McEwan Ian, Quello che possiamo sapere, Einaudi, 2025

Il romanzo “Quello che possiamo sapere” di Ian McEwan si svolge su due piani temporali distinti.

La prima parte è ambientata nell’ottobre del 2014 durante una cena tra amici, quando il grande poeta Francis Blundy dedica alla moglie Vivien un poemetto intitolato “Corona per Vivien”.

Questo poema però non sarà mai pubblicato e le sue tracce si perderanno. Attraverso diari, corrispondenze e messaggi dei partecipanti alla cena, emerge una rete complessa di amori, invidie, ambizioni represse e malattie, in particolare la patologia degenerativa del cervello di Vivien e la figura del suo primo marito, un liutaio di nome Percy.

La seconda parte del romanzo si svolge nel 2119, dopo un Grande Disastro che ha sommerso gran parte del Regno Unito sotto le acque.

In questo futuro distopico, Thomas Metcalfe, uno studioso di letteratura, si impegna nella ricerca del poemetto perduto di Blundy.

Questo viaggio di ricerca si intreccia con una storia d’amore e di segreti oscuri, che mette in luce verità nascoste e crimini non ancora puniti. Il racconto si sviluppa come un dossier fatto di testimonianze, documenti e ricostruzioni, con una tensione crescente che nasce dai piccoli spostamenti nella conoscenza dei fatti.

La narrazione alterna il presente distopico di Metcalfe con il passato dei protagonisti del 2014, creando un effetto di sovrapposizione che invita a riflettere su memorie pubbliche e private, sulla verità e su ciò che è realmente conoscibile, in un mondo in cui il valore della documentazione diventa cruciale per preservare la memoria.

In sintesi, la trama è una combinazione di romanzo d’idee, indagine letteraria e thriller psicologico che esplora

i temi dell’amore,

della memoria,

del crimine morale,

della crisi climatica

e della sopravvivenza culturale in un futuro segnato dalla catastrofe ambientale.libreriamo+4

  1. https://www.palazzoroberti.it/it/libro/quello-che-possiamo-sapere
  2. https://libreriamo.it/libri/quello-che-possiamo-sapere-mcewan/
  3. https://www.ibs.it/quello-che-possiamo-sapere-libro-ian-mcewan/e/9788806269159
  4. https://www.illibraio.it/libri/mcewan-ian-quello-che-possiamo-sapere-9788806269159/
  5. https://www.labassanese.com/libri/libro.asp?id=15184
  6. https://mowmag.com/culture/-quello-che-possiamo-sapere-e-un-romanzo-che-nessuna-intelligenza-artificiale-avrebbe-potuto-scrivere-e-mcewan-inventa-la-fantascienza-senza-scienza
  7. https://ilrandagiorivista.com/2025/11/07/ian-mcewan-quello-che-possiamo-sapere-einaudi-2025-trad-susanna-basso-di-edoardo-pisani/
  8. https://agrpress.it/quello-che-possiamo-sapere-il-futuro-nelle-parole-di-ian-mcewan/
  9. https://www.libreriauniversitaria.it/quello-possiamo-sapere-mcewan-ian/libro/9788806269159
  10. https://books.google.com/books/about/Quello_che_possiamo_sapere.html?id=486MEQAAQBAJ

Ian McEwan. Leggete LEZIONI, Einaudi, 2023. E’ il miglior romanzo di questo secolo, di Sandro Veronesi, in La Lettura/Corriere della Sera, 9 aprile 2023

scheda dell’editore:

Chi è davvero Roland Baines? È il bambino pieno di talento che subisce le attenzioni morbose della maestra di pianoforte, ma anche il banale pianista di piano-bar che ha rinunciato alle sue ambizioni. È la vittima di una donna geniale ed egoista che lo ha abbandonato con un figlio neonato, ma anche il fallito che passa da un’esperienza all’altra a motore spento, sospinto dalla sola forza dei venti. Quali lezioni gli hanno impartito la sua storia e la Storia che si dipana sullo sfondo? Nella vita senza qualità del suo personaggio, McEwan ha disegnato il profilo del nostro tempo tragico e inquieto, affidando ai suoi lettori un romanzo di sconvolgente maestria e luminosa intensità emotiva.

