Emanuele Severino, I miei morti, video

Emanuele Severino: PARMENIDE, 2 video a cura di Logos e Pathos

Emanuele Severino, I PRESOCRATICI, lezione da Il caffè filosofico/la Nascita della Filosofia, Digital edizioni, 2017. AUDIO lezione

ASCOLTA L’AUDIO LEZIONE

https://tinyurl.com/y2ahqpw5

 


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vedi anche

EMANUELE SEVERINO racconta i PRESOCRATICI e la NASCITA DELLA FILOSOFIA, La Repubblica editore, 2019. Indice del libro

Emanuele Severino, Vincenzo Vitiello, Il Decalogo: RICORDATI DI SANTIFICARE LE FESTE, CD pubblicato nella collana Chorus / cultura libri da ascoltare, a cura di alboversorio.wordpress.com. AUDIO del cd

 

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AUDIO del cd

https://drive.google.com/open?id=1bB7XkoZLyZBe82X9AqcxY_bkWc2xPC9L

https://drive.google.com/open?id=1bWx5pO_xOmW2LXxOAb04F0pZSLQES9il

https://drive.google.com/open?id=1Eq_mtRmurqm9vvDcH50bON92hFKNm83C

https://drive.google.com/open?id=13rbTcLuhO9gIqlgweGmMF6tlJWnfye-9

 


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https://alboversorio.wordpress.com

alcuni estratti dalle lezioni di: Emanuele Severino, La STORIA, l’ALDILA’, il DESTINO, 13 Video Lezioni, 12-19 Luglio 2008, Soprabolzano (BZ). A cura di Asia Vacances de l’Esprit

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Emanuele Severino, La STORIA, l’ALDILA’, il DESTINO, 13 Video Lezioni, 12-19 Luglio 2008, Soprabolzano (BZ). A cura di Asia Vacances de l’Esprit

Il pensiero di EMANUELE SEVERINO, a cura di Vasco Ursini (1936-2023)

Emanuele Severino
La storia, l’aldilà, il destino
dal 12 al 19 Luglio 2008, Soprabolzano (BZ)
TEMI:
– Struttura della storia dell’Occidente
– Sul senso del destino
– Sul senso dell’oltrepassare
videocorso di 12 lezioni in DVD:

La parola “destino”, che nel titolo compare per ultima, dovrebbe stare all’inizio. Il suo senso stabilisce infatti il senso delle altre due. Le restituisce alla sua stabilità. Stabile è ciò che non può essere negato. Che cosa c’è di innegabile in ciò che diciamo “storia” e “aldilà”? E d’altra parte, sia la “storia”, sia l’ “aldilà” non sono forse interpretazioni e quindi qualcosa di negabile? Propriamente, l’intento di questi incontri riguarda il destino della “storia” e dell’ “aldilà”.
Riguarda quindi, innanzitutto, il senso autentico del destino – il suo differire da ogni forma di sapere e di agire di cui noi abbiamo notizia, e quindi il suo stare nell’ “inconscio” più profondo…

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Audio dell’intervento di EMANUELE SEVERINO, all’incontro del 17 dicembre 2017 al Teatro Parenti di Milano: omaggio degli allievi a Emanuele Severino, ore 17,30-18

Il pensiero di EMANUELE SEVERINO, a cura di Vasco Ursini (1936-2023)


Audio dell’intervento di EMANUELE SEVERINO


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In vista dell’ottantanovesimo compleanno di Emanuele Severino, i suoi allievi dialogheranno con il Maestro.
Spetta a Severino il merito di avere rifondato la problematica ontologica, parlando di identità e differenza, di apparire e divenire, di eternità degli enti – rispetto alla “folle” persuasione del loro venire dal nulla e rientrarvi – del carattere apparentemente salvifico della tecnica.
Al di là di ogni forma di scientismo e di qualsiasi pensiero debole, si deve a Severino il rilancio, radicalmente nuovo, di quella che Aristotele chiamava fa “filosofia prima”.

Dialogano con il Maestro:

Francesco Berto, Giorgio Brianese, Laura Candiotto, Mario Capanna, Nicoletta Cusano, Massimo Donà, Umberto Galimberti, Giulio Goggi, Leonardo Messinese, Salvatore Natoli, Federico Perelda, Arnaldo Petterlini, Italo Sciuto, Davide Spanio, Andrea Tagliapietra, Luigi Vero Tarca, Ines Testoni, Francesco Valagussa.

Chiuderà l’incontro Emanuele Severino

vai al sito del Teatro Parenti

Omaggio a Emanuele Severino • 17dic 2017 •…

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Edoardo Camurri a Brescia conversa con il filosofo Emanuele Severino fino a toccare i temi della morte e dell’eternità, in Rai Storia

Edoardo Camurri a Brescia conversa con il filosofo Emanuele Severino fino a toccare i temi della morte e dell’eternità

Sorgente: Emanuele Severino – Brescia – Rai Storia

L’Eternità dell’essente e la Gloria, presentazione del volume ” Emanuele Severino” di Giulio Goggi. VIDEO di 2 ore e 31 minuti con: Cacciari, Donà, Goggi e Emanuele Severino. Università Vita-Salute San Raffaele, 15 Novembre 2016

Il pensiero di EMANUELE SEVERINO, a cura di Vasco Ursini (1936-2023)

Il professor Cacciari ed il Professor Donà moderano l’incontro di presentazione del volume monografico ” Emanuele Severino” del Dottor Goggi. Ospite d’onore è proprio il noto filosofo, protagonista del volume, Emanuele Severino.
L’incontro si è tenuto, presso l’Università Vita-Salute San Raffaele, il 15 Novembre 2016.

GIULIO GOGGI, Emanuele Severino, Lateran University Press, 2015, pagg. 510

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 AUDIO dell’incontro con il filosofo EMANUELE SEVERINO: presentazione dell’ASES – Associazione Studi Emanuele Severino, presso il salone Vanvitelliano nel Palazzo della Loggia, Brescia, Sabato 25 febbraio 2017, ore 10-12,30. 

L’Associazione di Studi Emanuele Severino, in collaborazione con il Comune di Brescia, ha organizzato il 25 febbraio alle ore 10:00 presso Salone Vanvitelliano di Palazzo della Loggia

Incontro con il filosofo
EMANUELE SEVERINO

Per la presentazione, in occasione del suo compleanno,
dell’Associazione a lui dedicata che ha sede a Brescia.

AUDIO dell’incontro

  1.  Ines Testoni (Professore associato di Psicologia sociale presso Università di Padova e vicepresidente dell’Associazione di Studi Emanuele Severino)

2. Emilio Del Bono (Sindaco di Brescia)

 

3. Vincenzo Milanesi (Rettore emerito, direttore del Fisppa dell’Università di Padova e Presidente dell’Associazione di Studi Emanuele Severino)

4. Paolo Barbieri (Direttore rivista QuiLibri)

5. Claudio Bragaglio (Nuova Libreria Rinascita)

6. Paolo Corsini (Storico, già sindaco di Brescia)

7. Giulio Goggi (Professore di filosofia. Collabora con l’Università Vita-Salute San Raffaele con seminari legati al corso di Ontologia fondamentale)

8. Anna Ludovica Severino,  vice presidente della associazione

9. Valent

10 Sciuto

11 Emanuele Severino

 


L’Associazione di Studi Emanuele Severino è nata su iniziativa di un gruppo di studiosi e allievi del Filosofo e ha come obiettivo quello di far conoscere attraverso convegni, pubblicazioni e borse di studio il suo pensiero .

Il Comune di Brescia sostiene l’iniziativa contribuendo all’organizzazione dell’evento del 25 febbraio anche assicurando una sede all’Associazione e garantendo una collaborazione per le future attività.
All’Associazione hanno aderito oltre 140 personalità della filosofia e della cultura italiana: da Umberto Curi a Sergio Givone, da Umberto Galimberti a Massimo Donà, Vincenzo Vitiello, Biagio Di Giovanni, Gennaro Sasso. E poi Luigi Zoja, Silvano Agosti, André Ruth Shammah, Natalino Irti.
Nei mesi scorsi la casa editrice di New York, Verso Book, ha pubblicato, a cura di Alessandro Carrera e Ines Testoni, la versione inglese di ‘Essenza del nichilismo’. A testimonianza dell’interesse crescente per il pensiero di Emanuele Severino anche negli Stati Uniti e nel mondo anglosassone, già numerose Università hanno dato la loro adesione all’Associazione: dalla St. John’s University di New York, all’University of Huston, e poi il King’s College di Londra, l’University of Western Ontario, l’University of Melbourne e l’University of New Mexico.


pubblicato dopo gentile segnalazione di Ines Testoni e Paolo Barbieri

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Salvezza tra finitudine e eternità, Tavola Rotonda: Emanuele Severino, Vincenzo Vitiello, Marcelo Sanchez Sorondo, Vincenzo Milanesi, Convegno Seeing beyond 25 settembre 2014 parte 2/7, VIDEO di 1 ora e 43 minuti

