JACQUES SCHLANGER e MONTAIGNE

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Schlanger e Montaigne sono due filosofi che hanno affrontato il tema dello scetticismo in modi diversi. Schlanger è un professore di filosofia dell’università di Gerusalemme, che ha riproposto il pensiero stoico romano come una via per superare il dubbio e la disperazione1.

Montaigne è stato uno dei primi filosofi occidentali a riconoscere il peso decisivo della consuetudine e della diversità culturale, sostenendo che non esiste una verità assoluta e che bisogna essere tolleranti verso le opinioni altrui2.

Entrambi hanno tratto ispirazione dagli scritti di Sesto Empirico, un autore ellenistico che ci ha tramandato l’insegnamento del capostipite della scuola scettica, Pirrone di Elide2.

Jacques SCHLANGER, Du bon usage de MONTAIGNE, Hermann éditeurs, 2012

scheda dell’editore:

https://www.editions-hermann.fr/livre/du-bon-usage-de-montaigne-jacques-schlanger

Du bon usage de Montaigne est l’histoire d’un face à face, le récit d’un lecteur saisi par un auteur.

Montaigne parle de soi avec humour, avec ironie, et avec fausse modestie :

« Je veus qu’on m’y voie en ma façon simple, naturelle et ordinaire, sans contention et artifice : car c’est moy que je peins.Mes défauts s’y liront au vif, mes imperfections et ma forme naïfve [native, naturelle], autant que la révérence publique [la décence] me l’a permis. »

Les Essais, on le sait, ne sont pas une autobiographie mais un autoportrait emboîté dans un ensemble de digressions, des citations, des anecdotes, des réflexions morales, un autoportrait qui s’éparpille tout au long des textes en se jouant des temps, des lieux, des circonstances.

Ce qu’on découvre chez Montaigne quand on le lit de près n’est pas seulement son portrait fait de lui-même, mais aussi l’ombre que ce portrait porte sur le lecteur. À suivre avec attention ce que Montaigne dit de soi, on est entraîné à souhaiter avoir une meilleure idée de ce qu’on est soi-même.

 

Jacques SCHLANGER, Come vivere felici, conversazioni con Epicuro, Epitteto e altri amici, Il Melangolo, 2000

GLI OCCHIALI: piccoli piaceri per l’anima bassa. da Jacques Schlanger, Filosofia da camera, Feltrinelli, 2005 – TRACCE e SENTIERI

GLI OCCHIALI: piccoli piaceri per l’anima bassa. da Jacques Schlanger, Filosofia da camera, Feltrinelli, 2005

GLI OCCHIALI: piccoli piaceri per l’anima bassa. da Jacques Schlanger, Filosofia da camera, Feltrinelli, 2005 – TRACCE e SENTIERI

RESPIRO. Anima bassa e Anima media: l’esercizio del LAGO (letture da: lettura da Jacques SCHLANGER, Filosofia da camera, Feltrinelli 2004. E da John M. Kennedy e Jason Jenning, RESPIRA COL CUORE, Mondadori, 2010) – TRACCE e SENTIERI

RESPIRO. Anima bassa e Anima media: l’esercizio del LAGO (letture da: lettura da Jacques SCHLANGER, Filosofia da camera, Feltrinelli 2004. E da John M. Kennedy e Jason Jenning, RESPIRA COL CUORE, Mondadori, 2010)

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RESPIRO. Anima bassa e Anima media: l’esercizio del LAGO (letture da: lettura da Jacques SCHLANGER, Filosofia da camera, Feltrinelli 2004. E da John M. Kennedy e Jason Jenning, RESPIRA COL CUORE, Mondadori, 2010) – TRACCE e SENTIERI

Jacques Schlanger, La solitudine di un maratoneta del pensiero, Il Melangolo, 2007

I filosofi sono costruttori di mondi possibili … in Jacques Schlanger, La solitudine di un maratoneta del pensiero, Il Melangolo, 2007, pagina 56

“I grandi filosofi  d’Occidente sono costruttori di mondi, anche quando, come nel caso di Sesto Empirico, Nietzsche, Wittgenstein, pretendono di criticare ogni costruzione intellettuale.

I filosofi sono costruttori di mondi possibili.

Per “mondo possibile”  intendo un insieme di idee, oggetto ideale del linguaggi (ideale= che è fatto di idee, e ha a che fare con esse) che spieghi il mondo reale facendogli da base ontologica e teoretica”

 

in Jacques Schlander, La solitudine di un maratoneta del pensiero, Il Melangolo, 2007,  pagina 56

 

Jacques Schlanger e la sua riproposta del pensiero stoico romano, attualizzato al tempo presente: l’anima bassa

mi sollecitano soprattutto le interprezioni “moderne” di questo pensiero antico:
Jacques Schlanger, Come vivere felici: conversazioni con Epicuro, Epitteto e altri amici, Il melangolo, 2000;
Jules Evans, Filosofia per la vita e altri momenti difficili: come Socrater & Co possono aiutarti a stare meglio, Mondadori, 2014;
Jacques Schlanger, Filosofia da camera, Feltrinelli 2004
(di Schlanger ho ordinato tramite amazon il francese: Du bon usage de Montaigne)
 
Da FILOSOFIA DA CAMERA di F. Schlanger estraggo:
“per “anima bassa” intendo l’insieme delle funzioni e dei funzionamenti fisiologici, sensoriali e motori propri del nostro organismo.
per “anima media” intendo tutto ciò che in noi riguarda gli affetti e le passioni.
Accanto e a completamento di queste due anime sta l'”anima alta“, l’anima pensante, l’anima intellettuale, ciò che in noi pensa, medita, ragiona, calcola, valuta, giudica, decide”
 
e poi applica questa classificazione ( che arriva da molto lontano, dal pensiero antico greco e latino) al respirare, al sognare, al dolore, al mangiare e bere, al dormire, al fare l’amore, al vedere, al camminare
 
e conclude:
“preferisco parlare del gioioso stupore che mi coglie di fronte a me stesso, di fronte al miracolo del mio essere, di fronte alla grandezza della mia anima bassa. Amo ciò che in me è il mio corpo organico, amo questa mia anima in ciò che essa fa per me. La ringrazio di essere ciò che è e di avermi permesso di essere ciò che sono. Non sono nè  il più bello, nè il più forte, nè il più abile, e molte altre qualità mi mancano. Ma sono io, e sono contento di esserlo”
 
e poi, (ma solo alla fine del saggio), Schlanger scrive:
 
“E ancora grazie , Epicuro, per avermi mostrato la via”
 
come a dire: lo dico oggi, ma il pensiero arriva da lì
 
Schlanger è un professore di filosofia della università di gerusalemme.
Una scoperta per me: e i due libri giacevano nella mia biblioteca da molto tempo fa
è arrivato il momento di riprenderli