Il programma televisivo SOTTOVOCE, di Gigi Marzullo, Rai1

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https://www.raiplay.it/programmi/sottovoce

Il programma televisivo “Sottovoce,” condotto da Gigi Marzullo, è un talk show di interviste in onda su Rai 1 nella fascia notturna.

Il format prevede un “faccia a faccia” approfondito con ospiti importanti provenienti dal mondo dello sport, dello spettacolo o della cultura, durante il quale Marzullo esplora la dimensione umana, artistica e professionale dell’intervistato.

Il programma è noto per il suo stile intimo e riflessivo, lasciando spazio all’ospite per raccontare sé stesso in modo approfondito e personale.

“Sottovoce” va in onda tradizionalmente in orario notturno, e da trent’anni rappresenta uno degli appuntamenti più longevi della televisione italiana condotti dal giornalista stesso, che ha iniziato il programma nel 1994.

Il programma è apprezzato per la sua capacità di offrire conversazioni pacate, profonde e a volte poetiche, fuori dal ritmo frenetico dei talk show più generalisti.

In sintesi, “Sottovoce” su Rai 1 è un programma notturno di interviste condotto da Gigi Marzullo, che mette in luce aspetti personali e professionali degli ospiti con un approccio intimo e pacato, diventato un classico nel panorama televisivo italiano.fernandocolao+3

  1. https://www.fernandocolao.it/ospite-gigi-marzullo-sottovoce-un-onore-un-momento-ricordare/
  2. https://it.wikipedia.org/wiki/Sottovoce
  3. https://it.wikipedia.org/wiki/Gigi_Marzullo
  4. https://www.rai.it/dl/PortaliRai/Programmi/PublishingBlock-fa20f228-6cc5-4eaf-9815-fbabebb8a228.html?ContentItem-edc3c3ee-d485-43bd-9ea7-466fecb9e3f1
  5. https://play.google.com/store/tv/show/Sottovoce?id=6CF201D46146D462SH&hl=it
  6. https://www.tivu.tv/pgrdetail/progrsat/rai1/8511/Sottovoce/51
  7. https://it.wikipedia.org/wiki/Cinematografo_(programma_televisivo)
  8. https://www.youtube.com/watch?v=-GZPKltCivo
  9. https://www.staseraintv.com/scheda/talk%20show/s/sottovoce/sottovoce.html
  10. https://www.instagram.com/reel/C_f2HlqIZoC/

AMOS OZ, I libri, loro non ti abbandonano mai …

I libri, loro non ti abbandonano mai. Tu sicuramente li abbandoni di tanto in tanto, i libri, magari li tradisci anche, loro invece non ti voltano mai le spalle: nel più completo silenzio e con immensa umiltà, loro ti aspettano sullo scaffale.

AMOS OZ, Una storia di amore e di tenebra, (Milano, Feltrinelli 2003).

Dal 23 agosto al 7 settembre 2025 in Piazza Cavour torna la Fiera del Libro di Como nella sua 73ª edizione

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Mille e un libro, programma televisivo a cura di Gigi Marzullo, Rai1

Mille e un libro è un programma televisivo della Rai, in onda su Rai 1, curato e condotto da Gigi Marzullo. Si tratta di una rubrica settimanale che si concentra sul mondo dei libri, ospitando in studio autori e scrittori per discutere delle loro ultime opere insieme a critici letterari. La trasmissione offre incontri con scrittori, approfondimenti culturali e rappresenta un momento di riflessione e promozione della lettura, consolidando la sua presenza nella programmazione Rai, anche nelle fasce notturne167.

Gigi Marzullo è giornalista professionista e medico chirurgo, noto per il suo stile intimo e riflessivo, autore e conduttore anche di altri programmi culturali Rai come “Sottovoce” e “Cinematografo” oltre a “Mille e un libro”1.

Il programma è recente ma ben radicato nel palinsesto Rai, con repliche notturne e appuntamenti regolari, che nel 2025 sono ancora in programmazione238.

  1. https://www.railibri.rai.it/autori/gigi-marzullo/
  2. https://www.televideoteca.it/milleeunlibro-scrittori-in-tv/mille-e-un-libro-1089176
  3. https://www.instagram.com/reel/DL4kBznMfQh/
  4. https://www.instagram.com/p/C2weyGPowZo/
  5. https://www.instagram.com/reel/DJ_zITZCh5w/
  6. https://www.oggiintv.eu/scheda/rai1/212179/mille-e-un-libro
  7. https://www.oggiintv.eu/scheda/rai1/218979/mille-e-un-libro
  8. https://www.instagram.com/p/DLzAK5_NPvj/

Janet Skeslien Charles, Le bibliotecarie di Notre-Dame, Garzanti, 2025

Titolo: Le bibliotecarie di Notre-Dame
Autrice: Janet Skeslien Charles
Traduttrice: Roberta Scarabelli
Editore: Garzanti
Collana: Narratori moderni
Data di pubblicazione: 20 maggio 2025
Pagine: 352
Formato: Brossura
ISBN: 8811012945
EAN: 978881101294812

Trama e struttura
Il romanzo si sviluppa su due piani temporali intrecciati:

  • Parigi, 1918: Jassie, bibliotecaria della National Library di New York e membro di un’associazione femminile americana, si trova nella capitale francese devastata dalla guerra. Il suo obiettivo è aprire una biblioteca per bambini e madri, offrendo rifugio e speranza attraverso i libri in un’Europa segnata dall’occupazione tedesca. Jassie non si limita a distribuire libri: rischia la vita per gli altri e sacrifica persino un nuovo amore, custodendo un segreto che la segnerà per sempre13245.
  • Quasi sessant’anni dopo: Wendy, aspirante scrittrice, scopre casualmente la storia di Jassie. Ne resta profondamente colpita e comprende che la vicenda di questa bibliotecaria e delle sue colleghe non può essere dimenticata, soprattutto per il messaggio universale sull’importanza dei libri anche nei periodi più oscuri, in particolare per i bambini13245.

Temi principali

  • Il potere salvifico della letteratura: I libri come strumenti di resistenza, rinascita e speranza nei momenti di crisi.
  • La forza delle donne: La determinazione e il coraggio di un gruppo di donne che, durante la guerra, crea le prime biblioteche per ragazzi d’Europa, offrendo rifugio e futuro a chi ne ha bisogno.
  • Memoria e resilienza: Il romanzo è una dichiarazione d’amore verso la memoria storica e la trasmissione delle storie tra generazioni3245.

Contesto storico e ispirazione

Il romanzo si ispira a una storia vera: quella delle donne americane che, durante la Prima guerra mondiale, contribuirono alla nascita delle prime biblioteche per ragazzi in Europa. L’autrice, già nota per La biblioteca di Parigi, torna a raccontare la forza della letteratura e delle donne in tempi di crisi3245.

Accoglienza e critica

Il libro è stato accolto come un’opera intensa e preziosa, capace di trasmettere la luce dei libri nell’oscurità della guerra. La stampa italiana ha sottolineato il valore della narrazione e la capacità dell’autrice di restituire atmosfere dense di malinconia, coraggio e speranza. Citazioni dalla critica:

«Un romanzo denso e prezioso. Ci insegna che i libri sono luce nell’oscurità, salvezza nel pericolo, ossigeno in apnea.»
Francesca De Sanctis, Il Venerdì – la Repubblica

«Una vicenda di amore, coraggio, devozione.»
Jessica Chia, La Lettura – Corriere della Sera

«Janet Skeslien Charles voleva raccontare un’epoca senza mai volgere lo sguardo da una biblioteca eccezionale, l’American Library di Parigi. Ci è riuscita.»
Andrea Colombo, Il Manifesto325

Parole chiave:
biblioteche, donne, Prima guerra mondiale, Parigi, letteratura, resilienza, infanzia, memoria, segreti, solidarietà, American Library, storie vere.

Nota finale per il blog mappeser.com:
Il romanzo offre uno spunto prezioso per riflettere sul ruolo delle biblioteche come presidi di comunità e resistenza civile, e sulla centralità della narrazione nella costruzione della memoria collettiva.

  1. https://www.libreriauniversitaria.it/bibliotecarie-notre-dame-skeslien-charles/libro/9788811012948
  2. https://www.illibraio.it/libri/janet-skeslien-charles-le-bibliotecarie-di-notre-dame-9788811012948/
  3. https://www.ibs.it/bibliotecarie-di-notre-dame-libro-janet-skeslien-charles/e/9788811012948
  4. https://www.cheintervista.it/le-bibliotecarie-di-notre-dame-di-janet-skeslien-charles/
  5. https://www.ibs.it/bibliotecarie-di-notre-dame-ebook-janet-skeslien-charles/e/9788811018865
  6. https://www.garzanti.it/libri/janet-skeslien-charles-le-bibliotecarie-di-notre-dame-9788811012948/
  7. https://www.amazon.it/bibliotecarie-Notre-Dame-Janet-Skeslien-Charles/dp/8811012945
  8. https://www.amazon.it/bibliotecarie-Notre-Dame-Janet-Skeslien-Charles-ebook/dp/B0F4QY3YGD
  9. https://www.bottegamaglio.com/product-page/le-bibliotecarie-di-notre-dame
  10. https://go.bookdealer.it/9788811012948

“Tsundoku”, la tendenza ad acquistare libri, accumularli e non riuscire a leggerli tutti

Lo “Tsundoku” è un termine giapponese che descrive la tendenza ad acquistare libri, accumularli in casa senza riuscire a leggerli tutti, lasciandoli spesso impilati su scaffali o comodini in attesa del momento giusto per la lettura136. La parola deriva da tre termini giapponesi:

tsunde (accumulare),

oku (mettere da parte)

e doku (leggere),

e si può tradurre come “accumulare libri per poi lasciarli da parte per un po’”38.

Questa pratica non è vista come un vizio, ma piuttosto come un’abitudine comune e una sorta di riserva emotiva: ogni libro accantonato può essere quello giusto da leggere in un momento futuro, magari durante un cambiamento di vita o un viaggio13. L’atto di comprare libri genera una gratificazione immediata, legata al piacere e alla motivazione, che spesso supera il desiderio effettivo di leggerli5.

Lo Tsundoku è diverso dalla bibliomania, che è un disturbo ossessivo compulsivo legato alla collezione di libri senza lettura; invece, chi pratica Tsundoku acquista libri per il piacere di possederli e conservarli, anche se poi non riesce a leggerli subito8. Non bisogna considerare un difetto accumulare libri, né un obbligo doverli leggere immediatamente: è piuttosto una forma di progettualità a lungo termine e di fiducia nel futuro13.

In sintesi, lo Tsundoku rappresenta un rapporto particolare con i libri, fatto di desiderio, curiosità e attesa, dove l’accumulo non è fine a sé stesso ma un modo per conservare mondi possibili da esplorare quando sarà il momento giusto137.

Citations:

  1. https://libreriamo.it/libri/tsundoku-accumulare-libri-leggerli/
  2. https://www.iodonna.it/spettacoli/libri/2025/04/25/tsundoku-comprate-libri-accumulare-libri/
  3. https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/04/23/tsundoku-non-e-un-vizio-ma-unabitudine-sempre-piu-comune-il-bisogno-di-comprare-libri-accumularli-e-di-rimandarne-la-lettura-domani-o-tra-anni/7962517/
  4. https://www.webnauta.it/wordpress/libri-non-letti-tsundoku/
  5. https://ecointernazionale.com/2025/03/tsundoku-perche-accumuliamo-libri-che-non-leggiamo/
  6. https://psicologinews.it/tsundoku-la-tendenza-ad-accumulare-libri/
  7. https://www.grazia.it/stile-di-vita/libri/accumulare-libri-da-leggere-significato-psicologia
  8. https://www.elle.com/it/lifestyle/a40583922/tsundoku-cos-e/
  9. https://www.fanpage.it/stile-e-trend/moda/cosa-vuol-dire-tsundoku-e-perche-questa-parola-rivela-la-nostra-passione-per-gli-acquisti-compulsivi/

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La collana “Universale Economica” dell’editore Feltrinelli

La collana “Universale Economica” è una storica collana editoriale edita da Giangiacomo Feltrinelli Editore, fondata nel 1949, quindi antecedente alla nascita ufficiale della casa editrice Feltrinelli (1954)35.

Inizialmente i primi titoli furono stampati dalla “Cooperativa del Libro Popolare” e la collana era nota anche come “Universale del Canguro”. Dal 1955, con il numero 200, compare il nome della casa editrice Feltrinelli.

Questa collana si caratterizza per una produzione molto ampia e diversificata, con una media di circa trenta titoli all’anno distribuiti in varie sezioni e sottocollane, che spaziano dalla narrativa ai saggi, dal noir ai classici, con attenzione anche a tematiche di attualità, inchiesta e una prospettiva cosmopolita, con particolare interesse per Cuba e l’America Latina fin dagli esordi3.

Tra le sottocollane più note ci sono “Serie scientifica”, “Letteratura”, “Storia e filosofia”, “Le grandi avventure” e “Scrittori d’oggi”, quest’ultima curata anche da Luciano Bianciardi negli anni ’50 e ’603.

La collana pubblica sia edizioni economiche di libri già presenti nel catalogo Feltrinelli, sia opere uscite direttamente in questa collana.

Ha contribuito a far conoscere in Italia autori di culto come Isabel Allende, Alessandro Baricco, Stefano Benni, Jonathan Coe, Daniel Pennac, José Saramago, Antonio Tabucchi e Banana Yoshimoto, oltre a includere racconti di viaggio e saggi sociologici, filosofici e culturali, con particolare attenzione a temi come marxismo, psicologia, femminismo, società contemporanea e economie alternative36.

In sintesi, “Universale Economica” rappresenta un punto di riferimento per l’editoria economica di qualità in Italia, con una lunga tradizione e un catalogo ricco e variegato che copre numerosi generi letterari e saggistici123.