EMANUELE SEVERINO: interventi registrati da RADIO RADICALE

vai a:

https://www.radioradicale.it/ricerca-avanzata?search_api_views_fulltext=%22Emanuele+Severino%22&raggruppamenti_radio=All&field_data_1%5Bdate%5D=&field_data_2%5Bdate%5D=&field_generi=All&field_luogo=&attached_field_soggetti=Severino&field_organizzatori_title=&field_redattori_title=&field_argomento=

EMANUELE SEVERINO, FESTA E POESIA: TRA DANTE E LEOPARDI, Accademia Lunigianese di Scienze “Giovanni Capellini”, La Spezia, 28 maggio 2016, AUDIO di circa 2 ore


fonte informativa:

https://www.accademiacapellini.it/severino.html

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Emanuele Severino, LE LEZIONI raccolte da Diotima Quattroduetre, 2013. Raccolta dei VIDEO

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o LE LEZIONI – YouTube – pamalteo@gmail.com – Gmail

Il mio ricordo degli eterni. Dialogo con : Emanuele Severino: Vincenzo Milanesi, Ines Testoni,  25 set 2016, Master in Death Studies & The End Of Life. VIDEO di 1 ora e 11 minuti

Emanuele Severino sul THAUMA

Emanuele Severino, lectio magistralis dal titolo “La fantasia e la terra”, in Rai Teche, 2009

Festival della Filosofia di Modena il filosofo Emanuele Severino tiene una lectio magistralis dal titolo “La fantasia e la terra”.

Sorgente: Lectio magistralis di Emanuele Severino a Fahrenheit – Rai Teche

EMANUELE SEVERINO: L’INEVITABILE VIOLENZA (IN NOME DI DIO) – 2014

Tecnica e Politica – Conferenza del Professor Emanuele Severino, Roma 12 febbraio 2015

Tecnica e Politica – Conferenza del Professor Emanuele Severino

Sorgente: Tecnica e Politica – Conferenza del Professor Emanuele Severino (12.02.2015)

Luca Taddio intervista Emanuele Severino sull’idea di Europa, su cosa sia rimasto della cultura europea e cosa è rimasto dell’idea di Europa oggi – Rai Storia

Luca Taddio intervista Emanuele Severino sull’idea di Europa, su cosa sia rimasto della cultura europea e cosa è rimasto dell’idea di Europa oggi

Sorgente: Emanuele Severino. Ripensare l`Europa – Rai Storia

EMANUELE SEVERINO, La violenza, l’uomo e le religioni – breve intervista

 

Emanuele Severino – MORTE DI DIO ed ETERNO RITORNO

Emanuele Severino in occasione dei suoi 80 anni 

Intervista al prof. Emanuele Severino e alla prof.ssa Ines Testoni, Dal programma “Musica Maestro” di Armando Torno su Radio 24 andato in onda domenica 14 settembre

Intervista al prof. Emanuele Severino e alla prof.ssa Ines Testoni

DSC01826Dal programma Musica Maestro” di Armando Torno su Radio 24 andato in onda domenica 14 settembre alle 21.00

segui l’intervista al prof. Emanuele Severino e alla prof.ssa Ines Testoni,

su temi inerenti il congresso “Seeing beyond in facing death”

VAI A

Intervista al prof. Emanuele Severino e alla prof.ssa Ines Testoni.

begli INCONTRI INTERSOGGETTIVI su facebook: Volevo chiedere un consiglio: io sono un medico, so poco di filosofia. Ma adoro Severino; vorrei studiarlo: da dove cominciare?da quali opere?

Gentile dott Ferrario.
So che è un estimatore, come me, del prof Severino.
Volevo chiedere un consiglio: io sono un medico, so poco di filosofia.Ma adoro Severino; vorrei studiarlo: da dove cominciare?da quali opere?
e poi…so che molti libri sono stati pubblicati sul pensiero di E.S., ce ne è uno fra questi che può essere considerato introduttivo e propedeutico o esemplificativo?cioè qualcosa che aiuti a capire Severino e non un libro di “critica” intorno al suo pensiero?
grazie, con viva cordialità …
RISPONDO:
gentile andrea, sono davvero FELICE che un medico si interessi a emanuele severino. sono certo che le servirà per tutta la sua vita professionale fare i suoi personali pensieri sulla filosofia di severino. volevo anche dirle che pure io non sono uno specialista di filosofia. ho fatto altri studi ed altro lavoro nella mia vita. dunque siamo del tutto uguali. allora le consiglio di cominciare con la sua autobiografia IL MIO RICORDO DEGLI ETERNI. cui accompagnare questa splendidas intervista https://antemp.com/2015/01/26/emanuele-severino-la-follia-dellangelo-a-cura-di-ines-testoni-mimesis-editore-2006/ infine le consiglio SOPRATTUTTO I VIDEO E GLI AUDIO di emanuele severino. in queste situazioni lui è molto più chiaro e colloquiale. qui troverà l’elenco di tutti quelli che ho raccolto in questi anni: https://antemp.com/category/autori/severino-emanuele/video-e-audio-di-emanuele-severino/. spero di averla aiutata nel suo spendido progetto di vita personale e professionale. saluti cordialissimi e a rileggerci
rileggo e vedo che lei mi chiede un LIBRO introduttivo. uno è quello della ines testoni. un altro che io trovo straordinariamente utile è LA STRADA http://www.bur.eu/libri/la-strada/. INFINE (MA PROPRIO INFINE) questa è stata per me la vera chiave introduttiva alla sua filosofia: https://antemp.com/2014/07/29/emanuele-severino-su-la-legna-e-la-cenere-1972-1983-1989-1995-1999-scheda-di-studio-a-cura-di-paolo-ferarrio-29-luglio-2014/

Gentilissimo Paolo, ti ringrazio per la risposta rapida e ricca di riferimenti! Son felice di condividere questa passione con te!
Ma tu che opere hai letto di Severino?
hai letto anche i libri difficili targati adelphi???
vorrei insomma che mi consigliassi proprio un percorso di studio.
La strada è stato molto utile per te? in che senso?
E gli audio-libri della mimesis sono utili?
E infine che opinione hai sui libri di Goggi e sui libri della Cusano?li hai letti?…
ci sono buone probabilità che un profano come me possa capire anche quei libri fondamentali tipo Destino della necessità,Oltrepassare,la Gloria ecc?

Intervento di EMANUELE SEVERINO alla tavola rotonda: Salvezza tra finitudine e eternità 25 September 2014 – Padova Centro Culturale San Gaetano, da endlife.psy.unipd.it

Intervento di EMANUELE SEVERINO alla tavola rotonda Tavola Rotonda: Salvezza tra finitudine e eternità 25 September 2014 – Padova Centro Culturale San Gaetano, da endlife.psy.unipd.it

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International Conference Seeing beyond in facing death. Spirituality from sick body to salvation – Contents, care and relationships in different cultures VEDERE OLTRE. LA SPIRITUALITA’ DINANZI AL MORIRE: DAL CORPO MALATO ALLA SALVEZZA – CONTENUTI, CURA E ASPETTI RELAZIONALI NELLE DIVERSE CULTURA, Tavola Rotonda: Salvezza tra finitudine e eternità 25 September 2014 – Padova Centro Culturale San Gaetano; Via Altinate, 71, da endlife.psy.unipd.it

 

Emanuele Severino, Sul declino del capitalismo, Rimini 8 febbraio 2009

Emanuele Severino, “Scienza e società. Aspetti etici, politici e cognitivi”, 30 settembre 2006

Emanuele Severino, “Gloria”, Festivalfilosofia 2014

vai all’audio/video:

http://www.youreporter.it/embed/05caca28c835567e95d1819be3aaeb72&autoplay=1

Emanuele Severino, breve comunicazione su “Imparare a vedere oltre la morte per amare la vita” – 2014

 

Emanuele Severino, intervento al convegno Il destino dell’essere, Dialogo 1, 29-30 maggio 2014

Università Ca’Foscari di Venezia ‘Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali’ Percorsi dell’Ontologia: Linguaggio, Socialità e forme della Politica, Coordinatore scientifico nazionale prof. Luigi Ruggiu, Convegno di studi IL DESTINO DELL’ESSERE Dialogo con (e intorno al pensiero di) Emanuele Severino. (29-30 maggio 2012 Aula Magna Silvio Trentin – Ca’ Dolfin Dorsoduro 3825/e – Venezia)

da Emanuele Severino, Il destino dell’essere, Dialogo 1 – YouTube.

