Hybris. Termine greco traducibile come ingiustizia, prevaricazione. Hybris, per il pensiero greco, è ogni situazione in cui si assiste ad un oltrepassamento del giusto, una prevaricazione della legge dell’armonia. Se il pensiero greco, soprattutto presocratico, è la riflessione sul carattere armonico della realtà necessario a mantenere in equilibrio l’intero universo, l’hybris rappresenta allora quella prevaricazione degli elementi che conduce ad uno strappo nel tessuto armonico della realtà.
Categoria: hýbris
hýbris
«L’antico popolo greco chiama hýbris la prevaricazione. Essa è già presente prima ancora che l’uomo voglia volare. Nell’antica cultura greca la hýbris originaria è il furto del fuoco che Prometeo sottrae agli dei per darlo ai mortali. Egli dice di aver dato agli uomini tutte letéchnai – tutte le forme di tecnica – per spingere la morte il più lontano possibile da essi. Nel racconto veterotestamentario Adamo e la sua compagna danno ascolto al serpente: se mangeranno il frutto proibito, diventeranno “come dèi” (eritis sicut dii), si lasceranno indietro nel modo più radicale la loro natura umana, i limiti a cui essa li costringe e soprattutto il pericolo della morte. Riusciranno a compiere il grande volo alla conquista di Dio.» (1)
Hýbris è uscire da un sentiero, uscire dal sentiero della “natura”. «Lungo la storia dell’uomo la determinazione più circostanziata di ciò che non è “natura” umana è data dai codici religiosi. In essi viene indicato l’Ordinamento all’interno del quale l’uomo deve vivere. Essi scendono, pur non fermandovisi, fino ai dettagli minimi delle regole che presiedono l’alimentazione l’igiene, il vestire, l’abitare.
L’Ordinamento inviolabile è la natura.»
