Romain Descendre, Jean-Claude Zancarini, L’opera-vita di Antonio Gramsci, Einaudi, 2025

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Ian McEwan, intervista a Il Venerdì di Repubblica, 14 novembre 2025

Ian McEwan nell’intervista a Il Venerdì di Repubblica tratta principalmente questi temi:

  • Il suo nuovo romanzo “Quello che possiamo sapere”, ambientato su due piani temporali: il 2014, con una cena tra amici da cui emergono amori, invidie, malattie e segreti; e il 2119, in un futuro distopico dopo un Grande Disastro ambientale che ha sommerso il Regno Unito, dove un ricercatore cerca un poemetto perduto.
  • Il romanzo affronta temi di amore, memoria, crimine morale, crisi climatica e sopravvivenza culturale in un mondo segnato da catastrofi.
  • McEwan usa la dimensione futura per riflettere sui problemi attuali, definendo il libro una sorta di fantascienza senza scienza.
  • Riflette sulla minaccia della post-verità e sull’importanza della documentazione e della memoria come strumenti per preservare la verità.
  • Parla anche della sua tecnica narrativa, del valore della scrittura e dell’evoluzione del romanzo contemporaneo, criticando l’uso eccessivo della prima persona in molte opere.

Questi sono i fili conduttori principali che emergono dall’intervista pubblicata sul Venerdì di Repubblica nel novembre 2025.facebook+2

  1. https://www.facebook.com/venerdiRepubblica/posts/oggi-tanti-romanzi-sono-in-prima-persona-troppo-soggettivi-io-ho-provato-a-scriv/1418773233590593/
  2. https://x.com/ilvenerdi/status/1988937455144497190
  3. https://antemp.com/category/letteratura/
  4. https://www.instagram.com/p/DQ_8wXbDLrU/
  5. https://x.com/ilvenerdi/status/1988822512902574324
  6. https://www.instagram.com/p/DRBy5lJDFdN/
  7. https://x.com/mirumir/status/1989009074374275156
  8. https://www.radiopopolare.it
  9. https://www.illibraio.it/news/narrativa/ian-mcewan-si-racconta-726023/
  10. https://minimaetmoralia.it/letteratura/34058-2/

Pier Paolo Pasolini, l’ultima notte. A cura di Aldo Cazzullo, in la7, 2 novembre 2025

Il 2 novembre 2025, La7 ha trasmesso in prima serata lo speciale televisivo “L’ultima notte di Pier Paolo Pasolini”, a cura di Aldo Cazzullo, nell’ambito del programma “Una giornata particolare”.

Lo speciale è dedicato al 50° anniversario dell’omicidio di Pasolini, avvenuto la notte tra l’1 e il 2 novembre 1975 all’Idroscalo di Ostia.

Aldo Cazzullo ha ricostruito con rigore e rispetto le ultime ore di Pasolini, seguendo il percorso tra i luoghi della Capitale dove il poeta, regista e intellettuale trascorse quella notte, come i ristoranti Pommidoro e Biondo Tevere, e contestualizzando la vicenda nell’insieme delle piste investigative, delle verità ufficiali e delle ombre ancora irrisolte attorno all’unico imputato Pino “la Rana” Pelosi.

Lo speciale ha presentato testimonianze inedite di personaggi come Walter Veltroni, Dacia Maraini, Furio Colombo e Francesca Fagnani, oltre al contributo di inviati che hanno esplorato i luoghi simbolici della vita di Pasolini, dal Pigneto a Casarsa del Friuli, dalla sua formazione a Bologna fino a Matera e Porzûs, con l’obiettivo di ripercorrere la vita e la tragica ultima notte del grande intellettuale italiano.

La narrazione affronta anche le riflessioni sulle controversie ancora aperte riguardo alla dinamica e ai mandanti dell’omicidio, così come le ritrattazioni e i dubbi sulla figura di Pelosi.corrieredimaremma+2

In sintesi, lo speciale di Aldo Cazzullo su La7 il 2 novembre 2025 ha offerto un’indagine approfondita e umanizzante sull’ultima notte di Pier Paolo Pasolini, proponendo una ricostruzione documentaria e storica che invita a riflettere ancora oggi sulla complessità e il mistero di uno dei delitti più emblematici del Novecento italiano.spettacolomusicasport+2

  1. https://corrieredimaremma.it/news/cultura–spettacoli/400502/una-giornata-particolare-stasera-2-novembre-aldo-cazzullo-racconta-l-ultima-notte-di-pier-paolo-pasolini.html
  2. https://www.la7.it/una-giornata-particolare/video/pasolini-lultima-notte-cazzullo-ricostruisce-la-dinamica-dellassassinio-30-10-2024-565289
  3. https://spettacolomusicasport.com/2025/11/02/una-giornata-particolare-su-la7-a-cinquantanni-dalla-morte-in-prima-serata-lultima-notte-di-pier-paolo-pasolini/
  4. https://www.instagram.com/reel/DQjMVl1jgMs/
  5. https://www.la7.it/una-giornata-particolare/rivedila7/una-giornata-particolare-pier-paolo-pasolini-lultima-notte-31-10-2024-565354
  6. https://iicparigi.esteri.it/it/gli_eventi/calendario/le-ultime-ore-di-pasolini-raccontate-da-aldo-cazzullo/
  7. https://www.tvblog.it/post/una-giornata-particolare-aldo-cazzullo-racconta-lultima-notte-di-pier-paolo-pasolini-a-50-anni-dallomicidio
  8. https://www.la7.it/rivedila7
  9. https://www.facebook.com/teleblogmag/posts/una-serata-che-ripercorre-quella-tragica-ultima-notte-le-indagini-e-liter-giudiz/1686167049151900/
  10. https://www.la7.it/una-giornata-particolare/rivedila7/una-giornata-particolare-pier-paolo-pasolini-lultima-notte-03-11-2024-565766

