Michela Marzano, Qualcosa che brilla, Rizzoli, 2025

Il romanzo “Qualcosa che brilla” di Michela Marzano affronta principalmente i seguenti temi:

  • Il disagio e la fragilità degli adolescenti contemporanei, spesso segnati da assenze familiari, silenzi e diagnosi cliniche frettolose.
  • L’importanza dell’ascolto autentico, come metodo terapeutico e umano, che va oltre i protocolli tradizionali per aiutare i ragazzi a trovare la propria voce nel dolore e nell’isolamento.
  • La solitudine esistenziale e la difficoltà di costruirsi un’identità autentica in una società che spesso etichetta e dimentica gli adolescenti in difficoltà.
  • Il percorso emotivo e psicologico dei giovani e delle loro famiglie, con uno sguardo profondo sulla complessità delle loro vite e relazioni.

Il romanzo è anche un racconto di formazione e di attenzione sociale che mette al centro i percorsi di crescita e la necessità di umanità nel rapporto tra cura e giovani fragili.rizzolilibri+2

  1. https://it.wikipedia.org/wiki/Romanzo
  2. https://www.treccani.it/enciclopedia/romanzo_(Enciclopedia-dei-ragazzi)/
  3. https://it.bibisco.com/romanzo-la-tua-guida-completa-alla-scrittura-creativa/
  4. https://www.marconiprato.edu.it/wp-content/uploads/2020/04/il_romanzo_di_formazione-1.pdf
  5. https://www.alessandraperotti.com/romanzo-di-formazione-caratteristiche-ed-esempi/
  6. https://storiacontinua.com/scrittura-creativa/scegliere-il-tema-di-un-racconto/
  7. https://www.scritturacreativa.org/il-tema-del-tuo-romanzo/
  8. https://www.bwtraduzioni.it/i-principali-generi-del-romanzo/
  9. https://www.rizzolilibri.it/libri/qualcosa-che-brilla/
  10. https://mappeser.com/2025/09/22/il-libro-qualcosa-che-brilla-di-michela-marzano-romanzo-che-esplora-il-disagio-e-la-fragilita-degli-adolescenti-di-oggi-2025/
  11. https://www.adaltavoce.it/qualcosa-che-brilla-michela-marzano/

Il romanzo “Anna Karenina” di Lev Tolstoj. Trama raccontata attraverso Perplexity

Il romanzo “Anna Karenina” di Lev Tolstoj è costruito intorno a due storie d’amore parallele che rappresentano aspetti opposti dell’esperienza affettiva e sociale. La protagonista, Anna Karenina, è una donna aristocratica sposata con un uomo freddo e rispettabile, il funzionario Aleksej Aleksandrovič Karenin. Anna si innamora appassionatamente del giovane ufficiale Aleksej Vronskij, e questo amore extraconiugale la porta a sfidare le convenzioni sociali dell’aristocrazia russa di fine Ottocento. Anna abbandona la famiglia per seguire Vronskij, ma il loro rapporto si deteriora a causa di incomprensioni crescenti e dell’isolamento sociale che Anna subisce. Le pressioni della società e la sua crescente disperazione la portano al suicidio gettandosi sotto un treno.

Parallelamente, la trama segue anche la figura di Konstantin Levin, un proprietario terriero che rappresenta una via alternativa alla felicità. Levin è innamorato di Kitty, e dopo un iniziale rifiuto riesce a costruire con lei un matrimonio felice, radicato in un’esistenza semplice e autentica in campagna, lontano dalle artificiosità dell’alta società.

Il romanzo affronta temi profondi come la passione amorosa, la moralità sociale, il ruolo della donna in una società patriarcale rigida, il doppio standard morale tra uomini e donne, e la ricerca della felicità autentica. Anna incarna la tensione tra desiderio individuale e norme sociali oppressivi, una lotta che conduce alla sua rovina tragica. Levin rappresenta invece un percorso di crescita personale e riconciliazione con il senso della vita e dei valori più autentici.

In sintesi, “Anna Karenina” è un’indagine complessa sulle relazioni umane, il giudizio sociale, e il sacrificio personale in una società russa aristocratica rigidamente strutturata nel XIX secolo, che si esprime attraverso il confronto tra la tragica vicenda di Anna e l’esempio di riscatto di Levin.libraccio+4

  1. https://www.libraccio.it/riassunti-libri/anna-karenina-riassunto
  2. https://sapere.virgilio.it/scuola/superiori/letteratura-storia-filosofia/letteratura-ottocento/anna-karenina
  3. https://www.letture.org/anna-karenina-lev-tolstoj
  4. https://it.wikipedia.org/wiki/Anna_Karenina
  5. https://vronsky.altervista.org/lev-tolstoj-anna-karenina-riassunto-e-significato/
  6. https://library.weschool.com/lezione/anna-karenina-sintesi-trama-personaggi-commento-tolstoj-romanzo-russo-8371.html
  7. https://www.letture.org/tolstoj-guida-ad-anna-karenina-michela-venditti
  8. https://www.webnauta.it/wordpress/anna-karenina-lev-tolstoj/
  9. https://entheosedizioni.com/i-classici-riassunti-anna-karenina/

I momenti chiave della trama di “Anna Karenina” di Lev Tolstoj sono:

  • L’incontro iniziale tra Anna Karenina e il conte Vronskij alla stazione e al ballo, che dà avvio alla passione travolgente. Anna, già sposata con Karenin e madre, si lascia coinvolgere in una relazione extraconiugale con Vronskij.
  • Anna rimane incinta di Vronskij, il che accentua la crisi nei rapporti con il marito Karenin, che scopre la relazione e la affronta con freddezza.
  • La gara a cavallo in cui Vronskij ha una grave caduta, che preoccupa profondamente Anna.
  • Anna confessa al marito la relazione e il conflitto con Karenin si acuisce, portando a tensioni sempre più forti nella loro vita coniugale e sociale.
  • Il deterioramento del rapporto tra Anna e Vronskij, con crescente isolamento sociale e gelosia, che porta Anna alla disperazione.
  • La tragica decisione di Anna di togliersi la vita gettandosi sotto un treno.
  • Parallelamente, la vicenda di Konstantin Lèvin e Kitty, con il loro iniziale corteggiamento, il rifiuto di Kitty, la malattia di Kitty, la sua guarigione e infine il loro matrimonio e la vita serena in campagna, che offre un contrappunto positivo alla tragedia di Anna.
  • La riflessione finale di Lèvin sulla fede e il senso della vita come chiusura del romanzo.

Questi momenti segnano le fasi principali del romanzo, articolandosi tra dramma personale, conflitto sociale e ricerca di significato esistenziale.entheosedizioni+3

  1. https://entheosedizioni.com/i-classici-riassunti-anna-karenina/
  2. https://riccardoformelli.com/anna-karenina-la-trama-i-personaggi-e-il-grande-amore/
  3. https://it.wikipedia.org/wiki/Anna_Karenina
  4. http://feliceconunlibro.blogspot.com/2018/01/anna-karenina-lev-tolstoj-recensione-no.html
  5. http://www.bibliosofia.net/files/karenina.htm
  6. https://www.confidenze.com/leggi-con-noi/anna-karenina-di-lev-tolstoj/
  7. https://www.letture.org/anna-karenina-lev-tolstoj
  8. https://library.weschool.com/lezione/anna-karenina-sintesi-trama-personaggi-commento-tolstoj-romanzo-russo-8371.html
  9. https://dostoeskijedintorni.wordpress.com/2017/03/30/appunti-su-anna-karenina/
  10. https://www.libraccio.it/riassunti-libri/anna-karenina-riassunto

Leite Juliana, Esemplari umani, Feltrinelli, 2025

Esemplari umani

Esemplari umani di Juliana Leite è un romanzo pubblicato da Feltrinelli/Gramma il 27 maggio 2025, nella traduzione italiana di Vincenzo Barca, con 272 pagine in formato brossura359. Il libro è stato accolto come un’opera significativa di una delle autrici brasiliane contemporanee più acclamate145.

Trama e temi principali

Il romanzo ruota attorno a Natalia, una donna anziana che, nella solitudine della vecchiaia, ha visto andarsene quasi tutti gli amici e il marito Vicente, scomparso dopo aver vissuto anni di persecuzione durante la dittatura brasiliana12.

Sua figlia vive lontano, ma Natalia non è sola: i ricordi delle persone care che ha incontrato nella vita — tra cui l’amica Sarah, il senzatetto Jorge che predice il futuro in cambio di un po’ di Campari, e altri compagni di strada durante gli anni bui della repressione politica — si ripresentano nella sua mente, trasformando il passato in un teatro vivo e attuale12.
Natalia naviga tra assenze e presenze, tra memoria e quotidianità: rassetta la casa, osserva la luce del mattino, e ripercorre le storie di affetti, sofferenze, scelte politiche e cambiamenti sociali radicali. La narrazione alterna la bellezza di piccoli gesti quotidiani alla riflessione su temi universali: l’amore, l’amicizia, il dolore, il piacere, il rapporto tra genitori e figli, e la vecchiaia vissuta con lucidità e buon umore145.

Stile e ricezione

Juliana Leite, giornalista e scrittrice residente a Rio de Janeiro, già collaboratrice di testate internazionali come “The Paris Review”7, si distingue per una scrittura **tern

  1. https://www.feltrinellieditore.it/opera/esemplari-umani/
  2. https://www.mondadoristore.it/Esemplari-umani-Juliana-Leite/eai979125624049/
  3. https://www.libreriauniversitaria.it/esemplari-umani-leite-juliana-gramma/libro/9791256240494
  4. https://www.ibs.it/esemplari-umani-libro-juliana-leite/e/9791256240494
  5. https://www.lafeltrinelli.it/esemplari-umani-libro-juliana-leite/e/9791256240494
  6. https://giuntialpunto.it/products/esemplari-umani-leite-juliana-9791256240494
  7. https://www.feltrinellieditore.it/autori/leite-juliana/
  8. https://www.hoepli.it/autore/leite_juliana.html
  9. https://www.bookdealer.it/libro/9791256240494/esemplari-umani

Temi principali di Esemplari umani di Juliana Leite

Memoria, assenza e presenza
Il romanzo è centrato sull’esperienza di Natalia, una donna anziana che vive tra il ricordo di chi non c’è più e la solitudine del presente. I suoi giorni sono popolati dalle assenze: amici scomparsi, il marito Vicente (vittima della dittatura brasiliana), la figlia lontana. Tuttavia, la memoria trasforma le assenze in presenze vive, facendo rivivere le persone amate attraverso ricordi sempre vividi e attuali1.

Famiglia e affetti
La narrazione esplora complessi legami familiari, dal rapporto travagliato tra genitori e figli alla gestione dell’amore (e del suo contrappunto, il dolore) in condizioni di lutto e di distanza affettiva. Il rapporto tra Natalia e la figlia, così come quello con il marito, è intriso di affetto, lacrime e silenzi, ma sempre con una luce di speranza e lucidità1.

Amicizia e condivisione
Il libro celebra l’amicizia come forza che salda i legami anche nei periodi più duri della vita. Gli amici di Natalia – come Sarah e Jorge, il senzatetto che predice il futuro – rappresentano la costanza della condivisione, la forza dei destini intrecciati e la bellezza di piccoli gesti quotidiani che restituiscono dignità e calore all’esistenza1.

Tempo e invecchiamento
La vecchiaia è ritratta come fase di bilancio, in cui si rivelano le ferite della storia personale e collettiva, ma anche come spazio di emancipazione: Natalia, pur circondata dall’assenza, mostra lucidità, ironia e capacità di continuare a godere della vita, arieggiando le stanze, sistemando i dettagli della casa, e guardando con meraviglia alla luce del mattino1.

Storia, politica e società
Il romanzo si muove sullo sfondo degli anni bui della dittatura brasiliana, evocando una società segnata dalla violenza, dalla repressione e dal crollo delle ideologie. Ne emerge un’analisi di come gli eventi storici incidano sulla vita di chi li attraversa, e di come la resistenza, anche nel privato, sia sempre possibile1.

Ricerca di senso e quotidianità
Infine, Esemplari umani è una riflessione sulla ricerca di senso nell’ordinario: nella cura per la casa, nei gesti ripetuti, nelle storie di chi vive ai margini ma che, in modi diversi, ha lasciato il segno. Juliana Leite restituisce così l’importanza dei piccoli episodi di umanità, anche nei momenti di maggiore solitudine1.

Sintesi

I temi principali del romanzo sono: memoria, famiglia, amicizia, vecchiaia, amore e dolore, senso di comunità, impatto della storia politica personale, e la ricerca di senso nei gesti quotidiani. Attraverso la figura di Natalia, Juliana Leite offre un ritratto lucido, toccante e mai rassegnato della condizione umana, in cui il passato non scompare ma si fa attivo presente, e la solitudine può trasformarsi in spazio di libertà e rinascita1.

  1. https://www.feltrinellieditore.it/opera/esemplari-umani/
  2. https://ciep-ge.ch/Canzoni.pdf
  3. https://www.feltrinellieditore.it/autori/leite-juliana/
  4. https://www.instagram.com/p/DL9wyoYvIls/
  5. https://www.accademiaentomologia.it/wp-content/uploads/2021/04/Atti-Accademia-Entomologia-2020_con-link.pdf
  6. https://www.guggenheim.org/wp-content/uploads/2016/08/guggenheim-pub-capolavori-del-guggenheim-2005.pdf
  7. https://www.ibs.it/libri/autori/juliana-leite
  8. https://site.unibo.it/refat/en/publications/tempo-libero-sport-e-fascismo/@@download/attachment/2016b_tempo%20libero%20sport%20fascismo.pdf
  9. https://www.teologiatorino.it/wp-content/uploads/sites/2/2021/04/Bollettino-settembre_dicembre-2020.pdf

Grazia Ofelia Cesaro, Ballare sotto la pioggia. Famiglie, separazioni, rinascite, Feltrinelli, 2024

Titolo: Ballare sotto la pioggia. Famiglie, separazioni, rinascite
Autrice: Grazia Ofelia Cesaro
Editore: Feltrinelli
Anno di pubblicazione: 2024 (presentazione pubblica e promozione nel 2025)
Genere: Romanzo autobiografico, narrativa sociale, diritto di famiglia
ISBN cartaceo: 978-88-07-17500-8
ISBN ebook: 978-88-58-86318-3
Disponibilità: Cartaceo, ebook235

Sinossi

Il libro è il debutto letterario di Grazia Ofelia Cesaro, avvocata con oltre trent’anni di esperienza nel diritto di famiglia e minorile, nazionale e internazionale, nonché presidente dell’Unione Nazionale Camere Minorili7.

L’opera racconta una separazione conflittuale dal punto di vista dei figli, Anna, Bruno e Tina, che si trovano a vivere oltre dieci anni senza quasi mai vedere il padre, dipinto come una figura negativa dalla madre.

Quando i due figli maggiori diventano maggiorenni, devono affrontare la malattia e la morte della madre, gli studi universitari, la cura della sorella minore e la ricerca di una propria felicità, nonostante il peso della situazione familiare1.

La storia, pur essendo romanzata, è fortemente autobiografica.

L’autrice apre anche degli squarci su altre storie di separazioni e conflitti familiari, raccolte nel corso della sua carriera, offrendo spunti di riflessione sugli strumenti oggi a disposizione per sostenere minori e famiglie e per custodire gli affetti anche nelle separazioni1.

Temi principali

  • Separazione e conflittualità familiare: Il libro affronta il tema delle separazioni ad alta conflittualità, con particolare attenzione all’impatto sui figli.
  • Resilienza dei giovani: L’autrice vuole dare voce alla forza creativa e alla capacità di resilienza dei ragazzi, anche nelle situazioni più difficili.
  • Ruolo delle istituzioni: Viene sottolineata l’importanza della scuola, dei professori, dei pari, del tribunale e dei servizi sociali come presidi di protezione per l’infanzia e l’adolescenza.
  • Mediazione familiare e piani genitoriali: Il libro riflette sulle nuove strategie di supporto alle famiglie, come la mediazione familiare e i “piani genitoriali”, strumenti per progettare il futuro dei figli dopo la separazione1.
  • Riconciliazione e speranza: L’autrice trasmette un messaggio di speranza: la potenza dei meccanismi di riconciliazione non ha età e si può sempre ricostruire, anche attraverso piccole cose e cambiando punto di vista1.

Biografia dell’autrice

Grazia Ofelia Cesaro è avvocata esperta in diritto di famiglia e minorile, con un’esperienza trentennale in ambito nazionale e internazionale. È presidente dell’Unione Nazionale Camere Minorili e autrice di numerosi articoli e saggi sul tema della famiglia e dei minori7.

  1. https://www.vita.it/storie-e-persone/cari-ragazzi-ballare-si-puo-anche-dentro-la-tempesta-di-un-divorzio-ad-alta-conflittualita/
  2. https://www.feltrinellieditore.it/opera/ballare-sotto-la-pioggia/
  3. https://www.lafeltrinelli.it/ballare-sotto-pioggia-famiglie-separazioni-libro-grazia-ofelia-cesaro/e/9788807175008
  4. https://www.libraccio.it/libro/9788807175008/grazia-ofelia-cesaro/ballare-sotto-pioggia-famiglie-separazioni-e-rinascite.html
  5. https://www.lafeltrinelli.it/ballare-sotto-pioggia-famiglie-separazioni-ebook-grazia-ofelia-cesaro/e/9788858863183
  6. https://illibrolissone.it/prodotto/ballare-sotto-la-pioggia-famiglie-separazioni-e-rinascite/
  7. https://www.feltrinellieditore.it/autori/cesaro-grazia-ofelia/
  8. https://www.amazon.it/Ballare-pioggia-Famiglie-separazioni-rinascite/dp/8807175002

Colette, La gatta, Adelphi, 2025

La gatta - Colette

La gatta di Colette, pubblicato da Adelphi nel 2025 nella collana Piccola Biblioteca Adelphi (pp. 134, traduzione di Maurizia Balmelli), è una riproposta di un romanzo breve che apparve per la prima volta nel 1933125. Il libro è disponibile sia in formato cartaceo che digitale23.

Trama e temi

Il romanzo racconta la storia di Alain, un giovane biondo e ricco, prossimo al matrimonio con Camille, una ragazza bruna, carnale e piena di vita.

Il vero terzo incomodo nella loro relazione è Saha, la gatta certosina di Alain, che rappresenta per lui tutto ciò che Camille non può offrire: purezza, discrezione, un legame muto e profondo con il mondo dell’infanzia e della casa materna567.
Colette costruisce un triangolo amoroso inconsueto, dove la gatta diventa simbolo delle ambiguità, dei desideri e delle fragilità umane. Camille percepisce presto Saha come una rivale e, con un gesto drammatico, rompe l’equilibrio fragile della relazione57.

Stile e significato

Colette si distingue per la sua scrittura raffinata, ironica e chirurgica, capace di indagare senza moralismi gli istinti umani e animali, la fedeltà e il possesso57. La gatta non è solo un animale, ma l’incarnazione di tutto ciò che Alain desidera davvero: la libertà, la sicurezza dell’infanzia, il rifiuto delle responsabilità adulte7.
Il romanzo, breve ma intenso, è una meditazione sulla fragilità dei legami e sull’impossibilità di addomesticare ciò che si ama davvero7.

