderne. Diciamo fino almeno alla seconda metà del ‘900.

Il problema è quello delle diagnosi sempre più selettive e precise e quello del tempo concesso in più dalle tecnologie mediche.

Insomma, oggi la morte, che pure è coperta da mille tabù, oscurità, rimozioni sempre più può metterci davanti al nostro “Tempo che resta”. Può avvenire che uno di noi venga a conoscenza forte e viva che il suo viaggio volge al limite. Sapendolo, avendone coscienza. Una coscienza resa ancora più avvertita dalla tecnica

Amici, credo che sia
meglio per me ricominciare
a tirar giù la valigia.
Anche se non so bene l'ora
d'arrivo, e neppure
conosca quali stazioni
precedano la mia,
sicuri segni mi dicono,
da quanto m'è giunto all'orecchio
di questi luoghi, ch'io
vi dovrò presto lasciare.

Giorgio Caproni, Congedo del viaggiatore cerimonioso
Questo processo della fine della vita individuale investe le politiche e le istituzioni.

Un tempo si moriva a casa, poi in ospedale (nei reparti di medicina e geriatria). Oggi le istituzioni si specializzano: dal 1989 si è sviluppata in Italia la rete delle RSA- Residenze sanitarie assistenziali. Ed ora si creano gli Hospice,  strutture specializzate ad accompagnare in un contesto socio-sanitario alla morte i malati a prognosi infausta.

La novità è questa: nell’elenco delle situazioni estreme occorre aggiungere quello della:

possibile consapevolezza del tempo che resta

E allora attorno e dopo questo problema nuovo ne nasce un altro:

si può “pensare” il tempo che resta?

Si può apprendere qualcosa di questa situazione? Si può “fare anima”, come direbbe James Hillman o Claudio Risè, attorno a questo evento.

Ci si può provare.

Maurizio Migliori, quella sera ci ha sapientemente provato. Per ora riassumo il suo denso contributo.

Poi ci penserò e ripenserò e correggerò ed amplierò.

Esordio:

La NOSTRA morte è impensabile. E’ impossibile da razionalizzare.

Possiamo applicare funzioni di pensiero solo alla morte degli altri.

Tuttavia la morte ha anche una funzione attiva sulla vita. Sulla vita intera e sul frammento finale:

la morte tende ad attribuire senso al tempo che resta

Gli immortali dei romanzi di fantascienza e di fantasy sono dei soggetti infelici. Per loro il tempo eterno arriva a perdere significato. Non sanno cosa fare. Ricordo qui il discorso finale del perfetto robot in Blade Runner.

La morte può produrre apprendimento:

dà il senso del limite

Cioè fornisce coscienza che siamo esseri finiti e limitatissimi.

Siamo foglie, foglie importanti, ma foglie.

Ricordo una frase di Alberto Moravia: “siamo rugiada della notte che si asciuga al sole”.

E’ la coscienza di un limite pesante perché la natura è concentrata sulla viva non ci viene in aiuto per la morte:

alla natura la morte non interessa,

alla natura interessa solo la specie, non l’individuo

La natura non ci aiuta. Anzi si allontana quando si avvicina la morte.

Allora, cosa possiamo fare in una situazione di coscienza non solo della ineluttabilità della morte, ma del tempo scarso, come ben dice Weinrich?

Possiamo, facendoci anche aiutare, fare questo:

attraversare la nostra vita, l’unica cosa che veramente ci appartiene,

alla luce della certezza della morte.

Nessuno può dare istruzioni in proposito, data la singolarità dell’evento finale.

Tuttavia qualche cosa può essere pensato. Già: pensare. Visto che la specie umana ha sviluppato la coscienza ed il pensiero. E proprio perché li ha elaborati ha anche necessariamente elaborato il tema della angoscia della morte. Lo sa bene chi possiede animali: soffrono, provano dolore, si nascondono. Ma non hanno coscienza della morte. Avvertono il dolore, quella cosa che non sentivano prima. E noi possiamo alleviarlo.