Citations:

  1. https://www.lafeltrinelli.it/libri/collane/universale-economica-p200106
  2. https://www.feltrinellieditore.it/opera/collana/universale-economica-1/
  3. https://it.wikipedia.org/wiki/Universale_Economica_Feltrinelli
  4. https://www.lafeltrinelli.it/libri/collane/universale-economica-i-classici-p200106
  5. https://en.wikipedia.org/wiki/Feltrinelli_(publisher)
  6. https://www.libreriadelsanto.it/libri_di/editore/Feltrinelli/Universale_economica._Saggi/page1.html
  7. https://www.libreriacortinamilano.it/marsilio/libri-collana-universale-economica-feltrinelli-69773.html
  8. https://www.feltrinellieditore.it/opera/collana/universale-economica-i-classici-1/
  9. https://www.abebooks.com/servlet/SearchResults?ds=10&n=100121503&pn=feltrinelli+editore+milano&sortby=17&cm_sp=pan-_-srp-_-used&rollup=on
  10. https://librerie.unicatt.it/feltrinelli/libri-collana-universale-economica-saggi-2756.html

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Milleeunlibro Scrittori in TV, a cura di Luigi Marzullo, Rai1

Milleeunlibro Scrittori in TV

Milleeunlibro Scrittori in TV – RaiPlay

a Firenze, in via San Gallo, resiste la libreria Libri Liberi, articolo di Paolo Di Falco, in Domani, 18 aprile 2025

In via San Gallo resiste la libreria Libri Liberi

Evviva la libraia libera: nella Disneyland Firenze c’è ancora una speranza

https://www.editorialedomani.it/fatti/libri-liberi-via-san-gallo-firenze-i7rgx0q4

«Noi siamo arrivati qui nel 2003. Eravamo redattori de La Nuova Italia, sfornavamo dei testi scolastici molto originali. Erano i tempi in cui gli insegnanti crescevano con le case editrici». Con la morte dell’editore Tristano Codignola, la vendita della casa editrice e la nuova politica de “i libri van venduti come scarpe”, Elisabetta insieme ad altri due redattori, Manuela e Vittorio, decide di creare una struttura redazionale per lavorare con tutti gli editori, lo studio Sepia. Nel frattempo si dedicano anche all’editoria per bambini con la Fatatrac.

«Al civico 25 c’era una libreria per ragazzi, molto innovativa negli anni Settanta, che era fallita. Restiamo incantati dal giardino, che diventa un po’ il centro di tutto: qui ci si può incontrare, si può accogliere, si possono affrontare i problemi della vita in maniera differente. Decidiamo di comprarla e di offrire uno scaffale in affitto ai tanti piccoli editori che avevano problemi di distribuzione come noi»

Alberto Manguel, Il lettore ideale & La biblioteca ideale, Vita e Pensiero, 2024

scheda dell’editore:

https://www.vitaepensiero.it/scheda-libro/alberto-manguel/il-lettore-ideale-la-biblioteca-ideale-9788834358641-399532.html

Si leggono con grande piacere i pensieri che Alberto Manguel dedica qui alla costruzione delle figure del lettore ideale e della biblioteca ideale. Arguti o commoventi, stranianti o dritti al punto, grandi come il mondo intero o circoscritti all’esperienza personale. E tutti legati dal contrappunto degli acquerelli di Andrea Musso, delicati e ricchi di particolari da scoprire con gusto. Appositamente frammentati perché ognuno possa disegnarvi il proprio cammino, questi aforismi ritagliano un’idea di lettore come costruttore di mondi reali e di biblioteca come luogo accogliente, dove ogni libro è a distanza di braccio e da qualche parte c’è una riga che è stata scritta esclusivamente per noi. Due realtà, alla fine, per niente ‘ideali’ nel senso platonico, ma «abbastanza buone». Dove la chiave giusta sta in quell’«abbastanza».

Alberto Manguel, scrittore e critico letterario di origine argentina, ha pubblicato nel 2024 il libro “Il lettore ideale & La biblioteca ideale”, edito da Vita e Pensiero. Questo testo si propone come una riflessione sull’importanza della lettura e sulla costruzione di una biblioteca personale, un tema caro a Manguel, noto per la sua passione per i libri e la lettura.

Contenuti del Libro

Il volume raccoglie massime e aforismi che esplorano le tre dimensioni fondamentali della lettura: libri, spazio e tempo. Manguel utilizza il suo stile caratteristico, ricco di ironia e assertività, per guidare il lettore attraverso un viaggio intimo e culturale nel mondo della letteratura[1][5][7].


[1] https://www.vitaepensiero.it/autore-alberto-manguel-250691.html
[2] https://www.lafeltrinelli.it/lettore-ideale-biblioteca-ideale-libro-alberto-manguel/e/9788834358641

[4] https://www.mondadoristore.it/libri/Alberto-Manguel/aut00001057/
[5] https://www.vitaepensiero.it/scheda-libro/alberto-manguel/il-lettore-ideale-la-biblioteca-ideale-9788834358641-399532.html
[6] https://www.mondadoristore.it/ebook/Alberto-Manguel/aut00794302/
[7] https://www.ibs.it/lettore-ideale-biblioteca-ideale-libro-alberto-manguel/e/9788834358641
[8] https://www.libreriauniversitaria.it/lettore-ideale-biblioteca-ideale-manguel/libro/9788834358641

Redattori, collaboratori e amici del Foglio hanno selezionato uno o più titoli per una ideale lista di libri dell’anno 2024

Redattori, collaboratori e amici del Foglio hanno selezionato uno o più titoli per una ideale lista di libri dell’anno. Buona lettura., in https://www.ilfoglio.it/cultura/2024/12/17/news/un-anno-di-pagine-sfogliate-i-nostri-libri-del-2024-7249983/

    
Federico Rampini
Grazie, Occidente!” (Mondadori)
Jonathan Haidt
La generazione ansiosa” (Rizzoli)

Non uno ma due libri per Natale. Il primo riguarda il futuro dell’occidente ed è dedicato a tutti coloro che ogni volta che sentono parlare male dell’occidente vorrebbero, popperianamente, prendere a schiaffi il prossimo, perché la tolleranza nei confronti degli imbecilli ha pur sempre un limite (il libro è di Federico Rampini, “Grazie, Occidente!”, Mondadori).

Il secondo libro riguarda il futuro dei nostri figli. Lo ha scritto Jonathan Haidt, un celebre psicologo americano, autore di libri di successo sulla famosa Generazione Z, ed è un libro che può aiutare i genitori a capire qualcosa di più sui propri figli, sul loro rapporto con la tecnologia, e che può permettere di trovare le parole giuste per affrontare una fase della vita delicata, quella che coincide con una doppia domanda. Papà, posso avere un telefono? Papà, posso andare sui social? Haidt spiega bene quali sono le conseguenze dell’essere genitori che puntano sull’iperprotezione come chiave unica per proteggere i figli e spiega che in fondo per rispondere a questa domanda la chiave è una e solo una: smetterla di interpretare il rapporto con i propri figli come una storia d’amore inversamente proporzionale al numero di regole offerte ai propri figli. I genitori chioccia non proteggono i figli, ma quelli eccessivamente libertari espongono i figli a pericoli che i genitori non vogliono vedere. Impararlo a memoria. “La generazione ansiosa”, Jonathan Haidt, Rizzoli.

Claudio Cerasa

Varlam Šalamov, 
Tra le bestie la più feroce è l’uomo” (Adelphi)

La Kolyma compare dopo oltre cento pagine, dopo i taccuini e i ricordi degli anni Venti a Mosca, aveva poco più di vent’anni, e gli appunti pieni di eloquenti silenzi sui terribili Trenta. Non i “Racconti” della Kolyma, il libro più potente (dire “bello” suona quasi come un’offesa) sul Gulag e, forse, dell’intera memoria degli universi concentrazionari del Novecento. Qui ci sono note, improvvisi, ricordi, riflessioni sulla necessità o meno della memoria. “Ho molti dubbi, troppi. E una domanda che chiunque scriva memorie, qualunque scrittore grande o piccolo, conosce: servirà a qualcuno questo mio mesto racconto?”. Taccuini e diari ritrovati compongono questo volume, nuovo incontro con un eccezionale scrittore. Che sarebbe stato grande anche se non avesse trascorso sei anni nelle miniere d’oro della Kolyma e complessivamente venti nel Gulag. Ci sono ritratti e incontri dopo la riabilitazione (l’amato Pasternak e altri). Ma la parte che da sola dà la misura del talento ironico e morale, e letterario, di Šalamov sono le prime cento pagine, il racconto caustico della Mosca anni Venti, dove sembra che la letteratura possa davvero far parte della rivoluzione. E dove invece brillano stelle assai posticce come il troppo esaltato (e poi abbandonato) Majakovskij. E in poche pennellate, invece, ecco i grandi, gli scrittori “veri” che meritano rispetto: Bulgakov, un Pasternak appena intravvisto, Platonov, e venti righe magnifiche e fulminee su Florenskij. Quel “sottobosco luminosissimo” fu sradicato presto. Dopo lo stalinismo ecco la possibilità di scrivere, per un uomo che era tornato “dall’inferno”.

Maurizio Crippa

Anne Applebaum
Autocrazie” (Mondadori)

Anne Applebaum scrive in “Autocrazie” che “nessun paese è condannato alla dittatura proprio come nessun paese ha la propria democrazia garantita”. Nei saggi, negli articoli, nelle conversazioni di questa autrice straordinaria, si ritrova ogni volta la possibilità di un cambiamento, la convinzione che la libertà è una scelta oltre che un desiderio. Applebaum ha raccontato i gulag sovietici e l’Holodomor ucraino senza risparmiare a noi lettori dettagli spietati, ma restando lì, a tenerci la mano, convinta della salvezza. Ho riletto alcune parti di “Autocrazie” nei giorni in cui è caduto il regime siriano, anello di un’alleanza di regimi che molti s’ostinano a considerare vincente, confondendo la forza bruta con la stabilità; ho pensato al saggio di Yaroslav Trofimov, giornalista del Wall Street Journal, “Our enemy will vanish”, il racconto dei primi mesi dell’invasione russa in Ucraina, che è la storia di una resistenza tenace e indefessa, ho pensato a “Zelensky story”, il documentario della Bbc sul presidente ucraino che resta a Kyiv sotto attacco mentre il dittatore siriano scappa dal paese che ha straziato: i regimi sembrano eterni e invincibili, poi un giorno non lo sono più.

Paola Peduzzi

Luca Ricolfi
Il follemente corretto” (La nave di Teseo)

In pochissime pagine, Luca Ricolfi, probabilmente meglio di chiunque altro, riesce a spiegare perché, dovunque, in America e in Europa, a vincere è la destra, da Giorgia Meloni a Donald Trump. Perché? Beh, perché la sinistra si è completamente bevuta il cervello. Ecco. E allora vi consiglio questo libro per Natale: “Il follemente corretto. L’inclusione che esclude e l’ascesa della nuova élite”. In questo saggio di Ricolfi, garbato sociologo che una pubblicistica non meno ubriaca della politica adesso ascriverà alla destra, viene compilata una fenomenologia del politicamente corretto, anzi del “follemente corretto”. Ricolfi ci spiega, con esempi e non poca ironia, cose di cui purtroppo ci siamo già accorti anche noi ma solo su un piano superficiale. Epidermico. Lui ci fa intravvedere le preoccupanti conseguenze. Ovvero, per esempio, che se non convieni sul fatto che il sesso non esiste e quello che conta è l’identità di genere, sei un troglodita. Peggio: sei un fascista. Fai schifo. Circondati come siamo da neopuritani, colonizzati dal wokismo americano, imitatori degli eccessi statunitensi, imbrattatori o abbattitori di statue, gente che infila pronomi nelle bio dei suoi account social, non possiamo che dichiararci sconfitti e manifestare l’ultimo gesto dell’uomo in rivolta: leggere Ricolfi. E osservare tanta gente di sinistra che non ne può più, e vota a destra. Sperando che passi la nottata.

Salvatore Merlo

Franco Cardini
Vienna” (il Mulino)

“A Vienna la storia diventa subito leggenda”, scrive Franco Cardini nel suo Willkommen, il benvenuto al lettore che s’accinge a leggere questa particolarissima guida della città che fu capitale dello sterminato Impero asburgico. Fu questo, Vienna, ma fu anche tanto altro. Capitale tra le più chic d’Europa per secoli e confine ultimo della cristianità minacciata dai turchi; simbolo tra i più sfolgoranti della Belle Epoque ed esempio vivo della decadenza tra le due guerre. Vienna, unica e contraddittoria. Vecchissima e moderna. Romana e poi gotica, asburgica e poi proletaria. Inizio di un mondo nuovo e fine di quello vecchio. Tra il verde dei suoi parchi, i giri di valzer di Strauss, le opere di Mozart, i quadri di Klimt. Tra i suoi vini pregiati, le Wiener Schnitzel, la pasticceria ineguagliabile. Affascinante e nostalgica, che ti lascia sempre quel senso di Storia perduta: sia che tu guardi – come il Trotta di Joseph Roth – il sarcofago di Francesco Giuseppe nella Cripta dei cappuccini, che tu accenda una candela vera nella cattedrale di Santo Stefano o che tu ti distenda pensieroso sull’erba del Prater.