Autrice

Colette (pseudonimo di Sidonie-Gabrielle Colette, 1873-1954) è stata una delle figure più originali e controverse della letteratura francese, nota per la sua vita anticonformista e per opere come Chéri, Gigi e il ciclo di Claudine67.

Edizione 2025

L’edizione Adelphi 2025 ripropone questo testo con la consueta eleganza editoriale, restituendogli un posto di rilievo nel panorama letterario contemporaneo127.

  1. https://www.adelphi.it/libro/9788845939860
  2. https://www.adelphi.it/libro/9788845988820
  3. https://www.ibs.it/gatta-libro-colette/e/9788845939860
  4. https://www.hoepli.it/libro/la-gatta/9788845939860.html
  5. https://www.allonsanfan.it/2025/05/20/colette-la-gatta/
  6. https://www.oscarmondadori.it/libri/la-gatta-colette/
  7. https://www.harpersbazaar.com/it/cultura/libri/a65046796/colette-da-leggere-la-gatta/
  8. https://www.lafeltrinelli.it/gatta-libro-colette/e/9788845939860

Il romanzo La gatta di Colette si conclude con una separazione tra Alain e Camille, causata dal rapporto ossessivo di Alain con la sua gatta Saha e dall’incomunicabilità tra i due sposi. Dopo che Camille, in un momento di esasperazione, cerca di uccidere Saha spingendola dal balcone, la gatta si salva miracolosamente grazie a un tendone che attutisce la caduta12. Alain, vedendo la reazione di Saha alla moglie, capisce che Camille ha tentato di uccidere la gatta e decide di lasciare la moglie, tornando precipitosamente a casa sua di Neuilly con Saha1.

Il giorno seguente, Camille si reca a Neuilly per parlare con Alain, ma scopre che lui intende separarsi da lei. Il romanzo si chiude con Saha che, accanto ad Alain, osserva Camille allontanarsi dal vialetto della villa, suggerendo che la gatta abbia vinto la sua battaglia e che il legame tra Alain e Camille sia ormai irrimediabilmente spezzato12. Il finale non è netto: non si sa se la separazione sarà definitiva, ma l’atmosfera è quella di un ritorno alla complicità e alla solitudine di Alain e Saha, che si riprendono la loro casa e il loro rapporto esclusivo3.

  1. https://it.wikipedia.org/wiki/La_gatta_(romanzo)
  2. https://www.primapaginamazara.it/ultime-della-sera-la-gatta-di-colette-uno-strano-triangolo
  3. https://www.pangea.news/colette-la-gatta-paola-tonussi/
  4. https://www.sololibri.net/La-gatta-Colette-romanzo-storia.html
  5. https://www.oscarmondadori.it/libri/la-gatta-colette/
  6. https://www.inkroci.it/racconti-brevi/recensioni-film-recensioni-libri-recensioni-musica-recensioni-fumetti-graphic-novel/attenti-al-libro-recensione-libri/colette-la-gatta-recensione.html
  7. https://www.sellerio.it/it/catalogo/Gatta/Colette/414
  8. https://www.harpersbazaar.com/it/cultura/libri/a65046796/colette-da-leggere-la-gatta/
  9. https://www.adelphi.it/libro/9788845939860

Il libro “Portnoy” di Philip Roth, pubblicato da Adelphi nel 2025, è una nuova edizione curata da Matteo Codignola

Amazon.it: Portnoy - Roth, Philip, Codignola, Matteo - Libri

Il libro “Portnoy” di Philip Roth, pubblicato da Adelphi nel 2025, è una nuova edizione curata da Matteo Codignola. Si tratta del celebre quarto romanzo di Roth, originariamente uscito nel 1969 con il titolo Portnoy’s Complaint, qui riproposto con il titolo ridotto a Portnoy.

Questa scelta editoriale vuole rilanciare la forza provocatoria e anarchica dell’opera, che è una sorta di monologo psicoanalitico trasformato in una stand-up comedy letteraria, ironica, dissacrante e molto divertente245.

Il romanzo racconta la confessione senza filtri di Alexander Portnoy, un ebreo americano ossessionato dal sesso, dai sensi di colpa e dalla madre, in un flusso di coscienza che mescola nevrosi, identità ebraica e desideri repressi. La nuova edizione Adelphi mantiene intatta la carica scabrosa e provocatoria del testo, arricchita da un glossario yiddish-italiano e da una postfazione di Codignola, che ha curato anche la traduzione6.

Adelphi ha acquisito i diritti delle opere di Roth con l’intento di proporre una nuova immagine dello scrittore, puntando su traduzioni di qualità e su una diversa lettura critica, come ha spiegato il direttore editoriale Roberto Colajanni6. Questa nuova edizione si inserisce nell’operazione di rilancio dell’intera opera di Roth da parte di Adelphi, che inizia proprio da Portnoy, libro che segnò la consacrazione (o sconsacrazione) dello scrittore americano25.

In sintesi:

  • Titolo: Portnoy (precedentemente Il lamento di Portnoy)
  • Autore: Philip Roth
  • Casa editrice: Adelphi
  • Anno: 2025
  • Traduzione e cura: Matteo Codignola
  • Contenuto: monologo psicoanalitico, ironico e provocatorio, confessione di un ebreo americano nevrotico e sessualmente ossessionato
  • Caratteristiche: nuova traduzione, glossario yiddish, postfazione del curatore
  • Importanza: opera chiave di Roth, rilancio editoriale da parte di Adelphi24567.

  1. https://www.amazon.it/Portnoy-Philip-Roth/dp/884594011X
  2. https://www.adelphi.it/libro/9788845940118
  3. https://www.adelphi.it/libro/9788845988868
  4. https://www.ibs.it/portnoy-libro-philip-roth/e/9788845940118
  5. https://www.illibraio.it/news/editoria/portnoy-philip-roth-1472069/
  6. https://www.azione.ch/cultura/dettaglio?tx_news_pi1%5Baction%5D=detail&tx_news_pi1%5Bcontroller%5D=News&tx_news_pi1%5Bnews%5D=20401&cHash=29a6f982df21bb741caefa1374eff92e
  7. https://opinione.it/cultura/2025/06/09/giuseppe-talarico-portnoy-philip-roth-a-cura-di-matteo-codignola-adelphi-2025/
  8. https://alleo.it/2025/05/20/philip-roth-portnoy-traduzione-di-matteo-codignola-adelphi-2025/

Alcide Pierantozzi, Lo sbilico, Einaudi, 2025

Lo sbilico, Alcide Pierantozzi. Giulio Einaudi editore ...

Il libro Lo sbilico di Alcide Pierantozzi, pubblicato da Einaudi nel 2025 nella collana Supercoralli, è un racconto autobiografico intenso e crudo che narra l’esperienza dell’autore con il disagio psichico e la malattia mentale15.

Alcide ha quarant’anni, vive in una cittadina abruzzese dopo aver lasciato Milano, e convive con diagnosi complesse come disturbo bipolare, spettro dell’autismo e dissociazione dell’io, accompagnate da una terapia farmacologica intensa15.

Nel libro descrive con grande sincerità e forza emotiva il suo quotidiano, segnato da momenti di paranoia, sdoppiamento della percezione, e la difficoltà di mantenere un equilibrio mentale. La narrazione si muove tra il presente, in cui vive con la madre che lo sostiene, e ricordi dell’infanzia e della vita precedente a Milano15.

La scrittura è caratterizzata da un linguaggio letterario ricercato e da una forte ossessione per le parole, che l’autore usa per cercare di nominare e comprendere il malessere interiore. Il libro si presenta come un resoconto diaristico, che alterna episodi di vita quotidiana a riflessioni profonde sul senso della malattia e sulla solitudine che ne deriva158.

Lo sbilico è stato accolto come un’opera potente e originale, che dà voce a un bisogno collettivo di raccontare con precisione la sofferenza psicologica e l’alienazione, andando oltre la mera testimonianza per diventare un atto letterario di grande intensità15. Alcuni critici sottolineano la capacità del libro di passare dal realismo più crudo a una scrittura alta e poetica, pur mantenendo un tono molto personale e intimo5.

In sintesi, Lo sbilico è un libro che esplora dall’interno la fragilità mentale, la lotta per la stabilità e il tentativo di trovare un senso attraverso la parola e la scrittura, rappresentando un contributo significativo alla letteratura contemporanea sul tema della malattia mentale158.

  1. https://www.einaudi.it/catalogo-libri/narrativa-italiana/narrativa-italiana-contemporanea/lo-sbilico-alcide-pierantozzi-9788806266448/
  2. https://www.ibs.it/sbilico-libro-alcide-pierantozzi/e/9788806266448
  3. https://www.amazon.it/Lo-sbilico-Alcide-Pierantozzi/dp/8806266446
  4. https://www.einaudi.it/approfondimenti/alcide-pierantozzi-sbilico/
  5. https://www.criticaletteraria.org/2025/06/alcide-pierantozzi-lo-sbilico-einaudi-2025.html
  6. https://www.unilibro.it/libro/pierantozzi-alcide/lo-sbilico/9788806266448
  7. https://mowmag.com/culture/abbiamo-letto-lo-sbilico-di-alcide-pierantozzi-einaudi-ma-com-e-vi-spieghiamo-perche-il-risultato-e-patetico-se-raccontare-la-malattia-non-ti-porta-a-scrivere-un-vero-romanzo-allora-e-solo-malattia-non-letteratura
  8. https://www.oblique.it/agenzia_pierantozzi_sbilico.html

TartaRugosa ha letto e scritto di: Andrea Bajani (2025), L’anniversario, Feltrinelli, Milano

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Chiara Francini, Le querce non fanno limoni, Rizzoli, 2025

Le querce non fanno limoni - Rizzoli Libri

Il libro “Le querce non fanno limoni” di Chiara Francini, pubblicato da Rizzoli nel 2025, è un romanzo epico, intimo e corale che attraversa cinquant’anni di storia italiana, dalla Seconda guerra mondiale agli anni di piombo189.

La protagonista è Delia, ex partigiana, donna indimenticabile che affronta la guerra, l’amore e la perdita costruendo un luogo simbolico chiamato Il Cantuccio, spazio di condivisione, speranza e memoria15.

La narrazione intreccia le vite di vari personaggi, tra cui Irma, Mauro, Angela, Carlo, Sandro e altri, in un arazzo di voci, dialetti, cicatrici e sogni, ambientato tra Firenze e Campi Bisenzio15.

Il romanzo dà corpo alla Storia con la “S” maiuscola, trattando eventi come le torture a Villa Triste, la Liberazione, la strage di piazza Fontana e le contraddizioni della sinistra extraparlamentare, ma lo fa filtrandoli attraverso la quotidianità, i gesti, i silenzi e le parole non dette158. La scrittura è viva, alterna lirismo e parlato popolare, e si interroga sul significato della resistenza non solo politica ma anche esistenziale, al dolore, all’ingiustizia e al tempo156.

  1. https://www.rizzolilibri.it/libri/le-querce-non-fanno-limoni/
  2. https://www.amazon.it/querce-non-fanno-limoni/dp/881716190X
  3. https://eventi.mondadoristore.it/it/event/2025/05/24/chiara-francini-presenta-il-libro-le-querce-non-fanno-limoni-rizzoli/19664/
  4. https://www.libreriauniversitaria.it/querce-non-fanno-limoni-francini/libro/9788817161909
  5. https://www.lanazione.it/firenze/cronaca/le-querce-non-fanno-limoni-3601fe9e
  6. https://www.cheintervista.it/chiara-francini-torna-al-romanzo-con-unepopea-di-donne-e-memoria/
  7. https://www.rizzolilibri.it/autori/chiara-francini/
  8. https://www.ibs.it/querce-non-fanno-limoni-libro-chiara-francini/e/9788817161909
  9. https://www.lafeltrinelli.it/querce-non-fanno-limoni-libro-chiara-francini/e/9788817161909

I temi principali di “Le querce non fanno limoni” di Chiara Francini sono:

  • La Resistenza e la memoria storica, con un’attenzione particolare agli eventi italiani dal secondo dopoguerra agli anni di piombo, come le torture a Villa Triste, la Liberazione e la strage di piazza Fontana1.
  • L’eredità politica, affettiva e ideologica, e il modo in cui la memoria si trasmette, si nasconde o si rivela nel tempo12.
  • Il coraggio di resistere non solo all’ingiustizia politica ma anche al dolore, al disincanto e al passare del tempo, intesa come una resistenza esistenziale14.
  • Le passioni, le lotte personali e familiari, le cicatrici lasciate dalla Storia sulle vite dei singoli, e la forza di rialzarsi nonostante le difficoltà1.
  • La costruzione di un luogo simbolico di condivisione e speranza, il Cantuccio, che rappresenta un rifugio concreto e ideale per i personaggi1.
  • L’identità e l’eredità emotiva che influenzano le scelte e i rapporti umani2.

La narrazione intreccia questi temi con una lingua viva che alterna lirismo e parlato popolare, dando voce a un affresco corale di vite segnate dalla Storia e dalla memoria

Il libro “Le querce non fanno limoni” di Chiara Francini riflette la storia italiana dagli anni ’40 agli anni di piombo attraverso una narrazione che intreccia eventi storici e vissuti personali. La protagonista, ex partigiana, e gli altri personaggi vivono e raccontano momenti cruciali come la Resistenza durante la Seconda guerra mondiale, la Liberazione, e la drammatica stagione degli anni di piombo, segnati da terrorismo, stragi e tensioni politiche9.

Il romanzo affronta in particolare la strategia della tensione e la violenza politica degli anni Settanta, con riferimenti a eventi come la strage di piazza Fontana (1969), le attività terroristiche delle Brigate Rosse, e il clima di scontro tra estremismi di destra e sinistra che caratterizzò quegli anni15. Attraverso le vicende dei personaggi, il libro dà voce alla complessità di quel periodo, mostrando come la Storia con la “S” maiuscola si rifletta nelle vite quotidiane, nelle scelte personali, nelle lotte e nelle cicatrici emotive.

Inoltre, il romanzo esplora il tema della memoria e dell’eredità storica, interrogandosi sul significato di resistenza non solo politica ma anche esistenziale, in un’Italia attraversata da grandi trasformazioni sociali e culturali, ma anche da drammi come il rapimento e l’uccisione di Aldo Moro e le tensioni che misero a dura prova le istituzioni repubblicane16.

In sintesi, il libro usa la narrazione corale e intima per riflettere la storia italiana dal dopoguerra agli anni di piombo, mostrando come eventi storici di grande portata abbiano segnato profondamente la società e le persone comuni.

  1. https://www.raicultura.it/storia/articoli/2019/01/-Gli-anni-di-piombo-c1178c6f-1279-46f7-986e-b918c65080a1.html
  2. https://romatrepress.uniroma3.it/wp-content/uploads/2021/09/06.Memoria-autocritica-e-anni-di-piombo-Musolino.pdf
  3. http://eprints-phd.biblio.unitn.it/707/1/TESI_DI_DOTTORATO_SUL_TERRORISMO.pdf
  4. https://www.amazon.it/LItalia-degli-piombo-Indro-Montanelli/dp/8817101427
  5. https://tesi.luiss.it/15399/1/068832.pdf
  6. https://www.nomos-leattualitaneldiritto.it/wp-content/uploads/2020/10/Convegno-Bachelet-REV-ST..pdf
  7. https://www.allegoriaonline.it/PDF/619.pdf
  8. https://www.youtube.com/watch?v=qX-VxqfND6g
  9. interests.italian_literature

Agnese Pini, La verità è un fuoco, Garzanti, 2025

La verità è un fuoco è un memoir scritto da Agnese Pini, pubblicato da Garzanti nel 2025. Il libro nasce da una scoperta che segna una frattura profonda nella vita dell’autrice: a tredici anni, Agnese trova per caso un album rosso con il nome “don Pini” e scopre così che suo padre era stato un prete. Questa rivelazione segna la fine della sua infanzia e l’inizio di un lungo percorso di confronto con un segreto familiare difficile da accettare1234.

Trama e struttura

Il memoir si sviluppa come un’indagine personale e familiare: Agnese Pini ripercorre la storia di suo padre, don Pini, che negli anni Settanta lasciò il sacerdozio per amore di una donna, Mira, con cui avrebbe poi costruito una famiglia. Il racconto si snoda tra oggetti di famiglia, fotografie, ricordi e luoghi dell’Italia di provincia, intrecciando la dimensione privata con quella collettiva di una società cattolica in cui la figura del padre e quella del sacerdote non sono sovrapponibili1234.

Temi centrali

  • Segreti e verità familiari: Il libro esplora il peso dei segreti e la fatica di nominarli, la difficoltà di affrontare ciò che è stato taciuto per anni e la necessità di dare voce a ricordi e sentimenti che rischiano di restare sepolti123.
  • Padre e figlia: Al centro c’è il rapporto tra Agnese e suo padre, fatto di incomprensioni, silenzi, domande rimaste sospese e una tenerezza indicibile. Il memoir è anche un percorso di riconciliazione, in cui la figlia arriva a riconoscere il padre come uomo, oltre che come genitore123.
  • Amore e libertà: La scelta di don Pini di lasciare il sacerdozio per amore di Mira viene indagata non come una debolezza, ma come un atto di forza e di libertà, capace di sfidare convenzioni sociali e religiose. L’autrice riflette sul significato dell’amore, sulla sua dimensione politica e sulla possibilità di conciliare l’amore umano con quello spirituale34.
  • Identità e memoria: Il libro è anche una riflessione sull’identità, sulla memoria e sulla costruzione del sé attraverso il confronto con il passato e con le radici familiari23.

Stile e approccio

Agnese Pini adotta uno stile intimo e coraggioso, trasformando la propria vicenda personale in un racconto universale. La narrazione si muove tra il bisogno di sapere e la paura di scoprire, tra il desiderio di verità e la difficoltà di affrontarla. L’autrice non esita a raccontare anche le emozioni più scomode — vergogna, rabbia, dolore — nella convinzione che solo nominando le cose si possa davvero costruire una verità condivisa34.

Ricezione e significato

Il memoir è stato definito un atto d’amore e di coraggio, capace di parlare a chiunque abbia dovuto fare i conti con i segreti di famiglia e con la complessità dei legami affettivi. Non è un libro contro la Chiesa, ma una ricerca laica di comprensione, un viaggio verso la riconciliazione con il proprio passato e con le persone amate34.


In sintesi:
La verità è un fuoco è un racconto intenso e personale che, partendo da una vicenda familiare, riflette su temi universali come la verità, l’amore, il coraggio di scegliere e la possibilità di riconciliarsi con le proprie radici, offrendo al lettore uno sguardo autentico e profondo sul significato dell’essere figli e genitori nella società contemporanea1234.