cerca la recensione in

https://www.corriere.it/la-lettura/

Tradurre la lingua madre di IAN McEWAN, di Susanna Basso, in Domani 17 marzo 2023

vai all’articolo:

https://www.editorialedomani.it/idee/cultura/tradurre-i-romanzi-ian-mcewan-susanna-basso-racconta-rik37f0p

  • Ho tradotto il primo romanzo di Ian McEwan 36 anni fa, nel 1987. Non potevo capacitarmi della fortuna che mi era toccata. Non mi capacito neppure adesso. Avevo 32 anni, ero incinta, e il ricordo della mia gravidanza è indissolubilmente legato a quel libro.
  • E per finire, posso ricordare di aver tradotto Macchine come me nel silenzio bianco del lockdown, mentre Ian McEwan, nel suo lockdown, dava inizio alla stesura di Lezioni.

Ancora una volta vorrei farmi guidare dalle parole di Yves Bonnefoy sulla traduzione:

«E forse, dopo tutto, è così che bisogna tradurre, con l’oscura coscienza cioè che in ogni traduzione non si è che sé stessi, nel nostro proprio giorno, e che questa transitorietà avvolge tuttavia una testimonianza».

Dopo Bambini nel tempo, di Ian McEwan, ho tradotto:

Lettera a Berlino 1990

Cani neri 1993

L’inventore di sogni 1994

L’amore fatale 1997

Amsterdam 1998

Espiazione 2001

Sabato 2005

Chesil Beach 2007

Solar 2010

La ballata di Adam Henry 2014

Nel guscio 2017

Macchine come me 2020

Lo scarafaggio 2021

Lezioni 2023.

prove di scrittura narrativa: Paolo Ferrario si esercita su CHESIL BEACH Ian McEwan (2007), Einaudi

CHESIL BEACH

Ian McEwan (2007), Einaudi

TRAMA

Sono i tempi in cui nell’ingessata e puritana Inghilterra non si è ancora preannunciato il rinnovamento culturale che di lì a poco avrebbe soffiato venti di libertà in materia di sesso e mode.

Florence ed Edward sono entrambi molto giovani.

La prima, appassionata musicista di violino, appartiene ad una famiglia agiata ma affettivamente assente.

Edward, invece, sogna di diventare biografo di personaggi vissuti ai margini dei grandi eventi storici e scopre solo in età adolescenziale che le stranezze della madre sono state causate da una lesione cerebrale nascosta a tutti, ma da tutti accettata e accolta come comportamento naturale.

Edward e Florence, nonostante le diversità di ceto e cultura, scoprono di essere attratti l’uno dall’altra e di amarsi.

Solo a parole, però. In quei primi anni Sessanta è solo il matrimonio ad autorizzare conoscenze più intime. Florence, inoltre, vagheggia un amore platonico, resiste ad oltranza a qualsiasi contatto più spinto e cede solo a lievi carezze, o abbracci e baci innocenti.

Ambedue limitano le loro pulsioni e credono di trovare nel precoce matrimonio la strada per conquistare l’autonomia e la liberazione dai legami familiari.

Finalmente quando il giorno della cerimonia arriva, la notte che segue sarà inevitabilmente portatrice delle inquietudini che la coppia comprime dentro sé. Florence, aggrappata all’dea di un amore intellettuale, scopre di essere totalmente impreparata a donarsi anche all’amore fisico.

Edward, da sempre dedito a masturbazioni solitarie, è sopraffatto dalle anse da prestazione, ora che il corpo desiderato è a sua disposizione.

Al termine di una cena infinita servita presso la suite nuziale affacciata su Chesil Beach, paure e passione bisticciano fra loro e, gesto dopo gesto, la resa dei conti su quel letto dalla sovraccoperta bianca ben tesa si avvicina sempre di più.

