Alfred Polgar, Piccole storie senza morale, traduzione di Cristina Pennavaja, prefazione di Siegfried Melchinger, con due saggi di Walter Benjamin e Robert Musil, Adelphi, prima edizione ottobre 1994, seconda edizione maggio 2010

scheda dell’editore:

https://www.adelphi.it/libro/9788845910715

C’è un grande scrittore viennese – dopo Joseph Roth, Schnitzler, Kraus, Altenberg – che aspetta ancora di essere conosciuto e riconosciuto fuori dai Paesi di lingua tedesca: Alfred Polgar. Forse nessuno come lui apparteneva così intimamente alla fisiologia di quella città, al suo ritmo, al suo respiro. Il fraseggio di Polgar è un incanto che si può intendere, apprezzare, soprattutto camminando tra il Graben e la Hofburg. Polgar parla di uno spettacolo teatrale o racconta una breve storia o divaga in margine a temi disparati o disegna un ritratto o esamina un libro, senza mai far pesare ciò che dice. Sulle effimere colonne dei giornali, accanto ai fatti di cronaca, egli si sente più a suo agio che sulle pagine delle più nobili riviste letterarie. Eppure le sue parole sono il risultato di una prodigiosa «riduzione delle cento righe in dieci righe». Come disse una volta Franz Kafka, in Polgar «sotto il guanto glacé della forma si nasconde una volontà forte e intrepida».
Lo avvertirono subito i più diversi e i più grandi fra gli scrittori di lingua tedesca suoi contemporanei, da Joseph Roth a Benjamin, da Broch a Musil. E oggi è maturo il tempo perché si torni a capire quanta novità si nasconde nelle pagine di Polgar, quanto prezioso sia il suo understatement, quanto elegante il suo passo. E forse si potrà anche contare su una grata comprensione della sua poetica, che si compendiava tutta in una frase: «La vita è troppo breve per la forma letteraria lunga, è troppo fuggevole perché lo scrittore possa indugiare in descrizioni e commenti, è troppo psicopatica per la psicologia, troppo romanzesca per il romanzo; la vita fermenta e si decompone troppo rapidamente per poterla conservare a lungo in libri ampi e lunghi».
Questo volume, il primo di Polgar pubblicato in Italia, contiene scritti provenienti da una folta serie di libri, apparsi fra il 1922 e il 1959 presso vari editori.

—————————————

mi scrive Cristina Pennavaja:

Caro, splendido Paolo,

ho ritrovato in ‘Antologia del tempo che resta’ il libro di Alfred Polgar Piccole storie senza morale (il titolo fu creato da Renata Colorni, che curava – diciamo così, ma potrei dire altrimenti – la mia traduzione).

Sa perché Polgar, a parte il libro di Adelphi, è sconosciuto in Italia?

Claudio Magris nella sua tesi di laurea parlò di Polgar come di un gaio conversatore del Café Central di Vienna, un superficiale, nostalgico cronista dei passati fasti austroungarici.

La tesi di laurea diventò poi il libro Il mito absburgico nella letteratura tedesca moderna, che è un testo importante.

La sottovalutazione fatta da Magris è stata ripresa come un mantra in varie enciclopedie, che io consultai nella biblioteca Sormani.

Ora, Polgar fu lodato, celebrato, amato da un Musil, un Karl Kraus, un Walter Benjamin, un Tucholsky, un Peter Altenberg, altri che non ricordo per quanti e quali sono.

Ma vogliamo scherzare?

Il nostro eminente tuttologo Magris mai più è tornato a parlare di Polgar.

A una mia lettera, purtroppo tarda, non ha risposto.

Un caldo saluto, e sempre grazie!

sua amica Cristina


SCHEDA INFORMATIVA rintracciata attraverso AI intelligenza artificiale:

Alfred Polgar è stato un importante scrittore e critico austriaco, nato a Vienna nel 1873 e morto nel 1955. È noto per il suo stile incisivo e per la sua capacità di condensare pensieri complessi in forme brevi e incisive. Polgar ha vissuto in un periodo di grande fermento culturale e politico, attraversando diverse città europee, tra cui Berlino, prima di emigrare negli Stati Uniti durante la Seconda Guerra Mondiale.

Biografia

  • Origini e formazione: Polgar nacque a Vienna in una famiglia ebrea. La sua carriera letteraria iniziò nei primi anni del Novecento, quando cominciò a collaborare con importanti riviste e giornali.
  • Attività letteraria: È stato un prolifico scrittore di racconti e saggi, con un particolare focus sul teatro. La sua opera più nota è “Piccole storie senza morale”, pubblicata in Italia nel 1994, che raccoglie scritti dal 1922 al 1959. In questo lavoro, Polgar esplora temi vari con uno stile che combina ironia e profondità[1][2].
  • Vita durante il regime nazista: Con l’ascesa del nazismo, Polgar, essendo ebreo, fu costretto a lasciare la Germania. Dopo aver vissuto in Svizzera e Francia, si rifugiò negli Stati Uniti nel 1940[2][3]. Durante questo periodo, collaborò con la Metro-Goldwyn-Mayer come sceneggiatore[2].

Stile e temi

Polgar è spesso descritto come un maestro dell’understatement, capace di esprimere sentimenti complessi con una prosa elegante e concisa. Una delle sue citazioni più celebri riassume la sua filosofia letteraria: “La vita è troppo breve per la forma letteraria lunga”[1]. Questo approccio si riflette nelle sue opere, dove preferisce la brevità alla prolissità.

Influenza e riconoscimenti

Nonostante il suo talento fosse riconosciuto dai contemporanei come Joseph Roth e Walter Benjamin, Polgar è rimasto relativamente sconosciuto al pubblico al di fuori dei paesi di lingua tedesca fino a tempi recenti[1][2]. La sua opera continua a essere riscoperta e studiata per la sua rilevanza culturale e stilistica.

In sintesi, Alfred Polgar rappresenta una figura fondamentale della letteratura austriaca del XX secolo, il cui lavoro merita una maggiore attenzione sia per la sua qualità artistica che per il contesto storico in cui è stato prodotto.

Citations:
[1] https://www.adelphi.it/libro/9788845910715
[2] https://birdmenmagazine.com/2024/01/23/marlene-dietrich-alfred-polgar-adelphi-recensione/
[3] https://www.ibs.it/libri/autori/alfred-polgar
[4] https://storygenius.it/2022/03/20/le-pagine-piu-belle-il-gradino-di-alfred-polgar/
[5] https://www.adelphi.it/catalogo/autore/824/alfred-polgar
[6] https://www.lapoesiaelospirito.it/2007/10/17/polgar-il-mio-nome/
[7] https://antemp.com/2024/07/26/alfred-polgar-piccole-storie-senza-morale-traduzione-di-cristina-pennavaja-prefazione-di-siegfried-melchinger-con-due-saggi-di-walter-benjamin-e-robert-musil-adelphi-prima-edizione-ottobre-199/
[8] https://it.wikiquote.org/wiki/Alfred_Polgar

Avatar di Sconosciuto

Autore: Paolo Ferrario

https://mappeser.com/paolo-ferrario-2/

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.