Umberto Galimberti, L’etica del viandante, Feltrinelli, 2023. Scheda informativa con un video di presentazione

scheda dell’editore:

https://www.feltrinellieditore.it/opera/letica-del-viandante/

L’Occidente ha due radici: il mondo greco e la tradizione giudaico-cristiana. Per quanto dischiudano orizzonti completamente diversi, entrambi descrivono un mondo dotato di ordine e stabilità. Ma noi viviamo nell’età della tecnica. È finito l’incanto del mondo tipico degli antichi. È finito anche il disincanto dei moderni, che ancora agivano secondo un orizzonte di senso e un fine. La tecnica non tende a uno scopo, non apre scenari di salvezza, non svela la verità: la tecnica funziona. L’etica, come forma dell’agire in vista di fini, celebra la sua impotenza. Il mondo è ora regolato dal fare come pura produzione di risultati.
L’unica etica possibile, scrive Umberto Galimberti, è quella del viandante. A differenza del viaggiatore, il viandante non ha meta. Il suo percorso nomade, tutt’altro che un’anarchica erranza, si fa carico dell’assenza di uno scopo. Il viandante spinge avanti i suoi passi, ma non più con l’intenzione di trovare qualcosa, la casa, la patria, l’amore, la verità, la salvezza. Cammina per non perdere le figure del paesaggio. E così scopre il vuoto della legge e il sonno della politica, ancora incuranti dell’unica condizione comune all’umanità: come l’Ulisse dantesco, tutti gli uomini sono uomini di frontiera.
Oggi l’uomo sa di non essere al centro. L’etica del viandante si oppone all’etica antropologica del dominio della Terra. Denuncia il nostro modello di civiltà e mette in evidenza che la sua diffusione in tutto il pianeta equivale alla fine della biosfera. L’umanesimo del dominio è un umanesimo senza futuro. Il viandante percorre invece la terra senza possederla, perché sa che la vita appartiene alla natura. Così ci guida Galimberti: “L’etica del viandante avvia a questi pensieri. Sono pensieri ancora tutti da pensare, ma il paesaggio da essi dispiegato è già la nostra instabile, provvisoria e incompiuta dimora”.

Nell’età della tecnica non comprendiamo più il mondo a partire da un senso ultimo. La storia non è più inscritta in un fine. L’unica etica possibile è quella che si fa carico della pura processualità: senza meta, come il percorso del viandante.


Ho interrogato l’ Intelligenza Artificiale e questa è la risposta.

In L’etica del viandante, Umberto Galimberti propone una nuova visione dell’etica per l’uomo contemporaneo.

Il filosofo sostiene che l’etica tradizionale, basata su valori e credenze universali, non è più in grado di rispondere alle esigenze dell’uomo nell’età della tecnica.

Nella prima parte del libro, Galimberti analizza le caratteristiche dell’età della tecnica. Egli sostiene che la tecnica ha posto fine sia all’incanto del mondo tipico dell’antichità, sia al suo disincanto tipico della modernità.

L’incanto del mondo era basato sulla credenza in un ordine trascendente, mentre il disincanto della modernità era basato sulla credenza nella sola realtà immanente. L’età della tecnica, invece, è caratterizzata da un’assenza di senso.

La tecnica non è finalizzata a un fine ultimo, ma è solo un mezzo per raggiungere scopi contingenti. In questa assenza di senso, l’uomo contemporaneo è alla ricerca di un’etica che gli permetta di orientarsi.

Galimberti sostiene che l’etica tradizionale non è più in grado di rispondere a questa esigenza.  L’etica tradizionale, infatti, è basata su valori e credenze universali che, nell’età della tecnica, sono stati messi in discussione.

Nella seconda parte del libro, Galimberti propone una nuova visione dell’etica. Egli sostiene che l’etica del viandante è l’unica etica possibile nell’età della tecnica. Il viandante è colui che non ha una meta, ma che cammina per il gusto di camminare.

La sua è un’etica della processualità, che si fa carico dell’assenza di uno scopo. L’etica del viandante si basa su tre principi fondamentali:

Responsabilità: il viandante è responsabile delle sue azioni, anche se non ha una meta. Le sue azioni devono essere rispettose della natura e degli altri esseri umani.

Presenza: il viandante è presente al mondo, non lo trascura. Si ferma a guardare il paesaggio, a parlare con le persone, a gustare il cibo.

Libertà: il viandante è libero di scegliere il suo percorso. Non è legato a regole o convenzioni.

L’etica del viandante è un’etica aperta, che lascia spazio alla creatività e alla sperimentazione. È un’etica che invita l’uomo a ritrovare il suo posto nel mondo, in un’epoca in cui l’uomo si sente sempre più smarrito.

