Baldo Lami, Angelicamente. Il senso dell’angelo nel nostro tempo, Zephyro edizioni, 2010



















Prefazione di Baldo Lami

Nella crisi di passaggio che caratterizza il nostro secolo in cui, recisi i legami col passato, speranza e futuro sembrano col lassare in un presente sempre più mutevole e indistintol’ange lo torna a far parlare di sé.
Ma come possiamo intenderlo nel clamore delle voci e delle immagini che lo sovrastano?
Un ampio numero di persone, tra studiosi, ricercatori o semplici professionisti in diversi settori dell’attività umana, si sono ritro vati a parlarne nel campo ideale del progetto di questo libro, secondo la loro personale esperienza o il loro peculiare modo di vedere e pensare. Ne esce un quadro molto eterogeneo e poli cromoricco di suggestioni, per un viaggio memorabile nel tempo caduco dell’uomo odierno, ma condotto sulle ali senza tempo dell’angelo.
Essendo anche un autore di questo libro, oltreché curatore, non dirò nulla degli sviluppi che ciascun autore ha consegnato alle pagine di questo libro sulla figura dell’angelo, lasciando che siano i lettori stessi a scoprirli, verificando vicinanze e lontanan ze, linee e punti di contatto (connessioni angeliche), sia tra gli autori stessi che tra autori e lettori.
Dirò come è nato il progetto.
Un rapporto con la realtà di quanto percepivo oltre la soglia del visibile ce l’ho sempre avuto, ma il mio vero e proprio incontro con l’angelo come figu ra specifica dell’immaginario l’ho avuto con le opere di Pietro Gentili, una delle quali, grazie alla concessione di sua figlia Emanuela, ho voluto che figurasse in copertina – di cui però l’e­ditore ha saggiamente riprodotto solo un particolare dell’ala, per l’impossibilità di rendere con una fotografia e in uno spazio così ridotto la magnificenza dell’opera.
Conobbi Pietro a Milano negli anni ottanta quando andai da lui per una consulenza astrologica, di cui aveva una conoscenza intuitiva straordinaria, e da allora diventammo amici ricono scendoci in una comune fratellanza. Artista eccelso, grande mistico, personaggio raro, gli ultimi anni della sua vita dipingeva solo angeli e porte del cielo. In questo libro ripubblico anche un articolo che mi diede nel 2000 per una rivista che allora diri gevo. La prima ispirazione per la realizzazione di questo saggio la devo certamente a lui.

Poi c’è stata una lentissima incubazione finché a un incrocio tra diversi percorsi trovai l’indicazione giusta, che si presentò quando all’inizio del 2009 decisi di inserirmi in un noto social network per esplorarne le potenzialità. Sorprendentemente mi trovai quasi subito in corrispondenza con alcuni amici total­mente sconosciuti, personaggi anch’essi straordinari che mi hanno riempito di curiosità e stupore, in cui cominciò presto a evidenziarsi il tema dell’angelo.
Mi sembrò una chiamata, che quando si formulò in un dise gno più preciso rivolsi a loro, rivolgendola al contempo anche agli amici conosciuti, colleghi e anche compagni di ricerca che costituirono il terreno sicuro d’elezione per la concreta realizza zione del progetto.
Ciascun autore, a cui va tutto il mio ringraziamento, ha svol to il proprio compito nella più assoluta autonomia, conoscendo dei temi trattati dagli altri autori solo una breve traccia descritti va, cosa che è stata molto apprezzata.
Questo libro non pretende di essere esaustivo su questo sog getto, sarebbe impossibile, e non era neppure nelle mie inten zioni, ma intende meditarne gli aspetti più essenziali e recondi ti, aspetti anche inaspettati e inediti, persino critici, che ciascun autore ha affrontato con l’utilizzo di codici diversi di decifrazio ne, ma con il comune sforzo di pensarlo anche al di là degli stessi, nella vita di tutti giorni e nella realtà attuale, come icona ancorché problematica della complessità contemporanea che sottende nel beneonel male una possibile nuova prefigurazio ne umana.
Ai lettori l’invito ad accogliereidiversi contributi che com pongono il saggio come brani sincronici di un’unica partitura musicale, ascoltandone la polifonia, porta dell’ascolto del cuore, riflesso diquell’ harmonia caelestis che le più alte schiere angeli che continuano a comporre coniloro cori e loro liuti dall’ini zio della creazione del mondo. Poiché è solo questo concerto che lo fa esistere e ricreare.

Autore: Tracce e Sentieri

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