Stefano Frassetto è un fumettista e illustratore italiano noto per la sua rubrica settimanale “I grandi classici in parole povere”, pubblicata su “TuttoLibri”, l’inserto culturale del quotidiano “La Stampa” ogni sabato157.
In questa rubrica, Frassetto propone reinterpretazioni umoristiche e semplificate dei grandi classici della letteratura, presentandoli sotto forma di strisce a fumetti che rendono accessibili e comprensibili anche testi complessi attraverso un linguaggio semplice e immediato15.
Oltre a questa attività, Frassetto ha una lunga carriera come fumettista con opere come “Ippo” e “35MQ”, pubblicate su vari quotidiani italiani e internazionali. Collabora anche come illustratore per testate italiane ed estere, tra cui “La Stampa”, “Libération” e “Le Temps”36.
Le sue strisce su “La Stampa” sono apprezzate per il loro approccio innovativo che avvicina il pubblico alla letteratura classica in modo divertente e didattico, trasformando grandi romanzi in racconti visivi sintetici e ironici15.
I Grandi Classici in Parole Povere di Stefano Frassetto è una rubrica settimanale pubblicata su TuttoLibri, il supplemento culturale de La Stampa, ogni sabato.
In questa serie, Frassetto riassume e rivisita i grandi classici della letteratura in forma di strisce umoristiche, semplificando le trame complesse dei romanzi più famosi della storia.
Stefano Frassetto è un noto fumettista e illustratore italiano, conosciuto per le sue opere come Ippo e 35MQ, che hanno trovato spazio su vari quotidiani internazionali[1][2].
La sua capacità di condensare storie complesse in vignette divertenti lo ha reso popolare tra i lettori italiani ed esteri.
La rubrica “I Grandi Classici in Parole Povere” rappresenta un ulteriore esempio del suo talento nel rendere accessibili anche ai non appassionati di letteratura opere che altrimenti potrebbero risultare difficili da comprendere[3][5].
Stefano Frassetto è un autore e fumettista italiano noto per la sua rubrica “Grandi classici in parole povere”, pubblicata settimanalmente su “TuttoLibri” de “La Stampa”.
In questa rubrica, Frassetto propone una reinterpretazione dei grandi classici della letteratura, presentandoli in forma di strisce fumettistiche. Le sue opere mirano a rendere accessibili e comprensibili i testi letterari, spesso complessi, attraverso un linguaggio semplice e immediato[2][4].
Frassetto ha una carriera diversificata nel mondo del fumetto, avendo lavorato su varie testate,. Ha anche creato opere come “Ippo” e “35mq”, che evidenziano il suo stile distintivo e la sua capacità di raccontare storie con un approccio visivo[5]. La sua rubrica non solo intrattiene, ma serve anche come strumento educativo, avvicinando il pubblico alla letteratura classica in modo innovativo e coinvolgente[2].
Si possono trovare le strisce di Stefano Frassetto nella sua rubrica “Grandi classici in parole povere” su “TuttoLibri” de “La Stampa”. Questa rubrica è pubblicata settimanalmente e presenta reinterpretazioni di grandi opere letterarie in forma di fumetti. Per accedere alle strisce, puoi visitare il sito di “La Stampa” o cercare direttamente la sezione “TuttoLibri” dove vengono pubblicate queste opere[1].