Paolo Godani, Melanconia e fine del mondo, Feltrinelli, 2025

Paolo Godani ha pubblicato il suo nuovo libro intitolato “Melanconia e fine del mondo” con Feltrinelli nel 2025. Questo lavoro esplora la natura della melanconia, sostenendo che la cultura degli ultimi due secoli è intrinsecamente legata a sentimenti di tristezza e tormento interiore. Godani propone l’idea che la melanconia non sia solo un’esperienza individuale, ma una condizione culturale che permea la nostra comprensione del mondo e delle sue sfide[2][5].

Nel libro, Godani riflette su come eventi storici significativi, come le guerre mondiali, siano connessi a questa sensazione di malinconia collettiva. La sua analisi si concentra sul dolore e sulla caducità, evidenziando come queste esperienze abbiano modellato la nostra visione contemporanea della vita[4][6][7].



[2] https://www.lafeltrinelli.it/libri/autori/paolo-godani
[3] https://www.feltrinellieditore.it/opera/melanconia-e-fine-del-mondo/
[4] https://www.ubiklibri.it/book-9791256240210-melanconia-e-fine-del-mondo.html
[5] https://www.raicultura.it/filosofia/articoli/2025/01/Paolo-Godani-Melanconia-e-fine-del-mondo–cdb976fa-c7ad-4ac7-9c37-7ce2b50412cc.html
[6] https://x.com/feltrinellied/status/1884494034468585963
[7] https://www.fatamorganaweb.it/melanconia-e-fine-
[8] https://www.fatamorganaweb.it/pdf/melanconia-e-fine-del-mondo-di-paolo-godani

I temi principali trattati in “Melanconia e fine del mondo” di Paolo Godani includono:

  • Estetica: Il libro esplora come la melanconia influenzi l’esperienza estetica e la percezione artistica nel contesto del Novecento.
  • Psicoanalisi: Godani analizza il legame tra la melanconia e le teorie psicoanalitiche, ponendo l’accento sul significato psicologico di questa condizione.
  • Politica: Viene esaminato il modo in cui la melanconia si interseca con le dinamiche politiche e sociali, suggerendo che la tristezza collettiva possa influenzare i movimenti culturali e politici.

Il libro si propone di riflettere su come questi aspetti siano interconnessi e abbiano plasmato la nostra comprensione contemporanea della realtà, evidenziando l’importanza della melanconia come condizione culturale.


[1] https://docenti.unimc.it/paolo.godani/courses/2024/29796
[2] https://unimc.coursecatalogue.cineca.it/insegnamenti/2024/49912_636549_19594/2023/49912/10193?coorte=2024&schemaid=4906
[3] https://www.libropiu.it/filosofia/uexkll-jakob-von/la-teoria-del-significato/9791222312491

recensione:

Roberto Esposito, Sopravvivere alla malinconia canaglia, in la Repubblica 29 gennaio 2025, pagina 27

https://www.repubblica.it/cultura/2025/01/28/news/libro_melanconia_e_fine_del_mondo_paolo_godani_come_sopravvivere_alla_malinconia-423967103/

Edith Bruck, La donna dal cappotto verde, La Nave di Teseo, 2025

Edith Bruck, scrittrice ungherese naturalizzata italiana, pubblicherà il suo nuovo romanzo “La donna dal cappotto verde” con La Nave di Teseo, disponibile in libreria a partire dal 21 gennaio 2025. Questo libro affronta temi profondi come la memoria e la testimonianza, esplorando il conflitto tra il rancore legato ai ricordi e la possibilità di trovare sollievo attraverso la narrazione[2][8].

Nata il 3 maggio 1931 a Tiszakarád, in Ungheria, Bruck è stata deportata ad Auschwitz all’età di 13 anni e ha vissuto esperienze traumatiche nei campi di concentramento, che ha poi trasformato in una vasta opera letteraria. I suoi scritti non solo raccontano l’Olocausto, ma anche la sua vita dopo la guerra, evidenziando le sfide affrontate dai sopravvissuti[1][3][7].

“La donna dal cappotto verde” si inserisce nel suo ampio repertorio che include opere significative come Chi ti ama così e Il pane perduto. La sua scrittura è caratterizzata da un linguaggio evocativo e da una profonda introspezione, rendendo Bruck una voce fondamentale nella letteratura contemporanea[4][6].

