Il romanzo “Anna Karenina” di Lev Tolstoj. Trama raccontata attraverso Perplexity

Il romanzo “Anna Karenina” di Lev Tolstoj è costruito intorno a due storie d’amore parallele che rappresentano aspetti opposti dell’esperienza affettiva e sociale. La protagonista, Anna Karenina, è una donna aristocratica sposata con un uomo freddo e rispettabile, il funzionario Aleksej Aleksandrovič Karenin. Anna si innamora appassionatamente del giovane ufficiale Aleksej Vronskij, e questo amore extraconiugale la porta a sfidare le convenzioni sociali dell’aristocrazia russa di fine Ottocento. Anna abbandona la famiglia per seguire Vronskij, ma il loro rapporto si deteriora a causa di incomprensioni crescenti e dell’isolamento sociale che Anna subisce. Le pressioni della società e la sua crescente disperazione la portano al suicidio gettandosi sotto un treno.

Parallelamente, la trama segue anche la figura di Konstantin Levin, un proprietario terriero che rappresenta una via alternativa alla felicità. Levin è innamorato di Kitty, e dopo un iniziale rifiuto riesce a costruire con lei un matrimonio felice, radicato in un’esistenza semplice e autentica in campagna, lontano dalle artificiosità dell’alta società.

Il romanzo affronta temi profondi come la passione amorosa, la moralità sociale, il ruolo della donna in una società patriarcale rigida, il doppio standard morale tra uomini e donne, e la ricerca della felicità autentica. Anna incarna la tensione tra desiderio individuale e norme sociali oppressivi, una lotta che conduce alla sua rovina tragica. Levin rappresenta invece un percorso di crescita personale e riconciliazione con il senso della vita e dei valori più autentici.

In sintesi, “Anna Karenina” è un’indagine complessa sulle relazioni umane, il giudizio sociale, e il sacrificio personale in una società russa aristocratica rigidamente strutturata nel XIX secolo, che si esprime attraverso il confronto tra la tragica vicenda di Anna e l’esempio di riscatto di Levin.libraccio+4

  1. https://www.libraccio.it/riassunti-libri/anna-karenina-riassunto
  2. https://sapere.virgilio.it/scuola/superiori/letteratura-storia-filosofia/letteratura-ottocento/anna-karenina
  3. https://www.letture.org/anna-karenina-lev-tolstoj
  4. https://it.wikipedia.org/wiki/Anna_Karenina
  5. https://vronsky.altervista.org/lev-tolstoj-anna-karenina-riassunto-e-significato/
  6. https://library.weschool.com/lezione/anna-karenina-sintesi-trama-personaggi-commento-tolstoj-romanzo-russo-8371.html
  7. https://www.letture.org/tolstoj-guida-ad-anna-karenina-michela-venditti
  8. https://www.webnauta.it/wordpress/anna-karenina-lev-tolstoj/
  9. https://entheosedizioni.com/i-classici-riassunti-anna-karenina/

I momenti chiave della trama di “Anna Karenina” di Lev Tolstoj sono:

  • L’incontro iniziale tra Anna Karenina e il conte Vronskij alla stazione e al ballo, che dà avvio alla passione travolgente. Anna, già sposata con Karenin e madre, si lascia coinvolgere in una relazione extraconiugale con Vronskij.
  • Anna rimane incinta di Vronskij, il che accentua la crisi nei rapporti con il marito Karenin, che scopre la relazione e la affronta con freddezza.
  • La gara a cavallo in cui Vronskij ha una grave caduta, che preoccupa profondamente Anna.
  • Anna confessa al marito la relazione e il conflitto con Karenin si acuisce, portando a tensioni sempre più forti nella loro vita coniugale e sociale.
  • Il deterioramento del rapporto tra Anna e Vronskij, con crescente isolamento sociale e gelosia, che porta Anna alla disperazione.
  • La tragica decisione di Anna di togliersi la vita gettandosi sotto un treno.
  • Parallelamente, la vicenda di Konstantin Lèvin e Kitty, con il loro iniziale corteggiamento, il rifiuto di Kitty, la malattia di Kitty, la sua guarigione e infine il loro matrimonio e la vita serena in campagna, che offre un contrappunto positivo alla tragedia di Anna.
  • La riflessione finale di Lèvin sulla fede e il senso della vita come chiusura del romanzo.

Questi momenti segnano le fasi principali del romanzo, articolandosi tra dramma personale, conflitto sociale e ricerca di significato esistenziale.entheosedizioni+3

  1. https://entheosedizioni.com/i-classici-riassunti-anna-karenina/
  2. https://riccardoformelli.com/anna-karenina-la-trama-i-personaggi-e-il-grande-amore/
  3. https://it.wikipedia.org/wiki/Anna_Karenina
  4. http://feliceconunlibro.blogspot.com/2018/01/anna-karenina-lev-tolstoj-recensione-no.html
  5. http://www.bibliosofia.net/files/karenina.htm
  6. https://www.confidenze.com/leggi-con-noi/anna-karenina-di-lev-tolstoj/
  7. https://www.letture.org/anna-karenina-lev-tolstoj
  8. https://library.weschool.com/lezione/anna-karenina-sintesi-trama-personaggi-commento-tolstoj-romanzo-russo-8371.html
  9. https://dostoeskijedintorni.wordpress.com/2017/03/30/appunti-su-anna-karenina/
  10. https://www.libraccio.it/riassunti-libri/anna-karenina-riassunto

