Emanuele Severino, Le grandi forme di pensiero dell’Occidente sospendono l’uomo sull’abisso del nulla

Le grandi forme di pensiero dell’Occidente sospendono l’uomo sull’abisso del nulla e poi tentano di convincerlo che gli è consentito essere in qualche modo felice. Spingono la morte appena un passo più in là, appena dietro la porta, e mentre se ne sente il respiro terribile vogliono convincere che si ha a che fare con la vita. Anche le scienze psicologiche credono, come i pazienti da esse curati, che da ultimo, ad attendere l’uomo, non vi sia che il nulla da cui l’uomo proviene. Stando anch’esse su questo fondamento disperato vogliono guarire l’uomo dalla disperazione — dall’angoscia, dalle anomalie psichiche. Anche le terapie psicologiche tentano di spingere sullo sfondo lo spettacolo terribile del nulla e di trattenere lo sguardo di chi si angoscia all’interno dello spazio breve, dove si può credere di incontrare il successo, la vita, il benessere, la felicità.
In Emanuele Severino, La legna e la cenere, Rizzoli, 2000, p. 68/69

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Autore: Paolo Ferrario

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