Nell’universo delle parole non dette, Florence cerca affannosamente il momento giusto per riuscire ad esprimere il suo disgusto verso l’intimità carnale ed Edward, per contro, frena a stento la sua impazienza di fronte al ripresentarsi di una rigida compostezza da brava ragazza che sperava il matrimonio avesse definitivamente cancellato.

E così “nelle rispettive personalità unite al passato, a ignoranza e paura, timidezza, pruderie, mancanza di fiducia in se stessi, esperienza e disinvoltura, più qualche strascico di divieto religioso, l’educazione britannica e l’appartenenza di classe”, in tutte queste cosucce di non poco conto, in quella notte tutto accade.
Impegnata a non deludere le aspettative dello sposo e a preservare la sua stessa carne, Florence, atterrita al manifestarsi della sua eiaculazione precoce, non riesce a frenare la sua repulsione.

Edward, invece, assiste alla fuga precipitosa della moglie con un senso di smarrimento che viene immediatamente travolto da una crescente rabbia per l’umiliazione subita.

Nello sforzo di un reciproco chiarimento, sulla spiaggia di Chesil Beach volano le accuse più inaudite e spregevoli, sorprendenti anche per chi le pronuncia oltre per chi le ascolta.

I giuramenti di un amore eterno appartengono a un passato molto remoto: nel presente di quella notte si dilegua ogni promessa di fedeltà e l’imminente alba futura cederà all’orgoglio ferito la facoltà di non saper perdonare immaturità e paure.

NUOVO FINALE

Il ritorno a casa di Florence è deludente.

In particolare la madre inveisce contro la sua dedizione al violino e biasima la mancanza della volontà di formarsi una famiglia rispettabile e apprezzata agli occhi di tutti

(“Cosa dirà adesso la gente? Che figura, che figura … un matrimonio durato nemmeno un giorno. Ora bisognerà restituire i regali”).

Florence riflette sulla possibilità di intraprendere un percorso di analisi per verificare se la sua innegabile frigidità derivi dall’imitazione del comportamento materno, ma la concentrazione sui preparativi del prossimo concerto la fa desistere.

L’Ennismore Quartet e la musica di Mozart diventano il suo unico scopo di vita, visto che come donna si sente completamente fallita.

Ma il ricordo di Edward è sempre fisso nella sua mente. Rivede ogni momento di quella fatidica notte e si rimprovera senza pietà di non aver saputo, come già accaduto tante altre volte, dare forma a parole di confessione, di scuse, di comprensione e intercessione nei suoi confronti.

Ha capito che la sublimazione nella musica non le è sufficiente per vivere serena.

Tornano in continuazione le immagini dell’ovale di Edward, il ricordo della sua pacatezza e l’interesse per la natura, la sua conoscenza del nome degli uccelli e dei fiori di campo, persino la passione per il jazz e il rock’n’roll così diversi dalla sua musica: tutto questo le manca terribilmente.

A distanza di un anno da quella che avrebbe dovuto diventare la sua nuova vita, arriva il momento della prima esibizione dell’Ennismore Quartet al Wigmore Hall.

Edward in quell’anno non l’ha mai cercata. Però sa del concerto perché le aveva fatto una promessa: “Giuro che quel giorno, a qualunque costo, io ci sarò. Sarò lì nella terza fila centrale seduto nella poltrona 9c”. Le promesse non possono dissolversi.

Il debutto è trionfale ma la poltrona 9c è vuota.

Florence disdegna i festeggiamenti e in lacrime esce dal teatro, prende l’auto e guida fino alla costa del Dorset.
Ritrova il vecchio albero caduto col tronco levigato dall’acqua di mare. Ricorda quel comodo angolo formato dal ramo che l’aveva accolta come in un dolce riparo dopo la sua fuga dall’hotel.

E’ di nuovo luglio e i ciottoli di Chesil Beach risuonano sotto i suoi passi.

Il giorno dopo il quotidiano locale annuncia la scoperta di un nuovo prodigio musicale, l’entusiasmo del pubblico, gli onori della critica, il talento sublime della violinista che però, nella sua riservatezza, si è voluta sottrarre alla luce dei riflettori.