Perplexity presenta i contenuti del blog Antemp.com, Antologia del Tempo che resta

Il blog “Antologia del Tempo che Resta” (antemp.com), curato da Paolo Ferrario, ha la struttura e i contenuti seguenti:

  • È pensato come un luogo di riflessione profonda sul concetto di tempo, con particolare attenzione al “tempo che resta” per ciascuno di noi, cioè la finitezza e il valore del tempo presente.
  • Il blog si presenta come un’integrazione mentale che stimola riflessioni, meditazioni e l’apprendimento continuo anche in età adulta e prevecchiaia, proponendo un percorso formativo permanente e condiviso.
  • Alla base del blog c’è l’idea di un’antologia come “raccolta di fiori”, cioè di pagine significative che possano accompagnare la crescita personale, simile alle antologie scolastiche ma per adulti.
  • La struttura del blog prevede un indice degli argomenti molto articolato, che comprende categorie tematiche come psicologia, simboli, società, scienza, tempo, scuola, media, e molti altri, facilitando la navigazione per interesse.
  • Si propone una comunità di condivisione e dialogo, in cui i lettori possono contribuire e accedere a contenuti scelti per approfondire il significato del tempo e della vita, con una forte carica filosofica e culturale.
  • Tra i temi filosofici trattati vi è il pensiero di Emanuele Severino, con approfondimenti su concetti come l’illusione del tempo, l’eternità, il destino e la finitezza.
  • Il blog integra anche risorse come audioclip, citazioni, riferimenti bibliografici, e materiali didattici per stimolare un apprendimento attivo.

Si caratterizza quindi per un contenuto ampio e multidisciplinare che spazia dalla filosofia alla psicologia, dalla sociologia all’arte, con uno sguardo continuo alla riflessione sul tempo e sulla vita, attualizzando temi antichi in una prospettiva contemporanea e personale.antemp+3

Paolo Ferrario presenta la finalità e gli obiettivi del progetto del blog “Antologia del Tempo che Resta” come un’iniziativa intellettuale volta a stimolare una riflessione profonda e una meditazione sul concetto di tempo, in particolare sul “tempo che resta” a ciascuno di noi. Descrive il blog come un “integratore cerebrale” che genera spunti, idee e nuove sinapsi mentali, attivando la mente attraverso la condivisione di testi e concetti significativi.

Gli obiettivi principali includono:

  • Stimolare la riflessione e il pensiero critico, favorendo una formazione continua, anche in età adulta e in prossimità della vecchiaia.
  • Invitare i lettori a considerare la dimensione della finitezza e la preziosità del tempo presente, per vivere con consapevolezza e piena intensità il tempo che rimane.
  • Promuovere una comunità aperta di condivisione, in cui i lettori possano contribuire con proprie idee e riflessioni, creando un dialogo attivo e partecipato.
  • Offrire un percorso formativo e culturale che si ispira all’antologia come modello, cioè una raccolta di pagine significative, utili a un esercizio mentale attivo e a un apprendimento permanente.

In sintesi, il blog si propone come un luogo di incontro per chi desidera esplorare, capire e valorizzare il tempo della propria vita attraverso una pratica di riflessione e di lettura orientata alla consapevolezza.antemp

  1. https://antemp.com/about/
  2. https://www.segnalo.it/paolo/2009/BLOG%20DI%20GRUPPO%20LAVORO.htm
  3. https://mappeser.com/2025/07/29/il-blog-mappeser-com-e-il-sito-segnalo-it-a-cura-di-paolo-ferrario/
  4. https://aulevirt.com/2017/01/27/pensare-creare-e-gestire-un-blog-cosa-chi-come-perche-articolo-introduttivo-di-paolo-ferrario-27-gennaio-2017/
  5. https://www.segnalo.it/paolo/pubblicapf.htm
  6. https://mappeser.com/2016/02/29/perche-un-blog-come-strumento-di-comunicazione-interna-in-un-gruppo-di-lavoro/
  7. https://aulevirt.com/2023/10/06/paolo-ferrario-uso-dei-blog-aulevirt-e-polser-per-lo-studio-e-il-lavoro-professionale/
  8. https://blog.stannah.it/vivere-terza-eta/fatti-un-blog-istruzioni-d-uso/
  9. https://www.youtube.com/watch?v=MYxhKQ5b9OE
  1. https://antemp.com/about/
  2. https://antemp.com/2023/12/21/il-concetto-di-tempo-che-resta-nella-filosofia-di-emanuele-severino/
  3. https://antemp.com/2025/08/31/il-blog-emanueleseverino-com-e-un-progetto-pensato-e-aggiornato-da-vasco-ursini-1936-2023-e-dedicato-al-pensiero-filosofico-di-emanuele-severino-1929-2020/
  4. https://antemp.com/2012/04/07/emanuele-severino-2/
  5. https://antemp.com/indice-degli-argomenti-del-blog-antemp-com/
  6. https://antemp.com
  7. https://antemp.com/altri-blog/
  8. https://antemp.com/2022/09/18/appunti-sui-blog-dai-tempi-di-splinder-anni-90/
  9. https://antemp.com/2022/05/
  10. https://antemp.com/2025/03/