Emanuele Severino su alcuni concetti per i quali ha elaborato l’immagine della LEGNA E LA CENERE, 1972, 1983, 1989, 1995, 1999, 2001. Scheda di studio a cura di Paolo Ferrario, 29 luglio 2014

Qui la scheda in formato pdf

PREMESSE (per punti chiave e per tentativo di comprensione):

  • Essenza del nichilismo (1972)
    • La storia della filosofia occidentale è la vicenda dell’alterazione e quindi della dimenticanza del senso dell’essere, inizialmente intravisto dal più antico pensiero dei greci [Parmenide].
    • Parmenide 1. L’essere è uno; 2. L’essere è eterno; 3. L’essere è continuo; 4. L’essere è indivisibile e non composto di parti; 5. L’essere è immobile; 6. L’essere non è soggetto a nascita o corruzione.
    • E in questa vicenda la storia della metafisica è il luogo ove l’alterazione e la dimenticanza si fanno più difficili a scoprirsi: proprio perché la metafisica si propone esplicitamente di svelare l’autentico senso dell’essere, e quindi richiama ed esaurisce l’attenzione sulle plausibilità con cui il senso alterato si impone.

 

  •  La strada (1983)
    • la follia estrema è la persuasione che le cose – cioè gli enti, i non-niente- siano niente
    • “Ente” (“essente”) significa “ciò che è”
    • il destino sta
    • Eterno non significa “immortale”
    • Nessuna cosa è “creatura” e nessuna è un “creatore”
    • Noi siamo la Gioia. Noi, i mortali.  I mortali sono la Gioia del Tutto, ma credono di essere mortali
    • per conoscere la sorte del sole dopo il tramonto occorrono delle teorie. di queste teorie è dominante quella che afferma che, incenerendosi, la legna è diventata niente

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  • La filosofia futura (1989)
    • Tutto è eterno significa che ogni momento della realtà è.  ossia non esce e non ritorna nel nulla; significa che anche alle cose e alle vicende più umili e impalpabili compete il trionfo che si è soliti riservare a Dio.
    • Eterno ogni nostro sentimento e pensiero, ogni forma e sfumatura del mondo, ogni gesto degli uomini.
    • E anche tutto ciò che appare in ogni giorno e in ogni istante: il primo fuoco acceso dall’uomo, il pianto di Gesù appena nato, l’oscillare della lampada davanti agli occhi di Galileo, Hiroshima viva ed il suo cadavere.
    • Eterni ogni speranza ed ogni istante del mondo, con tutti i contenuti che stanno nell’istante, eterna la coscienza che vede le cose e la loro eternità e vede la follia della persuasione che le cose escano dal niente e vi ritornino – la follia che domina il mondo.
    • Eterna anche questa follia; e il suo esser già da sempre oltrepassata nella verità e nella gioia”
    • Eterno è ogni essente, eterno è l’apaprire di ogni essente, eterno è ogni legame, ogni relazione, ogni istante, ogni sopraggiungere, ogni dileguare
    • è impossibile che uno creda, ad un tempo, che la stessa cosa sia e non sia

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  •  Tautotes (1995)
    • l’incominciare ad essere della venere è qualcosa di diverso dal diventare cenere da parte della legna
    • per la scienza la combustione della legna è trasformazione di una certa quantità di energia. nel modo di pensare della scienza non si può dire che la legna è diventata cenere. Ma si deve dire che la legna è diventata un insieme di nuove forme di energia
    • la legna non diventa cenere: non c’è l’identità dei diversi. A non può essere Non A, cioè B
    • è sempre il qualcosa, e non il nulla, a diventare altro
    • per pensare che la legna è diventata cenere è necessario pensare la relazione tra legna e cenere. Ogni essente è legato ad ogni altro essente da un nesso necessario
    • inteso come divenir altro , il divenire è impossibile. E’ nulla
    • l’esser sè dell’essente (identità dell’essente) è l’esser sè di ogni essente
    • E’ impossibile che l’essente sia nulla e quindi esca e ritorni nel nulla: ogni essente è eterno
    • necessario ed eterno è il nesso tra ogni essente e il suo non essere tutto ciò che è altro da esso
    • il non isolamento del qualcosa (A, “soggetto”) dal qualcosa (A,B; “predicato”) che esso è implica il loro nesso necessario e l’eternità del loro nesso
    • Necessario ed eterno è il nesso tra ogni essente e il suo non essere tutto ciò che altro è da esso
    • la totalità dell’apparire è l’apparire del divenire, in quanto comparire dell’eterno
    • quando un essente incomincia ad apparire, incomincia ad apparire quell’eterno che è questo stesso incominciante

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  • La legna e la cenere (1999)
    • il nichilismo, nella sua essenza è credere che gli essenti escano dal niente e vi ritornino. Questa persuasione è la persuasione che gli essenti sono niente
    • il “destino” è lo stare che, a differenza dell’epistéme, riesce a non essere tolto dalla negazione di esso
    • l’eternità dell’essente, che appare nello sguardo del destino, non è una fede: essa è proprio la non fede, lo stare dell’innegabilità del destino
    • legna e cenere, lampada: il prima continua ad apparire anche quando appare il poi: appunto perchè, altrimenti, il poi non potrebbe apparire come poi – visto che appare come poi in relazione al prima
    • la “Gioia” è l’inconscio della struttura originaria del destino. Cioè “noi” (ossia l’essenza del nostro esser-uomo) siamo la Gioia (siamo la struttura totale del destino)
    • è impossibile che l’essente sia niente (o che l’essente sia altro da sè)
    • il progressivo apparire è il permanere della identità: il suo permanere nell’apparire

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  • Il mio ricordo degli eterni (2011)
    • Si cerca un riparo, quando si crede di essere un luogo in cui le cose si intrattengono un poco e subito diventano altro, si trasformano e la trasformazione è l’andarsene via delle vecchie cose che, appunto, se ne vanno via e non tornano più, per lasciare il posto alle nuove, che a loro volta subiranno la stessa sorte.
    • È inevitabile che, da che nasce, l’uomo avverta come prioritario l’andare alla ricerca di un Rimedio, di un Riparo che gli consenta di sopportare o addirittura di vincere l’angoscia, la sofferenza, la morte.
    • Lo scopo essenziale, fondamentale di ogni forma di civiltà e di cultura è il continuo potenziamento del Riparo.
    • Siamo destinati a una Gioia infinitamente più intensa di quella che le religioni e le sapienze di questo mondo promettono. E’ necessario che quella luce risplenda e illumini qualcosa di infinitamente più alto di Dio. Non è chiesta: è il nostro destino. E non riposeremo «in pace». In pace riposano i cadaveri. Lasciandosi alle spalle il dolore e la morte, quella luce mostrerà all’infinito una Gioia sempre più infinita.
    • Non c’è nessuno che non sia più. Tutto è eterno. È vero che ricordare è sognare; ma anche i sogni e ciò che essi mostrano sono eterni. Anche l’errare, la contraddizione, la stessa follia del nichilismo sono eterni. Eterno è tutto il contenuto dei nostri ricordi, anche se grigio, dis-
    • L’essenza del nichilismo è pensare che le cose vengono dal nulla e vi ritornano. Questo pensiero implica che si creda che gli esseri (ossia ciò che non è nulla) siano nulla. E questa è l’impossibilità estrema. Appunto per questo i nostri morti ci attendono, come le stelle del cielo attendono che passino la notte e la nostra incapacità di vederle se non al buio.
    • Ciò che se ne va scompare per un poco. I morti che se ne vanno scompaiono per un tempo maggiore. Ma poi, tutto ciò che è scomparso riappare. Ogni cosa può dire: «Ancora un poco e non mi vedrete; e un poco ancora e tornerete a vedermi, perché vado al Padre»; «E nessuno toglierà via da voi la vostra gioia».
    • L’«uomo», in quanto «uomo», è un aver fede. O anche volontà, e la volontà è fede; non è una causa che, facendo diventar altro le cose, riesca a ottenere che qualcosa divenga e quindi sia altro da sé.
    • Noi non siamo soltanto un esser «uomo»: già da sempre siamo oltre l’uomo – in un senso abissalmente diverso dal «superuomo» di Nietzsche, che incarna la forma suprema della volontà, cioè della fede, cioè della Follia.
    • Ognuno di Noi è l’eterno apparire del destino. Ciò in cui credo è dunque il mio esser «uomo» a crederlo e a ricordare i vari modi in cui sono stato credente e lo sono tuttora.
    • La grande veglia è ciò che chiamo «destino della necessità» o «destino della verità», o, semplicemente, «destino». La parola destino indica lo stare: lo stare assolutamente incondizionato.
    • Il destino è l’apparire di ciò che non può essere in alcun modo negato, rimosso, abbattuto, ossia è l’apparire della verità incontrovertibile; e questo stesso apparire appartiene alla dimensione dell’incontrovertibile. Al di là di ciò che crede di essere, l’uomo è l’apparire del destino.
    • Al centro di ciò che non può essere in alcun modo negato sta l’impossibilità che un qualsiasi essente sia stato un nulla e torni ad esserlo. Questa impossibilità è la necessità che ogni essente sia eterno.
    • Nella sua essenza, ogni uomo è l’eterno apparire del destino; e nel cerchio del destino, in cui l’essenza dell’uomo consiste, va via via apparendo la manifestazione del mondo, cioè il grande sogno che include anche questo esser uomo che sono io e che sta scrivendo intorno ai propri ricordi.
    • Come ogni altra, anche questa autobiografia appartiene a quel sogno. L’io del sogno è il narrante. L’Io del destino guarda il narrante e la narrazione. Poi ci sarà il risveglio

 

Emanuele Severino sul dominio della tecnica, Otto e Mezzo 3 aprile 2014

Emanuele Severino, in Mp3 Ouch

vai a: Emanuele Severino Mp3 download.

