Ian McEwan nell’intervista a Il Venerdì di Repubblica tratta principalmente questi temi:
- Il suo nuovo romanzo “Quello che possiamo sapere”, ambientato su due piani temporali: il 2014, con una cena tra amici da cui emergono amori, invidie, malattie e segreti; e il 2119, in un futuro distopico dopo un Grande Disastro ambientale che ha sommerso il Regno Unito, dove un ricercatore cerca un poemetto perduto.
- Il romanzo affronta temi di amore, memoria, crimine morale, crisi climatica e sopravvivenza culturale in un mondo segnato da catastrofi.
- McEwan usa la dimensione futura per riflettere sui problemi attuali, definendo il libro una sorta di fantascienza senza scienza.
- Riflette sulla minaccia della post-verità e sull’importanza della documentazione e della memoria come strumenti per preservare la verità.
- Parla anche della sua tecnica narrativa, del valore della scrittura e dell’evoluzione del romanzo contemporaneo, criticando l’uso eccessivo della prima persona in molte opere.
Questi sono i fili conduttori principali che emergono dall’intervista pubblicata sul Venerdì di Repubblica nel novembre 2025.facebook+2
- https://www.facebook.com/venerdiRepubblica/posts/oggi-tanti-romanzi-sono-in-prima-persona-troppo-soggettivi-io-ho-provato-a-scriv/1418773233590593/
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- https://x.com/mirumir/status/1989009074374275156
- https://www.radiopopolare.it
- https://www.illibraio.it/news/narrativa/ian-mcewan-si-racconta-726023/
- https://minimaetmoralia.it/letteratura/34058-2/