Le sezioni principali della struttura del blog “Antologia del Tempo che Resta” (antemp.com) sono organizzate per grandi categorie tematiche, che facilitano l’esplorazione e la navigazione degli argomenti trattati. Le principali sezioni del blog includono:

  • Filosofia, con sottocategorie come convegni, esercizi di filosofia e filosofia antica.
  • Letteratura, che comprende fiabe, fumetti, gialli, thriller, poesie, romanzi, teatro e tragedia.
  • Psicologia, psicoanalisi, e psiche con temi come meditazione, sogni, nostalgia, e prevecchiaia.
  • Società, con argomenti come comunità, società civile, benessere, uguaglianza e violenza.
  • Simboli, miti e sogni, con focus su archetipi, miti e simboli.
  • Scienze, per approfondimenti scientifici.
  • Scuola e formazione, dedicata all’educazione e all’apprendimento.
  • Luoghi, che tratta biblioteche, cimiteri, luoghi sacri, e altri spazi fisici o simbolici.
  • Media come televisione e radio.
  • Tempo, una sezione esplicita dedicata al tema centrale del blog stesso.
  • Web, Internet e Blog.

Queste sezioni articolano un vasto e multidisciplinare insieme di contenuti che abbracciano filosofia, psicologia, letteratura, società e scienze, con un forte focus sul significato del tempo e della vita.antemp+1

  1. https://iris.unitn.it/retrieve/e3835193-6086-72ef-e053-3705fe0ad821/CuoriIntelligenti_vol3B.pdf
  2. https://antemp.com/indice-degli-argomenti-del-blog-antemp-com/
  3. https://antemp.com/about/
  4. https://filosofiaeletteratura.wordpress.com
  5. https://www.milibroinvolo.it
  6. https://www.consiglio.marche.it/informazione_e_comunicazione/pubblicazioni/quaderni/pdf/263.pdf
  7. https://lombradelleparole.wordpress.com
  8. https://www.tegamini.it/tag/einaudi/
  9. https://senzaudio.it/category/ink/quattro-cose-di-chi-scrive/

Il blog emanueleseverino.com era un progetto pensato e aggiornato da Vasco Ursini (1936-2023) e dedicato al pensiero filosofico di Emanuele Severino (1929-2020)

Il blog https://emanueleseverino.com/ è un progetto pensato e aggiornato da Vasco Ursini (1936-2023) e dedicato al pensiero filosofico di Emanuele Severino (1929-2020). Contiene un indice analitico per argomenti, con la possibilità di navigare tramite parole chiave. Il blog approfondisce tematiche chiave del pensiero di Severino, come la verità dell’essere, il nulla, il destino, la morte e la tecnica, e include riferimenti bibliografici, interviste e letture tratte dai suoi testi. Il blog è stato supportato anche documentalmente da Paolo Ferrario.

Si tratta di un archivio e spazio di approfondimento filosofico che offre accesso a testi, riflessioni e materiali curati per far conoscere la filosofia di Severino e la sua interpretazione del nichilismo, del destino e dell’eternità dell’essente, fra gli altri temi fondamentali.emanueleseverino+2

  1. https://emanueleseverino.com
  2. https://www.emanueleseverino.it/il-pensiero-filosofico-di-emanuele-severino/
  3. https://emanueleseverino.com/informazioni/
  4. https://emanueleseverino.com/category/temi-chiave-di-emanuele-severino/nulla-niente/
  5. https://emanueleseverino.com/category/temi-chiave-di-emanuele-severino/destino/
  6. https://emanueleseverino.com/category/temi-chiave-di-emanuele-severino/occidente/
  7. https://emanueleseverino.com
  8. https://emanueleseverino.com/siti-e-blog-dedicati-a-emanuele-severino/
  9. https://emanueleseverino.com/2022/06/01/emanuele-severinoil-superamento-del-nichilismo/
  10. https://www.emanueleseverino.it
  11. https://emanueleseverino.com/2022/10/

Le categorie di contenuti presenti sul blog di Emanuele Severino includono:

  • Temi chiave della filosofia di Severino come nulla, niente, destino, Occidente, morte e tecnica.
  • Parole chiave e glossari di espressioni fondamentali del pensiero severiniano.
  • Analisi approfondite di temi filosofici come la verità dell’essere, il nichilismo, il destino e la tecnica.
  • Citazioni e riflessioni tratte dai testi di Severino.
  • Interviste e dialoghi filosofici su argomenti come linguaggio, ontologia e destino.
  • Approfondimenti sul rapporto tra Cristianesimo e il pensiero di Severino.
  • Categorie specifiche che raccolgono materiali e contributi come testi, articoli, bibliografie e commenti critici.

