Ho danzato col vento
per tutto questo giorno gelido.
Senza una meta,
irrequieta e stanca,
torno alla mia vetta.
Ripiego le ali,
ascolto il silenzio,
guardo la restante luce di un sole
già tramontato.
Mi mancano coraggio e sogni
Ho danzato col vento
per tutto questo giorno gelido.
Senza una meta,
irrequieta e stanca,
torno alla mia vetta.
Ripiego le ali,
ascolto il silenzio,
guardo la restante luce di un sole
già tramontato.
Mi mancano coraggio e sogni
Parole, musica, silenzi
e foglie accarezzate dal vento
danno vita alla vita,
gioia e dolore nello stesso istante.
Vorrei comporre versi – come strade –
di una poesia capace di arrivare a me.
A volo lento e stanco
mi perdo in un mare di nuvole,
Non mi accorgo che il sole è dietro di me.
Un vento improvviso e tempestoso
mi manda in stallo…
Precipito
In una verità conosciuta ma incautamente ignorata.
Mi lascio andare,
a che serve resistere?
Finzione, rimpianto, freddezza,
ostinazione, ricordi e speranze
sono la montagna
dove morire.
Dopo l’impatto scivolo ferita
nel lago sottostante,
In quelle acque amate dove galleggiano
tenerezza, nostalgia e il mio cuore stanco.
Gialli petali di ferro
intrecciati tra la terra e i sassi.
Io penso ad una frase
“Non poteva vivere l’amore
perché lei stessa era l’amore”.
L’ autunno si veste di foglie ingiallite
E sembra quella notte
quando la pioggia cadeva fitta
e una storia incominciava.
Le luci intorno mimano
ombre e bagliori già passati
incapaci di illuminare…
Chi e che cosa?
Quella strada che porta a domani?
Vorrei poter conoscere lo spazio
tra passato e futuro,
Vorrei conoscere
Il tempo del Sempre e del Mai
E quanto dura l’Adesso.
Così, tanto per ingannare l’attesa,
brucio il non senso di una canzone,
La magia delle parole,
lo scorrere dei ricordi.
Parlo con la notte.
Scelgo i sogni da sognare.
Racconto favole
mentre osservo gialli petali di ferro
intrecciati tra la terra e i sassi. Incapace di vivere l’amore.
Legati
ma liberi di essere
diversi e uguali.
Fatti di sabbia e di mare.
Non cedono alla tentazione
del miraggio.
Si allontanano.
Ma il filo invisibile resta
E si dipana senza spezzarsi
lungo il corso del tempo infinito.
(Renno é una renna peluche nata nel dicembre 2017. Indossa la maglietta della Roma. Sin dal suo apparire ha manifestato il desiderio di favole prima di addormentarsi).
IL LAGO
C’era una volta un lago molto profondo, circondato da montagne di altezza diversa che fungevano da barriera all’ingresso degli intrusi.
Su quel lago circolavano molte teorie che vantavano il privilegio di conoscerne i segreti. C’era chi parlava della presenza di luci improvvise che danzavano sull’acqua nelle notti più buie. Alcuni erano certi di aver visto fate e folletti che si rincorrevano scivolando sulla superficie senza mai riuscire a toccarsi. La voce più diffusa ed accreditata sosteneva che nel profondo delle acque s’intravedeva Atlantide scomparsa, abitata da gente vestita di bianco che celebrava riti dedicati al Sole e alla Luna.
Nel corso degli anni si era intensificata l’attività di ricerca per scoprire il segreto del lago. C’era un motivo. Una profezia di origine misteriosa avvertiva che il lago sarebbe scomparso nel corso di una ricorrenza molto importante per l’umanità, a causa del franare delle montagne intorno. La parola d’ordine era accelerare la ricerca del segreto del lago prima della scomparsa di quest’ultimo.
Il tempo passava senza risultati attendibili e le domande continuavano a restare domande senza risposta. Uno dopo l’altro i ricercatori si arresero e abbandonarono il lago ai suoi misteri. Il lento e inesorabile trascorrere del tempo, la tranquilla stabilità delle montagne intorno convinsero il mondo che la profezia era falsa, un espediente per impedire la colonizzazione dei luoghi atta a favorire lo sviluppo dell’urbanesimo.
La frenetica ricerca perse la sua forza fino a spegnersi, prima nell’indifferenza, poi nella dimenticanza. In tutto il mondo si sviluppò un nuovo progetto per violentare le montagne attraverso l’abbattimento dei loro boschi e delle loro scoscese pareti per adattarle a luogo di turismo.