Citations:
[1] https://www.lanotiziagiornale.it/edith-bruck-chi-e-la-scrittrice-biografia-libri-e-testimonianza-della-shoah/
[2] https://lanavediteseo.eu/portfolio/la-donna-dal-cappotto-verde/
[3] https://premiostrega.it/PS/autore/edith-bruck/
[4] https://www.ibs.it/donna-dal-cappotto-verde-libro-edith-bruck/e/9788834620007
[5] https://www.garzanti.it/autori/edith-bruck/
[6] https://www.lafeltrinelli.it/donna-dal-cappotto-verde-libro-edith-bruck/e/9788834620007
[7] https://it.wikipedia.org/wiki/Edith_Bruck
[8] https://dazebaonews.it/cultura/il-libro/174939-la-nave-di-teseo-edith-bruck-la-donna-dal-cappotto-verde-in-libreria-dal-21-gennaio.html

con riferimento al dittatore dei prossimi 4 anni e.m.: il DOMINIO della tecnica nel pensiero di EMANUELE SEVERINO

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Scurati Antonio, L’ora del destino, 1940-1943, Bompiani, 2024

scheda dell’editore:

https://www.bompiani.it/catalogo/m-lora-del-destino-9788830104976

Sono trascorsi quarant’anni da quando il figlio del fabbro di Dovia ha mosso i primi passi in politica; quasi venti da quando ha impugnato lo scettro del potere; poche settimane da quando ha annunciato agli italiani che il destino batte l’ora della guerra. Proprio adesso, alla fine di giugno del 1940, quel destino offre al Duce un segno, forse un presagio: Italo Balbo, il condottiero della Milizia, il maresciallo dell’aria celebre in tutto il mondo, viene abbattuto in volo da fuoco amico. Ma non c’è più tempo per volgersi indietro. Affinché la Storia metta in scena l’immane tragedia della guerra, ciascuno deve interpretare la sua parte. 
Come il generale Mario Roatta, feroce pianificatore di rappresaglie e capo di un esercito spaventosamente impreparato; Galeazzo Ciano, ossessionato dall’idea di dominare il Mediterraneo; Edda, pronta a unirsi alla Croce rossa per avere la sua prima linea; Clara Petacci, che stringe tra le braccia un uomo sempre più simile a un fantasma; Amerigo Dùmini, l’assassino di Matteotti, che ha prosperato ricattando quel fantasma; e la lunghissima sfilza di gerarchi, tra cui Dino Grandi, sempre più insofferenti verso il Duce. 
Costretta a fare il proprio dovere è poi una generazione intera di italiani, uomini, donne, soldati, tra cui l’alpino Mario Rigoni Stern, arruolatosi volontario, che nel gelo del fronte russo apre gli occhi sulla natura del dramma a cui partecipa, o il maggiore Paolo Caccia Dominioni, che deve guidare il suo reparto nelle sabbie della tragica battaglia di El Alamein. 
E infine c’è lui, Benito Mussolini, ancora convinto di poter bilanciare in Europa le brame conquistatrici di Hitler ma in realtà pronto a scodinzolare al fianco della tigre tedesca come un patetico sciacallo. 
A questo quarto pannello della sua epopea letteraria e civile Scurati affida il gigantesco affresco dell’Italia fascista sui fronti del secondo conflitto mondiale, degli errori, degli orrori e dell’eroismo ancora possibile per uomini e donne reduci da vent’anni di dittatura. E tratteggia il ritratto al nero di un uomo di fronte al destino che ha plasmato per sé e per un’intera nazione, un uomo solo all’incrocio tra il parallelo del crepuscolo e un meridiano di sangue.

Nicoletta Verna, I giorni di vetro, Einaudi, 2024

scheda dell’editore:

I giorni di Vetro

Redenta è nata a Castrocaro il giorno del delitto Matteotti. In paese si mormora che abbia la scarogna e che non arriverà nemmeno alla festa di San Rocco. Invece per la festa lei è ancora viva, mentre Matteotti viene ritrovato morto. È cosí che comincia davvero il fascismo, e anche la vicenda di Redenta, della sua famiglia, della sua gente. Un mondo di radicale violenza – il Ventennio, la guerra, la prevaricazione maschile – eppure di inesauribile fiducia nell’umano. Sebbene Bruno, l’adorato amico d’infanzia che le aveva promesso di sposarla, incurante della sua «gamba matta» dovuta alla polio, scompaia senza motivo, lei non smette di aspettarlo. E quando il gerarca Vetro la sceglie come sposa, il sadismo che le infligge non riesce a spegnere in lei l’istinto di salvezza: degli altri, prima che di sé. La vita di Redenta incrocia quella di Iris, partigiana nella banda del leggendario comandante Diaz. Quale segreto nasconde Iris?

– Ha qualcosa che non va, la purina, – dicevano.
– È la scarogna, – ripeteva tranquilla mia madre, premendomi sulla bocca il seno.
– Però ha una bella faccina, – aggiungevano, e quel «però» era il segno della loro compassione.
«Però è buona», «Però è tranquilla». Però non è come gli altri.
– Com’è che non piange? – chiedeva la sera mio padre.
– Piangerà. Le donne prima o poi piangono tutte.