Il blog, curato da Vasco Ursini, si presenta come un archivio tematico che organizza contenuti filosofici di Severino per facilitare l’esplorazione dei principali aspetti del suo pensiero.emanueleseverino+3

  1. https://mappeser.com/2025/08/12/mappa-concettuale-del-pensiero-filosofico-di-emanuele-severino-a-cura-di-perplexity/
  2. https://francescodipalo.wordpress.com/2025/04/11/emanuele-severino-linganno-del-nulla-come-loccidente-ha-creato-langoscia-della-morte/
  3. https://www.youtube.com/watch?v=IbCybpOAvQs
  4. https://antemp.com/category/autori/severino-emanuele-1929-2000/temi-chiave-di-emanuele-severino/
  5. http://blog.petiteplaisance.it/tag/emanuele-severino/
  6. https://emanueleseverino.com/siti-e-blog-dedicati-a-emanuele-severino/
  7. https://emanueleseverino.com/category/temi-chiave-di-emanuele-severino/parole-chiave/
  8. https://antemp.com/category/autori/severino-emanuele-1929-2000/citazioni-di-emanuele-severino/
  9. https://lombradelleparole.wordpress.com/tag/emanuele-severino/
  10. https://emanueleseverino.com/informazioni/
  11. https://emanueleseverino.com/category/temi-chiave-di-emanuele-severino/nulla-niente/
  12. https://emanueleseverino.com/category/temi-chiave-di-emanuele-severino/destino/

temi ricorrenti nelle opere e nelle performance artistiche di Doriam Battaglia, ricerca attraverso Perplexity

I temi ricorrenti nelle opere e nelle performance artistiche di Doriam Battaglia sono principalmente legati alla ricerca della realtà profonda e alla percezione dell’esistenza come processo dinamico e in continua trasformazione.

Le sue opere si concentrano su:

  • La materia e la sua trasformazione: Battaglia esplora la materia come sostanza cangiante, inafferrabile e mutevole, evidenziando il processo di apparizione e scomparsa delle immagini, quasi come “finestre” su un mondo sconosciuto e inconoscibile.
  • La dimensione spirituale e filosofica: Le sue opere sono impregnate di riflessioni filosofiche e spirituali, con riferimenti a pensatori come Amiel e Valéry, e mirano a suscitare nello spettatore uno stato d’animo di meditazione e consapevolezza.
  • Il tempo e la nascita dell’immagine: La pittura di Battaglia è vista come un processo di nascita e affermazione, dove il colore e la composizione suggeriscono un’evoluzione continua, quasi un rito di passaggio dall’assenza all’essere.
  • L’esperienza estetica come indagine etica: L’arte per Battaglia non è solo estetica ma anche etica, un modo per interrogare la realtà e la coscienza, coinvolgendo anche un pubblico non specializzato in una riflessione profonda.
  • L’uso del corpo e della performance: Nelle performance, come in molte pratiche artistiche contemporanee, il corpo è spesso elemento centrale, coinvolto in rituali, movimenti ripetitivi e interazioni con materiali e spazi, per esplorare la vulnerabilità, la temporalità e la materialità dell’esistenza.

In sintesi, i temi principali sono la trasformazione della materia, la ricerca spirituale, il tempo come dimensione dell’esistenza e la relazione tra corpo, spazio e coscienza, elementi che si riflettono sia nelle sue opere pittoriche che nelle sue performance artistiche3459.

  1. https://www.andreaconcas.com/temi-ricorrenti-arte/
  2. https://www.finestresullarte.info/arte-base/maurizio-cattelan-opere-principali-temi-arte
  3. https://madeartiscomunicat.wixsite.com/iam-contemporaryart/single-post/la-performance-art-e-il-suo-lungo-viaggio-verso-il-riconoscimento
  4. https://it.wikipedia.org/wiki/Performance_art
  5. https://flash—art.it/2024/07/tutte-le-arti-tendono-alla-performance-una-conversazione-con-martina-rota/
  6. https://core.ac.uk/download/pdf/35316685.pdf
  7. https://www.mostramifactory.it/arte-contemporanea-viaggio-a-colori-tra-gli-artisti-piu-famosi-al-mondo/
  8. https://riviste.unimi.it/index.php/Lebenswelt/article/download/11116/10517/33271
  9. interests.film

Paolo Ferrario, 1948, su threads, 15 dicembre 2023

vai a: https://www.threads.net/@ferrario1948

Hanif Kureishi: quando un BLOG è una ragione per vivere

biografia:

https://it.wikipedia.org/wiki/Hanif_Kureishi#Biografia

https://www.corriere.it/cronache/23_gennaio_12/hanif-kureishi-incidente-racconto-paralisi-twitter-0b774b92-927d-11ed-bbc2-1889ec142abd.shtml

Pagani Paolo, Citofonare Hegel. I filosofi del passato rispondono alle grandi domande del presente, Rizzoli, 2022. Video e indice del libro

scheda dell’editore: https://rizzoli.rizzolilibri.it/libri/citofonare-hegel/#:~:text=La%20filosofia%2C%20secondo%20Ludwig%20Wittgenstein,della%20vita%2C%20privata%20e%20pubblica.

La filosofia, secondo Ludwig Wittgenstein, serve a «far uscire la mosca dalla bottiglia». Ovvero a risolvere problemi e a liberare la mente dagli errori. Non è, quindi, una dottrina astratta, ma piuttosto un’attività pratica che getta chiarezza in ogni ambito della vita, privata e pubblica.