DIO, nel programma Voci di filosofia, Dibattito fra GIOVANNI REALE e EMANUELE SEVERINO, coordina ARMANDO TORNO, in Fondazione Corriere della Sera, video di un’ora e 31 minuti in Corriere della Sera TV (video.corriere.it), 2010

AUDIO DELL’INTERO INCONTRO

https://drive.google.com/file/d/11C5zeZScdDUAK9Os23ID81uQeZ0zlXEO/view?usp=sharing

AUDIO DELLE SINGOLE PARTI

 

fonte informativa:

Emanuele Severino a: Le “Cattedre di Sophia”, 2013

Emanuele Severino, figura eminente del panorama filosofico italiano, ospite della prima “Cattedra di Sophia” del 2013, svoltasi il 17 maggio

vai a    AlzogliOcchiversoilCielo: Le “Cattedre di Sophia”: Emanuele Severino.

Emanuele Severino: LA CRISI DELL’EUROPA

Emanuele Severino, SUL SENSO DELLA VERITA’, da “Le cattedre di Sophia”, 17 maggio 2013, Auditorium di Loppiano – ore 18.00. AUDIO E VIDEO

da Le “Cattedre di Sophia”: http://www.iu-sophia.org/

Emanuele Severino

“Sul senso della verità”

17 maggio 2013

Auditorium di Loppiano – ore 18.00

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Biografia del professor Emanuele Severino

Figura eminente del panorama filosofico italiano, nasce il 26 gennaio 1929 a Brescia, si laurea a Pavia nel 1950 con Gustavo Bontadini, con una tesi su “Heidegger e la metafisica”.

L’anno successivo ottiene la libera docenza in filosofia teoretica.

Dal 1954 al 1970 insegna filosofia all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

Dal 1970 è ordinario di Filosofia teoretica presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia dove è tra i fondatori della Facoltà di Lettere e Filosofia e direttore del Dipartimento di filosofia e teoria delle scienze fino al 1989.

Tra i suoi insegnamenti anche Logica, Storia della filosofia moderna e contemporanea e Sociologia.

Nel 2005 l’Università Ca’ Foscari di Venezia lo ha proclamato Professore emerito.

Attualmente insegna Ontologia fondamentale presso la Facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano.

È accademico dei Lincei e Cavaliere di Gran Croce.

Da alcuni decenni collabora con il Corriere della sera. Massimo Cacciari lo definisce “un gigante” del pensiero, l’unico filosofo che nel Novecento si possa mettere a confronto con Heidegger.

Tra le sue numerosissime opere: La struttura originaria (1957), Milano, 1981; Essenza del nichilismo, Milano, 1972; Gli abitatori del tempo, Roma, 1978; Legge e caso, Milano, 1979; Téchne. Le radici della violenza, Milano, 1979; Destino della necessità. Katà tò chreòn, Milano, 1980; La tendenza fondamentale del nostro tempo, Milano, 1988; Tautotes, Milano, 1995; Il destino della tecnica, Milano, 1998; La gloria, Milano, 2001; Oltrepassare, Milano, 2007; Intorno al senso del nulla, Milano, 2013.

Con il preside di Sophia, Piero Coda, ha scritto: La verità e il nulla. Il rischio della libertà, Milano, 2000; si veda anche: Massimo Donà, La libertà oltre il male. Dialoghi con Piero Coda ed Emanuele Severino, Roma, 2006.

da Le “Cattedre di Sophia”: Emanuele Severino – Istituto Universitario Sophia | Chiara Lubich | University Institute.

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Biografia del Prof. Coda Piero

Preside e Prof. ordinario di Teologia sistematica

Titoli di studio conseguiti

–  Laurea in Filosofia della Religione, nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Torino, il 7 dicembre 1978.

–  Licenza in Teologia Dogmatica presso la Pontificia Università Lateranense, il 28 giugno 1983.

– Dottorato in Teologia, presso la Pontificia Università Lateranense, (Summa cum laude, 90/90), il 29 ottobre 1986.

Incarichi Accademici e Scientifici

– Ha partecipato in qualità di teologo all’Assemblea ecumenica di Basilea su “Pace, giustizia e salvaguardia del creato” del 1989 e di Graz su “Riconciliazione”. Dono di Dio, sorgente di vita nuova” del 1997, e in qualità di perito all’Assemblea Speciale del Sinodo dei Vescovi per l’Europa del 1991. È stato membro del gruppo di lavoro per la redazione del Libro Sinodale del Sinodo Diocesano di Roma e relatore generale del III Convegno nazionale della Chiesa in Italia nel 1995, a Palermo;

– dal 1995 è membro del Comitato di consulenza scientifica del Progetto Culturale presso la Conferenza Episcopale Italiana;

– dal 1996 al 2000 è stato membro del Segretariato per l’ecumenismo e il dialogo della Conferenza Episcopale Italiana e della Commissione Teologico-Storica del Grande Giubileo del 2000;

– dal 1996 è Consultore del Pontificio Consiglio per il Dialogo tra le Religioni;

– dal 1998 al 2003 è stato Direttore dell’Area Internazionale di Ricerca Sefir (Scienza e Fede nell’Interpretazione del Reale), presso l’Università Lateranense;

– dal 2000 al 2006 ha svolto l’ufficio di Vice-decano della Facoltà di Teologia dell’Università Lateranense;

– dal 2000 è Docente stabile per l’insegnamento di Dogmatica I (Il mistero di Dio Uno e Trino) nell’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Ecclesia Mater” presso la Pontificia Università Lateranense;

– dal 2000 è Direttore dell’Istituto Superiore di Cultura “Sophia” del Movimento dei Focolari;

– dal 2003 è membro del Comitato scientifico della Cattedra “Gloria Crucis” presso la Pontificia Università Lateranense;

– dal 2004 è membro del Comitato scientifico per il progetto STOQ (Science, Theology and the Ontological Question);

– dal 2005 è membro del Comitato di Coordinamento per la Commissione Mista Internazionale per il Dialogo Teologico tra la Chiesa Cattolica e la Chiesa Ortodossa nel suo insieme;

– dal 2005 è membro del Consiglio Scientifico dell’Istituto della Enciclopedia Italiana;

– è membro del Comitato di Direzione delle riviste “PATH” della Pontificia Accademia di Teologia, “Lateranum” della Facoltà di Teologia dell’Università Lateranense, “Filosofia e Teologia”, “Nuova Umanità” e “La Sapienza della Croce”; e del comitato scientifico delle riviste “Dialoghi” (promossa dall’Azione Cattolica, in collaborazione con l’Istituto “Vittorio Bachelet” e l’Istituto “Paolo VI”), “Teologia” (Madrid), “Rivista Teologica di Lugano” (Lugano), “Soter” (della Facoltà Teologica dell’Università Vytautas Magnus a Kaunas, Lituania), “Il Pensiero. Rivista di filosofia” (Napoli); dell’International Advisory Board della rivista “Irish Theological Quarterly”;

– è membro del Consiglio scientifico dell’Associazione Centro Studi Piero Rossano; del Consiglio Scientifico dell’Istituto “Veritatis Splendor” della Diocesi di Bologna e del Centro Studi e della Scuola Abbà del Movimento dei Focolari;

– dirige le collane: “Teologia”, “Contributi di Teologia” e “Universitas” presso Città Nuova, “Scrittori di Dio” (con E. Guerriero) presso la San Paolo, “Koinonia” (con A. Giordano) presso Pazzini, “Saggi di Cristologia” (con C. Pagazzi e A. Cozzi) presso Cittadella Editrice.

Emanuele Severino, COSE PRIME, Modena 2012

Emanuele Severino sulla connessione fra l’età del rame e il senso del SACRO

una cronaca del dibattito:

http://www.bresciaoggi.it/stories/Home/493382_monari-severino_il_sensodel_sacro_unisce_e_divide/

Emanuele Severino, La fantasia e la terra, Modena 2008

ascolta la lezione cliccando qui   mp34.gif  

oppure scarica il file mp3 da qui: http://aulevirt.files.wordpress.com/2013/12/severino-fantasia.mp3

DA  Emanuele Severino.