Matteo Matzuzzi

Luciano Capone e Carlo Stagnaro
Superbonus. Come fallisce una nazione” (Rubbettino)

Ce l’ho davanti, è il mio compagno di stanza, mi presta sempre il caricatore del cellulare e poi, soprattutto, Luciano Capone ha scritto un libro (con Carlo Stagnaro) sul Superbonus, su come fallisce una nazione. Un tomo pieno di numeri e fatti, dati allarmanti e inappellabili, a cui annuisco robotico da quando il governo Conte 2 ha avuto questa pensata. Fatevi un’idea, compratelo e avrete un argomento forte e non di facciata (da tempo sognavo questa battuta) sotto le feste di Natale, e pensate comunque al mio cellulare che è sempre scarico. C’è poi un altro libro che vorrei mettere in mezzo e condividere: lo ha partorito Gianluca Peciola, romano “de sinistra” che ci crede, conosciuto quando seguivo in un’altra vita il Campidoglio, e riguarda la storia della sua famiglia (si intitola “La linea del silenzio”, Solferino). Sembra un film, ma è tutto vero: è la sua storia, quella di un ragazzo che fa i conti con la vita, con una cugina che invece scopre essere la sorella. In mezzo ci sono la lotta armata e le sbarre, il terrorismo e la politica. La grande storia e il dramma dentro le mura di una casa. Il tris si chiude con una chicca che mi è capitata sotto gli occhi in questi giorni. E’ un raccontino di Guy de Maupassant:  “Quel porco di Morin”. E’ datato 1882, ma resta attualissimo.

Simone Canettieri

Benjamín Labatut
Maniac” (Adelphi)

Leggete “Maniac” di Benjamín Labatut, uno scrittore eclettico nato a Rotterdam, che vive in Cile e che scrive in inglese (in Italia il libro è uscito per Adelphi). A tratti ricorda gli ultimi due romanzi “scientifici” di Cormac McCarthy. Labatut racconta le vite tragiche e romantiche degli scienziati che, nella seconda metà del XX secolo, hanno forgiato il nostro mondo, in particolare John von Neumann, che ha partecipato allo sviluppo della bomba atomica, che ha inventato l’antenato del computer e che è all’origine dell’intelligenza artificiale. Ossessione, genio, ragione, tenebre, progresso, tutto si tiene in Labatut. Non capita tutti i giorni che un libro stimoli la riflessione in ogni pagina. A cominciare dalla prima: uno scienziato ebreo che uccide il figlio down e se stesso l’anno in cui Hitler sale al potere. Un indizio della strage futura degli “inadatti a vivere” e degli ebrei nel secolo del castello di Barbablù.

Giulio Meotti

Eve J. Chung
Le figlie di Shandong” (Corbaccio)

Eve J. Chung fa l’avvocata dei diritti umani a New York, e ha scritto un libro essenziale per capire la storia fra la Repubblica popolare cinese e Taiwan, la sua evoluzione e il modello di democrazia e progressismo che è diventata oggi. L’ha scritto basandosi sui racconti che le faceva sua nonna, che era scappata dalla provincia cinese dello Shandong prima a Hong Kong e poi a Taiwan, e moltissimi come lei, per sfuggire alla furia delle armate comuniste di Mao. E’ un romanzo che è anche un affresco di quella parte di mondo cinese della fine degli anni Quaranta. “Le figlie di Shandong” è uscito a maggio in inglese e Corbaccio l’ha fatto uscire soltanto pochi mesi dopo in italiano, tradotto da Maria Elisabetta De Medio. (Giulia Pompili)

   
Basilio Milio
Ho difeso la Repubblica. Come il processo trattativa non ha cambiato la storia d’Italia” (L’ornitorinco)

Nel novembre 2023 la Corte di cassazione ha demolito la più grande bufala giudiziaria, mediatica e storica degli ultimi venti anni, quella della cosiddetta “trattativa stato-mafia”, assolvendo i servitori dello stato che indegnamente sono stati messi alla gogna per tutto questo tempo, gli ex ufficiali del Ros Mario Mori, Antonio Subranni e Giuseppe De Donno. Nonostante ciò, ancora oggi in molti continuano a credere che la Trattativa sia veramente esistita, a causa anche dell’eccezionale sponsorizzazione che per anni la vicenda giudiziaria ha ottenuto dall’antimafia militante e da certi organi di informazione. In questo libro l’avvocato Basilio Milio, legale del generale Mori, colui che nel 1993 ebbe il merito di catturare Totò Riina, racconta come sia riuscito a demolire, punto per punto, il teorema della Trattativa imbastito dalla procura di Palermo. Un processo senza reato, che aveva come obiettivo quello di infangare i Carabinieri e riscrivere la storia d’Italia. Conoscere come siano andate veramente le cose è dovere civico di ogni cittadino.

Ermes Antonucci

Michel Vieuchange
Smara. Taccuini di viaggio” (Settecolori)

Per il Bianco Natale consiglio una lettura che vi scalderà le ossa, ambientata nel giallissimo deserto del Sahara. “Smara” non è un luogo dai contorni mitici ma è il cammino stesso, quello intrapreso nell’ignoto. Nel caso dell’esploratore francese degli anni Trenta Michel Vieuchange, il primo occidentale a raggiungere la città del Marocco, è un pellegrinaggio fatto di pietre aguzze, sabbia, pidocchi, fame, sete e predoni. Le frasi sono asciutte come il deserto, semplici e brevi come chi deve cercare le parole mentre tenta di rincorrere qualcosa. E’ la fatica di chi vuole dominare se stesso e assecondare le proprie folli e ostinate aspirazioni. Spoiler: alla fine Vieuchange muore. Buon Natale!

Luca Gambardella

Isaac Bashevis Singer
Alla corte di mio padre” (Adelphi)

Non tutti i mondi antichi sono piccoli. Alcuni sono enormi mondi antichi, sono stravaganti mondi antichi. Molto spesso sono mondi antichi sepolti. I personaggi che si dimenano in “Alla corte di mio padre” del premio Nobel Isaac Singer sono tutti morti. E non perché il tempo li ha cancellati come accade a tutti noi esseri umani, ma perché sono stati sterminati durante l’Olocausto e tra i pochi superstiti ci sono tre dei quattro fratelli Singer: Isaac, Israel, Esther, i ribelli di una stirpe di rabbini. La morte esce nei quadri del libro edito da Adelphi tra i mille colori, tra le scene spumeggianti di una quotidianità sepolta, in una Varsavia trasformata poi in macerie e adesso nell’energia viva e vorace di una città che non smette di evolversi. Il libro di Singer è un insieme di quadri, racconti di una società ebraica che non esiste più, che è stata cancellata con i suoi riti, le sue convinzioni. Singer ricorda che suo padre, per non ammettere che i suoi due figli fossero due scrittori (e scrittori di incontenibile talento), preferiva dire che facessero i giornalai e così si salutarono per l’ultima volta: con il padre che domandava a Isaac e Israel avvistati dall’altro lato della strada se vendessero ancora i giornali. Non c’è giudizio nelle parole dello scrittore, c’è una nostalgia che sfuma in teatro, si dissolve religiosamente nell’attimo prima della grande tragedia.

Micol Flammini

Alexei Navalny
Patriot” (Mondadori)

Il libro dell’anno per me è “Patriot” di Alexei Navalny. Non solo per il dolente diario del carcere, duecento pagine asciutte e per questo ancor più drammatiche. Quel che mi ha colpito è il racconto anch’esso essenziale, intenso, ma privo di invettive o tirate propagandistiche, della sua formazione prima nella città militare dove viveva con il padre soldato, in una famiglia metà russa metà ucraina; poi tra le illusioni nate dal crollo dell’Unione sovietica e del comunismo, imploso, collassato su se stesso; infine nella voglia di “un paese normale, ricco, governato dalle leggi” presto repressa dal regime putiniano. Emerge innanzitutto una continuità impressionante col passato, al di sotto della fuffa sulle liberalizzazioni, il mercato e il capitalismo che abbiamo ascoltato tanto a lungo. La più grande tragedia geopolitica del secolo non è stata la fine dell’Urss, ma l’incapacità di uscire dalla sua ombra lunga e oscura. “Se mi chiedete perché odio Putin – scrive Navalny – non è perché ha cercato di uccidermi o perché ha sbattuto mio fratello in prigione, ma perché ci ha rubato gli ultimi vent’anni. Avrebbero potuto essere incredibili. Non avevamo nemici. La pace regnava oltre le frontiere. I prezzi del petrolio e delle materie prime erano incredibilmente alti. I ricavi delle esportazioni erano enormi. Putin avrebbe potuto usare quegli anni per trasformare la Russia in un paese prospero. E tutti noi avremmo potuto vivere meglio”. Anziché sproloquiare sull’assedio dell’occidente e i complotti americani bisognerebbe partire da qui. Né come la Cina, né come l’America, né come l’Europa. La Russia di Putin non produce nessuna cosa bella che piaccia al mondo, non è un modello per nessuno. Perché?

Stefano Cingolani

   
Lawrence Osborne
Santi e bevitori” (Adelphi)

Un libro per bevitori e uno per astemi. Per i bevitori: “Santi e bevitori” di Lawrence Osborne (Adelphi). E’ il mio libretto di giustificazioni dopo le ore 21: “Se per tutti questi anni fossi stato sobrio, oggi non sarei qui”. Per gli astemi: “Il romanziere” di Simenon (Henry Beyle), lo scrittore belga che selezionava così i giornalisti della sua redazione: “Se oggi mi trovassi al posto del direttore, e vedessi entrare in ufficio un aspirante reporter diciassettenne per metà spavaldo e per metà intimidito, che trema come una foglia, credo di sapere cosa gli direi, con tutta la delicatezza possibile: ‘Mio giovane amico, la assumo. La assumo, pur essendo quasi sicuro che il più delle volte la sua carta asciugherà pagine di romanzo, non cronache locali’”.

Carmelo Caruso

     
Kaveh Akbar
Martire!” (La nave di Teseo)

Dovendo scegliere un solo titolo per tutto il 2024 sarebbe “Martire!” Di Kaveh Akbar (La nave di Teseo). “Un romanzo d’esordio infestato dalla morte e incandescente di vita”, l’ha definito il New York Times, e forse non c’è altro da aggiungere. Ma siccome i libri sono come le bottiglie di vino, e uno solo è poco, metterò sul tavolo pure un poliziesco indimenticabile e beverino, che espande i confini del genere: “Il Dio dei boschi” Di Liz Moore (NN Editore). C’è un po’ di “Moonrise Kingdom” e un po’ di “Stand by Me”, i campeggi estivi, i tredici anni, ti ricordi? Le paure bambine da mettere alla prova, falò clandestini e prime cotte. Ma è molto più di un giallo su Pollicini perduti nei boschi. E’ un romanzo che parla del potere e delle sue gabbie, dell’enormità della perdita e del bisogno di trovare un capro espiatorio. E anche di seconde possibilità. Infine un audiolibro, per chi come me ha occhi pigri e orecchie golose: “Me parlare bello un giorno” (Audible), scritto vent’anni fa da David Sedaris e invecchiato benissimo in barrique. Fiction autobiografica: una paradossale, acuminata, irresistibile serie di racconti, qui resa ancora più godibile dalla lettura di Giancarlo Ratti (sì, quello di “Il ruggito del Coniglio”).

Enrico Cicchetti

  
Marco Ballestracci
Preludio e fuga di Riccardo Klement” (Alphabeta Verlag)

Ci sono piccole storie nelle grandi storie che a volte ci stupiscono e riescono a chiarirci quanto sia complicata, sfaccettata, estremamente complessa la storia che abbiamo in un modo o nell’altro imparato a scuola. Perché c’è molto di più di date, guerre, governi, cambiamenti geografici e politici negli avvenimenti che hanno modificato il corso della Storia. Soprattutto ci sono vite, quelle di donne e uomini che spesso non entrano nella Storia, ma che sono comunque passate attraverso di essa. Vite che non fanno notizia, figuriamoci storia, ma che, a volte, meritano di essere raccontate. E poco importa se il racconto è vero veramente o solo ispirato a. Marco Ballestracci in “Preludio e fuga di Riccardo Klement” (Edizioni Alphabeta Verlag, 218 pp., 15 euro) racconta una piccola storia di confine durante quella grande storia che è stata la Seconda guerra mondiale. Un storia che inizia prima della guerra e finisce dopo, o meglio inizia dopo, finisce dopo, ma attraversa anche il prima e il durante. Una storia di criminali, di chiesa, di politica e di fede. Soprattutto una storia di vite perse, ritrovate, sconvolte, fuggiasche, colpevoli e mai innocenti. Un libro dolce e crudele, di quelli che forse non si regalano a Natale. Poco male. I regali non scontati sono quelli che superano la dimenticanza.

Giovanni Battistuzzi

   
Sally Rooney 
Intermezzo” (Einaudi)

Ho letto tutti i libri di Sally Rooney, l’incredibile giovane scrittrice irlandese di “Parlarne tra amici”, il suo libro di debutto che, anni fa, ho divorato in un pomeriggio d’estate in Grecia, ipnotizzata dal ritmo e dalla prosa di quella storia che sembrava prendere a schiaffi il lettore. Che cosa succede nei libri di Sally Rooney? Tutto e niente, cose che hai pensato mille volte, cose indicibili, ma ogni riga sembra parlarti guardandoti negli occhi. Ogni riga arriva diretta a qualche parte di te che pensavi riposasse sotto altro. E in “Intermezzo”, l’ultimo romanzo, Rooney compie un giro di giostra irresistibile e feroce attorno alle altre vite che avremmo potuto avere – una, due, nessuna? – se a un certo punto non ci fossimo messi a vivere questa, perché ci andava o perché ci siamo trovati lì, in quel momento, quel giorno. Ecco, Rooney scrive proprio dall’interno di quel punto, dall’ora esatta in cui si comincia a vivere prendendo una qualsiasi via, con improvvisa accelerazione, a venti o a trent’anni, magari inconsapevolmente, magari con rabbia, magari lasciandosi irretire da un’esistenza “mutilata dalle circostanze”, come dice a un certo punto uno dei due protagonisti, i fratelli Peter e Ivan. E forse è stato un bene, questo pensi. Fino a che non arriva l’intermezzo a rovesciare il tavolo o a ridisegnare il senso. Un qualsiasi senso.

