| Morte, non andar fiera se anche t’hanno chiamata possente e orrenda. Non lo sei. Coloro che tu pensi rovesciare non muoiono, povera morte, e non mi puoi uccidere. Dal riposo e dal sonno, mere immagini di te, vivo piacere, dunque da te maggiore, si genera. E più presto se ne vanno con te i migliori tra noi, pace alle loro ossa, liberazione dell’anima. Tu, schiava della sorte, del caso, dei re, dei disperati, hai casa col veleno, la malattia, la guerra, e il papavero e il filtro ci fan dormire anch’essi meglio del tuo fendente. Perché dunque ti gonfi? Un breve sonno e ci destiamo eterni. Non vi sarà più morte. E tu, morte, morrai. |
| John Donne (1573-1631)
Brano tratto da “Poesie amorose”, traduzione di Cristina Campo, Einaudi, 1971
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| Sonetti Sacri X |


Caro Paolo,ho sempre ricevuto letue segnalazioni,finalmente ieri qualcosa è partito..Ero riuscita a scaricare la posta e a vedere la poesia di John Donne "Morte non andar fiera…Postato da te su ANTOLOGIA del tempo che resta.Ho sempre amato qursta poesia e mi ha fatto immenso piacere ritrovarla tramite questa tua citazione."Un breve sonno e ci destiamo eterni…e tu, morte, morrai."maria grazia apisa
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L’ha ribloggato su Aithne.
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