Mi ricordo di quella notte: temevo di avere provocato l’incendio del giardino.
Anche la musica può colorare un ricordo. Eccome.
Per la precisione quell’estate era stato il monologo di Giorgio Gaber a scatenare un risveglio non esattamente tranquillo, cui il Bolero poco dopo avrebbe contribuito a dare una mano.
Solo che l’idea fissa di Gaber era relativa alla chiusura del gas; la mia, invece, allo spegnimento della brace.
“A letto ti viene un dubbio. La brace. Avrò spento la brace? Meglio andare a vedere”.
Mi sono sempre chiesto come mai proprio quella mattina, pochi minuti prima delle cinque, Radiotre avesse scelto di mettere in onda la famosa danza spagnola di Ravel.
In auto, mentre attraversavo la città per recarmi alla casa sul lago, sentivo ululare le raffiche del vento e nella penombra delle prime luci del giorno i corpi volanti dei più disparati oggetti assumevano inquietanti forme di…
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