Marianna Rizzini

Aurelio Picca
La gloria” (Baldini+Castoldi)

Non sono un consigliere, sono un testimone, non consiglio mai libri, ognuno legga ciò che vuole, semplicemente continuo a manifestare il mio entusiasmo per “La Gloria” di Aurelio Picca (Baldini+Castoldi). Perché questo mi fa Picca: mi entusiasma. Non mi fa riflettere, mi esalta. Non mi fa ragionare, mi fa appassionare. Ed è difficile entusiasmarmi, esaltarmi, appassionarmi: sono uomo atarassico. Ma semel in anno licet insanire e posso ben fare un’eccezione natalizia al mio consueto distacco. Ode a Picca, dunque. Che prima di essere un grande scrittore è un grande uomo, un grande personaggio. O si vive o si scrive, diceva Pirandello in polemica con D’Annunzio, e Picca lo smentisce con questi inebrianti racconti sportivo-autobiografici. Che vita! E che arte! Qualche altro buon libro il 2024 me lo ha pure portato ma soltanto Picca dimostra che la grandezza in letteratura è ancora possibile.

Camillo Langone

    
Antonio Franchini
Il fuoco che ti porti dentro” (Marsilio)

Per fortuna ogni tanto qualcuno si ricorda ciò che deve fare un romanzo: andare fino in fondo e dire soprattutto l’indicibile, dotandosi – oseremmo pretenderlo – di una superficie espressiva energica, vivace, capace di spezzare la nostra ripetizione interiore e di regalarci l’esperienza originale, quella irripetibile. Qui c’è Angela, l’impossibile Angela Izzo, che puzza, è malvagia e ne ha sempre una per tutti – una benedizione per il lettore, sanguinaria e cannibalesca com’è. Angela che è il punto nevralgico di un senso dell’appartenere e del non appartenere che non riguarda solo mamma e famiglia o Napoli e Milano, ma tutto, e tutte le scelte della nostra vita. E’ un romanzo che ci racconta una famiglia e tutta una serie di figure di minori che sono maggiori e che ci fanno sentire, letteralmente, il tempo, il suo incalzare, le nitidezze illusorie e le insolubili oscurità che ci consegna. “Un mondo di zoccole”, Angela dixit. E di amore che non sappiamo mai, mai dire.

Marco Archetti

  
Alessandro Gori
Gruppo di leprecauni in un interno” (Rizzoli)

Il libro dell’anno, sul versante serio, è senz’altro “Il fuoco che ti porti dentro” di Antonio Franchini, ma immagino/spero che qualcun altro ne parli. Invece temo che Alessandro Gori non sia così noto, perciò ne parlo qui io, sperando di guadagnargli qualche lettore. Alessandro Gori è lo scrittore-performer che una volta si faceva chiamare “Sgargabonzi”, e che adesso ha ripreso il suo nome. “Gruppo di leprecauni in un interno” è una raccolta di racconti che parla soprattutto di mostri. Gori sa quanto possono essere crudeli o falsi o ignari di sé stessi o semplicemente stupidi gli esseri umani: come accade nella comicità più intelligente, nelle sue pagine il sorriso o il riso derivano dalla deformazione caricaturale di tare, di vizi del carattere che in modalità meno abnormi non si fa fatica a cogliere nel popolo di sciagurati che si esibisce nella società e in rete. Qui abbiamo per esempio (mostruosità in rete) l’adolescente cretina che racconta su Facebook l’agonia e la morte di suo padre: “Sono già passate alcune ore, ma ancora non riesco ad accettare la morte di mio padre. Penso sia normale. Mettete like se pensate che è normale”. O abbiamo (mostruosità nella vita reale) i ristoratori romani che brutalizzano gli avventori non a loro agio con i codici della romanità: “… E guai a chiedergli cos’è la coda alla vaccinara, la pajata o la papalina pure nel momento in cui uno non l’ha potuto cercare in autonomia perché internet in quel tugurio non prende. ‘Avete per caso il wi-fi?’. ‘Eh certo, qua siamo Elon Musk. Vai bello, vai…’, e ti accompagnano all’uscita con un calcio in culo”. Uno dei compiti della letteratura – soprattutto a Natale! – è ricordare al lettore quanto possa essere velenosa la pianta-uomo: mi pare che nessuno lo sappia dire con l’intelligenza, la fantasia e l’umorismo di Gori.

Claudio Giunta
    

Neil Gorsuch e Janie Nitze 
Over Ruled: The Human Toll of Too Much Law” (HarperCollins)

Marty Hahne ha letto un libro su Houdini a nove anni, e da allora non ha pensato ad altro. Fa il college, poi lavoretti, poi finalmente il prestigiatore di professione. Intrattiene soprattutto bambini, fa feste di compleanno e simili, il che gli dà una certa soddisfazione. Ci sono cose però, alle quali non ti prepara nessun libro e a cui nessun trucco ti consente di sfuggire. Dopo uno spettacolo in una biblioteca del Missouri, una donna gli si avvicina, gli mostra il distintivo e gli chiede se abbia regolare licenza per il coniglio che ha estratto dal cilindro. Anni prima il Congresso ha approvato una norma che richiede a quanti utilizzano animali per scopi di ricerca di avere una licenza. Poi la legge è stata estesa a circhi e zoo, ma la formula adottata riguarda tutti coloro che “espongono animali”. Inclusi i maghi di provincia. Qualche anno dopo, la legge lo obbligherà pure a redigere un piano per le emergenze, 28 pagine in cui spiega come si comporterebbe in caso di terremoti, uragani, eccetera. Il libro del giudice della Corte suprema Neil Gorsuch e di Janie Nitze non è solo uno “stupidario” del diritto americano. Indaga le ragioni per cui siamo “ultra-regolati”. Se abbiamo troppe leggi è anche perché l’offerta di norme e provvedimenti incontra una domanda. Favori speciali travestiti da regole applicabili a tutti. O semplicemente il bisogno di sapere che lo stato “c’è” e fa qualcosa per il problema del momento. Le nostre catene sono il prodotto delle nostre ansie. Recuperare la dimensione locale della sperimentazione normativa e conoscere meglio l’attività dei parlamenti sono tentativi necessari, ma non sufficienti, a rimettere sotto controllo la macchina impazzita della legislazione.

Alberto Mingardi

Ananyo Bhattacharya
L’uomo venuto dal futuro. La vita visionaria di John Von Neumann” (Adelphi)

“L’uomo venuto dal futuro” di Ananyo Bhattacharya non è il miglior libro del 2024. Tanto più che non è neppure un libro del 2024 (questa la data dell’edizione italiana). E’, però, fondamentale perché riporta l’attenzione su John von Neumann, formidabile genio matematico e altrettanto eccezionale ingegno pratico, creatore o corresponsabile di svariate invenzioni, tra cui quella del computer – oltre a essere stato consulente del governo americano su svariate armi di totale e completa distruzione. Von Neumann incarna, con algida lucentezza, lo spirito di un’intera epoca, intrappolata tra la volontà di sapere tutto e la coscienza di essere arrivati a un punto limite della conoscenza: quello secondo cui forse non possiamo più davvero sapere le cose ultime, e tantomeno le cose prime, attraverso una riflessione teoretica, ma dobbiamo solo sperimentare sperimentare e ancora sperimentare, senza avere paura davvero delle conseguenze. Solo per questa via radicalmente spregiudicata, allora, forse, potremo davvero sapere!

Michele Silenzi

   
Hans Joas
Perché la Chiesa? Miglioramento di sé versus comunità di fede” (Queriniana)

Perché la Chiesa? Se vogliamo una risposta decisamente poco convenzionale a questa domanda, consiglio vivamente la lettura del libro di Hans Joas, “Perché la Chiesa? Miglioramento di sé versus comunità di fede” (Queriniana 2024). Di solito coloro che, a vario titolo, si occupano di religione tendono a considerare la Chiesa un semplice presupposto del loro lavoro oppure una sorta di reliquia del passato destinata a scomparire o quanto meno a trasformarsi radicalmente, magari in senso democratico. Joas segue un’altra strada. A suo parere una sociologia della Chiesa dovrebbe prendere come punto di partenza “il fatto sorprendente e convincente” che la Chiesa esiste, c’è. E c’è da oltre duemila anni. “Nessuno – dice Joas – può negare che si tratti di un fenomeno notevole; alcuni saranno persino tentati di vedervi una sorta di miracolo”. Di sicuro pochissimi stati possono vantare una simile continuità ininterrotta, ma soprattutto nessuno stato ha il carattere universalistico che la Chiesa rivendica per sé. La Chiesa che ci presenta Joas è una “cooperativa di credenti” orientati a un ideale, gerarchicamente ordinata secondo i suoi vari “ministeri”, che continua a esistere anche in contesti culturali come i nostri, rispetto ai quali essa potrebbe apparire addirittura come un controsenso. A garantire questa esistenza sta principalmente il fatto che nella chiesa vengono articolate esperienze fondamentali per l’uomo: quelle che Joas chiama esperienze di auto-trascendenza, senza le quali non capiremmo che cosa sia la fede né la religione.

Sergio Belardinelli

   
Eugenio Borgna
In ascolto del silenzio” (Einaudi)

“Nel silenzio si ascoltano voci segrete, voci dell’anima, che sgorgano dalla piú profonda interiorità. Se non amiamo il silenzio è forse perché non vogliamo ascoltare quello che si agita nel nostro cuore, e rispondere alla voce che chiama dalle misteriose lontananze della nostra anima. Non lo amiamo insomma perché ci fa ripensare al senso della nostra vita, e alla importanza che hanno riflettere e meditare, immaginare e ascoltare la voce del cuore”. Il penultimo libro del grande psichiatra Eugenio Borgna (1930-2024). Un invito a provare ad affrontare quel silenzio che spesso non tolleriamo, e subito colmiamo di rumore, chat, tv, e voci di dj, alla radio, che parlano del nulla. Un suggerimento da un grande conoscitore d’anime: fronteggiare il silenzio, senza scappare. Non così facile come sembra. Ma il silenzio non è il nulla: è uno spazio interiore fecondo, che può suscitare una fascinazione. In chi resta ad ascoltare.

Marina Corradi

     
Christian Grataloup e Charlotte Becquart-Rousset
Atlante storico mondiale” (L’ippocampo)

E’ l’edizione aggiornata e ampliata dell’atlante che gli stessi autori avevano curato in Francia nel 2019, e che si avvale del preziosissimo lavoro della rivista mensile L’Histoire, dotata di una sezione cartografica commovente per ampiezza e precisione. Rispetto ai tradizionali atlanti storici su cui abbiamo studiato da giovani, ha il pregio di associare a ogni mappa un codice per la visualizzazione online ma, ancor più, l’ambizione di raccogliere anziché accatastare: pretende infatti di unificare l’intera storia dell’umanità nelle capillari diramazioni dell’unica azione che ci accomuna tutti dalle origini ai giorni nostri, ossia occupare uno spazio e dire “questo è mio”. Ragguardevole, a questo proposito, la vertigine borgesiana causata dalla prima mappa, che raffigura lo schema dell’atlante stesso. Io lo uso come coffee-table book; un po’ perché è elegante, un po’ perché ogni tanto non ricordo qualcosa da controllare senza alzarmi dal divano, un po’ perché mi piace aprirlo a caso e scoprire dettagli sui tragitti dei commedianti nel Settecento o sull’accordo Sykes-Picot. Ma, soprattutto, perché tenerlo a portata di mano mi dà l’impressione di capire un po’ meglio il telegiornale.

Antonio Gurrado

Javier Marías
Berta Isla” (Einaudi)

“Berta Isla” di Javier Marías. Parla di amore, di passioni e di menzogne. Cioè di tutto. Non è proprio un libro fresco, ha già qualche anno, ma vale la pena recuperarlo, e regalarlo. Invece, per i più audaci – o per litigare in famiglia –  un libro del filosofo russo Pëtr A. Kropotkin, anarchico e rivoluzionario. Ma anche geografo, zoologo, sociologo e un po’ di altre cose. Eppure, nonostante tutto, inspiegabilmente ottimista.

Ruggiero Montenegro

Francesco Boer e Fabio Bortesi
La ricetta dell’incanto” (Wudz)

Quelli che la carbonara si fa così, “mo’ te la spiego io”. Quelli che non c’è un modo solo, “questa è la mia versione”. Quelle su Tinder che andiamo al sushi. Quelle che no al sushi, sono team pizza. Quelli che il romanesco per spiegarti la ricetta, “facilissima”, e tu dai fuoco alla cucina provandoci. Quelli che recensiscono panini. Quelli che vanno agli stellati e si alzano a metà per fumare. Se il moderno feticismo per il cibo vi ha fatto venire per ripicca la voglia di smettere di mangiare, come gli essere umani fanno, e tornare a nutrirvi, come gli animali, magari a pane e acqua, “La ricetta dell’incanto” di Francesco Boer e Fabio Bortesi (Wudz) è una lettura consigliata. “Leggende, rituali e simboli dell’alimentazione”, per riscoprire il valore sacrale del produrre e del consumare insieme. Un libro ricco di miti, di Bibbia e di Vangelo. Ma realista: “Dovremmo sforzarci di riportare il senso e la sacralità della vita e del cosmo nella nostra èra devastata da secoli di avidità e utilitarismo, senza per questo rinunciare a quelle conquiste tecnologiche e culturali che hanno migliorato le nostre vite”.