Sulla spiaggia di Chesil Beach un paio di scarpe azzurre col tacco basso abbracciate dal ramo di un tronco attendono la risacca.

Paolo Ferrario: Scheda del libro: IAN McEWAN, Sabato, Einaudi, 2005, p. 294, traduzione di Susanna Basso, 21 maggio 2015

Paolo Ferrario, 21 maggio 2015

Scheda del libro: IAN McEWAN, Sabato, Einaudi, 2005, p. 294, traduzione di Susanna Basso

Compito

Elaborare una scheda di lettura su un romanzo letto. Le piste orientative sono:

  • cercare il rispecchiamento fra personaggi e quadro storico-sociale

  • valutare le caratteristiche del protagonista e dell’antagonista, sia come singoli soggetti che in relazione fra loro

  • capire lo stile (lo stile è il registro linguistico usato dall’autore: esempio in S. King il registro linguistico è la narrazione)

1. Trama e rispecchiamento

Qualche ora prima dell’alba Henry Perowne, un neurochirurgo, si sveglia per ritrovarsi già in movimento, seduto nell’atto di scostare le coperte e quindi di alzarsi in piedi. Non sa esattamente da quando è cosciente, né del resto la cosa risulta avere rilevanza” (pag. 7)

Gli eventi si svolgono nella sola giornata “senza lavoro” di sabato 15 febbraio 2003. La situazione storica e psicologica è quella del senso di inquietudine nato dopo l’attacco alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001 e che permane ed interagisce (a diversi livelli di sensibilità) con le nostre preoccupazioni quotidiane

C’è gente in giro per il pianeta, una rete di gente bene organizzata che vorrebbe uccidere lui, la sua famiglia e i suoi amici per dimostrare qualcosa” (pag 87)

Henry Perowne è proiettato in due situazioni che gli lasciano un senso di impotenza simile a quella di una catastrofe internazionale. Una è un incidente che gli capiterà con un uomo violento e squilibrato che egli è in grado di esaminare clinicamente ma da cui è difficile difendersi. L’altra è la visita alla madre che soffre di una demenza che la sta privando della memoria:

Il danno prodotto dai coaguli nei piccoli vasi tende ad accumularsi nella sostanza bianca e a distruggere la capacità di connessione mentale … Lily può pronunciare con commovente serietà le proprie tesi strampalate, i suoi monologhi insulsi …. Le fa piacere se Henry annuisce e sorride ….” (pag 170)

Il dottor Perowne non ha ancora 50 anni, è un realizzato padre di famiglia, ama sua moglie e ha due figli: Daisy, che è una promessa della poesia britannica, e Theo, che suona il blues.

Nella notte di sabato vede dalla finestra un aereo che prende fuoco nel cielo di Londra e che atterra senza creare problemi. Questo evento attiva pensieri e ricordi scientifici:

Un gatto, il Gatto di Schrödinger, celato dentro a una scatola coperta, può essere ancora vivo, oppure morto, per via di un martello che, azionato a caso, si abbatte su una fiala di veleno. Fino a quando l’osservatore non solleva il coperchio della scatola entrambe le possibilità, gatto vivo e gatto morto, coesistono l’una accanto all’altra” (pag. 23)

Però l’aereo è atterrato: “Il gatto morto di Schrödinger a quanto pare è vivo

Tutto il vissuto interiore di Henry è influenzato da quell’aereo in fiamme.

Dopo aver fatto l’amore con la moglie indossa una vecchia tuta da ginnastica e va a giocare a squash. Durante il percorso una manifestazione pacifista blocca il traffico e Perowne provoca un piccolo incidente d’auto che si trasforma in una pericolosa rissa quando Baxter, l’altro automobilista, lo aggredisce.