Alcune cose che possono essere pensate:

occorre sapere da subito che “il tempo è poco”

Questo vale anche per i più giovani. Non è un problema dei pre-vecchi, come io sono, o dei vecchi. Anche un giovane dovrebbe apprendere che il tempo è poco. Non è facile, anzi sembra impossibile nella società dei consumi e dell’immagine.

Occorre poi:

sapere che siamo in cammino.

E che questo cammino ha delle tappe e che il tempo non non va sprecato.

Come? Per esempio non concentrandosi  su una sola cosa. Il lavoro, l’ideologia, il divertimento. Allargare il campo degli interessi. Come Tarzan: attaccarsi a più liane. Volare e prenderne un’altra.

Poi si può, piano piano, senza masochismi eccessivi

prepararsi ed accettare questo processo

Allenarsi ad accettarlo

Dire “non me lo aspettavo” è un insulto alla intelligenza.

No: è nella gamma delle possibilità. O per cause probabilistiche, come nei mestieri pericolosi. O per rischi accettati. O, comunque, per biologia. Naturalmente si deve fare di tutto per ridurre i rischi

Però può succedere.

O nell’attimo dell’incidente e delle bombe nelle metropolitane (è un mio chiodo fisso: ma se loro mi dicono “ti odio e ti voglio uccidere”, io gli credo).

O in un decorso lungo e assistito.

E allora cosa si può ancora fare in questo percorso che è la mia vita, la tua vita?

si può relazionarsi con il mondo,

si può tentare di lasciare un segno della nostra presenza

Si può scrivere una poesia: magari l’unica poesia. Ma la mia. Sì : anche un haiku, senza la tecnica dell’haiku

Si può fare un dipinto: magari l’unico, ma il mio.

Si può scrivere in un blog. Chissà mai che questi segni dell’elettronica lascino da qualche parte una traccia di sé. E illuminino il cammino di un qualunque altro

E dove si inscrivono le tracce di sé?

In altre persone. Come un software invisibile che però plana su un hardware.

Ecco la funzione delle biblioteche.

La funzione delle piazze e delle vie.

La funzione dei rituali.

Tutto questo si può e deve fare.

Sapendo, tuttavia che il passaggio finale è solitario.

Soli, soli, soli.

E chi ha la fortuna di avere la fede se la tenga cara e molto stretta.

E chi non l’ha, e io sono uno che non l’ha, avrà uno strumento in meno.

Ma chissà se in quel momento anche chi ha la fede non vacillerà, almeno per un attimo?

Soli, soli, soli.


vai alle pubblicazioni di Maurizio Migliori

https://antemp.com/2019/09/24/maurizio-migliori-pubblicazioni-in-portale-docenti-della-universita-di-macerata/

Condillac, a cura di Pasquale Salvucci, Trattato delle sensazioni, Laterza, 1970

Dell’Acqua Cristina, La formula di Socrate. Conosci te stesso e diventa chi sei, Mondadori, 2023. Indice del libro

scheda dell’editore:

https://www.mondadoristore.it/formula-Socrate-Conosci-te-Cristina-Dell-Acqua/eai978880476467/

Gli Ateniesi lo chiamavano «tafano» per quanto poteva spazientire. Un insetto fastidioso, come quelli che ancora oggi, nelle campagne, attaccano alle gambe e siamo costretti a scacciare. Perché Socrate sapeva bene come pungolare e inquietare i suoi interlocutori con le domande e in questo modo far venire alla luce ciò che loro, senza ancora saperlo, custodivano dentro di sé.

Fu infatti un maestro nell’arte che è passata alla storia come maieutica, poiché ci aiuta a nascere per la prima volta davanti a noi stessi. Era considerato brutto, come le statuette di Sileni in vendita nei mercati greci; queste statuette, però, una volta aperte rivelavano al loro interno un’immagine preziosa e divina.