  1. https://www.garzanti.it/libri/agnese-pini-la-verita-e-un-fuoco-9788811016434/
  2. https://www.ibs.it/verita-fuoco-libro-agnese-pini/e/9788811016434
  3. https://www.illibraio.it/news/dautore/agnese-pini-la-verita-e-un-fuoco-1473476/
  4. https://antemp.com/2025/05/25/agnese-pini-la-verita-e-un-gioco-garzanti-2025/
  5. https://www.garzanti.it/tag/agnese-pini-la-verita-e-un-fuoco/
  6. https://www.mondadoristore.it/La-verita-e-un-fuoco-Agnese-Pini/eai978881101885/
  7. https://www.garzanti.it/quote/agnese-pini-la-verita-e-un-fuoco-9788811016434-1841/
  8. https://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/cronaca/agnese-pini-presenta-la-verita-c1467ce8

cosa è il “romanzo di formazione”

Il “romanzo di formazione” è un genere letterario che narra il percorso di crescita, maturazione e sviluppo del protagonista, solitamente un giovane o un adolescente, attraverso esperienze, sfide e trasformazioni che lo conducono alla scoperta di sé e alla definizione della propria identità135.

Caratteristiche principali del romanzo di formazione

  • Sviluppo del protagonista: segue il processo psicologico e morale di crescita, spesso dall’infanzia o adolescenza fino all’età adulta.
  • Ricerca dell’identità: il protagonista esplora sé stesso e i propri valori, confrontandosi con dilemmi esistenziali.
  • Conflitto con la società: lo scontro con le norme sociali è centrale, poiché aiuta il protagonista a comprendere la realtà e a definire il proprio ruolo.
  • Esperienze formative: eventi chiave come relazioni, viaggi, perdite e successi fungono da momenti di apprendimento e trasformazione.
  • Narrazione intima: spesso in prima persona, per permettere al lettore di immergersi nei pensieri e sentimenti del protagonista.
  • Esito evolutivo: il percorso si conclude con una maturazione personale, che non necessariamente coincide con il successo o la felicità, ma con una nuova consapevolezza156.

Origini e storia

Il romanzo di formazione nasce in Germania alla fine del XVIII secolo, con il termine tedesco Bildungsroman (da Bildung = formazione, educazione e Roman = romanzo).

Un’opera fondamentale è Gli anni di apprendistato di Wilhelm Meister di Johann Wolfgang von Goethe (1796), che ha definito i temi classici del genere, come il conflitto tra aspirazioni individuali e realtà sociale1356.

Scopo e funzione

Il romanzo di formazione non è solo una narrazione di eventi, ma un racconto della trasformazione interiore del protagonista, che permette anche al lettore di riflettere sulla propria crescita e sul rapporto con la società e la cultura del proprio tempo136.

In sintesi, il romanzo di formazione è un racconto di crescita personale e psicologica, che esplora il passaggio dall’innocenza all’esperienza, offrendo uno specchio delle dinamiche sociali e culturali attraverso la vicenda di un personaggio in evoluzione135.

  1. https://www.alessandraperotti.com/romanzo-di-formazione-caratteristiche-ed-esempi/
  2. https://www.mondadori.it/percorsi-di-lettura/romanzi-di-formazione/
  3. https://www.bwtraduzioni.it/che-cose-il-romanzo-di-formazione-o-bildungsroman/
  4. https://sites.unimi.it/lettted/sub/prosa/Bild_def.html
  5. https://sapere.virgilio.it/scuola/medie/oralita-lettura-scrittura/scrittura/romanzo-formazione
  6. https://www.skuola.net/italiano-medie/antologia-medie/romanzo-formazione-schema.html
  7. https://www.illibraio.it/news/narrativa/romanzi-di-formazione-1408613/
  8. https://www.marconiprato.edu.it/wp-content/uploads/2020/04/il_romanzo_di_formazione-1.pdf

Ecco alcuni esempi famosi di romanzi di formazione e cosa li rende unici:

  • Robinson Crusoe di Daniel Defoe (1719): uno dei primi romanzi di formazione, narra l’esperienza di isolamento e sopravvivenza del protagonista su un’isola deserta, metafora delle sfide della crescita personale e dell’adattamento al mondo6.
  • Oliver Twist di Charles Dickens (1837): racconta la storia di un orfano che, nonostante le difficoltà e i maltrattamenti, mantiene un cuore buono e affronta un percorso di maturazione morale e sociale. Dickens è noto per i suoi giovani protagonisti che crescono in contesti di grande povertà e ingiustizia, rappresentando anche la lotta per migliorare la propria condizione materiale e sociale26.
  • David Copperfield e Grandi speranze di Charles Dickens: entrambi seguono la crescita interiore e sociale dei protagonisti, orfani o semi-orfani, alle prese con sfide materiali e morali in un’epoca di rivoluzione industriale. Qui la formazione include anche la conquista di una posizione sociale più dignitosa2.
  • I turbamenti del giovane Törless di Robert Musil (1906): un romanzo di formazione del primo Novecento che esplora le complessità psicologiche e morali dell’adolescenza, con un’attenzione particolare alle tensioni interiori e ai dilemmi etici1.
  • Il giovane Holden di J.D. Salinger (1951): uno dei capolavori moderni del genere, racconta le vicende di Holden Caulfield, un adolescente ribelle e insofferente alle ipocrisie sociali, che vive un percorso di crescita segnato da conflitti interiori e dalla difficoltà di trovare un proprio posto nel mondo. È unico per il suo stile colloquiale e la profonda introspezione psicologica24.
  • Le avventure di Huckleberry Finn di Mark Twain (1884): segue il viaggio del giovane Huck lungo il Mississippi, durante il quale impara lezioni fondamentali sulla libertà, la giustizia e l’identità personale. Il romanzo affronta anche temi sociali come il razzismo, rendendolo un’opera di formazione sia personale che culturale5.
  • Narciso e Boccadoro di Hermann Hesse: racconta il percorso di crescita di due personaggi con visioni opposte della vita, uno dedito alla riflessione e l’altro alla ricerca di esperienze, offrendo una riflessione profonda sulla formazione dell’identità attraverso il confronto e l’amicizia6.
  • Botchan di Natsume Sōseki e Norwegian Wood di Haruki Murakami sono esempi giapponesi che, pur con stili diversi, esplorano la crescita personale in contesti culturali specifici, affrontando temi di adattamento, perdita e scoperta di sé5.

Questi romanzi si distinguono per il modo in cui raccontano la crescita personale non solo come un passaggio anagrafico, ma come un processo complesso di formazione interiore, sociale e culturale, spesso con protagonisti che devono confrontarsi con un mondo difficile e in trasformazione. Alcuni si concentrano sulla maturazione morale e psicologica, altri includono anche la conquista di una posizione sociale o la lotta contro ingiustizie, rendendo ogni opera unica nel suo contesto storico e culturale125.

  1. https://www.illibraio.it/news/narrativa/romanzi-di-formazione-1408613/
  2. https://www.justbaked.it/romanzi-di-formazione-famosi-esempi/
  3. https://www.mondadori.it/percorsi-di-lettura/romanzi-di-formazione/
  4. https://www.librerie.coop/consigli-di-lettura/romanzo-di-formazione/
  5. https://www.alessandraperotti.com/romanzo-di-formazione-caratteristiche-ed-esempi/
  6. https://www.esquire.com/it/lifestyle/passioni/g60961918/romanzi-di-formazione/
  7. https://www.mondadoristore.it/romanzi-di-formazione-da-leggere
  8. https://www.unicusano.it/blog/universita/libri-sulla-crescita-personale/

Serena Dandini, C’era la luna, Einaudi, 2025

C'era la luna, Serena Dandini. Giulio Einaudi editore ...

Il libro “C’era la luna” di Serena Dandini, pubblicato da Einaudi nel 2025, è un romanzo di formazione ambientato nella Roma del 1967-1969.

La protagonista è Sara Mei, un’adolescente che vive il passaggio dall’infanzia all’età adulta in un periodo di grandi fermenti sociali, culturali e politici. Attratta da un gruppo di ragazze più grandi e dalla loro femminilità provocatoria, Sara si innamora di Saverio, un giovane impegnato e colto, e si immerge nel vortice di cambiamenti che attraversano la società italiana di quegli anni.

Il racconto si snoda tra feste al Piper, cineforum, prime esperienze sentimentali e conflitti familiari, fino al 1969, anno simbolico dello sbarco sulla luna e delle illusioni infrante da un’esplosione di violenza che segna la fine di un’epoca.

Il romanzo esplora con delicatezza e ironia il desiderio di libertà e la scoperta di sé, mettendo in luce il valore dell’amicizia come forza salvifica e identitaria.

Serena Dandini ha scelto di fermare la narrazione al 1969, prima delle trasformazioni legislative e culturali degli anni ’70, per raccontare un mondo in cui ancora mancavano diritti fondamentali come il divorzio e la libertà riproduttiva, e in cui le giovani donne iniziavano a mettere in discussione il patriarcato con la spensieratezza dell’adolescenza123456.

  1. https://www.einaudi.it/catalogo-libri/narrativa-italiana/narrativa-italiana-contemporanea/cera-la-luna-serena-dandini-9788806256449/
  2. https://www.ibs.it/c-era-luna-libro-serena-dandini/e/9788806256449
  3. https://www.libreriauniversitaria.it/era-luna-dandini-serena-einaudi/libro/9788806256449
  4. https://www.lafeltrinelli.it/c-era-luna-libro-serena-dandini/e/9788806256449
  5. https://librerie.unicatt.it/scheda-libro/serena-dandini/cera-la-luna-9788806256449-745243.html
  6. https://i-libri.com/blog/2025/03/06/cera-la-luna-di-serena-dandini/
  7. https://www.einaudi.it/appuntamenti/serena-dandini-34/
  8. https://www.einaudi.it/appuntamenti/serena-dandini-35/

Sara Colombo, Lascia che la vita accada, Ponte alle Grazie, 2025

Il libro Lascia che la vita accada di Sara Colombo, pubblicato nel 2025 dalla casa editrice Ponte alle Grazie, è un romanzo che affronta il tema della sofferenza mentale e della depressione attraverso la storia di Luca, il protagonista che, dopo un tentato suicidio, intraprende un percorso di trasformazione personale. Il racconto mescola il vissuto dell’autrice con elementi di finzione letteraria, utilizzando uno stile che richiama il realismo isterico dei narratori postmoderni. Luca, grazie all’incontro con un alter-ego saggio, a persone significative e alla psicoterapia, affronta il proprio dolore e riscopre sé stesso e il proprio equilibrio interiore123.

Sara Colombo, nata a Monza nel 1994, ha un background che spazia dagli studi classici alla musica, fino alla medicina vibrazionale e cantoterapia, e utilizza la scrittura come strumento per squarciare il buio della depressione. Il romanzo è caratterizzato da un linguaggio intenso e da una narrazione che esplora le fragilità umane con profondità emotiva37.

Il libro è disponibile in libreria e online, anche in formato ebook567.

  1. https://www.ponteallegrazie.it/libro/lascia-che-la-vita-accada-sara-colombo-9791255821533.html
  2. https://www.ponteallegrazie.it/news/lascia-che-la-vita-accada-di-sara-colombo-un-romanzo-che-esplora-la-sofferenza-mentale.html
  3. https://www.illibraio.it/news/narrativa/lascia-che-la-vita-accada-sara-colombo-1472895/
  4. https://www.ponteallegrazie.it/news/tag/lascia-che-la-vita-accada-sara-colombo
  5. https://www.mondadoristore.it/Lascia-che-la-vita-accada-Sara-Colombo/eai979125582153/
  6. https://www.unilibro.it/libro/colombo-sara/lascia-che-la-vita-accada/9791255821533
  7. https://www.kobo.com/it/it/ebook/lascia-che-la-vita-accada
  8. https://www.ebay.it/itm/277139268665

Helen Humphreys, Il fiume d’erba, Playground editore, 2025

Il fiume d'erba

Il libro “Il fiume d’erba” di Helen Humphreys, pubblicato da Playground Editore nel 2025, è una biografia dedicata a Henry David Thoreau, il celebre poeta e naturalista americano noto per la sua esperienza al Lago Walden, dove nel 1845 costruì una capanna in legno per vivere immerso nella natura12.

Helen Humphreys, autrice canadese nata nel 1961, è conosciuta per la sua narrativa e poesia, con numerosi romanzi pubblicati in Italia da Playground Editore, tra cui “Cani selvaggi” e “Il canto del crepuscolo”3. “Il fiume d’erba” si distingue come un’opera originale e inclassificabile che esplora la vita e il pensiero di Thoreau, offrendo un ritratto intenso e suggestivo del naturalista5.

  1. https://www.playgroundeditore.it/prodotto/il-fiume-derba/
  2. https://books.google.com/books/about/Il_fiume_dell_erba.html?id=7Oxf0QEACAAJ
  3. https://www.ibs.it/libri/autori/helen-humphreys
  4. https://www.mondadoristore.it/autore/helen-humphreys/c/00067269
  5. https://www.instagram.com/p/DGX6rGytXEB/
  6. https://www.lafeltrinelli.it/libri/autori/helen-humphreys

Giorgia Protti, La giusta distanza dal male, Einaudi, 2025

Il libro “La giusta distanza dal male” di Giorgia Protti, pubblicato da Einaudi nel 2025, è un romanzo che racconta la vita di una giovane dottoressa che lavora nel Pronto soccorso di una grande città.

Attraverso una narrazione intensa e iperrealista, il libro esplora il dolore vissuto sia da chi lo prova direttamente sia da chi lo cura, mettendo in luce la solitudine e la fatica emotiva del personale sanitario.

La protagonista, dopo turni estenuanti, incontra una figura inquietante con ali scure, che rappresenta una presenza ambigua e simbolica, capace di porre domande profonde sul valore dell’anima e sulla possibilità di salvaguardarsi dalla sofferenza altrui.

Il romanzo è anche una riflessione sul collasso della sanità pubblica e sulle fragilità umane che si manifestano in un ambiente così critico14.

Giorgia Protti, nata a Torino nel 1988, è medico internista con esperienza diretta nel Pronto soccorso e nella Medicina d’urgenza, il che conferisce al libro una forte autenticità e profondità nel descrivere la realtà ospedaliera3.

Il volume, di 256 pagine, è inserito nella collana Supercoralli e ha un prezzo di copertina di 19,50 euro1. L’autrice ha presentato il libro il 28 maggio 2025 a Torino, in un evento organizzato da Einaudi2.

Citations:

  1. https://www.einaudi.it/catalogo-libri/narrativa-italiana/narrativa-italiana-contemporanea/la-giusta-distanza-dal-male-giorgia-protti-9788806269678/
  2. https://www.einaudi.it/appuntamenti/giorgia-protti/
  3. https://www.einaudi.it/autori/giorgia-protti/
  4. https://www.editorialedomani.it/idee/cultura/pronto-soccorso-romanzo-politica-giorgia-protti-i6ga82ps
  5. https://www.mondadoristore.it/La-giusta-distanza-dal-male-Giorgia-Protti/eai978880626967/
  6. https://www.babelezon.com/libro/la-giusta-distanza-dal-male/
  7. https://www.ibs.it/libri/autori/giorgia-protti
  8. https://novara.circololettori.it/la-giusta-distanza-dal-male/

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Agnese Pini, La verità è un gioco, Garzanti, 2025

Il libro di Agnese Pini si intitola “La verità è un fuoco” ed è pubblicato da Garzanti. Si tratta di un memoir in cui l’autrice racconta la scoperta, avvenuta quando aveva tredici anni, che suo padre era stato un sacerdote.

Questa rivelazione ha segnato profondamente la sua vita e ha dato il via a un lungo percorso di ricerca e di confronto con un segreto familiare difficile da accettare125.

Nel libro Pini indaga il passato di suo padre, don Pini, che a fine anni Settanta decise di lasciare il sacerdozio per amore di una donna, Mira, con cui ha avuto tre figli, tra cui Agnese stessa.

Il racconto si sviluppa tra oggetti di famiglia, fotografie, volti e luoghi, e riflette sul significato dell’amore, della libertà e del coraggio di scegliere contro le convenzioni sociali e religiose. Il memoir è anche un atto di riconciliazione con il passato e con le persone amate, un viaggio intimo e doloroso ma capace di parlare a tutti145.

Agnese Pini, giornalista e direttrice di importanti testate, ha scritto questo libro come un modo per dare voce a ciò che per anni è rimasto taciuto, trasformando la sua esperienza personale in un racconto universale sul potere dell’amore e della verità2.

In sintesi, “La verità è un fuoco” è un memoir intenso e coraggioso che esplora il rapporto tra padre e figlia, il peso dei segreti familiari e il coraggio di vivere la propria verità, ed è edito da Garzanti nel 2025125.

Citations:

  1. https://www.garzanti.it/libri/agnese-pini-la-verita-e-un-fuoco-9788811016434/
  2. https://www.illibraio.it/news/dautore/agnese-pini-la-verita-e-un-fuoco-1473476/
  3. https://www.ibs.it/verita-fuoco-ebook-agnese-pini/e/9788811018858
  4. https://www.lanazione.it/firenze/cronaca/la-verita-e-un-fuoco-952cb0f7
  5. https://www.ilrestodelcarlino.it/cultura/agnese-pini-la-verita-31751565
  6. https://www.barnesandnoble.com/w/la-verita-e-un-fuoco-agnese-pini/1147279361
  7. https://www.lafeltrinelli.it/libri/autori/agnese-pini
  8. https://www.corriere.it/cultura/25_maggio_20/agnese-pini-nuovo-libro-papa-vero-che-eri-prete-2bc7ffea-355a-11f0-862f-db468291a57b.shtml

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Arundhati Roy, Il dio delle piccole cose, Tea edizioni, 2025

dio delle piccole cose

Il romanzo Il dio delle piccole cose di Arundhati Roy, pubblicato originariamente nel 1997, è un’opera di grande successo internazionale che ha vinto il Booker Prize nello stesso anno3.

Racconta la storia di Ammu, una donna che lascia il marito violento e torna nella casa dei suoi genitori nel Kerala, India meridionale, con i suoi due figli gemelli, Estha e Rahel124.

Ambientato alla fine degli anni Sessanta, il libro esplora le difficoltà di una donna divorziata in una società tradizionale e le conseguenze di un amore proibito con un “paria” o intoccabile46.

La narrazione si sviluppa attraverso gli occhi dei due bambini, mettendo in luce il conflitto tra sentimenti e convenzioni sociali, e riflette sulle piccole cose della vita che influenzano profondamente il destino delle persone26.

Il romanzo è noto per la sua prosa poetica e per il modo in cui intreccia passato e presente, realtà e memoria57.

  1. https://www.guanda.it/libri/arundhati-roy-il-dio-delle-piccole-cose-9788882466442/
  2. https://www.ibs.it/dio-delle-piccole-cose-libro-arundhati-roy/e/9788882466442
  3. https://it.wikipedia.org/wiki/Il_Dio_delle_piccole_cose
  4. https://www.tealibri.it/libri/arundhati-roy-il-dio-delle-piccole-cose-9788850259953
  5. https://www.edscuola.it/archivio/antologia/recensioni/arundhati_roy.htm
  6. https://www.guanda.it/libri/arundhati-roy-il-dio-delle-piccole-cose-9788823531864/
  7. https://www.skuola.net/libri/dio-piccole-cose-roy.html
  8. https://www.ilclubdellibro.it/recensioni/i/1934-il-dio-delle-piccole-cose.html

Gospodinov Giorgi, Il giardiniere e la morte, Voland editore, 2025

Autore: Georgi Gospodinov
Titolo: Il giardiniere e la morte
Editore: Voland
Anno di pubblicazione: 2025
Traduzione: Giuseppe Dell’Agata

Trama e temi

Il giardiniere e la morte è il nuovo romanzo di Georgi Gospodinov, autore bulgaro già vincitore del Premio Strega Europeo e dell’International Booker Prize. Il libro si concentra sul rapporto tra un padre e un figlio durante l’ultimo mese di vita del padre, segnato da una lunga e crudele malattia. Il figlio, seduto al capezzale, assiste al declino del genitore e, attraverso i ricordi, rievoca la figura paterna mentre lavora in giardino, cura le piante da frutto e i fiori.