TECNICA, MORTE, GIOIA, Alessandro Aleotti intervista Emanuele Severino, a cura del sito di Milania

a partire dal libro:

Emanuele Severino, LA MORTE E LA TERRA, Adelphi, 2011, p. 560

vai al sito di Milania

Emanuele Severino, “Scienza e società. Aspetti etici, politici e cognitivi”, 30 settembre 2006

Emanuele Severino parla di EDUCARE AL PENSIERO, a cura di Sara Bignotti, Editrice La Scuola, 2012, intervista di Maria Giovanna Farina

Maria Giovanna Farina scrive su http://www.laccentodisocrate.it/

Qui la scheda del libro edito dalla editrice La Scuola e curato da Sara Bignotti: http://www.lascuola.it/index.php?i_tree_id=26&plugin=news&i_category_id=5&i_news_id=363

 

Emanuele Severino, Verità e natura umana, Festival della filosofia 2011, Video e Audio

Emanuele Severino, SUL SACRO. Audio in occasione del Premio Alessandro Manzoni, Lecco (provincia di Como), 26 ottobre 2012

Emanuele Severino sul SACRO: 

  • per ascoltare l’Audio clicca su: 

Emanuele Severino, SUL SACRO, Lecco 26 ottobre 2012

Qui la bella

DISPENSA della giornalista/filosofa  Vera Fisogni  

connessa all’articolo “Severino e Manzoni: dialogo a distanza alLa ricerca del  Sacro”, pubblicato sulla Provincia di Como e di Lecco del 26 ottobre 2012, pagg 42-43

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Questo ricordo è associato al  mio Diario dell’intero pomeriggio:

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Emanuele Severino, “il RICORDARE è importante … “

Occorre cliccare sul triangolo bianco per vedere e sentire

In questo frammento Emanuele Severino parla della sua autobiografia IL MIO RICORDO DEGLI ETERNI, Rizzoli, 2011

… “soltanto se qualcosa è eterno può essere ricordato” …


Qui una mia presentazione del libro Il mio ricordo degli eterni:

CONVERSARE SULLA CENTRALITA’ DELLA FILOSOFIA PER IL NOSTRO TEMPO ATTRAVERSO LA VOCE DI EMANUELE SEVERINO. Incontro con Paolo Ferrario, Como, 15 maggio 2012, ore 21. Audio ascoltati e Grafici:

https://antemp.com/2012/05/17/conversare-attraverso-la-voce-di-emanuele-severino-incontro-con-paolo-ferrario-como-15-maggio-2012-ore-21/

Emanuele Severino e Paolo Prodi, La secolarizzazione italiana, Perugia, 24/11/2005

XI edizione di Umbrialibri “Pensieri sull’Italia” anno 2005.
La secolarizzazione italiana, Perugia, 24/11/2005, dibattito tra Emanuele Severino e Paolo Prodi.
Moderatore: Roberto Gatti.
Fonte audio: Radio Radicale.

Emanuele Severino, LA PAROLA “COSA” (poi intitolato: le”Cose” e la tecnica), Festival Filosofia 2012, Modena 15 settembre – lezioni magistrali

lezioni magistrali

Le “cose” e la tecnica

Piazza Grande

da  Festival Filosofia – lezioni magistrali

 

Registrazioni Audio della lezione e delle domande/risposte:

 

La Lezione è riportata anche in questo video Youtube:

 

«La parola cosa ha un carattere architettonico ed archetipico: ci sono dei significati che dominano tutti gli altri. Noi agiamo in relazione ad un certo modo in cui il mondo ci sta dinanzi come significante – e, in particolare, nel modo in cui ci sta dinanzi quella cosa lì che è l’ombrellone con il quale ci difendiamo dal sole. Certi movimenti che potremmo fare per difenderci dal sole sono determinati dal significato “ombrellone”
Il significato guida, cioè, un insieme di azioni. L’antica saggezza diceva “nulla è voluto che non sia precedentemente conosciuto”. Mi rapporto a questo tavolo solo in quanto sta dinanzi come tavolo ed in relazione ad esso faccio delle operazioni che non farei rispetto alla bottiglietta d’acqua, che sta qui, alla mia sinistra.

I significati guidano gruppi di azioni.
Una prima conseguenza non banale è che il significato “cosa”, che noi diciamo di tutti gli eventi che ci stanno attorno ai quali possiamo riferirci, è in grado di guidare uno sterminato gruppo di azioni – appunto perché qualsiasi evento a cui un popolo si riferisce è una “cosa”, e dunque a seconda del modo in cui si concepisce l’esser cosa agiamo conseguentemente.
Le parole che indicano ciò noi indichiamo con la parola “cosa” nei linguaggi mondiali sono svariatissime. […] Molte le parole che indicano la cosa; diverse, con diversità anche rilevanti, ma con un fondo comune: mi riferisco innanzitutto alle parole indoeuropee. L’indoeuropeo è la lingua che accomuna il sanscrito, l’indiano moderno, il greco antico, il tedesco, l’inglese, lo slavo… Però, se fermiamo l’attenzione sulle parole greche, abbiamo il vantaggio di esplorare qualcosa di quel territorio, che poi è diventato in qualche modo la matrice dell’intera non dico semplicemente cultura, ma dell’intera civiltà occidentale.

Il greco, per indicare la cosa, dice “pragma”, dice “crema”, dice anche “on”. Pragma è la cosa concepita come il fatto, ciò che è fatto. Ma insieme indica la ricchezza, la sostanza. Anche la parola Crema, in greco, indica la sostanza. È curioso che anche il latino, che per dire cosa dice “res”, si rifaccia a quel “raia” del sanscrito che significa, appunto, ricchezza. E c’è un uso della parola “on” che indica, daccapo, la ricchezza – anche se l’uso prevalente nel greco antico della parola “on” è diverso: Omero parla degli oi ontes, ed oi ontes vuol dire “i viventi”. Oi uk ontes vuol dire “i non viventi”. E però già qui dobbiamo non accostarci alle antiche parole sulla base del senso che ha per noi la realtà: per le popolazioni arcaiche, e anche per questo greco antichissimo, i viventi non soltanto quelli che noi chiamiamo “i viventi”: i viventi sono anche i minerali. I minerali, nel seno della terra, crescono e maturano così come crescono i vegetali sulla superficie della terra. Quando i greci dicono oi ontes, indicano anche l’intero mondo minerale. E viventi sono persino i morti: l’abbondanza di depositi di ossa umane dell’uomo arcaico attesta questa convinzione – che, come i vegetali sono nutriti dalla terra e fioriscono, così ciò che rimane del cadavere, le ossa, è una sorta di pianta che attende di rigermogliare con la carne che si riforma attorno alle ossa del cosiddetto “morto”.
Lo scopo di questi cenni linguistici […] è rilevare che le parole che indicano le cose alludono alle sostanza, alla roba; il fatto che la parola cosa, indicando le sostanze, gli averi, indicano la situazione dove le comunità arcaiche si riunivano per discutere la distribuzione degli averi (assemblee degli antichi popoli germanici, i tribunali latini). Si discute su come le sostanze debbano essere distribuite tra i partecipanti. Ma discussione significa conflittualità, tensione. Ebbene: questa conflittualità, indicata dall’uso tranquillo della parola “cosa”, che si istituisce rispetto al senso di fondo per cui la “cosa” è “le sostanze”, questo significato allude a qualcosa di ben più originario e fondamentale. […]
Il senso pacifico, tranquillo della cosa, come tensione per la distribuzione delle sostanze, si riferisce ad un conflitto ben più originario e radicale (ad un polemos, la guerra originaria e radicale).

Abbiamo a disposizione una moltitudine di miti che raccontano questo: che il mondo nasce in seguito a uno smembramento del Dio. C’è mondo perché c’è un dio smembrato. Questo è prezioso per cercare di saggiare il senso originario dell’esser cosa. C’è un dio smembrato. ([Atea, miti del Pacifico], Osiride, Dioniso, Krono, il Cristo). […] Possiamo riflettere su ciò che significa la parola “Volontà”. Tutto quanto detto fino ad ora allude ad una volontà di impossessarsi dei beni: solo perché c’è questa volontà c’è tensione e conflittualità. Noi, come individui, iniziamo a vivere quando iniziamo a spingere indietro, a far recedere il muro che inizialmente ci si presenta da quando riusciamo a percepire qualcosa: dobbiamo riuscire a succhiare il latte materno; dobbiamo riuscire a sfondare la barriera che separa il neonato dal seno materno. Se andiamo alla dimensione filogenetica (quello che capita ai popoli): la volontà riesce a vivere solo se trasforma il mondo. Se il mondo è una parete che schiaccia la volontà fino a non lasciarle spazio, l’uomo non può né volere qualcosa, né respirare, né vivere: è necessario un agio, uno spazio, perché la volontà riesca ad ottenere.