Partendo da questa idea, Paolo Pagani, filosofo di formazione da sempre appassionato alla materia, ci propone in questo libro un esperimento originale: rivolge a 19 grandi filosofi del passato, da Socrate a Heidegger, le domande più scottanti del nostro tempo.

Dalla guerra al gender,

dai vaccini alle fake news alla dignità del lavoro,

il pensiero scaturito da menti come Hegel, Spinoza, Husserl o Nietzsche può illuminarci anche oggi o, per lo meno, nutrire il ragionamento e sollevare dubbi fecondi.

Perché le loro riflessioni universali – quali sono i limiti della ragione? la Natura è “buona”? ci si può fidare dei sensi?… – si adattano perfettamente all’epoca che stiamo vivendo, e a contesti solo in apparenza diversi.Guest stars del volume sono

1 scrittore (Tolstoj)

e 7 personaggi letterari, ciascuno emblematico di un tema,

come Gulliver che rappresenta la diversità,

Fantozzi il lavoro offeso,

o Don Chisciotte la vita inautentica.

Citofonare Hegel accompagna il lettore in quell’esercizio pratico che è la filosofia, capace di aprire mondi e ribaltare l’ovvio, mentre stiamo comodamente seduti in poltrona, sorseggiando una tazza di tè. Un’attività entusiasmante, provare per credere.

A questo libro si affianca il podcast originale Spotify, una produzione Spotify Studios in collaborazione con Chora Media.

Federico Faggin, Irriducibile. La coscienza, la vita. i computer e la nostra natura – Mondadori , 2022. Indice del libro. Intervista e presentazione a Quante storie, raitre, 3 ottobre 2022

Avatar di Paolo FerrarioMAPPE nel sistema dei SERVIZI alla persona e alla comunità, a cura di Paolo Ferrario

vai alla scheda dell’editore:

Irriducibile. La coscienza, la vita. i computer e la nostra natura – Federico Faggin – Libro – Mondadori Store

Federico Faggin è il padre del microprocessore e di altre invenzioni che hanno rivoluzionato la tecnologia e il mondo in cui viviamo.

Con questo libro stravolge ancora una volta il nostro modo di vedere i computer, la vita e noi stessi.

Dopo anni di studi e ricerche avanzate ha concluso che c’è qualcosa di irriducibile nell’essere umano, qualcosa per cui nessuna macchina potrà mai sostituirci completamente. “Per anni ho inutilmente cercato di capire come la coscienza potesse sorgere da segnali elettrici o biochimici, e ho constatato che, invariabilmente, i segnali elettrici possono solo produrre altri segnali elettrici o altre conseguenze fisiche come forza o movimento, ma mai sensazioni e sentimenti, che sono qualitativamente diversi… E la coscienza che capisce la situazione e che fa la differenza tra…

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Appunti sui BLOG, dai tempi di Splinder, anni ’90. Dialoghi con Ruckert, Mariaprivi, Surferosa

Quindi, scrivo un diario on-line e in qualche modo mi racconto a persone che non mi conoscono.

Lo facevo anche prima, ma scrivevo in quaderni che ora ho abbandonato anche perché è più facile scrivere direttamente sulla tastiera del pc.

No che non ti posso spiegar tutta la tecnologia, ma conto sulla tua intelligenza e la tua capacità di comprendere, di là dalle mie righe.

Insomma nonno, scrivo io, scrive un altro e un altro ancora e ci conosciamo per caso on-line.

In queste situazioni ognuno fa come si sente, personalmente scrivo alle persone che mi sembrano simpatiche e che non si dimostrano troppo diffidenti. Sono due presupposti importanti per un’amicizia.

No che non la capisco la diffidenza in rete, sto attenta anch’io, ma non troppo, come in tutte le cose che voglio sperimentare nella vita.

sono attirato come un’ape laboriosa ai blog o post che hanno più il tono del “diario pubblico”.

inoltre sono interessato a questo “ragionare sullo strumento” (il blog ) mentre lo si usa.

non sono in grado ancora (bisognerebbe farlo in modo più sistematico) di intravvedere i tipi di blog che le persone fanno.

però qualche idea me la sono fatta.

c’è il blog-diario. è quello più caldo

c’è il blog -invettiva. conviene starci alla larga

c’è il blog-informazione. talvolta più interessante di una enciclopedia

c’è il blog-gioco. talvolta con regole così complicate che ci vorrebbero ore per giocarci

… il blog-poesia …il blog-musica

e naturalmente altri ancora. e intrecci fra i vari tipi

una cosa è certa: i blog sono una espansione della nostra soggettività.

sono dei modi per coltivare se stessi.

per certi versi sono drammatici: parlano della nostra solitudine. esseri soli, in epoca di decadenza delle grandi aggregazioni sociali, che hanno voglia di esprimere se stessi attraverso delle identità protettive. delle maschere comunicanti.

dall’altra parte espandono la comunicazione. si fanno incontri insperati. si allarga il giro delle conoscenze. la reciproca conoscenza non è più coloro che ci sono vicini. ma è l’intera italia.

In quanto vivente nella modernità vivo non solo il politeismo dei valori, ma anche quello dei ruoli e delle situazioni.

Ma se dovessi ricordare per il futuro la “cifra” di questi mesi dovrei riferirla alla mia avventura sui Blog. E alla mia vorace curiosità per questa forma di comunicazione biografica resa possibile dalle tecnologie del Web.