Il racconto si allarga progressivamente: dal microcosmo familiare si passa ai vicini, ai conoscenti, fino ad abbracciare l’intera Bulgaria, descritta come povera ma dignitosa. Il romanzo si trasforma così in una riflessione sulla memoria, sull’identità e sulla trasmissione tra generazioni. Gospodinov, con la sua consueta maestria, intreccia storie individuali e collettive, mostrando come la fine dei nostri padri coincida simbolicamente con la fine di un mondo56.

“Nel libro un uomo siede al capezzale del padre e lo osserva morire. Osserva il proprio passato che comincia a incrinarsi, lasciandolo sepolto sotto tutti i suoi pomeriggi. I pomeriggi dell’infanzia che crollano senza fare rumore. ‘Perché la fine dei nostri padri è la fine di un mondo’.”6

Caratteristiche e stile

  • Romanzo intimo e universale: Gospodinov affronta temi universali come la malattia, la perdita, il lutto e la memoria, mantenendo uno sguardo profondamente personale e poetico.
  • Dichiarazione d’amore struggente: Il libro è anche una dichiarazione d’amore verso il padre e verso ciò che ci rende ciò che siamo5.
  • Dimensione collettiva: Dal racconto privato si passa a una riflessione più ampia sulla società bulgara e sulle radici familiari e culturali.
  • Stile evocativo: La scrittura di Gospodinov si distingue per la capacità di evocare emozioni e immagini, con un tono che oscilla tra la nostalgia e la consapevolezza della perdita.
  • È uno dei romanzi europei più attesi del 2025, segnalato tra le principali novità letterarie dell’anno6.
  • Offre una riflessione profonda sul rapporto tra generazioni e sulla fine di un’epoca, temi centrali nella società contemporanea.
  • Consente di riscoprire la narrativa di un autore che ha saputo raccontare la Bulgaria e l’Europa con originalità e sensibilità.

In sintesi:
Il giardiniere e la morte di Georgi Gospodinov è un romanzo che affronta la perdita, la memoria e il legame padre-figlio con una scrittura poetica e universale, rappresentando uno dei titoli di punta della narrativa europea del 202556.

  1. https://www.voland.it/libro/9788862435697
  2. https://www.ibs.it/giardiniere-morte-libro-georgi-gospodinov/e/9788862435697?inventoryId=806171190&queryId=7dc595b7e1bfb1b8b41393c7242b1d3b
  3. https://www.unilibro.it/libro/gospodinov-georgi/il-giardiniere-e-la-morte/9788862435697
  4. https://www.mondadoristore.it/Il-giardiniere-e-la-morte-Georgi-Gospodinov/eai978886243569/
  5. https://www.libreriauniversitaria.it/giardiniere-morte-gospodinov-georgi-voland/libro/9788862435697
  6. https://www.illibraio.it/news/editoria/libri-da-leggere-2025-1463794/
  7. https://www.hoepli.it/libro/il-giardiniere-e-la-morte/9788862435697.html
  8. https://giuntialpunto.it/products/il-giardiniere-e-la-morte-gospodinov-georgi-9788862435697
  9. https://www.salonelibro.it/programma-eventi/georgi_gospodinov_presenta_il_giardiniere_e_la_morte/16139
  10. https://tabook.it/shop/page/24/?add-to-cart=140624&quantity=1

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Bible Michael, Goodbye Hotel, Adelphi edizioni, 2025

sinossi dell’editore:

Goodbye Hotel
di Michael Bible
Adelphi Edizioni, 2025
Traduzione di Martina Testa

C’è un posto, a New York, che chiamano Goodbye Hotel, perché è l’ultimo rifugio di chi, per ragioni diverse, si è allontanato dal mondo e nel mondo non vuole (o non può) più tornare.

Lì, mentre una nevicata «ipnotica» cade sulla città, François siede davanti al fuoco, stappa una bottiglia di vino da quattro soldi e inizia a scrivere la sua storia. Vuole metterci a parte di un avvenimento capitato venticinque anni prima, ma soprattutto raccontarci quello che sarebbe potuto succedere e – forse – è successo davvero.

Ha a disposizione solo «un pezzetto di verità», che certo non basta a colmare tutti i vuoti. La sua voce, carica di un’antica sofferenza, ci trasporta ancora una volta a Harmony, un’anonima cittadina del Sud degli Stati Uniti, dove ogni sera «si confonde con un milione di altre sere» e i giovani sono «destinati a perdersi» ma non smettono di desiderare «l’impossibile». Dove «non c’è differenza fra chi è amato e chi non lo è», perché «tutti si sentono soli, con addosso la maledizione di un vuoto americano che gli cresce dentro».

Eppure, come sanno i lettori di L’ultima cosa bella sulla faccia della terra, Harmony è anche un crocevia dove il destino dà appuntamento alle sue vittime ignare: in questo caso due ragazzi innamorati e un misterioso uomo con un completo di seersucker, che in una notte di fine estate si incontrano sotto lo sguardo benevolo e saggio di Lazarus, una tartaruga dai poteri chiaroveggenti, indimenticabile protagonista del romanzo.

Perché nell’universo di Michael Bible il passato può facilmente diventare futuro e viceversa; come in un sogno di David Lynch, a una dimensione della realtà ne corrispondono infinite altre, parallele e comunicanti.

Non ci resta quindi che abbandonarci al ruolo di testimoni involontari e accettare che la verità a volte risulti inaccessibile, protetta da un guscio di bugie e inganni simile a quello di una testuggine centenaria.

schede da altre fonti informative:

Trama
Ambientato nella cittadina di Harmony, nel Sud degli Stati Uniti, Goodbye Hotel racconta la storia di due adolescenti, François ed Eleonor, intrappolati nella monotonia di una vita provinciale che cercano di evadere.

Durante una notte, un incidente stradale sconvolge le loro esistenze, intrecciandole con quelle di Lazarus, una tartaruga dai presunti poteri ultraterreni, e di una misteriosa setta chiamata dei Seersucker, uomini silenziosi vestiti con completi di seersucker che attribuiscono alle tartarughe un ruolo quasi divinatorio456.

Il romanzo si struttura come una “overture” seguita da quattro capitoli, ognuno affidato alla voce di uno dei protagonisti principali (François, Eleonor, Lazarus e Little Lazarus), che narrano la loro versione degli eventi e le conseguenze dell’incidente su ciascuna delle loro vite.

La narrazione si muove tra realtà e visione, sospendendo il confine tra ciò che è accaduto e ciò che viene solo raccontato, e affronta temi come il destino, la sofferenza, la ricerca di senso e la malinconia dell’amore perduto45.

Temi e stile
Bible utilizza la figura delle tartarughe come simbolo del tempo e della trasmissione del testimone tra generazioni e destini, offrendo una riflessione sul modo in cui gli eventi segnano le vite e le legano tra loro.

Il suo stile si distingue per il controllo lirico e la capacità di rendere concrete le visioni interiori dei personaggi, in una narrazione che alterna piani temporali e punti di vista in modo quasi cubista5.

Note sull’autore
Michael Bible, originario del North Carolina, è già noto ai lettori italiani per L’ultima cosa bella sulla faccia della Terra. Anche in questo nuovo romanzo, Bible conferma la sua capacità di mescolare elementi di realismo e visionarietà, raccontando storie di provincia americana dove l’ordinario si trasforma in straordinario6.

fonti informative

  1. https://www.adelphi.it/libro/9788845939891
  2. https://www.adelphi.it/agenda/471/michael-bible-presenta-goodbye-hotel
  3. https://www.illibraio.it/news/dautore/goodbye-hotel-michael-bible-1471996/
  4. https://www.libreriauniversitaria.it/goodbye-hotel-bible-michael-adelphi/libro/9788845939891
  5. https://ilmanifesto.it/michael-bible-esercizi-di-evasione-da-quel-che-segui-al-salto-della-collina
  6. https://www.adelphi.it/catalogo/autore/2372/michael-bible
  7. https://x.com/adelphiedizioni/status/1919311723326030034
  8. https://www.ibs.it/goodbye-hotel-ebook-michael-bible/e/9788845988790?inventoryId=843881986
  9. https://www.allonsanfan.it/2025/05/05/michael-bible-goodbye-hotel/
  10. https://www.instagram.com/navecervolibreria/p/DJRYBq8Npju/
  11. https://www.dallacartalloschermo.com/novita-libri-maggio-2025
  12. https://www.comune.venezia.it/it/content/michael-bible
  13. https://www.adelphi.it/agenda/473/adelphi-al-salone-internazionale-del-libro-di-torino
  14. https://www.instagram.com/p/DJUdvYxRtrK/
  15. https://www.instagram.com/ma.balzano/p/DJORkiJiuRD/
  16. https://www.ibs.it/goodbye-hotel-ebook-michael-bible/e/9788845988790
  17. https://www.babelezon.com/libro/goodbye-hotel/

Dorritt Cohn, Menti trasparenti. Rappresentazioni narrative della vita interiore, Carocci editore, 2025

scheda dell’editore:

Dorrit Cohn, studiosa di letteratura comparata e narratologia, è nota per il suo contributo fondamentale allo studio della rappresentazione della coscienza nei testi narrativi. Il suo libro Transparent Minds: Narrative Modes for Presenting Consciousness in Fiction (1978) è un’opera centrale nel campo della narratologia, in cui esplora i modi in cui gli autori rendono “trasparenti” le menti dei personaggi attraverso diverse tecniche narrative13.

Presentazione di Riccardo Castellana
Nota della traduttrice
Prefazione
Introduzione
Parte prima
La coscienza nei contesti di terza persona
1. La psiconarrazione

L’iniziale diffidenza/Dissonanza e consonanza/Sommario ed espansione/Narrazioni di stati subverbali
2. Il monologo citato
Modi della citazione/Il contesto narrativo/Implicazioni psicologiche/Tendenze stilistiche
3. Il monologo narrato
Descrizione introduttiva/Prospettiva teorica e storica/Ironia e simpatia/Dimensioni e combinazioni
Parte seconda
La coscienza nei testi in prima persona
4. Le tecniche retrospettive

L’autonarrazione dissonante/L’autonarrazione consonante/Il monologo autocitato/Il monologo autonarrato
5. Dalla narrazione al monologo
Presentazioni problematiche/Cronologia e memoria/Discorso e monologo/Evocazione e sincronizzazione/Diario e continuità
6. Il monologo autonomo
Penelope come paradigma/Variazioni della forma/Il monologo di memorie
Epilogo: il rapporto con il dramma e la lirica
Postfazione. Luoghi e concetti: tre parole per comprendere la narratologia di Dorrit Cohn
 di Gloria Scarfone
Note
Indice dei nomi e delle opere

Il concetto di “menti trasparenti”

Cohn analizza come la narrativa riesca a rappresentare i processi mentali dei personaggi, un’impresa che non è possibile nella vita reale. La “trasparenza” della mente è una costruzione narrativa che permette al lettore di accedere ai pensieri più intimi dei personaggi. Questo fenomeno si manifesta principalmente in due contesti narrativi:

  • Narratore in terza persona: Qui la coscienza dei personaggi viene presentata attraverso tre modalità principali:
    • Psico-narrazione: Il narratore descrive i pensieri del personaggio utilizzando il proprio linguaggio.
    • Monologo citato: I pensieri del personaggio vengono riportati direttamente, come se fossero citazioni.
    • Monologo narrato: Una tecnica intermedia che mescola il linguaggio del narratore con quello del personaggio, mantenendo la terza persona3.
  • Narratore in prima persona: In questo caso, Cohn esplora tecniche retrospettive, dove il narratore riflette sui propri pensieri passati, creando una separazione temporale tra il sé narrante e il sé narrato3.

Consonanza e dissonanza narrativa

Un aspetto chiave del lavoro di Cohn è la distinzione tra consonanza e dissonanza nella narrazione:

  • Consonanza: Il narratore si avvicina emotivamente al personaggio, condividendo la sua visione del mondo. Questo si riflette in un tono coinvolto e nell’uso di linguaggio figurativo per descrivere esperienze mentali2.
  • Dissonanza: Il narratore mantiene una distanza dal personaggio, assumendo una posizione cognitiva o morale superiore. Questo si manifesta attraverso commenti esplicativi, uso di termini astratti e un tono autoritario o ironico2.

Impatto teorico

Il lavoro di Cohn non solo ha influenzato la narratologia moderna ma ha anche aperto un dialogo con altri teorici come Gérard Genette e Franz Stanzel. La sua analisi delle modalità narrative ha contribuito a chiarire le differenze tra mente autoriale (il controllo del narratore) e mente figurale (la coscienza del personaggio)13.

In sintesi, Transparent Minds di Dorrit Cohn rimane una pietra miliare per comprendere come la narrativa renda accessibile l’inaccessibile: i pensieri e le emozioni interiori dei personaggi.

Citations:

  1. https://en.wikipedia.org/wiki/Dorrit_Cohn
  2. https://digilib.phil.muni.cz/sites/default/files/pdf/BSE_48_2022_2_12.pdf
  3. https://www.goodreads.com/book/show/5121199-transparent-minds
  4. https://news.harvard.edu/gazette/story/2013/06/dorrit-cohn/
  5. https://www.kennys.ie/shop/transparent-minds
  6. https://books.google.com/books/about/Transparent_Minds.html?id=4Og9DwAAQBAJ
  7. https://www.target.com/p/the-distinction-of-fiction-by-dorrit-cohn-paperback/-/A-92368379
  8. https://www.academia.edu/99491620/Dissonant_and_Consonant_Narrators_Dorrit_Cohn_s_Concepts_Narratorial_Stance_Theory_and_Cognitive_Literary_Studies
  9. https://books.google.com/books/about/Transparent_Minds.html?id=4Og9DwAAQBAJ
  10. https://journals.phil.muni.cz/bse/article/view/33869
  11. https://www.barnesandnoble.com/w/transparent-minds-dorrit-claire-cohn/1104161855
  12. https://www.press.jhu.edu/books/title/2567/distinction-fiction
  13. https://www.perlego.com/book/1422754/transparent-minds-narrative-modes-for-presenting-consciousness-in-fiction-pdf
  14. https://digilib.phil.muni.cz/cs/handle/11222.digilib/digilib.77884
  15. https://philpapers.org/rec/COHTM-2
  16. https://archive.org/details/transparentminds0000dorr
  17. https://www.abebooks.com/9780691101569/Transparent-Minds-Cohn-Dorrit-Claire-0691101566/plp
  18. https://www.vitalsource.com/products/transparent-minds-dorrit-claire-cohn-v9780691213125
  19. https://garciala.blogia.com/2007/050801-transparent-minds.php
  20. https://www.abebooks.com/signed-first-edition/Transparent-Minds-Narrative-Modes-Presenting-Consciousness/31961414665/bd
  21. https://www.proquest.com/docview/217917348
  22. https://honorsandawards.iu.edu/awards/honoree/1495.html
  23. https://www.amacad.org/person/dorrit-cohn

Carmen Gallo, Tecniche di nascondimento per adulti, Italo Svevo edizioni, 2024

Carmen Gallo è autrice del saggio Tecniche di nascondimento per adulti, pubblicato da Italo Svevo Edizioni nel 2024 1 2 6. Il libro esplora il tema del nascondimento come strategia esistenziale, analizzando le dinamiche psicologiche e sociali che portano gli adulti a cercare momenti di fuga o occultamento.

Struttura e contenuti

Il testo combina riflessioni filosofiche, ironia e osservazioni sulla condizione umana, presentandosi come un manuale non convenzionale che esamina varie tecniche di mimetizzazione:

  • Nascondersi tra gli altri: adottare comportamenti conformisti per confondersi, rischiando però l’annullamento dell’identità 3 5.
  • Diventare invisibili: mimetizzarsi con il “niente”, una pratica che richiede immaginazione ma può generare dipendenza 3.
  • Ritirarsi nel caos: abbracciare il disordine come forma di resistenza alla rigidità della società 3.

Gallo sottolinea l’importanza di tecniche reversibili, evitando nascondimenti definitivi che equivalgono a una sconfitta 1 3. Il libro riflette anche sulla gozzoviglianza umana nel gestire queste strategie, riconoscendo le imperfezioni come parte della condizione adulta 5.

Stile e ricezione

La prosa è definita ironica e seria, con un approccio colto ma accessibile5. La critica ha apprezzato la capacità di bilanciare lucidità analitica e tono poetico, evidenziando come il testo offra strumenti per affrontare paure e fragilità senza giudizi 5 6.

Dati editoriali

  • Editore: Italo Svevo Edizioni (collana Biblioteca di letteratura inutile) 6.
  • Formato: 96 pagine, copertina illustrata da Annette Mueck 3 6.
  • ISBN: 9788899028831 2 4.

Il libro si posiziona come un’opera ibrida, tra saggio e diario, che invita a riconoscere il bisogno di nascondersi come parte della crescita personale 1 5.

Citations:

  1. https://www.leparoleelecose.it/?p=50273
  2. https://tamulibri.com/negozio/9354
  3. https://poesiainverso.com/2024/12/17/carmen-gallo-tecniche-di-nascondimento-per-adulti/
  4. https://www.ebay.it/itm/276832700482
  5. https://www.vocidallisola.it/2024/12/14/in-dialogo-con-carmen-gallo-tecniche-di-nascondimento/
  6. https://www.italosvevo.it/libri/tecniche-di-nascondimento-per-adulti/
  7. https://www.italosvevo.it/libri_tag/tecniche-di-nascondimento-per-adulti/
  8. https://www.labalenabianca.com/2025/01/24/il-nascondino-letterario-di-carmen-gallo-michele-farina/

Laura Campiglio, Contenti tutti, Mondadori, 2024

Laura Campiglio pubblica con Mondadori il romanzo Contenti tutti (2024), un’opera che esplora dinamiche relazionali e identitarie attraverso una struttura narrativa polifonica. Il testo ruota intorno a Elena, figura enigmatica e oggetto di desiderio per diversi personaggi: il marito Lorenzo (chef di successo), l’amante Marco, la sorella Irene (dermatologa), la partner di Irene Greta (attrice), e Claudia (ex fidanzata di Marco). Ognuno proietta su di lei aspettative e illusioni, rivelando come le relazioni siano costruzioni soggettive17.

Struttura e temi
Il romanzo combina ironia e dramma, oscillando tra toni leggeri e riflessioni profonde sulla malattia, la gelosia e le manipolazioni emotive. La scrittrice utilizza metafore visive per descrivere la fragilità delle percezioni umane: “Le persone sono illusioni ottiche” che mutano a seconda della prospettiva1. La sparizione temporanea di Elena diventa un catalizzatore per svelare verità nascoste e contraddizioni familiari, con un focus particolare sulle relazioni tra donne17.

