“ Forse non sarò mai felice… ma stasera sono contenta.
Mi basta la casa vuota, un caldo, vago senso di stanchezza fisica per aver lavorato tutto il giorno al sole a piantare fragole rampicanti, un bicchiere di latte freddo zuccherato, una ciotola di mirtilli affogati nella panna (…) in momenti come questi sarei una stupida a chiedere di più.”
da L’ultima notte di Sylvia Plath
ui non conosceva altro luogo
dove recarsi per prendere il caffé
io ci capitai per caso inciampando
in uno sbadiglio e un’insegna luminosa.
Lui aveva già finito di bere
io allungai la mano verso lo zucchero
gli sfiorai la giacca, chiesi scusa.
E poi nient’altro:
ogni giorno ha la sua piccola storia d’amore.
Annalena Aranguren
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“Io ci capitai per caso, inciampando …
Lui aveva già finito di bere….Gli sfiorai la giacca….chiesi scusa”
L’amore s’insinua tra le virgole, dolcemente, come se non dovesse accadere, come se non sconvolgerà niente. Sembra così normale: sbagliare strada, fare un giro diverso, decidere per un caffè! ed è fatta! Capita così, senza richiesta, ma poi vai ad uscirne, vai a trovare la stessa naturale dolcezza che non si stravolge in tumulto.
La nostra poetessa dona alle parole la pace che lei non cerca più. Le veste del suo cuore e le conduce la dove vorrebbe si fermassero e diventassero bacio, calore….
Sono capaci le sue parole di farci sentire l’emozione semplice che arriva imprevista e si colloca al posto giusto, dove sederemmo anche noi, a testa bassa, per ascoltare a lungo.
La nostra poetessa conosce tutto il silenzio che conduce all’amore e dall’amore alla solitudine, e dalla solitudine alla disperazione..
Solo chi ha ceduto i suoi sogni può raccontarlo così l’amore, come una cosa semplice che arriva in silenzio e in silenzio rimane, normale routin!
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