2. Le relazioni fra protagonista e “antagonista”

Perowne riceve un pugno nello stomaco, ma riesce a distrarre Baxter e a fuggire illeso descrivendogli i sintomi del morbo di Huntigton, che lui conosce bene:

La faccia è animata da scosse di infinitesimali tremori che non si compongono mai in un’espressione. Si tratta di una irrequietezza muscolare che un giorno – secondo la ponderata opinione di Perowne – muterà in aterosi, uno strazio di spasmi incontrollabili e involontari” (pag. 100) … “L’ha avuto tuo padre. E adesso ce l’hai anche tu” pag 101) … Perowne conosce bene questa tendenza del paziente, questo aggrapparsi al minimo appiglio. Se un farmaco esiste, Baxter o il suo medico lo conosceranno senz’altro. Tuttavia Baxter non può esimersi dal controllare. E poi controllare di nuovo” (pag. 104)

Dopo l’incidente e la fuga, Perowne va in palestra, gioca una partita senza entusiasmo e con un po’ di astio. Poi va in visita alla madre che è ricoverata in una casa di cura. Torna a casa, dove trova la figlia Daisy e discutono sulla prossima guerra in Iraq:

– Papà, non sarai favorevole alla guerra, spero.

Henry si stringe nelle spalle. – Nessuna persona sensata è favorevole alla guerra. Però da qui a cinque anni potremmo anche non rimpiangere di averla fatta” (pag. 195)

Poi arrivano la moglie Rosalind, il figlio Theo e il suocero Grammaticus . Ma fanno irruzione nella casa anche Baxter e un suo complice. Il nonno viene colpito con un pugno e Daisy viene fatta spogliare ed obbligata a leggere una sua poesia. Lei legge, invece, un altro poema lirico che colpisce emotivamente Baxter. Henry e Theo riescono così a sorprenderlo, disarmarlo e a farlo cadere dalle scale. Verrà ricoverato in ospedale, dove Perowne lo opererà con perizia, attenzione e successo.

Fra protagonista e “antagonista” si è strutturata una relazione intersoggettiva: Baxter è incolpevole della sua violenza e Perowne lo cura utilizzando tutta la sua competenza tecnica, ma anche risolvendo un dilemma etico. Ha capito che la vera ragione della sua aggressività è la malattia. E che, se non avesse questi gravi disturbi, sarebbe (forse) una persona diversa, più sensibile ed equilibrata:

Henry? Sei tu Henry … abbiamo un extradurale, paziente maschio, fra i venti e i trent’anni, caduto da una scala. … Ho visto chirurghi alle prime armi recidere il seno craniale sollevando l’osso, con conseguenti quattro litri di sangue sparsi sul pavimento. Voglio qualcuno che abbia più esperienza qua dentro e tu sei il più vicino. Oltre che il migliore …. Henry? Ci sei ancora?

– Sto arrivando” (pag 242)

La giornata del sabato si conclude alle cinque della mattina di domenica, quando Perowne fa ancora l’amore con la moglie. E’ “salvo dal nulla” e può addormentarsi:

Il sonno ha cessato di essere una astrazione per diventare una cosa concreta, un antico mezzo di trasporto, un lento tapis roulant che lo trasferirà dentro la domenica. Si accomoda intorno a lei, al suo pigiama di seta, al profumo, al calore, a quel corpo adorato, e le si fa più vicino. Nel buio le bacia la nuca, C’è sempre questo, ecco un pensiero tra i pochi rimasti. Poi sarà: c’è solo questo. E alla fine, in caduta, lieve: questo giorno è passato” (pag. 289)

3. Lo stile del romanzo

Lo stile è quello del flusso di coscienza.

Ian McEwan riesce a descrivere in dettaglio i processi mentali con cui il nostro precario benessere individuale si intreccia con le nostre ansie politiche.

Ma McEwan fa anche di più.

Egli riesce a descrivere la reazione empatica di un uomo di fronte ad un mondo fatto non solo di religione o arte ma anche di materia.

Perowne arriva al perdono attraverso la biologia e i meccanismi fisiologici del corpo. Mostra che ci sono vie diverse per diventare soggetti che sviluppano relazioni interpersonali

Sabato è un romanzo su un uomo che si osserva mentre pensa. E’ una storia di chi si osserva mentre prova delle sensazioni.

E questo è ottenuto con il dono della sua scrittura e di quello della sua traduttrice italiana Susanna Basso.