Sull’ argomento ho avuto una interessante discussione con Ruckert che vorrei fissare anche nel mio blocco degli appunti.

Paolo a Ruckert  Mi è piaciuta la tua rievocazione biografica sul Blog del 14 aprile . Volevo dirti subito – in breve – perchè trovo di grandissimo interesse culturale i Blog. Perchè credo che attraverso questi scritti e nei commenti stia avvenendo una rivoluzione.

Cioè la costruzione di una intelligenza associativa. Ossia l’elaborazione di nuovi modi di pensare il mondo attraverso piccoli francobolli che fanno vedere le associazioni fra gli eventi e la loro interpretazione. Qualcosa che ha un equivalente storico solo con la nascita della “opinione pubblica” che è avvenuta con l’illuminismo francese.

Nei blog vedo cultura, interessi, passioni. Tutte spezzettate: ma questa è la modernità. La modernità è frammento. Solo ogni singolo individuo può tentare di “mettere assieme”.

Così i tuoi foglietti  neI cassetti possono uscire. E magari incuriosire qualcuno .. che così incontra altri pensieri …

Una grandissima rivoluzione. Tanto più profonda perchè molecolare. Con i blog si vede vistosamEnte che non c’è la “massa” (il riferimento-base dei fascismi e dei comunismi) ma individui pensanti che associano le loro intelligenze e sentimenti.

Ruckert:  l’idea reticolare nella diffusione delle idee è interessante, bisognerà capire se e come prenderà piede, se non c’è il rischio che la rete possa imprigionare piuttosto che liberare, magari inserendoci in piccole comunità autoreferenziali.

Il rischio, inutile negarlo, esiste come la potenzialità. Come spesso accade il problema è bilanciare le  due cose e fare in modo che da questa babele di passione interessi ideali possa venir fuori una massa critica (o magari diverse masse critiche) di maggiore respiro. Anche qua il tempo ci risponderà, per ora possiamo solo immaginare… Ciao 🙂

Paolo: “se non c’è il rischio che la rete possa imprigionare piuttosto che liberare, magari inserendoci in piccole comunità autoreferenziali”

E’ vero. Allora l’unico ragionamento possibile è: qual’è il minore dei mali? Le

autoreferenzialità? o il pensiero unico (insisto: quello delle culture totalitarie)? Propendo per il primo corno del dilemma. Trovo più libertà di pensiero in piccoli gruppi che condividono più comuni sentire.

Il vero problema lo vedo nella possibile superficialità dei contatti. Relazioni sociali basate su “francobolli” tendono ad impoverire i significati di conoscenze più profonde e complessive.

Ciao Amalteo

Ruckert: vero, ma se ci fosse la terza via? L’ideale sarebbe combattere l’aureferenzialità in modo tale da ampliare sempre di più le piccole comunità che poi interagendo tra loro riescono a fare quella massa in grado di sviluppare la circolazione delle idee, che ne pensi?

Paolo: Caro Ruck, questa volta temo che o non siamo in sintonia o non ci capiamo.

E’ la parola massa che mi incute timore, pensando al passato, soprattutto al secolo breve (1917-1945).

Meglio infinitamente meglio individui che comunicano. Parlanti che crescono individualmente sulle normali sfide di una normale vita: nascita, crescita, espansione della personalità, fatica del lavoro, accettazione della morte.

Nella massa c’è sempre bisogno di un capo. Come insegna anche la vicenda politica italiana: un popolo televisivo (non i parlanti dei blog) ha ancora acclamato un capo. Che non accetta le regole della democrazia. Ben sapendo che le televisioni sono sufficienti a creare qual “senso comune” che gli consentirà (probabilmente grazie a Bertinotti) di vincere per la terza volta.

La televisione fà massa, i blog possono fare individui che trovano quei comuni sentire basati sull’intelligenza associativa.

Ciao e grazie per gli stimoli a pensare

Ruckert:  Non credo che non siamo in sintonia forse bisogna solo capirsi. Proviamoci magari partendo da un linguaggio comune perché bisogna intendersi sul senso delle parole.

Al termine massa critica non voglio dare quel significato. Preferisco immaginare che l’insieme, anzi meglio la presenza sempre più numerosa di individui che comunicano e interagiscono tra loro crescendo individualmente, possano consentire un miglioramento qualitativo della società nelle sue diversità.

Più la massa dei pensieri liberi aumenterà, più sarà possibile avere un miglioramento, a condizione però che tutti questi individui mantengano il più possibile un atteggiamento aperto verso l’esterno, in modo tale anche da far sviluppare in modo reticolare questo modello.

E questa massa a differenza del passato potrebbe non avere necessità di un capo gerarchicamente sovraordinato proprio per la presenza di un reticolo che si muove orizzontalmente. Che dici? Siamo davvero così distanti?

Ciao 🙂

Paolo: caro Ruck. Era proprio un malinteso linguistico sulla parola “massa”.

Sono del tutto in accordo con il tuo ragionamento. Fra l’altro, nel tuo caso, non è solo un “ragionamento” ma una pratica attiva.

La tua intelligenza e capacità di pensiero la vedo sempre messa in atto nelle tue interazioni con amìci di vecchia data o occasionali.

