Ricordare: Gianni Rodari, “C’era due volte il barone Lamberto ovvero I misteri dell’isola di San Giulio”

Gianni Rodari e “C’era due volte il barone Lamberto”

Gianni Rodari è stato un famoso scrittore italiano, noto per le sue opere dedicate ai bambini e ragazzi. Tra i suoi lavori più celebri c’è “C’era due volte il barone Lamberto ovvero I misteri dell’isola di San Giulio”, pubblicato nel 1978.

Descrizione del Libro

Il libro racconta la storia del barone Lamberto, un anziano signore ricco e malato che vive sull’isola di San Giulio, nel lago d’Orta. Il barone soffre di ventiquattro malattie diverse, ma grazie alla ripetizione costante del suo nome da parte di sei impiegati assunti a questo scopo, egli rimane in vita. Questa ripetizione è basata su una profezia che gli ha rivelato il potere magico del suo nome.

La trama si complica con l’introduzione dei personaggi antagonisti: Ottavio, nipote avido del barone che cerca di ucciderlo per ereditare le sue ricchezze, e una banda di banditi intenzionati a rapire il barone per chiedere un riscatto esorbitante[1][2][4].

Trama Principale

  • La Ripetizione Magica: Il nome “Lamberto” viene ripetuto continuamente dai sei impiegati (Delfina, Armando, Giacomini, Zanzi, Bergamini e Merlo) attraverso microfoni collegati ad altoparlanti sparsi nella villa. Questa pratica tiene in vita il barone.
  • I Piani degli Antagonisti: Ottavio tenta più volte di uccidere lo zio senza successo finché non riesce a far addormentare gli impiegati con un sonnifero nella loro cena. Senza la ripetizione magica del suo nome, il barone muore[2][4].
  • La Resurrezione: Durante il funerale del barone, quando tutti parlano della sua morte pronunciando nuovamente il suo nome in continuazione durante i discorsi commemorativi ed elogi funebri improvvisati dalla folla presente alla cerimonia funebre , egli resuscita miracolosamente[2]. Tuttavia questa volta torna indietro nel tempo diventando un tredicenne.

Tematiche

Il libro affronta tematiche come l’invecchiamento e la rinascita simbolica attraverso la trasformazione fisica ed emotiva dei personaggi principali. Inoltre incoraggia i lettori a pensare autonomamente sul finale lasciandolo aperto all’interpretazione personale[2].

“C’era due volte il Barone Lamberto” è stato tradotto in undici lingue ed ha ottenuto grande successo tra i giovani lettori grazie al suo stile umoristico e alle situazioni avventurose descritte[2].


[1] https://100giannirodari.com/opera/cera-due-volte-il-barone-lamberto-rime/
[2] https://it.wikipedia.org/wiki/C’era_due_volte_il_barone_Lamberto
[3] https://www.ibs.it/c-era-due-volte-barone-libro-gianni-rodari/e/9788866564614
[4] https://www.skuola.net/libri/due-volte-barone-lamberto.html
[5] https://www.turismoletterario.com/una-gita-al-lago-dorta-con-gianni-rodari-e-il-barone-lamberto/
[6] https://www.brickone.it/prodotto/cera-due-volte-barone-lamberto-gianni-rodari-einaudi-ragazzi/
[7] https://www.ibs.it/c-era-due-volte-barone-libro-gianni-rodari/e/9788866560869

ricordare: “Grammatica della fantasia”, opera di Gianni Rodari, pubblicata nel 1973

Gianni Rodari e “Grammatica della fantasia”

“Grammatica della fantasia” è un’opera teorica di Gianni Rodari, pubblicata nel 1973, che rappresenta il suo contributo più significativo alla pedagogia e alla creatività. Il libro è il risultato di anni di studio sui meccanismi della fantasia e sulla creazione di storie fantastiche.

Descrizione dell’Opera

  • Obiettivo: L’obiettivo principale del libro è quello di rendere accessibili a tutti le tecniche per stimolare la creatività e l’invenzione narrativa. Rodari sostiene che il processo creativo non sia un mistero inaccessibile, ma una facoltà naturale umana che può essere coltivata attraverso specifiche strategie[1][4].
  • Tecniche Creative: Tra le tecniche proposte da Rodari vi sono:
  • Il Binomio Fantastico: Consiste nell’unire due elementi apparentemente incongrui per generare una storia. Ad esempio, “cosa succederebbe se Milano fosse circondata dal mare?”[1][2].
  • L’Errore Creativo: Gli errori possono diventare spunti interessanti per nuove storie. Un esempio classico è la trasformazione della scarpina di Cenerentola da pelliccia a vetro a causa di un errore ortografico[1].
  • Vecchi Giochi: Come mischiare titoli notiziali o rispondere a sequenze domande per creare racconti assurdi[1].

Capitoli Principali

  • Antefatto: Racconta come Rodari abbia sviluppato queste tecniche attraverso anni di esperienza.
  • Che cosa succederebbe se…?: Illustra l’utilizzo delle ipotesi fantastiche come base per le storie.
  • Il nonno di Lenin: Metafora dell’importanza del supporto alla fantasia infantile.
  • L’errore creativo, dove si discute del potenziale pedagogico degli errori nella creazione narrativa.

Influenza Culturale

“Grammatica della fantasia” ha avuto un impatto significativo sull’insegnamento delle arti creative e sulla promozione dell’impegno attivo dei bambini nella costruzione delle storie. È considerata una guida pratica sia per educatori che per genitori interessati a sviluppare la creatività dei bambini.

“Grammatica della fantasia” offre strumenti innovativi per liberare l’immaginazione individuale ed educativa, proponendo metodi interattivi ed efficaci nel campo dell’invenzione narrativa.


[1] https://it.wikipedia.org/wiki/Grammatica_della_fantasia
[2] https://www.diversamenteindanza.it/wp-content/uploads/2022/05/grammatica-della-fantasia-gianni-rodari-248991.pdf
[3] https://100giannirodari.com/opera/grammatica-della-fantasia/
[4] https://emonsaudiolibri.it/audiolibri/grammatica-della-fantasia
[5] https://www.sellerio.it/it/catalogo/Un-Libro-Oro-Argento-Intorno-Grammatica-Fantasia-Gianni-Rodari/Roghi/15330
[6] https://www.ibs.it/grammatica-della-fantasia-introduzione-all-libro-gianni-rodari/e/9788879268332

Baiani Andrea, L’anniversario, Feltrinelli, 2025

Il romanzo “L’anniversario” di Andrea Bajani è stato pubblicato da Feltrinelli il 28 gennaio 2025. Questo nuovo lavoro dell’autore si apre con un gesto significativo: l’abbandono.

La narrazione è condotta dal protagonista, che offre una prospettiva che sfiora l’autobiografia, creando un legame profondo tra il lettore e le esperienze raccontate[2].


[1] https://www.feltrinellieditore.it/opera/lanniversario/
[2] https://www.cheintervista.it/lanniversario-di-andrea-bajani-feltrinelli-2025/
[3] https://www.ibs.it/anniversario-libro-andrea-bajani/e/9788807036422
[4] https://www.ibs.it/anniversario-copia-autografata-libro-andrea-bajani/e/2000000131283?inventoryId=820043872
[5] https://www.lafeltrinelli.it/anniversario-libro-andrea-bajani/e/9788807036422
[6] https://www.facebook.com/FeltrinelliLibrerie/videos/lanniversario-feltrinelli-editore-il-nuovo-romanzo-di-andrea-bajani-%C3%A8-da-oggi-ne/630439902822495/
[7] https://www.bookdealer.it/libro/9788807036422/lanniversario
[8] https://www.lafeltrinelli.it/libri/autori/andrea-bajani

Il tema principale del romanzo “L’anniversario” di Andrea Bajani è il totalitarismo familiare. L’opera esplora le dinamiche oppressive all’interno delle relazioni familiari, evidenziando come queste possano influenzare profondamente la vita del protagonista.

La narrazione si sviluppa attorno al suo percorso di liberazione da tali dinamiche, segnando un cambiamento significativo nella sua esistenza[2][3]. Bajani combina una scrittura calma ma incisiva per affrontare questo tema delicato e universale, permettendo ai lettori di riflettere sulle complessità delle interazioni familiari e sul desiderio di emancipazione personale[2].



[2] https://www.elzevir.it/narrativa/a-gennaio-2025-arriva-lanniversario-di-andrea-bajani/
[3] https://www.trentinolibero.it/lanniversario-conquista-il-mondo-il-nuovo-capolavoro-di-andrea-bajani-sara-tradotto-in-25-paesi/

Franchini Antonio, Il fuoco che ti porti dentro, Marsilio, 2024

Antonio Franchini è un autore e curatore editoriale italiano, nato a Napoli nel 1958. Ha una carriera ricca di successi, sia come scrittore che come editor, avendo lavorato con importanti case editrici come Mondadori e Giunti. Il suo nuovo romanzo, Il fuoco che ti porti dentro, pubblicato da Marsilio nel 2024, ha già attirato l’attenzione della critica e ha vinto il Premio Mastercard Letteratura[1][2][4].

Trama di Il fuoco che ti porti dentro

Il romanzo racconta la vita di Angela, descritta come una figura complessa e difficile. Angela incarna molte delle problematiche sociali italiane, tra cui il qualunquismo e il rancore. Franchini esplora il loro rapporto teso, riflettendo su come la sua educazione “a rovescio” abbia influenzato la sua vita e le sue relazioni[2][4][6]. La narrazione si sviluppa come un memoir, in cui l’autore cerca di fare i conti con il passato e con la figura materna, affrontando temi di pessimismo e disillusione[2][4].

Riconoscimenti e Impatto

Il fuoco che ti porti dentro è stato accolto con entusiasmo dalla critica. Emanuele Trevi ha descritto il libro come “forte e commovente”, evidenziando la maestria di Franchini nel raccontare storie ordinarie ma profonde[2]. L’opera non solo ha vinto il Premio Mastercard Letteratura, ma è stata anche riconosciuta come “Libro dell’anno” da Fahrenheit, un programma di Radiotre[2][4].


[1] https://it.wikipedia.org/wiki/Antonio_Franchini
[2] https://www.raicultura.it/letteratura/articoli/2024/03/Antonio-Franchini-Il-fuoco-che-ti-porti-dentro-93f14294-69cd-42b5-ae4b-4782862da556.html
[3] https://www.grandieassociati.it/autori/Antonio_Franchini
[4] https://www.gliamantideilibri.it/il-fuoco-che-ti-porti-dentro-antonio-franchini/
[5] https://www.ibs.it/libri/autori/antonio-franchini
[6] https://www.ibs.it/fuoco-che-ti-porti-dentro-ebook-antonio-franchini/e/9788829790319
[7] https://www.quotidiano.net/magazine/antonio-franchini-r3fx5o7x
[8] https://www.ibs.it/fuoco-che-ti-porti-dentro-libro-antonio-franchini/e/9788829719020

Il fuoco che ti porti dentro di Antonio Franchini ha ricevuto un’accoglienza positiva dalla critica, evidenziando la sua profondità narrativa e il suo valore letterario. Ecco alcuni punti salienti riguardanti le recensioni e i riconoscimenti del libro:

  • Secondo posto al Premio Campiello 2024: Il romanzo si è classificato al secondo posto, ricevendo 78 voti, un segno del suo impatto e della sua qualità rispetto ad altre opere[3][5][6].
  • Critica positiva: Diverse recensioni lodano la scrittura di Franchini, descrivendola come intensa e capace di evocare emozioni profonde. La narrazione è stata definita “forte e commovente” e capace di affrontare temi complessi come il rapporto madre-figlio e le sfide sociali italiane[1][2].
  • Riconoscimenti da parte della stampa: Il libro è stato menzionato in vari articoli e discussioni letterarie, sottolineando la sua rilevanza nella letteratura contemporanea italiana. È stato descritto come un’opera che affronta con sincerità le difficoltà della vita e le relazioni familiari[2][4].

In sintesi, Il fuoco che ti porti dentro ha saputo colpire sia il pubblico che la critica, consolidando la posizione di Antonio Franchini come una voce significativa nella narrativa italiana contemporanea.


[1] https://www.audible.it/pd/Brevemente-risplendiamo-sulla-terra-Audiolibri/3748048173
[2] https://pietrodigennaro.com/tag/libri-da-leggere/
[3] https://www.today.it/libri/news/premio-campiello-2025-presidente-giuria-letterati.html
[4] https://www.artuu.it/campiello-ha-vinto-la-manzon-con-la-copertina-di-andrea-serio-ci-siamo-sbagliati-e-vi-spieghiamo-perche/
[5] https://www.pietrotropeano.it/notizie/premio-campiello-2024
[6] https://www.sololibri.net/Premio-Campiello-2024-vincitrice-Federica-Manzon-Alma.html
[7] https://www.facebook.com/groups/RaiCulturaLetteratura/posts/2260998630771213/
[8] https://letteratitudinenews.wordpress.com/2013/12/12/elena-mearini-racconta-360-gradi-di-rabbia/

Nello Rinaldi, I sogni non muoiono all’alba, Youcanprint, 2023

“I sogni non muoiono all’alba”

Questo romanzo di formazione narra le avventure di Ludovico, un adolescente curioso che intraprende un viaggio che si rivela sia avventuroso che iniziatico. La storia esplora temi di crescita personale e scoperta, simile al famoso racconto di Alice nel Paese delle Meraviglie di Lewis Carroll[4][8].


[1] https://www.ibs.it/libri/autori/nello-rinaldi
[2] https://www.ibs.it/sogni-non-muoiono-all-alba-libro-nello-rinaldi/e/9791222705149
[3] https://www.mannieditori.it/autore/nello-rinaldi
[4] https://www.hoepli.it/libro/i-sogni-non-muoiono-all-alba/9791222705149.html
[5] https://www.lin.it/libri-autore/nello-rinaldi.html
[6] https://www.libraccio.it/libro/9791222705149/nello-rinaldi/sogni-non-muoiono-all’alba.html
[7] https://www.lavoceaglitaliani.it/site/index.php/arte-cultura/2704-como-il-nuovo-libro-di-nello-rinaldi-condizione-umana-e-umanesimo-civile
[8] https://www.mondadoristore.it/I-sogni-non-muoiono-all-alba-Nello-Rinaldi/eai979122270514/

100 libri da leggere assolutamente nella vita (Seconda Parte), in illibraio.it

vai a:

100 libri da leggere assolutamente nella vita (Seconda Parte) – ilLibraio.it

  1. Cronache marziane – Ray Bradbury
  2. Il giovane Holden – J. D. Salinger
  3. Memorie di Adriano – Marguerite Yourcenar
  4. Il signore delle mosche – William Golding
  5. Il signore degli anelli – J.R.R. Tolkien
  6. Lolita – Vladimir Nabokov
  7. Sulla strada – Jack Kerouac
  8. Quer pasticciacio brutto di via Merulana – Carlo Emilio Gadda
  9. Il gattopardo – Giuseppe Tomasi di Lampedusa
  10. Memorie di una ragazza perbene – Simone de Beauvoir
  11. La noia – Alberto Moravia
  12. Il buio oltre la siepe – Harper Lee
  13. Le favole al telefono – Gianni Rodari
  14. Lessico famigliare – Natalia Ginzburg
  15. Opinioni di un clown – Heinrich Böll
  16. La fabbrica di cioccolato – Roald Dahl
  17. Gli interpreti – Wole Soyinka
  18. Cent’anni di solitudine – Gabriel García Márquez
  19. Momo – Michael Ende
  20. La storia – Elsa Morante
  21. Le città invisibili – Italo Calvino
  22. Diario – Etty Hillesum
  23. Vista con granello di sabbia – Wislawa Szymborska
  24. Il racconto dell’ancella – Margaret Atwood
  25. Il nome della rosa – Umberto Eco
  26. Tutte le poesie – Sylvia Plath
  27. Non ci sono solo le arance – Janette Winterson
  28. Trilogia della città di K. – Ágota Kristóf
  29. IT – Stephen King
  30. Danubio – Claudio Magris
  31. Verso Occidente l’impero dirige il suo corso – David Foster Wallace
  32. Camere separate – Pier Vittorio Tondelli
  33. Jurassic Park -Michael Crichton
  34. American Psycho – Bret Easton Ellis
  35. Il mondo di Sofia – Jostein Gaarder
  36. Patrimonio – Philip Roth
  37. Il ragazzo giusto – Vikram Seth
  38. Cecità – José Saramago
  39. Un indovino mi disse – Tiziano Terzani
  40. Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare – Luis Sepúlveda
  41. Il diario di Bridget Jones – Helen Fielding
  42. Memorie di una geisha – Arthur Golden
  43. Il dio delle piccole cose – Arundhati Roy
  44. Underworld – Don DeLillo
  45. Harry Potter e la Pietra Filosofale – J.K. Rowling
  46. Le fantastiche avventure di Kavalier e Clay – Michael Chabon

i libri di CORMACK MCCARTHY

Cormac McCarthy è uno degli autori più influenti della letteratura americana contemporanea, noto per il suo stile distintivo e le tematiche profonde. Ecco un elenco delle sue opere principali, organizzate in ordine cronologico:

Opere di Cormac McCarthy

  1. Il guardiano del frutteto (The Orchard Keeper) – 1965
  • Il primo romanzo di McCarthy, che esplora la vita di tre uomini in Tennessee.
  1. Il buio fuori (Outer Dark) – 1968
  • Racconta la storia di due fratelli che vivono una relazione incestuosa e le conseguenze delle loro azioni.
  1. Figlio di Dio (Child of God) – 1973
  • Un romanzo che segue la vita di Lester Ballard, un emarginato sociale.
  1. Suttree – 1979
  • Considerato semi-autobiografico, narra la vita di Cornelius Suttree che abbandona una vita borghese per vivere in riva al fiume Tennessee.
  1. Meridiano di sangue (Blood Meridian) – 1985
  • Un’opera epica e violenta che esplora la brutalità della frontiera americana.
  1. Cavalli selvaggi (All the Pretty Horses) – 1992
  • Inizia la Trilogia della frontiera, seguendo le avventure di due cowboy.
  1. Oltre il confine (The Crossing) – 1994
  • Secondo libro della trilogia, continua le storie dei personaggi introdotti nel primo romanzo.
  1. Città della pianura (Cities of the Plain) – 1998
  • Conclude la trilogia, unendo i destini dei protagonisti precedenti.
  1. Non è un paese per vecchi (No Country for Old Men) – 2005
  • Un thriller che esplora il tema della violenza e della moralità nel contesto del West americano.
  1. La strada (The Road) – 2006
    • Un romanzo post-apocalittico che ha vinto il Premio Pulitzer, racconta il viaggio di un padre e un figlio attraverso un mondo devastato.
  2. Il tagliapietre (The Stonemason) – 1994
    • Un dramma che esplora le dinamiche familiari in una comunità afro-americana.
  3. Il passeggero (The Passenger) – 2022
    • Una delle sue ultime opere, affronta temi esistenziali attraverso la vita di un personaggio enigmatico.
  4. Stella Maris (2022)
    • Pubblicato insieme a Il passeggero, offre una prospettiva unica sulla mente del protagonista.