Così è anche Socrate: un tesoro nascosto. Una figura misteriosa e affascinante, un incontro che può cambiare la vita. E accaduto a Platone e può accadere a ciascuno di noi, a qualunque età.

Forte di questa convinzione, Cristina Dell’Acqua ci conduce in un nuovo viaggio nel mondo greco, per imparare a sentire socraticamente. Nel pensiero di quest’uomo straordinario, che nella vita non ha mai smesso di insegnare (fu la sua missione), ci sono i semi della nascita dell’uomo occidentale.

Il suo insegnamento si fonda sui temi della ricerca, della libertà, del dialogo e del dubbio. Una formula che ha come nutrimento l’amore per le domande e parte da un unico presupposto: la conoscenza di sé.

Perché noi siamo continua conoscenza. Quella di Socrate è una formula non scritta, composta dagli elementi più singolari del suo pensiero, capace di insegnarci la cosa più importante: il coraggio di essere noi stessi. In questo, a dispetto dei secoli che passano e sembrano voler cancellare il passato, Socrate è ancora oggi un maestro per tutti noi, giovani e adulti. Riscoprirlo è riscoprire se stessi.

Gli Ateniesi in parte avevano torto. Socrate è sì un tafano, ma prezioso come l’oro.

 

Vedere il mondo con gli occhi dei presocratici: Talete, Anassimandro, Anassimene, Pitagora, da Scorribande Filosofiche

Vedere il mondo con gli occhi dei presocratici: Talete, Anassimandro, Anassimene, Pitagora

Vedere il mondo con gli occhi dei presocratici: Talete, Anassimandro, Anassimene, Pitagora – Scorribande Filosofiche

Café Philo, Filosofia che si fa insieme, incontri a cura di Katia Trinca Colonel, 12 e 27 ottobre 2023, Sala della Biblioteca di Palazzo Carducci, in viale Cavallotti 7 a Como

l’associazione Carducci, in collaborazione con Clio – Circolo dei lettori di Como,
ospiterà nella bella e rinnovata Sala della Biblioteca di Palazzo Carducci, in viale Cavallotti 7 a Como, 
due Café Philo
giovedì 12
e venerdì 27 ottobre alle ore 18.
 
L’ingresso è libero con prenotazione obbligatoria rispondendo a questa mail o scrivendo a cliocomo@gmail.com.

Come si possono ignorare i deliri antisemiti di Gianni Vattimo e considerarlo un grande filosofo? Commento di Angelo Pezzana

Parmenide di Elea (ciclo lezioni completo per liceali e non filosofi appassionati)

VAI A:

ULISSE, la nostalgia e l’avventura. Un eroe simbolo della civiltà greca, articolo di Livia Capponi in Corriere della Sera / Cultura, 29 agosto 2023

letto in edizione cartacea

cerca in

https://www.corriere.it/gli-allegati-di-corriere/23_agosto_28/ulisse-nostalgia-l-avventura-edicola-prima-uscita-nuova-collana-corriere-fb14ae96-45b1-11ee-af8a-d4a1657857d8.shtml

Emanuele Severino, Il mio ricordo degli eterni. Autobiografia. articolo di Antonio Polselli, 11/08/2023

 

Jacques SCHLANGER, Du bon usage de MONTAIGNE, Hermann éditeurs, 2012

scheda dell’editore:

https://www.editions-hermann.fr/livre/du-bon-usage-de-montaigne-jacques-schlanger

Du bon usage de Montaigne est l’histoire d’un face à face, le récit d’un lecteur saisi par un auteur.

Montaigne parle de soi avec humour, avec ironie, et avec fausse modestie :

« Je veus qu’on m’y voie en ma façon simple, naturelle et ordinaire, sans contention et artifice : car c’est moy que je peins.Mes défauts s’y liront au vif, mes imperfections et ma forme naïfve [native, naturelle], autant que la révérence publique [la décence] me l’a permis. »

Les Essais, on le sait, ne sont pas une autobiographie mais un autoportrait emboîté dans un ensemble de digressions, des citations, des anecdotes, des réflexions morales, un autoportrait qui s’éparpille tout au long des textes en se jouant des temps, des lieux, des circonstances.