“Ho scoperto i Peanuts sul primo numero di Linus, nel 1965, e da allora ho seguito le vicende dei personaggi, che posso dire di conoscere abbastanza bene. Meno bene conoscevo il loro creatore e i suoi rapporti con loro. Funny Things colma la lacuna con molte informazioni, con affetto e grande sensibilità.” — ALTAN
“In queste pagine prende vita l’uomo (pieno di dubbi, orgoglioso, dedito al lavoro e a volte cupo) che ha creato una delle opere artistiche più significative del ventesimo secolo. Utilizzando lo stesso linguaggio visivo delle strisce dei Peanuts, Debus e Matteuzzi attingono al nostro inconscio collettivo […] è un’idea geniale, e ci volevano i cosiddetti per metterla in pratica. Tanto di cappello.” — JEFF SMITH, THE NEW YORK TIMES
Alla scoperta del creatore di Charlie Brown, Snoopy e della banda dei Peanuts
Un geniale e affettuoso tributo alla vita e all’arte di Charles Schulz
Charles M. Schulz è probabilmente il fumettista più popolare e influente di sempre, e nel corso dei cinquant’anni di pubblicazione dei Peanuts ha inserito molte delle sue emozioni e delle sue esperienze all’interno della sua striscia. Luca Debus e Francesco Matteuzzi omaggiano il maestro raccontandone la storia attraverso il linguaggio che l’ha reso immortale: la striscia comica.
Pagina dopo pagina, ogni striscia offre un sorriso e un frammento dell’esistenza di questo straordinario artista. Iniziando dagli ultimi momenti della sua monumentale carriera, Funny Things salta avanti e indietro nel tempo per raccontare sia i successi creativi di Schulz sia gli episodi della vita privata che lo hanno formato come essere umano e come artista. I lettori scopriranno in che modo la vita reale ha ispirato l’iconica mitologia dei Peanuts (come l’amore di Schulz per il baseball, la musica classica, una ragazza dai capelli rossi e un cane bianco e nero che potrebbe essere più intelligente di qualsiasi persona), approfondendo i temi della sua grande fede religiosa, dei suoi momenti di solitudine, del suo immenso impulso creativo e della sua complessa vita familiare.
Affascinante e ricolmo di affetto e di momenti toccanti, Funny Things guarda Schulz attraverso le lenti della sua stessa arte, invitandoci a conoscere il creatore di alcuni dei personaggi più amati di sempre.
Autore di illustrazioni e fumetti apparsi sul Time, MAD, The New York Times, co-fondatore di World War 3 Illustrated. Con Rovine (edito da Tunué) ha vinto l’Eisner Award nel 2016 per il miglior graphic novel riuscendo a costruire un successo planetario. Ha vissuto a Oaxaca, in Messico, tiene diversi corsi alla Harvard University e ha insegnato fumetto alla School of Visual Arts per oltre 25 anni. In Italia per Tunué sono usciti anche Diario di New York e Cuore di Tenebra.
DICONO DI GLI INCUBI DI KAFKA
«[Kuper] fa ciò che amo. Jazz. Questo libro è una serie di riff, improvvisazioni visive su brevi riprese del vecchio maestro. Diventa un atto deviante, persino audace, di alto livello, in cui l’alienazione europea di Kafka si incontra e si fonde con l’alienazione rock-and-roll americana di Kuper. » (Jules Feiffer, vignettista vincitore del Premio Pulitzer)
«Brillante…. L’umorismo kafkiano è intatto, persino migliorato.» (Wall Street Journal)
«Il lavoro di Kafka è opaco e pronto per essere reinterpretato, ma è l’arte di Kuper che lo rende così fresco» (Tom Tivnan, Supplemento letterario del Times)
«L’umorismo kafkiano è intatto, persino migliorato.» (Sarah Boxer, Wall Street Journal)
«Interpretazioni nette ma giocose nella tradizione della xilografia di Käthe Kollwitz, Frans Masereel e Lynd Ward.» (Boston Globe)
«Kafkiano ha la qualità di essere non semplicemente un adattamento, ma un oggetto artistico a sé stante.» (John W. W. Zeiser, Los Angeles Review of Books)
«Guai al lettore che cerca di sfiorare il Kafkiano di Peter Kuper… Le finte xilografie [di Kuper], con i loro volti esplosivi e il cupo chiaroscuro, non possono essere facilmente digerite, una virtù suprema.» (Abramo Riesman, Vulture)
lo scrittore ceco – ha cominciato a illustrare le sue storie già dal 1988 – fatto sta che in questo lavoro, che raccoglie 14 episodi tratti da altrettanti racconti di Franz Kafka tra cui Nella colonia penale, La tana e Un digiunatore,
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