McCarthy ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti per il suo lavoro, inclusi il National Book Award e il James Tait Black Memorial Prize, ed è stato tradotto in oltre 50 lingue[1][2][3][4][5]. Le sue opere sono frequentemente adattate per il cinema, contribuendo a diffondere ulteriormente la sua influenza nella cultura popolare[2][3].


[1] https://cormacmccarthy.it/opere/
[2] https://www.einaudi.it/autori/cormac-mccarthy/
[3] https://it.wikipedia.org/wiki/Cormac_McCarthy
[4] https://www.nellodicoste.com/cormac-mccarthy-libri-in-ordine-cronologico/
[5] https://www.ibs.it/libri/autori/cormac-mccarthy
[6] https://www.mondadoristore.it/libri/Cormac-McCarthy/aut00000415/
[7] https://www.hoepli.it/autore/cormac_mccarthy.html
[8] https://giuntialpunto.it/collections/addio-a-cormac-mccarthy-gigante-della-narrativa-americana

Mattia Conti, Di sangue e di ghiaccio, Solferino, 2018

Mattia Conti è un autore italiano nato nel 1989 a Molteno, in provincia di Lecco. Ha iniziato la sua carriera letteraria nel 2005 con la pubblicazione della sua prima raccolta di poesie, “Il moto delle onde”. Conti ha continuato a scrivere e ha ottenuto riconoscimenti significativi, tra cui il Premio Campiello Giovani nel 2011 per il suo lavoro “Gli occhi di Malrico” [3][7].

Di sangue e di ghiaccio

“Di sangue e di ghiaccio” è uno dei suoi romanzi, pubblicato da Solferino Libri nel 2018. La trama ruota attorno a Ranocchia, un personaggio che viene ripescato da un fiume gelido, apparentemente morto. Questo evento porta alla luce una verità inquietante: la sua presunta follia, che era già oggetto di sospetti nel suo paese. Il libro esplora temi complessi come la follia, l’identità e le relazioni umane, offrendo una narrazione avvincente e profonda [2][4][8].

Conti attualmente lavora anche nel campo della scrittura e dell’audiovisivo, collaborando con una casa di produzione per format e sceneggiature [5].


[1] https://www.google.com/policies/faq
[2] https://www.solferinolibri.it/libri/di-sangue-e-di-ghiaccio/
[3] https://www.solferinolibri.it/autori/mattia-conti/
[4] https://store.corriere.it/Di-sangue-e-di-ghiaccio/NmGsEWcWS3IAAAFiD8skIeHR/pc?CatalogCategoryID=mCSsEWcV1aMAAAFmntZuyMS2
[5] https://www.ibs.it/libri/autori/mattia-conti
[6] https://www.ibs.it/di-sangue-di-ghiaccio-ebook-mattia-conti/e/9788828200536
[7] https://www.feltrinellieditore.it/autori/contimattia/
[8] https://ilrifugiodellircocervo.com/2018/06/25/di-sangue-e-di-ghiaccio-e-di-piacevoli-sorprese/

Marina Pucciarelli, Il Dio che hai scelto per me, HarperCollins, 2024

scheda dell’editore: https://www.harpercollins.it/9788830595071/il-dio-che-hai-scelto-per-me/

Il racconto di un coraggioso addio, ispirato alla vera storia dell’autrice, cresciuta nella comunità religiosa dei Testimoni di Geova.
“Sei sempre stata un faro per la nostra famiglia”, le ripeteva sua madre. Alessandra, però, seconda di cinque figli, non voleva portare luce, voleva che qualcuno illuminasse la strada per lei e rispondesse alle sue domande di bambina. Cresciuta sotto la rigida disciplina dei Testimoni di Geova, ha sempre cercato di soddisfare le attese dei genitori e di non creare problemi. Così, fino a ventinove anni, non ha mai partecipato a un compleanno né spento una candelina. Non ha ascoltato la musica che ascoltavano i suoi coetanei né letto libri non approvati in comunità. E anche l’amore, quando l’ha incontrato, è stato subito sacrificato. Dopo aver sposato Federico, un uomo più grande scelto per lei all’interno dei Testimoni, Alessandra da figlia devota diventa moglie devota. Ma quando scopre di essere incinta qualcosa dentro di lei cambia. Non può più ignorare i propri desideri e per i suoi bambini vuole essere migliore: loro devono avere la libertà che a lei è sempre stata negata. Inizia così il coraggioso atto di allontanamento dalla comunità, un percorso di ricostruzione di sé stessa che stravolge il suo destino e quello delle persone che ama.
Al suo esordio nella narrativa, Martina Pucciarelli scrive un romanzo potente ed emozionante, con il quale si inserisce tra le scrittrici contemporanee che hanno saputo trasformare la propria biografia in letteratura, come Tara Westover nel suo L’educazione e Deborah Feldman in Unorthodox.
Il Dio che hai scelto per me è una storia intima e dolorosissima, fatta di privazioni, abusi e violenza, ma anche un libro impregnato di una forza straordinaria che ci mostra come il coraggio di cambiare nasca sempre da una forma altissima di amore, in questo caso da quello puro e incondizionato di una madre.

Il libro Il Dio che hai scelto per me, scritto da Martina Pucciarelli e pubblicato da HarperCollins, è un romanzo d’esordio che affronta temi profondi e personali. La storia segue Alessandra, una giovane donna cresciuta all’interno della comunità dei Testimoni di Geova, dove ha vissuto un’infanzia segnata da rigide regole e privazioni. Non ha mai potuto festeggiare i compleanni o scegliere liberamente i suoi interessi, poiché la sua vita era dominata dalle aspettative della comunità e dei genitori[1][2].

A ventinove anni, Alessandra si trova sposata con Federico, un uomo scelto per lei dalla comunità. Tuttavia, la nascita del suo primo figlio segna un punto di svolta: desidera per i suoi bambini una vita diversa, libera dalle restrizioni che ha subito. Questo desiderio di libertà la spinge a intraprendere un difficile percorso di allontanamento dalla comunità, affrontando le sfide e le paure legate a questa scelta[2][4].

Martina Pucciarelli scrive con sincerità e coraggio, trasformando la sua esperienza personale in una narrazione potente e toccante. Il libro non solo racconta il dolore e le privazioni vissute, ma celebra anche il coraggio di cambiare e la forza dell’amore materno[4][6].


[1] https://www.harpercollins.it/blog/il-dio-che-hai-scelto-per-me-di-martina-pucciarelli-intervista-allautrice/
[2] https://www.libreriauniversitaria.it/dio-hai-scelto-me-pucciarelli/libro/9791259853851
[3] https://www.mondadoristore.it/Il-Dio-che-hai-scelto-per-me-Martina-Pucciarelli/eai979125985385/
[4] https://www.harpercollins.it/9788830595071/il-dio-che-hai-scelto-per-me/
[5] https://www.heraldeditore.it/autori/marina-pucciarelli/
[6] https://books.google.com/books/about/Il_Dio_che_hai_scelto_per_me.html?id=S7g5EQAAQBAJ
[7] https://www.facebook.com/groups/207599729746293/posts/1975147582991490/
[8] https://www.google.com/policies/faq

Arminio Franco, Cartoline dai morti, 2007-2017, Nottetempo editore, 2024

scheda dell’editore:

https://www.edizioninottetempo.it/it/cartoline-dai-morti-nuova-edizione-2024

Franco Arminio ha ripubblicato il suo libro Cartoline dai morti (2007-2017), edito da Nottetempo, nel 2024, a dieci anni dalla sua prima pubblicazione. Questo volume raccoglie una serie di testi poetici e riflessioni che affrontano temi di vita, morte e memoria, caratteristici della sua scrittura.

L’opera è arricchita da nuovi testi inediti, offrendo una visione più ampia e profonda delle esperienze e delle emozioni legate alla perdita e al ricordo. Arminio, noto come “paesologo”, utilizza un linguaggio evocativo per esplorare il legame tra il paesaggio e l’esperienza umana, rendendo le sue “cartoline” non solo un omaggio ai defunti, ma anche una riflessione sulla vita stessa[5][7].


[1] https://www.google.com/policies/faq
[2] https://www.hoepli.it/libro/cartoline-dai-morti-2007-2017/9791254801536.html
[3] https://www.animamundiedizioni.com/prodotto/cartoline-dai-morti-2007-2017/
[4] https://www.libreriauniversitaria.it/cartoline-morti-2007-2017-arminio/libro/9791254801536
[5] https://www.raicultura.it/letteratura/articoli/2018/12/Franco-Arminio—Cartoline-dai-morti-ac832b53-fa93-44a9-b656-c455d6d12a8c.html
[6] https://www.edizioninottetempo.it/media/catalog/product/file/Arminio_Cartoline_Int_EstrattoWEB.pdf
[7] https://www.leparoleelecose.it/?p=30219
[8] https://www.mondadoristore.it/Cartoline-dai-morti-2007-2017-Franco-Arminio/eai979125480153/

Dino Campana, L’opera in versi e in prosa, Mondadori Meridiani, a cura di Gianni Turchetta, 2024

Dino Campana, uno dei poeti più emblematici del Novecento italiano, è al centro di un’importante pubblicazione intitolata “L’opera in versi e in prosa”, curata da Gianni Turchetta e pubblicata nella collana I Meridiani da Mondadori nel novembre 2024. Questo volume, che si estende su 1.740 pagine, raccoglie l’intera produzione poetica e prosastica di Campana, offrendo un’opportunità unica per esplorare la sua opera in un formato completo e accessibile[2][4].

Contenuti del Volume

Il libro non solo presenta i testi di Campana, ma è anche arricchito da un apparato critico che include note e riferimenti a studi precedenti, rendendolo una risorsa preziosa per studiosi e appassionati della sua poesia. Turchetta, già autore di una biografia su Campana, si propone di contestualizzare l’opera del poeta all’interno della sua vita travagliata, caratterizzata da esperienze di emarginazione e follia[1][3][7].

Riflessioni sulla Vita di Campana

Campana è spesso descritto come un “maledetto”, simile a Rimbaud, ma Turchetta cerca di presentare la sua opera come un tutto coerente e razionale, in cui la poesia diventa una forma di resistenza alla follia[1]. La pubblicazione del volume coincide con una crescente rivalutazione della figura di Campana nel panorama letterario contemporaneo, sottolineando come la sua esperienza possa rispecchiare le difficoltà dell’uomo moderno[1][6].

Citations:
[1] https://ilsicilia.it/intervista-immaginaria-al-poeta-dino-campana-uno-sguardo-allultima-biografia-scritta-da-gianni-turchetta/
[2] https://www.einaudibologna.it/meridiani-mondadori/8418-campana-lopera-in-versi-e-in-prosa-i-meridiani.html
[3] https://www.bompiani.it/catalogo/vita-oscura-e-luminosa-di-dino-campana-poeta-9788845297113
[4] https://www.libreriauniversitaria.it/opera-versi-prosa-campana-dino/libro/9788804716600
[5] https://www.campanadino.it/index.php/plausi-e-botte/19-gianni-turchetta-ma-dino-campana-e-i-canti-orfici-sono-ancora-ben-vivi
[6] https://marucelliana.cultura.gov.it/2025/01/03/il-meridiano-di-dino-campana/
[7] https://www.liminarivista.it/comma-22/lucidita-del-poeta-sul-meridiano-di-dino-campana/
[8] https://antemp.com/2024/12/16/dino-campana-lopera-in-versi-e-in-prosa-a-cura-di-gianni-turchetta-meridiani-mondadori-2024/

Alejandro Jodorowsky, nato il 17 febbraio 1929

Alejandro Jodorowsky è un artista poliedrico di origine cilena, nato il 17 febbraio 1929 a Tocopilla, figlio di immigrati ebreo-ucraini. La sua infanzia è segnata da esperienze che influenzeranno profondamente la sua opera artistica. Nel 1942, la sua famiglia si trasferisce a Santiago, dove Jodorowsky inizia a coltivare il suo interesse per il teatro e le arti performative[1][4][5].

Trasferimento in Europa e il Teatro Panico

Nel 1953, Jodorowsky si trasferisce a Parigi, dove fonda, insieme a Fernando Arrabal e Roland Topor, il movimento teatrale Panico, caratterizzato da un approccio innovativo e avanguardistico. Questo movimento si distingue per la sua fusione di elementi teatrali, letterari e visivi, creando un’arte totale che esplora le possibilità dell’espressione artistica[2][3][5].

Durante la sua permanenza in Francia, Jodorowsky diventa allievo di Marcel Marceau, apprendendo le tecniche del mimo e contribuendo alla scrittura di diverse opere per il celebre mimo[5][7].

Carriera Cinematografica

La notorietà di Jodorowsky è principalmente legata al suo lavoro nel cinema. Tra i suoi film più celebri ci sono:

  • El Topo (1970): un film che ha rivelato Jodorowsky al pubblico internazionale.
  • La montagna sacra (1973): un’opera surrealista che esplora temi spirituali e filosofici.
  • Santa Sangre (1989): un film che combina horror e dramma psicologico.

Questi film sono noti per il loro stile visivo distintivo e per l’uso di simbolismi complessi, attingendo a diverse tradizioni culturali e spirituali[1][2][8].

Scrittore e Fumettista

Oltre al cinema, Jodorowsky è anche un prolifico scrittore e fumettista. Ha creato opere come L’Incal e La casta dei meta-baroni, che hanno avuto un impatto significativo nel mondo del fumetto[2][4]. La sua scrittura spesso riflette le sue esperienze personali e le sue convinzioni spirituali, rendendolo una figura influente non solo nel cinema ma anche nella letteratura contemporanea.

Influenza Culturale

Jodorowsky è considerato un pioniere dell’avanguardia artistica in Cile, Messico e Europa. La sua opera continua a ispirare artisti di diverse discipline grazie alla sua capacità di mescolare elementi di surrealismo, psichedelia e misticismo in una forma d’arte unica e provocatoria[3][7].

Attualmente, Alejandro Jodorowsky vive in Francia ed è attivamente coinvolto in progetti artistici e letterari, continuando a esplorare nuovi orizzonti creativi nella sua lunga carriera[8].

FONTI INFORMATIVE
https://www.ilgiardinodeilibri.it/autori/alejandro_jodorowsky.php

https://www.feltrinellieditore.it/autori/jodorowsky-alejandro/ [https://www.redattoresociale.it/article/chi_e_alejandro_jodorowsky

https://www.skuola.net/appunti-italiano/novecento/900-autori-opere/prullansky-alejandro-jodorowsky.html

[https://it.wikipedia.org/wiki/Alejandro_Jodorowsky

[ https://it.wikipedia.org/wiki/La_danza_della_realt%C3%A0

[https://www.treccani.it/enciclopedia/alejandro-jodorowsky(Enciclopedia-del-Cinema)/
[8] https://www.mymovies.it/persone/alejandro-jodorowsky/17870/

Alejandro Jodorowsky è un autore versatile, noto per i suoi contributi nel campo della letteratura, del cinema e della psicomagia. Ecco una panoramica dei suoi principali libri:

Libri di Alejandro Jodorowsky

1. Psicomagia

  • Manuale Pratico di Psicomagia: Consigli per guarire la tua vita, una guida pratica alla psicomagia, una forma di terapia che combina elementi psicologici e rituali[1][4].
  • Psicomagia: Una terapia panica, che esplora le tecniche e i principi della psicomagia[3].