La volontà vive solo in quanto ottiene; ma ottiene solo in quanto non ottiene immediatamente ciò che vuole. Nemmeno noi, quando incominciamo a volere, otteniamo tutto ciò che vogliamo: vogliamo “un po’ alla volta”. Il senso originario della cosa è la resistenza che ciò che ho chiamato barriera oppone alla volontà. La cosa è il resistente. Anche il tedesco dice Wiederstand (che riesce a stare). C’è cosa solo in quanto c’è resistenza. Ma è una resistenza che la volontà deve infrangere o spezzare, è una resistenza che va progressivamente cedendo, una resistenza progressivamente vinta. La resistenza originaria, nella misura in cui si presenta come inflessibile, risponde a quella designazione di quel personaggio, Rudolf Otto, per il quale il sacro è innanzitutto il “Tremendum”: e, in effetti, la barriera contro cui la volontà sbatte la testa è il “tremendum” – che però è visto innanzitutto come l’assoluta potenza, e la parola “sacro”, come la parola “dio”, allude innanzitutto all’assoluta potenza con la quale la volontà dell’uomo deve fare i conti. Ma, proprio perché l’uomo riesce a vivere e la volontà riesce a respirare; proprio perché l’uomo riesce a vivere solo in quanto infrange la barriera; è proprio per questo, in ciò che innanzitutto si presenta come inflessibile, c’è il segreto della vita: il materiale della vita è ottenuto dalla frantumazione della barriera. Il materiale della vita, in relazione alla barriera frantumantesi, è dunque “Fascinans”. È da questo immutabile e inflessibile che si ottengono le parti del mondo che riescono a fare vivere l’uomo. Insistendo ancora sul concetto di volontà: dovrebbe diventare chiaro che noi riusciamo a volere solo se stiamo dinanzi a parti frantumate e spezzate del mondo: perché posso afferrare la bottiglietta d’acqua, perché posso decidere questo? Solo se la ritengo staccata, non necessariamente legata al resto. Decido di agire solo se ciò verso cui rivolgo il mio agire lo considero come isolato, staccato, membro di uno smembramento, rispetto al solido globale – che inizialmente mi si presentava quando ancora non pensavo di servirmi del mondo.
Questo ci ha portato a dire che dunque la cosa è la resistenza che progressivamente cede, e la resistenza è il sacro che, cedendo, lascia essere il mondo e che quindi è “fascinans”. Terribile e affascinante».

 

(trascrizione della prima mezz’ora a cura di Simone Picenni, che ringrazio)

Emanuele Severino sul significato di verità, da PODCAST HALL

Emanuele Severino affascina l’uditorio con una speculazione glottologica e si interroga sul significato di verità

http://podcasthall.forumcommunity.net/?t=31368600

Emanuele Severino, L’UOMO NELL’ETA’ DELLA TECNICA, lezioni alla Università Bocconi, 2010

Emanuele Severino, intervento al convegno “I nemici della conoscenza: i saperi di fronte al relativismo”, tenutosi a Modena il 24 ottobre 2008, nella ricorrenza del ventesimo anniversario dalla fondazione dell’Istituto Filosofico Studi Tomistici

Emanuele Severino: LA NASCITA DELLA FILOSOFIA – YouTube

La Nascita della Filosofia – Severino Emanuele

di cULTURAL cHANNEL

 Riproduci tutto

La Nascita della Filosofia – Severino Emanuele – YouTube.

Emanuele Severino, Lezioni Audio/Video, raccolte da Luca Moretto

Emanuele Severino su: ESSENTI e ESSERE, il tragitto del LINGUAGGIO, strati dell’ESSERE ETERNO, CERCHIO e cerchi dell’APPARIRE, MITO E FILOSOFIA, VOLONTA’ e FEDE, VERITA’ e ABITATORI DEL TEMPO, intervista a cura di Alessandro Aleotti

Emanuele Severino commenta il SECRETUM (Il mio Segreto) di Francesco Petrarca. Le letture sono di Alberto Donatelli, tratto da Radio 3 Suite, 2004, Audio di circa cinque ore

Francesco Petrarca , De secreto conflictu curarum mearum (Secretum)

QUI l’Audio in formato Mp3:  

Le letture sono a cura di Alberto Donatelli.

Il commento filosofico è di Emanuele Severino


Vai al Testo in latino, a cura di Liber Liber Progetto Manuzio, in formato Dbf


Cominciato nel 1347 e terminato nel 1354 il Secretum è due cose insieme

E’ il documento di una fase difficile della sua vita (rottura dei rapporti di dipendenza da coloro che gli garantivano la sopravvivenza economica, impatto con la peste del 1348, morte di Laura, decisione di abbandonare Valchiusa).

Ed è anche il risultato di una operazione intellettuale e letteraria tesa a scrivere, alle soglie della vecchiaia, la propria esperienza di uomo e scrittore

tratto dal frontespizio di

Francesco Petrarca, SECRETUM, a cura di Enrico Fenzi, Mursia editore, 1992

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Emanuele Severino: Mito e filosofia

da Severino Mito e filosofia – YouTube.

Emanuele Severino, La verità nel pensiero greco

Severino La verità nel pensiero greco – YouTube.

Emanuele Severino, Il Nulla, l’invenzione del Mito e la nascita della filosofia

EMANUELE SEVERINO, sul “Volere qualcosa” e il diventare Altro (a vuole b) – a cura di Diotima

Emanuele Severino, IL PROGRESSO E LA TECNICA, incontro con Paolo Corsini e Riccardo Terzi organizzato dalla Cgil SPI Nazionale e Cgil SPI di Brescia, 18 GIUGNO 2012, Camera di Commercio, “Il Ridotto” Via Einaudi, 23 – Brescia. Audio delle relazioni

Spi Cgil Nazionale e Spi Cgil Brescia promuovono:

incontro con il prof.

Emanuele Severino

IL PROGRESSO E LA TECNICA

18 GIUGNO 2012

Camera di Commercio, “Il Ridotto”

Via Einaudi, 23 – Brescia


Ne discutono:

Riccardo Terzi, Segretario nazionale SPI CGIL

Prof. Paolo Corsini, storico


Presiede Ernesto Cadenelli, Segretario generale Spi Cgil Brescia 

da SPI CGIL BRESCIA

REGISTRAZIONI AUDIO:

Colloquio in quattro puntate con EMANUELE SEVERINO, a cura di Antonio Ria, Televisione Svizzera, Programma LASER, RSI Rete 2, 30 aprile -3 maggio 2012. 4 Audio

Il lungo colloquio in quattro tappe con Emanuele Severino, che Antonio Ria ha incontrato nella sua casa di Brescia, prende l’avvio dalla pubblicazione di due importanti libri: la sua autobiografia, edita da Rizzoli col titolo “Il mio ricordo degli eterni”, e “La morte e la terra”, pubblicato da Adelphi, volume che in qualche modo corona e, almeno per ora, conclude la pluriennale ricerca dell’ottantatreenne filosofo italiano, dal pensiero complesso e sorprendente, definito da Massimo Cacciari «un gigante della filosofia e l’unico filosofo che nel Novecento si possa accostare a Heidegger».

Autore quindi di opere fondamentali per la ricerca filosofica europea (fra cui “La struttura originaria”, “Essenza del nichilismo”, “Destino della necessità”, “Oltre il linguaggio”, “La Gloria”, “Oltrepassare”, “Téchne. Le radici della violenza”, “Declino del capitalismo”), Severino è professore emerito dell’Università di Venezia e attualmente insegna all’Università San Raffaele di Milano.

Negli incontri, a cui partecipa anche il filosofo Salvatore Natoli, vengono affrontati i temi del suo pensiero filosofico, intrecciato alle sue vicende biografiche: memoria e eternità, tempo e nichilismo, problema religioso e “contraddizione della fede”, “scontro con la Chiesa” e “morte di Dio”; quindi il rapporto tra destino della verità e fede, superamento della contrapposizione tra teismo e ateismo; poi critica dell’etnocentrismo e dell’alienazione (“follia estrema dell’Occidente”), e rapporto tra destino e cristianesimo; infine la riscoperta della tecnica e il collegamento fra tecnica e violenza. In sintesi, nella sua opera Severino intende mettere in questione la “fede nel divenire” entro cui l’Occidente si muove.

clicca e ascolta gli audio:

1 Audio del 30 aprile 2012: IL MIO RICORDO DEGLI ETERNI. Mp3

Audio del 1 maggio  2012

3. Audio del 2 maggio 2012

4. Audio del 3 maggio 2012

da RSI Il filosofo “errante” – Incontro con Emanuele Severino, a cura di Domenico Ria

Laser è lo storico magazine di riferimento della Rete Due per gli approfondimenti. Si occupa di personaggi e di temi nell’ambito della  società, cultura, politica, economia. Propone analisi, inchieste  con un taglio sociologico e storico e incontri con personaggi e personalità. E’ il contenitore privilegiato dei grandi reportage e audio documentari della RSI.

