“IL VALORE DEL CONDIVIDERE”
Dopo Le stagioni della vita, Geografia delle Passioni, Vizi e virtù, Destino, Corpo, Felicità, Dignità, Noi e gli altri, Fiducia, Pane quotidiano per tutta l’umanità, Gratuità, Toccare ruoterà attorno alla plurisignificatività del verbo condividere, la tredicesima edizione del Festival Filosofi lungo l’Oglio.
Una scelta che intende prendere sul serio gli snodi nevralgici della nostra temperie culturale: il logorio del simbolico, la tendenza all’individualismo e alla chiusura quasi autistica da parte del soggetto, la complessità del presente nel quale non si fatica ad intravedere l’evolversi di un processo di grande mutamento senza tuttavia poterne anticipare gli esiti ultimi, l’incessante incremento delle disuguaglianze, l’imperversare della tecnica e dell’uso dei mezzi di comunicazione che tradiscono una realtà altra da quella vissuta, l’avanzata della robotica, l’avvento del transumanesimo, un senso diffuso di paura e di insicurezza. Paura che genera incertezza, disorientamento, a volte rassegnazione, inversione di rotta che si manifesta in ciò che Bauman chiama «ritorno al passato».
Problematizzazioni queste che possono trovare una riflessione accurata allorché ci si interroga sulle chances che ci riserva il tema prescelto: si condividono, nel mondo del web 3.0, post su Facebook, mentre si fatica a trovare l’applicazione pratica e autentica quando ci si trova dinnanzi all’altro in carne ed ossa: il prossimo, lo xénos, il diverso. Condividere chiama in causa la nozione di prossimità, di comunità, di
‘commūnis’ inteso propriamente come ‘chi ha in comune dei mūnia (doni)’ cui si contrappone il senso arcaico di immūnis come ‘ingrato’, ovvero ‘chi non rende il beneficio ricevuto’.
Ciò che torna o dovrebbe tornare al centro è il valore dell’‘avec’, del con della coesistenza (Jean-Luc Nancy). Il per-l’altro ove la condivisione raggiunge la sua acme nel momento in cui non solo mi privo del tozzo di pane per darlo ad Altri, ma rispondo al suo appello dicendo: «Me voici!» (Emmanuel Levinas). Di qui il venire alla luce di nozioni centrali quali quelle di autonomia ed eteronomia, di dignità, responsabilità, fiducia.
Ma condividere, in una società iperindividualista, agonica e antagonista significa altresì tornare a problematizzare l’«homo homini lupus» di Hobbes, la «consolidata abitudine all’ipocrisia, grazie alla quale abbiamo appreso fin dalla culla a nascondere anche a noi stessi tutta l’ampiezza del nostro amore di noi stessi. […] È impossibile – scrive Mandeville ne La favola delle api ovvero, vizi privati, pubblici benefici – che un uomo voglia il bene di un altro più del bene proprio, che non supponga di non potere egli stesso conseguire i suoi desideri»; e ancora: l’«insocievole socievolezza» di Kant, il concetto di contratto sociale inteso come accordo fra gli individui che sta all’origine della società organizzata e dello Stato con la distinzione fondamentale da parte dei contrattualisti tra il patto di unione che dà origine alla vita associata e il patto di soggezione che dà origine alla sovranità. Condividere implica, inoltre, l’esercizio delle virtù, la pratica di una vita buona, il saper ascoltare e il saper prendere sul serio l’Altro – sia questi la vedova, l’orfano, lo straniero. Del resto, cogliere il linguaggio nel suo «realissimo essere parlato» (Franz Rosenzweig) nell’era in cui vigono, se va bene, le «relazioni di superficie» (Marc Augé), comporta altresì problematizzare il dialogo degli uni con gli altri a più livelli a partire dall’accadimento dell’incontro di due «io sono» di carne e di sangue: dialogo tra amato e amata, tra maestro e allievo, tra genitori e figli, tra generazioni, tra culture. Di qui le istanze che provengono dal senso profondo che acquisiscono il valore del coabitare, del syn-pathein , dell’ «insieme» di contro a quella tentazione sempre possibile e sempre presente del delirio di onnipotenza dell’uomo contemporaneo: iperconnesso, solo, condannato a consumare e spesso timoroso di cadere nella classe degli esclusi.