2. Tarocchi

  • La Via dei Tarocchi: Un’opera approfondita sui tarocchi, considerati da Jodorowsky come strumenti terapeutici e specchi dell’anima[2][4].
  • Io e i Tarocchi: Un libro che tratta la pratica e la filosofia legata ai tarocchi[4].

3. Metagenealogia

  • Metagenealogia: Analizza il concetto di famiglia come un tesoro e un tranello, esplorando le dinamiche familiari e le eredità emotive[1][3].

4. Poesia

  • Solo de Amor: Una raccolta poetica che affronta il tema dell’amore in tutte le sue sfaccettature, dalle nevrosi alle incomprensioni[2].
  • Le Pietre del Cammino: Aforismi che riflettono sulla vita e sulla spiritualità[1].

5. Narrativa e Teatro

  • La vita è un racconto: Un’opera che esplora la narrativa come strumento di comprensione della realtà[3].
  • Cabaret Mistico: Un’opera teatrale che mescola elementi di spiritualità e arte[4].

6. Altri Libri Rilevanti

  • Viaggio Essenziale: Un viaggio nella psiche attraverso poesie psicomagiche[1].
  • Universo Jodorowsky: Conversazioni su vita, arte e psicomagia[1].

Jodorowsky ha pubblicato numerosi altri testi che spaziano dalla narrativa alla saggistica, mantenendo sempre un forte legame con la sua visione artistica e terapeutica. La sua opera continua a influenzare lettori e praticanti di psicomagia in tutto il mondo.

FONTI INFORMATIVE
[1] https://www.ilgiardinodeilibri.it/autori/_alejandro_jodorowsky.php
[2] https://librerie.unicatt.it/libri-autore/alejandro-jodorowsky.html
[3] https://www.feltrinellieditore.it/autori/jodorowsky-alejandro/
[4] https://www.macrolibrarsi.it/autori/_alejandro_jodorowsky.php

TartaRugosa ha letto e scritto di: Murakami Haruki (2024), La città e le sue mura incerte, Traduzione di Antonietta Pastore, Einaudi

VAI A:

Stefano Frassetto, I grandi classici in parole povere, in TuttoLibri / La Stampa (al sabato di ogni settimana)

Stefano Frassetto è un autore e fumettista italiano noto per la sua rubrica “Grandi classici in parole povere”, pubblicata settimanalmente su “TuttoLibri” de “La Stampa”.

https://www.lastampa.it/tuttolibri/

In questa rubrica, Frassetto propone una reinterpretazione dei grandi classici della letteratura, presentandoli in forma di strisce fumettistiche. Le sue opere mirano a rendere accessibili e comprensibili i testi letterari, spesso complessi, attraverso un linguaggio semplice e immediato[2][4].

Frassetto ha una carriera diversificata nel mondo del fumetto, avendo lavorato su varie testate,. Ha anche creato opere come “Ippo” e “35mq”, che evidenziano il suo stile distintivo e la sua capacità di raccontare storie con un approccio visivo[5]. La sua rubrica non solo intrattiene, ma serve anche come strumento educativo, avvicinando il pubblico alla letteratura classica in modo innovativo e coinvolgente[2].

FONTI INFORMATIVE:
[1] https://flore.unifi.it/retrieve/b82c141e-bd78-4e5c-abb7-656470d2cf15/Mds_1_2_2022%20%20su%20OSA%20Budapest%20pp%20123-126.pdf
[2] https://rbe.it/2024/11/15/grandi-classici-in-parole-povere-lisola-e-il-tempo-di-claudia-lanteri/
[3] https://www.facebook.com/stefano.frassetto.14/
[4] https://tl-ph.facebook.com/stefano.frassetto.14/
[5] https://www.lospaziobianco.it/stefano-frassetto-giornalino-liberation/
[6] https://www.youtube.com/watch?v=g2_za3MgtyE
[7] https://www.ibs.it/libri/autori/stefano-frassetto

Si possono trovare le strisce di Stefano Frassetto nella sua rubrica “Grandi classici in parole povere” su “TuttoLibri” de “La Stampa”. Questa rubrica è pubblicata settimanalmente e presenta reinterpretazioni di grandi opere letterarie in forma di fumetti. Per accedere alle strisce, puoi visitare il sito di “La Stampa” o cercare direttamente la sezione “TuttoLibri” dove vengono pubblicate queste opere[1].


[1] https://rbe.it/2024/11/15/grandi-classici-in-parole-povere-lisola-e-il-tempo-di-claudia-lanteri/
[2] https://www.instagram.com/stefanofrassetto/p/C0oMa5uIz6e/
[3] https://www.facebook.com/centroletturehf/?locale=ja_JP
[4] http://blogcomicstrip.blogspot.com/2009/03/kika-di-cavezzali-e-camerini.html?m=0

Alejandro Jodorowsky, All’ombra dell’I Ching, Feltrinelli

Alejandro Jodorowsky, noto per il suo approccio innovativo e poetico, esplora nel suo libro “All’ombra dell’I Ching” il significato profondo dei 64 esagrammi dell’I Ching, un antico testo cinese noto come “Libro dei Mutamenti”. A differenza di un semplice manuale divinatorio, l’opera si propone di offrire spunti di riflessione e meditazione su situazioni fondamentali della vita umana.

Contenuti del Libro

  • Esagrammi e Meditazioni: Ogni esagramma ispira una meditazione poetica, permettendo al lettore di riflettere su vari aspetti della propria esistenza. Questo approccio non solo arricchisce la comprensione dell’I Ching, ma invita anche a un’esperienza personale e trasformativa[1][2].
  • Stile Poetico: Jodorowsky utilizza un linguaggio evocativo e metaforico, creando un’atmosfera che stimola la creatività e la contemplazione. Questo stile è caratteristico della sua opera e mira a connettere il lettore con la sacralità della vita[1][4].

Riflessioni sull’I Ching

Jodorowsky si ispira a Carl Gustav Jung, che vide nell’I Ching una cosmogonia capace di rappresentare molteplici aspetti della realtà. L’autore applica questa visione per suggerire che gli esagrammi possono essere interpretati come strumenti per esplorare le ombre e le luci della nostra vita[1][2].

Utilizzo del Libro

Il libro può essere letto per:

  • Apprezzare la Poesia: Per coloro che amano la scrittura poetica e l’arte.
  • Riflessione Personale: Come guida per meditazioni quotidiane.
  • Approfondimento sull’I Ching: Per chi desidera comprendere meglio il metodo divinatorio e le sue applicazioni pratiche[1][2][4].

In sintesi, “All’ombra dell’I Ching” non è solo un’opera di consultazione, ma un invito a esplorare la propria interiorità attraverso la saggezza antica dell’I Ching, reinterpretata attraverso l’arte di Jodorowsky.

Citations:
[1] https://www.cure-naturali.it/articoli/vita-naturale/spiritualita/all-ombra-dell-i-ching-di-alejandro-jodorowsky-recensione.html
[2] https://www.aseq.it/cina/49860-all-ombra-dell-i-ching.html
[3] https://www.libreriarizzoli.it/libri/Alejandro-Jodorowsky/aut00025835/
[4] https://www.lafeltrinelli.it/all-ombra-dell-ching-con-libro-alejandro-jodorowsky/e/9788807491962
[5] https://books.google.com/books/about/All_ombra_dell_I_Ching.html?id=ZHDDCwAAQBAJ
[6] https://www.ubiklibri.it/book-9788807491962-all-ombra-dell-i-ching-con-gadget.html
[7] https://www.feltrinellieditore.it/opera/allombra-delli-ching/
[8] https://www.ilgiardinodeilibri.it/libri/__all-ombra-i-ching-jodorowsky.php

Jodorowsky Alejandro, Metaforismi e psicoproverbi, Feltrinelli, 2023

scheda dell’editore:

https://www.feltrinellieditore.it/opera/metaforismi-e-psicoproverbi/

Alejandro Jodorowsky questa volta ci regala pillole di saggezza e di sentimento, per allontanare i cattivi pensieri, correggere posture mentali distorte, cominciare la giornata con una carica di ottimismo.

E lo fa interagendo con i suoi lettori, in un dialogo continuo, come spiega nella sua introduzione: “La letteratura da eremiti narcisisti giace nel mausoleo del Ventesimo secolo. Adesso la letteratura, e specialmente la poesia, nasce dalla collaborazione stretta tra lo scrittore e i suoi lettori: insieme creano l’opera. I lettori si connettono con te, ti seguono, ti rispondono, ma se quello che dici non è quello che vogliono sentirsi dire, ti chiudono la bocca con un ‘unfollow’ e ti abbandonano. Te li devi guadagnare giorno per giorno, devi sorprenderli, convincerli, coccolarli, accarezzarli. Tu sei la barca che li traghetta, navigando nell’oscuro mare dell’inconscio per arrivare alla Coscienza”.

Nella parte finale: una serie di domande frequenti da parte dei suoi lettori e follower, cui Jodorowsky risponde dando anche suggerimenti di psicomagia.

Ogni frase ha la forza di una pallottola. Una pallottola che non uccide ma fa rinascere. E che provoca un cortocircuito mentale carico di semi di felicità

Terranova Nadia, Quello che so di te, Guanda, 2024

scheda dell’editore:

https://www.guanda.it/libri/nadia-terranova-quello-che-so-di-te-9788823535084/


C’è una donna in questa storia che, di fronte alla figlia appena nata, ha una sola certezza: da ora non potrà mai più permettersi di impazzire. La follia nella sua famiglia non è solo un pensiero astratto ma ha un nome, e quel nome è Venera. Una bisnonna che ha sempre avuto un posto speciale nei suoi sogni.

Ma chi era Venera? Qual è stato l’evento che l’ha portata a varcare la soglia del Mandalari, il manicomio di Messina, in un giorno di marzo? Per scoprirlo, è fondamentale interrogare la Mitologia Familiare, che però forse mente, forse sbaglia, trasfigura ogni episodio con dettagli inattendibili.
Questa non è solo una storia di donne, ma anche di uomini. Di padri che hanno spalle larghe e braccia lunghe, buone per lanciare granate in guerra. Di padri che possono spaventarsi, fuggire, perdersi. 
Per raccontare le donne e gli uomini di questa famiglia, le loro cadute e il loro ostinato coraggio, non resta altro che accettare la sfida: non basta sognare il passato, bisogna andarselo a prendere. Ritornare a Messina, ritornare fra le mura dove Venera è stata internata e cercare un varco fra le memorie (o le bugie?) tramandate, fra l’invenzione e la realtà, fra i responsi della psichiatria e quelli dei racconti familiari.
Nadia Terranova ci consegna con queste pagine il suo romanzo più personale e più intenso, che ci interroga sul potere della memoria, individuale e collettiva, e sulla nostra capacità di attraversarla per immaginare chi siamo.

LEOPARDI, IL POETA DELL’INFINITO, regia di Sergio Rubini, con Leonardo Maltese, Cristiano Caccamo, Giusy Buscemi, Valentina Cervi, Fausto Russo Alesi, Alessandro Preziosi, Alessio Boni, Rai 1, 7 e 8 gennaio 2025, 240 minuti

RIVEDI SU RAIPLAY:

https://www.raiplay.it/programmi/leopardi-ilpoetadellinfinito

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Schede informative:

vai a: https://www.rai.it/ufficiostampa/assets/template/us-articolo.html?ssiPath=/articoli/2025/01/La-miniserie-evento-Leopardi-Il-poeta-dellinfinito-regia-di-Sergio-Rubini-233c32cc-8184-452d-89a8-16d079d2c235-ssi.html

“Leopardi-Il poeta dell’infinito”, la miniserie evento che racconta la vicenda umana e storica del grande poeta Giacomo Leopardi, arriva in prima serata su Rai 1 martedì 7 e mercoledì 8 gennaio 2025, diretta da Sergio Rubini che firma la sua prima regia televisiva.
Coprodotta da Rai Fiction, IBC Movie, Rai Com e Oplon Film con il sostegno di Apulia Film Commission e di Marche Film Commission, “Leopardi-Il poeta dell’infinito” è una grande produzione in costume – ambientata e girata tra la natìa Recanati, le Marche, Bari e la Puglia, Mantova, Torino, Roma, Napoli e Bologna – che restituisce alle nuove generazioni un ritratto inedito, pur storicamente coerente, di Giacomo Leopardi.

Un formidabile genio, quello di Leopardi, in grado di incendiare con i suoi versi non soltanto passioni amorose, ma anche ideali politici, poeta libero e avverso com’era al compromesso che ha sfidato il suo tempo, l’invasore austriaco, la Chiesa e gli stessi fondatori del nascente Stato italiano. 
“È l’incontenibile amore per la vita il motore che muove Leopardi e la sua poetica; e il suo pessimismo è il risultato di una costante ricerca di felicità negata da un universo incomprensibile e sordo ai desideri degli uomini. La continua tensione del poeta verso la vita si manifesta attraverso una voglia di libertà, di amore e di bellezza, a costo di mettere in discussione ogni ordine costituito, dalla famiglia al conformismo dei suoi contemporanei – scrive il regista Sergio Rubini. –

Piuttosto che lo studioso curvo perennemente sui libri, il nostro Leopardi quindi avrà il piglio di un esuberante enfant prodige che desidera divorare il mondo e viverne appieno ogni sfaccettatura. Al posto di una figura grigia, rischiosamente polverosa e respingente, preferiamo tratteggiarne un’altra più brillante, variopinta, trasgressiva e soprattutto piena di fascino. Sarà la ricerca di amore a spingere Leopardi oltre il recinto dorato della casa paterna, e sarà l’amore per una donna, l’ammaliante aristocratica Fanny Targioni Tozzetti, a diventare la sua ragione di vita, nonché a occupare uno spazio importante nella sua produzione letteraria; così come ancora una volta sarà nell’amore per il suo fedele e apollineo amico Ranieri che il nostro poeta riuscirà a colmare i limiti della propria fisicità”, aggiunge Rubini.
Protagonista, nei panni di Giacomo Leopardi, Leonardo Maltese, già apprezzato nei film “Rapito” di Marco Bellocchio e “Il signore delle formiche” di Gianni Amelio, per i quali ha vinto il Premio Guglielmo Biraghi ai Nastri D’Argento 2023. Con lui, Alessio Boni nel ruolo dell’austero padre, il Conte Monaldo Leopardi, Valentina Cervi nei panni della madre Adelaide Antici, Giusy Buscemi che interpreta l’amata Fanny Targioni Tozzetti, Cristiano Caccamo, nelle vesti dell’amico Antonio Ranieri, Fausto Russo Alesi nella parte del mentore Pietro Giordani, Alessandro Preziosi nel ruolo di Don Carmine. 
Bambino prodigio paragonabile a Mozart, adolescente ostile ai genitori come un moderno teenager, poeta romantico, filosofo e pensatore politico, Giacomo Leopardi è stato il primo esistenzialista della modernità. Riferimento dei tumultuosi anni del Risorgimento italiano, Leopardi ha scritto versi eterni. Un autore da riscoprire attraverso una miniserie che punta a stupire il pubblico, tracciando il percorso biografico di una figura accattivante, controcorrente, amata e osteggiata dai suoi contemporanei, ma estremamente attuale, in grado di scuotere ed emozionare le sensibilità “mettendo in ballo spunti di riflessione più che mai attuali in una società come quella di oggi spesso afflitta dalla mancanza di maestri e di saldi punti di riferimento” scrive ancora Rubini.
“Leopardi-Il poeta dell’infinito”, presentata in anteprima mondiale all’ultima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, è scritta da Carla Cavalluzzi, Angelo Pasquini, Sergio Rubini. Fotografia di Fabio Cianchetti, scenografia di Francesco Frigeri, costumi di Maurizio Millenotti, suono di Mirko Guerra, montaggio di Giogiò Franchini.

una selezione di frasi sui nuovi inizi tratte dalla letteratura, a cura di Eva Luna Mascolino, in illibraio.it

una selezione di frasi sui nuovi inizi tratte dalla letteratura

Frasi sui nuovi inizi, alcune fra le più belle tratte dalla letteratura – ilLibraio.it

La bellezza non è una qualità delle cose stesse: essa esiste soltanto nella mente che le contempla ed ogni mente percepisce una diversa bellezza, David Hume

La bellezza non è una qualità delle cose stesse: essa esiste soltanto nella mente che le contempla ed ogni mente percepisce una diversa bellezza.

David Hume

Citazioni

https://www.segnalo.it/TRACCE/CIT/CIT.htm

Manganelli Giorgio, a cura di Emanuele Trevi, Il vescovo e il ciarlatano. Inconscio e letteratura: l’incontro con Ernst Bernhard, Sellerio editore, 2024

scheda dell’editore:

https://www.sellerio.it/it/catalogo/Vescovo-Ciarlatano-Inconscio-Letteratura-Incontro-Ernst-Bernhard/Manganelli/15935

«I saggi e gli articoli raccolti in questo libro sono la testimonianza esplicita di interessi profondi, che innervano di sé, in modo più segreto, anche tutte le pagine maggiori di Manganelli.

