Apeiron. Il bosone di Higgs: i fisici sulle ORIGINI DELL’UNIVERSO

La teoria ancora più accreditata, per quanto riguarda l’origine del mondo, è che in un certo istante risalente a 13 miliardi e mezzo di anni fa si sia creata una condizione di estrema densità e di estremo calore, e che da questa condizione sia cominciata l’espansione dell’Universo, che è ancora in corso. I fisici avvertono che parlare di origine dell’Universo — il momento cioè in cui sarebbero nati lo spazio e il tempo — è improprio. Si tratta di descrivere quello che è successo subito dopo quel primo momento indefinibile. Per la precisione: il primo evento che si prende in considerazione è ipotizzato a un decimo di miliardesimo di secondo dal primo istante.

da ALTRI MONDI.

Apeiron

Apeiron. Il termine di origine greca significa letteralmente ciò che non ha definizione, che non ha forma o precisa determinazione. L’àpeiron èl’indefinito di Anassimandro. L’àpeiron è quella condizione primordiale della realtà in cui tutti gli elementi non sono ancora distinti e condividono uno stesso stato indefinito e imprecisato. Secondo Anassimandro era il principio di tutte le cose (l’arché), lo stato primordiale degli elementi. L’àpeiron era opposto al definito e al determinato, qualità del mondo sensibile.

da: Piccolo dizionario filosofico.

Apeiron

Semerano dimostra che la parola di Anassimandro: “Apeiron” che è poi la prima parola della filosofia greca, e che come tutti sanno è nata in Asia Minore, non vuole dire “infinito” o “indeterminato” come vogliono Platone e Aristotele e, dopo di loro l´intera storia della filosofia, ma semplicemente “terra”, “polvere”, “fango”, dall´accadico “eperu”, vicino al semitico “apar”, da cui l´ebraico “aphar”.
Ma che succede se questa parola, a cui Heidegger in Germania e Severino in Italia hanno dedicato splendide pagine, ha un significato così modesto come modesta è l´acqua di Talete e l´aria di Anassimene pensate rispettivamente come principio di tutte le cose? E che significa che gli enti, come dice Anassimandro «pagano gli uni agli altri la giusta pena della loro iniquità secondo l´ordine del tempo» se non che tutti originano dalla terra e secondo l´ordine del tempo nella terra ritornano? Non c´è qui più affinità con il motivo della cultura semita, dove il Creatore plasma il primo uomo con l´”apar” con la polvere della terra e, dopo la maledizione divina, lo condanna a dissolversi nell´”apar”, nella polvere, di quanta non ce ne sia con la tradizione filosofica che rende “apeiron” con “infinito”, “indeterminato” e con tutte le implicazioni filosofiche che ne seguono?

da: All’origine delle parole | Altermedia Italia.

àpeiron

Semerano invece traduce àpeiron con il semitico “apar” e con l’accadico “eperu”: parole che, in mezza Mesopotamia, e più tardi nell’ebraico (“aphar”), stavano a significare “polvere, fango”. Ovvero: ”L’uomo è polvere e polvere tornerà”…

da: BRUNO MONDADORI.