Ce qu’on découvre chez Montaigne quand on le lit de près n’est pas seulement son portrait fait de lui-même, mais aussi l’ombre que ce portrait porte sur le lecteur. À suivre avec attention ce que Montaigne dit de soi, on est entraîné à souhaiter avoir une meilleure idée de ce qu’on est soi-même.

 

Jacques SCHLANGER, filosofia da camera, Feltrinelli, 2004

Jacques SCHLANGER, Come vivere felici, conversazioni con Epicuro, Epitteto e altri amici, Il Melangolo, 2000

“panta rei”, Eraclito (VI-V secolo a.c.)

Pierre Hadot – Imparare a stare al mondo. Esercizi spirituali e filosofia antica

Avatar di Francesco DipaloScorribande Filosofiche

Ciclo di lezioni completo. A lezione dagli antichi: consigli pratici per ben vivere. Ieri, come oggi. A voi farne tesoro.

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Festival della filosofia, Modena, Carpi, Sassuolo: video lezioni 2009-2022

Video lezioni

video lezioni – Festivalfilosofia

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Francesco Dipalo, Filosofia sotto il portico. Lo Stoicismo Antico in compendio per studenti veraci e non-filosofi appassionati, Youcanprint editore, 2023

Avatar di Francesco DipaloScorribande Filosofiche

Disponibile dal 20 maggio 2023

Introduzione, traduzione dei brani antologici e testi a commento di Francesco Dipalo

Sinossi: “Filosofia sotto il portico” introduce al pensiero stoico antico in maniera organica e completa. La parte centrale dell’opera, preceduta da un agile compendio, passa in rassegna un’ampia antologia di testi accuratamente commentati e annotati per poter essere utilizzati in chiave pratico-filosofica. Completano il lavoro un glossario del lessico stoico e alcuni spunti bibliografici per ulteriori approfondimenti. Come recita il sottotitolo, l’ultimo lavoro del prof. Dipalo (già autore diLiberi dentro. Il Manuale di Epitteto da praticare) è rivolto specificamente a “studenti veraci” e a “non-filosofi appassionati”, cioè a tutti coloro i quali, giovani o meno giovani, pur non avendo una preparazione accademica, non temano la sfida della complessità e amino mettersi personalmente in gioco come esploratori di visioni del mondo altre.

Acquistabile sia in formato ebook(€ 6,99) che in formato…

View original post 60 altre parole

Frèdéric Lenoir, Il miracolo Spinoza. Una filosofia per illuminare la nostra vita, La Nave di Teseo, 2023

Umberto Galimberti: … “la cultura greca prende sul serio la morte” …

“Leggere” come pratica filosofica – video in YouTube

Spazio, Tempo e Universo in una argomentazione filosofica di Umberto Galimberti , aprile 2023

Steila Daniela, Morte, Corriere della Sera, collana le parole della filosofia, 2023

Weiner Eric, Socrate Express. Quattordici lezioni di saggezza portatile, Bompiani, 2023. Indice del libro

SCHEDA DELL’EDITORE:

https://www.bompiani.it/catalogo/socrate-express-9788830104310

Apologia di Socrate riassunto e analisi – in Studia Rapido

vai a:

https://www.studiarapido.it/apologia-di-socrate-riassunto-e-analisi/

Holiday Ryan, Hanselman Stephen, Le vite degli stoici. L’arte di vivere da Zenone a Marco Aurelio, Hoepli, 2023. Indice del libro

scheda dell’editore.