Autrice e contesto editoriale
Laura Campiglio, esordita nel 2007 con Dario Flaccovio Editore, ha pubblicato precedentemente Caffè Voltaire (Mondadori) e il saggio Il cuore è a sinistra (People). Da oltre un decennio cura la rubrica di posta del cuore di Cronaca Vera, esperienza che influenza la sua analisi delle dinamiche emotive16. Contenti tutti è disponibile in formato cartaceo (17,57 €) e digitale (9,99 €) sul Mondadori Store35.

Citations:

  1. https://www.raicultura.it/letteratura/articoli/2024/08/Laura-Campiglio-Contenti-tutti-a41886fc-e8c5-4429-b6e5-1bd662a49d29.html
  2. https://www.mondadori.it/libri/contenti-tutti-laura-campiglio/
  3. https://www.mondadoristore.it/Contenti-tutti-Laura-Campiglio/eai978880478155/
  4. https://www.ibs.it/contenti-tutti-libro-laura-campiglio/e/9788804781554
  5. https://www.mondadoristore.it/libri/Laura-Campiglio/aut00274043/
  6. https://www.mondadori.it/autori/laura-campiglio/
  7. https://www.agi.it/cultura/news/2024-05-21/libri-laura-campiglio-contenti-tutti-mondadori-26479274/
  8. https://www.lafeltrinelli.it/contenti-tutti-libro-laura-campiglio/e/9788804781554

Mario Desiati, Malbianco, Einaudi, 2025

Mario Desiati e il suo nuovo romanzo “Malbianco”

“Malbianco” è l’ultimo romanzo di Mario Desiati, pubblicato nel febbraio 2025 per Einaudi nella collana Supercoralli. Questo lavoro segue il successo di “Spatriati”, con cui Desiati ha vinto il Premio Strega nel 2022[1][2].

Trama e Tematiche

La storia segue Marco Petrovici, un quarantenne che vive a Berlino ma decide di tornare in Puglia presso i suoi genitori anziani dopo una serie di svenimenti misteriosi.

La sua ricerca delle cause del malessere lo porta a indagare sulla storia della sua famiglia, scoprendo segreti nascosti e silenzi che hanno caratterizzato le generazioni precedenti dei Petrovici[2][3].

Il romanzo esplora tematiche come l’individuo e le sue radici, il trauma, la vergogna e il rimosso collettivo del Paese[4][5].

Stile Narrativo

“Malbianco” è descritto come un romanzo lirico, inquieto, ambizioso e maturo. La narrazione si snoda tra ricordi d’infanzia fumosi, letteratura storiografica e psicoterapia per curare i fantasmi familiari rappresentati dal “malbianco”, una metafora dei segreti che infestano la memoria della famiglia come un parassita gli alberi[3][4].

Autore

Mario Desiati è nato nel 1977 a Locorotondo ed è cresciuto a Martina Franca. Ha esordito con “Neppure quando è notte” nel 2003 ed è diventato noto per opere come “Candore” (2016) e soprattutto “Spatriati”, vincitore del Premio Strega nel 2022[1][7].


[1] https://www.corrieredelconero.it/cultura/esce-oggi-malbianco-il-nuovo-attesissimo-romanzo-di-mario-desiati/
[2] https://www.einaudi.it/catalogo-libri/narrativa-italiana/narrativa-italiana-contemporanea/malbianco-mario-desiati-9788806264772/
[3] https://acciobooks.com/book-versions/malbianco/592485
[4] https://www.ibs.it/malbianco-libro-mario-desiati/e/9788806264772
[5] https://www.lafeltrinelli.it/malbianco-libro-mario-desiati/e/9788806264772
[6] https://www.hoepli.it/libro/malbianco/9788806264772.html
[7] https://www.einaudi.it/autori/mario-desiati/
[8] https://www.mondadoristore.it/Malbianco-Mario-Desiati/eai978880626477/

Franchini Antonio, Il fuoco che ti porti dentro, Marsilio, 2024

Antonio Franchini è un autore e curatore editoriale italiano, nato a Napoli nel 1958. Ha una carriera ricca di successi, sia come scrittore che come editor, avendo lavorato con importanti case editrici come Mondadori e Giunti. Il suo nuovo romanzo, Il fuoco che ti porti dentro, pubblicato da Marsilio nel 2024, ha già attirato l’attenzione della critica e ha vinto il Premio Mastercard Letteratura[1][2][4].

Trama di Il fuoco che ti porti dentro

Il romanzo racconta la vita di Angela, descritta come una figura complessa e difficile. Angela incarna molte delle problematiche sociali italiane, tra cui il qualunquismo e il rancore. Franchini esplora il loro rapporto teso, riflettendo su come la sua educazione “a rovescio” abbia influenzato la sua vita e le sue relazioni[2][4][6]. La narrazione si sviluppa come un memoir, in cui l’autore cerca di fare i conti con il passato e con la figura materna, affrontando temi di pessimismo e disillusione[2][4].

Riconoscimenti e Impatto

Il fuoco che ti porti dentro è stato accolto con entusiasmo dalla critica. Emanuele Trevi ha descritto il libro come “forte e commovente”, evidenziando la maestria di Franchini nel raccontare storie ordinarie ma profonde[2]. L’opera non solo ha vinto il Premio Mastercard Letteratura, ma è stata anche riconosciuta come “Libro dell’anno” da Fahrenheit, un programma di Radiotre[2][4].


[1] https://it.wikipedia.org/wiki/Antonio_Franchini
[2] https://www.raicultura.it/letteratura/articoli/2024/03/Antonio-Franchini-Il-fuoco-che-ti-porti-dentro-93f14294-69cd-42b5-ae4b-4782862da556.html
[3] https://www.grandieassociati.it/autori/Antonio_Franchini
[4] https://www.gliamantideilibri.it/il-fuoco-che-ti-porti-dentro-antonio-franchini/
[5] https://www.ibs.it/libri/autori/antonio-franchini
[6] https://www.ibs.it/fuoco-che-ti-porti-dentro-ebook-antonio-franchini/e/9788829790319
[7] https://www.quotidiano.net/magazine/antonio-franchini-r3fx5o7x
[8] https://www.ibs.it/fuoco-che-ti-porti-dentro-libro-antonio-franchini/e/9788829719020

Il fuoco che ti porti dentro di Antonio Franchini ha ricevuto un’accoglienza positiva dalla critica, evidenziando la sua profondità narrativa e il suo valore letterario. Ecco alcuni punti salienti riguardanti le recensioni e i riconoscimenti del libro:

  • Secondo posto al Premio Campiello 2024: Il romanzo si è classificato al secondo posto, ricevendo 78 voti, un segno del suo impatto e della sua qualità rispetto ad altre opere[3][5][6].
  • Critica positiva: Diverse recensioni lodano la scrittura di Franchini, descrivendola come intensa e capace di evocare emozioni profonde. La narrazione è stata definita “forte e commovente” e capace di affrontare temi complessi come il rapporto madre-figlio e le sfide sociali italiane[1][2].
  • Riconoscimenti da parte della stampa: Il libro è stato menzionato in vari articoli e discussioni letterarie, sottolineando la sua rilevanza nella letteratura contemporanea italiana. È stato descritto come un’opera che affronta con sincerità le difficoltà della vita e le relazioni familiari[2][4].

In sintesi, Il fuoco che ti porti dentro ha saputo colpire sia il pubblico che la critica, consolidando la posizione di Antonio Franchini come una voce significativa nella narrativa italiana contemporanea.


[1] https://www.audible.it/pd/Brevemente-risplendiamo-sulla-terra-Audiolibri/3748048173
[2] https://pietrodigennaro.com/tag/libri-da-leggere/
[3] https://www.today.it/libri/news/premio-campiello-2025-presidente-giuria-letterati.html
[4] https://www.artuu.it/campiello-ha-vinto-la-manzon-con-la-copertina-di-andrea-serio-ci-siamo-sbagliati-e-vi-spieghiamo-perche/
[5] https://www.pietrotropeano.it/notizie/premio-campiello-2024
[6] https://www.sololibri.net/Premio-Campiello-2024-vincitrice-Federica-Manzon-Alma.html
[7] https://www.facebook.com/groups/RaiCulturaLetteratura/posts/2260998630771213/
[8] https://letteratitudinenews.wordpress.com/2013/12/12/elena-mearini-racconta-360-gradi-di-rabbia/

Romanzo psicologico: caratteristiche, origini e libri da leggere

vai a:

https://www.illibraio.it/news/narrativa/romanzo-psicologico-1419060/?fbclid=IwZXh0bgNhZW0CMTEAAR0lZZpUlQhA3WXEPJiru0LKwpH548JtQ4qH2e35rBbXRcvuvQZ0FMN8GGk_aem_ZGd8Mmosh7z9hYDyRQWqeA

I protagonisti della serie televisiva L’AMICA GENIALE, basata sui romanzi di Elena Ferrante

La serie televisiva L’amica geniale, basata sui romanzi di Elena Ferrante, presenta una vasta gamma di personaggi che si intrecciano nella vita delle protagoniste Elena e Lila. Ecco un riepilogo dei principali protagonisti e delle loro famiglie.

Protagonisti Principali

  • Elena “Lenù” Greco: La narratrice della storia, interpretata da Elisa Del Genio da bambina, Margherita Mazzucco da adolescente e Alba Rohrwacher da adulta. È una ragazza timida e introversa che diventa una scrittrice di successo.
  • Raffaella “Lila” Cerullo: Migliore amica di Elena, caratterizzata da un’intelligenza prodigiosa e un atteggiamento ribelle. Interpretata da Ludovica Nasti da bambina, Gaia Girace da adolescente e Irene Maiorino da adulta.

Famiglia Greco

  • Vittorio Greco: Padre di Elena, usciere al tribunale.
  • Immacolata Greco: Madre di Elena, con cui ha un rapporto conflittuale.
  • Peppe e Gianni Greco: Fratelli minori di Elena.
  • Elisa Greco: Sorella minore di Elena.

Famiglia Cerullo

  • Fernando Cerullo: Padre di Lila e Rino, calzolaio del rione.
  • Nunzia Cerullo: Madre di Lila e Rino, descritta come mite.
  • Gennaro “Rino” Cerullo: Fratello amato da Lila.

Famiglia Spagnuolo

  • Signor Spagnuolo: Pasticciere nel bar-pasticceria Solara.
  • Rosa Spagnuolo: Moglie del pasticcere.
  • Gigliola Spagnuolo: Primogenita, descritta come maliziosa.

Famiglia Airota

  • Guido Airota: Professore di letteratura greca.
  • Adele Airota: Moglie di Guido.
  • Mariarosa Airota: Figlia primogenita che entra nel mondo femminista.
  • Pietro Airota: Figlio minore, ex marito di Elena.

Altri Personaggi Importanti

  • Nino Sarratore: Amore giovanile di Elena e Lila, interpretato da Fabrizio Gifuni nella versione adulta.
  • Franco Mari: Altro personaggio chiave, interpretato da Stefano Dionisi.

La serie esplora le vite delle due amiche attraverso le sfide della crescita, i cambiamenti sociali e le complessità delle relazioni personali, creando un affresco ricco e dettagliato della società italiana del XX secolo[1][2][3].

Citations:
[1] https://it.wikipedia.org/wiki/L’amica_geniale_(serie_di_romanzi)
[2] https://www.fanpage.it/spettacolo/serie-tv/lamica-geniale-storia-della-bambina-perduta-nuovo-cast-trama-e-puntate-dellultima-stagione-su-rai-1/
[3] https://movieplayer.it/serietv/lamica-geniale_5247/cast/
[4] https://www.mymovies.it/film/2018/lamica-geniale/cast/
[5] https://www.mymovies.it/film/2018/lamica-geniale-stagione-1/cast/
[6] https://www.filmtv.it/serie-tv/162309/l-amica-geniale/cast/
[7] https://www.today.it/tv/news/l-amica-geniale-4-perduta-cast-attori-personaggi.html

Nella serie L’amica geniale, oltre ai protagonisti Elena e Lila, ci sono diversi personaggi secondari che giocano ruoli significativi nello sviluppo della trama e delle dinamiche sociali. Ecco un elenco dei personaggi secondari più importanti:

Personaggi Secondari Importanti

Famiglia Peluso

  • Alfredo Peluso: Falegname comunista, coinvolto in un omicidio che segna la sua vita e quella della sua famiglia.
  • Giuseppina Peluso: Moglie di Alfredo, che affronta le difficoltà dopo l’incarcerazione del marito.
  • Pasquale Peluso: Primogenito, con ideali comunisti ma che si trova a compiere scelte sbagliate.
  • Carmela “Carmen” Peluso: Devota al fratello Pasquale, rappresenta la gioventù del rione.

Famiglia Spagnuolo

  • Signor Spagnuolo: Pasticciere, figura centrale nel rione.
  • Rosa Spagnuolo: Moglie del pasticcere, che gestisce la famiglia.
  • Gigliola Spagnuolo: Figlia maliziosa, il cui matrimonio sarà fonte di delusioni.

Famiglia Airota

  • Guido Airota: Professore di letteratura greca, rappresenta l’intellettualismo.
  • Adele Airota: Moglie di Guido, figura di supporto nella vita familiare.
  • Mariarosa Airota: Insegnante universitaria e attivista femminista.
  • Pietro Airota: Futuro marito di Elena e padre delle sue figlie.

Altri Personaggi Rilevanti

  • Franco Mari: Studente alla Normale di Pisa, con una relazione complessa con Elena.
  • Nino Sarratore: Amore giovanile di entrambe le protagoniste, simbolo di ambizione e conflitto.
  • Maestro Ferraro: Bibliotecario e insegnante che ha un impatto significativo su Elena e Lila.

Questi personaggi secondari arricchiscono la narrazione, contribuendo a esplorare temi come l’amicizia, la rivalità e le differenze sociali nel contesto della Napoli del XX secolo. La loro interazione con Elena e Lila offre una visione più ampia delle sfide e delle esperienze vissute nel rione.

Citations:
[1] https://www.hallofseries.com/serie-tv/friends-classifica-migliori-personaggi-secondari-serie-tv/
[2] https://www.hallofseries.com/serie-tv/15-serie-tv-che-hanno-dei-personaggi-secondari-davvero-fantastici/
[3] https://it.wikipedia.org/wiki/L’amica_geniale_(serie_di_romanzi)
[4] https://www.griffinitalia.net/20-personaggi-secondari-apprezzati-serie-griffin/
[5] https://artesettima.it/2020/03/15/10-1-migliori-personaggi-secondari-delle-serie-tv/
[6] https://notashow.altervista.org/7-personaggi-secondari-piu-interessanti-dei-protagonisti/
[7] https://www.fumettindelebili.com/top-personaggi-secondari-piu-famosi-dei-protagonisti/
[8] https://it.wikipedia.org/wiki/Personaggi_secondari_de_I_Soprano

Laura Imai Messina (2024), Tutti gli indirizzi perduti, Einaudi. Recensione di Mauretta Capuano, in La Provincia, 1 dicembre 2024

scheda dell’editore:

Laura Imai Messina, Tutti gli indirizzi perduti, Einaudi, 2024

scheda dell’editore:

Le tematiche principali trattate in “Tutti gli indirizzi perduti” di Laura Imai Messina includono:

Ricerca dell’identità

La protagonista, Risa, intraprende un viaggio non solo fisico ma anche interiore, cercando di scoprire chi è realmente e il significato della sua vita. La sua esperienza all’Ufficio Postale alla Deriva, dove si occupa di lettere mai recapitate, diventa un mezzo per esplorare la propria identità e il proprio passato.

Legami umani e connessioni

Il romanzo esplora i legami invisibili che uniscono le persone, evidenziando come le esperienze condivise e le emozioni possano creare connessioni profonde. Le lettere rappresentano storie di amore, rimpianto e desiderio, sottolineando l’importanza delle relazioni interpersonali.

Memoria e rimpianto

Le lettere raccolte da Risa raccontano storie di persone che hanno perso qualcuno o qualcosa di significativo. Questo tema del rimpianto è centrale nel libro, poiché ogni lettera è un frammento di vita che riflette il dolore e la bellezza della memoria.

La scrittura come forma di cura

La scrittura delle lettere diventa un atto terapeutico, capace di accompagnare chi scrive nel processo di elaborazione del dolore e della perdita. Il gesto di scrivere assume un valore profondo, trasformando le emozioni in parole che possono portare conforto.

Cultura giapponese e quotidianità

Il romanzo è ambientato in Giappone, e attraverso la narrazione si percepisce l’influenza della cultura giapponese sulla vita dei personaggi. La quotidianità giapponese viene descritta con sensibilità, creando un contesto ricco e affascinante.

Queste tematiche si intrecciano per dare vita a una narrazione profonda e toccante, che invita il lettore a riflettere sulla propria vita e sulle proprie relazioni.

Citations:
[1] https://www.lauraimaimessina.com/libri/non-oso-dire-la-gioia/
[2] https://www.libreriauniversitaria.it/tutti-indirizzi-perduti-imai-messina/libro/9788806255770
[3] https://www.einaudi.it/catalogo-libri/narrativa-italiana/narrativa-italiana-contemporanea/fedelta-marco-missiroli-9788806240172/
[4] https://www.edizpiemme.it/libri/quel-che-affidiamo-al-vento/
[5] https://www.bicchierdivin.it/product/le-vite-nascoste-dei-colori/
[6] https://www.einaudi.it/catalogo-libri/narrativa-italiana/narrativa-italiana-contemporanea/tokyo-tutto-lanno-laura-imai-messina-9788806244217/
[7] https://www.einaudi.it/catalogo-libri/narrativa-italiana/narrativa-italiana-contemporanea/il-giappone-a-colori-laura-imai-messina-9788858443705/
[8] https://letteratitudinenews.wordpress.com/2024/10/29/tutti-gli-indirizzi-perduti-di-laura-imai-messina-einaudi/

L’AMICA GENIALE di Elena Ferrante è “il libro del secolo” secondo il New York Times, 13 luglio 2024

Matteo Bussola, La neve in fondo al mare, Einaudi, 2024

scheda dell’editore:

– Scoprire la profondità della tristezza di un figlio, a neanche sedici anni, è come trovare qualcosa in un posto in cui non te lo saresti mai aspettato. In cui proprio non dovrebbe esserci.
– Che vuoi dire?
– Tipo, non so. Come trovare la neve in fondo al mare.

Matteo Bussola racconta un nodo del nostro tempo: la fragilità adolescenziale. Scrive una storia toccante, piena di grazia, sul tradimento che implica diventare sé stessi. E ci mostra, con onestà e delicatezza, quel che si prova davanti al dolore di un figlio, ma anche la luce dell’essere genitori, che pure nel buio continua a brillare. Perché è difficile accogliere la verità di chi amiamo, soprattutto se lo abbiamo messo al mondo. Ma l’amore porta sempre con sé una rinascita.

