Il diventar altro è la morte di ciò che si è. Tale convinzione è la negazione, per lo più inconsapevole, del destino. Ed è la radice dell’angoscia e della sofferenza umana.
Propriamente, l’uomo è questa radice, (Ma noi siamo infinitamente di più dell’uomo)
E’ quindi inevitabile che, da che nasce, l’uomo avverta come prioritario l’andare alla ricerca di un Rimedio, di un Riparo che gli consenta di sopportare o addirittura di vincere l’angoscia, la sofferenza, la morte. Nascere è avvertirle da subito, sia pur confusamente.
Lo scopo essenziale, fondamentale di ogni forma di civiltà e di cultura è il continuo potenziamento del Riparo.
Ogni gesto, azione, pensiero, affetto della vita quotidiana è sin dalla nascita un’espressione della volontà di essere al Riparo, cioè della volontà di potenza e di salvezza.
Anche un bambino che un pomeriggio dalla luce grigio-previnca che precede il temporale sta sotto al tavolo grande della cucina ad aspettare un estraneo si sta mettendo a quel Riparo.
Emanuele Severino, IL MIO RICORDO DEGLI ETERNI, autobiografia, Rizzoli, 2011, pag.49/50
Non conoscevo questo filosofo, ma credo che la lettura dei suoi scritti mi potrà essere di aiuto e arricchimento. Grazie
"Mi piace"Piace a 1 persona
ne sono certo. per me emanuele severino è diventato INDISPENSABILE per vivere il mio TEMPO. qui trovi una mia presentazione (a grandi linee) del suo pensiero: https://antemp.com/2012/06/03/conversare-su-il-mio-ricordo-degli-eterni-attraverso-la-voce-di-emanuele-severino-incontro-con-paolo-ferrario-como-6-giugno-2012/
mi permetto anche di iscriverti ad un gruppo (gestito da un mio amico ex professore di filosofia nei licei) che riporta spesso belle citazioni e stralci di questo fondante filosofo. ciao e a presto, dopo la lettura di quel tuo scritto
"Mi piace""Mi piace"