Categoria: TELEVISIONE E RADIO
Te la do io l’arte | Rai Radio 1 | in RaiPlay Sound
Te la do io l’arte-La domenica dalle 9.30 alle 10.00
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ART NIGHT, con Neri Marcorè, Rai 5, 2022/2023

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https://www.raiplay.it/programmi/artnight
Dalla pittura di Tiziano alla fotografia di Tina Modotti, dai graffiti di Banksy alla Venere di Milo: è il nuovo viaggio di Neri Marcorè e “Art Night” che torna da mercoledì 14 dicembre alle 21.15 su Rai 5. Si comincia con Achille Castiglioni, in occasione dei 20 anni dalla scomparsa, che parla dalle semplici immagini di una telecamera digitale dell’anno 2000, con l’aria ironica e divertita che – come chi l’ha conosciuto conferma -ha avuto nell’arco di tutta la sua vita. Fotografie, disegni tecnici e prototipi, ma anche oggetti di uso quotidiano che Castiglioni raccoglieva in tutto il mondo per studiarli, utilizzarli, trasformarli in qualcos’altro. Li chiamava così: capolavori anonimi. Come una bobina senza pellicola, riadattata per renderla base dell’iconica lampada da tavolo Lampadina.
Il nome della rosa di Umberto Eco, a Passato e Presente, a cura di Paolo Mieli, Rai3, 13/02/2023
PETRARCA, viaggi nel mondo della cultura italiana, TGR/Rai3
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https://www.rainews.it/tgr/rubriche/petrarca/archivio
Petrarca è un viaggio nel ricco mondo della cultura italiana con contributi dalle redazioni regionali della TGR, una tendenza a occuparsi di fatti culturali scrutando dietro le quinte, un occhio di riguardo ad arte e culture meno frequentate
REDAZIONE:
- DIRETTORE: Alessandro Casarin
- CONDIRETTORE: Roberto Pacchetti
- VICEDIRETTORE: Ines Maggiolini
- CAPOREDATTORE CENTRALE: Francesco Marino
- A CURA DI: Anna Nigra
Le regole di (buona) comunicazione in DILEMMI, a cura di Gianrico Carofiglio, Rai3
Mappe nel Sistema dei Servizi alla Persona e alla Comunità
1: vietato attaccare la persona
2. vietato manipolare gli argomenti altrui
3. obbligatorio fornire le prove delle proprie affermazioni
Rai Play Sound: LIBRI E LETTERATURA
PODCAST suddivisi per generi, in Raiplaysound
la storia di TOPO GIGIO, nel programma DEDICATO, condotto da Serena Autieri, RaiUno, 4 dic 21
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#Maestri – Rai Cultura, a cura di Edoardo Camurri
#Maestri – Rai Culturahttps://www.raicultura.it › articoli › 2020/04
Accademici e grandi divulgatori portano la scuola a casa con brevi lezioni di quindici minuti rivolte a tutti gli studenti
” … A RIVEDER LE STELLE”, Gala lirico in diretta dal Teatro alla Scala di Milano. Direzione di Riccardo Chailly, regia di Davide Livermore, Raiuno, 7 dicembre 2020, ore 17-21
A riveder le stelle, lo speciale concerto inaugurale della stagione 2020/2021 del Teatro alla Scala di Milano
Alberto Mattioli su La Stampa: «La prima della Scala covidata più strana di tutti i tempi: niente pubblico in sala, niente opera, ma un concertone lirico per la tivù (quasi tutto registrato). Titolo: A riveder le stelle, insieme un augurio e una constatazione, dato che le stelle del canto ci sono quasi tutte. Unica certezza: sul podio, come sempre, il direttore musicale della Casa, Riccardo Chailly. Rimpianti? “Sinceramente sì. Dovevamo inaugurare con una Lucia di Lammermoor che non abbiamo nemmeno mai potuto annunciare ufficialmente. Avevamo però già fatto due settimane di prove, lo spettacolo iniziava a prendere forma. È un grande dolore, una sofferenza, non vederlo in scena. Era dal ’67, dalla famosa edizione Abbado-De Lullo, che la Scala non apriva con Donizetti. Allora c’ero, sarebbe stato bello riportare Lucia alla prima”. Parliamo di questo 7 dicembre. Il programma è lungo e in gran parte sarà registrato prima. Che effetto le fa? “Intanto bisogna venirne a capo. La gabbia organizzativa è molto complessa, con arrivi e partenze continui di cantanti che raggiungono Milano da tutto il mondo, in un momento in cui viaggiare non è esattamente facile”. […] Però non c’è l’opera, ma una specie di antologia… “L’idea è che non sia soltanto un serie di arie staccate, ma un vero percorso sia dentro i singoli titoli, con più brani di ognuno, sia attraverso un secolo di opera italiana, dal Tell di Rossini a Turandot di Puccini. Più qualche brano non italiano, come Carmen o il finale del primo atto di Walküre di Wagner. Per l’orchestra si tratta chiaramente di un impegno enorme: non solo per la quantità di musica, circa tre ore, ma anche per le differenze stilistiche, che ovviamente non bisogna appiattire. Per chi suona, un viaggio epocale”. La fine è l’inizio: il programma si chiude con l’apoteosi finale del Tell. “L’ho voluto in italiano e non nell’originale francese perché si capiscano le parole di Calisto Bassi sulla musica sublime di Rossini: “Tutto cangia, il ciel s’abbella,/ L’aria è pura, il dì è raggiante”. Un messaggio di speranza che dalla Scala si alzerà verso Milano, l’Italia e il mondo, sperando che questa pandemia non sia soltanto una tragedia ma anche una catarsi purificatrice”. Come sarà fare musica senza pubblico? “Sono sincero: non lo so. Non mi è mai capitato. Ma so che senza il calore del pubblico, senza l’applauso finale, sarà diverso, si avvertirà un vuoto. Stiamo facendo un lavoro che non è il nostro, in condizioni che non sono quelle abituali, in una situazione di emergenza dove tutto è inusuale, a cominciare dal fatto che l’orchestra suona in platea, il coro canta nei palchi e io dirigo guardando verso il palco reale. È un unicum, un’esperienza eccezionale e non ripetibile”».