Un padre e un figlio, dentro una stanza. L’uno di fronte all’altro, come mai sono stati. Ciascuno lo specchio dell’altro. Loro due, insieme, in un reparto di neuropsichiatria infantile. Ci sono altri genitori, in quel reparto, altri figli. Adolescenti che rifiutano il cibo o che si fanno del male, che vivono l’estenuante fatica di crescere, dentro famiglie incapaci di dare un nome al loro tormento. E madri e padri spaesati, che condividono la stessa ferita, l’intollerabile sensazione di non essere piú all’altezza del proprio compito. Con la voce calda, intima, di un padre smarrito, Matteo Bussola fotografa l’istante spaventoso in cui genitori e figli smettono di riconoscersi, e parlarsi diventa impossibile. Attraverso un pugno di personaggi strazianti e bellissimi, ci ricorda che ogni essere umano è un mistero, anche quando siamo noi ad averlo generato.

Grasso Giovanni, L’amore non lo vede nessuno, Rizzoli, 2024. Scheda e recensioni

scheda dell’editore:

RECENSIONI:

https://www.lalibridinosa.com/2024/05/recensione-lamore-non-lo-vede-nessuno.html

https://www.sololibri.net/L-Amore-non-lo-vede-nessuno-Giovanni-Grasso.html

https://www.ilfoglio.it/cultura/2024/05/04/news/invisibile-invivibile-il-nuovo-libro-di-giovanni-grasso-6510092/

Nicoletta Verna, I giorni di vetro, Einaudi, 2024

scheda dell’editore:

I giorni di Vetro

Redenta è nata a Castrocaro il giorno del delitto Matteotti. In paese si mormora che abbia la scarogna e che non arriverà nemmeno alla festa di San Rocco. Invece per la festa lei è ancora viva, mentre Matteotti viene ritrovato morto. È cosí che comincia davvero il fascismo, e anche la vicenda di Redenta, della sua famiglia, della sua gente. Un mondo di radicale violenza – il Ventennio, la guerra, la prevaricazione maschile – eppure di inesauribile fiducia nell’umano. Sebbene Bruno, l’adorato amico d’infanzia che le aveva promesso di sposarla, incurante della sua «gamba matta» dovuta alla polio, scompaia senza motivo, lei non smette di aspettarlo. E quando il gerarca Vetro la sceglie come sposa, il sadismo che le infligge non riesce a spegnere in lei l’istinto di salvezza: degli altri, prima che di sé. La vita di Redenta incrocia quella di Iris, partigiana nella banda del leggendario comandante Diaz. Quale segreto nasconde Iris?

– Ha qualcosa che non va, la purina, – dicevano.
– È la scarogna, – ripeteva tranquilla mia madre, premendomi sulla bocca il seno.
– Però ha una bella faccina, – aggiungevano, e quel «però» era il segno della loro compassione.
«Però è buona», «Però è tranquilla». Però non è come gli altri.
– Com’è che non piange? – chiedeva la sera mio padre.
– Piangerà. Le donne prima o poi piangono tutte.

Hanno detto de Il valore affettivo:

«L’autrice procede con voce sicura nel dipanare il filo dei ricordi, con autenticità, senso del ritmo e padronanza di tempi».
Viola Ardone

«Nicoletta Verna ha scritto un romanzo familiare di rara intensità che affonda nell’enigma di un sentimento di colpa senza redenzione».
Corrado Augias

«Una penna che controlla perfettamente trama e personaggi».
Valeria Parrella

Tiziana Ferrario, Cenere. Milano inizio Novecento, l’ascesa di una città, la forza delle sue donne, Fuoriscena editore, 2024

vai a una scheda:

https://www.libreriauniversitaria.it/cenere-ferrario-tiziana-fuoriscena/libro/9791222500065

Easton Ellis Bret, Le schegge, Einaudi, 2024. Traduzione di Giuseppe Culicchia

scheda dell’editore:

Nell’autunno del 1981, la vita di un gruppo di diciassettenni californiani che frequentano l’elitaria Buckley School viene sconvolta dall’arrivo di un ragazzo tanto affascinante quanto disturbato e perverso.

Cosa nasconde Robert Mallory, e qual è il suo legame con il serial killer che sta imperversando in città? In una Los Angeles sensuale e violenta, fatta di feste in piscina e musica new wave, vodka e cocaina,

Bret Easton Ellis racconta la sua storia piú personale, emozionante e oscura.

Jeoren Brouwers, Il cliente Busken, Iperborea, 2024. Recensione di Marta Morazzoni in il Sole 24 Ore/Domenica 7 aprile 2024, pagina V

TartaRugosa ha letto e scritto di: Domenico Starnone (2024), Il vecchio al mare, Einaudi, Torino

TartaRugosa ha letto e scritto di: Domenico Starnone (2024), Il vecchio al mare, Einaudi, Torino

TartaRugosa ha letto e scritto di: Domenico Starnone (2024), Il vecchio al mare, Einaudi, Torino – TARTARUGOSA

Ardone Viola, Il treno dei bambini, Einaudi, 2019

scheda dell’editore

Amerigo Speranza è l’io narrante di una storia straordinaria, dura, di un romanzo che racconta la vicenda poco conosciuta di migliaia di bambini meridionali che nel secondo dopoguerra, grazie al Partito Comunista, vennero strappati alla miseria e affidati a famiglie del Nord e del Centro.

Amerigo è povero, vive a Napoli con la madre Antonietta, figlio unico senza un padre, forse sparito in America, «a faticare». La madre decide di offrirgli l’opportunità di una vita migliore, non vuole più mandarlo a raccogliere le «pezze»; per lui desidera scuola, cibo, salute.

Il bambino parte per il Nord spaventato dalle dicerie sulle cattiverie e sulla crudeltà dei comunisti; sale sul treno per recarsi in un altrove sconosciuto dove troverà, gli hanno garantito, una famiglia affettuosa e una casa accogliente. Il romanzo di Viola Ardone «ha il pregio, davvero consolante, di raccontare la storia di un bambino in affido senza occultarne alcun aspetto. E anzi rispettando la straziante “doppiezza” della vita di Amerigo, la perdita della mamma e la sconfitta della fame, le radici recise e la nuova serenità, l’insicurezza indegna e la protezione “artificiale” imposta dall’altro e al tempo stesso provvidenziale» (Michele Serra, «la Repubblica»).


Un approfondimento sulle fonti del romanzo: https://giorinaldi.com/2020/12/03/chi-e-amerigo-de-il-treno-dei-bambini-di-viola-ardone/

L’ambiguità del romanzo è promessa di conoscenza di Walter Siti in Domani 23 novembre 2023

letto in edizione cartacea

VAI A:

https://www.editorialedomani.it/idee/cultura/lambiguita-del-romanzo-e-promessa-di-conoscenza-qu8g0ixn

un estratto:

… Secondo Kundera quel che «solo un romanzo può scoprire« è la complessità dell’essere, la sua irriducibilità a concetti razionali e astratti. In un vero romanzo, sostiene, «ogni pensiero dogmatico diventa ipotetico», il romanzo ha «la saggezza dell’incertezza» – mentre la razionalità astratta ci dice che di due tesi opposte (o di due posizioni esistenziali tra loro ostili) una dev’essere necessariamente giusta e una sbagliata, il miracolo del romanzo consiste nel farci percepire i torti e le ragioni di entrambe le parti in conflitto, contemporaneamente. ….

Leggere. I Promessi Sposi. Adattamento de “I Promessi sposi di Alessandro Manzoni”, a cura di Gerardo Monizza, NodoLibri edizioni. Presentazione alla Fiera del Libro, Como, 29 agosto 2023

I Promessi sposi di Alessandro Manzoni
Amore e dolori: storia del XVII secolo

Adattamento di Gerardo Monizza


Edizione-adattamento de I Promessi sposi di Alessandro Manzoni. Un lavoro sul testo integrale del romanzo che non sostituisce le parole del “vocabolario manzoniano” (la stesura è della prima metà dell’Ottocento) e mantiene lo stile originale; non cancella lo spirito del romanzo che ha reso I Promessi sposi – in quasi due secoli – un racconto molto letto, ampiamente studiato e assolutamente celebre in Italia e nel mondo.


SCHEDA: https://www.nodolibri.com/home/293-i-promessi-sposi-di-alessandro-manzoni-adattamento-di-gerardo-monizza.html

Gerardo Monizza – I luoghi dei Promessi sposi, alla Fiera del Libro, Como 31 agosto 2023

Gerardo Monizza – I luoghi dei Promessi sposi

Gerardo Monizza – I luoghi dei Promessi sposi – Fiera del Libro di Como – 71a edizione

Albinati Edoardo, La scuola cattolica, Rizzoli/Bur, 2016

Porru Matteo, Il dolore crea l’inverno, Garzanti, 2022

scheda dell’editore:

https://www.garzanti.it/libri/matteo-porru-il-dolore-crea-linverno-9788811003854/

Intorno c’è solo neve. E bianco. La neve copre le cose, le case, le persone. Anzi, alle persone la neve cade dentro e il freddo le circonda ma, soprattutto, si diffonde nelle ossa, negli occhi e nei pensieri.

Elia Legasov è nato in un paese circondato dal bianco, e da lì non è mai andato via. Il suo lavoro è spalare la neve, liberare strade su cui nessuno camminerà. La neve è sua amica, fino a quando non lo tradisce. Finché non fa emergere qualcosa dalle sue profondità. Qualcosa che ha a che fare con la sua famiglia e che doveva restare sepolto.

Da quel momento, nella mente di Elia si affollano ricordi che aveva soffocato. Parlano di un padre, scomparso tanti anni prima, e di una madre, partita per sempre. Sono parole dolci, gesti delicati, sorrisi sinceri. Ma anche duri come il ghiaccio. E dolorosi.

Elia capisce allora che quello che si dice dei membri della sua famiglia è vero: la neve non li protegge, ma li tenta, li provoca, per vedere se sono capaci di dimenticare, perché tutti dimenticano, ma i Legasov ricordano, sempre. Ora è venuto il suo turno di ricordare. Qualunque sia il prezzo. Qualunque cosa venga a galla. Perché è nelle case che il passato nidifica. È nelle famiglie che si riproduce, nei giorni bianchi e nei giorni neri. Perché il dolore crea l’inverno. Ma ogni inverno è diverso da quello precedente e da quello successivo.

A soli diciotto anni, Matteo Porru ha vinto il premio Campiello Giovani. Per la stampa è uno dei venticinque under-25 più promettenti al mondo. Ora arriva in libreria con un romanzo sospeso nel tempo e nello spazio che parla di legami familiari, rimpianti e vissuti indelebili. Un romanzo che ci ricorda che siamo tutti fatti di carne e neve.

Niccolò Ammaniti, La vita intima, Einaudi, 2022

Maria Cristina Palma ha una vita all’apparenza perfetta, è bella, ricca, famosa, il mondo gira intorno a lei. Poi, un giorno, riceve sul cellulare un video che cambia tutto.

Nel suo passato c’è un segreto con cui non ha fatto i conti.

Come un moderno alienista Niccolò Ammaniti disseziona la mente di una donna, ne esplora le paure, le ossessioni, i desideri inconfessabili in un romanzo che unisce spericolata fantasia, realismo psicologico, senso del tragico e incanto del paradosso.

scheda dell’editore:

Candurro Miriam, La settima stanza, Sperling & Kupfer, 2022. Con video di presentazione

scheda dell’editore:

«Un giorno ci verrà ridato tutto il tempo perso, i baci che non ci siamo dati, i tramonti che non abbiamo visto insieme. Verrà il giorno in cui ci perdoneremo le vite vissute, le scelte fatte, le fughe in direzioni opposte. Fino a quel giorno io ti aspetterò qui. Nella nostra stanza a picco sul mare.»

Ci sono momenti che restano indelebili. È a questo che pensa Giovanni mentre percorre la litoranea che lo porta a casa. Una casa da cui vuole stare lontano e in cui non torna da vent’anni. Vent’anni di assenza, di silenzio, di sensi di colpa.

Tutto è cominciato lì, a Villa Rosa, di fronte a un mare immenso e cristallino: una sera d’estate l’adolescente Giovanni, affacciato alla finestra della sua stanza, aveva visto una ragazza lottare tra le onde. Senza pensarci, era corso in spiaggia e si era buttato in acqua per salvarle la vita.

Quel momento aveva cambiato tutto: Giovanni ancora non lo sapeva, ma il suo destino e quello della ragazza sarebbero stati inesorabilmente legati. Ora, mentre i cancelli di Villa Rosa si riaprono, i ricordi riaffiorano vividi, prepotenti, e Giovanni si trova a fare i conti con il passato e con un sentimento che, forse, non ha mai dimenticato.

Dalla sorprendente penna di Miriam Candurro, una storia delicata e feroce al tempo stesso. Un romanzo di formazione in cui luce e ombra si fondono in modo magistrale per dare vita a personaggi indimenticabili.

Miriam Candurro è nata a Napoli nel 1980. Attrice e volto noto del piccolo schermo, Miriam ha partecipato a popolari serie tv come, per esempio, Capri e I Bastardi di Pizzofalcone ed è una delle protagoniste più amate della soap cult di Rai 3 Un posto al sole. Questo è il suo romanzo per adulti d’esordio

La settima stanza

Ferrari Gian Arturo, Storia confidenziale dell’editoria italiana, Marsilio, 2022

scheda dell’editore:

https://www.marsilioeditori.it/libri/scheda-libro/2971543/storia-confidenziale-dell-editoria-italiana

Chi racconta questa storia di scrittori e editori, stampatori e mecenati, talenti e miserie è stato un protagonista dell’editoria italiana del Novecento. Ha lavorato in case editrici medie e grandissime, si è occupato di patrie lettere e letterature straniere, soprattutto ha incontrato persone e cose, attraversato epoche, inventato collane, assunto e licenziato.

Chi racconta somiglia abbastanza all’editoria italiana, elegante e iraconda, generosa e umbratile, colta e commerciale. Perché l’editoria, si legge in queste pagine, è figlia dell’intellettualità e del commercio, non appartenendo in fondo a nessuno dei due.

E poi, annosa questione, sono gli editori capitani d’azienda? Esistono ancora come i primi trent’anni del Novecento ce li hanno consegnati?

Chi racconta ricostruisce con passione e puntualità una storia che si suppone magmatica, casuale, con accelerazioni improvvise e sacche, costellata di invidie e affetti, rabbie e riconciliazioni, amori e antipatie.

Chi racconta sa che attraverso l’editoria si può raccontare la storia d’Italia, quella tra le due guerre e quella degli anni di piombo, quella dei magnifici anni Ottanta e la più recente, quando i protagonisti sono forse meno eroici ma più inattesi.

Con tono epico e comico, affettuoso e tagliente, con occhi distanti e nel contempo vicinissimi, Gian Arturo Ferrari ci accompagna nelle avventure umane e culturali degli uomini e delle donne che si sono occupati di scegliere come, quando e quali libri pubblicare in un paese in cui tutti scrivono e pochi leggono.

Luigi Guarnieri, Il segreto di Lucia Joyce, La Nave di Teseo, 2022. recensione di Federica Manzon in La Stampa/TuttoLibri 16 apr 2022

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Il segreto di Lucia Joyce

Lucia nasce a Trieste nel 1907. Secondogenita di James e Nora Joyce, vive la sua infanzia con i genitori e il fratello Giorgio in precarie condizioni economiche. Dopo Trieste inizia un peregrinare continuo tra Parigi, la Svizzera – soprattutto Zurigo – e qualche breve ritorno in Irlanda. È a Parigi che Joyce entra in contatto con scrittori, artisti, esponenti dell’alta borghesia e generose benefattrici.
In questo contesto – un tenore di vita al di sopra delle reali possibilità dello scrittore, un successo che stenta a decollare ma un fervente interesse per la sua opera da parte di alcuni estimatori di eccezione, una routine familiare delirante – Lucia e Giorgio crescono in uno strano rapporto di simbiosi. Così il matrimonio di Giorgio è vissuto come un abbandono da Lucia, che viene anche rifiutata da tre uomini nel giro di breve tempo (tra cui Beckett e lo scultore Calder). L’unico ambito in cui riesce a esprimere se stessa è la danza: frequenta corsi teatrali e coreutici, stringe amicizie femminili che le sono di ispirazione e si inserisce in ambienti artistici molto lontani da quelli del padre. Il primo crollo psichico segna per lei l’inizio di un calvario che, tra cliniche e manicomi, terapie sperimentali, psicanalisi junghiana, diagnosi contraddittorie e mai verificate, durerà tutta la sua vita. Scoprire il segreto dell’oscura malattia mentale di Lucia, della quale Joyce continuerà sempre a sentirsi colpevole, diverrà per l’autore dell’Ulysses una vera ossessione, che non gli darà mai tregua e rischierà di distruggerlo.

recensione di Federica Manzon in La Stampa/TuttoLibri 16 apr 2022

La follia rubata alla figlia fece grande l’arte di Joyce

https://www.lastampa.it/tuttolibri/2022/04/16/recensione/la_follia_rubata_alla_figlia_fece_grande_l_arte_di_joyce-3035996/?msclkid=004914ebbd9011ec8bc83790a86b3382

Sostiene Pereira – Antonio Tabucchi

Avatar di AriannaNuvole narranti

Sostiene Pereira di averlo conosciuto in un giorno d’estate. Una magnifica giornata d’estate, soleggiata e ventilata, e Lisbona sfavillava. Pare che Pereira stesse in redazione, non sapeva che fare, il direttore era in ferie, lui si trovava nell’imbarazzo di mettere su la pagina culturale, perché il “Lisboa” aveva ormai una pagina culturale, e l’avevano affidata a lui. E lui, Pereira, rifletteva sulla morte. Quel bel giorno d’estate, con la brezza atlantica che accarezzava le cime degli alberi e il sole che splendeva, e con una città che scintillava, letteralmente scintillava sotto la sua finestra, e un azzurro, un azzurro mai visto, sostiene Pereira, di un nitore che quasi feriva gli occhi, lui si mise a pensare alla morte.