Nicola Contarini

Vincenzo Latronico
La chiave di Berlino” (Einaudi)

E’ un saggio, non una guida. Per cui la pretesa di scorgervi suggerimenti al fine di visitare la città da turista è sbagliata in partenza. Più che altro “La chiave di Berlino” di Vincenzo Latronico vi proietta nei bar sull’Oberbaumbrücke o sul Landwehrkanal, in quella fine degli anni Dieci del nuovo millennio in cui Berlino era uno “spazio pieno di vuoti”. Ora la città è molto cambiata, si fanno code di diversi isolati con un sacco di credenziali sottobraccio per accaparrarsi un appartamento sgarrupato a cifre ragguardevoli mentre tempo addietro gli studio te li buttavano appresso. Ma in poco più di un centinaio di pagine si imparano un sacco di cose che è divertente sapere se (ma anche no) vi si progetta un viaggio nell’anno venturo. Non solo la culture dei rave o il tanto famigerato Berghain, di cui è difficile anche solo parlare perché, come scrive Latronico, “il racconto si è logorato nella reiterazione del mito, finendo per somigliare a quei jingle pubblicitari ripetuti tanto ossessivamente da risultare nauseanti”. C’è una discrezione di cos’è stato (e in parte è ancora) in città l’ambiente legato all’arte contemporanea, una specie di indotto a cui molti si sono abbeverati fornendo un servizio: vendere pozze di linguaggio per dare senso alle opere. Anche chi ambisce solamente a mettersi in fila al club di cui sopra potrebbe arrivarci con alle spalle una lettura affatto banale. Anzi: dovrebbe diventare un prerequisito per entrare.

Luca Roberto

Libri in tema di BIBLIOTERAPIA

Ecco alcuni libri e risorse utili sul tema della biblioterapia, una pratica che utilizza la lettura per promuovere il benessere psicologico e emotivo.

Libri Consigliati

  1. Curarsi con i libri. Rimedi letterari per ogni malanno
  • Questo libro offre una selezione di opere letterarie associate a vari “malanni” emotivi, suggerendo titoli specifici per affrontare diverse problematiche, come l’ansia o la depressione[1].
  1. Biblioterapia di Marco Dalla Valle
  • Considerato il primo manuale di biblioterapia in italiano, questo testo esplora le applicazioni della biblioterapia e offre strumenti pratici per l’uso dei libri come mezzo terapeutico[5].
  1. Chiedilo ai libri. Il benessere dalla biblioterapia
  • Questo volume discute come la lettura possa diventare un percorso di crescita interiore e benessere, enfatizzando l’importanza del tempo dedicato alla lettura[4].
  1. Biblioterapia a scuola
  • Una raccolta di saggi che analizza il ruolo della biblioterapia nel contesto scolastico, evidenziando come i libri possano essere utilizzati per supportare il benessere degli studenti[7].

Approfondimenti sulla Biblioterapia

  • La biblioterapia clinica è condotta da professionisti della salute mentale e mira a trattare condizioni patologiche attraverso la lettura guidata[2].
  • La biblioterapia dello sviluppo, invece, si concentra sul miglioramento delle abilità personali e sociali in individui sani, utilizzando vari materiali narrativi, dai romanzi alle graphic novel[2].
  • Il Centro di ricerca interdipartimentale in biblioterapia dell’Università di Verona è un’importante iniziativa in Italia che studia le applicazioni della biblioterapia e promuove la formazione dei professionisti nel campo[2].

Risorse Online

  • Biblioterapia Italiana: offre corsi e incontri online per approfondire la pratica della biblioterapia.
  • Tolstoy Therapy: un blog in inglese con letture specifiche per vari disagi emotivi.

La biblioterapia rappresenta un approccio innovativo e multidisciplinare, capace di integrare la letteratura nella pratica terapeutica, stimolando la riflessione personale e il miglioramento del benessere psicologico.

Citations:
[1] https://www.lifegate.it/biblioterapia
[2] https://www.univrmagazine.it/2024/03/15/biblioterapia-il-benessere-tra-le-pagine-di-un-libro/
[3] https://www.mywayblog.it/che-libro-leggere/
[4] https://www.castelvecchieditore.com/prodotto/chiedilo-ai-libri-il-benessere-dalla-biblioterapia/
[5] https://quiedit.it/prodotto/biblioterapia/
[6] https://biblioterapiaitaliana.com/Biblioterapia/consigli-di-lettura/
[7] https://www.editricebibliografica.it/scheda-libro/autori-vari/biblioterapia-a-scuola-9788893575331-580554.html

I LIBRI EINAUDI 1933-1983 TROVANO CASA,   A MILANO ALLA BIBLIOTECA DI VIA SENATO,  In mostra dal 28 novembre al 7 dicembre 2024

PAGINA 3 / Radio3 : programma radiofonico di approfondimento delle pagine culturali

programma radiofonico di approfondimento delle pagine culturali

Pagina 3 | Rai Radio 3 | RaiPlay Sound

https://www.raiplaysound.it/programmi/pagina3

pagina su facebook:

https://www.facebook.com/paginatre.radiotre/?locale=it_IT

PODCAST sui libri e la letteratura 

podcast sui libri e la letteratura

Guida ai podcast sui libri da ascoltare – ilLibraio.it

https://www.illibraio.it/news/ebook-e-digitale/guida-podcast-sui-libri-1441241/

la nuova sede del gruppo FELTRINELLI, a Milano in via Quadrio

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Che forma prenderà questo polo?
«Accoglierà al lavoro 360 persone, con modalità molto aperte e fluide, un head quarter al quale faranno riferimento le nostre 121 librerie fisiche e le 3 online, le nostre attività di editoria e produzione di contenuti per media tradizionali e nuovi, la formazione con la scuola Holden. E infine uno spazio al quarto piano dedicato agli autori: per lavoro, incontri, frequentazioni»

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vai alla fonte informativa:

https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/24_settembre_12/alessandra-carra-la-nuova-sede-feltrinelli-in-via-quadrio-sara-un-distretto-della-cultura-questa-e-la-radice-di-milano-50986ba4-2661-4bff-be98-04fdda0cfxlk.shtml

i podcast di CHORAMEDIA

VAI A:

https://choramedia.com/podcast/

Fogliata di LIBRI, rassegna settimanale in il Foglio

vai a:

https://www.ilfoglio.it/una-fogliata-di-libri

TANTI TITOLI, SOLO TITOLI, in Le Scritteriate

Recalcati Massimo, postfazione di Cristina Guarnieri, Il lapsus della scrittura. Leggere i libri degli altri, Castelvecchi editore, 2023. Indice del libro

scheda dell’editore:

Il lapsus della lettura. Leggere i libri degli altri

Cosa resta del padre nell’epoca della sua evaporazione?

Cosa vuol dire essere figli, onorare l’eredità senza lasciarsi schiacciare dal suo peso?

È possibile fare spazio al nostro desiderio singolare in un’epoca votata al culto narcisistico dell’Io?

Come vivere il nostro corpo senza ridurlo a una macchina asservita al principio di prestazione?

Sono alcune delle domande che attraversano questo libro, in cui vengono raccolte letture diverse che Massimo Recalcati ha dato, dal 2007 a oggi, delle opere di scrittori, poeti, registi, teologi e altri psicoanalisti.

Perché «allargare l’orizzonte dei propri riferimenti alla filosofia, alla storia, alla politica, all’arte, alla letteratura e al cinema rinvia alla dimensione necessariamente estesa della formazione dello psicoanalista».

Leggere i libri degli altri (da Cormac McCarthy a Philip Roth, da Freud a Lacan, da Sartre a Deleuze) significa farsi toccare dall’imprevisto dell’incontro. Queste meditazioni ricompongono l’autobiografia intellettuale di uno psicoanalista che non smette di interrogare il mistero della parola, il miracolo dell’amore come evento inaudito, la forza generativa del desiderio. 

MASSIMO RECALCATI

Filosofo e saggista, è lo psicoanalista che più ha contribuito alla trasmissione del pensiero di Jacques Lacan in Italia. È membro della Società Milanese di Psicoanalisi, direttore dell’Istituto di Ricerca di Psicoanalisi Applicata di Milano e fondatore di Jonas (Centro di Clinica Psicoanalitica per i nuovi sintomi). Ha insegnato nelle Università di Urbino, Bergamo, Losanna e Pavia, e attualmente presso l’Università di Verona e allo Iulm di Milano. Ha condotto vari programmi televisivi, tra cui: L’inconscio dell’Opera (Sky Arte, 2016); Lessico famigliareLessico amoroso Lessico civile (Rai 3, 2018-2020). Nel 2017 gli è stato conferito il Premio Hemingway “Testimone del nostro tempo”. Nel 2018 ha ricevuto l’Ambrogino d’oro della città di Milano. Collabora con «la Repubblica» e con «La Stampa». Fra le sue ultime pubblicazioni: Ritorno a Jean-Paul Sartre. Esistenza, infanzia e desiderio (Einaudi, 2021), Esiste il rapporto sessuale? Desiderio, amore e godimento (Raffaello Cortina Editore, 2021), La legge della parola. Radici bibliche della psicoanalisi (Einaudi, 2022) e La luce delle stelle morte. Saggio su lutto e nostalgia (Feltrinelli, 2022).

Scuola Holden, Lezioni di scrittura, BIBLIOTECA, un posto dove essere contenti, Corriere della Sera, 2023. Indice del libro

LIBRI: classifica dei 100 bestseller di libreriauniversitaria.it pubblicati nel 2023

VAI AL SITO:

https://www.libreriauniversitaria.it/page_top_libri_2023.htm

PAGINA 3, programma radiofonico di approfondimento delle pagine culturali e dello spettacolo, in Rai Radio 3

l programma radiofonico di approfondimento delle pagine culturali e dello spettacolo, che dà voce a scrittori, poeti e saggisti, fra le firme italiane più prestigiose, ma anche a giovani talenti.

In conduzione: Edoardo Camurri, Florinda Fiamma, Vittorio Giacopini, Nicola Lagioia ed Elena Stancanelli. Responsabile di redazione: Marzia Coronati.

Pagina 3 è un programma a cura di Maria Chiara Beraneck.In onda

Dal lunedì al venerdì alle 9.00

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https://www.raiplaysound.it/programmi/pagina3

vedi anche la pagina facebook:

https://www.facebook.com/paginatre.radiotre

DOPPIOZERO, sito culturale

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https://www.doppiozero.com/

TIMBUCTU: Podcast di Marino Sinibaldi, in ilpost.it

VAI A:

https://www.ilpost.it/episodes/podcasts/timbuctu/

LIBRERIA La CIURMA, Viale Lecco 83, Como. Articolo di Carla Colmegna, in La Provincia 29 ottobre 2023, pag. 26

Libri da leggere di notte

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https://www.illibraio.it/liste-di-libri/libri-da-leggere-di-notte/?fbclid=IwAR3HUnf4mrKepMlwJ2Czbn5D3lhOj77YzHmfGJubKprZ3-XvUR1mR_TTk1A

la FIERA DEI LIBRAI, Bergamo

Per undici giorni, accanto alla grande libreria dove si può godere in libertà il piacere della lettura dei fenomeni editoriali di tendenza o delle numerose realtà cosiddette “minori”, sono in programma una serie di incontri con grandi autori della letteratura contemporanea con cui condividere storie ed emozioni vere

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Post dedicati ai LIBRI e alle LIBRERIE pubblicato sul Blog Luoghi del Lario, coatesa.com

VAI A:

https://coatesa.com/category/cultura-e-cultura-locale/libri-e-editori/

Post dedicati ai LIBRI e alle LIBRERIE pubblicati sul Blog traccesent.com

VAI A

https://traccesent.com/category/luogo-e-luoghi/biblioteche/

Post dedicati ai LIBRI e alle LIBRERIE pubblicati sul Blog mappeser.com

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https://mappeser.com/category/libri-editori-biblioteche/

I labirinti letterari più affascinanti del mondo (molti si trovano in Italia…) – in ilLibraio.it

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I labirinti letterari più affascinanti del mondo (molti si trovano in Italia…) – Foto – ilLibraio.it

Il Foglio: Una Fogliata di Libri

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FOGLIATA DI LIBRI

HACCA edizioni, Matelica (MC)

Hacca è una casa editrice marchigiana fondata e diretta da Francesca Chiappa. Dal 2006 pubblica recuperi del Novecento e narrativa contemporanea, proponendo titoli eterogenei ma accomunati da un’attività di ricerca che valorizza da un lato la tradizione della letteratura industriale italiana, dall’altro opere – di autori esordienti e non – nelle quali gli immaginari narrativi sono tracciati riservando un’attenzione particolare al linguaggio, spesso innovativo se non sperimentale.

VAI AL SITO:

gli AUTORI di Hacca edizioni:

https://hacca.it/autori/

Virginia e Co. a Monza: la libreria come se fosse una casa dove si cresce – in Racconta un libraio

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Virginia e Co. a Monza: la libreria come se fosse una casa dove si cresce – Racconta un libraio

le edizioni PulcinoElefante: Luciano di Samosata, frammenti da Elogio di una Mosca, 1995

i gruppi di lettura: in libreria, nelle biblioteche, sui social e in luoghi inusuali… – in ilLibraio.it

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Spopolano i gruppi di lettura: in libreria, nelle biblioteche, sui social e in luoghi inusuali… – ilLibraio.it

Ferrero Ernesto, Album di famiglia. maestri del Novecento ritratti dal vivo, Einaudi, 2022

scheda:

La distanza nasconde, sfuma o aiuta a vedere meglio? Ernesto Ferrero incolla come sulle pagine di un album le immagini di editori, scrittori, scienziati, artisti che hanno fatto grande la cultura del Novecento italiano, «classici contemporanei» con cui dialogare. Una galleria di penetranti ritratti dal vivo e da vicino, per reinterpretare la nostra storia recente.

Nelle sue vesti di editore, direttore del Salone del libro e scrittore, Ernesto Ferrero ha avuto il privilegio di conoscere molti grandi protagonisti della nostra cultura. Ha lavorato con loro, ne ha curato i libri, ha goduto della loro amicizia. E ce ne consegna ritratti brillanti e rivelatori, restituendoli alla loro verità umana. Sono «maestri, padri e fratelli elettivi, amici, compagni di lavoro e di viaggio, presenze vive con cui dialogare». Forti personalità che hanno ancora molto da dire e da insegnare. Ecco sfilare in un intreccio di incontri e di storie sorprendenti editori come

Einaudi,

Garzanti,

Inge Feltrinelli,

Roberto Calasso,

Elvira ed Enzo Sellerio.