Hanno detto de Il valore affettivo:

«L’autrice procede con voce sicura nel dipanare il filo dei ricordi, con autenticità, senso del ritmo e padronanza di tempi».
Viola Ardone

«Nicoletta Verna ha scritto un romanzo familiare di rara intensità che affonda nell’enigma di un sentimento di colpa senza redenzione».
Corrado Augias

«Una penna che controlla perfettamente trama e personaggi».
Valeria Parrella

per rivedere IN ALTRE PAROLE, a cura di Massimo Gramellini, su la7

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https://www.la7.it/in-altre-parole/rivedila7

Benjamin Moser, SONTAG, una vita, Rizzoli, 2023. Biografia di Susan Sontag (1933-2004)

scheda dell’editore:

Se il grande autore moderno, per Elias Canetti, è colui che riassume la sua epoca e con la sua epoca si scontra, Susan Sontag può essere senza dubbio annoverata fra i più brillanti autori del secolo scorso. Scrittrice, filosofa, critica, figura amata e controversa, per cinquant’anni ha stabilito i termini del dibattito culturale statunitense intrecciando la propria parabola intellettuale a eventi chiave della storia americana e mondiale. Sontag era all’Avana all’inizio della rivoluzione cubana; era a Berlino quando cadde il Muro; era a Hanoi sotto i bombardamenti americani; era in Israele per la Guerra dello Yom Kippur e a Sarajevo durante l’assedio più lungo dei tempi moderni. La sua è la storia di una ragazza di provincia divenuta simbolo dell’intellettuale cosmopolita, di una pensatrice seria che ha attraversato tanti mondi, fra cui quello del glamour e delle celebrità, consegnandoci riflessioni indispensabili sull’arte, la politica, il femminismo, l’omosessualità, la fama e lo stile, la medicina moderna e Freud. Con sguardo lucido e rigoroso, Benjamin Moser esplora il pensiero di Susan Sontag a partire dai suoi scritti, ma fa molto di più: ci mostra l’essere umano che si cela dietro alla stimata e discussa intellettuale, in tutta la sua imperfezione e contraddittorietà. Una donna coraggiosa quanto insicura, generosa quanto narcisista. Dall’infanzia passata con la bellissima e vanitosa madre e segnata dalla scomparsa prematura del padre, passando per gli anni della formazione, fino agli amori turbolenti e al rapporto sofferto con la propria omosessualità, la vicenda umana di Susan Sontag, nelle mani di Benjamin Moser, assume i contorni di un grande romanzo americano in forma di biografia. Sontag è la prima biografia basata sugli archivi riservati di Susan, oltre che su centinaia di interviste realizzate dall’autore, fra cui spicca quella alla fotografa Annie Leibovitz, compagna di Susan per quasi vent’anni, che per la prima volta ha accettato di parlare della loro storia.

Vedi anche:

Di Sontag non ce n’è una sola, intervista di Nicola Mirenzi, in il venerdì di Repubblica 27 ottobre 2023

https://www.repubblica.it/venerdi/2023/10/26/news/di_susan_sontag_non_ce_ne_una_sola_una_nuova_biografia_svela_tutti_i_volti_di_una_grande_scrittrice-418784252/

David Grossman, Con gli occhi del nemico, Mondadori

scheda dell’editore

https://www.mondadoristore.it/occhi-nemico-Raccontare-pace-David-Grossman/eai978880475608/

Cosa può fare uno scrittore per aiutare il proprio paese a ritrovare la pace? Semplicemente il proprio mestiere: scrivere, raccontare, creare storie e personaggi in grado di far entrare i lettori nella pelle di un altro, farli pensare con la testa di un altro, far loro guardare la realtà con gli occhi di un altro. Anche se l’altro è un nemico.

Un personaggio inventato può diventare una persona vera, viva e intimamente familiare: è il miracolo della letteratura, che incanta gli uomini da sempre. Ma che è anche un dono prezioso per chi vive in un paese in guerra, un dono capace di accendere una speranza e indicare una via di uscita dal tragico labirinto del conflitto tra israeliani e palestinesi.

Scrivere diventa, allora, un mezzo per rendere il mondo meno estraneo e nemico, il dolore meno paralizzante e insopportabile, il linguaggio meno povero e fossilizzato dagli stereotipi dell’odio e della paura.

Nei quattro brevi saggi che formano questo libro David Grossman offre una testimonianza sul valore della letteratura e, insieme, una amara riflessione sulla situazione israeliana: la tragedia concreta e attuale di due popoli in guerra diventa lo specchio delle difficoltà – che sono di ogni uomo e di ogni epoca – di trovare la via del dialogo, della comprensione, della pace.

Elie Wiesel, L’ALBA, Guanda

scheda dell’editore:

https://www.guanda.it/libri/elie-wiesel-lalba-9788823513761/

Palestina, una calda sera d’autunno, un anno imprecisato tra la fine della Seconda guerra mondiale e il riconoscimento dello stato d’Israele. La resistenza ebraica lotta in Terra Santa contro il mandato britannico.
Gli inglesi impiccheranno all’alba il prigioniero David ben Moshe, e i clandestini ebrei hanno deciso che, nello stesso momento, risponderanno giustiziando a loro volta un ostaggio, il capitano John Dawson.

L’ingrato compito tocca al giovanissimo Elisha, emigrato in Palestina dopo aver vissuto l’inferno dei lager nazisti e dopo aver perso la sua famiglia. Durante la lunga notte che precede l’esecuzione, la mente del ragazzo è visitata dai ricordi: Elisha vede suo padre, sua madre, il suo maestro e il bambino che lui era. Le loro ombre sono lì, nel nascondiglio della resistenza, non per condannare l’atto che sta per compiere, ma perché il dramma di Elisha è il dramma di un’intera civiltà e di tutto un popolo. Un popolo che, per sopravvivere, dovrà imparare l’odio e la guerra.

Narrato in uno stile scarno, di straordinario potere allusivo e metaforico, il tragico passaggio dal ruolo di vittima a quello di carnefice si dilata fino ai confini di una più ampia riflessione: sul destino dell’uomo, sul come e sul quanto la presenza di Dio possa influire su tale destino

Il tunnel, di Abraham Yehoshua, Einaudi

scheda dell’editore

Come può un uomo come Zvi Luria, che è sempre stato affidabile e solido, un punto di riferimento per famiglia e amici, un ingegnere che costruiva strade e tunnel, scendere a patti con il proprio inevitabile declino mentale? Come possono farlo sua moglie e i suoi figli? Come ci si comporta di fronte alla razionalità che lentamente svanisce?

E come si affronta la paura? Yehoshua costruisce intorno a queste domande una toccante meditazione sull’identità e sull’amore, sui gesti che è necessario compiere prima di congedarsi.

Una vicenda intima e privata che s’intreccia a doppio filo con quella collettiva e politica del popolo palestinese e di quello israeliano, vicinissimi eppure cosí distanti dal trovare un modo per esistere insieme.

Amos Oz, Resta ancora tanto da dire. L’ultima lezione, Feltrinelli, 2023

Antonio Gramsci – Odio gli indifferenti … l’indifferenza è il peso morto della storia …, in La città futura, 1917

da

Antonio Gramsci – Odio gli indifferenti, l’indifferenza è il peso morto della storia

„Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire partecipare. Chi vive veramente non può non essere cittadino partecipe. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. L’indifferenza è il peso morto della storia. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l’intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l’assenteismo e l’indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un’eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo? Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime. Io partecipo, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, partecipo. Perciò odio chi non partecipa, odio gli indifferenti.“ —  Antonio Gramsci

Fonte: https://le-citazioni.it/frasi/1221390-antonio-gramsci-odio-gli-indifferenti-credo-che-vivere-voglia-dir/

Irti Natalino, prefazione di Fabio Tamburini, Lo Spettatore, Il Sole 24 Ore, 2022. Indice del libro

In ricordo di LUCIEN GOLDMANN: Sulla personalità di Lucien Goldmann; Alcune note su Lucien Goldmann; Socialismo e umanesimo, di Lucien Goldmann. Articoli vari in Utopia, settembre/ottobre 1971

Federico Faggin, Irriducibile. La coscienza, la vita. i computer e la nostra natura – Mondadori , 2022. Indice del libro. Intervista e presentazione a Quante storie, raitre, 3 ottobre 2022

Avatar di Paolo FerrarioMAPPE nel sistema dei SERVIZI alla persona e alla comunità, a cura di Paolo Ferrario

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Irriducibile. La coscienza, la vita. i computer e la nostra natura – Federico Faggin – Libro – Mondadori Store

Federico Faggin è il padre del microprocessore e di altre invenzioni che hanno rivoluzionato la tecnologia e il mondo in cui viviamo.

Con questo libro stravolge ancora una volta il nostro modo di vedere i computer, la vita e noi stessi.

Dopo anni di studi e ricerche avanzate ha concluso che c’è qualcosa di irriducibile nell’essere umano, qualcosa per cui nessuna macchina potrà mai sostituirci completamente. “Per anni ho inutilmente cercato di capire come la coscienza potesse sorgere da segnali elettrici o biochimici, e ho constatato che, invariabilmente, i segnali elettrici possono solo produrre altri segnali elettrici o altre conseguenze fisiche come forza o movimento, ma mai sensazioni e sentimenti, che sono qualitativamente diversi… E la coscienza che capisce la situazione e che fa la differenza tra…

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MASSIMO RECALCATI fa l’analisi psicopatologica del grillismo in: M5S adolescenti inguaribili – la Repubblica 16 luglio 2022 – TRACCE e SENTIERI

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MASSIMO RECALCATI fa l’analisi psicopatologica del grillismo in: M5S adolescenti inguaribili – la Repubblica 16 luglio 2022 – TRACCE e SENTIERI

” Nella politica italiana il ruolo dell’adolescenza inguaribile, incapace di evolvere verso la vita adulta, salvo rare e individuali eccezioni, è interpretato, sin dal tempo della sua nascita, dal M5S.

Questo movimento ha ereditato le caratteristiche personologiche e antropologiche del suo fondatore:

il disprezzo per le istituzioni,

la pratica costante dell’insulto e del dileggio degli avversari,

la denigrazione in toto del sistema dei partiti,

la barzelletta come narrazione,

una concezione purista e fondamentalista della propria identità, il rifiuto della politica come arte delle mediazione,

la predicazione populista di slogan retorici per fronteggiare problemi complessi,

l’assenza di identità e di memoria culturale,

l’arroganza che non conosce dubbi, la pretesa profetica di leggere il futuro,

l’incompetenza eletta a ideale,

la postura dell’anima bella che pretende di giudicare dall’alto del suo essere senza macchia il mondo marcescente della storia.

Tutti atteggiamenti che incontriamo nella nostra pratica clinica in ogni cristallizzazione patologica dell’adolescenza. “

Gigi Proietti recita “Ninna nanna della guerra” di TRILUSSA

Ninna nanna della guerra

Ninna nanna, nanna ninna,
er pupetto vò la zinna:
dormi, dormi, cocco bello,
sennò chiamo Farfarello
Farfarello e Gujermone
che se mette a pecorone,
Gujermone e Ceccopeppe
che se regge co le zeppe,
co le zeppe d’un impero
mezzo giallo e mezzo nero.

Ninna nanna, pija sonno
ché se dormi nun vedrai
tante infamie e tanti guai
che succedeno ner monno
fra le spade e li fucili
de li popoli civili

Ninna nanna, tu nun senti
li sospiri e li lamenti
de la gente che se scanna
per un matto che commanna;
che se scanna e che s’ammazza
a vantaggio de la razza
o a vantaggio d’una fede
per un Dio che nun se vede,
ma che serve da riparo
ar Sovrano macellaro.

Ché quer covo d’assassini
che c’insanguina la terra
sa benone che la guerra
è un gran giro de quatrini
che prepara le risorse
pe li ladri de le Borse.

Fa la ninna, cocco bello,
finché dura sto macello:
fa la ninna, ché domani
rivedremo li sovrani
che se scambieno la stima
boni amichi come prima.
So cuggini e fra parenti
nun se fanno comprimenti:
torneranno più cordiali
li rapporti personali.

E riuniti fra de loro
senza l’ombra d’un rimorso,
ce faranno un ber discorso
su la Pace e sul Lavoro
pe quer popolo cojone
risparmiato dar cannone!

Filosofi apologeti della guerra: HEGEL, DE MAISTRE, PROUDHON, JUNGER, QUINTON. Articolo di Nunzio Dell’Erba in La Ragione, febbraio 2022

il “PRINCIPIO DI RESPONSABILITA’ “, Hans Jonas

Avatar di Paolo FerrarioMAPPE nel sistema dei SERVIZI alla persona e alla comunità, a cura di Paolo Ferrario

“Agisci in modo che le conseguenze della tua azione siano compatibili con la sopravvivenza di un’autentica vita umana sulla terra.“

Fonte: https://le-citazioni.it/frasi/173942-hans-jonas-agisci-in-modo-che-le-conseguenze-della-tua-azione/

Il principio responsabilità è un libro di Hans Jonas del 1979, da cui prende il nome il principio cardine di un’etica razionalista applicata in particolare ai temi dell’ecologia e della bioetica.Wikipedia Prima pubblicazione:1979

ogni gesto dell’uomo che “deve” prendere in considerazione le conseguenze future delle sue scelte edeisuoi atti

Laresponsabilitàci obbliga ad essere responsabili e a fare in modo che se ne garantisca la permanenza della sua presenza nel mondo. L’essere-così, l’essere-in un determinato modo è, dunque, la capacitàdiessere responsabili,diessere capacidiesercitare laresponsabilità.

Hans Jonas cerca in questo lavoro di andare alle radici filosofiche del problema della responsabilità, che non concerne soltanto la sopravvivenza, ma l’unità della specie e la dignità della sua esistenza. Tra…

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Il sistema della COMUNICAZIONE e la SCRITTURA ARGOMENTATIVA, schede didattiche e dispensa di Paolo Ferrario

Le ideologie ritengono che una sola idea basti a spiegare ogni cosa … Hannah Arendt, in Le origini del totalitarismo

THOMPSON Jonny, Filosofia in breve. 150 grandi idee in poche parole, Corbaccio, 2021. Indice del libro

COMUNITA’, etimologia, definizione

La zattera della Medusa, di Théodore Géricault

Franco Volpi, con la collaborazione di Guido Boffi, DIZIONARIO DELLE OPERE FILOSOFICHE, Bruno Mondadori, 2000. Elenco delle voci e degli autori

STORIA DEL PENSIERO OCCIDENTALE: IL PENSIERO ANTICO. Volume 1°: DALLE ORIGINI DELLA FILOSOFIA A PLATONE, a cura di Emanuele Severino, Mondadori editore, 2019. Indice del libro

QUANTE STORIE, dai libri alla realtà, a cura di Giorgio Zanchini, 2019/2020, Rai 3

Ogni giorno storie, personaggi e temi con l’intento di approfondire alcuni aspetti della complessità che ci circonda.

Dall’arte alla letteratura, dalla musica alla storia recente, dalla filosofia alla politica, Giorgio Zanchini e i suoi ospiti offrono spunti di riflessione per comprendere le mille facce di un paese meraviglioso e contraddittorio

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https://www.raiplay.it/programmi/quantestorie

MACHIAVELLI Niccolò, citazioni

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“La macchina tecnologicamente più efficiente che l’uomo abbia mai inventato è il LIBRO”, Northrop Frye

“La macchina tecnologicamente più efficiente che l’uomo abbia mai inventato è il LIBRO

Northrop Frye

citazione tratta da Guida tascabile per i maniaci dei libri, Edizioni Clichy

A offendere sono le OPINIONI, non i fatti in sè. Citazione 20 di: EPITTETO, Manuale, nella traduzione di Enrico V. Maltese e di Pierre Hadot

A offendere , ricordalo, non è chi insulta o percuote, ma il giudizio che queste azioni siano offensive.

Perciò, quando uno ti irrita, sappi che è la sua OPINIONE  che ti ha irritato.

Come prima cosa , quindi, cerca di non farti trascinare subito dalla rappresentazione: una volta che avrai guadagnato un po’ di tempo per riflettere, potrai dominarti più facilmente

citazione da

https://antemp.com/2019/11/03/epitteto-manuale-con-la-versione-latina-di-angelo-poliziano-e-la-volgarizzazione-di-giacomo-leopardi-a-cura-di-enrico-v-maltese-garzanti-2017/

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citazione da

MANUALE DI EPITTETO, introduzione e commenti di Pierre Hadot (edizione francese del 2000), Einaudi, 2006. Indice del libro

 

 

MANUALE DI EPITTETO, introduzione e commenti di Pierre Hadot (edizione francese del 2000), Einaudi, 2006. Indice del libro – da TRACCE e SENTIERI

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MANUALE DI EPITTETO, introduzione e commenti di Pierre Hadot (edizione francese del 2000), Einaudi, 2006. Indice del libro – TRACCE e SENTIERI

Mattia Feltri sul premio Nobel per la letteratura a Peter Handke, 15 ottobre 2019

La Stampa
Hanno ragione Pigi Battista e Giampiero Mughini quando, a proposito di Peter Handke, premio Nobel per la letteratura, dicono che uno scrittore va giudicato per la qualità dei libri e non per l’appoggio a dittatori e mascalzoni vari e alle loro porcherie, altrimenti dovremmo buttare molti dei migliori.
Ma di ragione ne ha tanta di più Gianni Riotta quando, sulla Stampa, ricorda che Handke fu al fianco di Slobodan Milošević e della sua macelleria bosniaca perché il premio Nobel, lo svalutatissimo premio Nobel, andrebbe aggiudicato a chi abbia messo l’arte al servizio del «massimo beneficio per l’umanità» e della «fraternità fra le nazioni».
La fraternità fra le nazioni, ad Handke, interessava al punto da sorvolare sull’orrida carneficina di Srebrenica, oltre ottomila musulmani bosniaci uccisi dai serbi di Milošević e Ratko Mladić.
Ma in fondo è giusto così, tutto torna. I caschi blu olandesi dell’Onu si girarono dall’altra parte e lasciarono che a Srebrenica la carneficina si compisse e uno di loro, sconvolto, scrisse su un muro “UN – united nothing”, Unito Niente al posto di Nazioni Unite. Per dire quanto importassero la fraternità e l’umanità all’Onu, all’Europa, a ognuno di noi che fremevamo per l’assedio di Sarajevo giusto il tempo di un servizio del tg.
Oggi quell’«united nothing» è la perfetta targa sull’Europa mentre premia i suoi figli più degni e mentre si sdilinquisce per i lager libici e per il tradimento criminale dei curdi, purché a distanza di sicurezza, e armata di un vocabolario pigro e imbelle, in attesa di incoronarne un altro con un vocabolario di qualche pagina in più.
Mattia Feltri

Morto MICHEL SERRES, il filosofo che non credeva nel «declinismo»: “non idealizzate il passato, la nostra è un’epoca dolce” – Corriere.it, 3 giugno 2019

Serres era una figura molto popolare in Francia, anche perché non esitava a comparire in dibattiti e trasmissioni televisive per confutare il «declinismo» e la tendenza di molti intellettuali, reazionari e non, a idealizzare il passato ritenendolo un’epoca d’oro rispetto alla presunta barbarie e decadenza contemporanea. Serres era convinto del contrario, e chiamava il nostro tempo l’«epoca dolce»: guerre, attentati e orrori esistono ancora, ma nella sua visione sono scorie di una civiltà superata.

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Morto Michel Serres, il filosofo che non credeva nel «declinismo» – Corriere.it

i sei amici che mi hanno insegnato tutto quello che so: CHI? CHE COSA? DOVE? QUANDO? COME? PERCHE’, Rudyard Kipling, in Storie sempre così, Mursia editore

ETIENNE DE LA BOETIE, Discorso della servitù volontaria, Feltrinelli, 2014. Con saggi di Enrico Donaggio, Miguel Benasayag, Miguel Abensour. Indice del libro

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La via dell’anima. George SIMMEL e la filosofia della cultura | in Filosofia e nuovi sentieri

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La via dell’anima. Simmel e la filosofia della cultura | Filosofia e nuovi sentieri

La CONOSCENZA per CARTESIO e per DILTHEY

CARTESIO DILTHEY1607CARTESIO DILTHEY1608

I governi debbon esser conformi alla natura degli uomini governati … , Giambattista VICO (1688-1744)

“I governi debbon esser conformi alla natura degli uomini governati, perchè dalla natura degli uomini governati escon essi governi”

Albert Camus: l’eredità di un pensatore scomodo, di Filosofia e nuovi sentieri – Lulu IT

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Michel De Montaigne: OPINIONI

Gli uomini, secondo un antico detto greco, sono torturati dalle opinioni che essi hanno sulle cose stesse più che dalle cose stesse

I, 14

AGENDA

elenco degli argomenti che devono essere trattati.

Dal verbo àgere, “fare”, da cui agèndus, che deve essere fatto

DEMOCRAZIA PROCEDURALE

Si deve al giurista austriaco Hans Kelsen (Praga, 11 ottobre 1881 – Berkeley, 19 aprile 1973) la definizione puramente procedurale della democrazia, come

esercizio di un governo poggiante su decisioni prese a maggioranza da un’assemblea popolare o da uno o più gruppi di individui, designati attraverso un’elezione basata sul suffragio universale, libero e segreto

(cfr. I fondamenti della democrazia, p.186, Bologna, Il Mulino, 1981.)

Michelangelo Bovero – Democrazia (2009)

Michelangelo Bovero – Democrazia (2009)

www.mediafire.com/?t23tlzx9rr7ykka

FESTIVAL FILOSOFIA MODENA (lezioni magistrali complete) – PODCAST FILOSOFIA.

Destra e Sinistra

in Giovanni Sartori, La democrazia in trenta lezioni, Mondadori editore, 2008

pagg. 77-80

Opinione pubblica

in Giovanni Sartori, La democrazia in trenta lezioni, Mondadori editore, 2008

pagg. 19-22

Titolarita ed esercizio

in Giovanni Sartori, La democrazia in trenta lezioni, Mondadori editore, 2008

pagg. 9-12

Demos e Populus

in Giovanni Sartori, La democrazia in trenta lezioni, Mondadori editore, 2008

pagg. 5-8

Anomia

Remo Cantoni, Antropologia quotidiana, Rizzoli, 1975

47-57

 

Potere

Leszek Kolakowski, Breviario minimo: piccole lezioni per grandi problemi, Il Mulino
7-11

Politica

Warburton Nigel, Filosofia: i grandi temi, Il Sole 24 Ore, 2007

100-136

Politica e Persona

Alfonso Berardinelli, L’abc del mondo contemporaneo, Minimum Fax, 2004

p. 73-76

Politica e terrore

Alfonso Berardinelli, L’abc del mondo contemporaneo, Minimum Fax, 2004

p. 47-49

Catastrofe

Alfonso Berardinelli, L’abc del mondo contemporaneo, Minimum Fax, 2004

p. 34-46

Politica

Ugo Volli, Parole in gioco. Piccolo inventario delle idee correnti, Editrice Compositori, 2009
p. 109-114

Nazione

Ugo Volli, Parole in gioco. Piccolo inventario delle idee correnti, Editrice Compositori, 2009
p. 95-97

Elezioni

Ugo Volli, Parole in gioco. Piccolo inventario delle idee correnti, Editrice Compositori, 2009
p. 50-52

Populismo

Paolo Prodi, Lessico per un’Italia civile, Diabasis, 2008
220-224

Centro

Paolo Prodi, Lessico per un’Italia civile, Diabasis, 2008
81-86

Democrazia e rappresentanza

Paolo Prodi, Lessico per un’Italia civile, Diabasis, 2008
101-103

Alternanza

Paolo Prodi, Lessico per un’Italia civile, Diabasis, 2008
65-69

Patriottismo

Reinhart Kosellek, Il vocabolario della Modernità, Il Mulino, 2009
p. 111-132

Potere

Pier Paolo Portinaro (a cura di), I concetti del male (Carlo Galli), Einaudi, 2002, p. 299-324

Odio

Pier Paolo Portinaro (a cura di), I concetti del male (Adriano Fabris), Einaudi, 2002, p. 230-245

Odio

GRAYLING A.C., Il significato delle cose, Il Sole 24 Ore, 2007
p. 11-114

Potere

GRAYLING A.C., Al cuore delle cose, Longanesi, 2007
p. 162-165

Democrazia

GRAYLING A.C., Al cuore delle cose, Longanesi, 2007
p. 140-143

Opinione

GRAYLING A.C., Al cuore delle cose, Longanesi, 2007
p. 98-101

Democrazia

Salvatore Veca, Dizionario minimo, Frassinelli, 2009
p. 63-78

Politica

Umberto Galimberti, Parole nomadi, Feltrinelli, 1994
p. 149-151

Galimberti Umberto, Parole nomadi, Feltrinelli, 1994. Rielaborazione di articoli pubblicati sul supplemento domenicale de Il Sole 24 Ore nel 1991/1992. Il libro è stato ripubblicato nel 2023 dalla Repubblica

Democrazia

Umberto Galimberti, Parole nomadi, Feltrinelli, 1994
p. 47-48

Galimberti Umberto, Parole nomadi, Feltrinelli, 1994. Rielaborazione di articoli pubblicati sul supplemento domenicale de Il Sole 24 Ore nel 1991/1992. Il libro è stato ripubblicato nel 2023 dalla Repubblica

Opinione

Fernando Savater, Dizionario filosofico, Laterza,1996
p. 160-168

Democrazia

Fernando Savater, Dizionario filosofico, Laterza,1996
p. 44-61

Patto

Salvatore Natoli, Dizionario dei vizi e delle virtù, Feltrinelli, 1996
p. 101-103

Principio di precauzione

Aggiornamenti sociali,Lessico oggi. Orientarsi nel mondo che cambia, Rubbettino, 2003
p. 184-190

Devolution

Aggiornamenti sociali,Lessico oggi. Orientarsi nel mondo che cambia, Rubbettino, 2003
p. 56-61

Capitale sociale

Aggiornamenti sociali,Lessico oggi. Orientarsi nel mondo che cambia, Rubbettino, 2003
p. 35-41

Bioterrorismo

Aggiornamenti sociali,Lessico oggi. Orientarsi nel mondo che cambia, Rubbettino, 2003
p. 16-22