Dal libro Sostiene Pereira di Antonio Tabucchi

INFORMAZIONI GENERALI:

  • TITOLO: Sostiene Pereira
  • AUTORE: Antonio Tabucchi
  • GENERE: Romanzo civile
  • VOTO:

IL LIBRO:

Proprio questo è l’incipit di un…

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I grandi CLASSICI riveduti e scorretti. 50 libri che non potete non conoscere raccontati come nessun altro potrebbe fare, Longanesi editore, 2018. Indice del libro

il catalogo delle Edizioni «Via del Vento» – Via Vitoni, 14 – 51100 Pistoia (PT)

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http://www.viadelvento.it/catalogo/index.asp.html

Massimo Gramellini, C’era una volta adesso (Longanesi), 2020

Massimo Gramellini, C’era una volta adesso (Longanesi)

 qui l’estratto in anteprima).

vai alla recensione di Teresa Ciabatti

https://www.corriere.it/cultura/20_novembre_30/massimo-gramellini-nuovo-libro-diventare-grandi-lockdown-83dc8d30-3326-11eb-af7b-c18cb439eaf5.shtml

Alessio Torino, Al centro del mondo, Mondadori, 2020

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Charles Dickens, David Copperfield. Trama in Wikipedia

Luis Sepúlveda (1949-2020)

Scrittore cileno. Esordì nel 1989 con Il vecchio che leggeva romanzi d’amore dedicato a Chico Mendes e scritto dopo sette mesi trascorsi nella foresta amazzonica con gli indios Shuar. «Con il secondo romanzo, Il mondo alla fine del mondo, descrisse invece ciò che gli era sembrato inevitabile dal ponte di una nave di Greenpeace, organizzazione a cui si era unito negli anni Ottanta: navi-fabbrica che trascinano a bordo balene esangui e si trasformano in mattatoi, inseguimenti tra le nebbie dell’Antartide, militanti ecologisti contro pescatori giapponesi» [Parmeggiani, Rep]. Della sua produzione si ricordano anche alcune favole, tra cui Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare (pubblicato nel 1996 da Salani) che ha ispirato il film d’animazione La gabbianella e il gatto, uscito nel 1998 e diretto da Enzo D’Alò. Da ultimo ha pubblicato nel 2018 Storia di una balena bianca raccontata da lei stessa. «La madre Irma, ricordava, era di origine mapuche. Per questo diceva che era fatto per resistere alle prove anche le più dure. Impegnato in tante battaglie, sempre in guerra contro un potere tiranno (i dittatori dell’America Latina ma anche le multinazionali che avevano condannato i paesi del Cono Sud a una dipendenza economica che somiglia alla schiavitù) Lucho stava dalla parte degli oppressi, quelli che la legge dei padroni considerava banditi, fuorilegge. E lui era nato fuorilegge, con “un mandato di cattura” che pendeva sulla testa di suo padre, José Sepúlveda, cuoco e comunista, che la famiglia di Irma aveva denunziato per “rapimento di minorenne e sequestro di persona”. Così era nato a Ovalle, cittadina del Nord, in una camera d’albergo che certo, rideva, non era “un hotel cinque stelle”» [Polese, CdS]. Durante la presidenza di Salvador Allende s’iscrisse al Partito Socialista ed entrò a far parte della guardia personale del presidente cileno. Arrestato nel 1973 dopo il colpo di stato del generale Augusto Pinochet, fu torturato per sette mesi e liberato dopo per le pressioni di Amnesty International. Un nuovo arresto lo condannò all’esilio. Nel 1979 in Nicaragua si unì alle Brigate Internazionali Simon Bolivar. Nel 1978 si trasferì ad Amburgo, in Germania, quindi in Francia. Dal 1996 viveva a Gijón, nelle Asturie, in Spagna. Morto alle 10 e 18 di ieri, in ospedale a Oviedo, dov’era ricoverato da fine febbraio dopo aver contratto il coronavirus al Festival letterario Correntes d’Escrita, in Portogallo. Lascia quattro figli e una moglie, la poetessa Carmen Yáñez, 66 anni, sposata due volte. Tra i due matrimoni convolò a nozze con Margarita, una donna tedesca conosciuta in Ecuador con la quale ebbe tre figli. Spiega la moglie Carmen: «Quando sarà possibile organizzeremo una piccola cerimonia di addio perché tutti i suoi figli e i suoi nipoti e i suoi amici possano salutarlo. E poi lo porteremo in Patagonia».

Romanzo di formazione: caratteristiche, autori, titoli – in Studia Rapido

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Romanzo di formazione: caratteristiche, autori, titoli – Studia Rapido

FONTANA Giorgio, Prima di noi, Sellerio editore, 2020

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BACKMAN Fredrik, L’uomo che metteva in ordine il mondo (2012), Mondadori, 2018. Incipit e prima pagina. Da questo romanzo è stato tratto il film: MR. OVE, di Hannes Holm, con Rolf Lassgard, Bahar Pars, I. Engvoli, 2015

DAL NOVECENTO A OGGI. I fatti attraverso i personaggi letterari del romanzo del Novecento, di Ciro RAIA, Mursia, 1987. Indice del libro

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FERRANTE ELENA, L’AMICA GENIALE, 4 volumi, edizioni E/O, 2011/2014

MITI E STORIE DI IERI E DI OGGI immagini per la formazione

  MITI E STORIE DI IERI E DI OGGI

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ANCHISE

Tema: FATICA DEL FAMILIARE CHE ASSISTE, CARE GIVER

da: Enciclopedia dei miti, Garzanti, 1990 (edizione originale: Dictionnaire de la mythologie grecque et romaine, Puf-Presses universitaire de France, 1979)


ANTIGONE

Tema: AMORE FILIALE SACRIFICIO

Figlia di Edipo e di Giocasta, era sorella di Eteocle e Polinice. 

Quando il padre, ormai cieco, si allontanò da Tebe in esilio, Antigone lo accompagnò fino

a Colono, dove Edipo morì. 

Tornata a Tebe, quando i suoi fratelli caddero in combattimento, diede sepoltura al corpo

di Polinice, malgrado il divieto di Creonte, diventato re alla morte dei due giovani. Creonte

allora la condannò a essere murata viva. La giovane però si uccise prima che fosse

eseguita la sentenza. 

Emone, figlio di Creonte, che amava Antigone, si tolse la vita per il dolore presso il

cadavere di lei. 

La storia di Antigone è l’argomento di una celebre tragedia di Sofocle.

Fonte: Gislon – Palazzi, Mitologia e antichità classica, Zanichelli editore, Bologna


ARIANNA

Tema: AIUTO PER NON PERDERSI

Figlia del re di Creta Minosse e di Pasifae. Si innamorò di Teseo e, dandogli un gomitolo

di filo perché non si smarrisse, lo aiutò a uscire dal Labirinto e a fuggire, dopo aver ucciso

il Minotauro. 

Arianna seguì l’eroe ateniese, ma questi l’abbandonò nell’isola di Nasso, allontanandosi

mentre la fanciulla dormiva. Alcuni narrano che la giovane donna, quando scoprì di essere

stata abbandonata, disperata, si impiccò. Secondo un’altra versione, Dioniso la trovò, la

fece sua sacerdotessa e in seguito la sposò.

Fonte: Gislon – Palazzi, Mitologia e antichità classica, Zanichelli editore, Bologna


DEDALO

Tema: LAVORO PROFESSIONALITA’

Abilissimo artefice ateniese, che si diceva di stirpe reale, discendente di Eretteo. Secondo

la leggenda inventò una serie di strumenti, come l’accetta e il livello, e le vele delle navi,

queste, pare, ancora sconosciute ai Greci. Era famoso come architetto e scultore e le

statue che creava erano fatte con tale arte che si muovevano e parevano vive. Geloso di

Galo (o Talo), un suo nipote e discepolo che aveva inventato la sega, il regolo e il tornio,

lo buttò giù dall’alto di una casa e fu quindi costretto a fuggire da Atene. Si rifugiò allora

da Minosse, re di Creta, che lo accolse con grandi onori, ma fu dal geniale ospite mal

ricompensato. Dedalo, infatti, costruì per la regina Pasifae la famosa giovenca grazie alla

quale la donna riuscì a soddisfare la sua infame passione per un bellissimo toro. Costruì

anche il Labirinto, un edificio pieno di corridoi e di stanze, in fondo al quale venne

alloggiato il Minotauro. Dedalo offese nuovamente il re, suggerendo ad Arianna

l’espediente del filo per fare ritrovare a Teseo la via d’uscita da quell’intrico di corridoi,

dopo che costui aveva ucciso il mostro. Minosse allora fece rinchiudere Dedalo e il figlio

Icaro nel Labirinto stesso, e il grande artefice vi rimase finché, con il pretesto di aver

bisogno di cera e di penne per una sua nuova creazione, non riuscì a fabbricare un paio

di ali per sé e un paio per il figlio e a fuggire in tal modo, librandosi nell’aria. Icaro,

maldestro, precipitò nel mare, ma il padre raggiunse Cuma, in Campania, dove eresse un

magnifico tempio al dio Apollo, a cui consacrò le ali da lui fabbricate. Poi passò in Sicilia e

fu accolto dal re Cocalo e dalle sue figlie con molta benevolenza. Minosse lo inseguì e

chiese a Cocalo di consegnarglielo, ma le figlie di Cocalo, innamorate di Dedalo, uccisero

il re di Creta e l’illustre inventore fu di nuovo libero. Pare tornasse ad Atene e che fosse il

capostipite del demo dei Dedalidi.

Fonte: Gislon – Palazzi, Mitologia e antichità classica, Zanichelli editore, Bologna


ENEA

Tema: FAMIGLIA STATO

Principe troiano, figlio di Anchise e di Afrodite. Sposò Creusa, figlia di Priamo, da cui ebbe

un figlio, Ascanio. Fu tra i più valorosi guerrieri alla guerra di Troia. Dopo la distruzione

della città, cercò di allontanarsi tra le fiamme, per mettere in salvo la sua famiglia, alcuni

compagni e le reliquie troiane. Procedeva in testa al gruppo, portando sulle spalle il

vecchio padre Anchise, convinto che la moglie lo seguisse. Ma quando si girò per cercare

Creusa, la donna era scomparsa ed Enea non riuscì più a trovarla. Il principe troiano forse

si ritirò sul monte Ida, dove costruì una flotta con cui prendere il mare alla ricerca di un

nuovo paese in cui stabilirsi. Secondo Omero, però, Enea non lasciò mai la Troade e

ricostruì Troia, regnando sui Troiani, secondo il volere degli dei. Qualche commentatore,

tuttavia, diede un’altra interpretazione alle parole di Omero: Enea avrebbe regnato sì sui

Troiani, ma su quei Troiani che lo avessero accompagnato in Italia. L’Eneide di Virgilio

comincia con la fuga di Enea da Troia in fiamme. L’eroe affrontò molte peripezie che

portarono quel gruppo di esuli nel Chersoneso tracico, nell’Epiro, a Delo, nelle Strofadi, a

Creta, in Sicilia e a Cartagine, in Africa, dove Enea conobbe e amò Didone. Dopo un

viaggio durato sette anni e dopo aver perso tredici navi, l’eroe arrivò finalmente nel Lazio.

Qui fu accolto benevolmente dal re Latino, che gli promise in moglie la figlia Lavinia. Ma la

fanciulla era già stata promessa a Turno, il re dei Rutuli, che, per impedire il matrimonio

della sua fidanzata con il principe troiano, fece guerra a Enea, alleandosi con altri principi

italici; dopo molte battaglie, la guerra si risolse con un duello fra i due eroi, nel quale

Turno trovò la morte. Enea sposò allora Lavinia, in onore della quale fondò la città di

Lavinio, e succedette al suocero sul trono. Dopo qualche anno, durante una battaglia

contro gli Etruschi, Enea scomparve in un uragano, e i Latini, non vedendolo più,

pensarono che fosse stato assunto in cielo e lo adorarono come un dio. Suo figlio

Ascanio, con il nome di Iulo, fondò Alba Longa e vi regnò.

Fonte: Gislon – Palazzi, Mitologia e antichità classica, Zanichelli editore, Bologna


ICARO

Tema: RISCHIO ESPLORAZIONE

Figlio di Dedalo che con il padre era stato rinchiuso nel Labirinto da Minosse, adirato per

la fuga di Teseo. Grazie all’ingegnosità di Dedalo, i due fuggirono, valendosi di ali

attaccate con la cera. Icaro, però, esaltato dall’ebbrezza del volo, si librò troppo in alto: il

sole liquefece la cera, le ali si staccarono e il ragazzo cadde nel mare che da lui fu detto

Icario e che è una parte dell’Egeo, attorno all’isola chiamata Icaria.

Fonte: Gislon – Palazzi, Mitologia e antichità classica, Zanichelli editore, Bologna


il LABIRINTO

M.C. Echer, Relativitaet (1953)


PENELOPE

Tema: LAVORO RETI

fu fedele moglie di Odisseo o Ulisse, re di Itaca, e madre di Telemaco. Durante la lunga

assenza del marito, molti principi di Itaca e delle isole vicine (i Proci) la corteggiarono con

insistente arroganza, stabilendosi nella reggia e consumando tra i bagordi il patrimonio del

re. Allo scopo di sottrarsi alle loro moleste attenzioni, Penelope escogitò uno

stratagemma: avrebbe scelto tra loro un marito solo quando avesse finito di tessere una

splendida tela per Laerte, padre di Ulisse. Ogni notte, per tre anni, finché una delle sue

ancelle non tradì il segreto, Penelope disfaceva di notte il lavoro eseguito di giorno, in

modo da non terminare mai l’opera. Dopo vent’anni Ulisse finalmente fece ritorno alla

reggia e con l’aiuto di Telemaco, di Atena e di alcuni servi fedeli sterminò i Proci, dopo

averli sfidati a una gara con il suo potente arco, che nessuno dei giovani pretendenti

Fonte: Gislon – Palazzi, Mitologia e antichità classica, Zanichelli editore, Bologna

RE DEGLI ELFI

Tema: FAMIGLIA PADRI

IL RE DEGLI ELFI

 

Chi cavalca così tardi per la notte e il vento?

È il padre con il suo figlioletto;

se l’è stretto forte in braccio,

lo regge sicuro, lo tiene al caldo.

«Figlio, perché hai paura e il volto ti celi?»

«Non vedi, padre, il re degli Elfi?

Il re degli Elfi con la corona e lo strascico?»

«Figlio, è una lingua di nebbia, nient’altro.»

«Caro bambino, su, vieni con me!

Vedrai i bei giochi che farò con te;

tanti fiori ha la riva, di vari colori,

mia madre ha tante vesti d’oro».

«Padre mio, padre mio, la promessa non senti,

che mi sussurra il re degli Elfi?»

«Stai buono, stai buono, è il vento, bambino mio,

tra le foglie secche, con il suo fruscio.»

«Bel fanciullo, vuoi venire con me?

Le mie figlie avranno cura di te.

Le mie figlie di notte guidano la danza

ti cullano, ballano, ti cantano la ninna-nanna».

«Padre mio, padre mio, in quel luogo tetro non vedi

laggiù le figlie del re degli Elfi?»

«Figlio mio, figlio mio, ogni cosa distinguo;

i vecchi salci hanno un chiarore grigio.»

«Ti amo, mi attrae la tua bella persona,

e se tu non vuoi, ricorro alla forza».

«Padre mio, padre mio, mi afferra in questo istante!

Il re degli Elfi mi ha fatto del male!»

Preso da orrore il padre veloce cavalca,

il bimbo che geme, stringe fra le sue braccia,

raggiunge il palazzo con stento e con sforzo,

nelle sue braccia il bambino era morto.

Fonte: Goethe, Ballate

SETTE NANI – BRONTOLO

Tema: TIPI PSICOLOGICI FIABE

Nel gruppo, è lui l’iracondo. Se la prende praticamente con tutti. Biancaneve compresa.

Maestro nello scatenare sensi di colpa, scoprire debolezze, sottolineare errori. Brontolo

somatizza il suo

avercela col mondo, assumendo una smorfia perenne ormai connaturata al resto della

faccia. Il suo cuore è ormai a rischio di infarto, i suoi nervi tesi e le sue rughe esponenziali.

Ma non ce la fa a star calmo, è più forte di lui. A Brontolo si sono liberamente ispirati il

Puffo Brontolone e il Paperino di Barks.

Fonte:

SETTE NANI – CUCCIOLO

Tema: TIPI PSICOLOGICI FIABE

Se il più vecchio è dislessico (Dotto), il più piccolo è muto. Cucciolo è un nano ma anche

un bambino. O almeno è quello che vuol far credere e più o meno tutti ci cascano.

Non emette alcun tipo di suono, ma per compensare ha delle orecchie enormi, fuori

misura, delle orecchie che non entravano in un solo lungometraggio al punto che la

Disney le ha rivedute e corrette per Dumbo e Zemeckis le ha copiate e adattate a Roger

Rabbit.

In quanto nano bambino, e muto per giunta, fa un po’ come gli pare, tanto è grazioso. Così

grazioso che fa le mossette, le faccine, i sorrisoni, un po’ tipo Ambra di “Non è la Rai”. E

tutto questo contribuisce a farlo apparire più che un bambino, un nano che vorrebbe far

Fonte:

SETTE NANI – DOTTO

Tema: TIPI PSICOLOGICI FIABE

E’ il grande capo del gruppo ma non si capisce bene perché. Afflitto da una forte forma di

dislessia, non riesce praticamente mai a comunicare un pensiero compiuto. La

caratteristica del suo problema di linguaggio è quella della sostituzione delle sillabe nelle

parole, una specie di capolavoro enigmistico che fa sì che gli altri sei nani si stufino

regolarmente prima che lui abbia terminato la frase, ma essendo dei signori, non glielo

fanno mai notare. Questo gli comporta una notevole dose di stress, che non riesce mai a

scaricare perché in quanto capo, non gli è dato arrabbiarsi. Diciamo infine che Dotto è

il più anziano del gruppo, un vecchio signore in un gruppo di vecchietti e se fossimo

maliziosi si potrebbe sospettare un accenno di Alzheimer.

Fonte:

SETTE NANI – EOLO

Tema: TIPI PSICOLOGICI FIABE

II quarto nano è allergico: alla polvere, ai grandi, agli acari, alle miniere, alla fisarmonica.

Allergico praticamente a tutto. E starnutisce come una furia, spruzzando un muco

fastidioso e mandando gambe all’aria se stesso e gli altri nani.

Il suo naso è fuori misura, esageratamente grosso, rosso e umido. In sostanza fa un po’

Fonte:

SETTE NANI – GONGOLO

Tema: TIPI PSICOLOGICI FIABE

Sesto nano è obeso e un po’ tonto. Mangia come un maiale e ride sempre.

Non fa una gran bella impressione a chi gli sta accanto, con quel suo sguardo sempre

vitreo e quella quantità imbarazzante di denti bianchi aperti in un sorriso statico.

Biancaneve sembra non farci caso, a parte quando lui le ruba regolarmente il pranzo.

Fonte:

SETTE NANI – MAMMOLO

Tema: TIPI PSICOLOGICI FIABE

II settimo e ultimo nano è tossico. Non si capisce bene di quali sostanze psicotrope faccia

uso costante, ma che Mammolo sia un drogato è semplicemente un fatto. Sorride alle

margherite, arrossisce guardando le api, gli si infiammano le orecchie.

Passa da uno stato perenne di confusione mentale a dei risvegli improvvisi. Vivendo nei

boschi è probabile abbia trovato dei funghi allucinogeni, ma non è detto. Le sue pupille

sono costantemente dilatate, al punto che persino le ciglia si allungano a dismisura,

scambia la festa danzante per Biancaneve in un rave, ed è un po’ invidioso di non aver

morso lui la mela avvelenata, visti gli effetti…

Fonte:

SETTE NANI – PISOLO

Tema: TIPI PSICOLOGICI FIABE

Sarebbe uno abbastanza a posto se non fosse narcolettico. La narcolessia è un disturbo

caratterizzato in termini generali da eccessiva sonnolenza diurna. Come si legge

sull’enciclopedia medica, si tratta di una patologia non rara che colpisce circa una persona

su mille e prevalentemente i maschi, a qualsiasi età.

Oltre all’eccessiva sonnolenza, un altro sintomo importante della narcolessia è quello della

cataplessìa, ovvero di una rapida perdita del tono muscolare causata da manifestazioni

emotive come riso, collera, eccitazione, sorpresa. Pensate un po’ che fatica la convivenza.