Padri nobili come

Pavese,

Montale,

Bobbio,

Mila,

Foa,

Revelli

e Rigoni Stern.

Signore di ferro come

Natalia Ginzburg,

Elsa Morante,

Lalla Romano,

Chichita Calvino.

Maghi e funamboli come

Gianni Rodari,

Bruno Munari,

Fruttero & Lucentini,

il fisico Tullio Regge,

Guido Ceronetti

Inquieti come

Parise,

Del Buono,

Sciascia,

Consolo,

Celati.

Vittime di destini crudeli, come

Fenoglio,

Atzeni,

Del Giudice.

Mattatori come

Guttuso,

Pasolini,

Garboli,

Eco.

In apertura, due autori a cui Ferrero si è sentito particolarmente vicino,

Italo Calvino

e Primo Levi.

Veniamo introdotti nel backstage della loro vita professionale e privata, alla scoperta di tratti rivelatori, magari segreti o poco noti, tra arte e vita, dramma e commedia, confessione e narrazione. Sono capitoli di un avvincente romanzo della conoscenza, sullo sfondo di una stagione di intense passioni intellettuali e civili, colte nella loro vitalità creativa.

Copertina del libro Album di famiglia di Ernesto Ferrero

Ferrari Gian Arturo, Storia confidenziale dell’editoria italiana, Marsilio, 2022

scheda dell’editore:

https://www.marsilioeditori.it/libri/scheda-libro/2971543/storia-confidenziale-dell-editoria-italiana

Chi racconta questa storia di scrittori e editori, stampatori e mecenati, talenti e miserie è stato un protagonista dell’editoria italiana del Novecento. Ha lavorato in case editrici medie e grandissime, si è occupato di patrie lettere e letterature straniere, soprattutto ha incontrato persone e cose, attraversato epoche, inventato collane, assunto e licenziato.

Chi racconta somiglia abbastanza all’editoria italiana, elegante e iraconda, generosa e umbratile, colta e commerciale. Perché l’editoria, si legge in queste pagine, è figlia dell’intellettualità e del commercio, non appartenendo in fondo a nessuno dei due.

E poi, annosa questione, sono gli editori capitani d’azienda? Esistono ancora come i primi trent’anni del Novecento ce li hanno consegnati?

Chi racconta ricostruisce con passione e puntualità una storia che si suppone magmatica, casuale, con accelerazioni improvvise e sacche, costellata di invidie e affetti, rabbie e riconciliazioni, amori e antipatie.

Chi racconta sa che attraverso l’editoria si può raccontare la storia d’Italia, quella tra le due guerre e quella degli anni di piombo, quella dei magnifici anni Ottanta e la più recente, quando i protagonisti sono forse meno eroici ma più inattesi.

Con tono epico e comico, affettuoso e tagliente, con occhi distanti e nel contempo vicinissimi, Gian Arturo Ferrari ci accompagna nelle avventure umane e culturali degli uomini e delle donne che si sono occupati di scegliere come, quando e quali libri pubblicare in un paese in cui tutti scrivono e pochi leggono.

Con il quotidiano Repubblica: la vita a colori di Gianni Rodari, dal novembre 2022

vai a:

https://www.repubblica.it/cultura/2022/11/10/news/gianni_rodari_capolavori_collana_32_volumi_in_edicola_con_repubblica-373944558/?fbclid=IwAR2NWahCjX91_SKj0zEU6DT7HBMcTw0w2lCkpO5zunJ_okhjuf0WuMWIIfw

 

Illustrazione di Valeria Petrone per Gelsomino nel paese dei bugiardi di Gianni Rodari
Illustrazione di Valeria Petrone per Gelsomino nel paese dei bugiardi di Gianni Rodari 
In edicola ogni venerdì fino a giugno la collana in 32 volumi con i capolavori del maestro di Omegna. Arricchiti dai disegni dei più famosi illustratori italiani, da Bruno Munari a Giulia Orecchia

TartaRugosa ha letto e scritto di: Alba Donati (2021), La libreria sulla collina, Einaudi, Torino

Avatar di TartalùTARTARUGOSA

Quando sulla scrivania arriva un testo come questo, i libridinosi esultano di felicità. Non solo perché pensano a quanto sarebbe bello avere una simile libreria sotto casa, ma perché, amabilmente invidiosi, vorrebbero essere loro stessi gli autori delle pagine che, sotto forma di diario, si rincorrono fra memorie, citazioni, stimolazioni sensoriali, segnalazioni di libri ed autori che già desidereresti avere sul tavolo di lettura.

E anche perché è una cronistoria che mostra come sia possibile realizzare un sogno, quando ci credi davvero.

La libreria era dappertutto, prima ancora di nascere. Aveva già iniziato a fare incantesimi quando ancora era un poggio scosceso con qualche cespo di insalata, due pali arrugginiti e un filo per stendere i panni”.

Non si tratta infatti di una libreria convenzionale: Sopra la Penna è una specie di cottage-chalet letterario di legno che trasmette il sapore di casa, che affaccia su un giardino e su…

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Dionigi Ivano, Benedetta parola. La rivincita del tempo, Il Mulino, 2022

vai alla scheda dell’editore

https://www.mulino.it/isbn/9788815298355

La parola tende il filo ininterrotto del tempo che tiene insieme la memoria dei padri e il destino dei figli.

Creatura e creatrice, la parola custodisce e rivela l’assoluto che siamo.

Stupenda e tremenda, potente e fragile, gloriosa e infame, benedetta e maledetta, simbolica e diabolica, la parola è pharmakon, «medicina» e «veleno»: comunica e isola, consola e affanna, salva e uccide; edifica e distrugge le città, fa cessare e scoppiare le guerre, assolve e condanna innocenti e colpevoli. Per i classici è icona dell’anima, sede del pensiero, segno distintivo dell’uomo; per la sapienza biblica inaugura la creazione e fonda lo «scandalo» cristiano dell’incarnazione. Che ne è oggi della parola? Ridotta a chiacchiera, barattata come merce qualunque, preda dell’ignoranza e dell’ipocrisia, essa ci chiede di abbassare il volume, imboccare la strada del rigore, ricongiungersi alla cosa. Agostino direbbe che «noi blateriamo ma siamo muti». Costruttori di una quotidiana Babele e sempre più votati all’incomprensione reciproca, avvertiamo il bisogno di un’ecologia linguistica che restituisca alla parola il potere di svelare la verità. A noi il duplice compito: richiamare dall’esilio le parole dei padri e creare parole per nominare il novum del nostro tempo.

Ivano Dionigi è professore emerito di Lingua e Letteratura Latina dell’Università di Bologna, di cui è stato rettore dal 2009 al 2015. È presidente della Pontificia Accademia di Latinità e del Consorzio Interuniversitario Alma Laurea, e direttore del Centro Studi «La permanenza del classico». Tra i suoi libri: «Quando la vita ti viene a trovare. Lucrezio, Seneca e noi» (Laterza, 2018), «Osa sapere. Contro la paura e l’ignoranza» (Solferino, 2019), «Parole che allungano la vita. Pensieri per il nostro tempo» (Raffaello Cortina, 2020), «Segui il tuo demone. Quattro precetti più uno» (Laterza, 2020).

I. Il palazzo della memoria
Un’icona agostiniana.
Memoria e oblio.
Oralità e scrittura.
E ora?
II. La biblioteca
Luogo della memoria.
Tradizione.
Traduzione.
Un unicum.
Sapere e potere.
III. Il libro
Sopravvivenza.
Malasorte.
Libertà.
Vitalità.
Simbolo.
Salvezza.
Esibizionismo.
IV. La parola
Potere.
Tempo.
Politica.
Verità.
V. Contro il presente
Un lessico fondamentale.
Contestazione, fratello, Pentecoste.
Intelligere, interrogare, invenire.
Lentius, profundius, suavius.

Michito Aoyama, Finchè non aprirai quel libro, Garzanti, 2022

vai alla scheda dell’editore:

https://www.garzanti.it/libri/michiko-aoyama-finche-non-aprirai-quel-libro-9788811003090/

Giappone. Per prima cosa si entra in biblioteca. Poi bisogna trovare la signora Komachi, dalla pelle candida e con uno chignon fissato da uno spillone a fiori. Infine, aspettare che ci chieda: «Che cosa cerca?».

Sembra una domanda banale, ma non lo è. Perché la signora Komachi non è come le altre bibliotecarie. Lei riesce a intuire quali siano i desideri, i rimorsi e i rimpianti della persona che le sta di fronte.

Così, sa consigliare il libro capace di cambiarle la vita. Perché in fondo, come dice Borges, «il libro è una delle possibilità di felicità che abbiamo noi uomini».

È così per Tomoka che, fagocitata dalla vita di città, ha smarrito la serenità; per Ryō, che ha un sogno, ma è in eterna attesa del momento giusto per realizzarlo.

Poi ci sono Natsumi, che ha visto arenarsi la propria carriera dopo la gravidanza e non ha più la forza di lottare per riavere quello che ha perso;

e Hiroya, troppo concentrato su sé stesso per cogliere nuove opportunità.

Ognuno di loro esce dalla biblioteca stringendo tra le mani un libro inaspettato, e tra quelle pagine troverà il coraggio di cambiare prospettiva e non arrendersi. A volte è facile smarrire la strada e farsi domande sbagliate che non dissipano la nebbia che si ha davanti. Allora, bisogna guardare oltre e scorgere il raggio di sole che filtra dalle nuvole. La signora Komachi è lì per indicare la strada grazie al potere mai sopito dei libri.

Dal Giappone un fenomeno editoriale in corso di pubblicazione in tutto il mondo. In patria ha venduto più di 150.000 copie in poche settimane dall’uscita e vinto il premio Japan Booksellers’ Award, assegnato dai librai. Una donna, un libro, la vita che cambia. Affidarsi a qualcuno può essere difficile ma anche liberatorio. Non abbiate paura: la signora Komachi è pronta a farvi bere un sorso di nuova felicità.

LIBRI, indici di Tecalibri

In prima pagina di www.tecalibri.it :
Buona lettura con un clic su www.tecalibri.it

“Mi piacciono i libri che ti fanno leggere altri libri”, in Donati Alba, La libreria sulla collina, Einaudi, 2022

Mi piacciono i libri che ti fanno leggere altri libri. Una catena che non dovremmo mai interrompere.

L’unica forma di eternità che possiamo sperimentare è qui sulla terra, diceva Pia. Il giardino è una forma di eternità

Alba Donati   in     https://traccesent.com/2022/07/27/donati-alba-la-libreria-sulla-collina-einaudi-2022/

Donati Alba, La libreria sulla collina, Einaudi, 2022

Avatar di Paolo FerrarioTRACCE e SENTIERI

vai alla scheda dell’editore:

Un libro magico, che racconta un luogo magico, che esiste davvero. Una libreria microscopica in un paesino sperduto sulle colline toscane, ma portentosa come una scatola del tesoro. Dai bambini che entrano di corsa alle marmellate letterarie, da Emily Dickinson a Pia Pera, le giornate nella Libreria Sopra la Penna sono ricche di calore, di vite e storie, fili di parole che legano per sempre: una stanza piena di libri è l’infinito a portata di mano.

«Perché hai aperto una libreria in un paesino sconosciuto? Perché avevo bisogno di respirare, perché ero una bambina infelice, perché ero una bambina curiosa, per amore di mio padre, perché il mondo va a scatafascio, perché il lettore non va tradito, perché bisogna pensare ai piú piccoli, perché mi sono salvata».

Non è mai troppo tardi per realizzare un sogno. Nel dicembre 2019, Alba Donati decide…

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Libreria Sopra la Penna, a cura di Alba Donati

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Libreria Sopra la Penna

Vicolo Sopra La Penna, 7
55025 Lucignana (LU)

i consigli di Alba Donati: https://libreriasopralapenna.it/blog/i-consigli-di-alba-donati/

Franchini Antonio, Leggere possedere vendere bruciare, Marsilio, 2022

Romanzo psicologico: caratteristiche, origini e libri da leggere – in ilLibraio.it

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Romanzo psicologico: caratteristiche, origini e libri da leggere – ilLibraio.it

Un libro non è un video. Un video vive da solo, è un’entità completa, funzionante … Un libro è ciò che nasce dal lavoro di chi scrive e di chi legge, Letizia Pezzali , in Domani 1 maggio 2022

da:

Un bravo genitore deve censurare i libri dei figli?

Un libro non è un video. Un video vive da solo, è un’entità completa, funzionante. Un libro è un oggetto silenzioso e inerte, invece, incapace di funzionare senza la collaborazione del lettore. Un libro, dunque, è ciò che nasce dal lavoro di chi scrive e di chi legge. Leggere comporta più sforzo rispetto a guardare un video, e questo non significa che guardare un film sia un’attività inferiore, meno arricchente, anche perché l’arricchimento dipenderà dal libro, dal film, dalla qualità dell’opera.

Significa che per leggere siamo costretti a pagare un prezzo più alto in termini di accesso, una specie di pedaggio. Dobbiamo, appunto, collaborare in modo significativo. Dobbiamo metterci del nostro.

Libri

Avatar di loulescritteriate

Quanti candidi fogli,

di nero agghindati,

hanno accolto lacrime

discioltesi fra le sillabe?

