per Severino la metafisica è ancora troppo poco, in quanto non sarebbe in grado di vedere la dimensione di assolutezza che appartiene a ogni ente | di Leonardo Messinese in www.avvenire.it

con il pensiero di Severino, in virtù del riferimento alla «totalità dell’essere», siamo in presenza di un vero e proprio sapere metafisico; nello stesso tempo si deve notare che la posizione del filosofo bresciano si costituisce pure come una critica di ciò che è stata storicamente la metafisica nel suo insieme, per quanto si debba certamente distinguere tra una metafisica della trascendenza e una metafisica dell’immanenza. Severino, infatti, dopo il vigoroso invito a valorizzare la tradizione metafisica che va da Parmenide a Leibniz, successivamente ha ritenuto che il pensiero metafisico, affermando la provenienza delle cose dal nulla, sia all’origine dell’attuale dominio dell’Apparato tecnologico nella vita dell’uomo contemporaneo.

Si potrebbe dire, quindi, che mentre per la direzione fondamentale della filosofia odierna la pretesa della metafisica di pervenire all’Assoluto è considerata eccessiva, per Severino – invece – la metafisica è ancora troppo poco, in quanto non sarebbe in grado di vedere la dimensione di assolutezza che appartiene a ogni ente.

da Severino, quale metafisica? | Cultura | www.avvenire.it.

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Autore: Paolo Ferrario

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