Come a ragione sostiene Vincenzo Paglia ci troviamo nel bel mezzo di una società caratterizzata dal crollo del noi, una società dove l’interessamento diviene l’humus ideale per quell’«io sono» di ventre affamato che trova una sua trascrizione sociologica e senza dubbio oggettivante, ma pur sempre realistica, nell’individuo blasé di Simmel, la cui essenza «consiste nell’attutimento della sensibilità rispetto alle differenze fra le cose, non nel senso che queste non siano percepite – come sarebbe il caso per un idiota – ma nel senso che il significato e il valore delle differenze, e con ciò il significato e il valore delle cose stesse, sono avvertiti come irrilevanti. Al blasé tutto appare di un colore uniforme, grigio, opaco, incapace di suscitare preferenze» al punto che ciò che sovente si registra nell’abitare questa difficile contemporaneità «non è soltanto indifferenza ma, più spesso di quanto non siamo disposti ad ammettere, una tacita avversione, una reciproca estraneità, una repulsione che al momento di un contatto ravvicinato, e a prescindere dall’occasione, può capovolgersi immediatamente in odio e in aggressione».
In un tale orizzonte sembrano di estrema attualità le riflessioni che nel 1929 – lo stesso anno in cui in Germania venne pubblicato il Mein Kampf–, Sigmund Freud raccolse nel suo saggio Il disagio della civiltà spingendosi ad affermare che il soggetto «vede nel suo prossimo non soltanto un eventuale soccorritore e oggetto sessuale, ma anche un oggetto su cui può magari sfogare la propria aggressività, sfruttarne la forza lavorativa senza ricompensarlo, abusarne sessualmente senza il suo consenso, sostituirsi a lui nel possesso dei suoi beni, umiliarlo, farlo soffrire, torturarlo e ucciderlo. Homo homini lupus: chi ha il coraggio di contestare questa affermazione dopo tutte le esperienze della vita e della storia? Questa crudele aggressività è di regola in attesa di una provocazione, oppure si mette al servizio di qualche altro scopo, che si sarebbe potuto raggiungere anche con mezzi meno brutali. In circostanze che le sono propizie […] essa si manifesta anche spontaneamente e rivela nell’uomo una bestia selvaggia, alla quale è estraneo il rispetto per la propria specie».
Da questi brevi cenni, si può ben comprendere la vastità del tema che verrà declinato nel corso dell’edizione 2018 del Festival. Sullo sfondo resta la sfida dell’«utopia dell’educazione», secondo la felice intuizione di Augé, e una convinzione: il fatto che questa manifestazione trovi il suo punto di forza nell’alimentare un bisogno di ordine superiore: la richiesta di strumenti interpretativi attraverso i quali scandagliare le urgenze del nostro tempo a partire da una resistenza culturale che tra attori e spettatori, tra relatori e pubblico diventa reciproca e, dunque, con-divisa.
I RELATORI DELL’EDIZIONE 2018:
Enzo Bianchi, Silvia Vegetti Finzi, Marc Augé, Massimo Cacciari, Umberto Galimberti, Remo Bodei, Nando Dalla Chiesa, Maria Rita Parsi, Donatella di Cesare, Luigi Zoja, Maria Tilde Bettetini, Vanni Codeluppi, Leopoldo Sandonà, Mons. Vincenzo Paglia, Gabriella Turnaturi, Marco Ermentini, Massimo Donà, Elena Pulcini, Francesca Nodari, Anna Foa, Francesco Miano, Marco Vannini, Giuseppina De Simone, Francesca Rigotti, Stefano Zamagni, Gabriele Archetti, Giancarlo Pallavicini, Gian Antonio Girelli, Annunziato Vardé, Umberto Curi, Luigi Croce.
Martedì 05 Giugno 2018 21:00
prof. Di Cesare – Coabitare con gli altri. La sfida del terzo millennio
CHIARI – Biblioteca Fausto Sabeo
Giovedì 07 Giugno 2018 21:00
prof.ssa Maria Tilde Bettetini – Quando tra noi qualcosa si spezza: inganni, bugie, finzioni
SAN PAOLO – Chiesa S. Maria Assunta
Venerdì 08 Giugno 2018 21:00
prof. Enzo Bianchi – Insieme
ASOLA – Cattedrale S. Andrea
Lunedì 11 Giugno 2018 21:00
prof. Leopoldo Sandonà – Con-dividere le scelte. Nuovi orizzonti per la bioetica?
