- In Godimento senza desiderio Melchisedec riprende alcuni temi del libro di Massimo Recalcati L’uomo senza inconscio.
Eccone un assaggio:
L’identità e il nostro tempo
Da una parte è il tempo della liquidità, del naufragio dell’identità, del godimento smarrito, mancano i binari simbolico-ideali entro cui ordinare l’esperienza umana.
Dall’altra parte ci sono zone di solidità eccessiva, di identificazioni solide: si è come monadi chiuse, autosufficienti, compatte e senza desideri.
Un esempio può essere fornito dall’anoressia: il soggetto si compatta, il corpo diventa acciaio, smarrisce la dimensione della mancanza, rifugiandosi nel vuoto della pancia.
Scansa il desiderio, si mummifica nell’immagine pelle-ossa.
Liquidità e solidità: l’effetto è lo sbriciolamento dei legami sociali.
La dimensione dell’incontro con l’a(A)ltro viene meno o per liquidità o per solidificazione, per sbriciolamento o compattamento.
Le manifestazioni del malessere giovanile oscillano tra un eccesso di conformismo (un io senza inconscio) e di familismo e trasgressione, adattamento passivo ai modelli di normalità da un lato e la spinta a consumare, a trasgredire, a sovvertire costantemente la dimensione del limite.
Insomma un soggetto senza inconscio tende ad abolire l’esperienza del desiderio.
l’intero post è qui: Melchiseec, Godimento senza desiderio
Amalteo caro, grazie per lo spazio che dai al mio post. Soltanto tu potevi degnarlo di attenzione.:-)
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la tua è una traccia molto interessante. occorre salvare dal brusio internettiano temi difficili, ma meritevoli di attenzione. l'antologia è il posto giusto per conservare ed approfondire
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