Neppure Biancaneve ha potuto risvegliare Pisolo più di tanto, a parte un sussulto dopo il

Fonte:

SISIFO

Tema: LAVORO IMPOSSIBILE

Figlio di Eolo e di Enarete, leggendario fondatore e re di Corinto. Favorì il commercio e la

navigazione, fece costruire le prime triremi e dotò la città, che si affacciava su due mari, di

due porti, uno verso l’Asia, per il commercio d’importazione, e uno verso l’Europa per

l’esportazione. Si dice che avesse istituito i giochi istmici. Sposò Merope, una delle

Pleiadi, figlia di Atlante, dalla quale ebbe Glauco. La tradizione lo dice avido, astuto,

crudele e menzognero. La sua furbizia stupì Autolico, famoso ladrone che rubava i buoi

altrui e poi li mescolava alle proprie mandrie. Sisifo impresse il suo marchio sotto gli

zoccoli dei buoi di sua proprietà e, quando Autolico glieli rubò, fu facile dimostrare a chi

appartenessero. Ammirato da tanta sagacia, Autolico divenne suo amico e gli permise di

godere i favori della figlia Anticlea, che poco dopo sposò il re d’Itaca, Laerte. La donna

generò Ulisse, che ereditò l’astuzia dal suo vero padre, Sisifo. Il re di Corinto non aveva

timore neanche di sfidare gli dei. Quando Zeus s’innamorò di Egina, figlia di Asopo, e la

rapì, Sisifo andò subito dal padre per rivelargli dove era stata nascosta la figlia, facendo

infuriare il signore dell’Olimpo. Quando questi gli inviò Thanatos, la Morte, Sisifo riuscì a

imprigionarla nel suo palazzo, a incatenarla e immobilizzarla, in modo tale che nessuno

moriva più. Zeus allora fu costretto a mandare Ares a liberare la Morte e a portare così

Sisifo agli Inferi. Ma lo scaltro re aveva già progettato come tornare in vita. Aveva convinto

la moglie a non concedergli gli onori funebri e a non seppellire il suo corpo. Appena

giunto nel regno di Ades accusò la sposa di negligenza e chiese al dio dei morti di poter

tornare sulla terra per punirla, promettendogli di far subito ritorno. Invece, una volta

resuscitato, violò l’impegno e riprese a regnare su Corinto, a depredare e a uccidere

crudelmente gli abitantI dei paesi vicini, finché Zeus non mandò Ermes a riprenderlo per

riportarlo nell’Oltretomba. Rinchiuso nel Tartaro per tutti i suoi misfatti, fu condannato a

spingere in eterno su un monte un pesante macigno che, giunto alla vetta, rotolava di

nuovo a valle, rendendo vana la sua fatica.

Fonte: Gislon – Palazzi, Mitologia e antichità classica, Zanichelli editore, Bologna

I grandi autori della letteratura italiana in lezioni multimediali, in I Classici Italiani – Treccani

Da Francesco d’Assisi a Italo Calvino: i classici della nostra letteratura spiegati da docenti universitari, studenti e testimonial d’eccezione, in lezioni da guardare ed ascoltare. Per ognuno si ripercorrono vita, opere e influenza letteraria attraverso testi, audio, video, voci enciclopediche, mappe e cronologie interattive. Oggi il canale offre percorsi dedicati ad autori dell’Otto-Novecento, ma si arricchirà nel tempo con i classici dei secoli precedenti.

da: I Classici Italiani – Treccani.

Alessandro Manzoni, La conversione dell’Innominato, recita di Salvo Randone e Mario Feliciani, regia di Sandro Bolchi, 1967

Haruki Murakami, A Sud del confine a Ovest del sole (1992), Feltrinelli, 2005, riflessione di Paolo Ferrario

Haruki Murakami è, per me, un autore generazionale.

Intendo per generazionale uno che ha attraversato il mio stesso arco di tempo: quello della seconda metà del novecento.

Murakami ha preso la distanza, un po’ come hanno fatto (rispetto alla loro storia) alcuni protagonisti tedeschi del ciclo Heimat di Edgar Reitz, dalla tradizione giapponese, dai loro rituali imperiali, dalle loro culture così difensive verso l’esterno del mondo.

Murakami è un autore che parla di adolescenze, di maturità, di adultità, di musicalità transculturali. Un suo alter ego si racconta così:

”Sono nato il quattro gennaio 1951, nella prima settimana del primo mese del primo anno della seconda metà del ventesimo secolo. Lo si potrebbe quasi considerare un evento da commemorare ed è per questo che i miei genitori mi hanno chiamato Hajime, che significa “inizio” “

A Sud del confine, a Ovest del sole, pag. 9

In questo romanzo Hajime trascorre la prima adolescenza con Shimamoto. Ascolta con lei le sinfonie di Rossini, la Pastorale di Beethoven, il Peer Gynt. Ma ascoltano anche Nat King Cole, Bing Crosby.

Poi i due ragazzi si perdono di vista.

Hajime , nell’età dei licei, “uscirà” con Izumi, scoprendo i primi contatti dei corpi nudi. Poi farà l’amore con la cugina di Izumi: “nei nostri incontri andavamo subito al sodo. Consumavo con avidità quello che avevo davanti e così lei”.

Tutti figli unici questi giovani: c’è questo ad accomunarli.

Studierà, parteciperà alla stagione delle lotte politiche giovanili, comincerà a lavorare, si sposerà con Jukiko, farà carriera.

Ma ad un certo momento il Daimon del destino riunisce ancora Hajime e Shimamoto.

Le pagine seguenti segnano i caratteri fra l’irreale e l’esperienziale di quell’incontro. C’è anche Duke Ellington ad incidere quei momenti.

“Sai, Shimamoto,” dissi. “Per tutto questo tempo ho desi­derato incontrarti, per poter parlare un po’ con te. Volevo dirti tante cose.”

“Anch’io volevo rivederti, alla fine tu non ti sei più fatto vivo. Ti ricordi? Quando abbiamo iniziato le medie e ti sei trasferito nell’altra città, ho aspettato a lungo che venissi a trovarmi. Perché sei scomparso così? Ero molto triste. Pensai che avessi fatto altre amicizie in quel nuovo ambiente e che ti fossi dimenticato di me.”

Shimamoto spense la sigaretta nel portacenere. Le sue unghie erano ricoperte da un velo di smalto trasparente. Erano così levigate e perfette che sembravano l’opera raffi­nata di un artigiano.

“Avevo paura,” dissi.

“Paura?” fece lei. “E di che cosa? Avevi forse paura di me?”

“No, non di te. Temevo solo che potessi respingermi. Sai, ero ancora un ragazzino e non potevo immaginare che tu mi stessi aspettando. Ero davvero terrorizzato all’idea di essere rifiutato da te. Temevo che, venendo a casa tua, sarei stato di disturbo e così decisi di allontanarmi da te. Pensavo: piutto­sto che rimanere ferito, è meglio conservare il ricordo dei giorni felici trascorsi insieme.”

Shimamoto chinò leggermente la testa. Poi prese un anacardio e lo fece rotolare nel palmo della mano.

“Le cose non vanno mai come vorremmo!”

“E proprio così,” dissi io.

“Eravamo destinati a rimanere amici per molto più tempo! A essere sincera non ho avuto più nessun amico, né alle medie, né alle superiori e nemmeno durante l’università. Sono rimasta sempre sola. Ho sempre pensato a come sareb­be stato bello se ci fossi stato tu vicino a me, mi sarebbe bastato anche solo poterti scrivere qualche lettera. Molte cose sarebbero andate diversamente e sarebbero state più facili da sopportare.” Rimase per un po’ in silenzio, poi con­tinuò: “Non so perché, ma dalle medie in poi ho iniziato ad andare male a scuola. E più non riuscivo a farcela, più mi chiudevo in me stessa. Era come un circolo vizioso”.

Annuii.

“Fino alle elementari sono riuscita a cavarmela abbastan­za bene, ma poi è stato un disastro. Mi sentivo come prigio­niera in fondo a un pozzo.”

Anch’io avevo provato una sensazione simile, nei dieci anni dall’inizio dell’università fino al matrimonio con Yukiko. Se qualcosa comincia ad andare storta trascina con sé il resto. Tutto sembra andare sempre peggio, non si riesce a trovare alcun rimedio, a meno che qualcuno non riesca a tirarti fuori.

“Innanzitutto, avevo quel difetto alla gamba e molte cose, che per gli altri erano normali, per me erano impossibili. E così passavo il mio tempo a leggere libri e me ne stavo sem­pre per conto mio. Inoltre, avevo, come dire, un aspetto che non passava certo inosservato. Quindi quasi tutti mi consi­deravano una persona complessa e superba. O forse ero diventata davvero così.”

“Forse eri troppo bella,” dissi. Prese una sigaretta e se la mise in bocca: gliela accesi con un fiammifero.

“Pensi davvero che io sia bella?” mi domandò.

“Lo penso davvero e credo che te lo sia sentito ripetere tante volte.”

Shimamoto scoppiò a ridere. “No, non è vero. A essere sincera, non è che il mio viso mi piaccia tanto. Perciò sono contenta di sentirmi dire questo da te,” disse. “Comunque sia, non piaccio molto alle donne. Purtroppo. Spesso ho pensato a come sarebbe stato meglio poter essere una ragaz­za comune, avere degli amici come tutti, anche a costo di sentirmi dire che non sono bella.”

Shimamoto allungò una mano e sfiorò leggermente la mia sul bancone. “Ma mi fa piacere sapere che sei felice!”

Io rimasi in silenzio.

“Perché sei felice, o sbaglio?”

“Non lo so. Di sicuro non mi sento infelice, né solo,” dissi, aggiungendo poco dopo: “A volte, però, mi è capitato di pensare che il periodo più felice della mia vita è stato quando noi due ce ne stavamo nel tuo soggiorno ad ascolta­re la musica”.

“Sai, quei dischi li conservo ancora adesso. Nat King Cole, Bing Crosby, Rossini, il Peer Gynt e altri. Li ho ancora tutti. Me li ha lasciati mio padre prima di morire, come suo ricordo. Li avevamo custoditi con tanta cura che ancora adesso non hanno neanche un graffio. Ti ricordi come maneggiavo con delicatezza quei dischi?”

“E così tuo padre è morto?”

“E morto cinque anni fa, per un cancro all’intestino retto.

È stata una morte terribile. E pensare che era una persona così piena di vita!”

Avevo incontrato diverse volte il padre di Shimamoto. Sembrava un uomo forte e solido come la quercia che stava nel giardino di casa sua.

“E tua madre sta bene?” le domandai.

“Sì, suppongo di sì.”

Notai qualcosa di particolare nel suo tono di voce. “Non vai d’accordo con tua madre?”

Shimamoto finì il suo daiquiri, poggiò il bicchiere sul banco e chiamò il cameriere. Poi mi domandò: “Dai, consi­gliami un cocktail speciale della casa!”.

“Ci sono diversi cocktail originali. Il più apprezzato è quello che porta il nome del locale, il ‘Robin’s Nest’. E una mia invenzione, è a base di rum e vodka. Si fa bere subito, ma è molto forte.”

“L’ideale per far cadere una donna fra le proprie braccia!” “Tu non lo sai, Shimamoto, ma i cocktail sono fatti pro­prio per questo.”

Scoppiò a ridere e disse: “Allora ne assaggerò uno”. Dopo che le portarono il cocktail, rimase per un po’ a osservarne il colore. Ne bevve un sorso e chiuse gli occhi, per poterlo assaporare meglio. “Ha un gusto molto particola­re,” disse. “Né dolce, né amaro. Ha un sapore semplice e delicato, ma si sente anche una certa corposità. Non sapevo che avessi questo talento.”

“Non sono capace di costruire neanche una mensola, non so cambiare il filtro dell’olio della macchina, né attaccare un francobollo dritto. Spesso sbaglio perfino a digitare i numeri di telefono, però sono stato capace di creare diversi cocktail originali, molto apprezzati dai miei clienti.”

Shimamoto poggiò il suo cocktail sul piattino e rimase a fissarlo per un po’. Lo inclinò e il riflesso delle luci del soffit­to oscillò debolmente.

“Non vedo mia madre da tantissimo tempo. Circa dieci anni fa abbiamo avuto dei contrasti e da allora non ho quasi più avuto contatti con lei. Ci siamo incontrate solo al funera­le di mio padre.”

Il trio jazz aveva finito di suonare un proprio blues origi­nale e il pianoforte aveva attaccato Star-Crossed Lovers. Quando io ero nel locale, il pianista suonava spesso per me questa ballata, sapendo che mi piaceva. Non era uno dei pezzi più famosi di Duke Ellington e non era neanche legato a un mio particolare ricordo personale. Mi era solo capitato di sentirla una volta e da allora mi dava sempre una forte emozione. Sia da studente, sia quando lavoravo alla casa edi­trice, la sera ascoltavo infinite volte il pezzo Star-Crossed Lovers dell’LP Such Sweet Thunder. C ‘era un assolo delicato e raffinato di Johnny Hodges. Quando ascoltavo quella bellis­sima e languida melodia, mi tornavano sempre in mente quei giorni. Non era stato certo un periodo felice della mia vita, con tutte le aspirazioni insoddisfatte che avevo allora. Ero molto più giovane, pieno di desideri e molto più solo. Ero la stessa persona, ma come “ridotta all’osso” e resa sen­sibilissima. La musica che ascoltavo allora e i libri che legge­vo, li sentivo penetrare dentro di me, nota per nota, riga per riga. I miei nervi erano tesi e affilati come cunei e nel mio sguardo c’era una luce così penetrante che sembrava quasi voler trafiggere gli altri. Quando riascoltavo Star-Crossed Lovers mi tornavano in mente sempre quei giorni e i miei occhi riflessi nello specchio.

“A essere sincero, una volta, quando ero in terza media, sono venuto a trovarti. Provavo un senso di solitudine insop­portabile,” le dissi. “Avevo cercato di telefonarti, ma il nume­ro era cambiato. Allora presi il treno e venni fino a casa tua, ma sulla targhetta del tuo portone c’era un altro nome.”

“Due anni dopo il tuo trasferimento, andammo ad abita­re a Fujisawa, vicino a Enojima, dove mio padre era stato mandato per lavoro. Da allora ho vissuto sempre lì, fino a quando non ho cominciato l’università. Dopo essermi tra­sferita, ti ho scritto una cartolina con il nuovo indirizzo. Non ti è arrivata?”

Scossi la testa: “Se l’avessi ricevuta, ti avrei risposto. Che strano! Ci deve essere stato sicuramente qualche errore”.

“Forse siamo noi due a essere sfortunati!” disse Shimamo­to. “Per una serie di contrattempi, finiamo sempre per perder­ci. Ma parlami un po’ di te, di che cosa hai fatto finora.”

“Non è che ci sia molto di interessante da dire,” risposi io.

“Non importa, voglio sapere lo stesso.”

Le feci un resoconto generale della mia vita. Le dissi che avevo avuto una ragazza negli anni del liceo, con la quale, però, alla fine mi ero comportato molto male. Non le rac­contai i particolari della storia, ma solo che, ferendo in quel modo i suoi sentimenti, avevo finito per fare del male anche a me stesso. Le parlai dell’università a Tokyo, del lavoro alla casa editrice e della solitudine che aveva accompagnato quel periodo della mia vita. Non avevo amici e le ragazze con cui ero uscito qualche volta non mi avevano reso felice. Dalla fine del liceo fino a trent’anni, cioè fino a quando non incon­trai e sposai Yukiko, non avevo amato veramente nessuna donna. Le dissi anche che, in quel periodo triste della mia vita, avevo pensato spesso a lei e desiderato moltissimo poterla incontrare e parlarle, anche solo per un’ora. A queste parole sorrise.

“Hai pensato spesso a me?” mi domandò. “Certo,” risposi.

“Anch’io ti ho pensato spesso. Quando attraversavo momenti difficili, pensavo sempre a te. Forse sei stato l’uni­co amico che abbia mai avuto.”

Si appoggiò al bancone con una mano sotto il mento e chiuse gli occhi per un po’, come priva di forza. Notai che non portava nessun anello al dito. Ogni tanto sembrava che le ciglia fossero attraversate da un impercettibile tremito. Poco dopo aprì lentamente gli occhi e guardò l’orologio che aveva al polso. Era già quasi mezzanotte.

Prese la borsa e, con un leggero movimento, scese dallo sgabello.

“Buonanotte, è stato bello rivederti,” disse.

La accompagnai alla porta di ingresso e le chiesi: “Ti chia­mo un taxi? Ti sarà difficile trovarne uno con questa pioggia!”.

Shimamoto scosse la testa e aggiunse: “Non preoccuparti. Posso cavarmela da sola”.

“Veramente, non sei rimasta delusa?” le domandai.

“Di te?”

“Sì, di me.”

“No che non sono rimasta delusa,” disse con un sorriso. “Non preoccuparti. Ma sei sicuro che il tuo completo non è di Armani?”

Mi accorsi che Shimamoto non zoppicava più. Non cam­minava molto velocemente e a guardarla con attenzione, si notava che c’era qualcosa di artificioso nella sua andatura. Per il resto, però, era quasi del tutto normale.

“Quattro anni fa, mi sono sottoposta a un’operazione e sono guarita,” disse Shimamoto, come per giustificarsi. “Non è che la gamba sia perfetta, ma è migliorata molto. E stato un intervento difficile, ma è andato tutto bene. Mi hanno tagliato diverse ossa e me le hanno riattaccate.”

“Incredibile. Adesso il difetto alla gamba non si vede più.”

“Sì, è vero,” disse lei. “Ho fatto bene a prendere questa decisione, anche se forse avrei dovuto farlo molto prima.”

Presi il suo cappotto dal guardaroba e la aiutai a infilarse­lo. Quando mi si avvicinò, mi accorsi che non era molto alta. Sembrava che la sua statura non fosse cambiata da quando aveva dodici anni e questo mi fece una strana impressione.

“Shimamoto, ci rivedremo ancora?”

“Forse,” disse lei. Sulle sue labbra apparve un lieve sorri­so, come un fumo sottile che si leva in una tranquilla giorna­ta senza vento. “Forse.”

Poi aprì la porta e uscì. Dopo quasi cinque minuti, anch’io salii su per le scale per cercare di raggiungerla sulla strada. Temevo che non trovasse facilmente un taxi. La piog­gia continuava a cadere e Shimamoto non era più lì. La stra­da era deserta, si vedevano solo le luci dei fari delle macchi­ne sull’asfalto bagnato.

Forse era stato solo un sogno, pensai. Rimasi lì fermo a guardare la pioggia. Mi sembrava di essere tornato il ragazzi­no di dodici anni che nelle giornate piovose restava spesso a fissare immobile l’acqua che scendeva. Quando guardavo la pioggia, senza pensare a nulla, avevo l’impressione che il mio corpo si sciogliesse e che il mondo reale si allontanasse da me. Sentivo che la pioggia aveva un particolare potere sulle persone, quasi ipnotico.

Ma non era stato un sogno. Tornato nel locale, vidi che dove si era seduta Shimamoto c’erano ancora il suo bicchiere e il posacenere. Dentro erano rimasti i mozziconi di sigaretta che lei aveva spento delicatamente, sporchi di rossetto. Mi sedetti accanto al suo sgabello e chiusi gli occhi. A poco a poco, l’eco della musica cominciò a svanire e rimasi solo. In quella velluta­ta oscurità, la pioggia continuava a cadere silenziosa.

A Sud del confine, a Ovest del sole, pag. 92-99