SONCINO – Rocca Sforzesca
Martedì 12 Giugno 2018 21:00
prof. Vanni Codeluppi – Condividere con i divi
PASSIRANO – Corte Palazzo Comunale
Mercoledì 13 Giugno 2018 21:00
S. E. Mons. Vincenzo Paglia – Il crollo del noi
ORZINUOVI – piazza Vittorio Emanuele II
Venerdì 15 Giugno 2018 21:00
prof. Turnaturi – L’amore, l’ultimo bene democratico
GARDONE VAL TROMPIA – Convento di Santa Maria degli Angeli
Lunedì 18 Giugno 2018 21:00
Marco Ermentini – Condividere il sogno dell’abitare
SABBIO CHIESE – Santuario della Madonna della Rocca
Martedì 19 Giugno 2018 21:00
prof.ssa Silvia Vegetti Finzi – Nessuno nasce solo. La prima relazione madre-figlio
VILLA CARCINA – Villa Glisenti
Giovedì 21 Giugno 2018 21:00
prof. Luigi Zoja – La violenza sessuale. archetipo, storia e attualità
MONTICHIARI – Pieve S. Pancrazio
Venerdì 22 Giugno 2018 21:00
prof. Massimo Donà – Magiche e sorprendenti condivisioni
MACLODIO – Area eventi
Sabato 23 Giugno 2018 21:00
prof.ssa Elena Pulcini – Passioni empatiche
TAVERNOLE SUL MELLA – Chiesa di San Filastrio
Martedì 26 Giugno 2018 21:00
prof. Massimo Cacciari – L’animale impolitico
LOGRATO – Villa Morando
Giovedì 28 Giugno 2018 21:00
prof.ssa Francesca Nodari – Alla ricerca del maestro perduto
LUDRIANO – Villa Suardi
Lunedì 02 Luglio 2018 21:00
prof.ssa Anna Foa – Condividere le memorie familiari
BARBARIGA – Piazza Aldo Moro
Martedì 03 Luglio 2018 21:00
prof. Francesco Miano – La comunicazione esistenziale
COCCAGLIO – Piazzetta Auditorium S. Giovanni Battista
Mercoledì 04 Luglio 2018 21:00
prof. Marc Augé – Condividere la condizione umana
CALVISANO – Palazzo Lechi
Giovedì 05 Luglio 2018 21:00
prof. Marco Vannini – Io non sono uno che divide
ORZIVECCHI – Palazzo Martinengo
Venerdì 06 Luglio 2018 21:00
prof.ssa Giuseppina De Simone – Condividere e con-patire
COLOGNE – Cortile Palazzo Municipale
Domenica 08 Luglio 2018 21:00
prof.ssa Francesca Rigotti – Condividere torte, mantelli, conoscenza
ORZINUOVI – piazza Vittorio Emanuele II
Martedì 10 Luglio 2018 21:00
prof. Stefano Zamagni – La condivisione in economia, oggi: utopia o ideale storicamente realizzabile?
ROVATO – Palazzo Municipale – Sala del Pianoforte
Mercoledì 11 Luglio 2018 21:00
prof. Galimberti – Cosa condividono genitori e insegnanti con i nostri ragazzi?
VILLACHIARA – Azienda le Vittorie
Giovedì 12 Luglio 2018 21:00
prof. Remo Bodei – Giustizia distributiva
DESENZANO SUL GARDA – Castello di Desenzano
Venerdì 13 Luglio 2018 21:00
serata antimafia: prof. Nando Dalla Chiesa, dott. Gian Antonio Girelli, S.E. il Prefetto di Brescia dott. Annunziato Vardé
VILLACHIARA – Azienda le Vittorie
Lunedì 16 Luglio 2018 21:00
assegnazione della VII edizione del Premio Internazionale di Filosofia/Filosofi lungo l’Oglio/Un libro per il presente.
ERBUSCO – Cortile della Pieve si S. Maria Maggiore
Martedì 17 Luglio 2018 21:00
Prof. Croce – Identità, reciprocità, partecipazione
BORNATO – Palazzo Secco d’Aragona
Mercoledì 18 Luglio 2018 21:00
prof.ssa Maria Rita Parsi – Condividere in famiglia, a scuola, nel sociale, le sofferenze e le gioie del vivere insieme
PALAZZOLO SULL’OGLIO – Auditorium San Fedele
L’ha ribloggato su Il pensiero filosofico di Emanuele Severino.
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