Con una sospetta perizia da autentico esperto, e sempre accompagnato dalle innumerevoli risorse di uno stile impareggiabile, lo scrittore indaga sui libri e le vite di Bernhard, di Freud, di Jung, di un Oliver Sacks appena scoperto; ripercorre qualche celebre caso clinico, discorre dei sogni, di un possibile «galateo» per attraversare indenni le loro foreste di simboli» (Emanuele Trevi).

Nel 1973, di fronte a una sbalordita platea di psicoanalisti e studiosi di psicologia, convenuti a Roma per discutere di Jung nella cultura europea, Giorgio Manganelli pronunciò una memorabile apologia dell’incubo, del carattere luciferino e visionario della letteratura, dell’isolamento sociale dello scrittore.

Una dichiarazione di guerra al senso comune e alla «psicologia» (junghianamente intesa come l’antitesi della «visione») che cinquant’anni dopo potrà apparire come l’ultimo grande «manifesto» del Novecento. Ed anche una singolare maniera di mettersi a nudo, come un animale notturno venuto a sfidare le ottimistiche certezze della «cultura» e le banalità della «cattiva letteratura».
Non è certo un caso, inoltre, che un autoritratto tanto lucido e convincente prenda forma all’interno di un discorso su Jung e sulla psicologia del profondo.

Era stato un allievo di Jung, il leggendario apolide Ernst Bernhard, frequentato a Roma all’inizio degli anni Sessanta, ad aprire a Manganelli le porte di quello «spazio psichico» del quale e dal quale non si stancherà mai di scrivere, dall’esordio dell’Hilarotragoedia fino al capolavoro postumo, La palude definitiva.
I saggi e gli articoli raccolti in questo libro sono la testimonianza esplicita di interessi profondi, che innervano di sé, in modo più segreto, anche tutte le pagine maggiori di Manganelli.

Con una sospetta perizia da autentico esperto, e sempre accompagnato dalle innumerevoli risorse di uno stile impareggiabile, lo scrittore indaga sui libri e le vite di Bernhard, di Freud, di Jung, di un Oliver Sacks appena scoperto; ripercorre qualche celebre caso clinico, discorre dei sogni, di un possibile «galateo» per attraversare indenni le loro foreste di simboli…

Emanuele Trevi

Antonio D’Orrico, Classici e capolavori fra Christie e i suoi devoti, in Domani, 24 dicembre 2024

vai a:

https://www.editorialedomani.it/idee/cultura/libri-lotteria-natale-classici-capolavori-agatha-christie-consigli-dorrico-cywykqh6

Avevo detto che non avrei mai detto che l’avevo detto. Ma, davanti al Meridiano appena pubblicato di Agatha Christie, Fiabe gialle, devo proprio dirlo che l’avevo detto (che era una grandissima scrittrice). A convincermi della sua maestà letteraria c’erano stati certo Dieci piccoli indiani (un classico ma non un capolavoro, come sostiene Pierre Lemaitre) e L’assassino di Roger Ackroyd (un classico e un capolavoro, sempre secondo Lemaitre) e Sipario, l’ultima avventura di Poirot (romanzo giustamente incensato da Antonio Moresco, curatore del Meridiano dedicato alla scrittrice).

….

…. Fiabe gialle è il super racconto di Natale della nostra editoria. Regalatevelo e regalatelo. Antonio Moresco presentando i titoli da lui selezionati si lancia felicemente in un confronto tra le vite (e opere) parallele di Georges Simenon e Agatha Christie e punta il dito sulla differenza di fondo tra i due scrittori: Simenon coltiva la pietà, la compassione, la Christie la spietatezza, la crudeltà. Agatha crede nell’esistenza del Demonio. La sua personalissima folgorazione sulla via di Damasco (presa contromano) avvenne al cospetto dell’armadietto dei veleni di cui era custode in qualità di infermiera durante la prima guerra mondiale. Un vaso di Pandora che le fece scoprire la contiguità del Male. …

Valeria Carrieri e Cecilia Valagussa, Null’altro che un lampo. Vita di Simone De Beauvoir, hoppípolla editore, 2024

scheda del libro:

Hoppípolla Edizioni presenta Null’altro che un lampo. Vita di Simone de Beauvoir di Valeria Carrieri e Cecilia Valagussa. Un ritratto intimo e visivo di Simone de Beauvoir: arriva la graphic novel che racconta la storia di una delle voci più rivoluzionarie del Novecento.

In uscita il 16 dicembre per Hoppípolla Edizioni, Null’altro che un lampo il graphic novel di Valeria Carrieri e Cecilia Valagussa che ricostruisce la figura di Simone de Beauvoir e ne esplora il lato più umano e meno noto: quello di una bambina felice, curiosa e un po’ arrogante, che sarebbe poi diventata una delle voci più rivoluzionarie del Novecento.

Il libro segue il percorso di crescita di Simone de Beauvoir, dal 1908 – anno della sua nascita – fino ai momenti chiave che hanno plasmato il suo pensiero e la sua opera. Attraverso domande coraggiose, intuizioni rivoluzionarie e un femminismo ancora straordinariamente attuale, la graphic novel restituisce un ritratto intimo e complesso di una donna che ha segnato la storia della filosofia e della letteratura. Valeria Carrieri e Cecilia Valagussa attraverso le parole e le illustrazioni restituiscono al lettore una de Beauvoir spesso poco raccontata e conosciuta, quella che ha permesso la genesi di alcuni pilastri del pensiero novecentesco e oltre.

Poeti Empatici Italiani, a cura di Menotti Lerro

https://www.genesi.org/prodotto/poeti-empatici-italiani/?fbclid=IwY2xjawHThXNleHRuA2FlbQIxMQABHbSWMF7yopugkVllIF4af_5-8uvrXz38quURyG2L55RXmLdVozrIGt9Usg_aem_hJNiglWGoIG4xP4GtXCwpA

I Poeti Empatici Italiani non sono una categoria formalmente definita nella letteratura italiana, ma il termine può riferirsi a poeti che esplorano e trasmettono emozioni profonde e complesse attraverso la loro opera. Tra i poeti più significativi del Novecento, possiamo considerare figure come Mario Luzi, Vittorio Sereni, Salvatore Quasimodo e Alfonso Gatto, che, pur appartenendo a correnti diverse come l’Ermetismo, hanno saputo esprimere una forte empatia nei confronti dell’esperienza umana.

Caratteristiche dei Poeti Empatici

1. Profondità Emotiva

Questi poeti si concentrano su esperienze interiori e sentimenti umani, spesso affrontando temi di solitudine, attesa e ricerca di significato. La loro poesia è caratterizzata da un linguaggio denso e simbolico che invita il lettore a riflettere sulle proprie emozioni.

2. Stile Ermetico

Molti dei poeti citati, come Luzi e Quasimodo, appartengono al movimento dell’Ermetismo, che si distingue per l’uso di un linguaggio complesso e allusivo. Questo stile permette di esprimere stati d’animo intricati e sfumati, creando un legame empatico tra il poeta e il lettore[1][2][4].

3. Riflessione sull’Esistenza

La poesia di questi autori spesso esplora la condizione umana in modo esistenziale, ponendo domande profonde sulla vita, la morte e il trascendente. Ad esempio, Luzi esprime una ricerca di rivelazione trascendente attraverso la sua scrittura[4].

Poeti Rappresentativi

  • Mario Luzi: Considerato uno dei maggiori poeti italiani del Novecento, Luzi utilizza una lingua poetica ricca di simbolismo per esplorare temi di attesa e trascendenza.
  • Vittorio Sereni: La sua opera riflette una profonda introspezione e una sensibilità verso il mondo circostante, rendendo le sue poesie accessibili ma cariche di significato.
  • Salvatore Quasimodo: Conosciuto per la sua capacità di esprimere emozioni intense legate alla guerra e alla sofferenza umana, Quasimodo è un esempio perfetto di come l’empatia possa manifestarsi nella poesia.
  • Alfonso Gatto: La sua poesia è caratterizzata da un forte legame con la realtà quotidiana, ma allo stesso tempo riesce a toccare corde emotive profonde[2][3].

In sintesi, i Poeti Empatici Italiani possono essere visti come coloro che, attraverso la loro arte, riescono a comunicare esperienze umane universali e a stabilire un dialogo emotivo con i lettori.

Citations:
[1] https://www.frammentirivista.it/poeti-italiani-terza-generazione/
[2] https://alessandria.today/2024/05/28/i-poeti-ermetici-del-novecento-un-viaggio-nellessenza-della-poesia-italiana/
[3] https://library.weschool.com/lezione/poeti-ermetici-luzi-gatto-quasimodo-bo-6869.html
[4] https://it.wikipedia.org/wiki/Ermetismo_(letteratura)

Fata Morgana Web

FM Web è una rivista digitale per una critica delle opere che definiscono il nostro presente: cinema, teatro, letteratura, filosofia e nuovi media

https://www.fatamorganaweb.it

Fata Morgana Web nasce dall’esperienza quasi ventennale di Fata Morgana. Se il quadrimestrale cartaceo costituisce il luogo di un pensiero teorico sul cinema, le arti e le immagini, la versione web vuole essere la sede di una pratica critica capace di entrare in rapporto con la singolarità delle opere, aprendo uno spazio di riflessione sul presente dedicato al cinema e alla letteratura, al teatro e alla filosofia, alla fotografia e ai media digitali.

Fata Morgana Web è un progetto culturale che vede la partecipazione di studiosi, critici e docenti universitari, coinvolgendo diversi atenei, tra i quali: Sapienza Università di Roma – Dipartimento di Storia Antropologia Religioni Arte Spettacolo; Università della Calabria – Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali; Università di Palermo – Dipartimento di Scienze Umanistiche.

Dino Campana, L’opera in versi e in prosa, a cura di Gianni Turchetta, Meridiani Mondadori, 2024

scheda dell’editore:

https://www.mondadoristore.it/L-opera-in-versi-e-in-prosa-Dino-Campana/eai978880471660/?srsltid=AfmBOoqT41tgwKlr6CBwlM6IVIQMe8Ydcv3l_stPKx6ucKqaftj4WInj

Romanzo psicologico: caratteristiche, origini e libri da leggere

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https://www.illibraio.it/news/narrativa/romanzo-psicologico-1419060/?fbclid=IwZXh0bgNhZW0CMTEAAR0lZZpUlQhA3WXEPJiru0LKwpH548JtQ4qH2e35rBbXRcvuvQZ0FMN8GGk_aem_ZGd8Mmosh7z9hYDyRQWqeA

I protagonisti della serie televisiva L’AMICA GENIALE, basata sui romanzi di Elena Ferrante

La serie televisiva L’amica geniale, basata sui romanzi di Elena Ferrante, presenta una vasta gamma di personaggi che si intrecciano nella vita delle protagoniste Elena e Lila. Ecco un riepilogo dei principali protagonisti e delle loro famiglie.

Protagonisti Principali

  • Elena “Lenù” Greco: La narratrice della storia, interpretata da Elisa Del Genio da bambina, Margherita Mazzucco da adolescente e Alba Rohrwacher da adulta. È una ragazza timida e introversa che diventa una scrittrice di successo.
  • Raffaella “Lila” Cerullo: Migliore amica di Elena, caratterizzata da un’intelligenza prodigiosa e un atteggiamento ribelle. Interpretata da Ludovica Nasti da bambina, Gaia Girace da adolescente e Irene Maiorino da adulta.

Famiglia Greco

  • Vittorio Greco: Padre di Elena, usciere al tribunale.
  • Immacolata Greco: Madre di Elena, con cui ha un rapporto conflittuale.
  • Peppe e Gianni Greco: Fratelli minori di Elena.
  • Elisa Greco: Sorella minore di Elena.

Famiglia Cerullo

  • Fernando Cerullo: Padre di Lila e Rino, calzolaio del rione.
  • Nunzia Cerullo: Madre di Lila e Rino, descritta come mite.
  • Gennaro “Rino” Cerullo: Fratello amato da Lila.

Famiglia Spagnuolo

  • Signor Spagnuolo: Pasticciere nel bar-pasticceria Solara.
  • Rosa Spagnuolo: Moglie del pasticcere.
  • Gigliola Spagnuolo: Primogenita, descritta come maliziosa.

Famiglia Airota

  • Guido Airota: Professore di letteratura greca.
  • Adele Airota: Moglie di Guido.
  • Mariarosa Airota: Figlia primogenita che entra nel mondo femminista.
  • Pietro Airota: Figlio minore, ex marito di Elena.

Altri Personaggi Importanti

  • Nino Sarratore: Amore giovanile di Elena e Lila, interpretato da Fabrizio Gifuni nella versione adulta.
  • Franco Mari: Altro personaggio chiave, interpretato da Stefano Dionisi.

La serie esplora le vite delle due amiche attraverso le sfide della crescita, i cambiamenti sociali e le complessità delle relazioni personali, creando un affresco ricco e dettagliato della società italiana del XX secolo[1][2][3].

Citations:
[1] https://it.wikipedia.org/wiki/L’amica_geniale_(serie_di_romanzi)
[2] https://www.fanpage.it/spettacolo/serie-tv/lamica-geniale-storia-della-bambina-perduta-nuovo-cast-trama-e-puntate-dellultima-stagione-su-rai-1/
[3] https://movieplayer.it/serietv/lamica-geniale_5247/cast/
[4] https://www.mymovies.it/film/2018/lamica-geniale/cast/
[5] https://www.mymovies.it/film/2018/lamica-geniale-stagione-1/cast/
[6] https://www.filmtv.it/serie-tv/162309/l-amica-geniale/cast/
[7] https://www.today.it/tv/news/l-amica-geniale-4-perduta-cast-attori-personaggi.html

Nella serie L’amica geniale, oltre ai protagonisti Elena e Lila, ci sono diversi personaggi secondari che giocano ruoli significativi nello sviluppo della trama e delle dinamiche sociali. Ecco un elenco dei personaggi secondari più importanti:

Personaggi Secondari Importanti

Famiglia Peluso

  • Alfredo Peluso: Falegname comunista, coinvolto in un omicidio che segna la sua vita e quella della sua famiglia.
  • Giuseppina Peluso: Moglie di Alfredo, che affronta le difficoltà dopo l’incarcerazione del marito.
  • Pasquale Peluso: Primogenito, con ideali comunisti ma che si trova a compiere scelte sbagliate.
  • Carmela “Carmen” Peluso: Devota al fratello Pasquale, rappresenta la gioventù del rione.

Famiglia Spagnuolo

  • Signor Spagnuolo: Pasticciere, figura centrale nel rione.
  • Rosa Spagnuolo: Moglie del pasticcere, che gestisce la famiglia.
  • Gigliola Spagnuolo: Figlia maliziosa, il cui matrimonio sarà fonte di delusioni.

Famiglia Airota

  • Guido Airota: Professore di letteratura greca, rappresenta l’intellettualismo.
  • Adele Airota: Moglie di Guido, figura di supporto nella vita familiare.
  • Mariarosa Airota: Insegnante universitaria e attivista femminista.
  • Pietro Airota: Futuro marito di Elena e padre delle sue figlie.

Altri Personaggi Rilevanti

  • Franco Mari: Studente alla Normale di Pisa, con una relazione complessa con Elena.
  • Nino Sarratore: Amore giovanile di entrambe le protagoniste, simbolo di ambizione e conflitto.
  • Maestro Ferraro: Bibliotecario e insegnante che ha un impatto significativo su Elena e Lila.

Questi personaggi secondari arricchiscono la narrazione, contribuendo a esplorare temi come l’amicizia, la rivalità e le differenze sociali nel contesto della Napoli del XX secolo. La loro interazione con Elena e Lila offre una visione più ampia delle sfide e delle esperienze vissute nel rione.

Citations:
[1] https://www.hallofseries.com/serie-tv/friends-classifica-migliori-personaggi-secondari-serie-tv/
[2] https://www.hallofseries.com/serie-tv/15-serie-tv-che-hanno-dei-personaggi-secondari-davvero-fantastici/
[3] https://it.wikipedia.org/wiki/L’amica_geniale_(serie_di_romanzi)
[4] https://www.griffinitalia.net/20-personaggi-secondari-apprezzati-serie-griffin/
[5] https://artesettima.it/2020/03/15/10-1-migliori-personaggi-secondari-delle-serie-tv/
[6] https://notashow.altervista.org/7-personaggi-secondari-piu-interessanti-dei-protagonisti/
[7] https://www.fumettindelebili.com/top-personaggi-secondari-piu-famosi-dei-protagonisti/
[8] https://it.wikipedia.org/wiki/Personaggi_secondari_de_I_Soprano

Laura Imai Messina (2024), Tutti gli indirizzi perduti, Einaudi. Recensione di Mauretta Capuano, in La Provincia, 1 dicembre 2024

scheda dell’editore:

TartaRugosa ha letto e scritto di: Laura Imai Messina (2024), Tutti gli indirizzi perduti, Einaudi, Torino

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Merini Alda, Le mie canzoni d’amore, poesie scelte, a cura di Daniele Piccini, Corriere della Sera, 2024

scheda dell’editore:

https://www.corriere.it/gli-allegati-di-corriere/24_ottobre_29/negli-occhi-alda-merini-sue-poesie-edicola-il-corriere-9b6f12f4-9620-11ef-986b-10f0d6b15fb3.shtml

Laura Imai Messina, Tutti gli indirizzi perduti, Einaudi, 2024

scheda dell’editore:

Le tematiche principali trattate in “Tutti gli indirizzi perduti” di Laura Imai Messina includono:

Ricerca dell’identità

La protagonista, Risa, intraprende un viaggio non solo fisico ma anche interiore, cercando di scoprire chi è realmente e il significato della sua vita. La sua esperienza all’Ufficio Postale alla Deriva, dove si occupa di lettere mai recapitate, diventa un mezzo per esplorare la propria identità e il proprio passato.