FEDE E VERITA’, Video/Lezione di Emanuele Severino, da Filosofia.rai.it

Emanuele Severino, professore di filosofia teoretica presso l’Università di Venezia, in studio, risponde alle domande degli alunni del liceo Plauto di Roma sul tema “La fede e la verità”:

GLI ABITATORI DEL TEMPO, lezione del filosofo Emanuele Severino, al Teatro Sociale di Bergamo Alta, incontro organizzato e curato dalla associazione Noesis, 3 aprile 2012. AUDIO DELLA LEZIONE MAGISTRALE

martedì sera, 3 aprile 2012,  ho avuto il grande privilegio di essere a Bergamo, ad ascoltare la sapienza filosofica che si esprime attraverso EMANUELE SEVERINO.

Ci sono filosofi che rendono chiaro il sentiero della storia che abbiamo imparato a conoscere nella nostra evoluzione culturale e personale.

Emanuele Severino fa un’altra cosa: spalanca la vista su una strada completamente nuova e diversa

Paolo Ferrario

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3 aprile 2012, ore 20.00, al Teatro Sociale, Città Alta

Emanuele Severino

GLI ABITATORI DEL TEMPO

Le nostre vite sono le più lunghe della storia dell’umanità e, tuttavia, nella nostra società il tempo non basta mai. Il filosofo Emanuele Severino ci porta in un viaggio non nel tempo, ma nel valore del tempo per gli uomini.

In collaborazione con il XIX Corso di Filosofia, promosso dall’Associazione Culturale Noesis.

VERBA MANENT vuole essere un appuntamento fisso di alto livello culturale che non disdegna, nel suo intento di divulgazione la partecipazione di personaggi noti anche ad un pubblico più popolare. Il programma è suddiviso in slots e verrà aggiornato durante il corso dell’anno

  • Audio della lezione magistrale di Emanuele Severino:

PS l’audio è disturbato: ho dovuto tenerlo in una tasca e non avevo una buona posizione nel teatro.
Quella che segue è una prima bozza della schedatura ricavata dalla trascrizione della lezione.

il tema è: ABITATORI DEL TEMPO

sembra che ogni riflessione che non si riferisca ai problemi concreti in cui ci troviamo infastidisca.

Perchè viviamo dentro la crisi economica, la crisi demografica,  la crisi ecologica, la crisi nucleare

Sembra che di fronte alla pericolosità e incertezza del mondo sia un lusso parlare di Tempo

D’altra parte l’incertezza e il pericolo del mondo bisogna guardarli in faccia, perchè non capiti che, non sapendo dove ci si trova, succeda come a quel tizio che,  stando sulla barca  e non sapendo dove si trova, scende nell’acqua per fare quattro passi ed annega.

E’ essenziale sapere DOVE ci troviamo

Soprattutto è essenziale capire il SENSO dell’incertezza e del pericolo in cui l’uomo in quanto tale si trova.

Perchè il tema gli ABITATORI DEL TEMPO?

Si abita un luogo quando si è protetti da quel luogo e, insieme, lo si protegge e se ne ha cura.

Abitare un luogo, una casa è  esserne protetti e, insieme, averne cura.

E allora cosa vuol dire aver cura del tempo e essere protetti dal tempo?

Perché diciamo di “abitare il tempo”?

la risposta nella sua formulazione più semplice è che:  Abitiamo il tempo per poter vivere.

Andiamo con la mente ai primi passi dell’uomo. Andiamo all’uomo dal punto di vista ontogenetico

Portiamoci agli inizi dell’esser uomo.

L’uomo arcaico ( e dunque ognuno di noi da quando gli è dato essere uomo) vive in una situazione in cui deve smuovere l’ambiente in cui vive.

Di questo possiamo fare esperienza anche noi. Se ci troviamo in situazioni in cui non possiamo smuovere nè la nostra volontà, nè il contesto da cui siamo circondati non riusciamo a vivere.

Vivere significa smuovere ciò che dapprima si crede inflessibile.

L’uomo arcaico dapprima si trova in un ambiente in cui c’è una barriera davanti a lui e dentro di lui che lo irrigidisce nella sua immobilità. E se non vuol morire deve smuovere e flettere l’immobilità da cui è circondato

Vivere è: flettere il proprio ambiente

Dunque c’è una prima forma di terrore per la barriera

Si vive solo se si flettono le barriere.

Questa opera di frazionamento non è soltanto una cosa che possiamo pensare in astratto

Per esempio il pensiero mitico raccoglie un’ampia serie di racconti nei queli il mondo esiste solo se un dio è smembrato

Solo se un dio è smembrato, se c’è questo sacrificio del dio può cominciare ad esistere il mondo.

Lo smembramento del dio corrisponde a ciò che ho chiamato “flessione dell’inflessibile”

Si trovano queste tracce nei miti del Pacifico (la dea Inuele- ?-), del Medio Oriente (kiamat) , dell’Egitto (Osiride), della Grecia ( Dioniso), dell’India (Purusha, Prajapati). Tutti dei che con il loro smembramento rendono possibile la vita dell’uomo

Ma nella nostra cultura c’è l’esempio più significativo: il sacrificio di Cristo. E’ vero che quando Cristo muore il mondo c’è già, però il mondo con quel sacrificio rinasce. e viene rifondato.

La vicenda cristologica riconduce anche al momento originario vetero testamentario: quello in cui il serpente tenta Adamo

“eritis sicut dii”, sarete come dei, se mangerete il frutto proibito

Ma cosa vuol dire essere come dio? vuoldire occupare il suo posto.

Significa detronizzarlo, comunque spartire con lui un regno in cui lui prima era il padrone, il controllore.

Allora il “mangiare il frutto” ha un significato profondo. Se mangiando  il frutto che è stato proibito si è come dio e cioè si uccide dio, allora anche qui abbiamo l’esempio di un tentativo di smembramento che va per il momento a finir male, perchè dio lo punisce.

Ma poi il tentativo è ripreso dall’intervento di  Cristo il quale, per iniziativa divina, rende l’uomo dio.

Tutto questo per richiamare che c’è  un terrore iniziale per l’immobilità cui costringe la barriera che circonda l’uomo all’inizio della nostra storia. E per richiamare che c’è un terrore che scaturisce dalle conseguenze  di questa decisione che ci consente di vivere e di  sopravvivere.

Di nuovo: cosa c’entra l'”abitare il tempo”? Perchè abitare il tempo?

Abitiamo il tempo per vivere. Aristotele dice che il tempo è “il numero del movimento secondo il prima e il poi” (Aristotele, Fisica, D,10 e G,11). Il tempo è  impensabile senza il movimento, senza il divenire che è appunto quel sommovimento, quello smuovere per cui l’uomo comincia a vivere vive solo se flette l’inflessibile.

Abitatori del tempo perchè se non si abita il tempo, pensano gli umani, si muore di fronte alle barriere.

E questo è il primo terrore: il terrore di morire perchè non si è in grado di smuovere il luogo in cui ci si trova.

Vedere l’inflessibile significa vedere la forma originaria del dio.

Proviamo a pensare se ci trovassimo di fronte a un cristallo non scalfibile: non sarebbe possibile alcuna azione.

Allora noi possiamo agire solo se lo frantumiamo, lo smembriamo.

Lo smembramento è ciò che nella definizione aristotelica si chiama DIVENIRE

Il divenire è la forma astratta dell’indicare tutte le situazioni estremamente concrete.

Ma c’è un seconda forma di angoscia da cui è preso l’uomo quando smembra il dio.

La prima è l’angoscia per non poter respirare.

La seconda è che, operando lo smembramento,  si produce proprio quell’incertezza, qualla pericolosità che scaturisce dal divenire delle cose. Nascita, morte, insondabilità della nascita e della morte.

L’uomo per vivere smembra il dio, ma ottiene un ulteriore pericolo che è dato da ciò che egli con lo smembramento ha evocato:  il fluire delle cose, fino a quello che Nietsche chiama il Caos.

C’è una parola interessante con la quale il pensiero indica questa seconda angoscia, l’angoscia per l’imprevedibilità del fluire delle cose.

THAUMA

Ha una gamma di significati straordinari.

Tradotta male con “meraviglia”.

Il significato vero è:

Angosciato terrore del divenire del mondo

Volevamo arrivare qui.

C’è un primo terrore perchè non si riesce a respirare. E’ il terrore provocato dall’inflessibile.

Ma poi c’è il secondo terrore: l’incertezza per la pericolosità del mondo.

E si procede dal terrorizzante e si cerca UN RIMEDIO a ciò che terrorizza.

Il mito: mithos vuol dire “parola”,  “racconto” .

Il modo in cui i greci usano la parola mithos indica il racconto su come stanno le cose.