(In foto“Fahrenheit 451” opera di Batt)

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100 LIBRI (800 a.c. – 2006) per imparare a leggere

Il modo in cui ordiniamo i libri è una scelta sentimentale – di Ilenia Zodiaco – ilLibraio.it

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Il modo in cui ordiniamo i libri è una scelta sentimentale – di Ilenia Zodiaco – ilLibraio.it

Castronuovo, Dizionario del bibliomane, Sellerio. Indice in Tecalibri

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Castronuovo, Dizionario del bibliomane

Indice


Premessa                        9

A
AAA                            15
Abbigliamento                  18
Accudire tarli                 20
Altarini di cenere             23
Anti-biblioteca                25
Apatia libraria                26
ARC                            27
Arcadia                        29
Arredamento                    31
Arte della memoria             33
Attrazione monografica         35

B
Bancarellista                  39
Bandella                       41
Barbe                          45
Bella e fedele                 48
Biblioclastia                  49
Biblioclastia culinaria        51
Biblioclastia poetica          52
Bibliofabulator gloriosus      53
Bibliofobia                    55
Bibliorrea                     57
Bibliotafia 1                  59
Bibliotafia 2                  62
Burla                          65

C
Calde pergamene                69
Calpestare libri               71


[...]


T
Taglierini                    447
Tanto Migne                   448
Tascabili                     450
Temibili faville              452
Teste calde                   454
Ti dico cosa leggere          455
Timbri                        457
Topolino                      458
Tutto il pubblicato           461

U
Uffiziuoli                    465
Ulisse frollato               467
Umidi amori                   469
Unghia femminile              471
Uovo di Colombo               473
Utensili                      475

V
Vendere autografi             481
Venuta la sera                483
Virtuoso                      485
Volubili e invidiosi          487
Volumi d'arte                 491

Z
Zyklon                        497

DUNCAN Dennis, INDICE, storia dell’, dai manoscritti a Google, l’avventurosa storia di come abbiamo imparato a orientarci nel sapere, Utet, 2022. Indice del libro

i MESTIERI del LIBRO: cosa fanno tutti quelli che fanno qualcosa nell’editoria: EDITORE, AMMINISTRATORE DELEGATO; DIRETTORE EDITORIALE; EDITOR; CONSULENTE; CAPO REDATTORE; REDATTORE; CORRETTORE DI BOZZE; LETTORE; TRADUTTORE; ART DIRECTOR; GRAFICO; MARKETING; UFFICIO STAMPA; COMMERCIALE; AGENTE DELLA RETE VENDITA; AMMINISTRAZIONE; UFFICIO CONTRATTI; AGENTE LETTERARIO; UFFICIO DIRITTI; UFFICIO TECNICO; SCOUT; DIGITAL MANAGER; SOCIALE MEDIA MANAGER. in A proposito di LIBRI. Come nascono e diventano questi oggetti di carta dove leggiamo storie, idee e mondi interi. Autori: Arianna Cavallo, Gabriele Gargantini, Ludovica Lugli, Giacomo Papi, Marco Verdura, Iperborea editore, 2021, pagine 23-32

VAI A:

i MESTIERI del LIBRO: cosa fanno tutti quelli che fanno qualcosa nell’editoria: EDITORE, AMMINISTRATORE DELEGATO; DIRETTORE EDITORIALE; EDITOR; CONSULENTE; CAPO REDATTORE; REDATTORE; CORRETTORE DI BOZZE; LETTORE; TRADUTTORE; ART DIRECTOR; GRAFICO; MARKETING; UFFICIO STAMPA; COMMERCIALE; AGENTE DELLA RETE VENDITA; AMMINISTRAZIONE; UFFICIO CONTRATTI; AGENTE LETTERARIO; UFFICIO DIRITTI; UFFICIO TECNICO; SCOUT; DIGITAL MANAGER; SOCIALE MEDIA MANAGER. in A proposito di LIBRI. Come nascono e diventano questi oggetti di carta dove leggiamo storie, idee e mondi interi. Autori: Arianna Cavallo, Gabriele Gargantini, Ludovica Lugli, Giacomo Papi, Marco Verdura, Iperborea editore, 2021, pagine 23-32 – Mappeser.com: Mappe nel sistema dei Servizi

Tanti libri che parlano di libri (e di librerie…) – ilLibraio.it

VAI A:

Tanti libri che parlano di libri (e di librerie…) – ilLibraio.it

La lista

Shaun Bythell

Tipi da libreria

Sara Nisha Adams

La biblioteca dei giusti consigli

Nadia Wassef

La libraia del Cairo

Michelle Gable

I segreti di una libraia

Vitiello Guido

Il lettore sul lettino. Tic, manie e stravaganze di chi ama i libri

Janet Skeslien Charles

La biblioteca di Parigi

Seierstad Åsne

Il libraio di Kabul

Valentina Notarberardino

Fuori di testo

Romano Montroni

L’uomo che sussurrava ai lettori

Simon Garfield

Sei proprio il mio typo

Alice Basso

Scrivere è un mestiere pericoloso

Gabrielle Zevin

La misura della felicità

Alice Basso

La scrittrice del mistero

Emily Blaine

La libreria dei sogni sospesi

Jonathan Galassi

La musa

Amy Meyerson

La libreria del tempo andato

Gian Arturo Ferrari

Libro

Robin Sloan

Il segreto della libreria sempre aperta

Oliviero Ponte di Pino

I mestieri del libro

Lucy Dillon

La libreria degli amori inattesi

Piero Dorfles

I cento libri che rendono più ricca la nostra vita

Ali BergMichelle Kalus

La vita inizia quando trovi il libro giusto

Nicola Gardini

Il libro è quella cosa

Marco Vichi

Il contratto

Castronuovo Antonio

Dizionario del bibliomane

Charles Bukowski

E così vorresti fare lo scrittore? Testo inglese a fronte

Andrea Kerbaker

Breve storia del libro (a modo mio)

Amy Witting

La lettrice testarda

Andrea Kerbaker

Lo scaffale infinito

Guido Quarzo

Il libraio sotterraneo

Nick Hornby

Una vita da lettore

George Orwell

Memorie di un libraio

Carola Barbero

La biblioteca delle emozioni

Bridget Collins

Il rilegatore

Cristina Caboni

La rilegatrice di storie perdute

John Harding

La biblioteca dei libri proibiti

Alice Basso

Un caso speciale per la ghostwriter

Proust Marcel

Il piacere della lettura

Pennac Daniel

Come un romanzo

Calvino Italo

Se una notte d’inverno un viaggiatore

Collins Paul

Al paese dei libri

Bradbury Ray; Hamilton Tim

Fahrenheit 451

Berthoud Ella; Elderkin Susan; Stassi F. (cur.)

Curarsi con i libri. Rimedi letterari per ogni malanno

Vargas Llosa Mario

Elogio della lettura e della finzione

Zusak Markus

Storia di una ladra di libri

CASTRONUOVO Antonio, Dizionario del bibliomane, Sellerio, 2021. Indice del libro

Quante storie: dai libri alla realtà, a cura di Giorgio Zanchini e Emilia Zazza, Rai3 – RaiPlay

Dai libri alla realtà Quante storie

vai a

Quante storie – RaiPlay

DORFLES Piero, Il lavoro del lettore. Perchè leggere ti cambia la vita, Bompiani, 2021. Indice del libro

scheda dell’editore:

https://www.bompiani.it/catalogo/il-lavoro-del-lettore-9788830109186

Chi non sa leggere si trova un po’ nella condizione di chi non sa nuotare: non ha la possibilità di fare un’esperienza unica. Poiché nella vita quotidiana però chi non legge libri sembra cavarsela benissimo, verrebbe da pensare che l’incapacità di leggere abbia poco a che fare con la capacità di essere bravi cittadini, lavoratori competenti, persone rispettose ed empatiche. La realtà però è che chi non legge difficilmente troverà altrove quello che chi legge trova nei libri. Nei libri c’è la storia dell’uomo, con le sue conquiste e i suoi fallimenti; ci siamo noi, con i nostri sentimenti, sogni, azioni; c’è quell’esperienza simbolica che ci spinge a sviluppare ingegno, fantasia e immaginazione. I libri sono una delle risorse più straordinarie per salvarci dalle prove della vita: chi sa leggere lo fa anche di fronte alle ansie più drammatiche, alle angosce più profonde, ai dolori più esacerbanti. Piero Dorfles illumina le prospettive che la letteratura può aprirci raccogliendo qui – senza alcuna pretesa di esaustività o sistematicità – alcune opere classiche raggruppate per grandi temi: quelli centrali dell’esperienza umana. Il risultato è una ricognizione personalissima che ci dimostra perché il lavoro del lettore è il più bello che esista.

Piero Dorfles è giornalista e critico letterario. Per la Rai ha curato diversi programmi radiofonici e televisivi tra cui Il baco del millennio e La banda.

Da anni affianca i conduttori della fortunata trasmissione televisiva Per un pugno di libri su Rai3.

Tra i suoi ultimi libri ricordiamo Il ritorno del dinosauro (2010), I 100 libri che rendono più ricca la nostra vita (2014) e Le palline di zucchero della fata turchina. Indagine su Pinocchio (2018).

 

CASTRONUOVO Antonio, Dizionario del bibliomane, Sellerio, 2021

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https://sellerio.it/it/catalogo/Dizionario-Bibliomane/Castronuovo/13607

«Questo libro – avverte l’autore – racconta una nutrita serie di fatti inerenti all’amore per i libri, e tutti comprovano che si tratta di un mondo zeppo di ossessioni, frenesie, capricci e irragionevoli stramberie».
Chi entra in queste pagine sprofonda subito nel lazzaretto dei morbi librari, tra le monomanie, le fobie, l’avidità e gli smodati vaneggiamenti che affliggono gli accumulatori di libri (siano essi collezionisti, cacciatori, predatori, semplici compratori, bibliofili, bibliomani, bibliofagi…); una moltitudine di figure crocifisse al proprio delirio: il libro inteso come oggetto materiale, come merce e come idea, mezzo o strumento.
Tutto nasce da un’assurdità insita nella formazione stessa di una biblioteca: «Che senso ha affastellare libri, che costituiscono un pesante problema di conservazione e pulizia? Che senso ha se ognuno di quei libri verrà toccato sì e no ogni quindici anni?». Da questo ramo guasto germinano i frutti: i mille tipi di insania, le tante storie di persone reali, gli episodi stravaganti e spesso al limite dell’incredibile che queste pagine svelano.
Dominati da una ironia affilata e non feroce, i brevi ritratti di Antonio Castronuovo bersagliano anche chi di libri vive: i librai, gli editori, gli scrittori. E svelano infine il paradosso di fondo: le fonti su cui s’incardina questo catalogo di morbosità sono a loro volta libri accumulati, alcuni rari, altri bizzarri, spesso del tutto superflui.
E così, la figura del «biblio-patologo» che l’autore dichiara di voler fondare – e in cui furtivamente s’incarna – serve a diagnosticare il morbo da cui egli stesso è affetto: quello incurabile della bibliofilia.

Salva una quercia e costruisce una piccola biblioteca all’interno del tronco – ilLibraio.it

Nel freddo Idaho una bibliotecaria ha salvato una quercia che stava per morire e ha creato una piccola libreria gratuita per il suo quartiere, aggiungendo al tronco ormai vuoto un tetto, una porta a vetri e un allacciamento elettrico che illumina i volumi messi a disposizione per i lettori…

Salva una quercia e costruisce una piccola biblioteca all’interno del tronco – ilLibraio.it

VITIELLO Guido, Il lettore sul lettino. Tic, manie e stravaganze di chi ama i libri, Einaudi, 2021. Intervista di Luca Mastrantonio all’autore: “Chi mette i libri di cucina vicino ai gialli? Uno snob o un assassino?”, in 7 Corriere della Sera, 15 ottobre 2021

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Perché molti lettori sottolineano i libri, ci scribacchiano sopra, fanno le orecchie ai bordi delle pagine, mentre altri guardano con orrore al piú lieve maltrattamento? E quali segreti custodiscono gli scaffali delle biblioteche domestiche? Se i volumi sono disposti in file doppie, cosa si nasconde nelle retrovie? Una ricognizione ricca e spiazzante di quelle perversioni che rendono erotico e nevrotico il nostro rapporto con i libri.

cerca gli articoli di Luca mastrantonio:

https://www.corriere.it/firme/luca-mastrantonio

dai GIORNALI CARTACEI ai social network, in Massimo Mantellini, Dieci splendidi oggetti morti, Einaudi , 2020, pagine 79/80

n Massimo Mantellini, Dieci splendidi oggetti morti, Einaudi , 2020, pagine 79/80

sui libri carta: “Esiste un legame indissolubile fra gli oggetti e le persone che li hanno posseduti …”, in Massimo Mantellini, Dieci splendidi oggetti morti, Einaudi , 2020, pagina 66

Esiste un legame indissolubile fra gli oggetti e le persone che li hanno posseduti, una relazione che si sostanzia in piccoli segni fisici.