Legami umani e connessioni

Il romanzo esplora i legami invisibili che uniscono le persone, evidenziando come le esperienze condivise e le emozioni possano creare connessioni profonde. Le lettere rappresentano storie di amore, rimpianto e desiderio, sottolineando l’importanza delle relazioni interpersonali.

Memoria e rimpianto

Le lettere raccolte da Risa raccontano storie di persone che hanno perso qualcuno o qualcosa di significativo. Questo tema del rimpianto è centrale nel libro, poiché ogni lettera è un frammento di vita che riflette il dolore e la bellezza della memoria.

La scrittura come forma di cura

La scrittura delle lettere diventa un atto terapeutico, capace di accompagnare chi scrive nel processo di elaborazione del dolore e della perdita. Il gesto di scrivere assume un valore profondo, trasformando le emozioni in parole che possono portare conforto.

Cultura giapponese e quotidianità

Il romanzo è ambientato in Giappone, e attraverso la narrazione si percepisce l’influenza della cultura giapponese sulla vita dei personaggi. La quotidianità giapponese viene descritta con sensibilità, creando un contesto ricco e affascinante.

Queste tematiche si intrecciano per dare vita a una narrazione profonda e toccante, che invita il lettore a riflettere sulla propria vita e sulle proprie relazioni.

Citations:
[1] https://www.lauraimaimessina.com/libri/non-oso-dire-la-gioia/
[2] https://www.libreriauniversitaria.it/tutti-indirizzi-perduti-imai-messina/libro/9788806255770
[3] https://www.einaudi.it/catalogo-libri/narrativa-italiana/narrativa-italiana-contemporanea/fedelta-marco-missiroli-9788806240172/
[4] https://www.edizpiemme.it/libri/quel-che-affidiamo-al-vento/
[5] https://www.bicchierdivin.it/product/le-vite-nascoste-dei-colori/
[6] https://www.einaudi.it/catalogo-libri/narrativa-italiana/narrativa-italiana-contemporanea/tokyo-tutto-lanno-laura-imai-messina-9788806244217/
[7] https://www.einaudi.it/catalogo-libri/narrativa-italiana/narrativa-italiana-contemporanea/il-giappone-a-colori-laura-imai-messina-9788858443705/
[8] https://letteratitudinenews.wordpress.com/2024/10/29/tutti-gli-indirizzi-perduti-di-laura-imai-messina-einaudi/

Gamberale Chiara, Dimmi di te, Einaudi, 2024

scheda dell’editore:

Chiara Gamberale, nel suo romanzo Dimmi di te, pubblicato da Einaudi nel 2024, affronta il tema della ricerca di identità e della riconciliazione con il passato. La protagonista, Chiara, si ritrova a vivere in un contesto che sfida le sue scelte di vita: madre quasi per caso e trasferitasi in un quartiere di famiglie “normali”, si sente intrappolata in una routine che rifiuta. La sua vita, caratterizzata da un’eterna adolescenza e dalla ricerca di emozioni forti, si scontra con la quiete apparente della sua nuova esistenza.

Trama

Il romanzo si sviluppa attorno alla domanda centrale: “E tu? Come hai fatto a rimanere fedele a te stesso?”. Chiara decide di contattare alcune figure del suo passato — compagni di scuola che aveva mitizzato — per scoprire come hanno affrontato la vita e se sono riusciti a crescere senza tradire chi erano realmente. Attraverso questi incontri, il lettore assiste a una mescolanza di passato e presente che costringe Chiara a confrontarsi con verità scomode e con la sua evoluzione personale.

Tematiche

Gamberale esplora temi profondi come:

  • La riconciliazione con se stessi: L’autrice invita a riflettere su come si possa fare pace con la persona che siamo diventati.
  • La tensione tra sogni e realtà: Il romanzo rappresenta un’indagine sull’equilibrio tra le aspirazioni giovanili e le scelte adulte.
  • La trasformazione personale: Chiara offre una narrazione che suggerisce la possibilità di trasformare situazioni stagnanti (“paludi”) in opportunità di crescita (“mare aperto”).

Stile

La scrittura di Gamberale è descritta come fluida e coinvolgente, capace di toccare corde emotive profonde. Le recensioni lodano la capacità dell’autrice di rendere accessibili concetti complessi attraverso una narrazione leggera, che riesce a mantenere viva l’attenzione del lettore.

In sintesi, Dimmi di te non è solo un racconto personale, ma un invito a riflettere sulla propria vita e sulle scelte fatte, rendendo il lettore partecipe di una ricerca universale di significato e autenticità.

Citations:
[1] https://www.amazon.it/Dimmi-te-Chiara-Gamberale-ebook/dp/B0DFYCPN48
[2] https://www.ibs.it/dimmi-di-te-libro-chiara-gamberale/e/9788806259549
[3] https://www.einaudi.it/catalogo-libri/narrativa-italiana/narrativa-italiana-contemporanea/dimmi-di-te-chiara-gamberale-9788806259549/
[4] https://www.libraccio.it/libro/2000000124889/chiara-gamberale/adesso.html
[5] https://www.mondadoristore.it/Dimmi-di-te-Chiara-Gamberale/eai978880625954/
[6] https://www.libreriauniversitaria.it/dimmi-te-gamberale-chiara-einaudi/libro/9788806259549
[7] https://www.hoepli.it/libro/dimmi-di-te/9788806259549.html

Oz Amos, La storia comincia così, Feltrinelli, 2024

Leggere grandi romanzi e racconti in compagnia di Amos Oz è un’esperienza unica.

In questa raccolta Oz invita a soffermarsi su alcuni incipit, seguendo un filo conduttore tanto affascinante quanto ricco di sorprese. Secondo lo scrittore, infatti, le prime righe di un libro stabiliscono un “contratto” con il lettore, in cui l’autore in parte svela e in parte nasconde il proprio intento. Solo così la lettura si trasforma in un’esperienza di scoperta, prima dell’opera e poi di se stessi. L’incipit dà vita a un’avventura che si ripete ogni volta, sempre diversa e straordinaria.

“Amos Oz rende visibile l’essenza della letteratura.” 

Jakob Hessing “Frankfurter Allgemeine Zeitung”

“Questa raccolta di Amos Oz è una gioia da leggere… Sono pezzi brevi e scattanti, venati di umorismo e scritti magnificamente.” 

Aldo Cazzullo ricostruisce le ultime ore di PIER PAOLO PASOLINI, ucciso il 2 novembre 1975, nel programma Una giornata particolare, su la 7 del 30 ottobre 2024

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Scurati Antonio, L’ora del destino, 1940-1943, Bompiani, 2024

scheda dell’editore:

https://www.bompiani.it/catalogo/m-lora-del-destino-9788830104976

Sono trascorsi quarant’anni da quando il figlio del fabbro di Dovia ha mosso i primi passi in politica; quasi venti da quando ha impugnato lo scettro del potere; poche settimane da quando ha annunciato agli italiani che il destino batte l’ora della guerra. Proprio adesso, alla fine di giugno del 1940, quel destino offre al Duce un segno, forse un presagio: Italo Balbo, il condottiero della Milizia, il maresciallo dell’aria celebre in tutto il mondo, viene abbattuto in volo da fuoco amico. Ma non c’è più tempo per volgersi indietro. Affinché la Storia metta in scena l’immane tragedia della guerra, ciascuno deve interpretare la sua parte. 
Come il generale Mario Roatta, feroce pianificatore di rappresaglie e capo di un esercito spaventosamente impreparato; Galeazzo Ciano, ossessionato dall’idea di dominare il Mediterraneo; Edda, pronta a unirsi alla Croce rossa per avere la sua prima linea; Clara Petacci, che stringe tra le braccia un uomo sempre più simile a un fantasma; Amerigo Dùmini, l’assassino di Matteotti, che ha prosperato ricattando quel fantasma; e la lunghissima sfilza di gerarchi, tra cui Dino Grandi, sempre più insofferenti verso il Duce. 
Costretta a fare il proprio dovere è poi una generazione intera di italiani, uomini, donne, soldati, tra cui l’alpino Mario Rigoni Stern, arruolatosi volontario, che nel gelo del fronte russo apre gli occhi sulla natura del dramma a cui partecipa, o il maggiore Paolo Caccia Dominioni, che deve guidare il suo reparto nelle sabbie della tragica battaglia di El Alamein. 
E infine c’è lui, Benito Mussolini, ancora convinto di poter bilanciare in Europa le brame conquistatrici di Hitler ma in realtà pronto a scodinzolare al fianco della tigre tedesca come un patetico sciacallo. 
A questo quarto pannello della sua epopea letteraria e civile Scurati affida il gigantesco affresco dell’Italia fascista sui fronti del secondo conflitto mondiale, degli errori, degli orrori e dell’eroismo ancora possibile per uomini e donne reduci da vent’anni di dittatura. E tratteggia il ritratto al nero di un uomo di fronte al destino che ha plasmato per sé e per un’intera nazione, un uomo solo all’incrocio tra il parallelo del crepuscolo e un meridiano di sangue.

Francesca Zuccato, La voce di Balavat, Triskell Edizioni, 2024

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un quadro che rappresenta il movimento letterario romantico: il VIANDANTE SUL MARE DI NEBBIA, di Caspar David Friedrich (1818)

LA STREGA CHE NON ERA. L’atroce caso di Caterina Medici, di e con MARCO BALLERINI, con la partecipazione del percussionista Francesco D’Auria, a Como, il 23 ottobre 2024

Thomas Schlesser, Gli occhi di Monna Lisa. Il grande romanzo sull’arte, Longanesi, 2024

scheda dell’editore:

https://www.longanesi.it/libri/thomas-schlesser-gli-occhi-di-monna-lisa-9788830461581/

Lisa ha dieci anni e vive a Parigi con i genitori quando un giorno, all’improvviso, i suoi occhi smettono di vedere. I primi accertamenti al pronto soccorso non rilevano nulla di anomalo e dopo qualche ora di angoscia la vista sembra tornata. L’oculista è convinto che la bambina necessiti di un consulto psichiatrico, ma il nonno di Lisa, Henry, un vecchio burbero e determinato, è di tutt’altro avviso: se la bambina rischia di perdere la vista, l’unica vera urgenza è mostrarle tutto ciò che di più bello l’uomo ha creato.
E così, ogni mercoledì, subito dopo la scuola, fingendo con i genitori di portarla dallo psichiatra, il nonno accompagna la nipote a visitare alcuni tra i più importanti musei del mondo: il Louvre, il Museo d’Orsay, il Beaubourg sono scrigni di meraviglie che si schiudono davanti allo sguardo di Lisa e della sua specialissima guida.

Osservando incantati le cinquantadue opere che scandiscono il romanzo, scoprendo la cifra stilistica di un artista, commovendosi davanti all’ineffabile spettacolo di un Leonardo o di un Degas, di un Botticelli o di un’installazione di Marina Abramovic, nonno e nipote compiono un viaggio nel mistero della bellezza, nell’enigmatica capacità dell’arte di mettere a nudo l’animo umano, che cambierà la vita di entrambi. E insieme anche la nostra.

Di Paolo Paolo, Rimembri ancora. Perchè amare da grandi le poesie studiate a scuola, il Mulino, 2024. Indice del libro

scheda dell’editore:

https://www.mulino.it/isbn/9788815390516

La nebbia agl’irti colli…
E poi? Come faceva? È raro tornare da adulti alle poesie incontrate da studenti. Eppure, sarebbe bello scoprire come risuonano in noi. E accorgersi che la vita le ha rese più leggibili, più emozionanti, più preziose.

Nel bagaglio delle conoscenze scolastiche, insieme alle tabelline, al teorema di Pitagora, alla fotosintesi clorofilliana, rientrano anche molte poesie. C’è perfino chi, nel tempo, le ha imparate a memoria. Da «Silvia, rimembri ancora» di Leopardi a «La pioggia nel pineto» di D’Annunzio, dalle «stelle cadenti» di Pascoli al «male di vivere» di Montale, può capitare di ritrovarsi qualche verso sulle labbra, all’improvviso. Sembra che voglia dirci ancora qualcosa. Ma cosa? Paolo Di Paolo ci offre un’occasione per leggere in modo nuovo e sorprendente le poesie studiate a scuola. Toglie un po’ di polvere e le libera dai luoghi comuni, rimette in rapporto scrittura e vita. Seguendo piste imprevedibili, riscopre «Dei Sepolcri» come un canto carico di tenerezza e rilegge «Il cinque maggio» come un editoriale in versi. Accosta autori contemporanei come Ray Bradbury a Carducci o Yasmina Reza a Manzoni, ripensa i versi secchi di Ungaretti all’ombra delle guerre odierne. E mette in gioco anche sé stesso, la sua storia di studente, di aspirante scrittore: un romanzo mai scritto su Gozzano; le telefonate e gli incontri con i grandi del secondo ’900, Luzi, Zanzotto, Sanguineti, Spaziani… Dimostra così che l’esperienza può riempire di senso quei versi lontani e completarli nel tempo, fra amori, ferite, desideri, sogni.

Paolo Di Paolo, finalista al Premio Strega 2024 con «Romanzo senza umani», è autore tra l’altro di «Mandami tanta vita» (2013, Premio Salerno Libro d’Europa, Premio Fiesole Narrativa e finalista Premio Strega), «Una storia quasi solo d’amore» (2016), «Lontano dagli occhi» (2019, Premio Viareggio Rèpaci), tutti editi da Feltrinelli e tradotti in diverse lingue europee. Scrive su «la Repubblica» e conduce su Rai Radio 3 la trasmissione sulla lingua italiana «La lingua batte».

 

Per cominciare
I. Amare la poesia (da grandi)
«Che la dolcezza ancor dentro mi suona»
Ricordati di me!
Saper rileggere
Realtà aumentata
II. Care, vecchie antologie!
Quelli che non leggiamo più
Allenarsi alla virtù
«E le morte stagioni, e la presente e viva»
«Aprile trema»
Tempo curvo
III. Quando inseguivo i poeti
L’ape di Zanzotto
La tenace ganga che aggrega i vivi e i morti
IV. Celeste dote
Tra le braccia degli dei
Il vento che soffia nei Sepolcri
Dei Sepolcri, di Ugo Foscolo
V. Siccome immobile
Che romanzo!
«D’inestinguibil odio e d’indomato amor»
Il Cinque Maggio, di Alessandro Manzoni
VI. «E scrivo, e scrivo, e ho molte altre virtù»
Il coraggio della debolezza
La morte di un poeta
«Fedeli amici di un tempo migliore»
Davanti San Guido, di Giosue Carducci
VII. Amore scritto minuscolo
Alti e bassi
Nietzsche fa rima con camicie
Vita ruvida, concreta
Il personaggio «guidogozzano»
La signorina Felicita ovvero la felicità, di Guido Gozzano
VIII. Piccole cose, grandi misteri
Fanciullino dark
Una cosmogonia maligna
Lo stesso cielo
Eccetera!
X agosto, di Giovanni Pascoli
Canto notturno di un pastore errante dell’Asia, di Giacomo Leopardi
IX. Triste meraviglia
Contro-antologie
Dove eravate tutte
Attaccato alla vita
«Il mio sogno di te non è finito»
Soldati, di Giuseppe Ungaretti
Spesso il male di vivere ho incontrato, di Eugenio Montale
Essere vivi ora
Le poesie
Altre letture
Indice dei nomi

Haruki Murakami, Le città e le sue mura incerte, Einaudi, 2014

VAI ALLA SCHEDA DELL’EDITORE:

Diciassette anni lui, sedici lei. Si sono conosciuti in occasione di un concorso letterario aperto alle scuole della circoscrizione. Lui ha sfidato la timidezza e le ha lasciato il suo indirizzo, proponendole di scambiarsi delle lettere. Non sopportava l’idea di non vederla piú. Vivono in città diverse e non hanno un posto per sé: ai loro sporadici incontri fa da sfondo il paesaggio urbano – i giardinetti, l’orto botanico, la stazione -, passeggiano in riva al mare o lungo il fiume, sospinti dalla promessa del futuro. È l’incanto del primo amore. Durante le interminabili chiacchierate, lei comincia a raccontargli di una città circondata da mura altissime, con un bel fiume, tre ponti di pietra, una torre di guardia, basse colline, un orologio senza lancette che sovrasta la piazza principale, unicorni dal mantello dorato, invisibili uccelli notturni. Qui le persone conducono un’esistenza frugale, ma senza privazioni. In realtà la vera lei è lí che vive, gli confida. Quella davanti a lui è soltanto un’immagine sbiadita, un’ombra, che ha preso il suo posto. Nella città dalle alte mura lei lavora in biblioteca: dalle cinque del pomeriggio fino alle dieci di sera aiuta il Lettore dei sogni. Sarà lui a ricoprire quel ruolo, gli dice, perché possiede i rari requisiti richiesti per la misteriosa funzione. Nei mesi in cui si frequentano, lui annota ogni dettaglio di quel luogo segreto che conoscono solo loro, e che vanno costruendo insieme. Poi, all’improvviso, la ragazza scompare. Per ritrovarla, lui dovrà spingersi oltre lo spazio e il tempo e sconfiggere le temibili barriere che li separano. Ma solo chi lo desidera con tutto il cuore può superare le alte mura ed entrare finalmente nella città. Mondi dalle sfumature oniriche, chimere intrise di malinconia, enigmatiche suggestioni che rapiscono e incantano: La città e le sue mura incerte è immerso nelle atmosfere ipnotiche e rarefatte che hanno reso celebre Murakami Haruki. Eppure si rivela anche un romanzo ben radicato nella realtà, una profonda riflessione sullo scorrere del tempo, sul rimpianto di ciò che abbiamo perduto, sugli sconfinamenti della verità, sul senso della nostra esistenza.