C’è la capacità del mito di indicare che di fronte al pericolo suscitato dallo smembramento si va alla ricerca di un rimedio che è indicato  dalla parola sacrificio. Che non è il sacrificio del dio, ma è il sacrificio che l’uomo fa in quanto si sente colpevole dello smembramento, della uccisione del padre.

Il tema centrale della angoscia per la vendetta dell’antenato ucciso.

Il concetto che si fa avanti con il sacrificio ha a che fare con la necessità che l’uomo sente di ricostituire le fonti iniziali di potenza che egli ha dovuto smembrare per vivere.

Smembramento

Vita

Colpa

Sentirsi in debito

Rafforzamento della fonte che si è dovuto spezzare per poter vivere.

Stiamo parlando dei modi in cui l’uomo, per vivere, abita il tempo.

Quando si parla di RIMEDIO si intende ciò che consente di sopportare la seconda forma di angoscia, cioè Thauma.

I rimedi nella storia dell’uomo sono raccoglibil in alcuni pochi tratti:

– il racconto mitico

– il Logos, la Ragione

– la Tecnica

La vita è pericolosa, è’ insopportabile, è tragica per il suo fluire, per il suo divenire, per la sua temporalità, per la imprevedibilità del divenire.

Il rimedio, cioè ciò che consente di sopravvivere al Thauma angoscia del divenire, a sopportare l’imprevedibile

Il cristiano autentico è, dopotutto, in pace con se stesso e con le cose: “siamo nelle mani di dio”. Essere nelle mani di dio significa, sentirsi nelle mani di dio, significa avere dinanzi già tutto raccolto , tutto il futuro. Perchè tutto il futuro fa parte del materiale che è nelle mani di dio.

Quindi il dolore, l’angoscia, il pericolo del mondo è reso sopportabile da questo sue essere avvolto dal senso in cui l’uomo è riuscito ad ALLEARSI CON LA POTENZA SUPREMA

Smembramento, colpa, sacrificio: il mito aggiunge la categoria della previsione, che rende sopportabile il dolore.

due modi di abitare il tempo

1 pre- ontologico: non conoscenza delle parole essere e nulla

Il divenire e il tempo conducono nel nulla

2 ontologico

tre forme di rimedio

apparato mitico: vanno e ritornano

ma con il nulla il rimedio comincia ad essere pensato in modo ontologico

si comincia a morire di fronte al nulla

apparato razionale

apparato della scienza e tecnologia

il relativismo è una concezione debole

andare nel sottosuolo

morte di dio: è morto ogni limite

si ripropone il tema dello smembramento di dio

troppo poco il mito

da cui l’alleanza con dio

eschilo

se l’uomo è deicida

il dio è originariamente omicida

giovanni 8/44

la radice dell’omicidio:

fare andare nel nulla

spingere nel nulla da dove non si può tornare

persuasione che le cose siano nulla

dio come satana

dio è il primo tecnico

demiurgo

ergon azione

crazione ex nihilo et subiecti

far uscire dal nulla le cose e la materia

dio pensa la nullità del mondo

pensa la nostra nullità e quella delle cose

poiesis

tecnica la forma più radicale di

se perpetua la scarsità delle merci e si serve della tecnica

… indefinito della potenza

Tecnica deve eliminare la scarsità può farlo finchè non c’è un limite

Il capitale deve aumentare la scarsità

Paradiso della tecnica

Viviamo un periodo intermedio

Quando prevarrà la tecnica

Verso un tempo di benessere

Più cresce la felicità più temiamo di perderla

Ma la tecnica dice che sono un sapere probabilistico e ipotetico

Felicità senza sicurezza

Manca la verità della felicità

Quello sarà il tempo

Le stelle

Un senso diverso

bergamoalta4381

Emanuele Severino: … noi siamo il luogo eterno in cui sopraggiunge la Terra

Emanuele Severino: ERRORE O ERRARE, registrazione audio del 10 febbraio 2012, all’interno del ciclo ABITATORI DEL TEMPO promosso dalla Provincia di Monza, Cesano Maderno, Teatro Excelsior

Venerdì 10 febbraio 2012, a Cesano Maderno nel Teatro Excelsior

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vai alla scheda del progetto:

http://www.provincia.mb.it/Temi/cultura/Abitatori/edizione_2012.html


Emanuele Severino sull’APPARIRE

Emanuele Severino, audio sul “COMANDAMENTO” del RICORDATI DI SANTIFICARE LE FESTE

lezione tenuta al festival della filosofia di Modena, 2010

Emanuele Severino parla della sua filosofia, dialogo con Armando Torno, Mendrisio (Svizzera), 25 gennaio 2012, incontro organizzato dalla Associazione Mendrisio MARIO LUZI poesia del mondo, AUDIO di 98 minuti


fonte: Associazione Mendrisio Mario Luzi Poesia del Mondo

Mercoledì 25 gennaio 2012, ospite dell’Associazione Mendrisio Mario Luzi Poesia del Mondo, Emanuele Severino ha regalato perle del suo pensiero filosofico ai numerosi ospiti accorsi per l’occasione presso la sala del Museo d’Arte di Mendrisio. L’incontro, che si è svolto dalle ore 18:00 alle 20:00 circa, ha coinvolto anche i presenti in sala, alcuni dei quali hanno avuto il privilegio di potersi rivolgere direttamente all’illustre filosofo di Brescia.

Emanuele Severino: molti sensi dell’altro

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Brani dal Poema di Parmenide “Sulla natura” e due interventi di Hans-Georg Gadamer ed Emanuele Severino, che unisce idealmente Parmenide ad Einstein

viaBrani dal Poema di Parmenide “Sulla natura” e due interventi di Hans-Georg Gadamer ed Emanuele Severino, che unisce idealmente Parmenide ad Einstein.

Nella biblioteca di Emanuele Severino, in La Banda del Book, Rai5

vai a: Video Rai.TV – Rai5 – Emanuele Severino.

Emanuele Severino, Sul “destino” della verità

Estratto audio dal corso “Fede, volontà, destino” (Università Vita – Salute S.Raffaele di Milano a.a. 2005-2006).Nelle lezioni conclusive del corso Emanuele Severino afferma che ciò di cui il linguaggio parla, quando vuole testimoniare la verità, è “già” manifesto ovunque sia un apparire del mondo. Il “destino” appare ovunque ci sia un ascolto. Ma parlare della verità significa alterarla.

Più specifici, meno divulgativi e trasmessi con un linguaggio più complesso, questi estratti provengono dalle lezioni universitarie di Severino e propongono passi importanti della sua riflessione filosofica.
Questo brano audio è tratto dal corso “Fede, volontà, destino” tenuto da Emanuele Severino nell’anno accademico 2005-2006 al S.Raffaele di Milano. (Ed.Mimesis)

Emanuele Severino, lezione su VERITA’ E NATURA UMANA, Festival della Filosofia, 18 settembre 2011

Audio: 

Emanuele Severino, Verità e natura umana.Mp3

Estratto della parte finale della lezione:

Emanuele Severino, la terra frantumata

Emanuele Severino, RAGIONE, FEDE, VERITA’ (1h 09′) [“Abitatori del tempo” 2008, a cura di R. Lissoni], rintracciato in Filosofia.it

Emanuele Severino
“Ragione, fede, verità”
 (1h 09′)
[“Abitatori del tempo” 2008, a cura di R. Lissoni]

Emanuele Severino su IL LAMPO E IL TUONO

Emanuele Severino: il diventar altro e il lampo e il tuono

‪Emanuele Severino: A vuole B. Si può voler qualcosa solo in quanto il senso del qualcosa che è voluto ci appare davanti ‬‏

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Diotima423  così riassume  il ragionamento condotto da Severino:
1) La manifestazione dei significati (di ciò che ci appare) determina l’ambito in cui si creano le azioni umane destinate a perseguire quel risultato. Quel certo significato determina, guida, configura l’ambito in cui si agisce e dà senso a tutte le azioni umane prodotte in relazione a quel significato. Per es., il falegname per trattare il legno deve sapere che tratta il legno e non il ferro, e tiene anche conto di che tipo di legno sta trattando, compirà dunque azioni pertinenti al risultato CON quel tipo di legno. L’apparire del senso determina l’ambito dell’azione.
2) Quanto più ampio è il senso tanto più ampio è il campo dell’agire che è determinato da quel senso.
3) Qual è dunque il significato più ampio? Rispetto a cui tutti gli altri significati sono sotto insiemi, quello il cui significato guida OGNI azione, ogni agire immaginabile? Quello in base al quale SIAMO ed AGIAMO? Il senso dell’esser COSA. Il tavolo, la sedia, ma anche Dio. Una qualsiasi COSA. Un CHE, una parola ha significati diversi a seconda delle lingue in cui si esprime a seconda del periodo storico.
4) I greci portano alla luce un senso dell’esser cosa in cui la cosa è qualcosa che provvisoriamente si salva dal nulla

Emanuele Severino: il comandamento “ricordati di santificare le FESTE”