Alcuni supporti, come i libri di carta, facilitano enormemente  questa sorta di geografia del mondo: cosa accadrà quando (e se) scompariranno.

in Massimo Mantellini, Dieci splendidi oggetti morti, Einaudi , 2020, pagina 66

Ma il libro è duro a morire. Intervista di Bruno Arpaia a IRENE VALLEJO sul libro Papyrus. L’infinito in un giunco, Bompiani, in Il Venerdi della repubblica 27 agosto 2021

Roberto Calasso (1941-2021)

Roberto Calasso (1941-2021). Scrittore. Saggista. Editore. Proprietario, presidente e direttore editoriale di Adelphi • «Sono nato in mezzo ai libri. Mio padre (il giurista Roberto Calasso, ndr), che era storico del diritto, lavorava per lo più su testi stampati fra l’inizio del Cinquecento e la metà del Settecento. Molti erano i volumi in-folio. Impossibile non vederli. Anche mio nonno Ernesto Codignola, che insegnava Filosofia all’Università di Firenze e fondò la casa editrice La Nuova Italia, aveva una biblioteca notevole, soprattutto di storia e filosofia, oggi incorporata nella biblioteca della Scuola Normale di Pisa» • «Dopo aver frequentato il liceo classico T. Tasso di Roma si è laureato in letteratura inglese con Mario Praz presentando una tesi sulla teoria ermetica del geroglifico in Sir Thomas Browne, erudito e occultista secentesco. Infatuatosi poi del filosofo Theodor W. Adorno, che ne apprezzò la solerzia bibliografica (“Ha letto tutti i miei libri e anche quelli che non ho avuto ancora il tempo di scrivere” disse di quel ventenne incontrato nel salotto di Elena Croce), si riprese dalla sbandata francofortese grazie a Bobi Bazlen, lettore onnivoro e fondatore dell’Adelphi, che gli spiegò come “l’io illuministico non andava salvato ma condotto a naufragio definitivo” e gli dischiuse le porte della cultura mitteleuropea che avrebbe segnato il suo destino di editore eclettico e esoterico “estraneo sia al bigottismo della sinistra sia al buzzurrismo della destra”. Tocca la perfezione nelle quarte di copertina» (Pietrangelo Buttafuoco) • Ha poi raccolto in volume e pubblicato nel 2003 queste quarte di copertina con il titolo Cento lettere a uno sconosciuto: tutti i suoi scritti sono editi dalla stessa Adelphi, fatto che ha suscitato qualche critica in passato • Negli anni Cinquanta ha fatto parte della redazione della rivista d’arte e letteratura Paragone, diretta dalla scrittrice Anna Banti. Insieme a lui c’erano anche Alberto Arbasino, Elémire Zolla e Umberto Eco (Sandra Petrignani) • Suo primo libro, L’impuro folle, del 1974: «Venne fuori di sorpresa, lo scrissi in due mesi con una sorta di febbre, mentre stavo lavorando a una introduzione alle Memorie di un malato di nervi di Schreber. Successe che Schreber improvvisamente diventò personaggio di romanzo. Come se le sue allucinazioni proseguissero in altra forma» • Tra le sue opere: La rovina di Kasch (1983); Le nozze di Cadmo e Armonia, la più importante, del 1988, a lungo in testa nella classifica dei libri più venduti; Ka (1996); K (2002); Il rosa Tiepolo (2006); L’ardore (2010); Il Cacciatore Celeste (2016), L’innominabile attuale (2017) • Battuto per un voto da Giuseppe Pontiggia al premio Strega del 1989. Da allora l’Adelphi non vi ha più partecipato • Tra i maggiori successi Adelphi che si devono a Calasso: L’insostenibile leggerezza dell’essere e le altre opere di Kundera, la scelta controcorrente di pubblicare la sterminata opera di Georges Simenon, il caso de La versione di Barney di Mordecai Richler e Zia Mame di Patrick Dennis • «Le sue polemiche sono rimaste nella storia della cultura italiana: con il germanista Cesare Cases, con il filologo Cesare Segre a proposito della pubblicazione di un pamphlet antisemita di Léon Bloy, con il critico Pier Vincenzo Mengaldo. Di recente, per Feltrinelli, è uscito un saggio di Elena Sbrojavacca (Letteratura assoluta) sulle sue opere maggiori. Si tratta di undici volumi, per un totale di 5.000 pagine, apparsi a partire dal 1983 (La rovina di Kasch), che attraversano varie epoche, dall’India dei Veda alla Parigi di Baudelaire alla Praga di Kafka» (Paolo Di Stefano) • Scriveva a mano. Appassionato di fotografia (ha pubblicato un saggio su Chatwin fotografo) • Juventino • Lascia la moglie, la scrittrice svizzera Fleur Jaeggy (niente figli con lei), e due figli, Josephine e Tancredi, avuti con la scrittrice tedesca Anna Katharina Fröhlich • È morto a Milano, dopo una lunga malattia, proprio nel giorno in cui escono i suoi ultimi volumi autobiografici, Memè Scianca, sulla sua infanzia a Firenze, e Bobi, memoir su Roberto Bazlen.

Memè Scianca e Bobi di Roberto Calasso (Adelphi)

. Antonio Gnoli su la Repubblica: «Occorre una certa temerarietà per riuscire a far convivere il remoto e il vicino, il Calasso autore con il Calasso che si abbandona al dondolio ipnotico dell’infanzia. Ma il risultato è sorprendente se ricondotto ai due libretti, […] talmente scarni e incisivi da far pensare all’essenzialità di un graffito che spunta improvviso da una grotta della memoria. Si tratta di Memè Scianca (un soprannome sibillino che l’autore in qualche modo non sa ricostruire con esattezza) e di Bobi. Mentre il primo ha un’ambientazione nell’infanzia fiorentina, l’altro ci consegna gli anni romani e l’incontro fondamentale con Bazlen. C’è una chiara contiguità biografica tra i due libri (ed è giusto leggerli in sequenza), ma è come se ciascuno si alimentasse di una trasparenza originaria che solo il luogo che la contiene riesce a rendere evidente. Firenze, dicevo. Arricchita da alcuni episodi che rivelano la storia di un bambino in equilibrio tra normalità ed eccezione: il campetto di calcio su cui nasce l’amicizia con Enzo Turolla (che lo istraderà alla lettura di Proust), le figurine, avidamente comprate all’edicola, le prime travolgenti letture (Cime tempestose, l’Orlando furioso, i gialli, Simenon ma anche gli angloamericani come Van Dine, Wallace, Stout, Cheyney), la scoperta della mitologia, i versi di Baudelaire che il bambino manda a memoria. È il Roberto nato durante la guerra, che attende con occhi impazienti, dalla finestra dello studio paterno, il giorno del passaggio delle Mille Miglia. La sua è un’infanzia colta, a tratti solitaria, arricchita dai primi sofisticati interessi musicali, vissuta attraverso la presenza di un padre, straordinario giurista, e di una madre che si è laureata su Plutarco con Giorgio Pasquali e che gestisce con fermezza e apprensione le difficoltà che la famiglia vive negli anni duri del conflitto. Fino alla rivelazione dell’episodio più drammatico: l’arresto – insieme a Renato Biasutti e Ranuccio Banchi Bandinelli – di Francesco Calasso, accusato dell’omicidio Gentile. Seguono settimane di angoscia e la quasi certezza di un’esecuzione imminente. Le testimonianze favorevoli di Benedetto Gentile, figlio del filosofo, e del console tedesco in Italia Gerhard Wolf salvano i tre ostaggi. La scrittura di Calasso sembra fatta da colpi di vento che, per un attimo, spalancano le vite di personaggi solo sfiorati» (leggi qui).

A proposito di LIBRI. Come nascono e diventano questi oggetti di carta dove leggiamo storie, idee e mondi interi. Autori: Arianna Cavallo, Gabriele Gargantini, Ludovica Lugli, Giacomo Papi, Marco Verdura, Iperborea editore, 2021

Come ordinare una biblioteca di Roberto Calasso (Adelphi), 2020

Come ordinare una biblioteca di Roberto Calasso (Adelphi). Emanuele Trevi sul Corriere della Sera: «Con Il libro di tutti i libri, uscito nello scorso autunno, Roberto Calasso ha aggiunto la decima parte a un’opera immensa, affascinante quanto inclassificabile, il cui primo volume, La rovina di Kasch, risale ormai a trentasette anni fa. […] Accanto all’opus magnum, poi, Calasso pubblica di tanto in tanto dei volumi di scritti minori, dove si esaltano le sue qualità di saggista, come in La letteratura e gli dèi e in questo Come si ordina una biblioteca, che raccoglie vari interventi (alcuni già apparsi parzialmente sulle pagine di questo giornale) legati a una riflessione sugli oggetti, le istituzioni, i modelli mentali che ruotano intorno al concetto di libro, a partire dalla sua materialità fisica di oggetto ormai più volte dato per obsoleto e morituro ma, come osserva Calasso, insostituibile come i letti, o i cucchiai. […] Forse Calasso sottovaluta eccessivamente l’e-book, che permette un’esperienza del tutto nuova e molto avvincente: leggere al buio. Ma ha perfettamente ragione quando afferma che il mondo è ancora pieno di libri, alla faccia di tanti futurologi, perché il nostro corpo ci permette un numero molto limitato di gesti e “gli oggetti sono tentativi più o meno felici di adattarsi alle caratteristiche inevitabili di quei gesti”. Oltre alle riflessioni promesse dal titolo sull’ordinamento di biblioteche pubbliche e private, il libro di Calasso affronta, nell’ordine, l’epoca d’oro delle riviste letterarie (all’incirca dal 1920 al 1945); la recensione (il cui archetipo risale a un articolo del 1665); e infine le librerie: queste, sì, come tutti sappiamo, a rischio di estinzione con l’avvento di Amazon. Il filo rosso di queste meditazioni ci sembra quello della teoria del “buon vicinato”, che risale ad Aby Warburg, che, oltre a essere stato un formidabile precursore nella storia dell’arte e nello studio dei simboli, diede forma a una biblioteca che nacque come privata ed è diventata un vero e proprio patrimonio dell’umanità. Ebbene, alla base dell’intuizione di Warburg c’è il fatto che i libri non esauriscono mai in se stessi i loro significati, come se fossero autosufficienti monadi verbali, ma ne generano di nuovi e imprevisti attraverso il loro accostamento: ovviamente nella mente di chi legge, ma anche sugli scaffali di una biblioteca o di una libreria. E lo stesso vale anche per gli indici delle grandi riviste letterarie del Novecento, dove si potevano trovare fianco a fianco, mettiamo, una prosa di Paul Valéry e un capitolo dell’Ulisse di Joyce. Si tratta pur sempre, come scrive Calasso con una formula che potrebbe applicarsi anche alle sue opere maggiori, di “moltiplicare e complicare i significati”» (leggi qui).

Il meraviglioso profumo delle librerie: entri per un libro, esci con cinque, di Maurizio De Giovanni, in La Stampa, 16 maggio 2020

La libreria è un luogo diverso. In libreria si entra con la vaga idea di comprare un libro, se ne prendono in mano venti, si ascolta la gente che chiacchiera e che si scambia recensioni; si parla col libraio, ci si manifesta e ci si fa conoscere. E una volta conosciuti ci si riconosce, e il libraio dà dei consigli. Quando si esce, dopo un’ora meravigliosa, si hanno in mano quattro o cinque volumi, e spesso nessuno di essi è quello che si aveva in mente quando si è arrivati. La libreria è il luogo in cui ci si imbatte nei libri. Sono loro a trovare il lettore, proponendo fascette e frasi in quarta di copertina, risvolti e colori. Si riconoscono gli scaffali, se ne valutano gli equilibri. I libri non sono merce, ma esseri viventi.

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vai all’intero articolo:

https://www.lastampa.it/topnews/tempi-moderni/2020/05/16/news/de-giovanni-il-meraviglioso-profumo-delle-librerie-entri-per-un-libro-esci-con-cinque-1.38849062

Giuseppe Pontiggia, “La mia blbliofilia è la brama di inghiottire l’universo”

Giuseppe Pontiggia,

“La mia blbliofilia è la brama di inghiottire l’universo

VENTOTTOMILA volumi su metri e metri di librerie.
Nessun computer, libri schierati secondo collane, editori, argomenti e, per risparmiare spazio, anche secondo le dimensioni. Il metodo per ritrovarli? Guardarli, consultarli spesso.
E’ così che Giuseppe Pontiggia ha organizzato la sua biblioteca:

«Sono pochi i libri che elimino. Quando questo avviene non lo faccio mai con dolore. Infatti il mio criterio è di scegliere opere che avrei voglia di cominciare a leggere la stessa sera in cui le ho acquistate. Quelli che dò via non li considero necessari. Non sono un collezionista che ama i libri intonsi, solo per il piacere di averli».

Ma come fa a trovare il tempo per leggere tutto quello che le interessa o che semplicementelo incuriosisce?

«Leggo più libri insieme. In questo campo sono a favore dell’infedeltà e della poligamia. La lettura è una ricerca senza fine. Dante, è un esempio, l’ho cominciato a capire solo dopo averlo letto più volte. Però anche una rapida incursione può essere importante. E’ come vedere un paesaggio per scorci. Una biblioteca vasta può favorire questi veloci attraversamenti».
Cosa si nasconde dietro la sua passione di bibliofilo?

«Una biblioteca come la mia rappresenta sicuramente qualcosa di irresponsabile. Rappresenta un’attrazione visionaria, una spinta verso la ricerca senza confini né limiti.

E’ come una brama malinconica di poter inghiottire l’universo intero attraverso i libri».

DA www.segnalo.it – ricerche bilbiografiche.

Lo Scaffale Segreto – libreria Hoepli, Milano

da pochi mesi può trovare nel sito della Libreria Hoepli di Milano uno spazio di suggerimenti, Lo Scaffale Segreto: un luogo virtuale in cui richiamiamo all’attenzione dei lettori libri di valore, libri “belli”, molto apprezzati da chi ve li presenta (e sicuramente da tanti altri), ma spesso non facilmente visibili nelle librerie fisiche e online a causa del tumultuoso turnover sugli scaffali. Questi libri hanno infatti una caratteristica: non sono novità.

Talvolta invece proponiamo titoli recenti che, anche se hanno già trovato qualche apprezzamento sulle pagine dei quotidiani e dei settimanali, a nostro parere vanno considerati con un occhio di particolare riguardo.

Insomma, ne Lo Scaffale Segreto, in seconda fila rispetto ai bestseller, vi ricordiamo alcuni evergreen o vi segnaliamo quelli che potrebbero diventarlo. Libri di cui talvolta non ricordiamo i titoli o dei quali addirittura non abbiamo mai sentito parlare. Ne proponiamo circa sei al mese, pochi per tutti quelli che meriterebbero di essere portati alla vostra attenzione, tanti per trovare il tempo di leggerli per la prima volta o di riscoprirli.

da Lo Scaffale Segreto – Blog Libri.