Ti sei  costruito con loro un cerchio-reticolo in cui amplificate le vostre esperienze ed i vissuti.

Ecco la forza dei blog: una rivoluzione attraverso il parlarsi. Insomma una volta tanto la scienza e le tecniche possono essere utilizzate in modo  attivo e partecipato. Dati i tempi che continuano ad essere piuttosto crudeli è davvero molto.

ciao, a presto

MariaPrivi

ad agosto sarà un anno che frequento il mondo bloggaro.

Tempo di consuntivi? Ma no! Non ci credo.

Solo un momento per conversare.

Il blog è uno specchio abbastanza fedele dei tanti pubblici “reali”. Un mezzo con buone peculiarità ed inevitabili difetti.

Permette rapida, ed a volte mirata circolarità delle idee, ma si rischia di ricevere informazioni errate. 

Eppure da Alex, con i blog, abbiamo ottenuto persino risultati concreti -vedi da me: Come muore la mia terra-.

Io con il blog faccio di tutto: amicizia, lavoro, passatempo.

Per alcune persone può diventare indispensabile (vecchi, persone sole, persone con bisogno ed impossibilità di comunicare altrimenti), per altre una droga (autoreferenzialità, sindrome del contatore, sostituzione impropria del virtuale con il reale), c’è chi lo adopera per raccattare sesso e chi per suscitare compassione.

Un buon mezzo, un cattivo mezzo, secondo l’uso -sia attivo, sia passivo- che se ne fa. Un mezzo sicuramente in linea con il carattere del nostro tempo.

Paolo  condivisione piena, cara mariaprivi.

Ben ritrovata! Mi fa immenso piacere che anche tu valuti positivamenta la rivoluzione comunicativa dei Blog.

Condivido tutto, ma proprio tutto, quello che dici: luogo innanzitutto di conversazione; specchio fedele (quasi un campione) della opinione pubblica; rapidità nella circolazione delle informazioni; nuovi tipi di amicizia, non basata sulla vicinanza fisica, eppure forte ed affettuosa; spazio comunicativo per le persone sole anziane (direi anche: allenamento del cervello e quindi prevenzione della decadenza della memoria); compulsività per alcuni (è vero: però meno dannosa dei telefonini, perchè è mediata dalla  lingua scritta, che è sempre un esercizio di ordine); certo anche luogo per promuovere incontri sessuali (che, però se consenzienti e sicuri, sono una gioia della vita).

Vero, verissimo: un mezzo, uno strumento. Non un fine. Uno strumento al servizio della personalità.

Dei blog amo moltissimo le coincidenze (incrociare persone particolari che magari mai avrei potuto conoscere) e le occasioni. Per esempio in queste ore sul blog di ruckert (post Gotan project) sta avviandosi la stesura di una discografia jazz interattiva che potrebbe concludersi con un testo quasi collettivo su questo genere musicale del novecento. ciao carissima. a presto

“Cosa si fa sui blog?” chiese Incredulo

“Sui blog si fa conversazione!” rispose Sperimentatore

Questo dialoghetto tra Amalteo e SurferRosa mi ha fatto ricordare alcuni frammenti e citazioni tratte dal libro di Dacia  e Fosco Maraini, Il gioco dell’universo. Le lascio qui.

“Fosco era uno sperimentatore nato. Il campo dei suoi esperimenti era il linguaggio. Quasi mettendo in pratica la famosa frase di Roland Barthes: “Ogni rifiuto del linguaggio è una morte”. Con la morte lui ci giocava a rimpiattino: le

parole gli rivelavano i nascondigli più sicuri, più impensabili per tenerla a bada. Ma rivela anche altro questa passione, come dice T.S. Eliot nel saggio del Bosco Sacro dedicato a Philip Massinger, ovvero che una evoluzione vitale del linguaggio è anche una evoluzione del sentimento.

Quindi non gioco di superficie, fine a se stesso, ma scavo, attraverso la lingua scritta, nella terra dura del pensiero. […]

… Il linguaggio comune, salvo rari casi, mira ai significati univoci, puntuali, a centratura precisa.

Nel linguaggio metasemantico invece le parole non infilano le cose come frecce, ma le sfiorano come piume, o colpi

di brezza, o raggi di sole, dando luogo a molteplici diffrazioni, a richiami armonici, a cromatismi polivalenti, a fenomeni

 di fecondazione secondaria, ed è facile vedere i “duomi del pensiero” che si muovono lenti spinti dai “moti più segreti”.

Nel linguaggio comune dinanzi a cose, eventi, emozioni, pensieri nuovi, o ritenuti tali, si trovano suoni che danno loro  foneticamente corpo e vita, che li rendano moneta del discorso.

Nel linguaggio metasemantico, o nella poesia, avviene proprio il contrario. Si propongono dei suoni e si attende che il  proprio patrimonio d’esperienze interiori, magari il proprio subconscio, dia loro significati, valori emotivi, profondità e bellezze. E’ dunque la parola come musica e come scintilla.

… La parola è come una caramella, qualcosa da rigirare tra lingua e palato con voluttà, a lungo, estraendone fiumi di  sapori e delizie.