rivedi su raiplay: https://tinyurl.com/y4hp7tv7
pagina del Teatro alla Scala su youtube: https://www.youtube.com/user/teatroallascala/featured
QUANTE STORIE, dai libri alla realtà, a cura di Giorgio Zanchini, 2019/2020, Rai 3
Ogni giorno storie, personaggi e temi con l’intento di approfondire alcuni aspetti della complessità che ci circonda.
Dall’arte alla letteratura, dalla musica alla storia recente, dalla filosofia alla politica, Giorgio Zanchini e i suoi ospiti offrono spunti di riflessione per comprendere le mille facce di un paese meraviglioso e contraddittorio
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https://www.raiplay.it/programmi/quantestorie
True Detective 3. The name of the story will be Time
Siamo negli anni’80 ed il detective Wayne Hays è impegnato in una discarica a sparare alle volpi e ai topi quando, pochi giorni dopo Halloween, lui e il collega Roland West vengono chiamati ad indagare sulla scomparsa del piccolo Will e della sorella Julie Purcell. Dopo il ritrovamento del cadavere del bambino, le ricerche si concentrano su due filoni distinti: capire chi lo ha ucciso e se Julie è ancora viva. Will viene rinvenuto sul finire della prima puntata in una grotta che lascia molti sospetti sulla presenza di una setta o di qualche rituale: Wayne, che nell’esercito ha svolto il compito di esploratore, ha infatti raggiunto la grotta seguendo una serie di inquietanti bambole disseminate tra i monti Ozark dove la vicenda è ambientata.
Siamo negli anni ’90 e le strade dei due detective hanno preso percorsi diversi: Wayne (Mahershala Ali, tra l’altro Remy Danton in House of cards
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Tommaso ARIEMMA, La FILOSOFIA spiegata con le SERIE TV. Incontrare Kant sul’isola di Lost. Scoprire che Parmenide è un True Detective. Vedere Platone nello specchio di Black Mirror, Mondadori, 2017. Indice del libro
Fenomenologia delle serie tv
La Botte di Diogene - blog filosofico
Già in qualche occasione avevo segnalato l’alto tasso filosofico di alcune serie televisive (basti pensare a Six feet under oppure a Lost o anche a Breaking Bad, The walking dead, House of cards, e l’elenco potrebbe continuare): un po’ perché il loro livello qualitativo è enormemente cresciuto da qualche decennio a questa parte, un po’ perché l’esplorazione del mondo – ma anche dei mondi possibili – da parte degli autori si è fatta sempre più sofisticata e sorprendente. Del resto la meraviglia di fronte al mondo (o agli infiniti mondi) non è una delle qualità essenziali del filosofare? Ricordo ad esempio che rimasi per anni fulminato da X-Files, forse per quel voler vedere quel che gli altri non vedevano – o non volevano vedere – e per gli effetti stranianti e per la messa in discussione della verità ufficiale, con quel paranoico I want to believe
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True Detective: filosofia, riflessione, vita
True Detective è una serie che aiuta la riflessione, toccando temi sacri e profani che si intrecciano alla ricerca delle risposte giuste:
“La natura ha creato un aspetto della natura separato da se stessa. Noi siamo creature che non dovrebbero esistere, secondo le leggi della natura. Siamo solo delle cose che si sforzano sotto l’illusione di avere una coscienza […]. Penso che l’unica cosa onorevole da fare per le specie come la nostra sia rifiutare come siamo fatti. E smettere di riprodurci, procedendo tutti insieme verso l’estinzione“.
Sorgente: True Detective: filosofia, riflessione, vita
La filosofia di True Detective – FiloSoFarSoGood
Televisione
Umberto Galimberti, Parole nomadi, Feltrinelli, 1994
p. 200-204
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