Remo Bodei è professore di Filosofia presso la University of California (Los Angeles). Tra i massimi esperti delle filosofie dell’idealismo classico tedesco e dell’età romantica, si è occupato anche di pensiero utopico e di forme della temporalità nel mondo moderno. In una serie di lavori ha inoltre indagato il costituirsi delle filosofie e delle esperienze della soggettività tra mondo moderno e contemporaneo, pervenendo a una riflessione critica sulle forme dell’identità individuale e collettiva.
In estetica ha curato l’edizione dell’ Estetica del brutto di Johann Karl Friedrich Rosenkranz e ha analizzato in particolare concetti centrali come le categorie del bello e del tragico. Costante la sua attenzione per Sigmund Freud e gli sviluppi della psicoanalisi, per le logiche del delirio e per fenomeni in apparenza quotidiani ma sconvolgenti come l’esperienza del déjà vu. Filosofo di una ragione laica, sulla scia di Ernst Bloch, autore diAteismo nel cristianesimo, cerca di distillare anche nel teorico del compelle intrare, Agostino d’Ippona, le possibili linee di un ‘ordo amoris‘ capace di assicurarci quell’identità in cui, come vuole il Padre della Chiesa, saremmo noi stessi pienamente: dies septimus, nos ipsi erimus (il settimo giorno saremo noi stessi).
I suoi libri sono tradotti in molte lingue. Nel 1992 ha vinto il Premio Nazionale Letterario Pisa Sezione Saggistica. Inoltre, ha curato la traduzione e l’edizione italiana di testi di Hegel, Rosenkranz, Rosenzweig, Adorno, Kracauer, Foucault. Molti suoi lavori hanno per oggetto lo spessore e la storia delle domande che riguardano la ricerca della felicità da parte del singolo, le indeterminate attese collettive di una vita migliore, i limiti che imprigionano l’esistenza ed il sapere entro vincoli politici, domestici ed ideali.
Già in Scomposizioni (1987), affronta alcuni temi della genealogia dell’uomo contemporaneo e propone la metafora della geometria variabile per indagare le strutture concettuali ed espositive che, contraendosi o espandendosi sino a noi, orientano la percezione e la formulazione di problemi. La sua analisi dell’interazione di queste configurazioni mobili prosegue in Geometria delle passioni (1991) ed in Destini personali (2002) che hanno avuto rilevante successo di pubblico. Attualmente lavora sulla storia e sulle teorie della memoria. Nel 2001 gli è stata conferita la prestigiosa benemerenza di Grand’Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana.
Tra i suoi libri ricordiamo: Multiversum. Tempo e storia in Ernst Bloch, Napoli, Bibliopolis, 1979 (Seconda edizione ampliata, 1983); Scomposizioni. Forme dell’individuo moderno, Torino, Einaudi, 1987; Ordo amoris. Conflitti terreni e felicità celeste, Il Mulino, Bologna 1991;Geometria delle passioni. Paura,speranza, felicità: filosofia e uso politico, Feltrinelli, Milano 1991; Le forme del bello, il Mulino, Bologna 1995; Il noi diviso. Ethos e idee dell’Italia repubblicana, Einaudi,Torino 1998; Le logiche del delirio Laterza, Roma-Bari 2000; Destini personali. L’età della colonizzazione delle coscienze, Feltrinelli, Milano 2003; Una scintilla di fuoco. Invito alla filosofia, Zanichelli, Bologna 2005; Piramidi di tempo. Storie e teorie del «déjà vu», il Mulino, Bologna 2006; La filosofia nel Novecento, Donzelli, Roma, 2006; Se la storia ha un senso, Moretti & Vitali, Milano 2007;Paesaggi sublimi. Gli uomini davanti alla natura selvaggia, Bompiani,Milano 2008; La vita delle coseLaterza, Roma-Bari 2009; Ira. La passione furiosa. I 7 vizi capitali, il Mulino, Bologna 2011.
È Presidente del Comitato Scientifico del Consorzio per il Festivalfilosofia di Modena, Carpi e Sassuolo.
Scritto da Francesca Nodari