… Parole belle, parole brutte, parole misteriose, parole semplici, parole complesse, parole didascaliche, parole

poetiche, parole logiche, parole in libertà… . […]

… Fosco confesserà inoltre che quasi ogni sua parola è frutto d’un lungo studio. Certe espressioni proprio non gli venivano per mesi, sapeva quello che cercava, ma il sassolino giusto la marea non glie lo gettava mai sulla spiaggia.

 Poi un certo giorno, magari facendosi la barba, cambiando una gomma della macchina, studiando gli ideogrammi cinesi o seduto nella neve al sole, eccoti il sassolino cercato. Adesso gli resta solo da sperare di non aver scritto in una lingua privata e segreta, come dire per lui solo; ciò che proprio gli dispiacerebbe.

… La tensione poetica accompagnerà Fosco per tutta la vita. Ma non scriverà molti versi. La sua scrittura tendeva allo scientifico e allo storico. Eppure la gioia della poesia si insinua spesso anche fra i suoi più cocciuti elenchi. La poesia come gioco verbale, la poesia come affrancamento di una fantasia troppo costretta e razionalizzante, la poesia come alta acrobazia verbale, la poesia come gioco che si gioca.

Tale la troviamo in questa fànfola:

Il giorno ad urlapicchio

Ci son dei giorni smègi e lombidiosi

col cielo dagro e un fònzero gongruto

ci son meriggi gnàlidi e budriosi

che plògidan sul mondo infrangelluto,

ma oggi è un giorno a zìmpagi e zirlecchi

un giorno tutto gnacchi e timparlini,

le nuvole buzzìllano, i bernecchi

ludèrchiano coi fèrnagi tra i pini;

è un giorno per le vànvere, un festicchio

un giorno carmidioso e prodigiero,

è il giorno a cantileni, ad urlapicchio

in cui m’hai detto “t’amo per davvero”.

Ma cosa sono le fànfole? Fosco rispondeva con una citazione da Palazzeschi.

“cosa ci hanno con noi quelle due sbrèndole, quelle ciufféche, quelle cirimbràccole?” – Palazzeschi

La fànfola è una forma dialettale,  un ghirigoro linguistico, un grammelot finissimo ed esilarante che fa esplodere il linguaggio dall’interno, mostrando le sue contraddizioni, le sue povertà e le sue ricchezze.

Rivelando soprattutto quanto il suono spesso prevalga sul significato, il fonema sul semantema.

… Ah, la magia delle parole! Che non smettono mai di sorprendere, di cicalare, di ridere, di manifestarsi e poi sparire nel nulla.

… E alla fine di tutte le nostre “esplorazioni” arriveremo dove abbiamo cominciato e per la prima volta conosceremo il  “posto”. (T.S. Eliot)

Così  Fosco accumulava parole con la pazienza di un grande camminatore della mente.”

Allora:

“Cosa si fa sui blog?” Chiese Incredulo

“Sui blog si fanno blogaloghi!” rispose Amalteo-Sperimentatore… ossia varianti dei dialoghi faccia a faccia.

Non vi sembra una “fànfola”?

Recentemente l’amico musicista Enzo Nini, mi raccontava un processo creativo che ha condiviso con altri musicisti.

A me è venuto in mente che il web e, precisamente, il blog, permette una comunicazione a 260° ( mancano ancora i profumi e le texture).

Certo una e-mail o un post, non hanno la magia di una lettera scritta a mano: non c’è l’inchiostro, la carta, la calligrafia, il profumo della mano che l’ha vergata, la sorpresa, i chilometri percorsi… ma compensano con la pluralità  di opzioni.

Per quel che mi riguarda, nettamente superiori a una telefonata in quantità di sfumature trasmesse, anche se trovo irrinunciabile la voce, direi la musica in parole.

LiberLiber

biblioteca multimediale (libri, audiolibri, musica)

https://www.liberliber.it/online/

Progetto Gutenberg

biblioteca digitale:

https://www.gutenberg.org/browse/languages/it

Adobe Digital editions

software che consente di gestire i libri in formato elettronico

vai a

https://www.adobe.com/it/solutions/ebook/digital-editions/download.html

Calibre

software per la gestione di libri elettronici

https://calibre-ebook.com/it/download

a dieci anni dalla registrazione su WORDPRESS, 19 aprile 2018

la rassegna del 2013 di WordPress

The WordPress.com stats helper monkeys prepared a 2013 annual report for this blog.

Here’s an excerpt:

The concert hall at the Sydney Opera House holds 2,700 people. This blog was viewed about 49,000 times in 2013. If it were a concert at Sydney Opera House, it would take about 18 sold-out performances for that many people to see it.

Click here to see the complete report.

La Cultura Classica nell’era digitale, con Giovanni Benedetto, Mario Capasso, Bruno Saladino, al Liceo Classico di Como, 29 novembre 2013. Video dell’incontro

La Cultura Classica nell’era digitale

venerdì, 29. novembre 2013, 17:00 – 19:30

classico

da Liceo classico di Como : La Cultura Classica nell’era digitale.

Locandina: liceo classico

I 10 anni di WordPress — GRAZIE !!! | POLSER – Politiche sociali e dei servizi

I 10 anni di WordPress — GRAZIE !!! | POLSER – Politiche sociali e dei servizi.