E.M. Cioran, Il crepuscolo dei pensieri, Adelphi

E.M. CioranIl crepuscolo dei pensieri

Il crepuscolo dei pensieri – E.M. Cioran

https://www.adelphi.it/libro/9788845939143

Le verità che Cioran consegnò al Crepuscolo dei pensieri contengono il germe delle esplorazioni future e al tempo stesso qualcosa che resiste persino all’organizzazione caotica e frammentaria dei Quaderni.

Al fondo di ciascuno degli aforismi qui radunati – che toccano i temi più cari a Cioran (dalla noia alla solitudine, all’insonnia, alla timidezza, al desiderio, all’oblio, al rimorso e al suicidio) – cogliamo la stessa affilata capacità di introspezione, l’estraneità di sempre a ogni filosofia, ma in una versione surriscaldata.

Un pensiero che non trova pace e attraversa le vaste distese del «non-luogo universale», lasciando dietro di sé una traccia bruciante nelle parole. «La mediocrità della filosofia si spiega col fatto che si può riflettere solo a bassa temperatura. Quando si controlla la propria febbre, si ordinano i pensieri come fossero marionette; si tirano le idee con il filo e il pubblico non si sottrae all’illusione.

Ma quando ogni sguardo su se stessi è un incendio o un naufragio, quando il paesaggio interiore diviene una sontuosa devastazione di fiamme che danzano sull’orizzonte dei mari – allora si dà libero sfogo ai pensieri: colonne tormentate dall’epilessia del fuoco interiore». Un fuoco che permette a Cioran di esserci amico – anche quando apparentemente vorrebbe infierire su di noi.

Pontiggia Giuseppe, a cura di Daniela Marcheschi, “Un libro che divorerei”: pareri di lettura, Palingenia editore, Venezia, 2024

scheda dell’editore:

Un Pontiggia inedito e ‘privato’, nella veste di impareggiabile consulente editoriale.

Lettore appassionato, vorace e onnivoro, pertinace bibliomane, Giuseppe Pontiggia era come fatalmente predestinato a quell’invisibile ruolo di consulente editoriale che, per decenni, affiancò alla pubblica attività di scrittore. Ma anche il «parere di lettura» assurge, in Pontiggia, al rango di vero e proprio genere letterario. Lo dimostra questo libro, dove per la prima volta si offre ampia testimonianza di una parte tutt’altro che secondaria della sua  opera, relegata finora all’interno di fondi e archivi editoriali.
Un Pontiggia inedito e ‘privato’ nel quale ritroveremo però tutti i suoi inconfondibili tratti: la scrittura sapientemente calibrata e la perentoria precisione di giudizio («Sono libri decorosamente didascalici, ma una pagina di Singer basta a cancellarli»); la contagiosa passione letteraria («… si impone senza enfasi e sottolineature, con la naturalezza serenamente sconvolgente dei classici»); la soave spietatezza di fronte a certi compiaciuti manierismi («È un grande scrittore mancato, un ectoplasma di Broch»); le personali, irriducibili inclinazioni («Il tema esercita su di me una seduzione erotica cui mi è difficile resistere e non mi sento sicuro nel giudizio»). Infine, la prodigiosa duttilità, che gli permette di spaziare con disinvoltura, e con la medesima competenza, dalla narrativa ai classici, dalla poesia alla saggistica. E, soprattutto, un rigore che non cede mai al dogmatismo: «La bellezza della scrittura sta nell’assenza delle regole».


Da Italo Calvino a Anna Maria Ortese, da Giorgio Manganelli a Dino Buzzati, da Vasilij Grossman a Irène Némirovsky, da Marguerite Yourcenar a Orhan Pamuk: nei magistrali pareri di lettura di Pontiggia, gemme letterarie nascoste, il suo lavoro dietro le quinte del mondo editoriale.

«Confesso non senza imbarazzo una mia deplorevole simpatia per un’opera come questa e provo una irresistibile tentazione a proporla».

«È uno di quei romanzi in cui l’influenza di Kafka si sovrappone a quella di Borges, producendo una miscela non tanto esplosiva quanto emolliente».

Lo stupore dei sentimenti tra i fiori di Guarracino, articolo di Renato Minore in Il Messaggero 22 settembre 2024

Odio e amo (Il romanzo di Catullo) – Daniele Coluzzi

Francesca Manfredi, Il periodo del silenzio, La Nave di Teseo, 2024

scheda del libro:

https://lanavediteseo.eu/portfolio/il-periodo-del-silenzio/

Cristina Martino ha ventotto anni, è laureata in Archeologia e lavora, precaria, in una biblioteca di dipartimento all’università di Torino. Ha una vita piuttosto monotona, una famiglia ordinaria, nessun trauma. Ha avuto qualche relazione di breve durata – una, in particolare, che le è rimasta dentro con una forma di dolenza irrisolta – ha un flirt con Daniele, conosciuto da poco, e un’amica, Silvia, che sembra il suo opposto; ogni cosa in lei tende all’evasione dalla norma, al rumore, all’eccesso di vita.

Una sera, presa da un impulso, Cristina decide di eliminare i suoi profili social. Un gesto senza motivazione apparente, non insolito, di certo non rivoluzionario: eppure, questa sarà la prima tappa del suo percorso verso il silenzio, perché, gradualmente, Cristina smette di comunicare. Pur continuando la sua vita quotidiana, smette di parlare alle persone in biblioteca, a sua sorella, ai suoi genitori, smette di parlare a Silvia, persino a Daniele. Mantiene dapprima un contatto minimo, attraverso biglietti e messaggi essenziali e, infine, elimina anche quello.

Cristina scivola sempre più in una forma di rarefazione, di invisibilità fisica, in cui il silenzio diventa la scelta di una sparizione dal mondo. Quando un articolo sulla sua storia diventa virale, in tanti cominciano a emularla, attribuendo al suo silenzio significati universali e necessari, mentre nessuno sembra più sapere dove Cristina si trovi davvero, e se tornerà.

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CREATURA DI SABBIA – TAHAR BEN JELLOUN, in NonSoloProust

Alfred Polgar, Piccole storie senza morale, traduzione di Cristina Pennavaja, prefazione di Siegfried Melchinger, con due saggi di Walter Benjamin e Robert Musil, Adelphi, prima edizione ottobre 1994, seconda edizione maggio 2010

scheda dell’editore:

https://www.adelphi.it/libro/9788845910715

C’è un grande scrittore viennese – dopo Joseph Roth, Schnitzler, Kraus, Altenberg – che aspetta ancora di essere conosciuto e riconosciuto fuori dai Paesi di lingua tedesca: Alfred Polgar. Forse nessuno come lui apparteneva così intimamente alla fisiologia di quella città, al suo ritmo, al suo respiro. Il fraseggio di Polgar è un incanto che si può intendere, apprezzare, soprattutto camminando tra il Graben e la Hofburg. Polgar parla di uno spettacolo teatrale o racconta una breve storia o divaga in margine a temi disparati o disegna un ritratto o esamina un libro, senza mai far pesare ciò che dice. Sulle effimere colonne dei giornali, accanto ai fatti di cronaca, egli si sente più a suo agio che sulle pagine delle più nobili riviste letterarie. Eppure le sue parole sono il risultato di una prodigiosa «riduzione delle cento righe in dieci righe». Come disse una volta Franz Kafka, in Polgar «sotto il guanto glacé della forma si nasconde una volontà forte e intrepida».
Lo avvertirono subito i più diversi e i più grandi fra gli scrittori di lingua tedesca suoi contemporanei, da Joseph Roth a Benjamin, da Broch a Musil. E oggi è maturo il tempo perché si torni a capire quanta novità si nasconde nelle pagine di Polgar, quanto prezioso sia il suo understatement, quanto elegante il suo passo. E forse si potrà anche contare su una grata comprensione della sua poetica, che si compendiava tutta in una frase: «La vita è troppo breve per la forma letteraria lunga, è troppo fuggevole perché lo scrittore possa indugiare in descrizioni e commenti, è troppo psicopatica per la psicologia, troppo romanzesca per il romanzo; la vita fermenta e si decompone troppo rapidamente per poterla conservare a lungo in libri ampi e lunghi».
Questo volume, il primo di Polgar pubblicato in Italia, contiene scritti provenienti da una folta serie di libri, apparsi fra il 1922 e il 1959 presso vari editori.

—————————————

mi scrive Cristina Pennavaja:

Caro, splendido Paolo,

ho ritrovato in ‘Antologia del tempo che resta’ il libro di Alfred Polgar Piccole storie senza morale (il titolo fu creato da Renata Colorni, che curava – diciamo così, ma potrei dire altrimenti – la mia traduzione).

Sa perché Polgar, a parte il libro di Adelphi, è sconosciuto in Italia?

Claudio Magris nella sua tesi di laurea parlò di Polgar come di un gaio conversatore del Café Central di Vienna, un superficiale, nostalgico cronista dei passati fasti austroungarici.

La tesi di laurea diventò poi il libro Il mito absburgico nella letteratura tedesca moderna, che è un testo importante.

La sottovalutazione fatta da Magris è stata ripresa come un mantra in varie enciclopedie, che io consultai nella biblioteca Sormani.

Ora, Polgar fu lodato, celebrato, amato da un Musil, un Karl Kraus, un Walter Benjamin, un Tucholsky, un Peter Altenberg, altri che non ricordo per quanti e quali sono.

Ma vogliamo scherzare?

Il nostro eminente tuttologo Magris mai più è tornato a parlare di Polgar.

A una mia lettera, purtroppo tarda, non ha risposto.

Un caldo saluto, e sempre grazie!

sua amica Cristina


SCHEDA INFORMATIVA rintracciata attraverso AI intelligenza artificiale:

Alfred Polgar è stato un importante scrittore e critico austriaco, nato a Vienna nel 1873 e morto nel 1955. È noto per il suo stile incisivo e per la sua capacità di condensare pensieri complessi in forme brevi e incisive. Polgar ha vissuto in un periodo di grande fermento culturale e politico, attraversando diverse città europee, tra cui Berlino, prima di emigrare negli Stati Uniti durante la Seconda Guerra Mondiale.

Biografia

  • Origini e formazione: Polgar nacque a Vienna in una famiglia ebrea. La sua carriera letteraria iniziò nei primi anni del Novecento, quando cominciò a collaborare con importanti riviste e giornali.
  • Attività letteraria: È stato un prolifico scrittore di racconti e saggi, con un particolare focus sul teatro. La sua opera più nota è “Piccole storie senza morale”, pubblicata in Italia nel 1994, che raccoglie scritti dal 1922 al 1959. In questo lavoro, Polgar esplora temi vari con uno stile che combina ironia e profondità[1][2].
  • Vita durante il regime nazista: Con l’ascesa del nazismo, Polgar, essendo ebreo, fu costretto a lasciare la Germania. Dopo aver vissuto in Svizzera e Francia, si rifugiò negli Stati Uniti nel 1940[2][3]. Durante questo periodo, collaborò con la Metro-Goldwyn-Mayer come sceneggiatore[2].

Stile e temi

Polgar è spesso descritto come un maestro dell’understatement, capace di esprimere sentimenti complessi con una prosa elegante e concisa. Una delle sue citazioni più celebri riassume la sua filosofia letteraria: “La vita è troppo breve per la forma letteraria lunga”[1]. Questo approccio si riflette nelle sue opere, dove preferisce la brevità alla prolissità.

Influenza e riconoscimenti

Nonostante il suo talento fosse riconosciuto dai contemporanei come Joseph Roth e Walter Benjamin, Polgar è rimasto relativamente sconosciuto al pubblico al di fuori dei paesi di lingua tedesca fino a tempi recenti[1][2]. La sua opera continua a essere riscoperta e studiata per la sua rilevanza culturale e stilistica.

In sintesi, Alfred Polgar rappresenta una figura fondamentale della letteratura austriaca del XX secolo, il cui lavoro merita una maggiore attenzione sia per la sua qualità artistica che per il contesto storico in cui è stato prodotto.

Citations:
[1] https://www.adelphi.it/libro/9788845910715
[2] https://birdmenmagazine.com/2024/01/23/marlene-dietrich-alfred-polgar-adelphi-recensione/
[3] https://www.ibs.it/libri/autori/alfred-polgar
[4] https://storygenius.it/2022/03/20/le-pagine-piu-belle-il-gradino-di-alfred-polgar/
[5] https://www.adelphi.it/catalogo/autore/824/alfred-polgar
[6] https://www.lapoesiaelospirito.it/2007/10/17/polgar-il-mio-nome/
[7] https://antemp.com/2024/07/26/alfred-polgar-piccole-storie-senza-morale-traduzione-di-cristina-pennavaja-prefazione-di-siegfried-melchinger-con-due-saggi-di-walter-benjamin-e-robert-musil-adelphi-prima-edizione-ottobre-199/
[8] https://it.wikiquote.org/wiki/Alfred_Polgar

L’AMICA GENIALE di Elena Ferrante è “il libro del secolo” secondo il New York Times, 13 luglio 2024

Tracce di un sogno/reverie attivato dalla lettura del libro: CRISTINA PENNAVAJA, Danzare fra il buio e la luce. Una cura dell’anima (racconto). I segreti della narrativa: il romanzo e il racconto (saggio), Youcanprint, 2024, 281 pagine. Indice del libro e scheda dell’editore. Appunti del sogno e audio, 13 luglio 2024

Punti chiave di un sogno/reverie attivato dalla lettura del libro, notte del 13 luglio 2024

  • la mappa cognitiva di Carlo Tullio Altan

  • libro che racconta una vita

  • diviso in due parti

  • la prima parte:

    • un racconto narrativo (riscritto più volte negli scorsi anni)

  • la seconda parte:

    • metodi di lettura e scrittura dei testi narrativi.

    • alterna l’analisi dei testi ai ricordi biografici

  • è un libro centrato sul percorso di vita personale e di studiosa

  • straordinario esempio di come mettere assieme, attraversi i ricordi, sia la scrittura narrativa, sia il percorso di tutta una vita

                                                      SCHEDA DEL LIBRO:

AUDIO: 

mi scrive Cristina Pennavaja il 13 luglio 2024:

la ringrazio molto per aver ancora parlato del mio libro nel suo blog. Mi ha onorato accostandomi ad Altan e perfino a Bachelard!

Su una cosa sono perplessa: lei dice che il mio libro è difficile a leggersi. In verità il racconto è piuttosto lineare e per certi versi molto piano: la storia di una donna che vive un matrimonio pieno di problemi da risolvere, deve scegliere fra il marito e l’amante e infine sceglie il marito. (Questa scelta porrebbe il mio racconto sotto una luce “istruttiva”; termine che io non amo. A parte il fatto che non ho mai deciso di far fare a Marina alcune scelte: il personaggio le trova da sé. E la donna di un racconto alla moda di oggi, il marito lo lascia).

Certo, io stessa nel saggio – là dove mi riferisco al mio racconto – scrivo che lo si può leggere con intensità diversa di comprensione. Però secondo me un buon testo non dovrebbe insegnare direttamente nulla. Se ha qualcosa da comunicare lo comunica; chi legge sarà influenzato dallo scritto non direttamente dal testo, bensì soprattutto dalle circostanze in cui si trova nella sua esistenza materiale e nella sua esperienza spirituale.

Mi pare poi di aver facilitato la comprensione – meglio dire: la lettura del racconto – in ciò che rivelo nel saggio. Ci sono righe perfino troppo esplicite circa le modalità della composizione, le mie predilezioni, le mie scelte di linguaggio. Infine: il saggio in sé stesso.