https://www.hoepli.it/libro/le-vite-degli-stoici/9788836009305.html

Le storie affascinanti di uomini e donne che hanno combattuto per vivere secondo le virtù senza tempo professate dagli stoici: coraggio, giustizia, temperanza e saggezza. Strutturato in piacevoli mini-biografie che narrano la vita delle figure più note dello stoicismo, ma anche dei suoi rappresentanti meno conosciuti, il libro racconta in modo vivido cosa rappresentasse questa corrente filosofica per le persone che la amavano e che vivevano secondo i suoi dettami, rispolverando i loro importanti insegnamenti per permetterci di imparare ancora oggi dalle fatiche e dai successi di chi ci ha preceduto. Holiday e Hanselman ridanno luce ai valori e alle idee fondamentali condivisi da figure come Seneca, Catone e Cicerone nel corso dei secoli. Ogni esempio riportato, da Epitteto a Marco Aurelio, dagli schiavi agli imperatori, è stato scelto per aiutare i lettori ad applicare la filosofia stoica alla propria vita. Gli insegnamenti contenuti in questo libro – che invitano a scegliere il dominio di sé e la virtù, riservando indifferenza verso tutto ciò che non sia sotto il nostro controllo – sono urgenti oggi tanto quanto lo erano nel pure caotico mondo classico.

So di non sapere – Socrate – riassunto in Studia Rapido

So di non sapere – Socrate – riassunto

So di non sapere – Socrate – riassunto – Studia Rapido

Menga Ferdinando G., Cura, in Corriere della Sera, 2023. Indice del libro

Stefano Ercolino, Massimo Fusillo, Empatia negativa. Il punto di vista del male, Bompiani, 2022

scheda :

https://www.bompiani.it/catalogo/empatia-negativa-9788830103153

La storia delle arti è ricca di personaggi, figure, performance, oggetti e spazi connotati negativamente con cui i fruitori stabiliscono un tipo di relazione empatica ambivalente e destabilizzante, fatta di attrazione e di repulsione: l’empatia negativa. Da Medea al carnefice di san Matteo dipinto da Caravaggio e dalla fotografia di Mapplethorpe, fino ai Sette Palazzi Celesti di Kiefer e al Joker folle e derelitto di Phillips, c’è qualcosa, nel punto di vista del male, che ci conquista e ci obbliga a interrogarci su noi stessi molto più di quanto siano in grado di fare espressioni artistiche edificanti. Questa ampia e affascinante ricerca, che spazia dalla letteratura al cinema, dal teatro alle arti figurative, indaga il cuore nero dell’empatia.

STEFANO ERCOLINO

È professore associato di Critica letteraria e Letterature comparate presso l’Università Ca’ Foscari Venezia. Per Bompiani ha pubblicato Il romanzo-saggio, 1884-1947 (2017), Il romanzo massimalista (2015) e, con Massimo Fusillo, Empatia negativa (2022).

Galimberti Umberto, Parole nomadi, Feltrinelli, 1994. Rielaborazione di articoli pubblicati sul supplemento domenicale de Il Sole 24 Ore nel 1991/1992. Il libro è stato ripubblicato nel 2023 dalla Repubblica

TartaRugosa ha letto e scritto di: Remo Bodei (2009), La vita delle cose, Laterza editore

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Nella mia vita professionale, il termine “anomia” sta ad indicare l’incapacità a denominare gli oggetti e in genere è un inquietante segnale di problema cognitivo: “dammi quella cosa lì…, come si chiama?…”

Se risalgo a epoche più remote, la parola “cosa” era assai contestata dalla mia severa maestra Adriana, capace di abbassare di due voti il tema assegnato o la prova orale sostenuta, qualora tale “cosa” osasse fare una temeraria comparsa.

Con che piacere quindi immergermi nella lettura di Bodei e trovare che “Il significato di ‘cosa’ è più ampio di quello di ‘oggetto’, giacchè comprende anche persone o ideali e, più in generale, tutto ciò che interessa e sta a cuore …L’italiano ‘cosa’ (e i suoi correlati nelle lingue romanze) è la contrazione del latino causa, ossia di ciò che riteniamo talmente importante e coinvolgente da mobilitarci in sua difesa”.