Alcune considerazioni sul libro Il libro di Galimberti

è un’opera importante, che offre una riflessione originale sull’etica nell’età della tecnica. L’etica del viandante è una proposta stimolante, che invita l’uomo a ripensare il suo rapporto con il mondo. Tuttavia, il libro non è esente da critiche. Alcuni critici hanno sostenuto che l’etica del viandante è troppo vaga, e che non fornisce indicazioni concrete su come comportarsi nella vita quotidiana. Altri critici hanno sostenuto che l’etica del viandante è individualistica, e che non tiene conto della dimensione sociale dell’uomo.

Nonostante le critiche, il libro di Galimberti è un’opera che merita di essere letta e discussa. È un libro che può aiutare l’uomo a riflettere sul suo ruolo nel mondo, e a trovare un nuovo senso alla sua vita.

Umberto Galimberti, nato a Monza nel 1942, è stato dal 1976 professore incaricato di Antropologia Culturale e dal 1983 professore associato di Filosofia della Storia. Dal 1999 è professore ordinario all’università Ca’ Foscari di Venezia, titolare della cattedra di Filosofia della Storia. Dal 1985 è membro ordinario dell’international Associ ation for Analytical Psychology.

Dopo aver compiuto studi di filosofia, di antropologia culturale e di psicologia, ha tradotto e curato Jaspers, di cui è stato allievo durante i suoi soggiorni in Germania:
Sulla verità (raccolta antologica), La Scuola, Brescia, 1970.
La fede filosofica, Marietti, Casale Monferrato, 1973.
Filosofia, Mursia, Milano, 1972-1978, e Utet, Torino, 1978.

Di Heidegger ha tradotto e curato:
Sull’essenza della verità, La Scuola, Brescia, 1973.

Opere

1975 – Heidegger, Jaspers e il tramonto dell’Occidente, Marietti, Casale Monferrato, (Ristampa, Il Saggiatore, Milano, 1994).
1977 – Linguaggio e civiltà, Mursia, Milano, (2° edizione ampliata 1984).
1979 – Psichiatria e Fenomenologia, Feltrinelli, Milano.
1983 – Il corpo, Feltrinelli, Milano, 1983 (Premio internazionale S. Valentino d’oro, Terni, 1983).
1984 – La terra senza il maleJung dall’inconscio al simbolo, Feltrinelli, Milano (premio Fregene, 1984)
1977 – Linguaggio e civiltà, Mursia, Milano, (2° edizione ampliata 1984).
1985 – Antropologia culturale, ne Gli strumenti del sapere contemporaneo, Utet, Torino.
1986 – Invito al pensiero di Heidegger, Mursia, Milano.
1987 – Gli equivoci dell’anima, Feltrinelli, Milano.
1988 – La parodia dell’mmaginario in W. Pasini, C. Crepault, U. Galimberti, L’immaginario sessuale, Cortina, Mila no.
1989 – Il gioco delle opinioni, Feltrinelli, Milano.
1992 – Dizionario di psicologia, Utet, Torino. (Nuova edizione: Enciclopedia di Psicologia, Garzanti, Milano, 1999).
1992 – Idee: il catalogo è questo, Feltrinelli, Milano.
1994 – Parole nomadi, Feltrinelli, Milano.
1996 – Paesaggi dell’anima, Mondadori, Milano. (Nuova edizione: Feltrinelli, Milano, 2017).
1999 – Psiche e techne. L’uomo nell’età della tecnica, Feltrinelli, Milano.
2000 – E ora? La dimensione umana e le sfide della scienza (opera dialogica con Edoardo Boncinelli e Giovanni Maria Pace), Einaudi , Torino.
2000 – Orme del sacro, Feltrinelli, Milano (premio Corrado Alvaro 2001).
2001 – La lampada di psiche, Casagrande, Bellinzona.
2003 – I vizi capitali e i nuovi vizi, Feltrinelli, Milano.
2004 – Le cose dell’amore, Feltrinelli, Milano.
2005 – Il tramonto dell’Occidente, Feltrinelli, Milano.
2006 – La casa di psiche. Dalla psicoanalisi alla consulenza filosofica, Feltrinelli, Milano.
2007 – L’ospite inquietante. Il nichilismo e i giovani, Feltrinelli, Milano.
2008 – Il segreto della domanda. Intorno alle cose umane e divine, Apogeo, Milano.
2009 – I miti del nostro tempo, Feltrinelli, Milano.
2012 – Cristianesimo. La religione dal cielo vuoto, Feltrinelli, Milano.
2018 – La parola ai giovani. Dialogo con la generazione del nichilismo attivo, Feltrinelli, Milano.
2018 – Nuovo dizionario di psicologia, psichiatria, psicoanalisi, neuroscienze, Feltrinelli, Milano.
2019 – Perché? 100 storie di filosofi per ragazzi curiosi, Feltrinelli, Milano.
2020 – Heidegger e il nuovo inizio. Il pensiero al tramonto dell’Occidente, Feltrinelli, Milano.
2021 – Il libro delle emozioni, Feltrinelli, Milano.
2021 – Che tempesta!, Feltrinelli, Milano.

Avatar di Sconosciuto

Autore: Paolo Ferrario

https://mappeser.com/paolo-ferrario-2/

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.