Lei lo trova difficile? Io l’ho diviso in tanti blocchi dalla A alla Z, e da A’ a Z’ (questa scansione precisa è stata una sorpresa per me, non l’avevo calcolata). In ognuna di queste parti mi dedico a un argomento o a un autore. Ho deciso di fare la scansione in blocchi da A a Z perché proporre capitoli avrebbe reso tutto più pesante. Io nel testo avverto che, grazie alla divisione in blocchi, il lettore può ben saltare una parte che non gli piace o non gli interessa (questo semplifica le cose, anche se – inevitabilmente – io torno più volte su un problema di cui ho già parlato).

Più che difficile, il saggio mi sembra denso di elementi vari e diversi per natura. Alcune parti – interessanti – potrebbero risultare pesanti per un lettore frettoloso (le pagine sull’esordio di “La metamorfosi”, in cui devo citare l’originale. Qui ho proposto ben due mie traduzioni dell’esordio, non a caso. La prima è letterale, la seconda è più libera, e migliore). Penso che un valore aggiunto del mio libro sta in questo incipit di Kafka, finalmente tradotto come dio comanda. (Kafka viene letto secondo i vari “kafkismi”. Sono rimasta molto perplessa nel sapere che si è appena tenuto un convegno sul tema del kafkismo. Può ben darsi che il convegno abbia messo in rilievo aspetti importanti a livello sociale. Però a me sta a cuore leggere questo genio della letteratura per ciò che ha scritto: Ungeziefer non significa insetto; Urteil non significa condanna ecc.

La fatica di questo libro (stampato in tre versioni diverse; su internet si trovano i vari titoli) mi ha tolto per un po’ la voglia di scrivere. Tanto più che pochissimi mi conoscono, mi leggono e mi apprezzano. Poi, come sempre avviene, mi è tornato il bisogno imperioso di passare a un prossimo testo. (Reagisco alle sofferenze scrivendo.

Anche il canto nel coro Cantosospeso mi aiuta molto, con la mindfulness). E pensi un po, caro Paolo: ho trovato fra le mie carte un altro vecchio racconto, anch’esso composto circa vent’anni fa. E’ ben scritto, ma troppo incentrato sul tema del rapporto d’amore fra un bambino e sua madre. (Naturalmente, autobiografia filtrata: il bambino Carlo – la cui madre è pianista, sposata con un ebreo che diventa folle e infine morirà – è un misto di me e di mio figlio. La casa in campagna che viene rappresentata è quella in cui, a dio piacendo, potremo andare fra poco: un’antica casa nel Montefeltro. Bene. Siccome la storia mi sembrava troppo psicologistica e anche poco attraente oggigiorno, la realtà delle mie vicende recenti mi ha offerto una possibile integrazione. Un anno fa ho ospitato una bambina camerunense e suo padre (migranti, perseguitati, lui jellato come pochi al mondo). Ho deposto a favore dell’uomo nel Tribunale di Milano, difendendolo dalla moglie italiana che cerca di distruggere la vita di lui e quella della bambina, che si chiama Princesse. Forse nel racconto Princesse s’innamorerà del bambino Carlo, che nella mia storia perde sia il padre sia la madre tanto amata. (A sua volta, Princesse ha perduto REALMENTE nel Camerun sua mamma e le sorelline, trucidate dal gruppo terrorista Boko Haram).

Non sarà facile integrare tutte queste parti diverse, queste voci lontane. Spero di riuscirci. (Nel frattempo un professore che mi ha stracitato per le mie analisi su Karl Marx mi chiede di aiutarlo. Intende riproporre in due libri distinti alcuni testi che io scrissi moltissimi anni fa. Dovrò quindi rileggerli, correggerli; e leggere una strana traduzione italiana che hanno fatto di un mio testo tedesco (lo composi a Francoforte). E’ anche necessario leggere i libri di questo professore. E rileggere gran parte dei testi di Marx. Che gran lavoro! Spero di sopravvivere, io che purtroppo non riesco a lavorare in modo superficiale. Quasi sicuro è che il 18 settembre mi aspettano a Montecitorio (ci sarà un convegno sui 100 anni dalla nascita di Claudio Napoleoni: illustre economista, mio relatore alla laurea, ho curato un suo libro importante a Francoforte). E con queste parole mi congedo per oggi, dopo la mia lamentazione che si è ahimé accodata al ringraziamento.

Stia bene! Tanti auguri per le sue vacanze. Grazie!

Cristina PENNAVAJA, Felicità. Racconti, Prefazione di Luciano Della Mea, Piero Manni editore, 2000. Indice del libro

GUARRACINO Vincenzo, prefazione di Gilberto Isella, Oroscopi e altri versi, La Valle del Tempo editore, Napoli, 2024. Indice del libro

scheda dell’editore:

https://www.lavalledeltempo.com/oroscopi-ed-altri-versi/

L’ambizione di questi versi di Vincenzo Guarracino è quella di poter “amalgamare nel messaggio poetico – lucrezianamente e leopardianamente – immaginazione e pensiero”, come rileva il poeta e prefatore Gilberto Isella, in un dire che nella scena dell’oggi non nasconde “l’intento di investigare i fondamenti perduti, o meglio oggi travisati, dell’essere-al-mondo, in breve l’archè… (in) una lingua che, interpellando l’ethos ai primordi, approfitti per mettere in luce le proprie valenze spirituali”.

Matteo Bussola, La neve in fondo al mare, Einaudi, 2024

scheda dell’editore:

– Scoprire la profondità della tristezza di un figlio, a neanche sedici anni, è come trovare qualcosa in un posto in cui non te lo saresti mai aspettato. In cui proprio non dovrebbe esserci.
– Che vuoi dire?
– Tipo, non so. Come trovare la neve in fondo al mare.

Matteo Bussola racconta un nodo del nostro tempo: la fragilità adolescenziale. Scrive una storia toccante, piena di grazia, sul tradimento che implica diventare sé stessi. E ci mostra, con onestà e delicatezza, quel che si prova davanti al dolore di un figlio, ma anche la luce dell’essere genitori, che pure nel buio continua a brillare. Perché è difficile accogliere la verità di chi amiamo, soprattutto se lo abbiamo messo al mondo. Ma l’amore porta sempre con sé una rinascita.

Un padre e un figlio, dentro una stanza. L’uno di fronte all’altro, come mai sono stati. Ciascuno lo specchio dell’altro. Loro due, insieme, in un reparto di neuropsichiatria infantile. Ci sono altri genitori, in quel reparto, altri figli. Adolescenti che rifiutano il cibo o che si fanno del male, che vivono l’estenuante fatica di crescere, dentro famiglie incapaci di dare un nome al loro tormento. E madri e padri spaesati, che condividono la stessa ferita, l’intollerabile sensazione di non essere piú all’altezza del proprio compito. Con la voce calda, intima, di un padre smarrito, Matteo Bussola fotografa l’istante spaventoso in cui genitori e figli smettono di riconoscersi, e parlarsi diventa impossibile. Attraverso un pugno di personaggi strazianti e bellissimi, ci ricorda che ogni essere umano è un mistero, anche quando siamo noi ad averlo generato.

Vincenzo Guarracino, Oroscopi e altri versi, prefazione di Gilberto Isella, La valle del tempo editore, 2024, pagine 96

scheda dell’editore:

https://www.lavalledeltempo.com/oroscopi-ed-altri-versi/

L’ambizione di questi versi di Vincenzo Guarracino è quella di poter “amalgamare nel messaggio poetico – lucrezianamente e leopardianamente – immaginazione e pensiero”, come rileva il poeta e prefatore Gilberto Isella, in un dire che nella scena dell’oggi non nasconde “l’intento di investigare i fondamenti perduti, o meglio oggi travisati, dell’essere-al-mondo, in breve l’archè… (in) una lingua che, interpellando l’ethos ai primordi, approfitti per mettere in luce le proprie valenze spirituali”.

IL LIBRO DELLE RISPOSTE LETTERARIE, a cura di Lucia Coco, illustrazioni di Olaf, Wudz edizioni, Arezzo/Milano, 2024. Con l’indice degli autori e delle citazioni

Dante Alighieri: L’episodio di maometto nella nona fossa di Malebolge (Inferno, XXVIII, 22-63)

vai a:

L’episodio di M. nella nona fossa di Malebolge (If XXVIII 22-63)

Maometto in “Enciclopedia Dantesca” – Treccani – Treccani

https://www.treccani.it/enciclopedia/maometto_%28Enciclopedia-Dantesca%29/

Dante vede un dannato che avanza ed è tagliato dal mento sino all’ano, proprio come una botte che ha perso le doghe del fondo: le interiora gli pendono tra le gambe e sono visibili il cuore e lo stomaco.

Il poeta lo osserva e lui si apre il petto con le mani e lo invita a guardare bene: si presenta come Maometto e indica il dannato che lo precede come Alì, tagliato dal mento alla fronte.

Il dannato spiega che tutti loro sono stati seminatori di scandalo e scisma, perciò sono tagliati a pezzi; un diavolo armato di spada mozza loro parti del corpo e poi le ferite si richiudono, finché non tornano davanti a lui

Nella Divina Commedia, Dante colloca Maometto tra i dannati nell’Inferno, precisamente nella nona bolgia dell’ottavo cerchio, destinata ai seminatori di discordia.

Perché Maometto è all’Inferno?

Dante, essendo cristiano e seguendo la teologia del suo tempo, considerava l’Islam come un’eresia e Maometto un falso profeta. Per questo motivo, nella Commedia, il poeta lo punisce condannandolo all’Inferno tra coloro che hanno fomentato discordie e divisioni nel mondo.

Come viene descritto Maometto?

Dante descrive Maometto in maniera cruenta e grottesca, sottolineando la sua condizione di dannato orribilmente mutilato. Viene rappresentato con il petto squarciato da cui pendono le viscere e con una ferita profonda che gli taglia il viso dalla fronte al mento.

Qual è il significato della pena di Maometto?

La pena di Maometto rappresenta la condanna della sua dottrina, considerata da Dante come scismatica e pericolosa per l’unità della fede cristiana. La sua mutilazione simboleggia la lacerazione che le sue azioni hanno provocato all’interno della comunità dei fedeli.

Grasso Giovanni, L’amore non lo vede nessuno, Rizzoli, 2024. Scheda e recensioni

scheda dell’editore:

RECENSIONI:

https://www.lalibridinosa.com/2024/05/recensione-lamore-non-lo-vede-nessuno.html

https://www.sololibri.net/L-Amore-non-lo-vede-nessuno-Giovanni-Grasso.html

https://www.ilfoglio.it/cultura/2024/05/04/news/invisibile-invivibile-il-nuovo-libro-di-giovanni-grasso-6510092/

TartaRugosa ha letto e scritto di: Camila Fabbri (2024), Sani e salvi, EdizioniAdirlab, Napoli, Traduzione di Alberto Montalto

EUROPA IN VERSI, FESTIVAL INTERNAZIONALE DI POESIA,  XIV edizione:   “POESIA IN MOVIMENTO: UN PONTE TRA CULTURE”, Como, dal 23 al 28 maggio 2024

TartaRugosa ha letto e scritto di: Alice Munro (2014), Il percorso dell’amore, Traduzione di Susanna Basso, Einaudi, Torino

Bortone Serena, A te vicino così dolce. Il racconto di una generazione effimera ed eterna, come la giovinezza, l’amicizia, l’amore, Rizzoli, 2024

scheda dell’editore:

“Quell’estate compresi che l’amore non aveva limiti, e imparai che era materia pericolosa. Non ho mai amato nessuno quanto Vittoria amava Paolo. E forse nemmeno quanto Paolo amava la mia migliore amica, pur ingannandola.” Alcune storie sono universali, altre sono legate inesorabilmente al momento in cui esistono. Questa storia nasce alla fine degli anni Ottanta, quando Internet non c’era e le informazioni transitavano solo attraverso le chiacchiere o i libri. Quando, per capire come funzionava la sessualità, ci si fidava di un’amica che si proclamava più esperta, o di un giornaletto pornografico. Serena e Vittoria sono inseparabili, condividono tutto dall’infanzia: versioni di greco e discoteche, fughe in motorino dal liceo prestigioso del quartiere Trieste di Roma e brividi di libertà vissuti durante i tanto attesi soggiorni studio a Londra. Per entrambe, l’amicizia reciproca è salvezza e supporto rispetto al senso di inadeguatezza verso una società soffocante. Vittoria appare la più sicura e reattiva, Serena la più analitica e cerebrale. Un’estate nella vita di Vittoria compare Paolo, si innamorano, ma sarà Serena che avrà il compito difficile di scoprire la verità su di lui, in una contrapposizione tra vittime e carnefici che scardinerà ogni certezza. Tra complicità, tradimenti, colpi di scena e traumi, A te vicino così dolce è un romanzo tenero e avvincente, ma anche doloroso e pieno di coraggio, su quanto siamo disposti a farci ingannare dall’amore. Serena Bortone racconta con una prosa graffiante e fresca una stagione della vita in cui i sentimenti sembrano prevalere su tutto, trascinandoci in un vortice oscillante tra illusione e bruschi ritorni alla realtà. E ci consegna il ritratto di una generazione che scopre di non essere mai stata così libera come le hanno fatto credere.

RECEDNSIONE di Aldo Cazzullo:

“A te vicino così dolce” di Serena Bortone: la recensione di Aldo Cazzullo

Fabbri Camilla, Sani e salvi, Polidoro editore, 2024. 17 racconti

scheda dell’editore:

https://www.alessandropolidoroeditore.it/tag-libro/sani-e-salvi/

Addio a ALICE MUNRO (1931-2024)

vai a questo articolo:

https://www.editorialedomani.it/idee/cultura/alice-munro-morte-libro-premio-nobel-letteratura-lba9jphs

BIBLIOGRAFIA:

Nel 2018 l’Editore Einaudi ha completato la traduzione di tutte le raccolte di short-stories di Alice Munro.

  • La danza delle ombre felici (Dance of the Happy Shades, 1968), Milano, La Tartaruga, 1994, ; col titolo Danza delle ombre felici, trad. Susanna Basso, Torino, Einaudi, 2013
  • La vita delle ragazze e delle donne (Lives of Girls and Women, 1971), trad. Susanna Basso, Collana Supercoralli, Torino, Einaudi, 2018, 
  • Una cosa che volevo dirti da un po’ (Something I’ve Been Meaning to Tell You, 1974), trad. Susanna Basso, Torino, Einaudi, 2016.
  • Chi ti credi di essere? (Who Do You Think You Are?; pubblicato anche col titolo The Beggar Maid, 1978), Roma, Edizioni e/o, 1995, ; Torino, Einaudi, 2012, 
  • Le lune di Giove (The Moons of Jupiter, 1982), Torino, Einaudi, 2008, 
  • Il percorso dell’amore (The Progress of Love, 1986), Milano, Serra e Riva, 1989,; Torino, Einaudi, 2005,
  • Stringimi forte, non lasciarmi andare (Friend of My Youth, 1990), Milano, La Tartaruga, 1998, -3Amica della mia giovinezza, trad. Susanna Basso, Torino, Einaudi, 2015, 
  • Segreti svelati (Open Secrets, 1994), Milano, La Tartaruga, 2000, ; Torino, Einaudi, 2008, 
  • Il sogno di mia madre (The Love of a Good Woman, 1998), Torino, Einaudi, 2001, 
  • Nemico, amico, amante… (Hateship, Friendship, Courtship, Loveship, Marriage, 2001; anche col titolo Away from Her), Torino, Einaudi, 2003, 
  • In fuga (Runaway, 2004), Torino, Einaudi, 2004, 
  • La vista da Castle Rock (The View from Castle Rock, 2006), Torino, Einaudi, 2007, 
  • Troppa felicità (Too Much Happiness, 2009), trad. Susanna Basso, Torino, Einaudi, 2011. 
  • Uscirne vivi (Dear Life, 2012), trad. Susanna Basso, Torino, Einaudi, 2014, 
  • Raccolte antologiche dei racconti
  • Selected Stories (1996, anche coi titoli: Selected Stories 1968–1994A Wilderness Station: Selected Stories, 1968–1994)
  • No Love Lost (2003)
  • Vintage Munro (2004)
  • Lasciarsi andare. Diciassette racconti scelti dall’autrice (Carried Away: A Selection of Stories, 2006), Introduzione di Margaret Atwood, trad. Susanna Basso, Collana SuperET, Torino, Einaudi, 2014, . [pubblicati tra il 1977 e il 2004]
  • My Best Stories (2009)
  • New Selected Stories (2011; poi Lying Under the Apple Tree. New Selected Stories, Vintage, London, 2014) [15 racconti]
  • Racconti, a cura e con un saggio introduttivo di Marisa Caramella, Collana I Meridiani, Milano, Mondadori, 2013, 
  • Mobili di famiglia, 1995-2014 (Family Furnishings: Selected Stories 1995–2014, 2014), trad. Susanna Basso, Collana Super ET, Torino, Einaudi, 2016,  [24 racconti].

Handke Peter, Pomeriggio di uno scrittore, Guanda editore, 2019

scheda dell’editore:

https://www.guanda.it/libri/peter-handke-pomeriggio-di-uno-scrittore-9788823506510/


Uno scrittore, reduce da un periodo di crisi, s’incammina per la città dopo un pomeriggio di lavoro. Attraversa strade e piazze, giunge alla periferia e rientra a casa quando l’oscurità è già calata.