Sempre etimologicamente ragionando, la parola oggetto (da

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Galimberti Umberto, Il gioco delle opinioni, la Repubblica, 2023. Indice del libro

Galimberti Umberto, Il segreto della domanda. Intorno alle cose umane e divine, Feltrinelli, 2011. Indice del libro

scheda dell’editore:

https://gat.to/jggev

“Questo libro raccoglie sessanta delle moltissime lettere che i lettori di ‘D la Repubblica delle Donne’ settimanalmente mi inviano, ponendo delle domande che poi vengono discusse in quella maniera un po’ anomala, che non è quella di rispondere alla domanda, ma di radicalizzarla, andando il più possibile in fondo, dove si annida il radicamento. Questo modo di procedere talvolta può apparire irritante, talvolta difficile, talvolta delusivo, ma è meglio deludere l’attesa di una risposta immediata che isterilire una domanda, impoverirla, non tenerla all’altezza di ciò che chiede. I miei commenti alle lettere qui riportate non vogliono essere un ricettario per i problemi della vita, perché questo comporterebbe che io capissi la mia e anche quella degli altri, mentre la bellezza della vita è proprio nella sua imperscrutabilità, è nel gioco indicato dai suoi enigmi che non si concedono a facili soluzioni.”

Pagani Paolo, Citofonare Hegel. I filosofi del passato rispondono alle grandi domande del presente, Rizzoli, 2022. Video e indice del libro

scheda dell’editore: https://rizzoli.rizzolilibri.it/libri/citofonare-hegel/#:~:text=La%20filosofia%2C%20secondo%20Ludwig%20Wittgenstein,della%20vita%2C%20privata%20e%20pubblica.

La filosofia, secondo Ludwig Wittgenstein, serve a «far uscire la mosca dalla bottiglia». Ovvero a risolvere problemi e a liberare la mente dagli errori. Non è, quindi, una dottrina astratta, ma piuttosto un’attività pratica che getta chiarezza in ogni ambito della vita, privata e pubblica.

Partendo da questa idea, Paolo Pagani, filosofo di formazione da sempre appassionato alla materia, ci propone in questo libro un esperimento originale: rivolge a 19 grandi filosofi del passato, da Socrate a Heidegger, le domande più scottanti del nostro tempo.

Dalla guerra al gender,

dai vaccini alle fake news alla dignità del lavoro,

il pensiero scaturito da menti come Hegel, Spinoza, Husserl o Nietzsche può illuminarci anche oggi o, per lo meno, nutrire il ragionamento e sollevare dubbi fecondi.

Perché le loro riflessioni universali – quali sono i limiti della ragione? la Natura è “buona”? ci si può fidare dei sensi?… – si adattano perfettamente all’epoca che stiamo vivendo, e a contesti solo in apparenza diversi.Guest stars del volume sono

1 scrittore (Tolstoj)

e 7 personaggi letterari, ciascuno emblematico di un tema,

come Gulliver che rappresenta la diversità,

Fantozzi il lavoro offeso,

o Don Chisciotte la vita inautentica.

Citofonare Hegel accompagna il lettore in quell’esercizio pratico che è la filosofia, capace di aprire mondi e ribaltare l’ovvio, mentre stiamo comodamente seduti in poltrona, sorseggiando una tazza di tè. Un’attività entusiasmante, provare per credere.

A questo libro si affianca il podcast originale Spotify, una produzione Spotify Studios in collaborazione con Chora Media.

Galimberti Umberto, Idee. il catalogo è questo, La Repubblica, 2023 (prima edizione: Feltrinelli, 1992). Rielaborazione di articoli pubblicati su Il Sole 24 Ore, 1988-1990

Irti Natalino, prefazione di Fabio Tamburini, Lo Spettatore, Il Sole 24 Ore, 2022. Indice del libro