L’AVVENTO
Fu una pioggia di stelle sul mio viso.
Sentii gravarmi da un infinito cielo
soffice, di calda luce.
Sentii la terra nelle mani
e nei capelli,
e fu il sapore di quella terra in bocca
e di quel bacio,
e fu il risucchio del mio corpo
dalle profondità abissali di quel cielo,
e fu un sussulto, un grido
di sovraumana gioia,
a sentire quel cielo entro il mio ventre,
quel cielo e quella terra,
la mia stessa terra
fatta della mia carne e del mio sangue.
Fu come un dileguarmi
in quella pioggia d’infinite stelle,
e ritrovarmi
nella dolcezza di un abbraccio amico,
umido ancora
di un sapor di latte,
di lacrime infantili
e di lontani baci.
in Fu una pioggia di stelle sul mio viso (Napoli 1952)
Laboratorio Ricerche evolutive di Giampietro Gnesotto editore, Genova, 1989
Bellissima nella sua immedata sensazione di universo “il piccolo nel grande”!!!
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ed era giovanissima. in nuce c’era già tutto il suo progetto individuativo
grazie per il tu commento, morena
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Caro Paolo ti invio il link di youtube della poesia L’avvento letta da me:
Spero che sia di tuo gradimento.
Un caro saluto e auguri per le prossime festività
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ti ringrazio. è una poesia bellissima , detta mirabilmente
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