Che accada poco, in queste pagine, è pura apparenza: si tratta del resoconto di un viaggio attraverso il mondo intero.

Lo scrittore racconta del suo scrivere e del prezzo che per questo deve pagare, della sua vita e del poco tempo che gli rimane dopo i momenti di più intenso lavoro: una leggera pigrizia, il piacere di girovagare, la distaccata percezione delle cose quotidiane e dei particolari più insignificanti.

E tutto rientra nello scrivere: assieme a un dubbio costante, nei confronti di se stesso e degli altri. Sotto il sole pomeridiano, alla luce del crepuscolo e poi dell’oscurità notturna, Peter Handke percorre una lunga strada attraverso la città e attraverso se stesso, offrendo al lettore una profonda riflessione su una letteratura che si alimenta nel concreto rapporto con la realtà

Pagani Paolo, In cammino con Walter Benjamin. Il naufragio di un genio e le idee della sua epoca (1892-1940), Neri Pozza, 2024

scheda dell’editore:

https://neripozza.it/libro/9788854529625

«In fondo, la vera materia della Storia, quel che la costituisce, è pur sempre la geografia». È su questo assunto che Paolo Pagani dà inizio al suo viaggio, in parte biografia e in parte reportage, in parte narrazione romanzesca e in parte memoir, sulle tracce di Walter Benjamin, filosofo inafferrabile, randagio per vocazione prima ancora che per necessità, intellettuale raffinatissimo e poliedrico, capace di interessarsi a «una costellazione di temi solo in apparenza inconciliabili: il messianismo teologico, i giocattoli, i romanzi gialli, l’arte, il dramma barocco tedesco, la radio, la fotografia, i nuovi media, le esperienze allucinogene con gli stupefacenti, le città e i loro misteri nascosti benché eloquenti». Eppure incamminarsi con lui attraverso le sue esperienze, i suoi nomadismi, il suo pensiero spesso impervio e anticipatore significa non soltanto seguire il dipanarsi di un’esistenza, ma anche compiere un itinerario incandescente dentro a una stagione di ferro e fuoco, dagli inizi del Secolo Breve sino allo scoppio della Seconda guerra mondiale. Significa incontrare Benjamin, dunque, ma anche le idee della sua epoca, i formidabili ingegni del suo tempo: da Ernst Bloch a Theodor Adorno, da Max Horkheimer a Bertolt Brecht, da Hannah Arendt a Joseph Roth e moltissimi altri. E quel cammino che Pagani ha ripercorso quasi passo passo per infiniti anfratti d’Europa non poteva che cominciare dalla fine, dalla stanza numero 4 dell’hotel di Port-Bou, al confine tra Francia e Spagna, dove intorno alle dieci di sera del 26 settembre 1940, sopraffatto dalla tragedia della Storia e dalle assurdità degli uomini, il dottor Walter Benjamin ingoia una dose letale di pillole di morfina e muore. A un soffio dalla salvezza e per sempre ignaro dell’ultima, feroce beffa della sorte.

Figlio indisciplinato e renitente di un grand seigneur, uomo sfortunatissimo e totalmente sprovvisto di senso pratico, marxista eterodosso e libertario, filosofo atipico e sincopato, indagatore della modernità capitalista, critico letterario sopraffino, traduttore di Baudelaire e Proust, teorico rivoluzionario molto sui generis, scrittore asistematico ma saggista eccelso, Walter Benjamin, classe 1892, una delle figure intellettuali più originali, inclassificabili e poliedriche del Novecento, vittima predestinata della barbarie.

Hanno detto di Nietzsche on the road:

«La scrittura di Pagani procede con un metodo che non è filosofico, ma narrativo: con tutti i colpi di scena necessari alla drammaturgia del personaggio, col risultato di trovarci davanti a un “reportage sentimentale”, a un “dramma filosofico in movimento”».
Massimo Onofri, Avvenire

«Ciò che Pagani riesce a comunicarci, a partire dalla geografia, è la profondità di un’inquietudine che ha il colore bluastro e la cupezza di certe tele di Munch».
Paolo Di Paolo, Robinson

Nicoletta Verna, I giorni di vetro, Einaudi, 2024

scheda dell’editore:

I giorni di Vetro

Redenta è nata a Castrocaro il giorno del delitto Matteotti. In paese si mormora che abbia la scarogna e che non arriverà nemmeno alla festa di San Rocco. Invece per la festa lei è ancora viva, mentre Matteotti viene ritrovato morto. È cosí che comincia davvero il fascismo, e anche la vicenda di Redenta, della sua famiglia, della sua gente. Un mondo di radicale violenza – il Ventennio, la guerra, la prevaricazione maschile – eppure di inesauribile fiducia nell’umano. Sebbene Bruno, l’adorato amico d’infanzia che le aveva promesso di sposarla, incurante della sua «gamba matta» dovuta alla polio, scompaia senza motivo, lei non smette di aspettarlo. E quando il gerarca Vetro la sceglie come sposa, il sadismo che le infligge non riesce a spegnere in lei l’istinto di salvezza: degli altri, prima che di sé. La vita di Redenta incrocia quella di Iris, partigiana nella banda del leggendario comandante Diaz. Quale segreto nasconde Iris?

– Ha qualcosa che non va, la purina, – dicevano.
– È la scarogna, – ripeteva tranquilla mia madre, premendomi sulla bocca il seno.
– Però ha una bella faccina, – aggiungevano, e quel «però» era il segno della loro compassione.
«Però è buona», «Però è tranquilla». Però non è come gli altri.
– Com’è che non piange? – chiedeva la sera mio padre.
– Piangerà. Le donne prima o poi piangono tutte.

Hanno detto de Il valore affettivo:

«L’autrice procede con voce sicura nel dipanare il filo dei ricordi, con autenticità, senso del ritmo e padronanza di tempi».
Viola Ardone

«Nicoletta Verna ha scritto un romanzo familiare di rara intensità che affonda nell’enigma di un sentimento di colpa senza redenzione».
Corrado Augias

«Una penna che controlla perfettamente trama e personaggi».
Valeria Parrella

Robert M. Pirsig, Sulla qualità. Scritti scelti e inediti a cura di Wendy K. Pirsig, Adelphi, 2024

scheda dell’ editore:

https://www.adelphi.it/libro/9788845938566

In Lo Zen e l’arte della manutenzione della motocicletta, il protagonista-narratore si chiedeva: «qual è la differenza fra chi viaggia in motocicletta sapendo come la moto funziona e chi non lo sa?». E varrà la pena ricordare la sua risposta: «Il Buddha, il Divino, dimora nel circuito di un calcolatore o negli ingranaggi del cambio di una moto con lo stesso agio che in cima a una montagna o nei petali di un fiore».

A quel pensiero sarebbero seguite altre domande e altre risposte, che avrebbero trasformato quella grande avventura on the road in un libro-simbolo, un «itinerario della mente» in cui si sarebbe riconosciuto, e ancora oggi si riconosce, un numero altissimo di lettori.

Questa antologia, che per la prima volta raduna lettere, conferenze, saggi, aforismi, appunti personali, coprendo un arco temporale di quasi cinquant’anni, illustra con chiarezza e incisività il tema centrale dell’opera di Pirsig e l’evoluzione del suo pensiero, dai sommessi esordi sino alla formulazione di una vera e propria Metafisica della Qualità.

Ma che cos’è la Qualità? Ognuno di noi sa che esiste, e istintivamente sappiamo riconoscerla, eppure non riusciamo a definirla. Questo perché, secondo Pirsig, la Qualità non è una «cosa» ma un «evento».

Per avvicinarsi a comprendere di quale evento si tratti, non resta che leggere questo piccolo libro – taccuino privato di una vita trascorsa in un’incessante riflessione filosofica. Una lettura obbligata per chi ama Pirsig e la perfetta introduzione per chi ancora non lo conosce.

“Sulla qualità. Scritti scelti e inediti” è un’antologia postuma di Robert M. Pirsig, curata dalla moglie Wendy K. Pirsig e pubblicata da Adelphi nel gennaio 2024 nella collana Piccola Biblioteca Adelphi (n. 798).ibs+2

Contenuti

L’opera raccoglie per la prima volta lettere, conferenze, saggi, aforismi e appunti personali dell’autore, coprendo quasi cinquant’anni di produzione e mostrando l’evoluzione del suo pensiero dalla fase iniziale fino alla Metafisica della Qualità. Il volume, tradotto da Svevo D’Onofrio, conta 164 pagine con 21 immagini in bianco e nero, e affronta il concetto centrale della “Qualità” come evento indefinibile ma intuitivamente riconoscibile, non come semplice oggetto.libreriauniversitaria+4

Contesto

Questa raccolta funge da introduzione ideale per i neofiti di Pirsig e come approfondimento per i lettori di “Lo Zen e l’arte della manutenzione della motocicletta”, collegando il celebre viaggio on the road alla riflessione filosofica sulla Qualità. È disponibile in formato cartaceo (ISBN 9788845938566) ed eBook (ISBN 9788845987243).lafeltrinelli+3

  1. https://www.ibs.it/sulla-qualita-scritti-scelti-inediti-libro-robert-m-pirsig/e/9788845938566
  2. https://www.libreriauniversitaria.it/qualita-scritti-scelti-inediti-pirsig/libro/9788845938566
  3. https://www.lafeltrinelli.it/sulla-qualita-scritti-scelti-inediti-libro-robert-m-pirsig/e/9788845938566
  4. https://www.ebay.it/itm/196483216928
  5. https://www.adelphi.it/libro/9788845987243
  6. https://viaitri.blog/2025/03/07/sulla-qualita/
  7. https://antemp.com/2024/04/15/robert-m-pirsig-sulla-qualita-adelphi/
  8. https://it.wikipedia.org/wiki/Robert_M._Pirsig
  9. https://www.adelphi.it/libro/9788845938566
  10. https://naufraghi.ch/elogio-della-qualita-pur-non-sapendo-bene-cosa-sia/

Giampiero Neri, Teatro naturale, Ares editore, 2024

scheda dell’editore:

https://www.edizioniares.it/prodotto/teatro-naturale

In Neri ha sempre agito l’esigenza morale di tenersi estraneo a ogni forma di ricerca artificiosa, mosso dalla forte convinzione che la semplicità non fosse un punto di partenza ma un punto di arrivo.

E la natura della sua perfetta mano d’artista gli ha sempre consentito di arrivare, dunque, all’esito di quella che dovremmo chiamare una semplicità profonda, così difficile da raggiungere ma che ogni pagina di questo libro esprime.

Maurizio Cucchi

Tiziana Ferrario, Cenere. Milano inizio Novecento, l’ascesa di una città, la forza delle sue donne, Fuoriscena editore, 2024

vai a una scheda:

https://www.libreriauniversitaria.it/cenere-ferrario-tiziana-fuoriscena/libro/9791222500065

Easton Ellis Bret, Le schegge, Einaudi, 2024. Traduzione di Giuseppe Culicchia

scheda dell’editore:

Nell’autunno del 1981, la vita di un gruppo di diciassettenni californiani che frequentano l’elitaria Buckley School viene sconvolta dall’arrivo di un ragazzo tanto affascinante quanto disturbato e perverso.

Cosa nasconde Robert Mallory, e qual è il suo legame con il serial killer che sta imperversando in città? In una Los Angeles sensuale e violenta, fatta di feste in piscina e musica new wave, vodka e cocaina,

Bret Easton Ellis racconta la sua storia piú personale, emozionante e oscura.

Jeoren Brouwers, Il cliente Busken, Iperborea, 2024. Recensione di Marta Morazzoni in il Sole 24 Ore/Domenica 7 aprile 2024, pagina V

lo scrittore DON WINSLOW, scheda informativa a cura di Gemini/Google

I romanzi di Don Winslow sono acclamati per la loro scrittura potente, la trama avvincente e i personaggi complessi. Ecco alcuni punti salienti:

Stile:

  • Winslow è noto per la sua prosa incisiva e realistica, che cattura l’essenza del mondo criminale e le sue sfumature.
  • Le sue descrizioni sono vivide e spesso brutali, non risparmiando i dettagli crudi della violenza e della corruzione.
  • La sua scrittura è ricca di dialoghi serrati e ritmo incalzante, che rende i suoi romanzi irresistibili e difficili da mettere giù.

Temi:

  • I romanzi di Winslow esplorano temi come la guerra alla droga, il cartello messicano, la corruzione politica, la violenza e la vendetta.
  • Offre una visione realistica e spesso critica di queste tematiche, senza scadere nel sensazionalismo o nella banalizzazione.
  • I suoi personaggi sono spesso moralmente ambigui, costretti a prendere decisioni difficili in un mondo dominato dalla violenza e dal crimine.

Trilogie:

  • Winslow è famoso per le sue trilogie, come “Il potere del cane”, “Il cartello” e “Città in fiamme”.
  • Ciascuna trilogia offre un affresco epico e dettagliato di un determinato tema o contesto, come la guerra alla droga o la storia del Messico.
  • I personaggi e le loro storie si intrecciano tra i diversi libri, creando una narrazione ricca e avvincente.

Alcuni titoli da non perdere:

  • “Il potere del cane”: Un thriller psicologico che esplora la mente di un agente della DEA ossessionato dalla cattura di un boss del cartello.
  • “Il cartello”: Una trilogia epica che racconta la guerra tra il cartello di Sinaloa e il governo messicano.
  • “Città in fiamme”: Un romanzo ambientato a Providence, Rhode Island, che esplora la corruzione e la violenza dilagante in una città americana.
  • “L’inverno di Frankie Machine”: Un noir ambientato a New York City che segue la storia di un ex poliziotto corrotto in cerca di redenzione.

In sintesi:

I romanzi di Don Winslow sono una lettura imperdibile per gli amanti del thriller, del noir e della narrativa contemporanea. Offrono una visione realistica e spesso cruda del mondo criminale, con personaggi complessi e storie avvincenti.

Inoltre:

  • Winslow è stato elogiato da critici e scrittori come Stephen King, James Ellroy e George Pelecanos.
  • I suoi romanzi hanno vinto numerosi premi, tra cui il Premio Edgar Allan Poe e il Premio Hammett.
  • Diversi suoi libri sono stati adattati per il cinema e la televisione.

Se ti piacciono i romanzi di Don Winslow, potresti anche apprezzare:

  • James Ellroy
  • Cormac McCarthy
  • Dennis Lehane
  • George Pelecanos
  • Joe R. Lansdale

Per approfondire:

Suggerimenti:

  • Se non sai da dove iniziare, ti consiglio di leggere uno dei romanzi più famosi di Winslow, come “Il potere del cane” o “Il cartello”.
  • Se hai un tema o un periodo storico che ti interessa particolarmente, puoi esplorare la bibliografia di Winslow per trovare un romanzo che lo tratti.
  • Le trilogie di Winslow offrono un’esperienza di lettura più completa e appagante, ma i romanzi stand-alone sono comunque validi e godibili.

TartaRugosa ha letto e scritto di: Domenico Starnone (2024), Il vecchio al mare, Einaudi, Torino

TartaRugosa ha letto e scritto di: Domenico Starnone (2024), Il vecchio al mare, Einaudi, Torino

TartaRugosa ha letto e scritto di: Domenico Starnone (2024), Il vecchio al mare, Einaudi, Torino – TARTARUGOSA

Scrivere, citazione da: Domenico Starnone, Il vecchio al mare

TANTI TITOLI, SOLO TITOLI, in Le Scritteriate

Emily Dickinson, Non esiste un vascello veloce come un libro

Non esiste un vascello veloce come un libro
per portarci in terre lontane
né corsieri come una pagina
di poesie che si impenna  –
questa traversata
può farla anche il povero
senza oppressione di pedaggio  –
tanto è frugale
il carro dell’anima.

Non esiste un vascello veloce come un libro – poesia di Emily Dickinson

https://www.isoladellapoesia.com/poesie_famose/122-poesia-di-emily-dickinson-sui-libri.php

Annie Ernaux, L’evento, l’Orma editore

scheda dell’editore:

https://www.lormaeditore.it/libro/9788899793920

Ottobre 1963: una studentessa ventitreenne è costretta a percorrere vie clandestine per poter interrompere una gravidanza. In Francia l’aborto è ancora illegale – la parola stessa è considerata impronunciabile, non ha un suo «posto nel linguaggio».
L’evento restituisce i giorni e le tappe di un’«esperienza umana totale»: le spaesate ricerche di soluzioni e la disperata apatia, le ambiguità dei medici e la sistematica fascinazione dei maschi, la vicinanza di qualche compagna di corso e l’incontro con la mammana, sino al senso di fierezza per aver saputo attraversare un’abbacinante compresenza di vita e morte.
Calandosi «in ogni immagine, fino ad avere la sensazione fisica di “raggiungerla”», Ernaux interroga la memoria come strumento di conoscenza del reale. Dalla cronistoria di un avvenimento individualmente e politicamente trasformativo sorge una voce esattissima, irrefutabile, che apre uno spazio letterario di testimonianza per generazioni di donne escluse dalla Storia.