Nel corso di una notte di dicembre dei primi anni del nostro secolo, una notte speciale, quella in cui si attende l’apparire di una cometa, una ragazzina scelse di trascorrere il tempo dell’attesa sulla riva del lago. Faceva molto freddo ma lei, la ragazzina, s’inoltro’ lo stesso nel fitto bosco e percorse il sentiero che conduceva ad un salotto naturale fatto di tronchi e pietre, proprio vicino alla riva del lago. Si sedette e alzò lo sguardo verso il cielo in cerca della cometa. Sentì all’improvviso crescere in sé un dolore sordo, una malinconia struggente che si tradussero in un pianto senza lacrime. Nascose il volto tra le mani e ascoltò una voce sommessa che le parlava con dolcezza. Non capiva le parole, ma il suono della voce la indusse ad alzarsi e dirigersi verso l’acqua del lago. Accarezzo’ con tenerezza una piccola onda. Improvvisa, la cometa saetto’ e, come una freccia, si diresse verso il centro del lago illuminandone il fondo.
Quello che la ragazzina vide non fu altro che la propria vita come aveva sempre desiderato che fosse.. Si guardo intorno, chiamò per nome la voce, alzò lo sguardo verso le montagne inventandosi una muta preghiera. Una mano si tese verso la sua, quella mano che aveva sempre cercato e si lascio’ andare verso il fondo, nell’ assoluta consapevolezza che non c’era niente altro da desiderare.Le montagne si sgretolarono in pietre che favoriscono la sua discesa e si adagiarono , le une sulle altre, fino a coprire tutto il lago e il suo mistero.Più in là, il mondo scartava regali sotto gli abeti addobbati così come accadeva e sarebbe accaduto ancora ogni Natale.Per la ragazzina il regalo più bello. Il silenzio.
Buonanotte Renno, é ora di dormire.
riporto qui una conversazione che si è presentificata su facebook, dove avevo rilanciato la scheda del libro:
mi scrive Margherita
Sembra interessante. Lo stile e l’approccio didattico è come nel precedente testo dell’autrice (Il filosofo che c’è in te), finalizzato a fornire della filosofia un’ immagine semplificata e, perché no?, un mezzo per capire il mondo e se stessi. È il manuale scolastico che tenta di rispondere alla tormentata domanda “A che serve la filosofia?” Il fatto è che la filosofia, a mio parere, non “serve”, nel senso che non dà risposte. La filosofia è ricerca, una corsa agli ostacoli che sono singoli traguardi che si susseguono l’uno dietro l’altro, un confine che si sposta ininterrottamente.
rispondo
grazie !!! hai del tutto ragione: le tue parole chiariscono benissimo i contenuti di questo libro. Io non ho, purtroppo , avuto una cultura filosofica. Da studente di un istituto tecnico (perito edile alla magistri cumacini) invidiavo miei amici del liceo classico. Ma ora con questo libro riesco davvero a capire cosa è la filosofia e come essa ci aiuta nel nostro vivere con occhi attenti dentro il nostro tempo. saluti cordialissimi e ancor GRAZIE !!!
risponde Margherita
Faccio fatica a non pensarti come filosofo. Tutto il tuo lavoro e il tuo impegno i “Coatesa sul Lario” , compresa la foto recente di Gin e Noirette al computer dicono il contrario. Tu ci offri una vasta gamma di ambiti di interesse – poesia, arte, musica, flora fauna, politica, foto …e tanto altro. E ci fai pensare, esprimere. Come Vincenzo Guarracino, ci offri spunti e opportunità di esprimerci. Filosofia è questo. Spinta a cercare senza sosta. Quando insegnavo al Giovio filosofia s storia ho scoperto che i miei studenti preferiti non erano quelli che ripetavono le mie parole e quelle dei testi, ma quelli che contestavano contenuti ed esprimevano punti di vista. Nulla da eccepire per la Tassinari, ma non credo che possa darti di più di quello che già possiedi in abbondanza. Dico questo perché lo penso per davvero. Ciao
rispondo
carissima: mi hai commosso. Davvero. E mi hai fatto capire che “filosofia” è anche uno sguardo su tanti aspetti del vivere. e trovo bellissimo sentirti dire che sono filosofia anche i nostri nuovi gatti Gin e Noirette (che vanno verso gli otto mesi). mi permetto di segnalarti un mio blog che ho chiamato “antologia del tempo che resta” https://antemp.com/ dove pubblicherò questa nostra per me importante conversazione (in forma del tutto anonima , a meno che tu mi autorizzi a citare il tuo nome) GRAZIE infinite
vai alla scheda del libro: