Romain Descendre, Jean-Claude Zancarini, L’opera-vita di Antonio Gramsci, Einaudi, 2025

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Ian McEwan, intervista a Il Venerdì di Repubblica, 14 novembre 2025

Ian McEwan nell’intervista a Il Venerdì di Repubblica tratta principalmente questi temi:

  • Il suo nuovo romanzo “Quello che possiamo sapere”, ambientato su due piani temporali: il 2014, con una cena tra amici da cui emergono amori, invidie, malattie e segreti; e il 2119, in un futuro distopico dopo un Grande Disastro ambientale che ha sommerso il Regno Unito, dove un ricercatore cerca un poemetto perduto.
  • Il romanzo affronta temi di amore, memoria, crimine morale, crisi climatica e sopravvivenza culturale in un mondo segnato da catastrofi.
  • McEwan usa la dimensione futura per riflettere sui problemi attuali, definendo il libro una sorta di fantascienza senza scienza.
  • Riflette sulla minaccia della post-verità e sull’importanza della documentazione e della memoria come strumenti per preservare la verità.
  • Parla anche della sua tecnica narrativa, del valore della scrittura e dell’evoluzione del romanzo contemporaneo, criticando l’uso eccessivo della prima persona in molte opere.

Questi sono i fili conduttori principali che emergono dall’intervista pubblicata sul Venerdì di Repubblica nel novembre 2025.facebook+2

  1. https://www.facebook.com/venerdiRepubblica/posts/oggi-tanti-romanzi-sono-in-prima-persona-troppo-soggettivi-io-ho-provato-a-scriv/1418773233590593/
  2. https://x.com/ilvenerdi/status/1988937455144497190
  3. https://antemp.com/category/letteratura/
  4. https://www.instagram.com/p/DQ_8wXbDLrU/
  5. https://x.com/ilvenerdi/status/1988822512902574324
  6. https://www.instagram.com/p/DRBy5lJDFdN/
  7. https://x.com/mirumir/status/1989009074374275156
  8. https://www.radiopopolare.it
  9. https://www.illibraio.it/news/narrativa/ian-mcewan-si-racconta-726023/
  10. https://minimaetmoralia.it/letteratura/34058-2/

La definizione della parola “CULTURA” nell’articolo di Antonio Gramsci del 29 gennaio 1916

” La cultura è organizzazione, disciplina del proprio io interiore, è presa di possesso della propria personalità, è conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere il proprio valore storico, la propria funzione nella vita, i propri diritti e i propri doveri.”

Antonio Gramsci nell’articolo “Socialismo e cultura” pubblicato il 29 gennaio 1916 definisce la cultura come “organizzazione, disciplina del proprio io interiore, è presa di possesso della propria personalità, è conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere il proprio valore storico, la propria funzione nella vita, i propri diritti e i propri doveri.” La cultura, secondo Gramsci, non è un sapere enciclopedico sterile, ma un processo di analisi critica che serve a formare una coscienza unitaria, fondamentale per i processi rivoluzionari e per il cambiamento sociale. Egli sottolinea che la cultura è lo strumento con cui il proletariato, attraverso la critica della civiltà capitalistica, si forma una coscienza di sé come soggetto storico e sociale, indispensabile per la presa del potere politico.

Quindi la cultura è intesa da Gramsci non come una semplice accumulazione di nozioni, ma come una conquista interiore, una disciplina e una presa di coscienza che permette all’individuo di comprendere se stesso e il proprio ruolo nella storia e nella società, diventando così agente del cambiamento rivoluzionario.left+3

  1. https://left.it/2018/04/27/socialismo-e-cultura-il-pensiero-di-antonio-gramsci-che-puo-servire-alla-sinistra/
  2. https://www.ilbenecomune.it/2019/04/27/la-cultura-e-organizzazione-del-proprio-io-antonio-gramsci/
  3. https://www.lavocedellelotte.it/2018/01/03/socialismo-e-cultura/
  4. https://www.neldeliriononeromaisola.it/2023/05/antonio-gramsci-socialismo-e-cultura-il-grido-del-popolo-29-gennaio-1916/
  5. https://www.senzatregua.it/2020/04/27/prospettive-e-direzioni-gramsci-e-la-cultura/
  6. https://www.vocedellasera.com/politica/antonio-gramsci-socialismo-e-cultura/
  7. https://www.areaonline.ch/L-autorevolezza-della-cultura-a43c9a00
  8. http://www.rifondazione.it/primapagina/?p=30954
  9. https://journals.uniurb.it/index.php/igj/article/download/4894/4444/18867
  10. https://www.manifestosardo.org/politica-ricerca-un-centro-studi-autogestito/
  11. https://journals.openedition.org/laboratoireitalien/1057?lang=en
  12. https://appelloalpopolo.it/?p=48288
  13. https://gramscilab.com/wp-content/uploads/2020/09/6ab09-seminario-1.pdf

Antonelli Giuseppe, Parola per parola. Etimi, storie e usi del lessico, il Mulino, 2025

Il libro “Parola per parola. Etimi, storie e usi del lessico,” curato da Giuseppe Antonelli e pubblicato da Il Mulino nel 2025, è un’opera dedicata agli amanti della lingua italiana interessati all’etimologia e alle parole.

Il volume contiene centocinquantotto storie di parole, ognuna raccontata come protagonista di brevi avventure linguistiche.

Le parole vengono esplorate nelle loro origini, viaggi, metamorfosi e significati stratificati nel tempo, con un’attenzione particolare alla ricca eredità delle lingue classiche, ai prestiti da altre lingue culturali, alle parole nuove o legate a mode effimere, a quelle antiche ormai in disuso, ai modi di dire, ai gerghi e alle terminologie tecniche.

Dopo il successo del precedente libro “La vita delle parole” (2023), questo nuovo volume di Antonelli mira a soddisfare chi desidera approfondire la conoscenza delle parole italiane attraverso storie di etimologia affidate a firme autorevoli e organizzate in sezioni tematiche.

È un testo ideale per chi ama consultare e zigzagare lentamente tra i lemmi, scoprendo origini e significati nascosti di voci del lessico italiano.facebook+3

  1. https://www.facebook.com/AccademiaCrusca/photos/parola-per-parola-etimi-storie-e-uso-del-lessico-a-cura-di-giuseppe-antonelli-bo/1233603022144705/
  2. https://books.apple.com/it/book/parola-per-parola/id6754461978
  3. https://www.lin.it/libri-autore/giuseppe-antonelli.html
  4. https://www.lafeltrinelli.it/parola-per-parola-etimi-storie-libro-vari/e/9788815394040
  5. http://www.campedel.it/schede/371777.PHP
  6. https://www.instagram.com/p/DQJKWDhDRfx/
  7. https://www.libreriatempinuovi.it/libri-autore/giuseppe-antonelli.html
  8. https://www.ibs.it/libri/autori/giuseppe-antonelli
  9. https://www.pordenonelegge.it/autori/giuseppe-antonelli
  10. https://www.libreriauniversitaria.it/libri-linguistica/novita-2025-linguistica.htm

Ines Testoni, Essere eterni. Manifesto contro la morte, Il Saggiatore, 2025

Essere eterni. Manifesto contro la morte è un saggio filosofico di Ines Testoni, pubblicato da Il Saggiatore nell’agosto 2025. Il volume affronta il tema della morte e del desiderio umano di superare la fine, ripercorrendo la tradizione del pensiero occidentale per proporre nuove chiavi di lettura, tra filosofia, psicologia, religione e contemporaneità.

Il libro si configura come un manifesto contro l’angoscia della mortalità, invitando il lettore a ripensare senza dogmatismi il rapporto tra tempo, morte e trascendenza.

Testoni dialoga con Parmenide, Spinoza, Severino, Freud, Kübler-Ross, Borges e molti altri, interrogandosi su cosa significhi davvero “essere immortali”. Il testo intreccia riferimenti filosofici, ricordi autobiografici, analisi di fenomeni culturali contemporanei (come populismi e teorie del complotto) ed esplora come la paura della morte alimenti forme di controllo sociale e ideologico.

Tra i contenuti principali:

  • Analisi della tradizione filosofica sull’annientamento e l’eternità (da Parmenide a Severino)
  • Riflessioni psicologiche sulla gestione dell’angoscia della morte (Kübler-Ross, Terror Management Theory)
  • Critica alle promesse di immortalità fornite da religione, ideologia e scienza
  • Proposta di una via non nichilista e non autoritaria per superare il terrore dell’annientamento
  • Uso di neologismi come “Diə” (con la schwa) per una nuova concezione post-patriarcale del divino

Il testo è suddiviso in 15 capitoli organizzati in 2 parti, affrontando sia sviluppi storici che articolazioni teoriche sul tema della morte e dell’eternità.

  1. https://www.ilsaggiatore.com/libro/essere-eterni
  2. https://www.libreriauniversitaria.it/essere-eterni-manifesto-contro-morte/libro/9788842835776
  3. https://inestestoni.it/pubblicazione-libro-essere-eterni-di-ines-testoni/
  4. https://www.globalist.it/culture/2025/08/21/essere-eterni-un-manifesto-contro-langoscia-della-morte/
  5. https://www.recensionedilibri.it/2025/09/05/testoni-essere-eterni-manifesto-contro-la-morte/
  6. https://www.ebay.it/itm/116761183912
  7. https://www.aseq.it/morte-e-morire/72230-essere-eterni-manifesto-contro-la-morte.html
  8. https://www.libreriacoletti.it/libro/essere-eterni-testoni-ines/9788842835776

I temi chiave trattati in “Essere eterni. Manifesto contro la morte” di Ines Testoni sono:

  • Il rapporto umano con la morte e l’angoscia da essa provocata, analizzato come esperienza universale che necessita di essere superata con nuove chiavi di lettura.
  • La ricerca del significato dell'”eternità” e dell'”essere eterni” attraverso la tradizione filosofica, con riferimenti a Parmenide, Spinoza, Severino e altri, per ripensare la vita oltre la mera finitezza.
  • La critica delle forme di immortalità offerte dalla religione, dalla scienza o dalle ideologie, che spesso nascondono meccanismi di controllo sociale e paura collettiva.
  • L’influenza della psicologia contemporanea sulla comprensione della morte e del lutto, con focus su teorie come quella di Kübler-Ross e la Terror Management Theory.
  • La proposta di un superamento non nichilista dell’angoscia da morte che favorisca una nuova forma di esistenza, ispirata a una visione più inclusiva e meno dogmatica del divino, p.e. con l’uso del neologismo “Diə”.
  • L’intreccio tra radici filosofiche, esperienze personali e analisi critica della società contemporanea per affrontare il tema della morte come problema aperto e costitutivo.

Il libro allarga il discorso in una dimensione culturale, psicologica e politica, interrogandosi sul senso e le modalità di una possibile “eternità” senza rinunciare alla complessità e alla sofferenza associate alla condizione umana.ilsaggiatore+3

  1. https://giulianoantonello.wordpress.com/2017/07/27/5-analisi-delletica-di-spinoza-etica-i-la-natura-naturante-proposizioni-16-20/
  2. https://mariodomina.wordpress.com/2007/11/15/e-se-avesse-ragione-severino/
  3. https://unitesi.unive.it/retrieve/89814c80-cc4e-467d-b798-7d7685ed4fd7/829769-1188956.pdf
  4. https://giulianoantonello.wordpress.com/2016/11/30/analisi-delletica-di-spinoza-etica-i-i-fondamenti-le-definizioni-e-gli-assiomi/
  5. https://books.fbk.eu/media/pubblicazioni/allegati/Genovese_fatto.pdf
  6. https://www.treccani.it/enciclopedia/il-tempo-la-creazione-lo-spazio-e-il-moto-nel-vi-secolo-simplicio-e-filopono_(Storia-della-civilta-Europea)/
  7. https://www.instagram.com/reel/DNqnX1rt-cG/
  8. https://investor.brunellocucinelli.com/yep-content/media/Relazione%20sul%20Capitalismo%20Umanistico%20e%20sull%E2%80%99Umana%20Sostenibilita%CC%80%2020242.pdf
  9. https://www.studocu.com/it/document/liceo-luigi-galvani/filosofia-scientifico-tradizionale/nietzsche/90871940
  10. https://www.ilsaggiatore.com/libro/essere-eterni
  11. https://www.libreriauniversitaria.it/essere-eterni-manifesto-contro-morte/libro/9788842835776
  12. https://www.globalist.it/culture/2025/08/21/essere-eterni-un-manifesto-contro-langoscia-della-morte/
  13. https://www.recensionedilibri.it/2025/09/05/testoni-essere-eterni-manifesto-contro-la-morte/

Leite Juliana, Esemplari umani, Feltrinelli, 2025

Esemplari umani

Esemplari umani di Juliana Leite è un romanzo pubblicato da Feltrinelli/Gramma il 27 maggio 2025, nella traduzione italiana di Vincenzo Barca, con 272 pagine in formato brossura359. Il libro è stato accolto come un’opera significativa di una delle autrici brasiliane contemporanee più acclamate145.

Trama e temi principali

Il romanzo ruota attorno a Natalia, una donna anziana che, nella solitudine della vecchiaia, ha visto andarsene quasi tutti gli amici e il marito Vicente, scomparso dopo aver vissuto anni di persecuzione durante la dittatura brasiliana12.

Sua figlia vive lontano, ma Natalia non è sola: i ricordi delle persone care che ha incontrato nella vita — tra cui l’amica Sarah, il senzatetto Jorge che predice il futuro in cambio di un po’ di Campari, e altri compagni di strada durante gli anni bui della repressione politica — si ripresentano nella sua mente, trasformando il passato in un teatro vivo e attuale12.
Natalia naviga tra assenze e presenze, tra memoria e quotidianità: rassetta la casa, osserva la luce del mattino, e ripercorre le storie di affetti, sofferenze, scelte politiche e cambiamenti sociali radicali. La narrazione alterna la bellezza di piccoli gesti quotidiani alla riflessione su temi universali: l’amore, l’amicizia, il dolore, il piacere, il rapporto tra genitori e figli, e la vecchiaia vissuta con lucidità e buon umore145.

Stile e ricezione

Juliana Leite, giornalista e scrittrice residente a Rio de Janeiro, già collaboratrice di testate internazionali come “The Paris Review”7, si distingue per una scrittura **tern

  1. https://www.feltrinellieditore.it/opera/esemplari-umani/
  2. https://www.mondadoristore.it/Esemplari-umani-Juliana-Leite/eai979125624049/
  3. https://www.libreriauniversitaria.it/esemplari-umani-leite-juliana-gramma/libro/9791256240494
  4. https://www.ibs.it/esemplari-umani-libro-juliana-leite/e/9791256240494
  5. https://www.lafeltrinelli.it/esemplari-umani-libro-juliana-leite/e/9791256240494
  6. https://giuntialpunto.it/products/esemplari-umani-leite-juliana-9791256240494
  7. https://www.feltrinellieditore.it/autori/leite-juliana/
  8. https://www.hoepli.it/autore/leite_juliana.html
  9. https://www.bookdealer.it/libro/9791256240494/esemplari-umani

Temi principali di Esemplari umani di Juliana Leite

Memoria, assenza e presenza
Il romanzo è centrato sull’esperienza di Natalia, una donna anziana che vive tra il ricordo di chi non c’è più e la solitudine del presente. I suoi giorni sono popolati dalle assenze: amici scomparsi, il marito Vicente (vittima della dittatura brasiliana), la figlia lontana. Tuttavia, la memoria trasforma le assenze in presenze vive, facendo rivivere le persone amate attraverso ricordi sempre vividi e attuali1.

Famiglia e affetti
La narrazione esplora complessi legami familiari, dal rapporto travagliato tra genitori e figli alla gestione dell’amore (e del suo contrappunto, il dolore) in condizioni di lutto e di distanza affettiva. Il rapporto tra Natalia e la figlia, così come quello con il marito, è intriso di affetto, lacrime e silenzi, ma sempre con una luce di speranza e lucidità1.

Amicizia e condivisione
Il libro celebra l’amicizia come forza che salda i legami anche nei periodi più duri della vita. Gli amici di Natalia – come Sarah e Jorge, il senzatetto che predice il futuro – rappresentano la costanza della condivisione, la forza dei destini intrecciati e la bellezza di piccoli gesti quotidiani che restituiscono dignità e calore all’esistenza1.

Tempo e invecchiamento
La vecchiaia è ritratta come fase di bilancio, in cui si rivelano le ferite della storia personale e collettiva, ma anche come spazio di emancipazione: Natalia, pur circondata dall’assenza, mostra lucidità, ironia e capacità di continuare a godere della vita, arieggiando le stanze, sistemando i dettagli della casa, e guardando con meraviglia alla luce del mattino1.

Storia, politica e società
Il romanzo si muove sullo sfondo degli anni bui della dittatura brasiliana, evocando una società segnata dalla violenza, dalla repressione e dal crollo delle ideologie. Ne emerge un’analisi di come gli eventi storici incidano sulla vita di chi li attraversa, e di come la resistenza, anche nel privato, sia sempre possibile1.

Ricerca di senso e quotidianità
Infine, Esemplari umani è una riflessione sulla ricerca di senso nell’ordinario: nella cura per la casa, nei gesti ripetuti, nelle storie di chi vive ai margini ma che, in modi diversi, ha lasciato il segno. Juliana Leite restituisce così l’importanza dei piccoli episodi di umanità, anche nei momenti di maggiore solitudine1.

Sintesi

I temi principali del romanzo sono: memoria, famiglia, amicizia, vecchiaia, amore e dolore, senso di comunità, impatto della storia politica personale, e la ricerca di senso nei gesti quotidiani. Attraverso la figura di Natalia, Juliana Leite offre un ritratto lucido, toccante e mai rassegnato della condizione umana, in cui il passato non scompare ma si fa attivo presente, e la solitudine può trasformarsi in spazio di libertà e rinascita1.

  1. https://www.feltrinellieditore.it/opera/esemplari-umani/
  2. https://ciep-ge.ch/Canzoni.pdf
  3. https://www.feltrinellieditore.it/autori/leite-juliana/
  4. https://www.instagram.com/p/DL9wyoYvIls/
  5. https://www.accademiaentomologia.it/wp-content/uploads/2021/04/Atti-Accademia-Entomologia-2020_con-link.pdf
  6. https://www.guggenheim.org/wp-content/uploads/2016/08/guggenheim-pub-capolavori-del-guggenheim-2005.pdf
  7. https://www.ibs.it/libri/autori/juliana-leite
  8. https://site.unibo.it/refat/en/publications/tempo-libero-sport-e-fascismo/@@download/attachment/2016b_tempo%20libero%20sport%20fascismo.pdf
  9. https://www.teologiatorino.it/wp-content/uploads/sites/2/2021/04/Bollettino-settembre_dicembre-2020.pdf

Janet Skeslien Charles, Le bibliotecarie di Notre-Dame, Garzanti, 2025

Titolo: Le bibliotecarie di Notre-Dame
Autrice: Janet Skeslien Charles
Traduttrice: Roberta Scarabelli
Editore: Garzanti
Collana: Narratori moderni
Data di pubblicazione: 20 maggio 2025
Pagine: 352
Formato: Brossura
ISBN: 8811012945
EAN: 978881101294812

Trama e struttura
Il romanzo si sviluppa su due piani temporali intrecciati:

  • Parigi, 1918: Jassie, bibliotecaria della National Library di New York e membro di un’associazione femminile americana, si trova nella capitale francese devastata dalla guerra. Il suo obiettivo è aprire una biblioteca per bambini e madri, offrendo rifugio e speranza attraverso i libri in un’Europa segnata dall’occupazione tedesca. Jassie non si limita a distribuire libri: rischia la vita per gli altri e sacrifica persino un nuovo amore, custodendo un segreto che la segnerà per sempre13245.
  • Quasi sessant’anni dopo: Wendy, aspirante scrittrice, scopre casualmente la storia di Jassie. Ne resta profondamente colpita e comprende che la vicenda di questa bibliotecaria e delle sue colleghe non può essere dimenticata, soprattutto per il messaggio universale sull’importanza dei libri anche nei periodi più oscuri, in particolare per i bambini13245.

Temi principali

  • Il potere salvifico della letteratura: I libri come strumenti di resistenza, rinascita e speranza nei momenti di crisi.
  • La forza delle donne: La determinazione e il coraggio di un gruppo di donne che, durante la guerra, crea le prime biblioteche per ragazzi d’Europa, offrendo rifugio e futuro a chi ne ha bisogno.
  • Memoria e resilienza: Il romanzo è una dichiarazione d’amore verso la memoria storica e la trasmissione delle storie tra generazioni3245.

Contesto storico e ispirazione

Il romanzo si ispira a una storia vera: quella delle donne americane che, durante la Prima guerra mondiale, contribuirono alla nascita delle prime biblioteche per ragazzi in Europa. L’autrice, già nota per La biblioteca di Parigi, torna a raccontare la forza della letteratura e delle donne in tempi di crisi3245.

Accoglienza e critica

Il libro è stato accolto come un’opera intensa e preziosa, capace di trasmettere la luce dei libri nell’oscurità della guerra. La stampa italiana ha sottolineato il valore della narrazione e la capacità dell’autrice di restituire atmosfere dense di malinconia, coraggio e speranza. Citazioni dalla critica:

«Un romanzo denso e prezioso. Ci insegna che i libri sono luce nell’oscurità, salvezza nel pericolo, ossigeno in apnea.»
Francesca De Sanctis, Il Venerdì – la Repubblica

«Una vicenda di amore, coraggio, devozione.»
Jessica Chia, La Lettura – Corriere della Sera

«Janet Skeslien Charles voleva raccontare un’epoca senza mai volgere lo sguardo da una biblioteca eccezionale, l’American Library di Parigi. Ci è riuscita.»
Andrea Colombo, Il Manifesto325

Parole chiave:
biblioteche, donne, Prima guerra mondiale, Parigi, letteratura, resilienza, infanzia, memoria, segreti, solidarietà, American Library, storie vere.

Nota finale per il blog mappeser.com:
Il romanzo offre uno spunto prezioso per riflettere sul ruolo delle biblioteche come presidi di comunità e resistenza civile, e sulla centralità della narrazione nella costruzione della memoria collettiva.

  1. https://www.libreriauniversitaria.it/bibliotecarie-notre-dame-skeslien-charles/libro/9788811012948
  2. https://www.illibraio.it/libri/janet-skeslien-charles-le-bibliotecarie-di-notre-dame-9788811012948/
  3. https://www.ibs.it/bibliotecarie-di-notre-dame-libro-janet-skeslien-charles/e/9788811012948
  4. https://www.cheintervista.it/le-bibliotecarie-di-notre-dame-di-janet-skeslien-charles/
  5. https://www.ibs.it/bibliotecarie-di-notre-dame-ebook-janet-skeslien-charles/e/9788811018865
  6. https://www.garzanti.it/libri/janet-skeslien-charles-le-bibliotecarie-di-notre-dame-9788811012948/
  7. https://www.amazon.it/bibliotecarie-Notre-Dame-Janet-Skeslien-Charles/dp/8811012945
  8. https://www.amazon.it/bibliotecarie-Notre-Dame-Janet-Skeslien-Charles-ebook/dp/B0F4QY3YGD
  9. https://www.bottegamaglio.com/product-page/le-bibliotecarie-di-notre-dame
  10. https://go.bookdealer.it/9788811012948

Edward Munch, La morte e il bambino, 1899. Ispirato dalla pagina 137 del libro: Gospodinov Giorgi, Il giardiniere e la morte, Voland editore, 2025

ispirato dalla pagina 137 di:

Sì certo che fa male quando scoppiano i boccioli, di Karin Boye

Sì certo che fa male quando scoppiano i boccioli.

Cosa esiterebbe a fare la primavera, altrimenti ?

Perchè tutta la nostra nostalgia ardente verrebbe

intrappolata nel gelo del pallore amaro ?

Cos’era il bocciolo se non questo involucro, tutto l’inverno ?

Cos’era questa cosa nuova, che divora e esplode ?

Sì certo che fa male quando scoppiano i boccioli

una fitta a ciò che cresce

e a ciò che si conclude

dal libro:

altre fonti informative:

https://www.poesiedautore.it/karin-boye/certo-che-fa-male

Sara Colombo, Lascia che la vita accada, Ponte alle Grazie, 2025

Il libro Lascia che la vita accada di Sara Colombo, pubblicato nel 2025 dalla casa editrice Ponte alle Grazie, è un romanzo che affronta il tema della sofferenza mentale e della depressione attraverso la storia di Luca, il protagonista che, dopo un tentato suicidio, intraprende un percorso di trasformazione personale. Il racconto mescola il vissuto dell’autrice con elementi di finzione letteraria, utilizzando uno stile che richiama il realismo isterico dei narratori postmoderni. Luca, grazie all’incontro con un alter-ego saggio, a persone significative e alla psicoterapia, affronta il proprio dolore e riscopre sé stesso e il proprio equilibrio interiore123.

Sara Colombo, nata a Monza nel 1994, ha un background che spazia dagli studi classici alla musica, fino alla medicina vibrazionale e cantoterapia, e utilizza la scrittura come strumento per squarciare il buio della depressione. Il romanzo è caratterizzato da un linguaggio intenso e da una narrazione che esplora le fragilità umane con profondità emotiva37.

Il libro è disponibile in libreria e online, anche in formato ebook567.

  1. https://www.ponteallegrazie.it/libro/lascia-che-la-vita-accada-sara-colombo-9791255821533.html
  2. https://www.ponteallegrazie.it/news/lascia-che-la-vita-accada-di-sara-colombo-un-romanzo-che-esplora-la-sofferenza-mentale.html
  3. https://www.illibraio.it/news/narrativa/lascia-che-la-vita-accada-sara-colombo-1472895/
  4. https://www.ponteallegrazie.it/news/tag/lascia-che-la-vita-accada-sara-colombo
  5. https://www.mondadoristore.it/Lascia-che-la-vita-accada-Sara-Colombo/eai979125582153/
  6. https://www.unilibro.it/libro/colombo-sara/lascia-che-la-vita-accada/9791255821533
  7. https://www.kobo.com/it/it/ebook/lascia-che-la-vita-accada
  8. https://www.ebay.it/itm/277139268665

“Tsundoku”, la tendenza ad acquistare libri, accumularli e non riuscire a leggerli tutti

Lo “Tsundoku” è un termine giapponese che descrive la tendenza ad acquistare libri, accumularli in casa senza riuscire a leggerli tutti, lasciandoli spesso impilati su scaffali o comodini in attesa del momento giusto per la lettura136. La parola deriva da tre termini giapponesi:

tsunde (accumulare),

oku (mettere da parte)

e doku (leggere),

e si può tradurre come “accumulare libri per poi lasciarli da parte per un po’”38.

Questa pratica non è vista come un vizio, ma piuttosto come un’abitudine comune e una sorta di riserva emotiva: ogni libro accantonato può essere quello giusto da leggere in un momento futuro, magari durante un cambiamento di vita o un viaggio13. L’atto di comprare libri genera una gratificazione immediata, legata al piacere e alla motivazione, che spesso supera il desiderio effettivo di leggerli5.

Lo Tsundoku è diverso dalla bibliomania, che è un disturbo ossessivo compulsivo legato alla collezione di libri senza lettura; invece, chi pratica Tsundoku acquista libri per il piacere di possederli e conservarli, anche se poi non riesce a leggerli subito8. Non bisogna considerare un difetto accumulare libri, né un obbligo doverli leggere immediatamente: è piuttosto una forma di progettualità a lungo termine e di fiducia nel futuro13.

In sintesi, lo Tsundoku rappresenta un rapporto particolare con i libri, fatto di desiderio, curiosità e attesa, dove l’accumulo non è fine a sé stesso ma un modo per conservare mondi possibili da esplorare quando sarà il momento giusto137.

Citations:

  1. https://libreriamo.it/libri/tsundoku-accumulare-libri-leggerli/
  2. https://www.iodonna.it/spettacoli/libri/2025/04/25/tsundoku-comprate-libri-accumulare-libri/
  3. https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/04/23/tsundoku-non-e-un-vizio-ma-unabitudine-sempre-piu-comune-il-bisogno-di-comprare-libri-accumularli-e-di-rimandarne-la-lettura-domani-o-tra-anni/7962517/
  4. https://www.webnauta.it/wordpress/libri-non-letti-tsundoku/
  5. https://ecointernazionale.com/2025/03/tsundoku-perche-accumuliamo-libri-che-non-leggiamo/
  6. https://psicologinews.it/tsundoku-la-tendenza-ad-accumulare-libri/
  7. https://www.grazia.it/stile-di-vita/libri/accumulare-libri-da-leggere-significato-psicologia
  8. https://www.elle.com/it/lifestyle/a40583922/tsundoku-cos-e/
  9. https://www.fanpage.it/stile-e-trend/moda/cosa-vuol-dire-tsundoku-e-perche-questa-parola-rivela-la-nostra-passione-per-gli-acquisti-compulsivi/

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Gospodinov Giorgi, Il giardiniere e la morte, Voland editore, 2025

Autore: Georgi Gospodinov
Titolo: Il giardiniere e la morte
Editore: Voland
Anno di pubblicazione: 2025
Traduzione: Giuseppe Dell’Agata

Trama e temi

Il giardiniere e la morte è il nuovo romanzo di Georgi Gospodinov, autore bulgaro già vincitore del Premio Strega Europeo e dell’International Booker Prize. Il libro si concentra sul rapporto tra un padre e un figlio durante l’ultimo mese di vita del padre, segnato da una lunga e crudele malattia. Il figlio, seduto al capezzale, assiste al declino del genitore e, attraverso i ricordi, rievoca la figura paterna mentre lavora in giardino, cura le piante da frutto e i fiori.

Il racconto si allarga progressivamente: dal microcosmo familiare si passa ai vicini, ai conoscenti, fino ad abbracciare l’intera Bulgaria, descritta come povera ma dignitosa. Il romanzo si trasforma così in una riflessione sulla memoria, sull’identità e sulla trasmissione tra generazioni. Gospodinov, con la sua consueta maestria, intreccia storie individuali e collettive, mostrando come la fine dei nostri padri coincida simbolicamente con la fine di un mondo56.

“Nel libro un uomo siede al capezzale del padre e lo osserva morire. Osserva il proprio passato che comincia a incrinarsi, lasciandolo sepolto sotto tutti i suoi pomeriggi. I pomeriggi dell’infanzia che crollano senza fare rumore. ‘Perché la fine dei nostri padri è la fine di un mondo’.”6

Caratteristiche e stile

  • Romanzo intimo e universale: Gospodinov affronta temi universali come la malattia, la perdita, il lutto e la memoria, mantenendo uno sguardo profondamente personale e poetico.
  • Dichiarazione d’amore struggente: Il libro è anche una dichiarazione d’amore verso il padre e verso ciò che ci rende ciò che siamo5.
  • Dimensione collettiva: Dal racconto privato si passa a una riflessione più ampia sulla società bulgara e sulle radici familiari e culturali.
  • Stile evocativo: La scrittura di Gospodinov si distingue per la capacità di evocare emozioni e immagini, con un tono che oscilla tra la nostalgia e la consapevolezza della perdita.
  • È uno dei romanzi europei più attesi del 2025, segnalato tra le principali novità letterarie dell’anno6.
  • Offre una riflessione profonda sul rapporto tra generazioni e sulla fine di un’epoca, temi centrali nella società contemporanea.
  • Consente di riscoprire la narrativa di un autore che ha saputo raccontare la Bulgaria e l’Europa con originalità e sensibilità.

In sintesi:
Il giardiniere e la morte di Georgi Gospodinov è un romanzo che affronta la perdita, la memoria e il legame padre-figlio con una scrittura poetica e universale, rappresentando uno dei titoli di punta della narrativa europea del 202556.

  1. https://www.voland.it/libro/9788862435697
  2. https://www.ibs.it/giardiniere-morte-libro-georgi-gospodinov/e/9788862435697?inventoryId=806171190&queryId=7dc595b7e1bfb1b8b41393c7242b1d3b
  3. https://www.unilibro.it/libro/gospodinov-georgi/il-giardiniere-e-la-morte/9788862435697
  4. https://www.mondadoristore.it/Il-giardiniere-e-la-morte-Georgi-Gospodinov/eai978886243569/
  5. https://www.libreriauniversitaria.it/giardiniere-morte-gospodinov-georgi-voland/libro/9788862435697
  6. https://www.illibraio.it/news/editoria/libri-da-leggere-2025-1463794/
  7. https://www.hoepli.it/libro/il-giardiniere-e-la-morte/9788862435697.html
  8. https://giuntialpunto.it/products/il-giardiniere-e-la-morte-gospodinov-georgi-9788862435697
  9. https://www.salonelibro.it/programma-eventi/georgi_gospodinov_presenta_il_giardiniere_e_la_morte/16139
  10. https://tabook.it/shop/page/24/?add-to-cart=140624&quantity=1

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Civardi Ornella (a cura di), illustrazioni di Kaori Yamaguchi, 365 HAIKU. A ogni giorno la sua poesia, NuiNui editore, 2025

Il volume 365 Haiku – A ogni giorno la sua poesia, curato da Ornella Civardi con le illustrazioni di Kaori Yamaguchi, è un’opera dedicata alla forma poetica giapponese per eccellenza.

Struttura e contenuto
Un haiku giornaliero (in schema 5-7-5 sillabe) accompagna ogni giorno dell’anno, con un focus sulla stagionalità attraverso il kigo – parola-chiave che evoca il ciclo naturale[1]. Le illustrazioni minimaliste di Yamaguchi, dai colori vivaci ma sobri, sottolineano l’essenzialità del genere[1].

Autori

  • Ornella Civardi: Esperta di cultura giapponese, autrice e curatrice di opere come Il libro dei cinque anelli e Hagakure per NuiNui[1].
  • Kaori Yamaguchi: Illustratrice giapponese nota per motivi decorativi e libri illustrati, tra cui Haiku – Poesie giapponesi delle quattro stagioni[1].

Il progetto si distingue per l’equilibrio tra rigore formale (mantenimento della struttura tradizionale) e accessibilità, rendendolo adatto sia a cultori della poesia giapponese che a neofiti[1][3].


[1] https://nuinui.it/products/365-haiku-a-ogni-giorno-la-sua-poesia
[2] https://www.macrolibrarsi.it/libri/__haiku-poesie-giapponesi-delle-quattro-stagioni-libro.php
[3] https://www.ibs.it/365-haiku-a-ogni-giorno-libro-vari/e/9782889752645
[4] https://www.calameo.com/nuinui/books/006837494ac70bb8a5185
[5] https://www.lafeltrinelli.it/365-haiku-a-ogni-giorno-libro-vari/e/9782889752645
[6] https://www.libreriauniversitaria.it/365-haiku-ogni-giorno-poesia/libro/9782889752645
[7] https://www.macrolibrarsi.it/libri/__365-haiku-a-ogni-giorno-la-sua-poesia-libro.php
[8] https://www.mondadoristore.it/libri/Kaori-Yamaguchi/ill05051712/


Le opere di William Shakespeare offrono una ricchezza di chiavi interpretative che permettono di esplorare temi universali, complessità psicologiche e dinamiche sociali

Le opere di William Shakespeare offrono una ricchezza di chiavi interpretative che permettono di esplorare temi universali, complessità psicologiche e dinamiche sociali. Ecco alcune delle principali chiavi di lettura per comprendere il suo corpus letterario:

1. La dialettica tra apparenza e realtà

Uno dei temi centrali nelle opere di Shakespeare è la contrapposizione tra ciò che appare e ciò che è. Questo si manifesta, ad esempio, in Otello, dove il personaggio di Iago afferma: “I am not what I am”, sottolineando l’ambiguità e la polivalenza della natura umana. Questo tema pervade molte tragedie e commedie shakespeariane, mettendo in luce la complessità dei personaggi e la loro lotta con le maschere sociali e personali[1].

2. Universalità e introspezione

Shakespeare è considerato “perennemente contemporaneo” perché i suoi drammi toccano temi universali come l’amore, il potere, il tradimento e la fragilità umana. I suoi personaggi non combattono contro forze esterne casuali, ma affrontano conflitti interiori che li costringono a confrontarsi con sé stessi fino alle estreme conseguenze. Questo spostamento verso l’interiorità rende le sue opere strumenti di auto-conoscenza, paragonabili a testi sapienziali come la Bibbia o il Libro dei Mutamenti[2].

3. Archetipi e complessità psicologica

I personaggi shakespeariani sono archetipi universali che incarnano tratti umani fondamentali, ma allo stesso tempo possiedono una profondità psicologica unica. Ad esempio, Amleto rappresenta il dubbio esistenziale, ma il suo trauma personale lo rende un individuo complesso e riconoscibile nella sua umanità[4]. Questa combinazione di archetipicità e individualità è una delle chiavi del fascino duraturo delle opere shakespeariane.

4. La riscrittura della tradizione

Shakespeare non inventava storie originali, ma reinterpretava fonti precedenti in modo creativo. Ad esempio, le sue tragedie romane si basano su autori classici come Plutarco, mentre altre opere prendono spunto da cronache storiche o racconti popolari. Questa capacità di reinventare materiali preesistenti dimostra la sua abilità nel trasformare trame conosciute in narrazioni potenti e universali[3].

5. Rito e sacrificio

In alcune tragedie, come Otello, Shakespeare utilizza elementi ritualistici per costruire la narrazione. Il passaggio dal “rito” al “sacrificio” diventa una metafora per esplorare tematiche morali e sociali complesse, come la gelosia o l’ingiustizia. La ripetizione di termini come “murder” nelle scene finali enfatizza il cambiamento simbolico da un atto sacro a un crimine[1].

6. Tempo ed eternità

Il trascorrere del tempo è un tema ricorrente nelle opere di Shakespeare, in particolare nei suoi sonetti. L’autore esplora l’effimera natura dell’esistenza umana e il desiderio di immortalità attraverso l’arte e l’amore. Questo tema è centrale anche nelle tragedie, dove i personaggi spesso riflettono sul significato della vita e sull’inevitabilità della morte[4].

7. Critica sociale e politica

Shakespeare non si limita a rappresentare conflitti personali; spesso le sue opere riflettono tensioni sociali e politiche del suo tempo. Ad esempio, La tempesta può essere letta come una metafora del colonialismo europeo, mentre Macbeth esplora le dinamiche del potere e della corruzione morale[6].

Queste chiavi interpretative dimostrano come le opere di Shakespeare siano strumenti versatili per analizzare sia la condizione umana che le strutture sociali, rendendole rilevanti anche oggi.


[1] https://www.intralinea.org/specials/article/Rito_e_sacrificio_nelle_traduzioni_di_Otello
[2] https://www.illibraio.it/news/dautore/tarocchi-shakespeare-1284665/
[3] https://iris.unimore.it/retrieve/e31e124d-8fc2-987f-e053-3705fe0a095a/Tra%20Tempo%20ed%20Eternita%CC%80.%20William%20Shakespeare%20e%20Samuil%20Mars%CC%8Cak.pdf
[4] https://www.magmamag.it/shakespeare-cosa-leggere-guida/
[5] https://it.wikipedia.org/wiki/Cronologia_delle_opere_di_William_Shakespeare
[6] https://www.docsity.com/it/docs/riassunto-william-shakespeare-1/5240441/
[7] https://it.wikipedia.org/wiki/Attribuzione_delle_opere_di_Shakespeare
[8] https://www.storyboardthat.com/it/articles/e/tipi-di-shakespeariano-plays
[9] https://www.sellerio.it/it/catalogo/Orlando-Furioso-Guarito-Dall-Ariosto-Shakespeare/Bonnefoy/7750
[10] https://www.reddit.com/r/literature/comments/qdk26k/how_to_start_with_shakespeare/?tl=it
[11] https://www.chiavidellacitta.it/progetti/cod-alloperale-scuole-al-maggio/
[12] https://www.diverteatro.it/william-shakespeare-una-guida-per-principianti/
[13] https://www.dsg.univr.it/?ent=progetto&id=2078
[14] https://www.uniba.it/it/docenti/consiglio-cristina/attivita-didattica/letteratura-teatrale-europea-e-americana-19-20/shakespeare-e-la-francia-powerpoint
[15] https://www.shop.teatropertutti.it/products/10-monologhi-maschili-dalle-opere-di-william-shakespeare
[16] https://www.palazzodiamanti.it/mostre/shakespeare-nellarte/


Massimo Cacciari, “Il mio futuro addio?. La visione della morte come passaggio, intervista di Antonio Polito in Sette.corriere.it, 4 aprile 2025

vai a:

Vartzbed Eric, Come Woody Allen può cambiarti la vita, Mimesis, 2025

https://www.mimesisedizioni.it/libro/9791222314556

Woody Allen ha fatto spesso visita al lettino del terapista, ma cosa accade quando uno psicoanalista si imbatte in un film di Woody Allen?

Questo volume nasce da una folgorazione: reduce dalla visione di Un’altra donna (1988), un allora giovanissimo Éric Vartzbed decide di utilizzare la filmografia del regista americano come guida per la sua vita e per la sua esperienza professionale.
In bilico tra il serio e il faceto, questo libro dall’umorismo fortemente alleniano esplora la produzione del regista-attore per ricercare gli universali che ci possono tornare utili nell’affrontare le questioni – più o meno improbabili – dell’esistenza.

Pennac Daniel, Bartezzaghi Stefano, con Yasmina Mèlaouah, illustrazioni di Francesca Arena, Le parole fanno il solletico, Salani, 2025


Il libro esplora il linguaggio figurato italiano attraverso metafore corporee, trasformando espressioni idiomatiche come “buttare un occhio” o “chiudere il becco” in scenari surreali.

I protagonisti Anna, Lollo e Marcello affrontano situazioni assurde (es.: recuperare una testa “per aria” con una scopa o asciugare le lacrime di una zia che “si scioglie”) per stimolare la riflessione sulle origini delle parole137.

Stile e autori
Pennac (scrittore francese noto per l’ironia) e Bartezzaghi (linguista italiano) uniscono rigore filologico e divertimento, proponendo un tono scanzonato che celebra la creatività del linguaggio. L’opera diventa un gioco interattivo, invitando a giocare con i modi di dire e a scoprire la ricchezza della lingua italiana157.

  1. https://antemp.com/2025/03/28/daniel-pennac-e-stefano-bartezzaghi-le-parole-fanno-il-solletico-salani-2025/
  2. https://www.illibraio.it/news/narrativa/libri-ultime-uscite-marzo-2025-1468819/
  3. https://www.salani.it/libri/le-parole-fanno-il-solletico-9788831018913
  4. https://www.luccasapiens.it/scheda-libro/daniel-pennac-stefano-bartezzaghi/le-parole-fanno-il-solletico-9788831018913-4838982.html
  5. https://www.libreriauniversitaria.it/parole-fanno-solletico-pennac-daniel/libro/9788831018913
  6. https://www.mentelocale.it/milano/75656-daniel-pennac-e-stefano-bartezzaghi-presentano-il-libro-le-parole-fanno-il-solletico.htm
  7. https://www.ibs.it/parole-fanno-solletico-libro-daniel-pennac-stefano-bartezzaghi/e/9788831018913
  8. https://www.illibraio.it/news/dautore/le-parole-fanno-il-solletico-1470871/

Vecchioni Roberto, L’orso bianco era nero. Storia e leggenda della parola, Piemme, 2025

Roberto Vecchioni, L’orso bianco era nero (Piemme, 2025)
Il libro, pubblicato il 25 marzo 2025, esplora la storia e il potere evocativo della parola attraverso un percorso che unisce linguistica, filosofia e riflessione personale.

Vecchioni, cantautore, poeta e professore di Contemporaneità dell’antico all’Università IULM di Milano, attinge a decenni di appunti, ricerche e insegnamento per offrire una narrazione non accademica ma coinvolgente15.

Struttura e contenuti
Il testo parte dalle origini del linguaggio, analizzando radici etimologiche e sviluppi storici, con riferimenti a figure come Socrate, Plauto e Aulo Gellio. Vecchioni sottolinea come le parole non siano semplici strumenti comunicativi, ma codici emotivi che plasmano la comprensione del mondo e la democrazia stessa: «Più parole ci sono, più democrazia c’è»35.

«Questo libro ha a che fare con la linguistica come io assomiglio a un orso bianco o se preferite nero.

Non ho nessuna intenzione di sciorinarvi un’opera corretta, metodica, e men che meno colta, accademica, incomprensibile ai più e infine del tutto inutile a chi sfaccenda pieno di cazzi suoi col tempo che vola.

D’altronde non ho neanche voglia di mortificare una scienza (arte?) meravigliosa riducendo tutto all’osso e tirar fuori un “bigino” per deficienti.

L’intento è un altro: è quello di farvi innamorare. Avete letto bene! Farvi innamorare della parola.

Penserete “questo è matto”. Scommettiamo? Sono i miei ottant’anni d’amore, raccolti da decine e decine di fogli sparsi qua e là nel tempo, stipati in block-notes, quaderni, schemi per lezioni, sghiribizzi personali, letture sottolineate, ricerche notturne, confronti, domande infinite, scoperte mai immaginate da altri, un gioco famelico a sapere e chiarire, un’ubriacatura di luci intermittenti, ipnotiche, fatali, perché più ci entravo in quelle parole, più sentivo una foga irrefrenabile a entrarci, e capivo, comprendevo a pieno la “vera” essenza di tutto, la corposità, la fisicità di quelli che pensiamo solo suoni e invece sono codici risolti perché perfette in noi si rivelino le emozioni, le commozioni nostre e degli altri; le parole sono un groviglio logico di foni, suoni che specchiano l’uomo. Questa era la mia felicità.»

Approccio e stile
L’autore rifiuta un tono specialistico, privilegiando un registro accessibile e passionale. Il libro nasce da una raccolta di materiali personali (quaderni, lezioni, letture) e mira a suscitare un innamoramento per la parola, mostrandone la «corposità» e il legame con l’essenza umana15.

fonti informative:

  1. https://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/musica/2025/03/12/lorso-bianco-era-nero-esce-libro-di-vecchioni-sulle-parole_518d7633-89be-4978-9e81-68ff9843edc8.html
  2. https://www.libreriauniversitaria.it/orso-bianco-era-nero-storia/libro/9788856699104
  3. https://www.la7.it/in-altre-parole/video/lorso-bianco-era-nero-vecchioni-la-democrazia-non-esiste-senza-le-parole-23-03-2025-587615
  4. https://www.libreriauniversitaria.it/orso-bianco-era-nero-vecchioni/libro/9788856699104
  5. https://www.edizpiemme.it/libri/lorso-bianco-era-nero/
  6. https://www.mondadoristore.it/L-orso-bianco-era-nero-Roberto-Vecchioni/eai978885669910/
  7. https://www.youtube.com/watch?v=xe3tYitSmbg
  8. https://www.youtube.com/watch?v=azFX2okq4EY

Carmen Gallo, Tecniche di nascondimento per adulti, Italo Svevo edizioni, 2024

Carmen Gallo è autrice del saggio Tecniche di nascondimento per adulti, pubblicato da Italo Svevo Edizioni nel 2024 1 2 6. Il libro esplora il tema del nascondimento come strategia esistenziale, analizzando le dinamiche psicologiche e sociali che portano gli adulti a cercare momenti di fuga o occultamento.

Struttura e contenuti

Il testo combina riflessioni filosofiche, ironia e osservazioni sulla condizione umana, presentandosi come un manuale non convenzionale che esamina varie tecniche di mimetizzazione:

  • Nascondersi tra gli altri: adottare comportamenti conformisti per confondersi, rischiando però l’annullamento dell’identità 3 5.
  • Diventare invisibili: mimetizzarsi con il “niente”, una pratica che richiede immaginazione ma può generare dipendenza 3.
  • Ritirarsi nel caos: abbracciare il disordine come forma di resistenza alla rigidità della società 3.

Gallo sottolinea l’importanza di tecniche reversibili, evitando nascondimenti definitivi che equivalgono a una sconfitta 1 3. Il libro riflette anche sulla gozzoviglianza umana nel gestire queste strategie, riconoscendo le imperfezioni come parte della condizione adulta 5.

Stile e ricezione

La prosa è definita ironica e seria, con un approccio colto ma accessibile5. La critica ha apprezzato la capacità di bilanciare lucidità analitica e tono poetico, evidenziando come il testo offra strumenti per affrontare paure e fragilità senza giudizi 5 6.

Dati editoriali

  • Editore: Italo Svevo Edizioni (collana Biblioteca di letteratura inutile) 6.
  • Formato: 96 pagine, copertina illustrata da Annette Mueck 3 6.
  • ISBN: 9788899028831 2 4.

Il libro si posiziona come un’opera ibrida, tra saggio e diario, che invita a riconoscere il bisogno di nascondersi come parte della crescita personale 1 5.

Citations:

  1. https://www.leparoleelecose.it/?p=50273
  2. https://tamulibri.com/negozio/9354
  3. https://poesiainverso.com/2024/12/17/carmen-gallo-tecniche-di-nascondimento-per-adulti/
  4. https://www.ebay.it/itm/276832700482
  5. https://www.vocidallisola.it/2024/12/14/in-dialogo-con-carmen-gallo-tecniche-di-nascondimento/
  6. https://www.italosvevo.it/libri/tecniche-di-nascondimento-per-adulti/
  7. https://www.italosvevo.it/libri_tag/tecniche-di-nascondimento-per-adulti/
  8. https://www.labalenabianca.com/2025/01/24/il-nascondino-letterario-di-carmen-gallo-michele-farina/

Laura Campiglio, Contenti tutti, Mondadori, 2024

Laura Campiglio pubblica con Mondadori il romanzo Contenti tutti (2024), un’opera che esplora dinamiche relazionali e identitarie attraverso una struttura narrativa polifonica. Il testo ruota intorno a Elena, figura enigmatica e oggetto di desiderio per diversi personaggi: il marito Lorenzo (chef di successo), l’amante Marco, la sorella Irene (dermatologa), la partner di Irene Greta (attrice), e Claudia (ex fidanzata di Marco). Ognuno proietta su di lei aspettative e illusioni, rivelando come le relazioni siano costruzioni soggettive17.

Struttura e temi
Il romanzo combina ironia e dramma, oscillando tra toni leggeri e riflessioni profonde sulla malattia, la gelosia e le manipolazioni emotive. La scrittrice utilizza metafore visive per descrivere la fragilità delle percezioni umane: “Le persone sono illusioni ottiche” che mutano a seconda della prospettiva1. La sparizione temporanea di Elena diventa un catalizzatore per svelare verità nascoste e contraddizioni familiari, con un focus particolare sulle relazioni tra donne17.

Autrice e contesto editoriale
Laura Campiglio, esordita nel 2007 con Dario Flaccovio Editore, ha pubblicato precedentemente Caffè Voltaire (Mondadori) e il saggio Il cuore è a sinistra (People). Da oltre un decennio cura la rubrica di posta del cuore di Cronaca Vera, esperienza che influenza la sua analisi delle dinamiche emotive16. Contenti tutti è disponibile in formato cartaceo (17,57 €) e digitale (9,99 €) sul Mondadori Store35.

Citations:

  1. https://www.raicultura.it/letteratura/articoli/2024/08/Laura-Campiglio-Contenti-tutti-a41886fc-e8c5-4429-b6e5-1bd662a49d29.html
  2. https://www.mondadori.it/libri/contenti-tutti-laura-campiglio/
  3. https://www.mondadoristore.it/Contenti-tutti-Laura-Campiglio/eai978880478155/
  4. https://www.ibs.it/contenti-tutti-libro-laura-campiglio/e/9788804781554
  5. https://www.mondadoristore.it/libri/Laura-Campiglio/aut00274043/
  6. https://www.mondadori.it/autori/laura-campiglio/
  7. https://www.agi.it/cultura/news/2024-05-21/libri-laura-campiglio-contenti-tutti-mondadori-26479274/
  8. https://www.lafeltrinelli.it/contenti-tutti-libro-laura-campiglio/e/9788804781554

l’ Enciclopedia Treccani ripercorre l’evoluzione del paese attraverso cento parole chiave

L’Enciclopedia Treccani celebra il suo centenario con un progetto che ripercorre l’evoluzione del paese attraverso cento parole chiave che ne hanno segnato la storia8. In occasione del centenario dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana, fondato da Giovanni Treccani nel 1925, è stata stilata una lista di 100 parole “simbolo” scelte dall’istituzione per rappresentare un secolo di storia italiana, cultura e cambiamenti247.

le 100 parole. https://www.treccani.it/magazine/parolevalgono/le-parole-del-centenario-treccani/

Oltre alla selezione delle 100 parole, è stata allestita un’esposizione multimediale che offre un viaggio immersivo nella storia della cultura italiana attraverso testi, immagini e oggetti1. Le 100 parole scelte, tra cui “Enciclopedia” (1925) e “Nazismo” (1934), mirano a descrivere 100 anni di storia dell’Enciclopedia Italiana, narrando il suo rapporto con l’Italia e il mondo23.

  1. http://www.ariamediterranea.it/Cultura/Esploso/12063/TRECCANI-COMPIE-100-ANNI-UN-SECOLO-DI-PAROLE-CHE-RACCONTANO-LITALIA
  2. https://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/libri/2025/02/21/i-100-anni-di-treccani-le-parole-che-raccontano-il-paese_a784c634-4929-4822-987f-325a421fdf4f.html
  3. https://www.agenziacult.it/editoria/centenario-dellenciclopedia-italiana-treccani-ha-scelto-le-100-parole-del-secolo/
  4. https://www.lapresse.it/cultura/2025/02/21/treccani-100-parole-secolo/
  5. https://tg24.sky.it/lifestyle/2025/02/21/enciclopedia-treccani-100-anni
  6. https://necrologie.repubblica.it/news/189481
  7. https://masterx.iulm.it/today/today-italia/cento-parole-per-cento-anni-un-secolo-di-storia-della-treccani/
  8. https://www.iodonna.it/attualita/eventi-e-mostre/2025/02/21/100-anni-100-parole-enciclopedia-treccani-celebra-un-secolo-di-cultura/

Giorgione: “Le tre età dell’uomo” a Palazzo Pitti, Firenze

Giorgione: “Le tre età dell’uomo” a Palazzo Pitti, Firenze

“Le tre età dell’uomo”, noto anche come “La lezione di canto”, è un dipinto a olio su tavola attribuito al pittore veneziano Giorgione. Realizzato intorno al 1500-1501, l’opera è conservata nella Galleria Palatina di Palazzo Pitti a Firenze[5][7].

Descrizione e Interpretazione

Il quadro rappresenta tre personaggi di diverse età su uno sfondo scuro, con un giovane che legge uno spartito musicale, un adulto che glielo spiega e un vecchio che guarda intensamente l’osservatore[3][5].

La musica assume il ruolo di allegoria dell’armonia esistenziale e cosmica. L’uso della luce dorata per modellare le forme dei personaggi crea un effetto visivo suggestivo, tipico dello stile Leonardesco[3].

Conservazione

Il dipinto si trova nella Galleria Palatina degli Appartamenti Reali all’interno di Palazzo Pitti a Firenze.

È considerato una delle opere più significative per comprendere il tema dell’invecchiamento nell’allegoria artistica rinascimentale[8].


In sintesi, “Le tre età dell’uomo” è una rappresentazione simbolica delle diverse fasi della vita umana attraverso la musica e la pittura rinascimentale veneziana.


[1] https://artepassioneblog.wordpress.com/2017/02/11/col-tempo/
[2] https://app.fta.art/it/artwork/f430ab4d23840aa71731cd4fd6ff3c2e51b020eb
[3] https://www.skuola.net/storia-arte/rinascimento-romanticismo/giorgione-tre-eta-uomo.html
[4] https://it.wikipedia.org/wiki/File:Giorgione_-Three_Ages_of_Man-_Palazzo_Pitti.jpg
[5] https://it.wikipedia.org/wiki/Tre_et%C3%A0_dell’uomo
[6] https://www.lombardiabeniculturali.it/fotografie/schede/IMM-4t060-0003486/
[7] http://catalogo.beniculturali.it/detail/HistoricOrArtisticProperty/0900297809
[8] https://www.frammentiarte.it/2016/62-le-tre-eta-delluomo/

Paolo Godani, Melanconia e fine del mondo, Feltrinelli, 2025

Paolo Godani ha pubblicato il suo nuovo libro intitolato “Melanconia e fine del mondo” con Feltrinelli nel 2025. Questo lavoro esplora la natura della melanconia, sostenendo che la cultura degli ultimi due secoli è intrinsecamente legata a sentimenti di tristezza e tormento interiore. Godani propone l’idea che la melanconia non sia solo un’esperienza individuale, ma una condizione culturale che permea la nostra comprensione del mondo e delle sue sfide[2][5].

Nel libro, Godani riflette su come eventi storici significativi, come le guerre mondiali, siano connessi a questa sensazione di malinconia collettiva. La sua analisi si concentra sul dolore e sulla caducità, evidenziando come queste esperienze abbiano modellato la nostra visione contemporanea della vita[4][6][7].



[2] https://www.lafeltrinelli.it/libri/autori/paolo-godani
[3] https://www.feltrinellieditore.it/opera/melanconia-e-fine-del-mondo/
[4] https://www.ubiklibri.it/book-9791256240210-melanconia-e-fine-del-mondo.html
[5] https://www.raicultura.it/filosofia/articoli/2025/01/Paolo-Godani-Melanconia-e-fine-del-mondo–cdb976fa-c7ad-4ac7-9c37-7ce2b50412cc.html
[6] https://x.com/feltrinellied/status/1884494034468585963
[7] https://www.fatamorganaweb.it/melanconia-e-fine-
[8] https://www.fatamorganaweb.it/pdf/melanconia-e-fine-del-mondo-di-paolo-godani

I temi principali trattati in “Melanconia e fine del mondo” di Paolo Godani includono:

  • Estetica: Il libro esplora come la melanconia influenzi l’esperienza estetica e la percezione artistica nel contesto del Novecento.
  • Psicoanalisi: Godani analizza il legame tra la melanconia e le teorie psicoanalitiche, ponendo l’accento sul significato psicologico di questa condizione.
  • Politica: Viene esaminato il modo in cui la melanconia si interseca con le dinamiche politiche e sociali, suggerendo che la tristezza collettiva possa influenzare i movimenti culturali e politici.

Il libro si propone di riflettere su come questi aspetti siano interconnessi e abbiano plasmato la nostra comprensione contemporanea della realtà, evidenziando l’importanza della melanconia come condizione culturale.


[1] https://docenti.unimc.it/paolo.godani/courses/2024/29796
[2] https://unimc.coursecatalogue.cineca.it/insegnamenti/2024/49912_636549_19594/2023/49912/10193?coorte=2024&schemaid=4906
[3] https://www.libropiu.it/filosofia/uexkll-jakob-von/la-teoria-del-significato/9791222312491

recensione:

Roberto Esposito, Sopravvivere alla malinconia canaglia, in la Repubblica 29 gennaio 2025, pagina 27

https://www.repubblica.it/cultura/2025/01/28/news/libro_melanconia_e_fine_del_mondo_paolo_godani_come_sopravvivere_alla_malinconia-423967103/

Annotazione su: Marguerite Yourcenar, Memorie di Adriano – Ed. Einaudi

L’autrice racconta, o meglio fa raccontare in prima persona, ad Adriano la propria vita e ne raccoglie le impressioni, quando l’imperatore e’ ormai prossimo alla morte e scrive al figlio adottivo Marco Aurelio.

L’imperatore esprime i suoi pensieri piu’ intimi, le sue citazioni sui riti religiosi (rimase particolarmente colpito e influenzato dal culto del dio Mitra), e rivive la sua giovinezza lontano da Roma, al seguito degli eserciti Romani.

Adriano sa di dover morire ed aspetta questo evento, pronto a riceverlo. La lettera che egli scrive al figlio adottivo e’  lo sfogo (comprensibile) di un uomo che non puo’ piu’ segurie gli affari dell’Impero, ormai svuotato di ogni energia, e traspare nell’imperatore , nell’uomo, la sofferenza di un malato che libera i ricordi.

Adriano rivisita i momenti importanti e significativi del suo lungo regno (21 anni), partendo dai rapporti e dalla

confidenza che lo legava alla amica-madre Plotinia, proseguendo con il racconto delle sue campagne militari, dei viaggi, dei luogi visitati e che lo colpirono particolarmente (Asia minore, Bitinia, la citta’ di Nicomedia, ect.).

Esprime pensieri e giudizi sulla sua famiglia, sui libri, sullo “sport” allora piu’ in voga: la caccia. Ci parla delle sue dissertazioni filosofiche, dei suoi amori, dei rapporti con l’imperatore (e padre adottivo) Traiano, del suo matrimonio non felice.

La Yourcenar fa raccontare la suo protagonista la sua esperienza umana, ricchissima, di un uomo che facendo tesoro di ogni esperienza vissuta nei sui 21 anni di regno diventa uno statista, arricchito dall’emergere della verita’ interiore che l’imperatore aveva conquistato.

La scrittrice  in questo romanzo che puo’ sembrare solo epistolare,  rida’ vita a poco a poco alla personalita’ di Adriano, alla sua grandezza, all’ambiente nel quale visse piu’ di 2000 anni fa’.

L’imperatore negli ultimi giorni di vita esamina le debolezze del suo spirito, fa considerazioni sulla sua esistenza, ed esprime sentimenti di gratitudine per le poche persone che gli sono sempre state vicine e che non l’abbandonano nemmeno negli ultimi dolorosi e disperati momenti della sua vita.

Chiudo questa recensione ricordardo i versi composti dall’imperatore Adriano poco prima di morire:

Piccola anima smarrita e soave, compagna e ospite del corpo, ora ti appresti a scendere in luoghi incolori, ardui e spogli, ove non avrai piu’ gli svaghi consueti.

Un istante ancora, guardiamo insieme le rive familiari, le cose che ceramente non vedremo mai piu’… cerchiamo di entrare nella morte ad occhi aperti…”

 

(Marguerite Yourcenar – Memorie di Adriano – Ed. Einaudi)

Laura Imai Messina (2024), Tutti gli indirizzi perduti, Einaudi. Recensione di Mauretta Capuano, in La Provincia, 1 dicembre 2024

scheda dell’editore:

Libri in tema di BIBLIOTERAPIA

Ecco alcuni libri e risorse utili sul tema della biblioterapia, una pratica che utilizza la lettura per promuovere il benessere psicologico e emotivo.

Libri Consigliati

  1. Curarsi con i libri. Rimedi letterari per ogni malanno
  • Questo libro offre una selezione di opere letterarie associate a vari “malanni” emotivi, suggerendo titoli specifici per affrontare diverse problematiche, come l’ansia o la depressione[1].
  1. Biblioterapia di Marco Dalla Valle
  • Considerato il primo manuale di biblioterapia in italiano, questo testo esplora le applicazioni della biblioterapia e offre strumenti pratici per l’uso dei libri come mezzo terapeutico[5].
  1. Chiedilo ai libri. Il benessere dalla biblioterapia
  • Questo volume discute come la lettura possa diventare un percorso di crescita interiore e benessere, enfatizzando l’importanza del tempo dedicato alla lettura[4].
  1. Biblioterapia a scuola
  • Una raccolta di saggi che analizza il ruolo della biblioterapia nel contesto scolastico, evidenziando come i libri possano essere utilizzati per supportare il benessere degli studenti[7].

Approfondimenti sulla Biblioterapia

  • La biblioterapia clinica è condotta da professionisti della salute mentale e mira a trattare condizioni patologiche attraverso la lettura guidata[2].
  • La biblioterapia dello sviluppo, invece, si concentra sul miglioramento delle abilità personali e sociali in individui sani, utilizzando vari materiali narrativi, dai romanzi alle graphic novel[2].
  • Il Centro di ricerca interdipartimentale in biblioterapia dell’Università di Verona è un’importante iniziativa in Italia che studia le applicazioni della biblioterapia e promuove la formazione dei professionisti nel campo[2].

Risorse Online

  • Biblioterapia Italiana: offre corsi e incontri online per approfondire la pratica della biblioterapia.
  • Tolstoy Therapy: un blog in inglese con letture specifiche per vari disagi emotivi.

La biblioterapia rappresenta un approccio innovativo e multidisciplinare, capace di integrare la letteratura nella pratica terapeutica, stimolando la riflessione personale e il miglioramento del benessere psicologico.

Citations:
[1] https://www.lifegate.it/biblioterapia
[2] https://www.univrmagazine.it/2024/03/15/biblioterapia-il-benessere-tra-le-pagine-di-un-libro/
[3] https://www.mywayblog.it/che-libro-leggere/
[4] https://www.castelvecchieditore.com/prodotto/chiedilo-ai-libri-il-benessere-dalla-biblioterapia/
[5] https://quiedit.it/prodotto/biblioterapia/
[6] https://biblioterapiaitaliana.com/Biblioterapia/consigli-di-lettura/
[7] https://www.editricebibliografica.it/scheda-libro/autori-vari/biblioterapia-a-scuola-9788893575331-580554.html

osservazioni, nel blog lescritteriate

Thich Nhat Hanh, Lo sbocciare di un loto. Meditazioni guidate per la consapevolezza, la guarigione e la trasformazione, Ubiliber editore, 2024. Indice del libro

scheda dell’editore:

https://gategate.it/lo-sbocciare-di-un-loto/

È il respiro consapevole l’inizio di ogni cambiamento. Il respiro è cura e guarigione dalle ferite nel corpo e nell’anima. È rivoluzione profonda e inesorabile nel cuore e nel mondo. Meditare è restare in contatto con questa verità che Thich Nhat Hanh, nel corso della sua esistenza, non ha mai smesso di trasmettere con amorevole compassione a discepoli e discepole di ogni dove.

Lo sbocciare di un loto, edizione rivista e ampliata de Lo splendore del loto (Ubaldini), è il lascito di quegli anni di insegnamento: è la raccolta più completa degli esercizi per la pratica della meditazione di consapevolezza, introdotti e spiegati dalla voce calma e sincera del Maestro dell’interessere, ma è anche, e soprattutto, una guida capace di avvicinare chiunque, dai praticanti alle prime armi a quelli più esperti, al proprio intimo sé per abbracciare l’umanità intera e il Pianeta in ogni sua forma di vita.

Anche noi, esseri umani, siamo fiori nel giardino dei fenomeni, ma a volte dimentichiamo la nostra bellezza, che è un riflesso di quella dell’universo. È in questa dimenticanza, in questo doloroso allontanarci dalla nostra vera natura, che nascono difficoltà e complicazioni, e si genera sofferenza per sé e per gli altri. “No mud, no lotus.” Senza fango, non c’è il fiore di loto. Senza sofferenza, non c’è possibilità di sbocciare a nuova consapevolezza. La meditazione ha il potere di riportarci a casa, di accorciare la distanza tra noi e gli altri, tra noi e tutto ciò che ci circonda. Rivolgendo l’attenzione al corpo nel semplice e primordiale atto di inspirare ed espirare, potremo ritornare al momento presente e fare esperienza diretta dell’interdipendenza e dell’impermanenza del reale.

Riconoscendo e accogliendo ciò che sorge in noi riprenderemo contatto con i nostri sensi e il sentire stesso, si dissolveranno le emozioni difficili, la paura, la rabbia, le incomprensioni, e il nostro essere nel mondo acquisirà un senso nuovo.

È nella cura del proprio giardino interiore, nella scelta quotidiana di quali semi innaffiare e quali no, che può nascere la pace, dentro e fuori di noi.

Thich Nhat Hanh

È stato insegnante, studioso, attivista per la pace. Nato in Vietnam nel 1926 e ordinato monaco a 16 anni, ha dedicato la sua vita al lavoro umanitario, alla risoluzione dei conflitti e alla diffusione del buddhismo. Nel 1982 ha fondato Plum Village in Francia, un centro per la pratica della consapevolezza

Pagani Paolo, In cammino con Walter Benjamin. Il naufragio di un genio e le idee della sua epoca (1892-1940), Neri Pozza, 2024

scheda dell’editore:

https://neripozza.it/libro/9788854529625

«In fondo, la vera materia della Storia, quel che la costituisce, è pur sempre la geografia». È su questo assunto che Paolo Pagani dà inizio al suo viaggio, in parte biografia e in parte reportage, in parte narrazione romanzesca e in parte memoir, sulle tracce di Walter Benjamin, filosofo inafferrabile, randagio per vocazione prima ancora che per necessità, intellettuale raffinatissimo e poliedrico, capace di interessarsi a «una costellazione di temi solo in apparenza inconciliabili: il messianismo teologico, i giocattoli, i romanzi gialli, l’arte, il dramma barocco tedesco, la radio, la fotografia, i nuovi media, le esperienze allucinogene con gli stupefacenti, le città e i loro misteri nascosti benché eloquenti». Eppure incamminarsi con lui attraverso le sue esperienze, i suoi nomadismi, il suo pensiero spesso impervio e anticipatore significa non soltanto seguire il dipanarsi di un’esistenza, ma anche compiere un itinerario incandescente dentro a una stagione di ferro e fuoco, dagli inizi del Secolo Breve sino allo scoppio della Seconda guerra mondiale. Significa incontrare Benjamin, dunque, ma anche le idee della sua epoca, i formidabili ingegni del suo tempo: da Ernst Bloch a Theodor Adorno, da Max Horkheimer a Bertolt Brecht, da Hannah Arendt a Joseph Roth e moltissimi altri. E quel cammino che Pagani ha ripercorso quasi passo passo per infiniti anfratti d’Europa non poteva che cominciare dalla fine, dalla stanza numero 4 dell’hotel di Port-Bou, al confine tra Francia e Spagna, dove intorno alle dieci di sera del 26 settembre 1940, sopraffatto dalla tragedia della Storia e dalle assurdità degli uomini, il dottor Walter Benjamin ingoia una dose letale di pillole di morfina e muore. A un soffio dalla salvezza e per sempre ignaro dell’ultima, feroce beffa della sorte.

Figlio indisciplinato e renitente di un grand seigneur, uomo sfortunatissimo e totalmente sprovvisto di senso pratico, marxista eterodosso e libertario, filosofo atipico e sincopato, indagatore della modernità capitalista, critico letterario sopraffino, traduttore di Baudelaire e Proust, teorico rivoluzionario molto sui generis, scrittore asistematico ma saggista eccelso, Walter Benjamin, classe 1892, una delle figure intellettuali più originali, inclassificabili e poliedriche del Novecento, vittima predestinata della barbarie.

Hanno detto di Nietzsche on the road:

«La scrittura di Pagani procede con un metodo che non è filosofico, ma narrativo: con tutti i colpi di scena necessari alla drammaturgia del personaggio, col risultato di trovarci davanti a un “reportage sentimentale”, a un “dramma filosofico in movimento”».
Massimo Onofri, Avvenire

«Ciò che Pagani riesce a comunicarci, a partire dalla geografia, è la profondità di un’inquietudine che ha il colore bluastro e la cupezza di certe tele di Munch».
Paolo Di Paolo, Robinson

Robert M. Pirsig, Sulla qualità. Scritti scelti e inediti a cura di Wendy K. Pirsig, Adelphi, 2024

scheda dell’ editore:

https://www.adelphi.it/libro/9788845938566

In Lo Zen e l’arte della manutenzione della motocicletta, il protagonista-narratore si chiedeva: «qual è la differenza fra chi viaggia in motocicletta sapendo come la moto funziona e chi non lo sa?». E varrà la pena ricordare la sua risposta: «Il Buddha, il Divino, dimora nel circuito di un calcolatore o negli ingranaggi del cambio di una moto con lo stesso agio che in cima a una montagna o nei petali di un fiore».

A quel pensiero sarebbero seguite altre domande e altre risposte, che avrebbero trasformato quella grande avventura on the road in un libro-simbolo, un «itinerario della mente» in cui si sarebbe riconosciuto, e ancora oggi si riconosce, un numero altissimo di lettori.

Questa antologia, che per la prima volta raduna lettere, conferenze, saggi, aforismi, appunti personali, coprendo un arco temporale di quasi cinquant’anni, illustra con chiarezza e incisività il tema centrale dell’opera di Pirsig e l’evoluzione del suo pensiero, dai sommessi esordi sino alla formulazione di una vera e propria Metafisica della Qualità.

Ma che cos’è la Qualità? Ognuno di noi sa che esiste, e istintivamente sappiamo riconoscerla, eppure non riusciamo a definirla. Questo perché, secondo Pirsig, la Qualità non è una «cosa» ma un «evento».

Per avvicinarsi a comprendere di quale evento si tratti, non resta che leggere questo piccolo libro – taccuino privato di una vita trascorsa in un’incessante riflessione filosofica. Una lettura obbligata per chi ama Pirsig e la perfetta introduzione per chi ancora non lo conosce.

“Sulla qualità. Scritti scelti e inediti” è un’antologia postuma di Robert M. Pirsig, curata dalla moglie Wendy K. Pirsig e pubblicata da Adelphi nel gennaio 2024 nella collana Piccola Biblioteca Adelphi (n. 798).ibs+2

Contenuti

L’opera raccoglie per la prima volta lettere, conferenze, saggi, aforismi e appunti personali dell’autore, coprendo quasi cinquant’anni di produzione e mostrando l’evoluzione del suo pensiero dalla fase iniziale fino alla Metafisica della Qualità. Il volume, tradotto da Svevo D’Onofrio, conta 164 pagine con 21 immagini in bianco e nero, e affronta il concetto centrale della “Qualità” come evento indefinibile ma intuitivamente riconoscibile, non come semplice oggetto.libreriauniversitaria+4

Contesto

Questa raccolta funge da introduzione ideale per i neofiti di Pirsig e come approfondimento per i lettori di “Lo Zen e l’arte della manutenzione della motocicletta”, collegando il celebre viaggio on the road alla riflessione filosofica sulla Qualità. È disponibile in formato cartaceo (ISBN 9788845938566) ed eBook (ISBN 9788845987243).lafeltrinelli+3

  1. https://www.ibs.it/sulla-qualita-scritti-scelti-inediti-libro-robert-m-pirsig/e/9788845938566
  2. https://www.libreriauniversitaria.it/qualita-scritti-scelti-inediti-pirsig/libro/9788845938566
  3. https://www.lafeltrinelli.it/sulla-qualita-scritti-scelti-inediti-libro-robert-m-pirsig/e/9788845938566
  4. https://www.ebay.it/itm/196483216928
  5. https://www.adelphi.it/libro/9788845987243
  6. https://viaitri.blog/2025/03/07/sulla-qualita/
  7. https://antemp.com/2024/04/15/robert-m-pirsig-sulla-qualita-adelphi/
  8. https://it.wikipedia.org/wiki/Robert_M._Pirsig
  9. https://www.adelphi.it/libro/9788845938566
  10. https://naufraghi.ch/elogio-della-qualita-pur-non-sapendo-bene-cosa-sia/

Jeoren Brouwers, Il cliente Busken, Iperborea, 2024. Recensione di Marta Morazzoni in il Sole 24 Ore/Domenica 7 aprile 2024, pagina V

Ad ognuno un giorno, Wislawa Szymborska

 

A ognuno un giorno muore un proprio caro,
tra l’essere e il non essere
è costretto a scegliere il secondo.

È duro riconoscere che è un fatto banale,
incluso nel corso degli eventi,
conforme a procedura,

prima o poi inserito nell’ordine del giorno,
della sera, della notte, di un pallido mattino;

scontato come una voce dell’indice,
come un paragrafo del codice,
come una data qualsiasi
del calendario.

Ma è il diritto e il rovescio della natura.
Il suo omen e amen distribuiti a caso.
La sua casistica e la sua onnipotenza.

Solo ogni tanto
ci mostra un po’ di cortesia –
i nostri cari morti
ce li butta nei sogni.

 

Poesie d’Autore – da PensieriParole.it <https://www.pensieriparole.it/poesie/poesie-d-autore/>

https://www.pensieriparole.it/poesie/poesie-d-autore/poesia-263759

Delaney Brigid, Tranqui. Come rimanere stoici in tempi di m***a, Giunti, 2023. Indice del libro

ITALO CALVINO, ” … cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio …”

Il “tempo che resta”, riflessioni di Paolo Ferrario sulla vita e la morte, dopo un dibattito cittadino. Con particolare riferimento alla lezione di Maurizio Migliori (1943-2023). Primi anni 2000, ai tempi del blog di Splinder

“Il tempo che resta”

E’ l’importante questione che l’associazione Accanto – Amici dell’Hospice San Martino” ha messo sotto riflessione in città:
“il tempo che resta è ciò che resta a ciascuno dalla nascita all’ultimo delicato soffio o respiro.
Il compito è quello di riuscire a viverlo il meglio possibile”,
dice la locandina.

In tre settimane si sono dipanati tre film e un dibattito:

Le temps qui reste di Francois Ozon

Go Now di Michael Winterbottom

La mia vita senza di me di Isabel Coixet

Chi, come me, sta velocemente avvicinandosi ai 60 anni questo tema se lo pone.

Non dico insistentemente, ma spesso. Come una questione importante, ineliminabile, oggettiva.

Il nostro tempo è breve.

E’ breve sempre, sia che moriamo giovani (certo di più), sia che moriamo vecchi (di meno, ma con la stessa percezione che il tempo è breve).

E’ tema talmente rilevante che mi trascino di stanza in stanza questo libro:
Harald Weinrich, Il tempo stringe: arte ed economia della vita a termine, Il Mulino, 2006 (edizione originale: Knappe Zeit. Kunst un Okonomie des befristeten Lebens, 2004. Quindi sono grato a Francesca Rigotti che lo ha tradotto).

Ecco alcuni capitoli di questo libro: Breve è la vita, lunga è l’arte, il tempo urge nell’aldiquà e nell’aldilà, il dramma del tempo scarso, finitezza-infinitezza, vivere con termini e scadenze.

Weinrich è un magistrale esperto di linguistica e filologia e la sua ricerca è di immenso interesse.

Ma tornando alla città c’è stato anche un dibattito a cui sono intervenuti:

Maurizio Migliori, filosofo

Don Bruno Maggioni, teologo,

Giuliano Turone e Gherardo Colombo, magistrati.

Ho preso qualche appunto che ora raccolgo e lascio qui nel mio blog –diario.

La morte è un processo individuale che riguarda tutti. E’ l’evento più universale e “democratico” che ci sia. Per l’individuo è una esperienza del tutto irripetibile, che si conosce solo per averla vista solo attraverso il corpo di uno o più altri.

Questa è la sua “eccezionalità”: tocca a tutti e a ciascuno, per ogni persona capita solo una volta. L’esperienza che ne facciamo è sempre indiretta.

Le tecnologie mediche oggi ci pongono un problema. Un problema tipicamente “moderno”, cioè non presente nelle società del passato. Non era così nelle culture esplorate dalle letterature classiche o da quelle moderne. Diciamo fino almeno alla seconda metà del ‘900.

Il problema è quello delle diagnosi sempre più selettive e precise e quello del tempo concesso in più dalle tecnologie mediche.

Insomma, oggi la morte, che pure è coperta da mille tabù, oscurità, rimozioni sempre più può metterci davanti al nostro “Tempo che resta”. Può avvenire che uno di noi venga a conoscenza forte e viva che il suo viaggio volge al limite. Sapendolo, avendone coscienza. Una coscienza resa ancora più avvertita dalla tecnica

Amici, credo che sia
meglio per me ricominciare
a tirar giù la valigia.
Anche se non so bene l'ora
d'arrivo, e neppure
conosca quali stazioni
precedano la mia,
sicuri segni mi dicono,
da quanto m'è giunto all'orecchio
di questi luoghi, ch'io
vi dovrò presto lasciare.

Giorgio Caproni, Congedo del viaggiatore cerimonioso
Questo processo della fine della vita individuale investe le politiche e le istituzioni.

Un tempo si moriva a casa, poi in ospedale (nei reparti di medicina e geriatria). Oggi le istituzioni si specializzano: dal 1989 si è sviluppata in Italia la rete delle RSA- Residenze sanitarie assistenziali. Ed ora si creano gli Hospice,  strutture specializzate ad accompagnare in un contesto socio-sanitario alla morte i malati a prognosi infausta.

La novità è questa: nell’elenco delle situazioni estreme occorre aggiungere quello della:

possibile consapevolezza del tempo che resta

E allora attorno e dopo questo problema nuovo ne nasce un altro:

si può “pensare” il tempo che resta?

Si può apprendere qualcosa di questa situazione? Si può “fare anima”, come direbbe James Hillman o Claudio Risè, attorno a questo evento.

Ci si può provare.

Maurizio Migliori, quella sera ci ha sapientemente provato. Per ora riassumo il suo denso contributo.

Poi ci penserò e ripenserò e correggerò ed amplierò.

Esordio:

La NOSTRA morte è impensabile. E’ impossibile da razionalizzare.

Possiamo applicare funzioni di pensiero solo alla morte degli altri.

Tuttavia la morte ha anche una funzione attiva sulla vita. Sulla vita intera e sul frammento finale:

la morte tende ad attribuire senso al tempo che resta

Gli immortali dei romanzi di fantascienza e di fantasy sono dei soggetti infelici. Per loro il tempo eterno arriva a perdere significato. Non sanno cosa fare. Ricordo qui il discorso finale del perfetto robot in Blade Runner.

La morte può produrre apprendimento:

dà il senso del limite

Cioè fornisce coscienza che siamo esseri finiti e limitatissimi.

Siamo foglie, foglie importanti, ma foglie.

Ricordo una frase di Alberto Moravia: “siamo rugiada della notte che si asciuga al sole”.

E’ la coscienza di un limite pesante perché la natura è concentrata sulla viva non ci viene in aiuto per la morte:

alla natura la morte non interessa,

alla natura interessa solo la specie, non l’individuo

La natura non ci aiuta. Anzi si allontana quando si avvicina la morte.

Allora, cosa possiamo fare in una situazione di coscienza non solo della ineluttabilità della morte, ma del tempo scarso, come ben dice Weinrich?

Possiamo, facendoci anche aiutare, fare questo:

attraversare la nostra vita, l’unica cosa che veramente ci appartiene,

alla luce della certezza della morte.

Nessuno può dare istruzioni in proposito, data la singolarità dell’evento finale.

Tuttavia qualche cosa può essere pensato. Già: pensare. Visto che la specie umana ha sviluppato la coscienza ed il pensiero. E proprio perché li ha elaborati ha anche necessariamente elaborato il tema della angoscia della morte. Lo sa bene chi possiede animali: soffrono, provano dolore, si nascondono. Ma non hanno coscienza della morte. Avvertono il dolore, quella cosa che non sentivano prima. E noi possiamo alleviarlo.

Alcune cose che possono essere pensate:

occorre sapere da subito che “il tempo è poco”

Questo vale anche per i più giovani. Non è un problema dei pre-vecchi, come io sono, o dei vecchi. Anche un giovane dovrebbe apprendere che il tempo è poco. Non è facile, anzi sembra impossibile nella società dei consumi e dell’immagine.

Occorre poi:

sapere che siamo in cammino.

E che questo cammino ha delle tappe e che il tempo non non va sprecato.

Come? Per esempio non concentrandosi  su una sola cosa. Il lavoro, l’ideologia, il divertimento. Allargare il campo degli interessi. Come Tarzan: attaccarsi a più liane. Volare e prenderne un’altra.

Poi si può, piano piano, senza masochismi eccessivi

prepararsi ed accettare questo processo

Allenarsi ad accettarlo

Dire “non me lo aspettavo” è un insulto alla intelligenza.

No: è nella gamma delle possibilità. O per cause probabilistiche, come nei mestieri pericolosi. O per rischi accettati. O, comunque, per biologia. Naturalmente si deve fare di tutto per ridurre i rischi

Però può succedere.

O nell’attimo dell’incidente e delle bombe nelle metropolitane (è un mio chiodo fisso: ma se loro mi dicono “ti odio e ti voglio uccidere”, io gli credo).

O in un decorso lungo e assistito.

E allora cosa si può ancora fare in questo percorso che è la mia vita, la tua vita?

si può relazionarsi con il mondo,

si può tentare di lasciare un segno della nostra presenza

Si può scrivere una poesia: magari l’unica poesia. Ma la mia. Sì : anche un haiku, senza la tecnica dell’haiku

Si può fare un dipinto: magari l’unico, ma il mio.

Si può scrivere in un blog. Chissà mai che questi segni dell’elettronica lascino da qualche parte una traccia di sé. E illuminino il cammino di un qualunque altro

E dove si inscrivono le tracce di sé?

In altre persone. Come un software invisibile che però plana su un hardware.

Ecco la funzione delle biblioteche.

La funzione delle piazze e delle vie.

La funzione dei rituali.

Tutto questo si può e deve fare.

Sapendo, tuttavia che il passaggio finale è solitario.

Soli, soli, soli.

E chi ha la fortuna di avere la fede se la tenga cara e molto stretta.

E chi non l’ha, e io sono uno che non l’ha, avrà uno strumento in meno.

Ma chissà se in quel momento anche chi ha la fede non vacillerà, almeno per un attimo?

Soli, soli, soli.


vai alle pubblicazioni di Maurizio Migliori

https://antemp.com/2019/09/24/maurizio-migliori-pubblicazioni-in-portale-docenti-della-universita-di-macerata/

Levi Andrea, Genetica dei ricordi. Come la vita diventa memoria, il Saggiatore, 2023. Indice del libro

Emanuele Severino, «Mi dico neoparmenideo, per semplificare. In verità, sono l’opposto di Parmenide …

Emanuele Severino, Il mio ricordo degli eterni. Autobiografia. articolo di Antonio Polselli, 11/08/2023

 

Giulio Goggi parla della riflessione sulla TECNICA presente nell’opera del filosofo italiano EMANUELE SEVERINO (Brescia 1929 – 2020), video in Rai Cultura

vai a Rai Cultura

https://www.raicultura.it/

https://www.raicultura.it/ricerca.html?q=tecnica+nel+pensiero+di+Severino

Albinati Edoardo, La scuola cattolica, Rizzoli/Bur, 2016

Umberto Galimberti: … “la cultura greca prende sul serio la morte” …

Narciso. La morte, lo specchio e l’amore, a cura di Ezio Pellizzer, La Repubblica, 2023

Spazio, Tempo e Universo in una argomentazione filosofica di Umberto Galimberti , aprile 2023

Umberto Galimberti su: MERCATO, TECNICA, PROGRESSO, SVILUPPO …

Steila Daniela, Morte, Corriere della Sera, collana le parole della filosofia, 2023

So di non sapere – Socrate – riassunto in Studia Rapido

So di non sapere – Socrate – riassunto

So di non sapere – Socrate – riassunto – Studia Rapido

Porru Matteo, Il dolore crea l’inverno, Garzanti, 2022

scheda dell’editore:

https://www.garzanti.it/libri/matteo-porru-il-dolore-crea-linverno-9788811003854/

Intorno c’è solo neve. E bianco. La neve copre le cose, le case, le persone. Anzi, alle persone la neve cade dentro e il freddo le circonda ma, soprattutto, si diffonde nelle ossa, negli occhi e nei pensieri.

Elia Legasov è nato in un paese circondato dal bianco, e da lì non è mai andato via. Il suo lavoro è spalare la neve, liberare strade su cui nessuno camminerà. La neve è sua amica, fino a quando non lo tradisce. Finché non fa emergere qualcosa dalle sue profondità. Qualcosa che ha a che fare con la sua famiglia e che doveva restare sepolto.

Da quel momento, nella mente di Elia si affollano ricordi che aveva soffocato. Parlano di un padre, scomparso tanti anni prima, e di una madre, partita per sempre. Sono parole dolci, gesti delicati, sorrisi sinceri. Ma anche duri come il ghiaccio. E dolorosi.

Elia capisce allora che quello che si dice dei membri della sua famiglia è vero: la neve non li protegge, ma li tenta, li provoca, per vedere se sono capaci di dimenticare, perché tutti dimenticano, ma i Legasov ricordano, sempre. Ora è venuto il suo turno di ricordare. Qualunque sia il prezzo. Qualunque cosa venga a galla. Perché è nelle case che il passato nidifica. È nelle famiglie che si riproduce, nei giorni bianchi e nei giorni neri. Perché il dolore crea l’inverno. Ma ogni inverno è diverso da quello precedente e da quello successivo.

A soli diciotto anni, Matteo Porru ha vinto il premio Campiello Giovani. Per la stampa è uno dei venticinque under-25 più promettenti al mondo. Ora arriva in libreria con un romanzo sospeso nel tempo e nello spazio che parla di legami familiari, rimpianti e vissuti indelebili. Un romanzo che ci ricorda che siamo tutti fatti di carne e neve.

MILONE Paolo, Astenersi principianti, Einaudi, 2023

scheda dell’editore:

Davanti alla fine, siamo tutti principianti: e siccome l’arte del distacco non la possiamo imparare, tanto vale affezionarsi a questa Signora acquattata nell’armadio, cercando le parole per farcela un po’ amica.

Ognuno procede a modo suo, ci mancherebbe, ma qui c’è un piccolo prontuario portatile: una cassetta degli attrezzi fatta di poesia, paura, favole, silenzio, coraggio, lacrime, sorrisi: «mille pozioni per uccidere la notte».

Paolo Milone accende il buio con le sue folgorazioni, e ha l’avventatezza di farlo persino con leggerezza. Perché non possiamo sapere quale, ma di queste strade, una sarà la nostra.

Gaddabolario. Duecentodiciannove parole dell’Ingegnere, a cura di Paola Italia – Carocci editore, 2023

scheda dell’editore

Gaddabolario – Carocci editore

Se avete in mano questo libro vuol dire che siete tra coloro che Gadda lo hanno solo sentito nominare (“l’Ingegnere della letteratura”, “il Joyce italiano”), ma finora non lo hanno mai letto (“Gadda è troppo difficile”, “Gadda bisogna tradurlo”). Oppure fate parte, come gli autori di questa impresa, della categoria degli “adepti”, ovvero di coloro che in un certo momento della vita hanno incontrato un libro di Gadda e, dopo lo smarrimento iniziale, hanno deciso che non lo avrebbero posato finché non ne avessero capito almeno una pagina. Perché leggere Gadda è un’avventura: un esercizio di conoscenza, un viaggio nella lingua italiana, un corso pratico di ironia. A volte si ride irrefrenabilmente, fino alle lacrime, altre volte è un riso amaro, sarcastico. Questo Gaddabolario, scritto dagli “adepti” per chi non lo è ancora, raccoglie e spiega duecentodiciannove parole gaddiane – un numero da cabala “ingravallesca”: via Merulana 219 è il centro in cui convergono tutti i delitti del Pasticciaccio – da abracadabrante a Zoluzzo. Uno strumento indispensabile per addentrarsi, di parola in parola, nei labirinti dell’Ingegnere e perdersi nel piacere della sua incomparabile prosa.

Paola Italia

Insegna Filologia italiana e Scholarly Editing all’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna. Si è occupata di autori e temi dell’Ottocento (Leopardi e Manzoni) e del Novecento (Gadda, Bassani, Savinio, Tobino), con una particolare attenzione allo studio e all’edizione delle varianti d’autore. Da trent’anni studia le carte e l’opera di Carlo Emilio Gadda (Io sono un archiviòmane, Pistoia 2003 e Come lavorava Gadda, Carocci, 2017) e con Giorgio Pinotti e Claudio Vela è responsabile della nuova edizione Adelphi delle sue opere.

Menga Ferdinando G., Cura, in Corriere della Sera, 2023. Indice del libro

Stefano Ercolino, Massimo Fusillo, Empatia negativa. Il punto di vista del male, Bompiani, 2022

scheda :

https://www.bompiani.it/catalogo/empatia-negativa-9788830103153

La storia delle arti è ricca di personaggi, figure, performance, oggetti e spazi connotati negativamente con cui i fruitori stabiliscono un tipo di relazione empatica ambivalente e destabilizzante, fatta di attrazione e di repulsione: l’empatia negativa. Da Medea al carnefice di san Matteo dipinto da Caravaggio e dalla fotografia di Mapplethorpe, fino ai Sette Palazzi Celesti di Kiefer e al Joker folle e derelitto di Phillips, c’è qualcosa, nel punto di vista del male, che ci conquista e ci obbliga a interrogarci su noi stessi molto più di quanto siano in grado di fare espressioni artistiche edificanti. Questa ampia e affascinante ricerca, che spazia dalla letteratura al cinema, dal teatro alle arti figurative, indaga il cuore nero dell’empatia.

STEFANO ERCOLINO

È professore associato di Critica letteraria e Letterature comparate presso l’Università Ca’ Foscari Venezia. Per Bompiani ha pubblicato Il romanzo-saggio, 1884-1947 (2017), Il romanzo massimalista (2015) e, con Massimo Fusillo, Empatia negativa (2022).

alla radice delle parole: RASSEGNAZIONE, di Nunzio Galantino

Galimberti Umberto, Parole nomadi, Feltrinelli, 1994. Rielaborazione di articoli pubblicati sul supplemento domenicale de Il Sole 24 Ore nel 1991/1992. Il libro è stato ripubblicato nel 2023 dalla Repubblica

Pagani Paolo, Citofonare Hegel. I filosofi del passato rispondono alle grandi domande del presente, Rizzoli, 2022. Video e indice del libro

scheda dell’editore: https://rizzoli.rizzolilibri.it/libri/citofonare-hegel/#:~:text=La%20filosofia%2C%20secondo%20Ludwig%20Wittgenstein,della%20vita%2C%20privata%20e%20pubblica.

La filosofia, secondo Ludwig Wittgenstein, serve a «far uscire la mosca dalla bottiglia». Ovvero a risolvere problemi e a liberare la mente dagli errori. Non è, quindi, una dottrina astratta, ma piuttosto un’attività pratica che getta chiarezza in ogni ambito della vita, privata e pubblica.

Partendo da questa idea, Paolo Pagani, filosofo di formazione da sempre appassionato alla materia, ci propone in questo libro un esperimento originale: rivolge a 19 grandi filosofi del passato, da Socrate a Heidegger, le domande più scottanti del nostro tempo.

Dalla guerra al gender,

dai vaccini alle fake news alla dignità del lavoro,

il pensiero scaturito da menti come Hegel, Spinoza, Husserl o Nietzsche può illuminarci anche oggi o, per lo meno, nutrire il ragionamento e sollevare dubbi fecondi.

Perché le loro riflessioni universali – quali sono i limiti della ragione? la Natura è “buona”? ci si può fidare dei sensi?… – si adattano perfettamente all’epoca che stiamo vivendo, e a contesti solo in apparenza diversi.Guest stars del volume sono

1 scrittore (Tolstoj)

e 7 personaggi letterari, ciascuno emblematico di un tema,

come Gulliver che rappresenta la diversità,

Fantozzi il lavoro offeso,

o Don Chisciotte la vita inautentica.

Citofonare Hegel accompagna il lettore in quell’esercizio pratico che è la filosofia, capace di aprire mondi e ribaltare l’ovvio, mentre stiamo comodamente seduti in poltrona, sorseggiando una tazza di tè. Un’attività entusiasmante, provare per credere.

A questo libro si affianca il podcast originale Spotify, una produzione Spotify Studios in collaborazione con Chora Media.

EMANUELE SEVERINO, Discussioni intorno al senso della verità, Edizioni ETS, Pisa 2009, p. 154. Indice del libro

Il “ciarlare”, in TEOFRASTO (371-287 a-c.), CARATTERI, a cura di Luigi Torraca, Garzanti, 1994

Dupont – Monod Clara, Adattarsi, Clichy editore, 2022. Scheda del libro

leggi anche

TartaRugosa ha letto e scritto di: Clara Dupont – Monod (2022), Adattarsi, Traduzione di Tommaso Gurrieri, Edizioni Clichy (FI)

Robertson Donald, A dieci passi dalla felicità. Le lezioni degli stoici per una vita saggia, Piemme, 2019. Indice del libro

scheda dell’editore:

https://www.edizpiemme.it/libri/a-dieci-passi-dalla-felicita

L’imperatore romano Marco Aurelio era un uomo fisicamente fragile, ma dotato di una disciplina e una volontà di ferro. Governò Roma all’apice della sua potenza, amato dai suoi soldati e dai cittadini dell’impero, superando prove apparentemente insormontabili. La sua forza? La filosofia stoica, di cui è considerato uno dei massimi esponenti. I suoi Colloqui con sé stesso sono uno dei classici della spiritualità, un manuale di autoaiuto tra i più letti e apprezzati della storia.
In questo libro, lo psicoterapeuta Donald Robertson racconta la vita e la filosofia di Marco Aurelio, distillandone gli insegnamenti senza tempo. Ancora oggi i principi dello stoicismo sono straordinariamente preziosi per vivere con serenità e saggezza: una fonte d’ispirazione per combattere depressione, stress e dipendenze o affrontare lutti, malattie e la paura della morte. Ma anche per perseguire al meglio i nostri obiettivi e prenderci sempre le nostre responsabilità, perché una vita più saggia è una vita più felice.
Sapiente ed equanime, Marco Aurelio non si perdeva in lamenti, evitava gli eccessi e la collera, si sforzava di essere giusto e di mantenere un sano distacco dalle cose. La psicologia moderna e la filosofia stoica sono concordi: è proprio questo distacco il segreto per raggiungere l’equilibrio con sé stessi, realizzarsi pienamente e sviluppare la resilienza emotiva necessaria per non farsi scoraggiare dalle difficoltà. Per diventare imperatori della propria vita.

Donald Robertson

Psicoterapeuta cognitivo e scrittore, è nato in Scozia e vive oggi in Canada. Autore di Build Your Resilience (2012) e Stoicism and the Art of Happiness (2013), da anni applica i principi dello stoicismo alla psicoterapia. È tra i fondatori dell’organizzazione Modern Stoicism e tiene corsi di coaching ispirati a questa dottrina.

leggi il primo capitolo: https://api2.edizpiemme.it/uploads/2019/09/INT_978885667237_a-dieci-passi-dalla.pdf

Montani Pietro, Bellezza, Corriere della Sera, serie Le parole della filosofia, 2022

Acotto Edoardo, Essere, Corriere della Sera/Le parole della filosofia, 2022. Prefazione di Corrado Del Bo, Simone Pollo, Paola Rumore. Bibliografia

Galimberti Umberto, Le cose dell’amore, La Repubblica, 2022. Indice del libro

uno dei tabù della nostra epoca: la MORTE, con Ines TESTONI e Edoardo CAMURRI, Video in Alla scoperta del ramo d’oro, Rai Storia, 2 novembre 2022

Nella puntata di oggi di Alla scoperta del ramo d’oro parleremo di uno dei tabù della nostra epoca: la morte. Lo faremo nel giorno che proprio al culto degli antenati è rivolto. Se è vero che morire è una drammatica legge di natura a cui nessun essere vivente può sottrarsi, è altrettanto vero che la preoccupazione per la morte e la preoccupazione per i morti nasce con l’essere umano, già nel paleolitico.

Con la professoressa Ines Testoni, docente di Psicologia applicata all’Università degli Studi di Padova, Edoardo Camurri proverà a raccontare cosa succede a livello psicologico quando un essere umano affronta un lutto e cosa significano i rituali funebri che accompagnano il passaggio del defunto dal mondo dei vivi all’al di là.

per rivedere e risentire vai a

https://www.raiplay.it/programmi/allascopertadelramodoro

alla data 2/11/2022

Dupont – Monod Clara, Adattarsi, Clichy editore, 2022

Avatar di Paolo FerrarioMAPPE nel sistema dei SERVIZI alla persona e alla comunità, a cura di Paolo Ferrario

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Adattarsi è una storia di emozioni, di perdite, di miracolosi ritrovamenti, di paure, di smarrimenti, di rabbie, di speranze e di infinite dolcezze. Ed è anche una storia di montagne, di rocce, di acqua e di vento, di luoghi e solitudini.

La vicenda è abbastanza semplice, nella sua terribile realtà: in una famiglia della montagna francese nasce un bambino, è bello e sorride e tutti vengono a rendergli omaggio. Ma dopo poco tempo ci si accorge che è gravemente disabile: non vede, non può muoversi, non crescerà, morirà presto.

Questo sconvolge tutti gli equilibri della famiglia, ridefinendo per sempre il destino dei due fratelli, il maggiore e la minore, e dei suoi genitori. Perché questo bambino con gli occhi scuri che si perdono nel vuoto, è un neonato eterno, un bambino «inadatto», e traccia una frontiera invisibile tra la sua famiglia, gli altri e il…

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Federico Faggin, Irriducibile. La coscienza, la vita. i computer e la nostra natura – Mondadori , 2022. Indice del libro. Intervista e presentazione a Quante storie, raitre, 3 ottobre 2022

Avatar di Paolo FerrarioMAPPE nel sistema dei SERVIZI alla persona e alla comunità, a cura di Paolo Ferrario

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Irriducibile. La coscienza, la vita. i computer e la nostra natura – Federico Faggin – Libro – Mondadori Store

Federico Faggin è il padre del microprocessore e di altre invenzioni che hanno rivoluzionato la tecnologia e il mondo in cui viviamo.

Con questo libro stravolge ancora una volta il nostro modo di vedere i computer, la vita e noi stessi.

Dopo anni di studi e ricerche avanzate ha concluso che c’è qualcosa di irriducibile nell’essere umano, qualcosa per cui nessuna macchina potrà mai sostituirci completamente. “Per anni ho inutilmente cercato di capire come la coscienza potesse sorgere da segnali elettrici o biochimici, e ho constatato che, invariabilmente, i segnali elettrici possono solo produrre altri segnali elettrici o altre conseguenze fisiche come forza o movimento, ma mai sensazioni e sentimenti, che sono qualitativamente diversi… E la coscienza che capisce la situazione e che fa la differenza tra…

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Dionigi Ivano, Benedetta parola. La rivincita del tempo, Il Mulino, 2022

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https://www.mulino.it/isbn/9788815298355

La parola tende il filo ininterrotto del tempo che tiene insieme la memoria dei padri e il destino dei figli.

Creatura e creatrice, la parola custodisce e rivela l’assoluto che siamo.

Stupenda e tremenda, potente e fragile, gloriosa e infame, benedetta e maledetta, simbolica e diabolica, la parola è pharmakon, «medicina» e «veleno»: comunica e isola, consola e affanna, salva e uccide; edifica e distrugge le città, fa cessare e scoppiare le guerre, assolve e condanna innocenti e colpevoli. Per i classici è icona dell’anima, sede del pensiero, segno distintivo dell’uomo; per la sapienza biblica inaugura la creazione e fonda lo «scandalo» cristiano dell’incarnazione. Che ne è oggi della parola? Ridotta a chiacchiera, barattata come merce qualunque, preda dell’ignoranza e dell’ipocrisia, essa ci chiede di abbassare il volume, imboccare la strada del rigore, ricongiungersi alla cosa. Agostino direbbe che «noi blateriamo ma siamo muti». Costruttori di una quotidiana Babele e sempre più votati all’incomprensione reciproca, avvertiamo il bisogno di un’ecologia linguistica che restituisca alla parola il potere di svelare la verità. A noi il duplice compito: richiamare dall’esilio le parole dei padri e creare parole per nominare il novum del nostro tempo.

Ivano Dionigi è professore emerito di Lingua e Letteratura Latina dell’Università di Bologna, di cui è stato rettore dal 2009 al 2015. È presidente della Pontificia Accademia di Latinità e del Consorzio Interuniversitario Alma Laurea, e direttore del Centro Studi «La permanenza del classico». Tra i suoi libri: «Quando la vita ti viene a trovare. Lucrezio, Seneca e noi» (Laterza, 2018), «Osa sapere. Contro la paura e l’ignoranza» (Solferino, 2019), «Parole che allungano la vita. Pensieri per il nostro tempo» (Raffaello Cortina, 2020), «Segui il tuo demone. Quattro precetti più uno» (Laterza, 2020).

I. Il palazzo della memoria
Un’icona agostiniana.
Memoria e oblio.
Oralità e scrittura.
E ora?
II. La biblioteca
Luogo della memoria.
Tradizione.
Traduzione.
Un unicum.
Sapere e potere.
III. Il libro
Sopravvivenza.
Malasorte.
Libertà.
Vitalità.
Simbolo.
Salvezza.
Esibizionismo.
IV. La parola
Potere.
Tempo.
Politica.
Verità.
V. Contro il presente
Un lessico fondamentale.
Contestazione, fratello, Pentecoste.
Intelligere, interrogare, invenire.
Lentius, profundius, suavius.

Lettura e memoria: ecco 9 trucchi pratici per ricordare ciò che si legge – ilLibraio.it

Spesso capita di leggere un libro, un testo o un brano e rendersi conto di non ricordare nulla (o quasi) di ciò che vi era scritto. Ecco quindi i “trucchi” per memorizzare meglio ciò che ci passa sotto gli occhi…

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Lettura e memoria: ecco 9 trucchi pratici per ricordare ciò che si legge – ilLibraio.it

Susanetti Davide (a cura di), La felicità degli antichi. Idee e immagini di una buona vita, Feltrinelli, 2018

MASSIMO RECALCATI fa l’analisi psicopatologica del grillismo in: M5S adolescenti inguaribili – la Repubblica 16 luglio 2022 – TRACCE e SENTIERI

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MASSIMO RECALCATI fa l’analisi psicopatologica del grillismo in: M5S adolescenti inguaribili – la Repubblica 16 luglio 2022 – TRACCE e SENTIERI

” Nella politica italiana il ruolo dell’adolescenza inguaribile, incapace di evolvere verso la vita adulta, salvo rare e individuali eccezioni, è interpretato, sin dal tempo della sua nascita, dal M5S.

Questo movimento ha ereditato le caratteristiche personologiche e antropologiche del suo fondatore:

il disprezzo per le istituzioni,

la pratica costante dell’insulto e del dileggio degli avversari,

la denigrazione in toto del sistema dei partiti,

la barzelletta come narrazione,

una concezione purista e fondamentalista della propria identità, il rifiuto della politica come arte delle mediazione,

la predicazione populista di slogan retorici per fronteggiare problemi complessi,

l’assenza di identità e di memoria culturale,

l’arroganza che non conosce dubbi, la pretesa profetica di leggere il futuro,

l’incompetenza eletta a ideale,

la postura dell’anima bella che pretende di giudicare dall’alto del suo essere senza macchia il mondo marcescente della storia.

Tutti atteggiamenti che incontriamo nella nostra pratica clinica in ogni cristallizzazione patologica dell’adolescenza. “

temi legati al GENERE : uso dell’asterisco, dello schwa o di altri segni che “opacizzano” le desinenze maschili e femminili – di Paolo D’Achille in Accademia della Crusca

quesiti pervenutici su temi legati al genere: uso dell’asterisco, dello schwa o di altri segni che “opacizzano” le desinenze maschili e femminili; possibilità per l’italiano di ricorrere a pronomi diversi da lui/lei o di “recuperare” il neutro per riferirsi a persone che si definiscono non binarie; genere grammaticale da utilizzare per transessuale e legittimità stessa di questa parola

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Un asterisco sul genere – Consulenza Linguistica – Accademia della Crusca

Faber Andrew, Ti passo a perdere, Interno Poesia, 2022

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Ci si può perdere senza il bisogno di sentirsi persi? Quanti significati assume, nel corso della vita, questo predicato verbale dalle infinite forme? Andrew Faber stravolge il concetto di fragilità, trasformandola in forza. Più che un libro di poesie, Ti passo a perdere è un manuale di resistenza in versi. Uno stradario dell’anima dove perdersi per poi ritrovarsi. Un viaggio verso la conoscenza di sé stessi e un invito alla scoperta dell’Amore, in tutte le sue forme.

 

A chi sta attraversando il suo buio

A chi sta attraversando
il suo buio
dico soltanto di non mollare.
Ci siamo finiti tutti
in quel posto maledetto
dove il freddo ti morde le ossa
e il silenzio ti piove nel cuore.
A chi sta attraversando
il suo buio
dico soltanto di allontanarsi
da chi dice di darsi una mossa
di smettere di piangersi addosso.
Quella gente vuole farvi del bene
ma non sa cosa dice.
Quella gente lì dove siamo finiti noi
non c’è mai arrivata.
A chi sta attraversando
il suo buio
dico soltanto di avere coraggio
bisogna stringere i denti
e aspettare che il sole riprenda a brillare.
A chi sta attraversando
il suo buio
dico soltanto di credere
nella poesia.
Negli occhi di chi
quella strada l’ha già ritrovata.
C’è un cielo
di qua che vi aspetta
con un panorama di sogni
da togliere il fiato.

 

*

 

Perdersi

Ci ho messo un po’ a comprendere:
non volevi essere abbracciata
per paura di essere capita.
Che essere capiti
è la cosa più preziosa al mondo
ma significa
buttare giù le difese
arrendersi
consegnarsi.
Significa non potersi più difendere
per un istante
non riuscire più a mentire.
E la gente non sempre lo sa
non sempre lo capisce
cosa significa abbracciarsi
dirsi tutto senza parlare.
Perdersi.
In quella terra di nessuno
da qualche parte nel cuore.

 

*

 

Le persone che amano stare da sole

Non giudicate
le persone che amano stare da sole
non fatelo mai.
La loro non è cattiveria
non è strafottenza
ma vera e propria necessità
bisogno d’essere, appartenenza.
Abbiate sempre cura di aspettarle
di rispettarle.
Non mettetegli fretta
se i loro tempi non sono i vostri
lasciatele andare.
Se avrete pazienza
sapranno ricompensarvi
perché la loro voce
è una carezza scesa dalle labbra
che si scioglie negli occhi.
Perché il loro cuore
è un posto caldo e silenzioso
capace di accogliere e proteggere.
Non giudicate
le persone che amano stare da sole
non avete la minima idea
di quanto abbiano dovuto lottare
di quale miracolo siano state capaci
di compiere.
La solitudine spaventa
la solitudine è un patto
di purissimo Amore
con la propria anima
che quasi mai nessuno
ha il coraggio di fare
ma loro sì, e ne sono felici.
Loro ci sono riusciti.
Loro ce l’hanno fatta.

 

*

 

Chi rischia la felicità, non muore mai

Adesso ti passo a prendere
e ti porto a mangiare
un sacco di schifezze
e se ti va
balliamo un po’
davanti agli occhi increduli
della gente seria.
Ti passo a prendere
e ti porto a non pensare
che quando non si pensa
si torna un po’ bambini.
Ti porto a sognare
quelle robe da imbecilli scalmanati
che non si possono raccontare.
Adesso ti passo a prendere
e ti porto a ridere con me
perché ho bisogno di sapere chi sei
quando non hai bisogno di apparire
quando non hai bisogno di essere.
Ti porto a sbagliare
a bruciare
a impazzire.
Come l’ultima volta che hai pianto
e non sapevi perché
ma ti sentivi viva.
Ti porto a toccare la notte
ti porto a respirare il silenzio
delle parole rimaste in gola
e che finiscono negli occhi
e dentro ai baci
dati di corsa.
Ti porto a rischiare di essere felice
perché non so se lo sai
ma chi rischia la felicità vince sempre.
Chi rischia la felicità, non muore mai.

“Quando pensi di avere tutte le risposte, la vita ti cambia tutte le domande” , Charlie Brown

NAIPUL V. S., Dolore, Adelphi editore

archètipo

Primo esemplare, modello

vai a:

archètipo in Vocabolario – Treccani

Handke Peter, Di notte, davanti alla parete con l’ombra degli alberi, edizioni Settecolori, 2022

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Una confessione e un cantico, una collezione di tesori, di parole, di espressioni, esperienze e intuizioni che ha il profumo del bosco, dei funghi essiccati, dei fiori impaginati della quotidiana avventura che è la vita. Il nuovo canto di Peter Handke, pellegrino al muro del Tempo.

 

Questi taccuini originali, scritti a mano con matita,
pennarello o biro di diversi colori, ornati di disegni
– e segnati dalle tracce del vento, delle intemperie
e delle bestiole selvatiche, – sono per me i diari
più belli e preziosi dell’ultimo secolo,
anche per la bellezza indomita e selvaggia
delle forme che prende la scrittura.
Hans Höller, Der Standard

Nel tempo prolungato e sospeso che si confà alla durata e alle ore della sera, Peter Handke raccoglie frammenti di pensieri che brillano come pagliuzze d’oro e generano la luce magica più adatta ad animare gli arabeschi delle ombre. Scrive d’amore, “in cui ci si può solo perdere”, scrive di quel sentimento che nasce dalla comunione di amore e di volontà, l’entusiasmo, “che si può solo condividere”. Scrive anche delle “nefandezze della fretta”, dell’impazienza e dell’altro tempo, il tempo della natura, quello che ha a che fare con il vorticare delle foglie, l’oscillare dell’erba, il tremolio della rugiada, soglie più precise dell’alternarsi delle stagioni… Scrive infine del ritmo dell’anima (“sta lì la durata”)…
Sono note che hanno il carattere della confessione, della rivelazione e i tratti, le vibrazioni della preghiera propria di un asceta laico. Note che Handke accompagna, intervalla, incastona con disegni (qui riprodotti e che fanno del volume un piccolo libro d’arte), diorama che sono danze di luce e pittura su vetro.
Diario di uno scrittore autentico, preso di sorpresa, di notte, nell’ombra, taccuino di un cronista della durata, di un uomo che abita nella durata, che ha stretto amicizia con il tempo e si dice: “Smettila di immaginarti di essere giovane – Perché?”.
Proprio la semplicità, la chiarezza, il nitore costituiscono la cifra stilistica di questi appunti che fanno sussultare il cuore ad ogni passo. Un libro che andrebbe imparato a memoria riga per riga.

De Angelis Milo, DE RERUM NATURA di LUCREZIO, Mondadori, 2022

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https://www.mondadoristore.it/De-rerum-natura-di-Lucrezio-Milo-De-Angelis/eai978880474777/

Sonia Scarpante, Pensa scrivi vivi. Il potere della scrittura terapeutica, prefazione di Eugenio Borgna, TS Edizioni, 2022

il concetto del TUTTO in filosofia

vai ad alcune fonti informative:

https://tinyurl.com/2p8ue78u

Incontro: Inseguivo frammenti di passato …, nel blog LeScritteriate

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Inseguivo frammenti di passato

e tu eri celato, nel labirinto del tempo,

da una coltre di fiori.

Hai forse chiamato, con voce priva di suono;

forse i tuoi occhi spenti hanno visto.

E il ricordo si fa lieve.

Quell’attimo privo di importanza,

un dolce sguardo benevolo,

conquista così l’immortalità.

L’incontro era solo sospeso, ora ti ho ritrovato.

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UNO in filosofia – scheda in Wikiwand

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Uno (filosofia) – Wikiwand

TartaRugosa ha letto e scritto di: Duccio Demetrio (2021), All’antica. Una maniera di esistere, Raffaello Cortina, Milano

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Da questo libro è bene si astengano coloro che fanno della velocità il loro mito, che ritengono il passato qualcosa di cui è meglio liberarsi, che sono assaliti dal desiderio di sbarazzarsi dalle cianfrusaglie collezionate negli anni della vita, che considerano Gozzano leader indiscusso delle cose di pessimo gusto, che leggono nel carpe diem unicamente la voluttà edonistica e il bel vivere, che dileggiano e deridono una modalità di esistere all’antica, come il titolo cita.

Perché in queste pagine, nell’antico, si vagola carezzando autobiografia, sociologia, etnografia, filosofia, poesia, iconografia, tutto ciò che “ci spinge ad amare e cercare il volto poetico delle cose, delle persone, dei paesi, delle ore e degli stati di grazia che la memoria, a nostra insaputa, ha saputo invece difendere per noi. Per fortuna senza chiederci il permesso”.

E poiché il rievocare trova sì supporto incoraggiante nelle parole, ma anche nelle immagini, ecco che…

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